Il prezzo del piatto

Per Rex

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  1. leopolis
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    Molto lontano verso Est svettava un alto monte solitario, che tanto solitario non era. Si trovava nel pieno centro dei Paesi dei Demoni e serviva un po' da orientamento per tutti quei ninja che raggiungevano quel posto per scopi più differenti. Ora, chiunque abbia mai studiato un po' di storia e di geografia saprà senz'altro che il Paese dei Demoni, seppur neutrale, non è mai stato estremamente amichevole. Qui i ninja provenienti da altri Paesi erano visti un po' con un occhio di riguardo, con un po' diffidenza, quasi come per chiedere: hey, ma come mai siete venuti sin qui? Cosa volete da noi? Lasciateci un po' in pace! C'erano dei ninja un po' sensibili e suscettibili, che non accettavano di buon grado quegli sguardi diffidenti. Ma io non ero uno di quelli. Degli sguardi delle persone non me ne importava un fico secco. Volevo semplicemente fare il bene di Oto e dell'Accademia, fintanto che ero diventato "uno di loro", per così dire. Per questo non mi feci assolutamente molti problemi nel raggiungere il Paese del Demone, dove, stando alle direttive fornitemi, avrei dovuto incontrare un altro ninja con il quale salire sul monte Tetoyama per trovare un oggetto che vi era stato "perduto", o, per meglio dire, rubato.

    Non si sapeva come, non si sapeva quando, ma quell'oggetto era terribilmente scomparso dagli uffici dell'Accademia. Cosa era rimasto di lui? Praticamente nulla: soltanto una piccola descrizione che non diceva a nessuno niente di serio. E persino a me, che potevo considerarmi un esploratore davvero ben preparato e con una lunga esperienza alle spalle, mi sembrava strano tutto "quello". Innanzitutto, cos'è che è stato perduto? Un semplice piatto... a prima vista. Un piatto in ceramica, per così dire, con dei strani segni sullo stesso. Sembrava che non avesse alcun valore particolare: niente poteri speciali, niente capacità d'immagazzinare il chakra, niente di niente. Aveva semplicemente un certo valore per una famiglia che viveva nel Paese del Vento, - quindi accademica, - che ora si ritrovava senza il suo preziosissimo piatto che, a sua volta, era dall'altra parte del mondo. Perché dunque mandare due ninja, - chunin e genin, - a recuperare il piatto? Un mistero, ma credevo che avesse qualche valore per la famiglia stessa: una specie di antiquariato, una memoria di famiglia o qualcosa del genere.

    In secondo luogo... da dove provenivano le informazioni? Com'è che si faceva a sapere che quel piatto era proprio lì, nel Paese dei Demoni, a migliaia e migliaia di chilometri di distanza? Ovviamente in nessun modo plausibile si poteva saperlo. A detta degli accademici, si era venuti a conoscenza dell'importantissimo oggetto grazie ad alcune voci, - di corridoio, di spie, - che sostenevano di aver visto in una casa situata proprio sul monte Tetoyama che, per essere chiari, non era affatto una collina qualsiasi, ma un monte bello alto, la cui estremità più alta era costantemente coperta dalla neve. Perché mandare due ninja fin lì con quelle informazioni che erano, a dir poco, scarne? Un mistero di quelli irrisolti anche questo.

    Infine, c'era anche un'altra cosa a preoccuparmi non poco: i possibili nemici? A chi poteva servire quella nullità di oggetto? Per dirla brevemente, non avevo il minimo valore eppure mi trovavo sulla strada verso il Paese dei Demoni a recuperare un oggetto che sembrava non aver alcun valore, perché era stato rubato da non si sa chi e portato fino al Paese dei Demoni in una casa sperduta su di una montagna. - «Ma sono seri?!» – esclamai leggendo quella letterina accademica che non chiariva propriamente nulla, a parte darmi le info di cui sopra, spedendomi direttamente là dove non avevo alcuna voglia di andarci.

    Eppure gli ordini erano gli ordini: dovevo incontrarmi nel Paese del Riso con un genin di Konoha di nome Satoru Kusano. Un tizio mai visto e mai conosciuto in vita mia. Che ninja era? Nessuno lo sapeva. Che abilità aveva? Boh. Fatto sta che anche a quello lì venne comunicato di venire nella locanda Kurenao nel Paese del Riso (a una sessantina di chilometri di distanza da Oto), dove quel tipo mi avrebbe incontrato seduto davanti a un tavolo, con le braccia incrociate, lo sguardo stanco e la voglia di finire tutto quel teatrino il prima possibile per tornare a casa.
    «Satoru Kusano? – gli avrei domandato non appena questi fosse venuto nella locanda. - «Meno male... pensavo che non saresti venuto... Beh, io sono Tasaki Moyo! Com'è andato il viaggio? Vuoi un po' di acqua? Hai fame?» – Ovviamente, se aveva fame o sete l'avrei saziato: non avevo la minima voglia di andare in missione con qualcuno di affamato e assetato. Solo dopo che si fosse rimesso in sesto saremmo partiti verso l'Est, viaggiando veloci, ma non troppo. Per strada gli avrei, ovviamente, chiesto:
    «Dunque... di cosa ti occupi? Come combatti? Cosa ti hanno detto a proposito di questa missione?» – Del resto, il viaggio sarebbe stato più piacevole se lo avessimo trascorso parlando tra di noi, sempre che quel tipo non fosse contrario al dialogo.



    Vitalità: 14 leggere
    Chakra: 60 bassi
    Chakra temporaneo: ///
    Equip.: Katana: 2/2 (nelle mani)
    Tonico di Recupero Medio: 2/2
    Tonico di Ripristino Medio: 2/2
    Shuriken Gigante: 1/1 (dietro la schiena)
    Veleno debilitante B2: 2 dosi su una katana, 2 sull'altra katana e 1 sul shuriken

    Status: ///

    Attese:

    Slot Azione:
    I – ///
    II – ///
    III – ///
    IV (Bonus Agilità) – ///

    Slot Difesa:
    I - ///
    II - ///
    III - ///

    Slot Tecnica:
    I – ///
    II – ///
    III (Bonus Intuito) – ///



    Slot Gratuito: ///
     
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25 replies since 9/11/2019, 01:04   286 views
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