Il Portale per l'Aldilà

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    I Pilastri







    Uno dei due felini parve essere sorpreso.

    Karikitori?
    Addirittura…


    Si voltò verso l’altro che fece spallucce come a far intendere che non ne sapeva nulla.

    Comunque fai pena a mentire.

    Dichiarò senza girarci troppo attorno.

    Ma fortunatamente se conosci Karikitori e sei ancora a piede libero vuol dire che il tuo posto non è dall’altra parte.

    Migiashira, annusalo meglio.

    Alla richiesta del compare il leone si avvicinò al Konohaniano.

    Oh.
    Oh.
    Capisco, sei uno di quelli di Konoha.
    Quanti problemi che ci danno quelli per tutti i kami.
    Sempre un ottimo olfatto Hidariashira.


    Levò poi il capo, come se guardasse oltre.

    Va bene.
    Io mi sono stufato di giocare ad acchiapparello.
    Mi domando come non abbia ancora compreso che non si può rubare niente dagli inferi.


    Un potente ruggito gli permise di aprire un portale che i due, essendogli di fronte non potevano vedere dove portasse ma lui ci tuffò la testa dentro e riemergendo ne estrasse le due anime viste poco prima dai due.
    Quello che sembrava un morso feroce le trasformò in due sfere con un piccolo codino che sparirono poi nella sua criniera.

    Owww, ma io mi stavo divertendo!

    Si, ma abbiamo un dovere.
    Ed inizio a pensare che quello strano individuo ci stia solo buttando del fumo negli occhi.


    Lontano da loro, non poco visto dall’eco, un grido stizzito si lamentava di qualcosa.

    Eh.

    Migiashira lo canzonò di risposta mentre sorrideva.

    Veniamo a voi adesso.
    Siamo stati cortesi, ma la realtà è che questo non è realmente un posto per esseri umani, non vivi.
    L’entrata non è un luogo che si può trov…


    Hidariashira!
    Gli stai già dicendo troppo!


    Lo Shishi guardò bonario.

    Tranquilla Migi, sono cose che più di un umano sa!
    E anche tu lo sai, gli umani non sanno mantenere i segreti, non è nella loro natura.
    Dicevo.
    Il portale non è un luogo, il portale lo hai davanti.


    Si, non potevano sbagliarsi, per quanto strano il Leone si riferiva a se stesso e alla sua compagna.

    Se proprio devi digli la verità Hidari!

    Ma è la verità!

    Si, ma noi non siamo quell’entrata.
    Noi siamo l’entrata della dimora della Signora.


    È quasi la stessa cosa!
    E COMUNQUE STA DI FATTO CHE


    La sua voce tuonò possente come un ruggito quale era, non era iraconda, ma pareva che avesse deciso di risolvere quella piccola parentesi con la potenza delle corde vocali.

    Ne sapete fin troppo poco.
    Non potrete mai giungere all’ingresso fino a che l’ingresso non deciderà che potete raggiungerlo, e l’ingresso ha due teste, e non è semplice metterle d’accordo.


    Sull’ultima frase la sua testa ciondolò verso Migi più di una volta, come a voler indicare che per aprire la loro porta bisognava convincere loro.

    Inoltre diverse teste aprono diverse porte e non esistono coppie fisse.
    Non è facile, ma è sicuro.
    L’ingresso comunque è ben lontano.


    Alzò una zampa, dritto davanti a se.

    In quella direzione, per qualche ora, se ne avete il coraggio.

    Non dissero altro si limitarono ad aprire un varco e svanire al loro interno.
    Fudoh intanto era sparito senza lasciar traccia.
    Ai due non restava che incamminarsi addentrandosi tra l’altro in una foresta che si faceva sempre più scura, ma accorgersene non sarebbe stato semplice, il sole aveva già iniziato a calare e la leggera depressione del terreno non permise ai due di accorgersi quando in realtà stessero calando, solamente quando l’assenza di luce e suoni li avesse portati a guardarsi attorno si accorsero che attorno a loro gli alberi somigliavano più a sagome minacciose che piante.
    Davanti il terreno iniziava una discesa sempre più ripida ed era possibile osservare qualcuno dei caratteristici massi già visti da Youkai quando arrivò li la prima volta, dietro la certezza di una notte serena e magari una vita che si concludesse per vecchiaia anziché prematuramente.
    Davanti a loro però poteva anche trovarsi qualche risposta oppure...

    Me ne basta una!
    Una!
    Maledetti guardiani ingordi!
    Se il rituale non fosse così lungo sarei riuscito ad acquisire potere a sufficienza da dovermi recare qui ogni volta.
    Avrei spalancato queste maledette porte da subito.
    Ovunque.
    Da solo.
    Invece no!
    No!
    NO!
    Creiamo una cosa maluccio anche se potremmo farla bene e divertiamoci a guardare come si dispera.
    Un esistenza lunga millenni e noiosa da far schifo deve essere colmata proprio da me!


    Erano sicuri che a parlare fosse la stessa ombra animata che avevano incontrato qualche ora prima, ma il suo parlare iracondo, ora trasformatosi in un borbottio, gli aveva permesso di udirlo ad una certa distanza, anche grazie alla totale assenza di suoni.
     
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