La Via della Discordia

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  1. leopolis
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    "Pensieri"
    «Dialoghi»


    Fu una vera sorpresa per quell'Uchiha ritrovarsi con la mano bloccata, con quella katana, non appena la sua lama sbattè violentemente contro la maschera del nemico, senza romperla. Mai e poi mai avrebbe detto che qualcuno era abbastanza coraggioso da puntare sulla rigidità di quelle maschere, in modo da proteggersi con loro ed effettuare quel tipo di azione. L'Uchina dovette impastare del chakra proprio in quel braccio in modo da diminuire il danno iniziale di quella presa. [Resistenza: 550 / Danno: 15] Tuttavia, non appena lo fece per diminuire i danni, si ritrovò "vittima" di un genjutsu generico che aveva già visto nella sua vita. Erano delle catene, - una tecnica che, per quanto ne sapeva, non apparteneva a nessun clan specifico. Si era pur sempre chiesto quale fosse l'origine di quel jutsu particolare [L'Uchiha viene colpito dall'illusione], ma non era mai riuscito a scovarne l'origine. Ed ecco qui che gli si manifesta contro un'illusione uguale a quella da cui era stata colpito pochi anni prima, quando aveva tradito Konoha, un villaggio di cui non condivideva i punti di vista nell'ambito dello sviluppo, tradendo anche il suo stesso clan per ritrovarsi, così, in un altro Paese, dove poteva fare la storia più di quanto aveva mai fatto prima di allora. Ma l'utilizzo di quella tecnica, che non si premurl di sciogliere, poteva significare anche altro: lo rendeva incapace di spostarsi, di muoversi, e abbassava le sue capacità difensive... Il che non era comunque un problema, dopotutto. - «Ridicoli insetti...» – Disse soltanto pronto a difendersi da quegli attacchi in corpo a corpo, quando successe qualcosa che nemmeno lui poteva prevedere: uno dei uomini alle sue spalle urlò: - «NON QUI!» – Si difese soltanto, come poteva, dal primo attaccodel Kuro, impastando del chakra e usando le sue abilità di Preveggenza per parare quella sua strana lama che si dirigeva al suo basso ventre contro la propria katana, senza minimamente curarsi di quelle catene che aveva intorno ai polsi. Deviò la sua lama oltre una certa zona. - [1° SD – Parata – Riflessi: 650] I successivi colpi, però, per quanto fosse pronto a pararli, non sarebbe riuscito a farlo perché un vortice di oscurità più oscuro che ci fosse lo avvolse in modo così stretto che Kitori non riuscì semplicemente a bucargli quella strana difesa che, tra l'altro, non sembrava aver fatto lui e che si solidificò in meno di qualche attimo.

    CITAZIONE
    Oscurità: Sfera di Protezione
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Capra (5)
    L'utilizzatore può creare una sfera protettiva che inglobi uno o più obiettivi entro 12 metri da sé. Ha potenza pari a 40 e durezza pari a 4, se solidificata. All'interno non è possibile fare sigilli; non è possibile attaccare o muoversi. Non danneggia. Mantenerla costa uno slot tecnica.Tipo: Ninjutsu - Kageton
    (Consumo: Alto)
    [Da chunin in su]

