Il ninja della compagnia teatraleFree Namae e Shin

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    Irruzione


    Chapter II



    Era lui il suo uomo. Ora che lo aveva davanti, Namae non aveva alcun dubbio.
    Dagli occhi del circense trapelavano astuzia, freddezza e il desiderio di mettersi in gioco per raggiungere un obiettivo. L'essersi recato in quella locanda ne era la prova.
    Perché presentarsi e rischiare di incappare in uno squilibrato? Ok, non erano ad Ame, ma l'addetto alla sicurezza aveva parlato di un uomo dal volto rozzo e barbaro, non di un bella ragazza.
    Shin si presentò, inchinandosi, e dopo essersi rialzato disse una frase che il Fiore aveva ripetuto fino al giorno in cui aveva deciso di aggiungere un nuovo clan all'organigramma dei Fiori. Dopo che la sua richiesta di incontrare Lord Goemon era stata rigettata, non si sentiva più un suo soldato.
    Al mio servizio. Ridacchiò, divertito. La stazza e l'espressione rude dell'Oleandro avevano già fatto intendere al ragazzo il suo ruolo all'interno della stanza. Ma lo smemorato non era il tipo di leader che amava trattare gli altri come suoi sottoposti.

    Sto arrivando. La voce di Hounko echeggiò dalla stanza adiacente.
    Rientrò nel salone con una sedia tra le mani, imbottita di comodi cuscini. Senza farsi aiutare, la porse a Shin, sorridendogli, dopo di che riempì due calici di rosso con la bottiglia appoggiata tra due piatti sporchi e ne diede uno a Namae e uno a Shin.
    Grazie Hounko, ritorna a fare i compiti ora. Parole al vento, perché lei si era già avvicinata all'ospite, con gli occhi colmi di quella curiosità che ad Ame era una garanzia di morte.
    Provieni da Konoha? Il fuoco è l'elemento dei fogliosi sai? Io vorrei tanto andarci, ora papà organizza...
    Basta Hounko, dobbiamo parlare noi. Ritorna in camera e studia! La interruppe. Dovette alzare un po' la voce per fare in modo che la piccola capisse che era giunto il momento di tornarsene in camera. E lo fece, con espressione accigliata e le guance rosse per la rabbia.
    Il Fiore trattenne una risata.
    Scusami, ma è curiosa e potrebbe tempestarti di domande fino a domani mattina. Gettò la sua schiena sullo schienale della poltrona.
    Se vuoi un sigaro prendi pure. Aggiunse, porgendogli il pacchetto e un accendino.

    Sono Namae Taiyo. Mi piace definirmi un mercante, ma in realtà sono un ninja. Di Ame. Aggiunse, curioso di osservare la reazione di Shin.
    Ho bisogno di un ninja per un lavoro, ma voglio essere chiaro sin da subito con te.
    Sei libero di rifiutare e andartene senza subire ritorsioni. Qui non sei al servizio di nessuno.
    Era serio, sincero e sicuro del fatto che Shin non si sarebbe tirato indietro.
    Mi chiedo perché stai perdendo il tuo tempo tra una manica di attori e circensi che non sanno stare al mondo. Accavallò le gambe. Non vedete la falce della morte a un palmo dalle vostre gole? Chiese, indicandolo con il sigaro.
    Non uccido innocenti né chi ha la sfortuna di trovarsi al posto sbagliato al momento sbagliato. Non mentì. Non aveva mai ucciso a sangue freddo e aveva sempre cercato di salvare tutti.
    ed è per questo che sei qui: hai l'occasione di brandire l'arma che ti sta minacciando. Domani sera, dopo lo spettacolo, senza farti vedere da nessuno, raggiungi l'imbocco est del magazzino abbandonato dietro a dove vi esibite. Troverai un kit e una mappa per la tua missione. I suoi occhi erano fissi su quelli del giovane. La tua missione è penetrare nel magazzino, recarti nel sotterraneo e rubare ciò che quei mercenari sorvegliano.
    Io mi muoverò poco distante da te. Potrei raggiungerti se tutto procederà nel migliore dei modi. Dopo di che, ognuno prenderà la sua strada. Come ricompensa, il tuo nome sarà fatto a coloro che sono sopra di me e siccome mi definisco generoso e uomo d'onore, provvederò anche io a farti un regalo.
    Domande?
    Concluse serio, ingurgitando l'ultimo sorso di vino.

