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Narrazione
"Pensieri"
«Dialoghi»Alla fine fu persino troppo facile. Così facile che non me lo aspettavo nemmeno. Caddero entrambi a terra come dei sacchi di patate e pensai che il livello dell'Accademia dev'essere caduto troppo terribilmente negli ultimi tempi se i risultati erano quelli: due chunin ridotti in quel modo. Sperai solo che non morissero, in quanto non era affatto la mia intenzione ucciderli... sebbene avevo martoriato e inflitto diversi colpi pesanti a entrambi. Scoprii anche che quella kunoichi di Suna non era proprio una kunoichi. O almeno non sembrava esserlo, considerando che i pezzi del suo corpo erano fatti di uno strano metallo. Mi annotai nella mente di dover scoprire di più a proposito di quel strano coso e con quel pensiero nella mente provai a trascinarmeli addosso dopo aver disattivato la mia tecnica, - il che mi fece sentire come contraccolpo una gran debolezza in tutto il corpo, - fino alla barca sulla quale ero venuto. Lì avrei caricato entrambi sulla barca e avrei prestato il primo soccorso alla ragazza colpita alla testa, considerando che la sua vita era tanto importante quanto i ryo della taglia che poteva portarmi. Solo dopo averli legati per bene e sistemati sulla barca, mi addentrai sull'entroterra dell'isola per trovare la medicina che cercavo, sebbene fossi indebolito in tutto il corpo. Una volta sul Continente, poi, avrei semplicemente dato i loro corpi a chi di dovere: il nukenin e l'accademica valevano molto per coloro che pagavano i ryo per le loro taglie. Ma, dopo tutto quello che avevo passato, l'unico pensiero che alla fine dei conti mi piaceva moltissimo era quello che, se avessi avuto i soldi dalle taglie, avrei potuto comprare qualcosa di sostanzioso a mia sorella. Sarebbe stata sicuramente felice! .
