La Bilancia NeraQuest C

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  1. Waket
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    Era una mattinata normale, per quanto si potessero definire normali le giornate nell'Amministrazione otese. Ancora non era esploso nulla, una caraffa di caffè bollente era stata rovesciata sulla testa dello Yakushi dopo esser stato beccato dalla sua collega a poltrire, e gli altri impiegati si mostravano più o meno impegnati per evitare che lo stesso trattamento venisse ripetuto su di loro, meno capaci di guarire rapidamente come l'Amministratore. Qualcuno di loro aveva imparato che la Vipera poteva essere comprata grazie a qualche dolcetto a sorpresa. I regali inaspettati erano sempre apprezzati.

    Tutto dipendeva dal regalo però. Il primo tonfo della mattinata provenne dalla finestra. Il neo-assunto postino otese ancora non aveva avuto modo di conoscere Darwin, la fallimentare chimera dall'incredibile rigenerazione adottata da Hebiko. Trovandoselo davanti, forse scambiandolo per uno degli orrori del bosco dei Sussurri, aveva reagito con un calcio così violento che il volatile era finito a sbattere con violenza sulla finestra della Consigliera, esplodendo e sparpagliando sangue e frattaglie ovunque. Darwin!! Ormai Hebiko dubitava che la creatura potesse sentire il dolore, ma non le andava comunque a genio che qualche sconosciuto trattasse qualcosa di suo in quella maniera. Aprì la finestra, puntando il suo sguardo omicida verso il carnefice. Questo, con un sussulto, aveva già iniziato a correre più lontano possibile. Non abbastanza velocemente. Con un pesante fermacarte in mano, prese la mira, scagliandola con una terribile precisione e colpendo il malcapitato dritto sulla nuca. Il postino cadde a terra con un tonfo secco, nella noncuranza dei passanti. Non era una scena così insolita, dopotutto.

    Ma te guarda questo, per forza li licenziano di continuo, non si può vedere un otese che si spaventa per una bestiolina simile. Raccattò i resti del suo animaletto, appallottolandoli per facilitare la rigenerazione. Incastrato nel becco, c'era una lettera per lei. Oh. Che carino sei Darwin, hai imparato a portarmi la posta. La coda, caduta sul pavimento, si mosse scodinzolando.


    Puntuale come al solito, sarebbe stata la prima a presentarsi. Il servizio delle lucertole di trasporto otesi era impeccabile come al solito, per quanto costoso. Il suo posto da Consigliera tuttavia le permetteva un guadagno sufficiente da poter usufruire del servizio senza rimetterci un intero stipendio, al contrario di tutti gli altri sfortunati genin. Come citato dalla missiva, non sarebbe stata sola in quella missione, diversi altri genin da tutti i quattro villaggi erano stati richiamati. Li avrebbe squadrati senza dare nell'occhio uno alla volta, presentandosi molto brevemente con il suo nome e la sua provenienza. Uno dei kiriani fu il primo a presentarsi, in modo pessimo, ricordandole la brutta esperienza invernale avuta tempo prima. La bocca mutò in una smorfia, causata dal brutto ricordo. Per gli dei, non nominare quella cosa. Ancora aveva gli incubi, non appena si abbassava la temperatura di qualche grado. Spero che questa missione ci regali momenti migliori, Fudoh di Kiri, altrimenti inizierò a sospettare che tu sia la colpa delle mie disavventure. Non che in quell'occasione avesse avuto modo di scoprire chi fosse e quanto avesse fatto per portare a termine la missione. Mettere le mani avanti era la migliore delle opzioni, anche se non suonava come la più amichevole. Hebiko non sarebbe stata semplice da digerire per shinobi come lui, e forse nemmeno dagli altri presenti.

    La Jonin che aveva il compito di spiegare loro la missione decise di presentarsi con uno spettacolo musicale. Hebiko rimase al suo posto a braccia incrociate, sperando che il tutto finisse in fretta. Per quanto la donna fosse rapida, ci voleva molto di più per prendere la Vipera di sprovvista in un ambiente come quello: essere stata al fianco dello Yakushi per così tanto tempo l'aveva resa decisamente meno impressionabile a dimostrazioni di potere come quella. Quanto deve durare questa roba? Il suo sguardo si mosse tra gli altri presenti, controllando se qualcuno rispondeva alla sua occhiata, dimostrando che la pensavano allo stesso modo. Fudoh sembrava vagamente annoiato, ma troppo rispettoso per darlo a vedere.

