L'attacco dei Tengu

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. F e n i x
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,987
    Reputation
    +684

    Status
    Offline

    Trattative Intrattabili


    -V-






    Sojobo alzò un sopracciglio, diversamente da alcuni dei suoi simili possedeva un volto dalle fattezze umane escluso il grande naso, e quell’unico gesto di stizza bastò alle due guardie a far abbassare le lance, affusolate e di un argento così chiaro che pareva fossero in grado di tagliare anche lo sguardo.

    Tasaki di Oto.
    Taci.


    Un consiglio laconico che suonava come un avvertimento.

    La logica non ti si addice.
    Questo territorio non è conteso, questo territorio appartiene alla mia gente prima che voi umani iniziaste a battere il ferro per farci delle armi.
    E gli è sempre appartenuto, e le uniche creature che lo popolavano, e lo popolano, possono viverci come più gli aggrada, se qualcuno pensa che sia conteso è perché non accetta che il nostro popolo possa esercitare su di esso dei diritti ed è in torto.
    Konoha però non ci ha mai chiesto niente, ne mai ci ha puntato armi contro, tantomeno un intero esercito.
    Non siamo esseri umani, non abbiamo ucciso nessuno per prenderci questo posto, ma uccideremo per proteggerlo.


    Intanto i samurai avevano aperto il loro piccolo sacchetto e pur constatando l’effettiva qualità della materia prima non era ciò per cui erano li, il loro contatto gli aveva ben descritto l’aspetto del metallo e quello non corrispondeva, Masaharu imprecò, masticando ben più di un insulto dedicato all’otese.

    Ho accettato di contrattare la vostra ritirata, me l’avete offerta, e ho anche accettato di aiutarvi alle condizioni che vi ho esposto.
    Ma non sono un mendicante, non mi occorre nulla e non mi occorre contrattare.
    Non accetto, specialmente da un poppante saccente, la revisione al ribasso di ciò che ho generosamente concesso.


    Mentre ancora quello si prodigava in proposte che coinvolgevano addirittura un altro stato nei trattati Masaharu l’avrebbe strattonato per un braccio ed allontanato dal suo personalissimo momento di fama.

    Maledetto incapace ma cosa stai facendo?!?
    Non ci hai nemmeno dato il tempo di dare un parere!
    Minamoto!
    L’hai raccattato in mezzo ad un branco di scimmie?!?


    Il generale era evidentemente su tutte le furie, il volto duro e scolpito era paonazzo e contratto in un broncio tutt’altro che amichevole.

    E tu staresti contrattando?!?
    Ma lo sai cosa ti stanno chiedendo almeno?
    Un kan a trenta è… non lo so nemmeno quanto sia sbilanciato!
    Lo sai quanta sabbia ci vuole a produrre dell’acciaio che sia buono a forgiare una lama?
    Maledetto asino!


    Se gli fossero state chieste spiegazioni il suo viso avrebbe riguadagnato una temperatura accettabile, ingentilito dalla volontà di capire.

    Uno a otto.
    Questa è la proporzione.
    Tu metti nel forno la sabbia e dopo tre giorni di calore incessante ottieni un ottavo di materiale accettabile di tutto quello che hai introdotto.
    Metti in conto la lavorazione particolare delle nostre lame che meritano materiali ben selezionati e lo sai cosa ottieni?
    Uno scambio penoso.
    Mentre invece calarlo alla metà in un singolo colpo è a dir poco un insulto!


    Ma non si sarebbe fermato, puntandogli più volte le dita al petto con una forza sufficiente a punzecchiarlo nel corpo oltre che nell’orgoglio.

    E poi chi ti ha dato l’ordine di muovere quella quantità di materiale?
    Di chiederlo lavorato?
    Cosa ne sai delle nostre riserve di riso?
    Perchè dovremmo chiederlo al paese del Riso?
    E poi come paghiamo loro?
    CHI DIAVOLO TI HA AUTORIZZATO A PRENDERE DECISIONI?!?


    Non c’era niente da fare, al momento Masaharu era decisamente intrattabile, ed anzi ci sarebbe stato da chiedersi chi aveva trattenuto il guanto ferrato dal muoversi verso la mascella di Tasaki.

