La Via della Discordia

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  1. leopolis
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    × Legenda
    Narrazione
    "Pensieri"
    «Dialoghi»


    Troppo preso dalla sua voglia di pisciare, il Mutou non si accorse proprio di nulla quando una mano gli si posò sulla schiena alla prima fermata. Lo interpretò come un gesto amichevole, ma, giratosi verso Masu lo avrebbe guardato con fare alquanto... severo. - «Fammi il piacere di non toccarmi senza il mio permesso,» – gli avrebbe detto con quella sua voce decisa e altisonante, anche per colpa del vino che scorreva potente dentro di lui facendogli girare la testa e salire il grado alcolico. - «Se non te lo sei ancora dimenticato: io sono un nobile, e tu, Masu, sei solo un pesce, un soldato semplice e un signor nessuno...» – Ma da quando un ninja si permetteva di dare quelle pacche sulle spalle ai nobili? Chiarita quella questione come sapeva fare solo vantandosi del suo sangue blu, - o presunto tale, - tutto il resto sarebbe proceduto come già descritto. La carovana con i due guerrieri a supporto continuò il viaggio fino alla terza fermata, quando Kunihiro venne lasciato vicino alla carrozza e Kitori si allontanò nel locale insieme al nobile.

    «Sul tuo cadavere?» – rispose Mutou. - «D'accordo, mi hai rassicurato Koi.» – Gli disse cercando di tranquillizzarsi. Poi successe qualcosa che il nobile proprio non si aspettava: un ordine! - «A cosa devo prepararmi?» - E, tralasciando la gravità della cosa, persino un tocco sulle sue spalle e... una Diavoleria a cielo aperto! Concesse il tocco, ovviamente, anche perché Koi almeno aveva chiesto, ma quello che venne dopo gli fece girare la testa a mille. Si ritrovò in un altro luogo, con il mondo che si era fatto sotto-sopra e, ubriaco com'era già dapprima, semplicemente vomitò ciò che gli era rimasto nello stomaco direttamente sull'albero davanti. Non sapeva, però, che quello che stava per arrivare gli avrebbe fatto vomitare ancora di più e non solo residui di cibo, ma anche l'anima e la disperazione.

    Alle parole di Kunihiro Riku il mercante errante, - si poteva dire, - se la prese non poco. Iniziò ad agitare le braccia, ma venne quasi subito "spostato" di forza da Kunihiro stesso che poco dopo, non senza i suoi cloni, riuscì ad accorgersi dell'arrivo i una nave pirata. Nessun pirata si accorse della combinazione dei cloni di Kunihiro che operavano nella zona, anche grazie al meccanismo furtivo. In quel modo la tattica poté funzionare perfettamente: il clone raggiunse presto una posizione sicura, nella foresta una cinquantina di metri più in là. Kunihiro, dal canto suo, poté fare ciò che voleva: si diresse verso la nave piratesca e, senza curarsi delle conseguenze o della possibilità di venir scoperto, fece un bel taglio lungo sul lato della nave stessa. Quest'ultima iniziò rapidamente ad affondare, ma ci volle qualche secondo prima che, concentrati sulla gente che usciva da quella locanda, i pirati potessero osservare l'inesorabile fine della loro nave. - «La mia Roccia!» – Urlò Shinkichi completamente disinteressandosi di rapinare la gente che usciva dalla locanda. - «Vi avevo detto di non fare scherzi!» – Urlò ancora per poi sguainare la sua spada. - «Ammazzate tutti!» – E così, pur lontani 50 metri, il nobile e i suoi due nobili guerrieri avrebbero potuto vedere ciò che si sarebbe presto rivelato un vero e proprio massacro. Preso dalla foga e dalla voglia di vendicarsi, Shinkichi e i suoi uomini massacrarono a colpi di frecce e di spada tutti quanti coloro che erano usciti dalla locanda, in pochi istanti. Poi entrarono nella stessa e, assicuratisi che non c'era nessuno, diedero fuoco alla locanda stessa. Di quel macello rimasero in vivi in pochi: la compagnia femminile di Muotu, - che non era stata trasportata da Kunihiro, ma che dai pirati fu presto immobilizzata e legata, - e i cavalli che sembravano piacere un sacco a Shinkichi e che comunque servivano per raggiungere di nuovo la Baia senza la loro nave. Il resto: fiamme, morte, sangue e distruzione.