    Finalmente arrivò il momento delle cose serie. Dall'equipaggiamento fornitogli, sembrava che il viaggio fosse parecchio lungo, o che il luogo di destinazione non fosse esattamente civilizzato come sperava. Cosa strana, vista la successiva spiegazione sul legno vivo e sul suo valore. In un primo momento sussultò, decisamente presa alla sprovvista dall'immenso valore che quel legno sembrava avere. Poi, più collegava gli elementi che aveva a disposizione, più le cose si facevano chiare. La donna fece il suo nome, facendo cadere la responsabilità di tutta la missione su di lei. Un sorrisetto sarcastico si fece spazio sul suo volto. Naturalmente. Chi altri, sennò. Confermò poco dopo la lunga strada da percorrere, spiegando così il motivo di quell'equipaggiamento extra.

    Una delle domande che le interessavano fu chiesta da Fudoh, dimostrandosi meno stupido di quello che pensava. Ancora però non le tornava tutto. Dopo di lui, sarebbe arrivato il suo turno. Kakita-san. Portò le mani di fronte alla bocca, visibilmente dubbiosa. Non usava quasi mai suffissi, ad eccezione delle persone a cui portava un profondo rispetto... e alcune di cui non si fidava affatto. Immagino che uno dei motivi di questo "sciopero" possa essere un incidente, o un guasto, o gli dei non vogliano, di peggio. Vista l'assenza di comunicazione, è stato astuto da parte vostra scegliere un gruppo di genin per controllare ed, eventualmente, sistemare la situazione in un'unica spedizione. Mentì. Un'evocazione un minimo addestrata avrebbe quantomeno potuto controllare la situazione, per avvertirli che non c'era stato un attacco a quella comunità e si trattava effettivamente di uno sciopero fatto per chissà che motivo. Ma era inutile dirle in faccia che non le tornava qualcosa, lo avrebbe detto ai suoi compagni dopo la partenza, probabilmente. Ma, se davvero si tratta di un innocuo sciopero come sperate, ho bisogno di sapere cosa scambiavate e quanto pagavate in cambio di esso. Lei stessa capirà che un valore simile è... esagerato, oserei dire. Ma non conoscendo le qualità di questo legno non voglio metterci bocca. Tuttavia, ho bisogno di sapere il più possibile per poter contrattare e portare a termine un accordo in un singolo viaggio. Quindi, quanto e cosa siete disposti ad offrire, per far sì che ripartano le varie spedizioni? E con che quantità? Inoltre, mi piacerebbe capire quanto sono civilizzate le persone con cui dobbiamo andare a trattare. Il suo dubbio principale era che gli Accademici avessero ottenuto un ottimo prezzo solamente perchè avevano offerto loro roba di poco valore, o per avergli fatto credere che quel particolare legno non valesse più di un legno comune un po' pregiato. L'ipotesi che queste persone fossero stupide, civilmente parlando, poteva essere un motivo.

    Prima di poter partire, un'altra persona intervenne, un anziano decisamente in forma per la sua età. Consegnò una lettera ad ognuno di loro, spiegando (più o meno) il motivo. La Vipera lo fissò confusa e sospettosa. Certo, non c'era motivo che volesse imbrogliarli... ma perchè non avvertirli dell'attuale pericolo presente? Uh, scusi? Si impose, pur avendo accettato la lettera. Potrebbe essere un pochino più chiaro? Che razza di storia è questa?? Perchè dovremmo... dimenticare di esistere in quella foresta? Come faccio a ricordarmi della lettera se dimentico me stessa?? La agitò di fronte a sè, indicando l'anziano con essa. Senta, apprezziamo il suo aiuto, ma dovrebbe spiegarci qualcosina di più, che dice? Se non altro come evitare che ci succeda, o accorgercene per tempo. Non capisco come delle lettere dovrebbero aiutarci in un caso simile, ma ho sentito cose ben più folli. Nascose la lettera nel suo tatuaggio, avrebbe fatto compagnia ad alcune delle sue armi.

    Una volta riuniti, non rimaneva che armarsi di pazienza e partire. Beh, che dire... Vedete di tenervi stretta quella lettera, a qualsiasi cosa possa servire. Se vi becco ad aprirla inutilmente, non mi tratterrò, a costo di farvi perdere i sensi. E voi dovreste fare lo stesso. Sono stata chiara? L'ultima cosa che voleva era che uno di loro finisse perso nel bosco, e che la colpa venisse scaricata su di lei. Non che tra di loro ci fosse un vero e proprio capoteam, non avrebbe avuto problemi ad ascoltare e seguire consigli che riteneva utili, ma allo stesso tempo si sarebbe imposta con fermezza contro qualsiasi cosa che non le andava a genio. Se non altro, li aspettava solamente una settimana di viaggio. Non poteva certo essere peggio di quella passata nel bosco dei Sussurri, perennemente seguita da un sadico Yakushi.
     
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