[MG] - FurtoTerritorio:

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  1. Filira
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    Mother of dragons

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    L'ultimo colpo della ladruncola le aveva mozzato il fiato, costringendola a terra. Un rivolo di sangue sgusciava lento tra le sue labbra rosa pallido, facendosi poi strada sulla pelle bianco latte. Poteva avvertire chiaramente quanto il corpo che ora inabitava fosse al limite; i muscoli si contraevano innaturalmente, imbevuti di acido per lo sforzo compiuto, i polmoni bruciavano, e anche i suoi occhi parevano essere sul punto di chiudersi, lasciando che Izanami sprofondasse in un oblio che l'avrebbe riportata in salute, forse. Eppure, proprio in quell'istante di estrema fatica e tensione fisica, la Dea aveva provato quell'estasi tipica di chi si trova sul baratro appena prima di saltare, di fronte ad un abisso che al contempo ripudiava e desiderava con tutta sé stessa. Per lei, vedere la morte così da vicino, essere in grado quasi di toccarla, di toccarsi, era uno dei più grandi provolegi dell'essere mortale.

    Hai combattuto bene, nonostante la tua impulsività.

    Con le ultime forze si era trascinata a fianco di Romi, oramai in preda ad uno stordimento profondo. Con la destra le afferro il viso, facendole poi voltare il capo ed esponendone il collo, sotto la cui sottile pelle poteva chiaramente individuare le pulsazioni della carotide, lente e regolari, oramai lontane dai furiosi ritmi della battaglia.

    La colpa non è tua, come potrebbe. Questa è una battaglia che combatto da molto più tempo di te. L'unica battaglia, che sempre è stata e sempre sarà: la vita contro la morte.

    Sospirò, tracciando i contorni del collo della ragazza. Sarebbe bastato un movimento repentino del suo ventaglio, e la vita ne avrebbe abbandonato il corpo. Un altro cadavere da aggiungere allo sconfinato esercito di chi, oramai, era già perito. Mentre i vivi continuavano a diminuire, il suo seguito non poteva far altro che aumentare; era la natura stessa a fornirle quell'invincibile vantaggio. Eppure, eppure...

    Verrai con me. Da viva, per ora. In futuro, chissà. Chi è che non è condannato a lasciare questo mondo, d'altronde?

    Con del filo di nylon le bloccò mani e piedi, riducendola a non più di un sacco inerte di muscoli e organi. Nelle ultime settimane i riti che la Dea performava su cadaveri e moribondi avevano cominciato a sortire un qualche effetto. Il confine tra morte e vita non le era mai apparso così labile, e non voleva lasciarsi sfuggire l'occasione di comprendere appieno la natura di questi due fenomeni. Romi, in tutta la sua impazienza e perseveranza, avrebbe rappresentato l'oggetto di studio perfetto. Oppure sarebbe morta.
    Izanami inspirò, mettendosi a sedere con la schiena contro al muro freddo. Poi lasciò che lo sguardo corresse per la sala, alla ricerca di Iroshi.
     
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12 replies since 9/11/2018, 11:49   135 views
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