Il prezzo del piattoPer Rex

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  1. -RexDraco-
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    Il prezzo del piatto


    Terzo Post



    La notte passò velocemente e con estrema tranquillità. Satoru per la stanchezza dormì profondamente senza né risvegliarsi né rigirarsi, una bella dormita riposante e rilassante. Alle prime luci dell'alba, senza alcun bisogno di una sveglia, il giovane fu già pronto ma decidendo di assecondare, almeno in parte il collega superiore in grado, approfittò del bagno per una bella doccia calda rivitalizzante. Però piuttosto prevedibilmente il foglioso si guardò bene da lavare e stirare i vestiti non era mica una casalinga. Dopo una veloce colazione il duo si mise in marcia lasciando l'albergo.

    Alla fine davanti al cammino del giovane della foglia ecco stagliarsi il primo "piccolo" ostacolo della nuova avventurosa giornata lavorativa: una liscia e molto sdrucciolevole parete di roccia verticale.
    La pietra rossa tipica della regione formava una vera e propria piattaforma con base rettangolare creando un dislivello alquanto ripido certamente molto difficile da superare se non impossibile per un normale essere umano. Difatti come un semplice civile avrebbe potuto solo pensare di superare un muro verticale di quasi venti metri e così evidentemente scivolosa? Una prova degna per una capra di montagna e perché no per un genin leggermente indietro nel controllo del chakra.

    Come prevedibile Tasaki non ebbe la benché minima difficoltà e nemmeno esitazione a superare l'ostacolo e invitando e sfidando il compagno allievo andò perfino oltre senza fermarsi.

    Arrivo...Tasaki-sama.

    rispose lui accettando di fatto la sfida o almeno dal canto suo.

    Capello perennemente spettinato ripensò alla sera precedente, inspirò ed espirò profondamente per 3 volte concentrando e richiamando il suo chakra dal plesso solare, lungo il sistema circolatorio del chakra, fino ad entrambe le piante dei piedi. Formò uno strato cuscinetto di chakra che grazie a quanto già appreso era formato con la giusta quantità di chakra per aderire alla parete. Così Satoru sollevò la gamba e si ritrovò con il piede incollato letteralmente alla parete per poi sollevare l'altra gamba rimanendo dritto in verticale a pochi centimetri dal suolo polveroso. Che strana sensazione osservare il mondo da quell'insolita angolazione? Passo ostentato e traballante ancora non aveva chiaro il passaggio da un piede all'altro. Improvvisamente proprio nel passaggio da un piede all'altro sentì perdere la presa e cadde di schiena sull'erba sottostante. Per fortuna si trovava solo ad un paio di metri d'altezza ed era abituato o almeno avrebbe dovuto essere abituato al dolore. Rimase un secondo seduto a gambe incrociate finché non realizzò quale fosse il suo errore. Aveva semplicemente sbagliato i tempi, praticamente doveva rilasciare un piede dalla presa e poi fare attaccare l'altro o forse mancava qualcosa? In tanto si era reso conto di avere utilizzato la stessa tecnica di scalata delle fantomatiche capre di montagna, geniale? Bhe visto il tonfo non tanto. Ripensando un poco a tutta la situazione il diciannovenne si accorse di una cosa al quanto ovvio le capre camminano in modo completamente diverso dagli uomini lui era un umano quindi non aveva il minimo senso usare quel metodo. Ma come fare allora? Bastò pensare a una camminata in spiaggia e alla impronte lasciate sulla sabbia per capire la differenza, il punto di snodo.

    Certo tallone...punta...

    Alla fine doveva prima fare aderire il tallone, passare alla punta e cambiare di piede ripetendo. Forse non un ragionamento proprio normale ma in fondo quale ninja non aveva almeno una rotella fuori post? Il confine tra genio e follia è alquanto labile, non lavabile.

    Comunque il giovane con la nuova tecnica ricominciò la sua impresa ed ecco subito un nuovo tonfo. Una giornata cominciata veramente bene ma ovviamente non bastava così poco a intaccare la ferrea determinazione del genin. Un istante dopo con il suo tallone, punta il foglioso cominciò a salire piccolo passo traballante dopo piccolo passo. Lentamente cominciava a salire centimetro su centimetro, tallone, punta e ancora tallone, punta più saliva più il tutto diveniva più naturale, semplice, veloce e stabile.
    Passi più lunghi e più stabile certo almeno un paio di volte scivolò per un paio di metri rischiando di finire come un hanburger salvandosi per un pelo, grazie a un appiglio opportuno. Altre varie volte rischiò solo di scivolare. Ma quanto ormai era più o meno a trequarti della scalata avanzava stabile passo dopo passo. Certo per un perfetto uso del chakra adesivo ci voleva ancora pratica e ancora pratica ma per un primo giorno ci si poteva accontentare?

    In conclusione dopo quaranta minuti, con varie contusioni ed escoriazioni in più, il buon Kusano raggiunse la cima del muro.

    Tasaki-sama. Ci sono eccomi. Scusa l'attesa ho avuto qualche imprevisto.

    scollandosi di dosso polvere e terra.


     
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