Il Portale per l'Aldilà

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  1. Filira
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    Il Portale per l'Aldilà


    I


    Genji Hyuga era un uomo di elevata morale, stoica integrità, e limitata flessibilità. Prodigio degli Hyuga, aveva assunto la guida del Clan in giovane età, succedendo al padre, un uomo mite e benevolo. Tuttavia, non aveva lasciato che la sua inesperienza venisse usata a suo sfavore, lasciando campo libero al sempre prorompente concilio ristretto degli anziani. Sin dai primi giorni del suo regno, aveva governato la Famiglia con rigore e dedizione, consacrando la sua vita alla causa, con la maniacalità di un sacerdote laico. Da allora, ogni sua scelta era stata frutto di una elaborata pianificazione. Aveva sposato una Hyuga di ottimo sangue, Hisako, con una forte propensione alle arti ninja. Dal loro matrimonio, tutto sommato un'unione felice, erano nate due splendide figlie, entrambe portatrici della particolarità genetica tanto cara al Clan. La nascita di Murasaki era stata festeggiata a lungo, la Famiglia aveva una nuova Erede, e il giorno in cui gli occhi bianchi della primogenita si erano aperti sul mondo, tutti gli Hyuga avevano alzato ringraziamenti ai Kami. Poi era nata Tomoe, e l'accoglienza era stata più fredda. La bambina avrebbe ingrossato le file del Clan cadetto, e forti erano i timori che potesse diventarne il polo principale, attorno a cui i ribelli si sarebbero stretti per ribaltare l'ordine naturale delle cose. Eppure Genji Hyuga aveva trovato un equilibrio, favorendo la creazione di uno stretto rapporto fra le due sorelle. Sarebbero morte volentieri una per l'altra, ma mai per mano loro. Gli anni erano passati, Genji Hyuga stava invecchiando, e presto o tardi sarebbe arrivato il momento di ritirarsi, lasciando che la sua creazione continuasse a vivere secondo le sue direttive.
    Era una mattinata di metà settembre, e l'uomo, da ben prima dell'alba, era intento a riportare meticolosamente i suoi pensieri su di un rotolo. Un solo kanji, indicante il colore viola, campeggiava sull'intestazione della missiva, chiarendo facilmente chi ne fosse il destinatario.

    Signore, mi dispiace disturbarvi. Ma all'ingresso chiedono di voi. Con urgenza, pare.
    Hisashi, quale urgenza ci può essere a quest'ora? Sai bene che non riceviamo ospiti prima di mezzogiorno. O qualcuno ha fornito nuove direttive a riguardo?
    Nessuno, signore. Ma non siamo riusciti a convincere... L'ospite.

    Lo Hyuga sospirò, appoggiando delicatamente il pennino. Nonostante la sua attenzione, però, una generosa macchia di inchiostro si allargò sulla pergamena, tracciando neri contorni sulle scritte elegantemente vergate. Genji aggrottò le sopracciglia, spostando il pennino. Se Hisako fosse stata lì, avrebbe cominciato a pontificare su quanto questo fosse un brutto presagio, e su come sarebbe stato meglio interrompere qualsiasi attività per tutta la giornata. Ma Genji Hyuga non era un uomo che cedeva alle superstizioni. Dunque si alzò dalla scrivania, gettando un'ultima occhiata corrucciata alla macchia nero intenso, che non accennava a smettere di espandersi.

    Salve signor Genji! Murasaki può uscire?

    Dall'alto del suo metro e ottantacinque d'altezza, il Capoclan sovrastava decisamente il loro piccolo ospite. Hisako, che per l'occasione sfoggiava un elegante veste da camera color crema, trattenne a stento una risata, nascondendo il viso dietro un pregiato ventaglio.

    Così cerchi la nostra piccola, eh caro? Non temere, te la portiamo subito qui.
    Figliolo, mi sembri oramai un giovane in età adulta. Prima di avanzare richieste a casa di estranei, è bene presentarsi e fornire le proprie generalità. Poi, questo è il signor Hyuga, per gli esterni.

    Fu suo zio a parlare, mentre il padre se ne stava immobile con un'espressione austera in viso. Quando avevano richiesto la sua presenza in prima persona, si era figurato di dover ricevere una qualche figura istituzionale, quantomeno qualcuno dall'amministrazione della Foglia. Invece si trovava di fronte ad un poco più che bambino, che dal basso della sua zazzera rossa chiedeva allegramente dell'Erede degli Hyuga. Non aveva idea di come Murasaki avesse conosciuto il loro nuovo ospite, ma certamente ne avrebbe chiesto conto una volta rientrata.

    Ah, Youkai! Questa sì che è una sorpresa! Come... Cosa...?

    La ragazza entrò rapidamente nell'ingresso, saggiando la peculiare situazione. Suo padre se ne stava lì, a braccia conserte, mentre sua madre e suo zio tentavano di gestire al meglio la cosa. Dal canto suo Youkai pareva decisamente fuori luogo, probabilmente il tutto era lontano anni luce da ciò a cui era abituato. Da un angolino della stanza comparve poi un inserviente, portando del tè in raffinate tazzine di ceramica. Genji Hyuga si aspettava una visita importante, e aveva fatto in modo che il suo ospite fosse trattato nel miglior modo possibile.
    Di certo non si aspettava Youkai Kuroi.

    [...]

    E' un portale per l'aldilà! L'ultima volta mi ci hanno fatto uscire prima che potessi esplorarlo per bene, ma ora che so dove si trova posso tornarci, e magari cercare i miei antenati! Per l'occasione non mi sono nemmeno tinto i capelli, guarda! Forse incontreremo di nuovo Karikitori. E magari pure la Signora Morte! Potrei farteli conoscere!

    Murasaki deglutì, continuando a fissare con apprensione la cartina che Youkai le aveva appena affidato. Ciò che il fantasmino le aveva confidato non era semplice da digerire, eppure sembrava che il Rosso non avesse subito particolari ripercussioni dall'esperienza sovrannaturale di cui era stato vittima. La Hyuga lo guardò con apprensione, mentre quello gesticolava tutto esaltato alla prospettiva di tornare in un posto che, dai suoi racconti, pareva tutt'altro che accogliente. A Murasaki piaceva l'innocenza e la leggerezza di Youkai, era un ottimo contraltare alla gravità e pesantezza del compito che le era stato affidato sin da bambina. Tuttavia a volte desiderava che il ragazzo si fermasse un minuto a ciò che gli stava accadendo, considerandone le cause e gli effetti. Ma questo non era Youkai, questa era lei. E per questo formavano un ottimo team.

    Mi sembra un buon piano, Youkai. Ma credi che ce la caveremo da soli? Non pensi sia meglio chiamare qualche rinforzo, o almeno informare l'Hokage dei nostri spostamenti. Sembra aver preso a cuore la tua causa, sono sicura che vorrebbe esserne informato.

    Sorrise, sperando che il compagno si convincesse a far accrescere almeno un po' il loro scarno gruppetto. In caso contrario, sarebbero stati loro due, soli contro il grande, freddo, buio ignoto.
     
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