[MG] - FurtoTerritorio:

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  1. Filira
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    Mother of dragons

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    Gutta cavat lapidem


    II

    La giornata era trascorsa di fronte agli occhi impassibili di Izanami.
    La folla creatasi era quasi opprimente, mentre la voce del proprietario di casa risuonava forzatamente allegra tra le imponenti pareti in pietra della magione. Tutti quei suoni, quei colori, creavano un insieme quasi ipnotico e sovrastante per la donna, per cui ogni stimolo esterno risultava nuovo e ogni volta diverso dal precedente, portando quasi a una saturazione dei suoi cinque sensi.
    Una masnada di persone si era avvicendata davanti alla porta nascosta cui l'otese faceva la guardia, fra essa ovviamente erano figurati anche Iroshi e Gemmei, che però non ricevettero più che un cenno del capo il primo, e un sopracciglio alzato la seconda.
    La dea aveva dunque avuto parecchio tempo per meditare e esibirsi in quei micromovimenti che le erano ancora necessari per controllare che la presa del suo spirito sul corpo fosse salda come sempre, salvo evitare spiacevoli sorprese in caso di necessità. L'atmosfera all'interno della casa era dozzinale, così come lo erano il suo proprietario e la donna che Oto aveva mandato insieme a Izanami. Inutile sottolineare come tutto questo contribuisse a mettere alla prova il suo già infinitesimale livello di sopportazione verso gli esponenti più deboli della razza umana, la cui unica utilità ai suoi occhi era quella di servire come cadaveri da sezionare, e di cui poi disfarsi senza particolari cerimonie.
    Fu un grido improvviso a spezzare quella noiosa routine, fendendo l'aria e arrivando veloce fino a Izanami. La gente pareva in preda al panico, muovendosi scoordinatamente verso le vie di fuga più prossime, quasi avessero collettivamente visto un fantasma o una qualche entità terrifica. La dea non si scompose, limitandosi a spostare il peso da una gamba all'altra e ad aguzzare occhi e orecchie, alla ricerca di un indizio che le rivelasse la natura di tale sconvolgimento. L'indizio non si fece attendere, palesandosi sotto forma del proprietario di casa, Iroshi. L'uomo, abbandonato tutto quel suo affettato aplomb mostrato in precedenza, si presentò al cospetto di Izanami col volto paonazzo, come in preda di un'atavica paura.

    Comprendo.

    E così era stata accoltellata. La cosa non procurò alcuna reazione emotiva nella donna, la quale comunque pareva decisamente incapace di provare alcunché. Spostò lo sguardo penetrante sul viso dell'ospite, estraendo contemporaneamente il proprio ventaglio e mantenendolo chiuso di fronte al viso. La morte di Gemmei poteva essere un problema burocratico per Oto, forse un lutto insuperabile per i familiari della donna, ma di certo non avrebbe portato alcun cambiamento nell'esistenza della Dea.

    Così è l'esistenza, vecchio. Dagli albori della civiltà i deboli vengono sopraffatti da chi è più capace di loro. Non era in grado di sopravvivere, e così è perita. Vuoi che versi lacrime per lei, che mi disperi?

    Sospirò, spostando lo sguardo lontano, nel luogo indicato dall'uomo come teatro dell'incidente. La folla non accennava a diradarsi, mentre tutt'intorno regnava il caos.

    Non accadrà, temo.

     
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12 replies since 9/11/2018, 11:49   135 views
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