La Bilancia NeraQuest C

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  1. Waket
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    Prima tappa


    II



    Il kiriano si dimostrò estremamente cordiale e probabilmente malleabile, uno di quei tipi che se dato un ordine in una missione non avrebbe cercato di ribellarsi inutilmente. Sapere di aver già un problema di meno fece arricciare gli angoli della bocca della serpe, che si chinò appena nella sua direzione. Puoi chiamarmi Hebiko, zuccherino. Usa il suffisso che preferisci. Sibilò, mettendo involontariamente in mostra la sua lingua da rettile. Il resto delle presentazioni sarebbe stato rimandato a dopo.

    Il gruppetto, riunitosi, aveva assistito al breve spettacolo della donna, ancora inconsapevoli di cosa stava effettivamente mostrandogli. Un altro ragazzo, come lei, sembrava attendere con impazienza la fine del teatrino, e diversi sguardi tra il confuso e l'annoiato attendevano pazientemente una spiegazione. Pochi, se non nessuno di loro, sembravano apprezzare i teatri improvvisati.

    Hebiko si mostrò decisamente interessata alla spiegazione sul Legno Vivo. Un fodero più forte dell'acciaio, e la capacità di mutare in un oggetto completamente diverso, lo rendevano un materiale dalle infinite possibilità. Ora le era più chiaro quel valore così assurdo. Interessante... Permette? Può mostrarmi come è in grado di cambiare? Se la donna glielo avesse permesso, avrebbe valutato la consistenza del materiale, il come, sempre se fosse possibile con le sue mani o il suo chakra, lo strumento poteva trasformarsi in una pericolosa katana, e confrontando il peso tra i due oggetti. In parte era buona cosa capire al meglio le funzionalità di un materiale simile, potevano finire in una stanza circondati da armi senza nemmeno saperlo. Dall'altra, la sua era pura curiosità personale. Un oggetto simile avrebbe fatto gola a molti, la Vipera non era da meno. Avrebbe ringraziato la donna con un elegante inchino, lasciando posto per le successive domande.

    Apprezzò meno l'idea di dover trattare ad occhi chiusi. Non sapere con esattezza cosa e quanto avrebbe potuto offrire l'Accademia era un problema non da poco. Si sarebbe dovuta adattare al vecchio prezzo, come base di partenza perlomeno. Non sarebbe sicuramente stato facile, ma insistere sembrava inutile. E sia, Kakita-san. Mi dica il prezzo delle precedenti contrattazioni, al resto penserò io. E se avete qualche corvo o metodo di comunicazione rapido da consegnarci, potremmo anche chiedervi conferma prima di far approvare qualsiasi tariffa. I contatti con il villaggio stesso erano stati bloccati, sempre sperando in uno sciopero, per cui avere un messaggero d'emergenza poteva far comodo.

    La sola comparsa del vecchio l'aveva irritata più del dovuto. La sua frase, per quanto Hebiko la ripetesse più volte nella sua mente, continuava a non aver senso. Sospirò, stressata, sfogandosi vero il gruppetto e dando la sua istruzione. A sorpresa, una pesante protesta provenne proprio dall'altro kiriano, che, lamentandosi con cordialità dei suoi toni, si mostrò comunque fermo nell'imporre la sua idea, seppur evitando toni accesi. La rossa portò le mani sui fianchi, ridacchiando. Ohoo, stiamo tirando fuori gli artigli, kiriano? Sorrise, lo stava un po' prendendo in giro, ma rispettava il suo punto di vista. Alzò le braccia, sdrammatizzando la situazione. Oh, no no no. Hanno chiamato i migliori genin del continente, ci si aspetta che nessuno di voi qui sia stupido. Ma, in certe occasioni, preferisco passare per la cattiva piuttosto di aver qualcuno sulla coscienza. Aveva già fatto diversi errori in passato, lasciando troppa libertà a persona che avevano bisogno di una guida, ed alcune di loro non erano più in vita per potersi lamentare dei suoi sbagli. Non hai tutti i torti. E' sempre difficile ammettere di non aver colpe nella morte di qualcuno.Sperava di aver chiarito il suo punto di vista in maniera sufficientemente chiara. Seguendo l'idea del resto del gruppo, arrivato il suo turno avrebbe scritto"Leggimi , Hebiko Dokujita, e ti dirò chi sei" su quella lettera, prima di metterla via.

