Acciaio di Contrabbando

Yato e Munisai

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  1. Yato Senju
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    Ci era riuscito, anche se non senza difficoltà. Ottimo. Commentò Tenma e io stesso annuii, ma non mi era sfuggita la lunga occhiata che mi aveva rivolto quando avevo avuto quella reazione spropositata. Dovevo prestare più attenzione, ero troppo immaturo: in un ambiente diverso una leggerezza del genere avrebbe potuto essermi fatale. Ora liberaci, prima che torni qualcuno...e poi dovremo liberare Tenma o non scapperemo mai da qui. Hai fegato, amico...io non so se avrei rischiato tanto. Mormorò un ancora scosso membro del clan Shimasu. Munisai non avrebbe avuto eccessivi problemi a liberarci e non appena toccai terra presi a massaggiare i polsi indolenziti mentre davo un'occhiata intorno. Un cubo di acciaio senza uscite con solo piccolissime inferriate da cui far passare l'aria e in cui era impossibile entrare...l'unica uscita possibile era manipolare la parete stessa, ma il modo migliore per farlo era lasciare le cose in mano al caposquadra.

    Se serve ho abbastanza chakra per usare le Mani Curative su di voi, tu invece fatti controllare. Dissi avvicinandomi al rosso otese, per verificare le sue condizioni se fosse stato daccordo. Non potrete liberarmi manipolando il metallo: è saturo di chakra. Annuii, avendo una capacità quantomeno paragonabile. Non si può mai manipolare qualcosa che contiene chakra altrui, a meno che questi non lo abbia contemplato...ma se sono manette avranno pure un meccanismo di apertura o chiusura, o un punto debole da sfruttare. Tenma annuì. C'è una serratura...Munisai, se riuscissi a manipolare il metallo per fare una chiave... Penso di poterti aiutare anche io con questo. Dissi mentre dal palmo della mia mano germogliava un ramuscolo che assunse le fattezze di una chiave senza particolari caratteristiche. Non so quale sia esattamente il principio di questo Jutsu che stai tramandando a mezze parole per evitare che io lo capisca, ma sono anche io un Manipolatore e certe cose sono comuni a tutti. Feci cenno allo Shimasu. Controlla il punto da cui è entrato il tuo consanguineo, meglio evitare sorprese. Non tutti gli Shimasu sono consanguinei. Puntualizzò, ma lo ignorai. Munisai, posso liberare Tenma...e posso mostrarti come si fa. Aggiunsi mentre una velatura di irritazione mi montava dentro: se Tenma sapeva della serratura avrei potuto liberarlo facilmente io con il Mokuton! Possibile che volesse sfruttare l'occasione per addestrare il rosso rischiando di ammazzarlo? O magari c'era qualcosa che non sapevamo?

    Non potete liberarmi tanto facilmente, Yato. Non credo tu sia abbastanza esperto nelle arti del tuo clan da generare due chiavi e manipolarle correttamente senza vedere...le manette hanno una trappola: bisogna far scattare contemporaneamente quelle che legano le due braccia. Questo spiegava qualcosa, ma perchè nascondercelo fino a quel momento? Forse non voleva scoraggiarci? Non riuscivo a capire i pensieri di un leader...io ero più incline all'azione solitaria. Allora a maggior ragione serviremo entrambi. Mi avvicinai, studiando la serratura che era posta sul lato posteriore delle manette e dunque invisibile a meno di stare accanto o alle spalle di Tenma. Le tecniche come le nostre possono manipolare la materia per creare una forma definita, ma bisogna avere una chiara immagine mentale, come una spada, un Kunai o qualche altro armamentario ninja.

    Creare una chiave precisa non può essere fatto in un solo passaggio, o almeno non così facilmente. Se bastasse riempire tutto lo spazio della serratura col legno e girare sarebbe fin troppo semplice, ma molte serrature non scattano con un sistema simile, quindi bisogna prima usare la libera manipolazione per creare uno stampo e sapere esattamente come è fatta la chiave, e poi crearla in maniera più definitiva.
    Gli mostrai nel frattempo come fare, riempiendo la serratura di legno e poi estraendolo in quello che era un calco della serratura. Quindi dall'altra mano lasciai che germogliasse una pianta che ritraeva esattamente la chiave, bloccandone poi la forma. Sarà molto più difficile rispetto allo spezzare un anello o muovere appena un filo sottile come un capello. Aggiunse Tenma. Devi prima rendere malleabile il metallo, plasmabile e creare lo stampo, farlo tuo. A quel punto dovrai modificare un pezzo di metallo in maniera definitiva, ma curando i dettagli. La cosa fondamentale è la capacità di immaginare in tre dimensioni, a cui va aggiunto l'uso del chakra come a formare una barriera che definisca e stabilizzi la nuova forma che ottieni...almeno è così per il Mokuton. E non si discosta come concetto, ricorda solo che il metallo non è materia vivente, e qualunque influenza esterna è definitiva: non guarisce, non cresce, non degenera. E' immutabile di per sè, tu non sei un Senju che cerca l'armonia nel dare forma ed equilibrio al legno che cresce, tu hai qualcosa che ha già una sua armonia e un suo equilibrio, e lo distruggi per ottenerne uno che tu desideri. Spezzare, piegare o muovere è facile, ma per modellare devi imporre la tua volontà su qualcosa che è già perfetto e non ha il cambiamento nella sua natura. Fai qualche tentativo, se non riesci creerò io una seconda chiave. Intanto preparo quelle per le manette ai piedi. Dissi, disinteressandomi poi della faccenda: le chiavi non duravano in eterno. Chi è questo alleato che aspetta fuori? Non avevo visto nessuno. In un certo senso è la mia anima gemella...un amico fraterno, per così dire. Non è...non è esattamente umano, ma so che si sta avvicinando, e non appena sarà qui e saremo all'aperto potremo scappare più facilmente. Tamao Shimasu inarcò un sopracciglio, non capendo a cosa si riferisse, ma continuò a fare la guardia prendendo il tutto per buono. Io dal canto mio non pensavo che quel Tenma fosse così sentimentale.
     
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