Ritorno dagli InferiQuest B

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  1. Yato Senju
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    Bokushin no Bokuen


    The Unborn Child
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    Lo sentii ancora una volta che quel contatto mi era costato qualcosaRinuncio al ricordo di aver riconsegnato Juana alla Zanna (la persona che Yato ha curato) e l'attacco subito da Ame in quell'occasione nella giocata [URL="https://narutolegend.forumfree.it/?t=75157849"]I Fili del Destino e della Vendetta[URL], in pratica la parte finale della giocata, non quella in cui curo Juana, ma avrei avuto il tempo di meditare e cercare di scoprirlo in seguito: al momento quello che mi premeva di più era trasmettere quello che volevo al ragazzo. E lui parve comprendere. Annuii, anche se solo mentalmente, quando disse che si sarebbe fidato e che avrebbe cercato di svegliarsi, abbandonando quel luogo che si era intanto dipinto di colori e contenuti presi dalla mia mente, anche se in assenza del mio controllo. Quel ragazzo era terribilmente pericoloso, dovevo ammetterlo.

    Tornati alla realtà battei le palpebre qualche istante mentre lui mi fissava, e sorrisi della mia vittoria anche se il mio viso aveva l'aspetto del Fauno e dunque poteva essere in qualche modo inquietante. A ben pensarci però il ragazzo era una lastra semivuota, quindi non aveva idea di cosa potesse fare paura e cosa no, le sue emozioni erano troppo rudimentali. Andava istruito, e per prima cosa avrei dovuto avviare un processo di fisioterapia per insegnargli a usare le braccia e le gambe, prima che capitombolasse a terra (come per qualunque paziente risvegliatosi da un coma, in effetti, anche se stabile). L'intermediario Sanzo accorse non appena la voce del ragazzino si levò per aria. Bene, riesci a parlare. Dissi. Questo renderà più semplice ogni cosa. Aggiunsi, ancora freddo prima di realizzare che non era l'atteggiamento giusto. Scossi il capo e cercai di mostrare un sorriso più accomodante. Perdonami, sono stato insensibile. Benvenuto al mondo, ragazzo. O bentornato, ma non credo sia importante saperlo al momento.

    Il mercenario pareva incredulo di ciò che aveva davanti agli occhi, ma nei suoi confronti mantenni la freddezza. Mi avete assunto. Io faccio ciò per cui vengo pagato. Salvo poi piegare le labbra, con un accenno sarcastico. Naturalmente sono disposto a spiegarti come ho fatto, ovviamente dietro compenso. Confido che la tua curiosità sarà saziata per un giusto prezzo. Dubitavo che sarebbe arrivato a pagarmi per saperlo, ma certamente non avrei dato nulla gratuitamente a quei mandanti che già due volte mi avevano colto in fallo e messo alla prova. Quindi chiesi. Il ragazzino ha un nome? Potrebbe rendere più semplice la riabilitazione saperlo. Dissi mentre allungavo un braccio estendendo del legno che afferrò e sostenne il piccoletto, impedendogli di cadere dal letto e rimettendolo a posto. Avevo una discreta esperienza con gli anziani dell'ospedale della Foglia in quei gesti, e mi aspettavo che cercasse di alzarsi da solo, quindi fu quasi un effetto automatico [Nota]Mokuton Concentrazione Blu+2 tacche (1 base, 1 da TS).

    Mi voltai verso di lui. Hai capito di avere un corpo e che può essere mosso, ma c'è ancora molta strada da fare, ragazzo. Sempre con un vago sorriso che dissimulava calore ed empatia mi avvicinai. Ora sei sveglio, e ti insegnerò come muovere le gambe e le braccia per camminare come me. Il signore non è un amico, ma è la persona che mi ha portato qui per guarirti. Io sono Bokushin, il Fauno. Puoi chiamarmi così. Ora resta fermo. Toccherò i tuoi piedi con una penna per vedere se riesci a sentire tutto correttamente, poi userò un martelletto per vedere se anche da sveglio i tuoi riflessi sono a posto. Non farà male, vedilo come un gioco. Che sarebbe una cosa divertente. Assicurandomi che il ragazzo fosse tranquillo cominciai a visitarlo, ma alle mie orecchie non sfuggì la conversazione che Sanzo stava avendo con qualcuno del suo gruppo. Quando mi disse che avremmo continuato la riabilitazione in movimento annuii, mi aveva già accennato la cosa, ma certamente avrei chiesto un'extra per tutto quel disturbo. E mentre Sanzo usciva, con il suo ammonimento, mi trovai a rispondere a tono. Quello che spero è che non sia delusa la mia prospettiva di guadagno, altrimenti tutto questo non avrebbe senso.