    Ti rendi conto che trasportare merci, lavorarle e scambiarle ci mette per forza in perdita?
    Non posso fare uno scambio e ridurmi ad essere un intermediario!
    In quattro minuti mi hai trasformato in un mercante straccione senza neanche essere riuscito ad ingraziarteli muovendoti tra un insulto a loro ed un insulto a noi.
    Te ne sei accorto vero?


    E senza dare ulteriori spiegazioni lo piantò in asso, voltandogli le spalle.
    Sojobo ghignò.

    Sappiamo che avete dei feriti.
    Vi daremo sette giorni in modo che possiate organizzarvi e sparire dalle nostre terre senza troppi patimenti.
    Ogni singolo passo entro i nostri territori sarà preso come un attacco e risponderemo in massa, stessa cosa se vi attarderete in questo luogo.


    I tre con un balzo ed un battito d’ali s’allontanarono rapidamente, senza pronunciarsi oltre.
    Se l’Hokage non fosse stato immerso nel suo ruolo avrebbe detto a Tasaki che in pochi secondi era riuscito a creare un tavolo per le negoziazioni, posizionarci un centrotavola di feci e saltarci sopra schizzando ed insultando tutti i presenti.
    Buttato all’aria il tavolo delle trattative, passata qualche ora necessaria a Masaharu per schiarirsi le idee, lo avrebbe ritrovato nella tenda principale, intento a discutere un piano di invasione tutto suo che non si era preoccupato di esporre a Tasaki.
    Appena lo vide entrare un bagliore rosso gli attraversò gli occhi.

    Altre brillanti idee?

    Doveva obbligatoriamente riprendere la situazione in mano e forse conoscere meglio la situazione l’avrebbe aiutato non poco.



    [Alle fucine]

    Ritornato alle fucine Raizen si sarebbe potuto rimettere all’opera sulle armi e constatando che il corpo principale dell’arpione era pronto.

    Bene.

    Osservò lo stelo cercando di immaginare come facilitare il compito all’arma: doveva essere in grado di forare e poi arpionare l’armatura, e mentre il primo compito poteva facilmente essere portato a termine lo stesso non valeva per l’arpionatura.

    Dobbiamo fare in modo che sia in grado di ancorarsi li dove ci serve

    Ed a ben pensarci già un coltello a seghetto od un semplice amo assolvevano in maniera soddisfacente al compito, ma dovendo utilizzare molta più forza non poteva fare affidamento su metodi così precari.

    L’arma dovrebbe ruotare innanzitutto, gli permetterebbe una maggiore penetrazione.
    Dovrà avere un impennaggio particolare, ogni deflettore dovrà avere l’estremità piegata verso destra, sembrerà una sciocchezza ma l’aria passandoci permetterà al dardo di ruotare.
    Ovviamente avremmo una gittata minima di quindici metri sotto la quale l’effetto non sarà apprezzabile.
    La punta invece…


    Considerato l’impennaggio per le armi a distanza la forma della punta non diventava più un problema troppo importante, sarebbe stato sufficiente inserire un piccolo perno a cui ancorare una levetta in modo che non potesse disturbare troppo l’aerodinamica del dardo durante la rotazione.
    Avrebbe dovuto avere una forma a J di modo che venisse tenuta apposto dall’aria stessa che gli scorreva sopra ma che una volta infilata nell’armatura fosse in grado di posizionarsi da sola in caso di estrazione.
    Il prossimo passo sarebbe stato l’arco, o il suo equivalente vista la dimensione del proiettile, ma sarebbe stato necessario in quanto capace di ridurre la distanza minima di efficacia.
    Doveva inoltre riuscire a sfruttare un interessante vantaggio: mentre i tengu volavano avevano due zampe abbastanza abili da impugnare e caricare armi, ma non potevano scagliare in autonomia i dardi vista la loro anatomia.

    Sfida interessante.

    Disse mentre cercava di capire meglio come muovevano le estremità
     
    .
19 replies since 2/2/2020, 00:10   245 views
  Share  
.