Trial By FireCorso Base per Munisai

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  1. Munisai
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    Il Primo Passo


    Trial By Fire • Capitolo VI

    E giù il mostro andò.
    L'offensiva del ragazzo non fu delle più eleganti e ad ogni azione non corrispose il risultato meditato, ma era comunque riuscito ad ottenere ciò che voleva. In particolare i due attacchi col dadao si dimostrarono risolutivi, sfigurando, dilaniando le carni e quasi staccando la testa dal collo all'energumeno.
    La bava schizzò ovunque, il sangue spruzzò addosso a Munisai, imbrattandone corpo e viso, e dopo orribili lamenti e spasmi incontrollati, l'orso finalmente stramazzò a terra, privo di vita.

    Il giovane esitò un momento mentre osservava la pozza di fluido purpureo espandersi sulle assi di legno del pavimento, ansimando e stringendo più che mai l'elsa dell'arma. L'altro tizio era anch'egli riverso a terra, apparentemente privo di sensi.
    Il rosso fece per avviarsi verso quest'ultimo per prelevarlo, ma non ne ebbe il tempo.
    Bene, vedo che la guardia ti ha dato un po' di problemi.
    Munisai quasi sobbalzò, voltando la testa di scatto.
    Non si era accorto che la compagna di missione avesse fatto capolino, evidentemente mentre ancora stava combattendo.
    Fanculo, mi hai fatto prendere un colpo rise, scuotendo la testa e abbassando la spada.
    Apprese di come lo stato del nemico appena trucidato fosse stato effettivamente indotto da una sostanza stupefacente, come lui del resto, pur con qualche scetticismo data la potenza degli effetti prodotti, aveva ipotizzato.
    Dunque si trattava davvero dell'effetto di droghe... mormorò più che altro tra sé e sé, ancora impressionato dalla potenza degli effetti di quella roba.
    Quando la kunoichi lo invitò a prendersi una pausa all'esterno mentre lei si occupava del resto, il rosso accettò l'offerta di buon grado.
    Mentre si dirigeva verso la porta, cercò con un braccio di pulirsi il viso dal sangue che non gli apparteneva, gesto maldestro, c'è da dire, dato che anche le sue braccia ne erano lorde.
    Tutto liscio là fuori, presumo.
    La sua domanda indiretta era anche retorica, e non avrebbe necessitato una risposta.

    Lui stesso sapeva cosa aspettarsi mentre varcava la soglia e usciva alla tenue luce della radura.
    Due uomini legati e imbavagliati erano adagiati seduti contro il muro della stamberga, svenuti.
    Un lavoro decisamente più pulito del suo, ma era anche vero che la donna probabilmente non aveva dovuto vedersela con una furia scatenata come era successo al cadetto.
    L'effetto del genjutsu sulla spada era stato fatto cadere da un po', ormai restava solo il molto reale e tangibile sangue del gigante a bagnare la lama. Munisai ne passò il piatto di ambo i lati sui vestiti di uno dei due prigionieri, rinfoderando l'arma e proponendosi di pulirla più accuratamente una volta a casa.
    Dopo un rapido giro attorno alla struttura, per controllare che tutto fosse in ordine, si appoggiò al muro della capanna restando di guardia. Ne approfittò anche per ingerire un tonico.

    La Genin non lo fece aspettare troppo, tuttavia, uscendo con il terzo truffatore bello che imbacuccato come i suoi complici.
    La ragazza valutò positivamente l'andamento e l'esito della missione, rivelando poi che avesse agito in modo da mettere il cadetto proprio di fronte ad un avversario che, sapeva bene, per lui sarebbe stato ostico, al fine di testarne le capacità.
    Il rosso l'aveva immaginato, basandosi sulla noncuranza con la quale Kamine aveva assistito agli ultimi istanti del duello e su come fosse a conoscenza della condizione alterata di quel colosso. E non solo, ne conosceva anche sommariamente la storia.
    Raccontò di come quella persona fosse stata un Genin di belle speranze che poi aveva smarrito la strada a causa della propria arroganza, votandosi al crimine e all'uso di droghe che ne avevano distrutto la personalità, trasformandolo nella belva senza cervello che aveva affrontato.

    Lascia che ti dia un consiglio. Qualunque cosa, specialmente ad Oto, ti prometta potere istantaneo e con il minimo sforzo, tornerà a chiederti il conto presto o tardi.
    La kunoichi sembrava parlare per esperienza personale, o almeno il suo tono e la sua espressione diedero questa impressione al ragazzo. Avrebbe voluto saperne di più, chiederle quale fosse stata la sua esperienza, ammesso che ci avesse visto giusto. Ma si trattenne dal porre domande, ritenendo che avrebbe avuto maggiori possibilità di farla aprire con lui, magari più in là nel tempo, se non si fosse dimostrato invadente.
    Le rispose guardandola in faccia, con espressione seria.
    Che senso ha raggiungere il potere se il prezzo è perdere se stessi?
    Non intendo sacrificare la mia identità e la mia autonomia in cambio di una strada più breve o più facile.
    Otterrò ciò che desidero a modo mio, alle mie condizioni. E di nessun altro.


    Nel frattempo arrivò una squadra ninja con un carro, sul quale furono caricati sia i criminali che la refurtiva, e le varie prove estratte dalla cassaforte.
    A Munisai fu anche offerto un tonico dai nuovi arrivati, accettato e sfruttato senza troppi complimenti.
    Quando la donna ordinò al cadetto di salire anche lui sul mezzo di trasporto per sorvegliare le loro prede, questi non fece una piega.
    Volentieri.
    Salì a bordo, sedendosi di fronte ai tre senza perderli d'occhio per un momento, malgrado fossero ancora tutti nel mondo dei sogni.
    Il rosso era ben lieto di risparmiarsi la scarpinata di ritorno attraverso il Bosco. Dopo tutto il casino consumatosi non gli dispiaceva prendersela un po' comoda, oltretutto la sua posizione sarebbe stata innegabilmente la migliore per fare la guardia al bottino.

    Ad ogni modo, il viaggio fu tranquillo e privo di sorprese, e in breve tempo si ritrovarono tutti sulla strada principale del Villaggio.
    Il ragazzo smontò lasciando che gli shinobi proseguissero verso le prigioni e, ovviamente, gli addetti agli interrogatori.
    Beh, credo che mi aspetti un rapporto in Amministrazione. Come ti dicevo, saranno loro a farsi sentire, sicuramente. Alla prossima Munisai. Cerca di non farti ammazzare.
    Non rientra nei miei piani disse lui mentre si allontanava in direzione opposta a quella di Kamine, appena un cenno della mano a suggellare il suo commiato.
    Decisamente non era un tipo da smancerie.
    Al loro successivo incontro Munisai sarebbe stato un Genin, proprio come lei. Il ragazzo ne era certo.
    Altro che farsi ammazzare. Quello era solo il principio.



    Chakra: 4,25/10
    Vitalità: 7/8
    En. Vitale: 29,5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 3/4
    • Shuriken × 3
    • Fukibari × 2
    • Dadao × 1
    • Marchingegno Elettrico × 1
    • Occhiali × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1

    NoteLe bende sono indossate sul braccio sinistro, il marchingegno elettrico è installato sul dadao.


     
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