    Se avesse chiesto cosa avessero fatto per avere una condanna a morte, Namae avrebbe eseguito una smorfia di disappunto.
    Le motivazioni ci sono. Conoscerle puoi, ma preferiresti non averlo fatto. È il genere di scelte che
    condizionano tutta la vita. Hounko aveva fatto ritorno nella stanza.

    jpg



    [La sera successiva]



    Dal giorno in cui si erano stabiliti lì, poco lontano dal Paese delle Sorgenti Termali, Shin aveva notato quell'edificio di due piani che s'innalzava a mezzo chilometro dalle loro carovane.
    La struttura aveva le sembianze di un magazzino abbandonato: di area rettangolare, aveva diversi varchi che si affacciavano verso la compagnia teatrale, usate anni prima per scaricare le merci e in alto, dove dovevano esserci delle grandi vetrate a giudicare dalle aperture, qualcuno aveva montato dei pannelli di legno.

    Con il favore delle tenebre, avvicinarsi alla struttura non sarebbe stato complicato. La vegetazione alta e incolta che cintava il magazzino regalava un nascondiglio perfetto almeno fino al luogo in cui Namae aveva lasciato i suoi aiuti. Come annunciato, sul settore nord-est, vicino a una porta arrugginita, vi era una X rossa. A terra vi erano un lucchetto spezzato e uno zaino nero. Al suo interno, vi erano diversi oggetti: una mappa del luogo, un rivestimento mimeticoRivestimento Mimetico [Meccanismo]
    Tramite un rivestimento posto in qualsiasi protezione, l'utilizzatore potrà mimetizzarsi con l' ambiente circostante. L'utilizzatore può considerarsi sotto un occultamento parziale finché non compie azioni offensive.
    Tipo: Speciale - Supporto
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 0 | Durezza: 0 | Crediti: 25)
    [Da studente in su]
    e due fiale??? di liquido trasparente.
    Intanto, dall'interno del magazzino, si udivano suoni flebili, lontani, ma distinti.
    Un ladro avrebbe già capito che lì dentro, tra polvere, topi e roba dimenticata, vi erano degli uomini e questi cercavano di far meno rumore possibile.

    Se fosse entrato dalla porta arrugginita, aperta e con i cardini lubrificati dal Fiore, Shin si sarebbe trovato sopra una pedana rialzata, di pochi metri quadri, da cui avrebbe avuto un ottima visuale del luogo e del numero di nemici. L'oscurità celava gli angoli e le pareti laterali mentre la zona centrale era illuminata dal debole bagliore lunare che filtrava dai sottili vetri che costituivano parte del soffitto.
    Coloro che Namae aveva descritto come mercenari non sembravano ninja: erano solo gente robusta, muscolosa, bravi a menare le mani al soldo del boss di quartiere di turno. I loro volti erano diversi, alcuni segnati dall'alcool e dalla droga, ma per qualche strana ragione indossavano tutti lo stesso modello di maglia e pantalone, neri come la notte. Sul loro fianco avevano un fodero con un coltello inserito dentro.

    A una trentina di metri, sulla destra, dove nella mappa vi era una X rossa, Shin avrebbe visto delle scale che scendevano sotto terra. Qualcuno aveva posto delle candele per illuminare meglio i gradoni.





    CITAZIONE
    [Link Mappa]
    Rettangoli neri sono dei cassoni alti 3 metri.
    Pallini blu: nemici. Le frecce descrivono il loro movimento.
    Pallino rosso: SEI TU
    Pallino giallo: fonte di luce
     
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