    E, ovviamente, vedendo tutto ciò a bocca aperta il Mutou non avrebbe che potuto cercare di tirare fuori da sé qualche parola... tuttavia la sua impressione di "quello", che non aveva mai visto, era così grande che sarebbe rimasto così, a bocca aperta... senza riuscire a proferire una minima parola dinnanzi a un'opera così alta di devastazione, dinnanzi... a quello. Ci sarebbero voluti almeno 5 minuti buoni, - intanto i pirati si sarebbero diretto verso il Nord, - perché il nobile fosse tornato in sé e... avesse di nuovo vomitato sull'albero per poi quasi cadere in ginocchio. - «La mia carrozza, il mio vino, le donne... » – si prese per la testa. - «E i cavalli! I cavalli! E Mitsunari...
    Per l'onor del vero c'è anche da dire che il mercante in qualche modo riuscì a svignarsela; ma, beh... non a caso era Leggendario, no?
    In ogni caso, dopo essersi leggermente ripreso, Mutou-sama avrebbe guardato i due ninja. - «Quella è la mia gente; e la gente del daimyo. Voglio le loro teste. Sulle mie picche. E ricordatevi per la prossima volta: io non fuggo dal pericolo; io lo affronto. Anzi. Lo affrontate voi. Codardi!» – Le sue parole al veleno erano pesanti; forse avrebbero scalfito i due ninja, forse no. Ma avrebbero comunque dovuto continuare sulla loro strada della Discordia verso il Sud. Conciò del fatto che non si sarebbe mai potuto muovere come i due ninja, si sarebbe semplicemente lasciato prendere in spalla da Koi e avrebbe continuato a muoversi velocemente, - e senza apparenti problemi, - verso il primo dei villaggi che si trovavano sulla Via della Discordia: Shirakawa. I due ninja lo avrebbero visto all'orizzonte circa un'ora dopo i fatti della locanda: cresceva tra una fitta rete di fiumi che lo ricondavano da ogni lato. Più che un villaggio sembrava una fortezza, o qualcosa di simile a essa. Le mura che lo circondavano erano alte all'incirca 3 metri, ma sotto ogni muro c'era un fiume che scorreva in un modo abbastanza impetuoso.



    Le entrate erano due: Nord e Sud. Ovviamente il duo si sarebbe avvicinato al villaggio dall'entrata Nord dietro alla quale c'era un ponte che poteva venire alzato. Tuttavia il ponte era abbassato e i cancelli erano aperti, come i viaggiatori avrebbero potuto vedere da lontano. - «Mettimi giù,» – avrebbe intimato Hisao. Quindi si sarebbero avvicinati al cancello e avrebbero sin da subito notato che... gli stavano aspettando. Il cancello era decorato con alcune corone di fiori, come si usava fare per le visite dei nobili, il ponte era abbassato nonostante la presenza dei pirati nella zona e dall'altra parte del ponte le persone di Shirakawa erano disposte in due file parallele con i sorrisi sui volti, le espressioni felici e gli applausi. Ci sarebbero state persino delle persone che avrebbero offerto ai nuovi arrivati della frutta e della verdura appena raccolta! Alla fine di quel corridoio umano, invece, negli abiti nobili li aspettava un... bambino.