    Rimasto solo con il ragazzo, se non avessi avuto un nome proprio mi sarei limitato a chiamarlo Byōnin (persona malata), prima di iniziare il procedimento di riabilitazione. Byonin, a questo mondo esiste un concetto chiamato guadagno. Quando si fa qualcosa, in genere si ottiene qualcosa in cambio. Non sempre ciò che si fornisce e ciò che si ottiene sono equivalenti, a volte una delle due parti ottiene di più, ma questa regola vale per ogni cosa. Io avrò un guadagno dall'aiutarti, e me lo darà quell'uomo. Tu avrai un guadagno imparando a muoverti, e io migliorerò le mie capacità mediche nel farlo. Ora voglio che guardi attentamente le dita del tuo piede. Dissi, indicando la parte. Voglio che ti concentri per muoverle. Prova.

    Avrei atteso, incoraggiato e aiutato il ragazzo, raccontando qualche aneddoto di tanto in tanto per distrarlo o riposare, mentre man mano gli facevo muovere, un pò alla volta, tutti i gruppi muscolari principali mentre inclinavo la testiera del lettino per cominciare a fargli provare le varazioni di gravità e vedere se generavo capogiri o meno. Essendo il ragazzo sano, non mi aspettavo troppe difficoltà e i muscoli non erano certo deperiti, segno che era rimasto poco in quello stato, o che lo avevano preservato adeguatamente. Abbiamo poco tempo per recuperare, ma presto potrai correre in giro e giocare come tutti gli altri. Capisci il significato di queste parole? Chiesi, incoraggiandolo al contempo: la sua voglia di migliorare era uno degli elementi fondamentali del processo di recupero, anche se ovviamente riabilitarlo in pochi giorni del tutto era impensabile, avremmo dovuto organizzare qualcosa di diverso.

    Presi qualche stimolante per restare sveglio tutta la notte senza risentire della stanchezza. Farlo una volta ogni tanto non creava problemi di sorta e mi permise di lavorare con Byonin per un pò, dopotutto lui non era stanco. Se si fosse voluto riposare avrei approfittato per dormire un pò anche io. Dopo avergli fatto prendere confidenza con i movimenti a letto lo avrei messo seduto con le gambe di fuori, vedendo quanto era in grado di sorreggere il tronco, lasciandolo così almeno per un'ora mentre conversavamo. Inutile chiedergli qualcosa, sapevo per esperienza che era una lavagna bianca, ma almeno potevo raccontare di cosa fosse il mare o di quella volta che avevo liberato dei bambini rapiti dai pirati (nemmeno troppo tempo prima, in effetti). Ma dimmi. Avrei detto tra una chiacchiera e l'altra. Quando abbiamo comunicato ho avuto la netta impressione che tu abbia preso qualcosa da me. Ne eri consapevole? Ricordi mica di cosa si trattava, o come hai fatto?

    Alla fine passammo, forse presto per i manuali di fisiatria, ma fin troppo tardi per i miei gusti, a provare a camminare. Invece di stampelle o girelli optai per un metodo più rapido e che forse avrebbe dato più risultati: il Mokuton stesso. Usando il legno per afferrargli le gambe e le braccia e sorreggerlo, standogli vicino, gli avrei permesso di muoversi con un peso quasi nullo, per prendere mano coi movimenti e pian piano aumentare il carico. Mi sarebbe costato molto chakra ma i tonici abbondavano. Ecco, ora ti terrò con il legno, e piano piano proveremo a camminare come ti ho spiegato. A poco a poco sarà più difficile, ma imparerai presto.

