La Bilancia Nera

Quest C

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  1. ~Cube
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    Il Fiore Lupo

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    La Bilancia Nera
    Parte I









    muoiono i fiori-
    ma i semi nella terra
    rinasceranno




    Una bellissima donna, con un lungo kimono bianco come la neve e rosa come la dolcezza femminile, risiedeva in mezzo ad un tatami. Numerosi alberi di ciliegio circondavano a formare quasi un rettangolo un ampio spiazzale. La giornata era favolosa, il sole splendeva con forza in cielo e i raggi solari illuminavano il volto della poetessa.

    Questa sarebbe stata esattamente la situazione che si sarebbero trovati davanti i Ninja convocati per quella missione. Davanti a loro si sarebbero trovati quella donna, intenta a cantare Hiaku di speranza intonando con lo shamisen una sorta di melodia di accompagnamento.

    sola speranza
    illumina le menti
    accende i cuori


    L’invito a presentarsi all’Accademia sarebbe stato presentato formalmente ai Ninja, o meglio ai migliori Genin di cui l’istutizione militare poteva attingere. [Nota QM]Decide voi in che modo verrete contattati. Certo, ci sarebbe stato sicuramente da discutere sulla definizione di migliore ma non era decisamente il momento giusto, perché presto avrebbero capito l’urgenza della missione.

    Verosimilmente tutti e quanti i Ninja si sarebbero trovati nello stesso posto, in uno dei giardini privati dell’Accademia alle nove di mattina e una volta radunati tutti allora in quel momento le danze avrebbero preso luogo. Un fiore di ciliegio cadendoI fiori di Sakura sbocciano in primavera ma non c'è niente da fare. Il Riscaldamento globale e le scie chimiche stanno colpendo anche il Mondo ninja. da un albero e portando vicino alla donna da una leggera brezza sfiorò la signora e in un istante, che sarebbe stato percettibile solo acuendo al massimo i propri sensi, si sarebbe diviso a metà… come se fosse stato tagliato perfettamente da una lama affilatissima.

    L’attimo prima la donna in mano aveva uno shamisen, l’attimo dopo stava rifoderando una lunga, incredibilmente affascinate katana, lungo il fodero liscio come la neve appena caduta e rosso acceso come il sangue di un animale sacrificale.

    - Primavera di sangue… ogni tanto richiede un tributo. -



    La donna a quel punto, con un’ammaliante movenza mostrando in maniera più evidente l’incredibile sensualità delle sue forme e misure, si alzò da terra e inchinandosi verso i Ninja appena sopraggiunti si presentò: - Piacere a voi, Shinobi accademici. Il mio nome è Reiketsu Kakita, Jonin di Kiri. Probabilmente nessuno di voi mi conosce, spesso agisco all’ombra e ai limiti del mondo conosciuto. Non aggiungerò altri dettagli su di me e vi presenterò brevemente la missione. – fece a quel punto due passi, probabilmente confondendo ancora di più i giovani maschietti Shinobi – Dovrete dirigervi a Inochi no mori, nel Paese dell’Orso. – indicò muovendo flebilmente il braccio sinistro un angolo di quel giardino, mostrando così per chi ancora non se fosse accorto, sei zaini molto voluminosi – Quelle sono le vostre provviste: cibo militare razionato per quattordici giorni, vestiti di ricambio e kit di sopravvivenza e infine un machete adattato per la foresta in cui finirete. – attese un secondo – Già, perché a Inochi no mori, la Foresta della Vita, l’Accademia trae una delle sue risorse principali: il Legno Vivo, il Raibuuddo. Un elemento fondamentale per le creazioni più particolari e difficili. Il suo costo supera di almeno quindici volte l’oro, a parità di peso. Ma noi Accademici abbiamo ottenuto, dopo molti scambi commerciali e una salda relazione diplomatica, uno sconto importante. Ora è da tre settimane abbiamo perso ogni contatto con le comunità locali in quella foresta. E la spedizione di legno vivo che doveva raggiungerci non è mai arrivata. Questo è quanto, non sappiamo altro. – aspettò qualche secondo giusto per – La vostra missione è semplicissima, ma non per questo banale: andate al Paese dell’Orso, inoltratevi nella foresta e riprendete le comunicazioni e l’attività commerciale. Ricordatevi: voi rappresentate l’Accademia. Agite con prudenza. – la donna posò poi lo sguardo verso la Vipera di Oto – Lei in particolare Hebiko Dokujita, in quanto consigliera di Oto, si occuperà di eventuali rimostranze da parte della comunità della Foresta. Sarà lei a negoziare, ammesso che il problema si limiterà ad un semplice… chiamiamolo “sciopero”. Dall’Accademia ci metterete una settimana intera a raggiungere Higuma, l’ultimo paesino prima di imboccare l’unica strada battuta che porta all’interno della foresta. Ad Higuma vi aspetterà un nostro contatto, alla locanda del paese. Lo individuerete dalla fascia rossa che indosserà sul braccio sinistro. Domande? – avrebbe così atteso eventuali questioni o dubbi da parte dei Ninja.

    Al termine prima che i Ninja venissero congedati un colpo di tosse, tutt’altro che involontario, avrebbe richiamato la loro attenzione. Apparendo vicino alle provviste un uomo, la cui presenza sarebbe stata impercettibile fino al secondo precedente, si sarebbe intromesso: - Signorina Kakita… si è dimenticata di spiegare un piccolo dettaglio. – probabilmente solo Fudoh avrebbe conosciuto quel volto, Saito Uraboki, il vecchio ma alquanto arzillo Jonin della Foglia, il quale senza presentarsi aggiunse la parte mancante del discorso – Tenete, una a testa. E’ una lettera sigillata. E’ solo una precauzione, ma se per caso durante la missione… qualcuno di voi dovesse dimenticarsi di esistere o non riuscisse a ricordare qualcosa… beh apritela. In caso contrario non fatelo. Non aprite per nessun motivo. N-e-s-s-u-n motivo. Intesi? E' solo un sospetto, ed è inutile speculare in assenza di prove. E' meglio l'ignoranza in questo caso.– avrebbe poi lanciato a ciascun genin la lettera, sigillata con della cera sull'apertura frontale, senza dare ulteriori spiegazioni. Forse Fudoh, ammesso che fosse stato il suo giorno fortunato, sarebbe riuscito a intuire qualcosa.

    Il vecchio senza aggiungere niente altro se ne sarebbe andato scomparendo dopo poco tra i corridoi dell’Accademia. Qualunque domanda in merito al contenuto della lettera o del perché fosse stata consegnata. Allo stesso modo la Jonin Kakita avrebbe ripreso a suonare, come se lo shamisen fosse magicamente riapparso. Forse potevano provare a chiedere qualcosa altro, oppure come da ordini partire di buona lena per dirigersi a Higuma.
     
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