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    «E' Takuzou Shirakawa, » – avrebbe spiegato il daimyo. - «L'ultimo erede della famiglia nobile dei Shirakawa, da cui prende nome il villaggio. Tutti i suoi parenti sono stati dei fedelissimi al daimyo e sono morti in battaglia per lui. Non lasciatevi ingannare dall'apparenza,» – continuò. - «Nonostante abbia solo 9 anni, ha già mostrato una certa maturità alla guida di questo villaggio. E si dice che sia anche un patito delle spade varie.» – Avvicinatisi a breve distanza, sarebbe stato Takuzou a prendere parola, dopo aver chinato la testa in cenno di rispetto, ovviamente. - «Le do il benvenuto a Shirakawa, Hisao-sama. Vorrei poterla chiedere come è andato il suo viaggio, ma so già che è andato male e la prego di non incolpare me in ciò che è accaduto. Sfortunatamente la presenza dell'autorità centrale in queste zone è molto diminuita, mentre i problemi sono aumentati vorticosamente. Se posso, vorrei chiederle un favore Hisao Sama: io vedo solo 2 dei suoi protettori, ma mi suggeriscono che ci sono altri nascosti e che sono entrati in questo villaggio. Potrebbe dire ai suoi sottoposti di non usare trucchetti ninja di alcun genere nel mio villaggio, per favore? » – Solo una breve occhiata sarebbe stata ai due bodyguard ai lati di Hisao, dopo di che Mutou avrebbe fatto cenno ai due di fare come diceva Takuzou Shirakawa. Il bambino a capo del villaggio non avrebbe continuato a parlare, né accettato l'inizio di una qualsiasi trattativa finché i "nascosti" non si sarebbero palesati alla vista. - «Non è molto cordiale venire qui usando questo tipo di trucchi ninja, Hisao-sama.»[OT: Se decidi di disfarti dei cloni, ignora pure questa parte OT] Alla fine dei conti, se avesse visto i cloni di Kunihiro o se questi non fosse scomparsi del tutto, il bambino avrebbe solo continuato a guardare Hisao. Si poteva certamente dire che, nonostante fosse solo un bambino, non era di certo uno stolto. - «Immagino che dopo un lungo viaggio voglia riposare... ma se la conosco abbastanza bene, suppongo che preferirebbe subito passare al sodo. Dunque, cosa vi spinge così a Sud, Hisao-sama?»
    «La situazione che c'è al Sud mi spinge verso il Sud, Takuzou. Mi sono giunte voci di pirati e di giuramenti traditi e di complotti contro il mio cugino e di piani e d'intrighi.»
    «Capisco,» – rispose il Shirakawa. - «Se vuole seguirmi verso luoghi più... consoni...» – Il gruppo, quindi, si sarebbe spostato verso la casa più grande di quel villaggio, che era anche l'appartamento al suo centro. I ninja, durante il cammino, avrebbero potuto vedere la vita dei semplici contadini di quel posto e anche le guardie che, come Hisao aveva detto, erano state inviate direttamente dal daimyo. Tuttavia non avrebbero notato alcun soldato diverso o alcun ninja o alcun uomo speciale. Che Takuzou Shirakawa avesse rinunciato alla possessione di un proprio corpo di bodyguard?
    In ogni caso presto sarebbero giunti nel suo palazzo, che era vecchio come la morte e il legno anche scricchiolante. Da lì due passi verso un'enorme sala con tanto di un grande tavolo e due sedie. Dietro a una si sedette l'eredete dei Shirakawa; dietro all'altro – Hisao.
    «Posso rassicurarla sul fatto che il giuramento dei miei antenati non è stato tradito. La famiglia dei Shirakawa e il villaggio Shirakawa conserva la massima lealtà verso la persona di suo cugino. »
    Per un attimo Hisao parve dubbioso. Poi affermò:
    «Eppure non hai pagato alcuna tassa fino ad ora.» – Rispose il cugino del daimyo al che ebbe una risposta univoca:
    «Purtroppo la situazione non è delle migliori, signore. E la situazione economica non ci permette di pagare ulteriormente i soldi all'autorità centrale. Ma la posso assicurare sul fatto che faremo il possibile per recuperare nei mesi a venire. Per i resto il resto le posso garantire che sono dalla sua parte.»
    Hisao ascoltò con attenzione, ma parve dubbioso.
    «Mi servono certezze, non parole. Provalo. » – A quelle parole Shirakawa rimase... quasi stupito. I suoi occhi e il suo volto estremamente calmo non emanarono alcuna luce o emozione. Egli tirò solo fuori la spada e la mostrò ai presenti.
    «Questa è la spada storica della famiglia dei Shirakawa. Io di mia spontanea volontà cedo a lei questa sacra reliquida di questo villaggio, a tempo indeterminato, come prova ultima della mia lealtà verso il daimyo. » – Hisao la prese, la osservò attento, quindi allungò la meno per prendere il fodero. - «Sei disposto ad arrivare così lontano per convincermi, Shirakawa?» – Il bambino fece un cenno affermativo con il capo. - «Questa spada è il mio passato ed è il mio presente; ma il Paese dei Fiumi per me è Tutto.
    Hisao sorrise.
    «D'accordo. Conosco l'importanza della spada per la tua famiglia perché è l'unica cosa che resta del leggendario guerriero che fondò il villaggio, dico bene?» – Il bambino fece un cenno affermativo. - «Puoi tenerti la spada. Riferirò a mio cugino quanto sentito. Possiamo dire che il nostro dialogo è concluso.»
    «Bene,» – rispose il bambino alzandosi dal suo posto per primo. - «Allora invito lei e i ninja a sua difesa come ospiti alla cena che si terrà qui stasera. E la invito a dormire qui, nelle mie stanze, prima di partire alla volta di... Kakunodate?» – Pochi attimi e Hisao accettò.