    Venne il mattino, e con esso Sanzo e quelli che verosimilmente sarebbero stati i membri della spedizione. Byonin, possiamo riposare un poco. Ora faremo un viaggio, come ti ho spiegato i Viaggi servono ad andare da un posto, come questa stanza, a un posto diverso. Non so esattamente dove andremo, sarà una sorpresa, ossia qualcosa di inaspettato. Mi congedai lasciandolo a letto con un ninnolo di legno sferico con alcuni incavi che avevo fatto per distrarlo e per fargli esecitare i movimenti di presa con la mano (ma questo secondo fine gli era ovviamente ignoto) mentre mi avvicinavo ai nuovi arrivati. Sanzo assieme a una donna, alla quale feci appena un cenno del capo. Al momento il mio lavoro non è ancora finito. Dato che proseguiremo su una postazione mobile, preferirei sapere adesso se ci sono altre cose che il ragazzo deve saper fare prima dell'arrivo, così da prepararmi per tempo e non dover improvvisare tutto all'ultimo. Parlai con tono neutro, ma evidentemente c'era una vaghissima nota di rimprovero: se avessi saputo subito quale era l'incarico mi sarei preparato meglio e forse avrei ottenuto maggiori risultati con minor sforzo e tempo. Una semplice questione di ottimizzazione, sia chiaro. Puntualizzai, giusto per non venire frainteso.

    Seguii il gruppo con Byonin al seguito, rispondendo alle sue domande se necessario e spiegandogli che un Viaggio includeva anche il passare in ambienti che potevano sembrare ostili. L'arrivo all'aperto fu accompagnato da un notevole entusiasmo da parte del ragazzo, che ormai mi si avvicinava quasi fossi un mentore o una figura genitoriale. Assecondai la sua impressione, nonostante il viso deforme, con sorrisi e partecipazione. Spiegandogli anche cosa fosse la pioggia se voleva. Per quanto ne sapevo quel ragazzo sarebbe stato sacrificato a qualche esperimento infame o forse usato come arma viste le sue capacità quindi mi ero imposto di non provare alcun attaccamento, considerandolo come un animale. Non era facile, ma anche con Juana in qualche modo mi ero tenuto distante e feci del mio meglio. Nella testa ero preparato a mettere a tacere ogni emozione: dopotutto per quanto ne sapevo Byonin era un morto che camminava e una fonte di denaro. Nulla di più.

    La Carrozza pareva più un container di quelli degli sfollati e dei poveri della periferia di Ame, ma su ruote. Non mi presentai al conducente, limitandomi a salutarlo con un cenno del capo. Vorrei verificare se l'attrezzatura all'interno è adeguata. Dissi, entrando per primo e verificando che quella gabbia semovente poteva essere anche una fortezza, ma non per questo era rassicurante. Se sono in ballo delle promozioni nella gerarchia della Pioggia, credo che avrò più peso nel discutere un premio di produzione. In ogni caso ora sali qui, Byonin. Dobbiamo continuare gli esercizi. Avevo del cibo che avrei condiviso con lui, preso dalla clinica precedente. Il ragazzo era la mia priorità, tutto stava a cominciare il viaggio, al momento. Vorrei solo prendere una piccola precauzione. Dissi ai presenti, componendo, dopo averli informati, una serie di rapidi sigilli con cui alterare in maniera illusoria le pareti del carro stesso, mostrandosi semplicemente come sè stesse, ma senza contenuto se visto da fuori attraverso le finestrelle eccetto una (dovevamo pur vedere fuori noialtri, no?) [Tecnica]. Oltre a celarci, le pareti resteranno alterate anche se attaccassero con bombe o Jutsu, dando l'impressione di invulnerabilità e forse garantendoci secondi preziosi. Avrei detto mentre facevo camminare il ragazzo con peso dimezzato per la stanza. Dopotutto una simile preparazione implica pericolo, no? Ne terrò conto al momento del saldo.
     
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