    Potenza iniziale: 60

    Nessuno degli attacchi accademici sarebbe riuscito a bucare quella strana barriera comparsa improvvisamente e dal nulla, mentre l'uomo che l'aveva evocata e che fino in quel momento era rimasto in silenzio, forse il loro capo (o forse no?), sarebbe avanzato insieme al suo compagno che sciolse il suo controllo d'ombra su uno dei Kunihiro. - «Voi non siete del Paese dei Fiumi... stranieri. Dico bene?» – Chiese una volta posizionatosi proprio a fianco della sfera di oscurità. [1° Slot Azione – Azione Rapida] - «Voi siete provenienti da chissà dove. Non abbiamo niente contro di voi, accademici... Tornatevene a casa: i problemi di questa terra non sono i vostri problemi. Ma lasciateci Hisao Mutou: la sua testa abbellirà le nostre lance, come avrebbe dovuto fare già da moltissimo tempo orsono. Troppo a lungo i nobili, senza alcun diritto, hanno governato queste fertili terre. Ma la pazienza del nostro popolo finisce qui, esattamente come la vita di coloro che non hanno alcun diritto a governare sulla povertà altrui.» – Si fermò un attimo, per osservare quel parente del daimyo che voleva morto. - «Datemelo...» – Avrebbe detto l'uomo indicando il Mutou. - «Oppure...» – Seguì un gesto alquanto eloquente: il ragazzo portò il suo indice destro in parallelo alla sua gola.
    Non appena anche l'altro ninja di quel strano trio si sarebbe avvicinato al gruppo, la strana sfera si sarebbe sciolta mostrando un Uchiha che non era per niente felice. In quello stesso istante un vortice avrebbe risucchiato tutti e 3, facendoli scomparire dalla vista del duo accademico, che sarebbe rimasto da solo in compagnia del Mutou. - «Voglio che li facciate fuori tutti quanti!» – disse quest'ultimo rialzandosi dal terreno. - «E poi ucciderete anche quel moccioso!» – In ogni caso era chiaro che non c'era più molto da fare in quel palazzo, considerando che Shirakawa non era nel palazzo, ma chissà dove. Forse i tre avrebbero potuto chiederselo; forse era meglio semplicemente uscire dal palazzo per ritrovare i "vecchi" amici con tanto di Shirakawa insieme a loro. Erano sulla strada principale verso l'uscita Sud: quella che i due avrebbero dovuto sorpassare per dirigersi verso l'altro villaggio. Intorno a loro, però, oltre alla semplice gente che osservava con fare spaventato, alcuni nascondendosi nelle proprie case, vi erano anche una ventina di soldati di Shirakawa. - «Piccolo traditore!» – Avrebbe urlato il Mutou alla vista del bambino. - «La pagherai cara!»
    «Taci, stupido vecchio!» – Avrebbe detto uno dei 3: un uomo alto e snello che già aveva parlato prima. Aveva dei lunghi capelli argentei che gli arrivavano quasi fino alla cintura. - «Voi avete causato a queste terre solo desolazione e morte... Diglielo anche tu, Takuzou!» – Egli mise una mano sulla spalla del bambini, lo sguardo del quale sembrava del tutto assopito, quasi perso. - «Sì, non siete i benvenuti qui.» – Disse egli. - «Ordino alle mie guardie la vostra cattura!» – Per un attimo solo seguì un silenzio quasi glaciale. - «Voi siete guardie del daimyo! Dovete rispondere ai miei ordini!» – Urlò, di contro il Mutou. - «Non più...» – rispose l'Uchiha. - «Ma, come abbiamo già detto, non vogliamo il vostro sangue, stranieri. Ma il suo,» – egli indicò il Mutou. - «Ordino la vostra cattura! Ritiratevi e vivrete...»«Noi obbediamo soltanto al daimyo!» – Si alzò una voce dalle guardie, che venne subito contrastata da un'altra voce, sempre proveniente dalle guardie: - «I pirati!!! Schieriamoci con loro!! Sìììì!!» – Ed, effettivamente, volgendo lo sguardo verso Nord era possibile scorgere dei pirati in avvicinamento: ma non erano su di una barca, bensì alcuni su dei fantastici cavalli, altri a piedi. Dal lato Sud, invece, due grosse barche si avvicinavano al villaggio... Cosa fare, dunque? In ogni modo era chiaro che a breve in quel villaggio si sarebbe alzato un bel poverone. Conscio della cosa, il daimyo si rivolse ai due: - «Tornerò qui con un esercito più grande e raderò questo villaggio al suolo, facendone rimanere solo le polveri, » – non riuscì, però, a procedere oltre che due kunai sarebbero volati verso il rappresentante del daimyo, in modo da esplodergli molto vicino. [1° SA - Forza lancio: 600 / Potenza esplosione: 100] Subito dopo, se il daimyo avesse schivato, sarebbe stato inseguito anche da diversi uccelli d'argilla, molto veloci! [2 e 3° SA + 1° ST – Velocità: 625 / Potenza esplosione: 40*3]
    Cosa dunque fare?
     
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