    La cena sarebbe stata solo... come una cena. I due avrebbero potuto mangiare e bere quanto volevano oppure poteva rifiutarsi di fare, se pensavano che il cibo era avvelenato. Ma, indipendentemente a cosa avrebbero fatto, non sarebbe successo niente e dopo aver mangiato avrebbero potuto accompagnare Hisao fino alla stanza di Shirakawa, dove Hisao avrebbe dormito nel mentre Shirakawa avrebbe dormito in un altro posto. Anche Koi e Masu avrebbero avuto le loro stanze: erano separate e piccole, ma andavano comunque bene per dormire nell'attesa del mattino. - «Senti, manda con me qualche tua copia oppure vieni tu stesso a farmi da guardia mentre dormo... Anzi. Sai che c'è? Vi ordino a entrambi di dormire con me nella stessa stanza. E magari metti anche delle guardie fuori dalla stessa...» – disse Hisao con un tono particolarmente dubbioso ai due. Dinnanzi alle idee particolari, Shirakawa comunque non avrebbe protestato. La stanza in sé era molto grande. Vi era un grande letto centrale con gli ornamenti e le decorazioni. Di fronte, invece, si ritrovavano due posti per dormire. Sul lato della stanza, poi, vi era una grande finestra che dava sul villaggio.

    E la notte sarebbe stata fredda, non priva di rumori dai boschi vicini e nemmeno di sorprese. Perché, non appena i due si fossero sdraiati sui rispettivi posti per terra accanto al grosso letto di Hisao, qualcosa avrebbe decisamente turbato il loro sonno. E sarebbe successo in un modo veloce e letale.

    Tre ninja sarebbero apparsi nella stanza in un modo abbastanza inaspettato e imprevedibile, al contempo, nell'angolo più lontano da tutti, all'incirca 10 a una decina di metri. [Furtività X: 9 / Furtività Z: 6 / Furtività Y: 12] Subito uno di loro avrebbe fatto il sigillo del topo e un'ombra si sarebbe mossa verso Kunihiro. [Velocità ombra: 575 / Furtività ombra: 10,5]. Se l'ombra fosse entrata in contatto con il corpo del ninja, questi si sarebbe immediatamente sentito paralizzato: incapace di muovere un singolo muscolo.

    Tecnica del Controllo dell'Ombra - Kage Mane no Ju
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Topo (1)
    Premessa una sovrapposizione l'ombra avversaria e propria, l'utilizzatore può paralizzare l'avversario, prendendo il pieno controllo dei suoi movimenti; dal controllo sono estromessi occhi e bocca, mentre eventuali arti extra verranno manovrati tramite gli arti principali. Ogni danno da contusione inferto all'avversario verrà subito anche dall'utilizzatore, dimezzato. È possibile imbrigliare fino a 5 persone per livello della tecnica speciale. La vittima potrà spezzare il controllo tramite la Forza, se superiore all'Intuito dell'utilizzatore, oppure tramite il chakra: richiede Medio per ogni livello dispari TS posseduto. Se spezzata la tecnica, l'utilizzatore con ogni slot azione/tecnica impiegato può prolungare di 1 slot azione/tecnica il controllo degli avversari; al termine del round la tecnica sarà disattivata. L'utilizzatore può riattivare la tecnica se spezzata. Spezzare il controllo causa AdO; se l'utilizzatore effettua AdO, non può riattivare la tecnica nel round. Se un avversario si libera dal controllo, la tecnica non cesserà di essere attiva per altre vittime.Tipo: Ninjutsu - Kageton
    (Consumo: Medioalto / Mantenimento: Mediobasso)
    [Richiede Manipolazione Ombra I]
    [Da genin in su]


    In questo caso, però, i guai non sarebbero finiti perché Kunihiro avrebbe ripetuto gli esatti movimenti del nemico che, rilasciato il seal del topo, avrebbe semplicemente afferrato un kunai con tre carta-bombe già presenti e lo avrebbe scagliato verso il Kunihiro paralizzato. [1° SA - Forza: 500 – Potenza esplosione: 150] All'impatto, ovviamente, i due kunai sarebbero esplosi causando non pochi danni. [Forza: 500] [Nel caso di liberazione sacrifico 2 SA per protrarre il controllo]
    «Tu difendi una causa persa, ninja» – avrebbe detto quel ninja se Kunihiro fosse sopravvissuto all'attacco. - «Tornatene a casa: i problemi di questa terra non sono i tuoi problemi.» – Avrebbe detto restando in attesa di una risposta.

