Il Portale per l'Aldilà

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  1. Filira
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    Il Portale per l'Aldilà


    III

    Youkai! Hai mai incontrato queste presenze?

    Si voltò verso il ragazzo, mentre un brivido di terrore misto ad adrenalina percorse la sua colonna vertebrale. Le tre figure che erano comparse nella radura non appartenevano certamente al loro mondo, e per quanto il Kiriano le risultasse sospetto, sapeva bene che in fatto di soprannaturale era Youkai a dover essere chiamato in causa. Si voltò nuovamente, senza attendere la risposta dell'ex-albino, e focalizzando lo sguardo atterrito sulle tre masse. Non sembravano aver forma umana, ma di certo non erano nemmeno animali. Murasaki deglutì appena quando le vide attraversare indisturbati degli alberi, quasi che essi fossero intangibili. Nella sua breve vita da shinobi aveva avuto necessità di ricredersi su molti di quelli che considerava come punti fermi nella sua vita: eppure non avrebbe mai immaginato di dover rivedere il suo concetto di morte, e del rapporto che essa avesse con il mondo dei vivi.

    Dobbiamo capire cosa sta accadendo, prima che la situazione possa sopraffarci.

    Disse, guardando rapidamente il ragazzo delle tartarughe. Non aveva cambiato idea su di lui, né aveva la presunzione di potersene fidare, ma quando i morti tornavano a camminare sulla terra, era davvero il momento di rifiutare l'alleanza di un vivo? Poi, un'altra presenza si manifestò. Il suo corpo pareva essere costituito del buio stesso, di un nero così profondo da inghiottire i colori che lo circondavano. Il particolare più agghiacciante era nel viso, animato esclusivamente da due fessure per gli occhi e un taglio, che doveva essere la bocca. Da lì fuoriuscì una risata spettrale, che fece stridere le ossa della ragazza e che la riempì di un terrore ancestrale, quasi come se il suo istinto avesse già incontrato quell'essere, e ne fosse da allora talmente terrorizzato da obbligarla a fuggire in sua presenza. Eppure non lo fece, piantando i piedi a terra e obbligandosi a rimanere lì, di fronte a Youkai e faccia a faccia con quella che, per quanto lei ne sapesse, poteva essere l'incarnazione stessa della morte.

    Oto? Noi non abbiamo alcuna affiliazione con Oto. Chi sta arrivando?

    Fu in quel momento, quando la figura scomparve e consecutivamente apparvero due felini dall'aria vagamente aggressiva, che Murasaki si accorse di quanto poco avesse chiaro dell'intera faccenda. Amava pensare di essere una persona assennata, che non si lanciava in imprese senza senso o poco pianificate. Amava la certezza che l'avere un piano ben congegnato le dava. Eppure, si era imbarcata in quella missione senza pensarci due volte. Senza un capogruppo, senza un superiore di riferimento. Erano lì, due genin inesperti e uno sconosciuto di Kiri, a fronteggiare chissà quale forza soprannaturale. E la certezza era una sola: non erano pronti. Si voltò verso Youkai, mentre i due leoni si presentavano al gruppo disparato. Lo vide, e vide una persona che voleva proteggere. Per molto tempo si era chiesta quale fosse la motivazione che l'aveva spinta a prendere le armi e mettersi al servizio della Foglia. Per l'onore e la gloria del Clan? Per soddisfazione personale? Forse, o forse no. Prima di tutto, e questo l'aveva capito pensando a ciò che non avrebbe sopportato perdere, voleva proteggere le persone a lei vicine. Sarebbe sopravvissuta senza onore, senza gloria. Sarebbe sopravvissuta se il suo nome fosse stato dimenticato dalle generazioni future. Ma non avrebbe potuto continuare a vivere se avesse perso i suoi affetti.

    Possiamo farcela. In qualche modo, ne usciremo vivi.

    Sussurrò al ragazzo, prima di girarsi verso i nuovi arrivati. Poteva sentire il terrore bloccarle le gambe, mentre l'acido lattico le rendeva difficoltoso anche solo muovere un passo. Eppure, un passo dopo l'altro, arrivò al cospetto delle due fiere bestie. Ad un secondo sguardo, la Hyuga si rese conto che in quei volti ferali risiedeva una certa familiarità, come se le forme del muso e degli occhi dei due esseri le fossero conosciuti, e quasi amici.

    Il mio nome è Murasaki, del Clan Hyuga di Konoha. Siamo in questi territori per investigare quanto successo al mio compagno. Non abbiamo nessun collegamento con gli spiriti comparsi in precedenza, questo lo testimonio senza alcun dubbio nel mio cuore.

    Appoggiò la mano destra al petto, dove potè avvertire chiaramente i battiti irregolari del suo cuore. Shishi. Era a conoscenza della natura di quegli esseri. Presenti di fronte a buona parte dei templi della regione, li aveva visti regolarmente anche a villa Hyuga. Scolpiti nella pietra, riservavano un sobrio monito a chiunque osasse disturbare gli astanti in preghiera. Erano guardiani, protettori. Proprio come lei, o come sarebbe voluta essere.

    Siamo alla ricerca di risposte. Il mio compagno appartiene al regno dei vivi, per quanto possa essere difficile da credere. Necessitiamo di una guida, se vorrete concederci il vostro favore.

    Deglutì, osservando le fauci ben spalancate di una delle due bestie. Erano protettori, ma di cosa? E se, in quell'occasione, fossero stati proprio loro tre la minaccia che essi dovevano scacciare?

    Altrimenti, proseguiremo da soli. In un modo o nell'altro.

     
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