La Leggenda SmarritaPaese delle Cascate

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  1. Alkaid69
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    Kunihiro era rimasto sveglio a lungo quella notte, ripensando ai giorni che aveva passato in compagnia di Raizen Ikigami e del fabbro. Non era riuscito a inquadrare bene quest'ultimo, ma era vero che qualcosa gli aveva sempre puzzato di quel tipo. Nulla avrebbe potuto far presagire, tuttavia, quello che stava tramando e quello che arrivò a fare.

    Kunihiro lo ammirava... o meglio, ammirava colui che aveva mosso come una pedina il cadavere e l'anima del fabbro per i suoi scopi, tutto pur di avere in mano l'uomo sotto la montagna. Una determinazione unica nel suo genere che il ragazzino non poteva che lodare.

    Il giorno dopo, fu convocato dall'Hokage, cosa che non gli fece piacere: aveva in mente di appendere al chiodo la stretta partnership con l'Ikigami per un po', dandosi a mansioni meno tediose come la cattura o l'uccisione di qualche nukekin.
    Fu quindi grande la sorpresa che ricevette nel constatare che Raizen Ikigami non voleva altri consigli su come usare le sue capacità o magari su come tagliare le foglie del suo nuovo bonsai, ma per portarlo ad Ame. Ame era il posto da cui provenivano molti di quelli che aveva fatto fuori negli ultimi mesi, ma soprattutto era la patria di Isuke Kaguya, la donna che gli era sfuggita, colei che aveva cercato a lungo, scegliendo apposta missioni che l'avrebbero messo in contatto con gente malfamata che potesse avere informazioni su di lei. Scattò in piedi:

    -Cosa stiamo aspettando allora?? Ame ci aspetta! Una patria di assasini, strozzini, criminali ed è anche... Disse, facendo strada all'Hokage. -...una cagata di posto. Continuò, terminando la frase ore dopo, vedendo in lontananza gli alti edifici attorniati da fanghiglia e acqua scrosciante. -Ok non ci demoralizziamo ora, sono sicuro che la gente sarà simpatica! Iniziò, per provare a rendere la situazione meno deprimente. E poco dopo, anche se la ricezione non era stata delle migliori, al ragazzino piacque vedere qualcuno che mandava a quel paese Raizen Ikigami.

    Apparentemente ad Ame erano particolarmente avvezzi al gioco d'azzardo, perché si facevano chiamare con i nomi delle carte, la qual cosa divertì non poco il ragazzino, più che altro per l'idiozia di darsi dei titoli del genere. I titoli, d'altronde, non valgono a nulla dopo che si è morti.

    -Quindi questo tipo dopo che ci ha dato le informazioni lo accoppiamo, sì? No?

    Disse, mentre lo aspettavano. Quando poi lo strambo figuro sedicente "Asso" arrivò e chiese chi dei due fosse la montagna, Kunihiro fece per cominciare: -Sono i...
    Ma fu interrotto da Raizen Ikigami, che lo chiamò per nome. Sbuffò.

    Poi i due shinobi attempati, forse perché separati troppo a lungo, si tennero per mano guardandosi negli occhi per un lasso di tempo fin troppo lungo per essere una semplice stretta di mano tra amici.
    Lo sguardo di Kunihiro cominciò a vagare, magari i due volevano essere lasciati nella loro intimità...

    -Quindiii... non so, se avete bisogno di una stanza d'albergo io mi faccio da parte eh, basta dirlo!

     
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51 replies since 23/7/2018, 23:10   901 views
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