    Un altro problema sarebbe giunto quasi nello stesso istante: qualcosa avrebbe sfondato la finestra nella stanza e si sarebbe rapidamento diretto verso Hisao. Aguzzando la vista Kunihiro e Kitori avrebbero visto tre grossi uccelli che volavano verso il rappresentante del daimyo a una velocità incredibilmente alta. [Velocità: 625] Avvicinatesi a una distanza sufficiente dal bersaglio, i 3 uccellacci sarebbero esplosi gli uni dopo gli altri, in conseguenza, con una distanza di circa 1 secondo dall'esplosione dopo l'altra. [1, 2, 3° SA – Potenza 40 ogni esplosione / Raggio 4,5 ogni esplosione] Osservando fuori dalla finestra, i due avrebbero facilmente visto un uomo appollaiato sul tetto di fronte. Che fosse il suo l'attacco?

    Infine, anche Kitori avrebbe avuto la sua dose. Perché se avesse osservato il trio nell'angolo avrebbe certamento visto un altro traditore del Villaggio di Konoha: un certo Uchiha, che aveva abbandonato il villaggio molto tempo prima. Quest'ultimo avrebbe guardato Kitori proprio negli occhi: sarebbe più che bastato un solo momento di scambio di sguardi.

    Tsukuyomi
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'Illusione se attiva se scambiato lo sguardo con l'utilizzatore. La vittima crederà di essere in una dimensione dove l'utilizzatore ha pieno controllo dello spazio e del tempo, potendo infliggere alla vittima qualsiasi danno per un tempo che può arrivare fino a 48 ore nel mondo illusorio, un attimo nel mondo reale. Alla disattivazione la vittima sarà fortemente debilitata: avrà per 3 round un malus di 3 tacche in Velocità e Riflessi, sarà Scoordinata e Stordita per 2 round. Richiede la manipolazione di tutte le Unità di Illusione, l'efficacia massima è raddoppiata.Tipo: Genjutsu - Dame-ji
    (Consumo: Alto)
    [Richiede Sharingan III]
    [Da chunin in su]

    Efficacia: 90



    Se solo fosse successo, Kitori sarebbe caduto in un genjutsu dalla potenza incredibile e avrebbe vissuto sulla sua pelle un tempo incredibilmente lungo di torture. Tornato alla realtà, però, avrebbe certamente visto quell'Uchiha corrergli contro con una spada in mano con l'intenzione di conficcargliela direttamente nella gola con un unico e veloce fendente. [Velocità: 650/ Forza: 525 – Potenza: 40] Successivamente avrebbe tentato anche un altro colpo mortale: un fendente orizzontale a livello del zigomo con la sua katana. [Velocità: 650/ Forza: 525 – Potenza: 40]

    Avuto successo o meno, l'Uchiha sarebbe presto tornato verso l'angolo della stanza [3° SA – Azione Rapida], dove si sarebbe girato verso il duo accademico e il daimyo (sempre se ancora vivo). - «Non abbiamo niente contro di voi, accademici...» – avrebbe detto tenendo la spada pur sempre puntata contro di loro, sottolineando in modo particolare quell'ultima parola. - «Tornatevene a casa: i problemi di questa terra non sono i vostri problemi. Ma lasciateci Hisao Mutou: la sua testa abbellirà le nostre lance, come avrebbe dovuto fare già da moltissimo tempo orsono. Troppo a lungo i nobili, senza alcun diritto, hanno governato queste fertili terre. Ma la pazienza del nostro popolo finisce qui, esattamente come la vita di coloro che non hanno alcun diritto a governare sulla povertà altrui.»
    «Ammazzateli,» - avrebbe semplicemente risposto Hisao. - «Fate il vostro dovere, per cui siete pagati!»
    «Arrendetevi!» – invece avrebbe detto l'Uchiha. - «E io non vi considererò nemici del popolo del Paese dei Fiumi!»



     
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