Incontri Mondani[Combattimento] & [Free]

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Incontri Mondani


    Prologo


    Atto I
    Osservare il sangue che scorre. †



    Era inevitabile che prima o poi quel momento sarebbe giunto. Tutto il trambusto della Riunione dei Kage non poteva, semplicemente, passare inosservato. Diogene, Khorne, i servizi di Febh Yakushi, la mia ascesa al ruolo di Mizukage. Tutto giaceva sullo stesso filo che legava Midorinaka, i Kenkichi ed il Clan di Diogenes Mikawa attraversando i secoli e la storia senza soluzione di continuità. Io ero lì, mosso dal flusso del tempo come parte di un'onda: avevo raccolto la Promessa del Primo ma ancora ero poc'altro se non un fortunato superstite. La matassa, dunque, andava snodata e riarrotolata: se la fine poteva non essere ancora visibile, dovevo avere ben chiaro per lo meno l'inizio.
    Quando ormai il sole stava calando sulla solita Kiri umida e piovosa, la finestra del mio ufficio venne scalfita e picchiettata da un peculiare corvo dal becco rosso. Notai la piccola lettera attaccata alla zampa di quest'ultimo. Aprii dunque la finestra, lasciando entrare l'animale un solo istante, il tempo di prendere il biglietto e lasciarlo poi tornare dal suo proprietario. Provando a srotolare il messaggio questi non s'apriva, come se fosse chiuso da qualcosa che, però, non vedevo. L'intuizione che ebbi fu quasi un brivido, qualcosa che corse lungo la mia schiena fino alle orecchie e come una brezza leggera parve sussurrare sangue. Mi punsi un polpastrello con uno famigerato spiedo Kiriano e lasciai spillare una goccia di sangue sopra la carta che l'assorbì rimanendo immutata, senza macchiarsi, senza sciuparsi. Il sigillo era spezzato ed il testo finalmente leggibile.
    La lettera toccava i giusti tasti ed utilizzava le giuste parole: un invito ad Oto, uno scontro, una proposta di riconciliazione nel segno del passato che ci univa. Un mezzo sorriso compiaciuto e profondo comparve sul mio viso nascosto dall'Elmo. Mi tornai a sedere alla scrivania, impugnando la penna che un tempo fu di Itai e che Akira mi aveva donato, vero e proprio simbolo del passaggio di testimone. Scrissi poche parole ma significative sulla solita lettera nera.

    Rappresenterai Kiri in uno scontro sotto gli occhi del tuo Kage e del Kokage.
    Dovrai mostrare la perfezione del'educazione della Nebbia di Sangue.
    Non saranno tollerati fallimenti. Non deludermi.

    Il Juudaime Mizukage
    Kensei Hito


    Assieme all'invito allegai anche tutte le informazioni necessarie per raggiungere l'Arena designata per lo scontro. Spremetti poi il dito che un istante prima m'ero ferito e composi i sigilli necessari alla tecnica del richiamo: l'Albino apparve davanti a me, in tutto il suo mutato splendore. È sempre un piacere, Kyofu. Dissi, accennando un breve inchino, ricambiato, al Komori. Consegna questa a Youshi, per favore. Ti ringrazio. Il Pipistrello prese la lettera ed uscì dalla finestra di gran carriera. Dovevo andarmi a preparare per la partenza del giorno seguente.

    [...]

    Giunsi ad Oto sullo stormo della Hakushaku, fermandomi ai confini del Bosco dei Sussurri dove un messo, Ashiro, era già pronto ad attendermi. Quel posto, non proprio familiare per me al tempo, era lo scenario di molte ed innumerevoli leggende famose fino a Kiri. Se Genosha era inospitale ed inabitabile, il Bosco dei Sussurri era ostile nel senso più diretto possibile del termine: natura selvaggia quasi senziente, capace di uccidere chiunque si addentrasse al suo interno, se impreparato o inesperto. Non mi furono sequestrate le armi né mi fu chiesto di lasciarle da qualche parte: un gesto di sicurezza e rispetto tutt'altro che disprezzabile da parte di Diogene.
    Attraversammo la vegetazione fino ad arrivare all'imponente Arena in cui si sarebbe svolto il combattimento. Portai gli occhi verso l'alto, cercando di distinguere, tra la vegetazione, il terminare di quella matassa di rocce nude e ispide che formavano la cinta muraria esterna dell'Arena. Aloysius la sta aspettando di sopra. Disse Ashiro.
    Salendo le scalinate larghe e comode tipiche di chi aveva un occhio di riguardo per il rango di coloro che le avrebbero percorse, mi resi conto di quanto fosse spartana e ben ideata l'arena. Un sapere fino, apprezzabile, di buona fattura: così mi si presentò anche l'ambiente addobbato - si fa per dire - per la mia presenza da Diogene. Niente orpelli, niente banchetti soltanto parole e pietre. Quale delle due potessero essere più pesanti sarebbe stato complesso dirlo.
    Due sgabelli davano sull'Arena nella quale il Tokugawa e quella che si rivelò essere una Kunoichi stavano per combattere per il nostro ludibrio e diletto; accanto ad essi un tavolo con quattro katane e una wakizashi. Avrei riconosciuto la foggia di quelle armi da qualsiasi tipo di distanza: erano di Kiri. I resti di un passato funesto, pervaso dall'odio verso un villaggio che aveva l'unica colpa di essere governato dalle persone sbagliate. Con questo gesto spero di mettere un punto a tutto ciò che è stato e di iniziare un nuovo capitolo che porti pace e prosperità ai nostri due Paesi. Queste furono le prime parole di Diogene. Io mi fermai, guardandolo, attendendo dei lunghi istanti. Sapevo la storia di quelle armi, sapevo che l'Otese, anni addietro, le aveva trafugate. Non sapevo, però, che le avesse conservate. Un gesto apprezzabile, Diogene. Dissi. e che ti fa onore. Ma ne manca qualcuna, se non mi sbaglio. Sapevo che una di esse era stata ritrovata all'Abete. Così come so quanto possano essere pericolose le persone sbagliate che governano i villaggi e quindi giustificato - o per lo meno giustificabile - l'odio che verso di essi si può provare. Senza che il Mikawa potesse saperlo, stavo già scoprendo le mie carte. Mi avvicinai al seggio in pietra e presi posto, senza attendere alcun convenevole. Alzai la mano verso Youshi, in segno di approvazione. Se da una parte lo scambio diplomatico avveniva a suon di perifrasi ed enunciati, dall'altro calci e pugni era il meno che potevano scambiarsi. Ti ringrazio per l'ospitalità e l'invito. Adesso dimmi, cosa vuoi propormi che non potevi osare avanzare nel Paese del Ferro? So benissimo di non essere Itai né per capacità né per indole.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note

    Combattere con Handicap Attivo.


    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Kyofu
    Yakusoku

     
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