[MG] - InfiltrazioneTerritorio: Suiminami

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  1. Munisai
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    Infiltrazione


    Suiminami • Capitolo I

    Juzo era appena diventato Genin, eppure le alte sfere dell'Accademia avevano deciso di affidargli un compito importante e piuttosto impegnativo: infiltrarsi in un gruppo di Nukenin che operava nell'arcipelago di Suiminami, a sud di Kiri. Malgrado l'alto rischio che comportasse un incarico di questo genere, c'era qualcosa nel curriculum dell'uomo dai meravigliosi baffi che aveva convinto i gerarchi a puntare su di lui: il fatto di essere uscito indenne da una missione guidata dall'ex Amministratore di Oto, Febh Yakushi. Infatti non era cosa da tutti sopravvivere ad un'esperienza con il ninja più imprevedibile e distruttivo del Continente, persino quando lo si aveva come alleato!

    Ad ogni modo, al neogenin era stato chiesto di penetrare nell'organizzazione criminale, che si faceva chiamare Umiuso, per raccogliere più informazioni possibile su di essa e sabotarne le azioni dall'interno.
    Data la posta in gioco, però, non era stato mandato da solo. Con lui c'era Kasai Fushi, suo compaesano e Genin di esperienza maggiore, il cui compito sarebbe stato quello di coadiuvare e supportare l'azione del compagno, facendo in modo che l'aspirante infiltrato riuscisse nel suo proposito.

    Dopo aver viaggiato per mare a bordo di un mercantile che si occupava di trasporto ittico, giusto per non dare nell'occhio, i due raggiunsero l'isola occidentale di Suiminami, dove era noto che sorgesse la base dei fuorilegge in questione. Sbarcarono in un piccolo villaggio di pescatori un paio d'ore dopo il tramonto, al che esaminarono ancora una volta la mappa che gli era stata fornita.
    A meno di un chilometro di distanza, addentrandosi nel paesello, c'era una locanda che, secondo le informazioni raccolte da alcune spie kiriane, era frequentata assiduamente da una certa Junko, un membro di Umiuso. A baffetto era stato persino fornito un identikit della donna, così che non avrebbe avuto problemi a riconoscerla.
    E lì l'avrebbe trovata Juzo, quando fosse giunto nel locale amichevolmente chiamato "Il Pescecane", seduta al bancone del bar a bere come se non ci fosse un domani. Lei era l'aggancio che gli serviva, la persona da fregare facendosi ammettere tra le fila dei Nukenin. Ma prima avrebbe dovuto convincerla della sincerità delle sue intenzioni e c'era da dire che, anche se la ragazza dai capelli verdi ricopriva una posizione abbastanza bassa nella gerarchia del suo gruppo, non era affatto una sprovveduta.

    I due otesi avrebbero fatto meglio a consultarsi e a farsi venire in mente qualche buona idea prima di fare anche solo un passo verso la locanda, se non volevano mandare all'aria una missione così delicata.



     
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