Acciaio di ContrabbandoYato e Munisai

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  1. Munisai
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    Via di Volata


    Acciaio di Contrabbando • Capitolo VII

    Nel giro di pochi secondi entrambi gli energumeni attaccati dal rosso furono sopraffatti, con grande sollievo da parte di quest'ultimo che non era così convinto di poter durare molto in un combattimento serrato nelle sue attuali condizioni fisiche.
    Ebbe giusto il tempo di tirare il fiato e di asciugarsi il sudore mentre osservava lo Shimasu, l'unico ancora alle prese con i propri avversari, porre fine alle ostilità con due o tre calcioni ben piazzati. Fortunatamente i nemici si erano dimostrati delle mezze calzette, e tutti e dodici ora erano riversi a terra, alcuni morti altri semplicemente incapacitati.

    Il team si ricongiunse al centro del locale, ma i loro corpi furono improvvisamente pervasi da una strana sensazione di leggerezza, come se la forza di gravità avesse allentato la morsa che esercitava perennemente sugli stessi.
    La prima reazione di Munisai fu la meraviglia. Successivamente, si guardò intorno piuttosto allarmato, temendo che si trattasse di una tecnica nemica, ma il caposquadra non sembrava affatto preoccupato dal singolare fenomeno, limitandosi solo a spronare con crescente impazienza i propri sottoposti ad uscire dal capanno. Così fecero e non appena misero piede fuori dalla catapecchia, i quattro si staccarono dal suolo del tutto privi di peso, galleggiando a mezz'aria come bolle di sapone.
    Ancora una volta il ragazzone si guardò intorno, chiedendosi se non fosse lo stesso Jonin l'artefice di quel prodigio. Poi, levando in alto lo sguardo, la vide. Un'enorme creatura serpentiforme con letali denti aguzzi e dalle minacciose spire squamate si stagliava contro i cielo.
    Il rosso la fissò con una certa apprensione e grande stupore, stringendo forte le else delle wakizashi plasmate in precedenza dall'acciaio. Il giovane non aveva mai visto un drago in carne e ossa, e per quanto la sua apertura mentale non l'avesse mai portato a dubitare dell'esistenza di un simile essere, quella che gli si parava davanti era ugualmente una scena da lasciare a bocca aperta.
    Dimmi che quel bestione è dalla nostra parte! esclamò rivolgendosi a Tenma, verso il quale la creatura si era scagliato a gran velocità.
    Per loro fortuna, era così.
    Quello che poi fu confermato essere Toppu, il famigerato alleato di cui il caposquadra aveva parlato, e Kenzo si strinsero in una sorta di abbraccio, o roba del genere dato che uno dei due era una biscia troppo cresciuta. A quel punto il piano di fuga fu finalmente svelato. I ninja avrebbero sfruttato i poteri del mitico compagno per volare via da lì.

    Fu così che, senza troppi preamboli, Toppu cominciò a volare nella direzione da cui erano partiti all'inizio di quella benedetta avventura, e i quattro che era venuto a salvare volarono accanto a lui, come sospinti da una sovrannaturale corrente d'aria.
    Dopo l'iniziale cautela, Munisai ci prese decisamente gusto, godendosi l'esperienza pressoché irripetibile nonché un panorama mozzafiato. Sfrecciare con il vento in faccia sovrastando alberi e alture, violando il territorio degli uccelli o forse persino degli Dèi, osservando il mondo dall'alto, e rammentando quanto fosse tutto così grande e piccolo allo stesso tempo.
    Un gran ghigno si allargò sul volto del giovane. Sarebbe stato decisamente un viaggio memorabile.

    Il Jonin spiegò come il legame che lo univa all'animale fosse ben più forte del vincolo tra un evocatore e una creatura con la quale era stato stipulato un contratto. Al punto che, a suo dire, se i due rimanevano separati troppo a lungo ciò poteva minacciare l'incolumità di entrambi, e quello era anche il motivo per cui l'uomo aveva dovuto precipitare a quel modo la fuga lasciandosi indietro il loro aguzzino.
    Anche se la spiegazione non fu particolarmente chiara rispetto al rapporto di dipendenza reciproca che intercorreva tra le due entità, il ragazzone si limitò ad annuire, spiegandosi finalmente il senso d'urgenza manifestato.

    Le parole successive del superiore, però, spiazzarono completamente il giovane, che nemmeno si preoccupò di celare la sua sorpresa. Ancora una volta Tenma si dimostrava un individuo decisamente difficile da decifrare. Il ragazzo non avrebbe mai detto che l'altro avesse un'indole sadica, tutto di lui suggeriva altrimenti. Ma era anche probabile che Asami fosse un'eccezione alla regola per Kenzo e che il traditore si fosse guadagnato il disprezzo e il risentimento del vecchio amico con le sue deplorevoli azioni nei confronti del suo Villaggio, del suo vecchio maestro e chissà cos'altro, a parte aver cercato di fare la festa a lui e ai suoi sottoposti in quella ultima vicenda.
    A conti fatti, Munisai non poteva affatto biasimare il suo mentore per aver cercato di elargire una morte lenta e penosa al Formicaleone. Purtroppo il giovane non era riuscito a percepirne le più profonde intenzioni e, messo di fronte alla anche remota possibilità che il nemico si potesse salvare, aveva deciso di agire recidendo in un solo, netto colpo il suo collo. E la sua vita.
    Considerando le informazioni a sua disposizione al momento, il rosso riteneva comunque di non aver sbagliato. Anche il fatto che il bastardo patisse le pene dell'inferno prima di spirare non gli interessava poi molto. Certo, poteva essere un di più, ma la certezza immediata di essersene sbarazzati era molto più importante ai suoi occhi, anche se mettendosi nei panni del manipolatore di fili metallici poteva comprendere il desiderio di riservare una fine più crudelmente creativa al rivale.
    Ammetto che non avevo assolutamente intuito i tuoi reali intenti.
    Mi dispiace se ti ho privato della giusta soddisfazione che forse cercavi dalla morte di quell'uomo, Kenzo
    disse il ragazzo con sincerità, voltandosi a guardare il superiore e dandogli del tu per la prima volta. Dopo quello che avevano passato e gli insegnamenti ricevuti, era certo di potersi permettere un po' di confidenza.
    Ho agito nella maniera che ritenevo migliore e non posso dire di esserne pentito.
    Mi basta sapere che abbiamo tolto quel verme dalla faccia della terra.


    Una volta arrivati al locale dove avevano mangiato nikuman e si erano conosciuti, Yato si congedò dal gruppo per fare ritorno a piedi a Konoha. Munisai salutò con un cenno della mano e un sorrisetto quel ragazzo dall'animo complesso e imperscrutabile, pensando che sarebbe stato interessante incrociare nuovamente la sua strada, in futuro.
    Gli otesi proseguirono in volata verso il Suono dove Tenma avrebbe personalmente accompagnato in ospedale il suo discepolo, illustrando la sua situazione clinica ai medici e assicurandosi che ricevesse tutte le cure necessarie.





    Chakra: 9,5/30 15
    Vitalità: 6/12 6
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità: 375
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 1
    • Occhiali × 1
    • Fuuma Kunai × 1
    • Coltelli da Lancio × 3
    • Cartabomba I Distruttiva × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Filo in Acciaio [10m] × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1

    Note
    Status: Affaticato


     
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