Incontri Mondani

[Combattimento] & [Free]

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  1. DioGeNe
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    Non rispose alle non-domande di Kensei, il quale non mancò di far notare la mancanza di alcune delle katane trafugate. Erano passati dieci anni da quegli accadimenti, era già un miracolo che Aloysius non le avesse già donate tutte come pagamento delle sue numerse transazioni d'affari in giro per il mondo.

    Dunque si sedette accanto al Mizukage per accogliere il rispettoso inchino dei due genin, appena entrati nell'arena. Li guardò negli occhi per scorgerne eventuali paure ma fu ben felice di non notare solo una grande determinazione e voglia di mettersi in mostra nel loro sguardo. Kensei aveva scelto bene il suo rappresentante: si intravedeva un fisico asciutto e allenato lì dove il mantello permetteva di scorgerne le fattezze, non un gigante e questo già diceva molto sul suo possibile stile di combattimento. Ma quello che catturò davvero l'attenzione del Mikawa fu la cicatrice e l'assenza dell'occhio destro; per anni aveva insegnato a combattere con tale handicap e sapeva bene quanto fosse dura compensare la riduzione del campo visivo. Inoltre un tale sfregio raccontava intrisecamente un'esperienza, un marchio che il ragazzo si portava dietro e che in un modo o nell'altro lo aveva fatto crescere. Erano proprio esperienze di vita del genere ad elevare un ninja e renderlo un temibile ed inflessibile combattente, qualcosa che andava ben oltre il semplice allenamento; un aspetto in cui Harumi, per la natura stessa di cosa fosse diventata, non era certo da meno.

    Quando il kiriano si presentò come Tokugawa le sue prime impresioni trovarono immediatamente riscontro e un sorriso quasi malinconico si stampò sul volto del Colosso; oh si, ci sarebbe stato da divertirsi.

    1moRfvS

    " Hajime! "

    Disse dando il via al combattimento.
    Era una situazione che ricordava molto i vecchi tornei di una volta, dove le giovani levemettevano in mostra le loro capacità difronte ai sensei, i jonin, i rappresentanti politici e tutte le altre cariche di spicco del loro stesso villaggio. Un modo di fare che si era perso nel tempo per via dell'attitudine tipica dell'Accademia di uniformare i giudizi, ridurre le distanze tra Paesi e ammorbidire i giudizi...a differenza del passato, ad esempio, vi erano chunin che non avevano mai visto il sangue o dimostrato di essere in grado di coordinare un manipolo di uomini. Un'assurdità alla quale Aloysius si era sempre opposto proponendo tutt'altro stile nei suoi corsi, quando ancora ne teneva, o con attività "supplementari" all'interno di Oto, un villaggio che, per fortuna, richiedeva delle certe skill tutt'altro che secondarie per sopravvivere.
    Una filosofia di pensiero che Aloysius aveva intuito anche il suo ospite condividesse e, in parte, quell'invito aveva proprio l'obiettivo di accertarsene. Certo, sempre che la sua intuizione fosse corretta e che avesse capito chi in realtà si celasse dietro la maschera: la traccia di sangue che si portava dietro era fin troppo forte e il suo interesse da parte di Khorne aveva in pratica svelato cosa nascondesse quel corpo meccanico. Uno solo era lo shinobi che si era frapposto tra Midorinaka e i suoi desideri di conquista e uno solo il Kenkichi che il clan aveva elogiato con la Primigena.

    " La tua domanda va dritta al punto, Mizukage. Io preferirei partire da un po più lontano, dobbiamo pur dare il tempo ai nostri due genin di scaldarsi, no? ahaha

    La prima domanda che vorrei porti, invece, riguarda la Rosa d'Acciaio e gli accadimenti di quei giorni, in quel piccolo villaggio tribale....Keiji Kagome. No, non credo di sbagliarmi chiamandoti in questo modo; in caso contrario vorrai scusare questo povero vecchio e la sua incurabile presunzione di sapere eheh Certo, i miei ricordi sono confusi ma credo che potrai fare chiarezza alla grande incertezza che alberga nella mia mente; ti pregherei di non mancare i dettagli, dietro i quali molto spesso risiede l'essenza delle cose. Posso affermare di comprendere bene quanto di vero possa celarsi dietro un aspetto non proprio, un esperimento fallito o, perchè no, la scelta di indossare una maschera. Una storia che non mi sento in diritto di chiederti e della quale non mi aspetto confidenze...

    Dal mio canto, come promesso durante la riunione dei Kage, ho debellato il problema artefice dei miei comportamenti, rimuovendo la possessione alla radice ed estirpando Khorne dalle mie membra. La ragazzina che oggi vedi in quell'arena mi ha aiutato in questo processo..."


    Rimase volutamente fumoso a riguardo e alzò anche le aspettative su Harumi; come avrebbe fatto una semplice kunoichi alle prime armi contribuire alla risoluzione di un problema che aveva ridotto per anni il Garth ad uno schiavo? Cambiò dunque argomento per evitare che la discussione stagnasse su un solo argomento quando ne aveva così tanti da voler discutere con il nuovo leader della Nebbia.

    "C'è stato un tempo in cui ho idagato a fondo sulla Nebbia Insaguinata, la filosofia di quei tempi mi affascina tutt'ora e mi spinge ad adottare un modello simile nella mia Oto. C'è bisogno di disciplina e di rigore in questi tempi dfficili. La facilità con cui Catha ha sbaragliato le vostre difese mi ha fatto riflettere sullo spessore dei nostri ninja, frutto dell'inadeguatezza dei nostri insegnamenti. Serve il sangue negli occhi per vincere le guerre e i precetti dell'Accademia sono troppo molli...i nostri due clan e la loro origine comune potrebbe essere la panacea per il morbo che si è diffuso nella comunità degli Alleati e la chiave per uscire vittoriosi dagli imminenti scontro con Kumo e con Iwa. L'unico modo per contrastare i loro numeri è lavorare sulle convinzioni e loro, al momento, ne hanno più di noi: vengono da anni di soprusi, dalle briciole che l'Accademia ha lasciato loro a seguito degli esiti di una guerra, definita Grande, di cui nemmeno si ha memoria. Privati dei loro Cercoteri, tagliati fuori dall'economia che più conta e che ha reso grassi i nobili di Konoha e Suna, in particolar modo, e piene le loro tasche. I rapporti sul Gelo che ci sono arrivati ne sono la prova e anche senza l'intervento di Ame il quadro che si stava delineando era tragico: la nostra sopravvivenza poggia su strette di mano tra signorotti e daimyo, i primi a rinchiudersi nei loro castelli allo scoppio di una guerra, e su alleanze temporanee con criminali del calibro degli Hayate pur di distruggere gli abominii che chiamano Armi Ancestrali.
    Dimmi, Kensei, dimmi che anche tu sei disgustato da tutto ciò."



    Edited by DioGeNe - 13/3/2020, 21:59
     
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