    Al momento della partenza, la Consigliera bloccò tutti. D'accordo, signori. Non sono qui per prendermi la responsabilità di nessuno, tantomeno per comandarvi a bacchetta. Semplicemente, mi piace far le cose con ordine, e nel modo più sicuro possibile. Per cui, viaggeremo in gruppo. Ma anche in coppie da due. Ed ognuno di voi dovrà badare al proprio partner, qualsiasi cosa accada. Se dovessimo perderci per qualsiasi motivo, perlomeno non saremo completamente soli. Lasciò qualche secondo a tutti per metabolizzare le sue parole, attendendo impaziente. Beh? Coraggio, formate queste coppie! Si voltò verso il ragazzo con la benda sull'occhio, con un sorrisetto di sfida.Youshi, giusto? Pensi di essere in grado di tenermi a bada? Avere qualcuno di troppo accondiscendente al proprio fianco rischiava di metterla in situazioni dalle quali non sarebbe stata in grado di uscire con un alleato troppo pacato. Qualcuno con un carattere forte a sufficienza da tenerle testa per qualcosa di così semplice come una sgridata nervosa, avrebbe invece potuto obiettare contro un suo possibile piano folle. Non che si prendesse spesso dei rischi, ma al contrario era piuttosto insicura, nonostante non si fidasse del parere altrui. Qualcuno di sufficientemente posato ma deciso poteva essere il tassello mancante per far funzionare quella missione.

    Formate le coppie, il gruppo sarebbe partito insieme, una coppia dietro l'altra. Durante quel lasso di tempo avevano modo di conoscersi meglio, e parlare del più e del meno. La Vipera si sarebbe dimostrata come la più silenziosa, aprendo bocca solo quando interpellata. Era una persona solitaria, che per quanto potesse apprezzare una liberatoria passeggiata nel bosco, avrebbe preferito molto di più trovarsi lì da sola. E non per una missione di cui aveva ancora ben pochi dettagli per sapere come risolverla.

    Fudoh sembrava il più entusiasta del gruppo. Un po' troppo solare per i gusti della rossa, ma ottimo per tenere alto il morale del team. Inoltre era un medico, sapere che era comunque cordiale le avrebbe permesso di fidarsi, al contrario degli orrori che ospitavano l'ospedale di Oto. Sarebbe arrivato il suo turno, prima o poi. Vi basta sapere che strozzo le persone, e sono discretamente resistente.Confessò, sogghignando. Voi limitatevi a prendere la mira mentre li tengo fermi. Sibilò allegra, ascoltando le abilità del resto del gruppo. Se Masayoshi avesse confessato di essere un jinjurichi, si sarebbe mostrata inquieta, cercando di non farlo notare troppo. Grandioso, due demoni a cui fare da balia... Era chiaro chi fossero gli shinobi più preziosi lì in mezzo. Ed i più instabili.

    Il viaggio non nascose alcun tipo di brutta sorpresa, per loro fortuna. E, prima di inoltrarsi nella più fitta foresta, c'era un angolo di civiltà a raccoglierli, dove si sarebbero potuti rifocillare con calma e valutare la mossa successiva a seconda delle informazioni raccolte. Era il momento di fare il punto della situazione. Signori. Si schiarì la voce, attirando l'attenzione di tutti. Direi che è il momento di separarci. Abbiamo le coppie già formate, perciò siete liberi di andare dove preferite. Il punto d'incontro sarà alla locanda, all'ora di cena. A seconda delle info, valuteremo se fermarci per la notte e partire al mattino successivo, o partire immediatamente. Inutile dire che immagino tutti noi speriamo nella prima ipotesi. Io andrò alla locanda ad incontrare il nostro contatto. Fudoh fu il primo a prendere l'iniziativa. Hebiko annuì. Ottima idea, medico. Nonostante il carattere pacato, non era tonto come sembrava.

    Non appena si fosse fatta dire dove ogni coppia era diretta, si sarebbe separata, possibilmente con Youshi al suo fianco, alla locanda dove il loro contatto li aspettava. Signore. Non appena notata la fascia rossa sul braccio, gli si sarebbe avvicinata, presentandosi con un piccolo inchino. Hebiko Dokujita, Consigliera di Oto. La jonin aveva fatto abbastanza enfasi sul suo ruolo da farle capire come fosse importante che lo ricordasse anche all'uomo di fronte a se. Dopo che, se presente, anche Youshi si presentò, avrebbe proseguito: Lei è il nostro contatto, immagino. Piacere di conoscerla. Immagino avrà diverse informazioni da darci riguardo la nostra missione. Portò le braccia dietro la schiena, attenendo con pazienza. Il kiriano avrebbe potuto fare le domande che preferiva. Le cadde l'occhio sull'ascia, finemente decorata, domandandosi se anch'essa fosse stata costruita con il famoso Legno Vivo. Iniziò a chiedersi con quale materiale avevano estratto quel prezioso legno, se faceva invidia al migliore degli acciai. Ma non voleva insinuare nulla prima di sapere cosa l'uomo aveva da dire sulla loro missione.
     
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