Viaggio d'Affari

Free per Yusnaan e Superpipi

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  1. Yusnaan
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    ehm...da qualche parte

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    Cruella Saito

    Cacciatori in Rivolta III


    Finita la pausa, Kiyomi avrebbe riposto nuovamente le sue cose nella borsa che avrebbe poi porto a Kyuke, mentre Pei avrebbe ripreso le pesanti valigie; la ragazza si mostrò leggermente offesa quando l'otese la scacciò per evitare di parlarle, ma cercò poi di non badarci, essendo troppo impegnata a cercare di far bella figura con la sua momentanea datrice di lavoro.
    Forza, non manca molto, cercate di non perdere il passo. E detto ciò, in groppa al suo chocobo, avrebbe dato l'ordine di partire.
    Durante il tragitto, l'animale non avrebbe dato il minimo segno di stanchezza, al contrario di Pei Pei, che (tranne quando Kiyomi si voltava per controllare che fossero ancora dietro di lei) iniziava a sentire le gambe affaticate da tutto quel peso extra trasportato per così tanto tempo, come si potè notare dal sudore che le solcava la fronte ed un paio di volte in cui rallentò leggermente il passo; il cielo, inoltre, si rannuvolò un po' man mano che proseguirono il cammino, ed un lieve vento freddo li avrebbe investiti per tutto il resto del viaggio, ma Kiyomi sarebbe sembrata sempre impassibile, con lo sguardo rivolto in avanti.
    Infine, un po' prima del previsto sulla tabella di marcia, giunsero ai confini di Otafuku; all'apparenza un enorme villaggio che non aveva nulla da invidiare a Konoha in quanto a grandezza e ricchezza, e dotato anche di un grande porto sul lato opposto, ma con un lato nascosto, composto da criminalità organizzata ed una legalità del tutto relativa.
    La ricca giovane donna si diresse lentamente, facendosi largo tra le strade principali e sempre sul suo destriero piumato, nella parte ovest del villaggio, attraversando diversi quartieri sempre apparentemente più ricchi e raffinati, fermandosi infine in un piccolo maneggio, dove lasciò in custodia il suo chocobo. Da lì, ci vollero circa altri 5 minuti a piedi per ritrovarsi infine davanti al maestoso Sameho Hotel.


    Non ci sarebbe voluto certo un genio per capire che si trattava di un Hotel di lusso, uno dei migliori del villaggio e probabilmente del Paese del Fuoco, curato perfettamente in ogni suo minimo dettaglio e con un esercito di dipendenti impeccabili sempre disponibili e intenti a pulire e lucidare anche il più piccolo angolo.
    Prima di entrare, Kiyomi si sarebbe assicurata che i suoi 2 assistenti non la facessero sfigurare. Mi raccomando, restate sempre 2 passi dietro di me e non guardatevi troppo attorno. E non una parola finchè non saremmo in stanza, dovete dare l'impressione di essere miei dipendenti. Forse il termine più corretto sarebbe stato "schiavi", ma l'importante era assicurarsi che Kiyomi sembrasse più ricca e nobile possibile.
    Con una postura ed un'eleganza regali, la ragazza si avvicinò alla reception, ma non dovette pronunciare neanche una parola, che il dipendente la riconobbe immediatamente e fece un sincero inchino per salutarla.
    Bentornata Kiyomi-sama. Ha fatto buon viaggio? Il solito, un po' noioso. Rispose serenamente, con un leggero sorriso. Ecco le chiavi. Ha bisogno di un facchino? No, non serve, ho pochi bagagli questa volta. Kyuge, prendi le chiavi. Bene, allora. Buona permanenza. Una volta che l'otese avesse preso le 2 tessere plastificate che il consierge aveva poggiato sul bancone, Kiyomi si diresse verso uno degli ascensori, dove l'inserviente avrebbe atteso che tutti e 3 entrassero, prima di schiacciare il pulsante per l'ultimo piano. Il lungo corridoio del piano attico aveva la stessa atmosfera di super lusso della Hall, con un dolce aroma di lavanda di lavanda nell'aria ed un lungo tappeto rosso che lo percorreva in tutta la sua lunghezza.
    Kiyomi si fermò infine dinnanzi alla camera 418, e dopo che Ryuki ebbe aperto la porta, ella entrò e la richiuse non appena fossero entrati anche gli altri 2.
    Mettete pure lì i miei bagagli. Disse, indicando l'angolo vicino alla porta. La suite era ovviamente enorme e composta da più stanze, ed in quel momento i tre si trovavano nell'enorme ingresso/salone, arricchito con innumerevoli vasi di rose rosse.
    Allora... La Saito iniziò a parlare, mentre si tolse lentamente il mantello ed i guanti, poggiando il tutto su di un attaccapanni lì vicino. ...questa è la mia suite, voi dormirete in un'altra camera, qui accanto. Potete ordinare quello che volete, vi basterà spingere il tasto azzurro accanto alla porta ed arriverà un inserviente; per il resto, non mi importa cosa farete per passare il tempo, purchè non ve ne andiate in giro e vi facciate trovare davanti all'ascensore alle 21.30 precise. Mi raccomando, dovrete essere impeccabili: se vedo un solo capello fuori posto, ve ne tornate dritti a casa e la vostra missione potrà considerarsi fallita. Siamo intesi?
    Certo, Kiyomi-sama-
    Bene. Al ristorante potrete portare le vostre armi, ma solo quelle che potete nascondere tra i vestiti: qui sono tutti armati, ma nessuno deve darlo a vedere.
    Ora, se avete domande da fare, vi consiglio di farmele adesso, non avremo molto tempo per parlare, quando saremo a cena.

    Pei Pei non ebbe nulla da chiedere alla giovane donna, ma se Kuyke avesse avuto qualche dubbio o richiesta, avrebbe potuto tranquillamente esporlo, come era usanza fare prima di iniziare una missione.
    Successivamente, prima di congedarli, Kiyomi avrebbe chiesto di vedere l'outfit che i 2 ninja avevano scelto per la cena elegante che li attendeva, per essere sicura che fossero abbastanza per l'occasione.
     
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