Acciaio di Contrabbando

Yato e Munisai

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  1. Yato Senju
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    E' vero...ci hanno colto completamente di sorpresa. Quindi o tutta questa era una messinscena sin dall'inizio o c'è una fuga di informazioni. E mi trovai a guardare con un briciolo di sospetto il ninja del clan Shimasu che era con noi, tutto sommato un familiare del nostro carceriere. Non c'erano prove ovviamente, ma il Sensei mi aveva insegnato a dubitare sempre di tutti, in primis degli alleati, almeno fino a prova contraria. O magari hanno corrotto i nostri informatori. L'unica possibilità però ora è liberarsi e poi cercare di fuggire, magari catturando uno o più dei nostri nemici. Kenzo ascoltò tutto e annuì. L'errore è mio. Ed è imperdonabile in quanto caposquadra. La trappola era elaborata, ma non avevo progettato metodi di fuga adeguati. Ne farò chiara menzione nel mio rapporto, ma prima dobbiamo trovare un modo per uscire da qui. E dovremo restare uniti, per riuscire. E mi guardò in modo eloquente, forse aveva incrociato la mia occhiata sospettosa. Io...io so che Asami tradì durante una missione, passando ad Ame. La missione prevedeva di intercettare dei criminali che si rivelarono poi essere dei Nukenin...i suoi compagni di squadra erano Teppei, una delle guardie del Daimyo...tu, Tenma, che stavi al campo base come medico...poi un Kaguya di cui non ricordo il nome e per finire quello che ora è Hokage. In quel preciso momento sgranai gli occhi, evidentemente sorpreso da quella menzione del Bersaglio in un momento in cui pensavo non centrasse nulla. Che poi non centrava nulla ma il solo fatto di aver trovato un qualche collegamento mi fece rizzare i capelli e forse tradì il fatto che per me quell'uomo era qualcosa di più di un capo distante. Tenma e Tamao tuttavia non commentarono, forse semplicemente ascrissero la mia sorpresa al fatto che fosse stato citato il mio Kage e nulla di più. Ma l'Hokage, che ancora non era Kage, lo uccise durante la missione. E Teppei perse le braccia e ricevette gravi ferite alle gambe, tanto che ora ha un sacco di innesti. Asami lo fece per soldi, o almeno è quello che dicono. Incredibilmente invece ero io a conoscere la risposta alla seconda domanda, avendo frequentato a lungo Ame, anche se ospite delle Picche. Lord Goemon è un pezzo grosso di Ame. Non so bene che ruolo abbia ma fa parte dei Fiori, che trafficano in sostanze illecite e dopanti, per così dire. Non so nulla di più, purtroppo. Io ho qualche informazione extra, ma nulla che sia utile ora: quello che conta è che non dobbiamo cadere in mano sua...soprattutto tu, Munisai. Mi chiesi come mai, ma sapevo già che nessuno mi avrebbe risposto. Se non altro Tamao era incuriosito quanto me.

    Poi venne il momento del metodo a cui aveva pensato...l'assurdo e folle metodo di far venire un infarto a un poveraccio sperando che questo gli permettesse di piegare il metallo. Anche a ripetere una simile cosa mi avrebbero preso per matto, quindi l'informazione segreta del clan otese era al sicuro. Non direi che non abbiamo niente da perdere. Sbuffai, ma effettivamente non avevo alternative concrete: il legno Senju compete coi metalli più duri, ma io non ero ancora nemmeno lontanamente a quel livello. Tamai rifiutò di sottoporsi alla procedura, ma con un ghigno sconsiderato il rosso Munisai accettò, ritrovandosi con un filo metallico conficcato nel corpo. Non sapevo se ammirarlo o considerarlo un vero idiota: la Missione viene prima di tutto, e non avrei mai rischiato di morire a quel modo. Meglio arrivare ad Ame e cercare di fuggire durante il trasporto o in un secondo momento se quella stanza era a tenuta stagna.

    Inevitabile per me riconoscere i segni del distress cui si stava sottoponendo il suo corpo durante quell'orribile prova. Non aveva le mani al petto ma tutto il resto parlava di danno coronarico acuto o di qualcosa di altrettanto grave e potenzialmente fatale: un'aritmia che poteva ucciderlo era dietro l'angolo mentre il cuore, via via sempre più privo di ossigeno, batteva senza avere realmente le risorse per farlo. Dopo minuti interminabili in cui mi trovai mio malgrado con la fronte imperlata di sudore a trattenere il respiro per quel compagno di squadra di cui in altri momenti non mi sarebbe importato nulla (ma ora da lui dipendeva la mia liberazione) ecco che lui prese un profondo respiro, quasi gli avessero tolto un grosso peso dal petto. Tenma estese immediatamente le mani curative verso di lui (un talento che avrei dovuto presto far mio, mi ripromisi). Molto bene. Molto bene, ma ora non sforzarti e riprendi fiato...le Mani Curative non possono guarire i danni che hai subito ma posso alleviare un pò i sintomi. Avrai bisogno di un ricovero in ospedale per qualche giorno o dell'intercessione di uno Yakushi, ma per ora hai fatto benissimo. Ora prenditi qualche minuto, fai tua quella sensazione. Poi dedicati agli anelli là in alto. Sei...sei un pazzo, amico. ma hai tutto il mio rispetto! Si congratulò Tamai, intanto, il cui sudore freddo e il respiro rapido indicavano chiaramente quanto fosse sollevato...o forse era nervoso perchè temeva che ci liberassimo ed era daccordo col traditore? Decisi mettere da parte queste paranoie, almeno per il momento.

    Non serve una manipolazione qualsiasi: stavolta devi ottenere un effetto specifico. Se segui la vibrazione il metallo si muoverà, ma imporre la tua volontà per un movimento o una distorsione particolare è una faccenda molto diversa. Io immagino che ci siano come dei fili che distorcono e spostano il metallo, ma perchè i fili di sutura sono la mia quotidianità. Il mio sensei usava l'immagine di diverse calamite, trova la tua visione, il tuo modo per guidare la tua volontà. Sarai realmente esperto dell'arte del metallo quando la tua volontà e la vibrazione andranno all'unisono senza bisogno di pensare, quando letteralmente farai respirare il metallo ma fino ad allora, fino all'apice di questa tecnica, ti servirà l'immaginazione. Immaginazione, e la giusta quantità di chakra da associare ad essa. Erano consigli molto vaghi...non sapevo se si stesse trattenendo per via della mia presenza o perchè effettivamente era un'arte che ognuno interpretava a modo suo...certamente era molto diversa da noi Senju che dovevamo divenire come un seme da cui cresce la pianta più forte...che concentravamo tutto su noi stessi e su come espanderci nel mondo. I Manipolatori dell'Acciaio invece erano più come musicisti che per ottenere una melodia dovevano inventarsi il loro strumento in modo che il suono ottenuto somigliasse il più possibile all'idea che avevano in mente. In quel senso, mi sembrava più che appropriato che stessero a Oto.
     
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