Ogni Promessa è un DebitoGiocata Privata

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +3   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    5,488
    Reputation
    +730
    Location
    Isernia (molise)

    Status
    Offline
    Tre corvi dal becco rosso volarono all'unisono dalla torre più alta di Villa Mikawa. Oguno di loro portava con se un'informazione che, se caduta in mani sbagliate, poteva vanificare ogni sforzo compiuto e aumentare il potenziale bellico dei nemici rendendo la posizione degli Accademici ancor più deficitaria all'interno del quadro geo-politico che ormai si era delineato nel continente.
    Proprio per questo motivo, il Kokage impose la protezione massima su ciascuna delle missive; un meccanismo di chakra e sangue da tempo collaudato e che ormai rappresnetava un po la firma del colosso del Mikawa quando si trattava di faccende delicate. Il chiiton che proteggeva la lettera avrebbe richiesto il sacrificio di una, seppur misera, quantità di sangue, un pegno che avrebbe rivelato l'autenticità dei destinatari designati dall'otese, consentendo loro di accedere al contenuto. In caso contrario, solo la forza bruta poteva essere di aiuto per distruggere quelle protezioni e non sarebbe stata proprio una cosa da tutti farlo [Forziere + Lucchetto di chakra; Pot 80, Durezza 3]. Non solo, anche rompendo l'involucro esterno che proteggeva la lettera, per baipassare il sigillo bisognava sbrigionare una forza inaudita, propria del Garth e di poche altri individui [For 1025]. Facendo questo, però, si sarebbe attivata anche una trappola nascosta all'interno delle pergamena che, oltre a distruggere il messaggio stesso, avrebbe potuto ferire a morte l'incauto ficcanaso portando con se buona parte del suo corpo [Sigillo Esplosivo, Pot 80].

    corvi

    Certo...la consapevolezza che tutto questo non avrebbe comunque fermato entità come il Joker o il Veterano non avrebbe fatto dormire sonni tranquilli al Mikawa.

    Ogni lettera era personalizzata: il corvo più fortunato avrebbe solo duvuto passare dal tetto della villa a quello dell'amministrazione di Oto dove un funzionario avrebbe lasciato la lettera sulla scrivania del consigliere più esperto dei due. Essa recitava:

    Direi che è ora di risolvere la faccenda dello Yobi. Ho già avvisato Suna e Konoha...se potessimo vederci prima te ne sarei grato.

    Il V Garth e Kokage,
    A.D.M.


    A Konoha, il rapace, monitorato dalle vedette sulle mura, avrebbe raggiunto l'ufficio dell'Hokage per consegnarli la lettere a lui intestata:

    Raizen, sono tornato. Spero che il tuo uomo sia pronto. Tra 7 giorni ad Oto...per pranzo i cuochi hanno messo a marinare già da qualche giorno una famigliola di Kappa, ti faccio mangiare una leccornia!

    Il V Garth e Kokage,
    A.D.M.


    Decisamente più formale sarebbe stato il messaggio spedito a Suna, dove il giovane Hohenheim probabilmente stava aspettando da tempo tale evento:

    Spettabile Kazekage,
    con la seguente ci tengo ad invitare personalmente lei ed il ninja selezionato come nuovo jinkurichi del Quattro Code ad un banchetto che si terrà alle ore 13:00 ad Oto mercoledi 29 Aprile, Quarantesimo anno dalla Fondazione. Nella speranza che tale evento rappresenti un nuovo inizio per i nostri due villaggi, attenderò con impazienza il suo arrivo.

    Il V Garth e Kokage,
    A.D.M.


    Difficile credere che quelle parole fossero state scritte per mano del Colosso o dette con convinzione...in ogni caso le scritte di sangue sarebbero scomparse per tutti subito dopo aver finito di leggere [Inchiostro di Sangue] senza lasciare alcuna prova di quanto detto. Ma ognuno degli interessati avrebbe tenuto ben a mente l'invito del Jonin con la benda, no?

    In realta le lettere erano quattro ma, dell'ultima forse non è ancora il caso di rivelarne il destinatario. Una cosa, tuttavia, si può certamente dire: Aloysius, in tutti quegli anni, aveva mai perso la fiducia. Attiviò il suo richiamo personale [Simbolo di Richiamo], nella speranza che fosse ancora dove lo aveva piazzato a suo tempo e che illuminasse la via del corvo che aveva trale mani. Lo baciò sulla testa e poi lo scagliò in aria, già in direzione Nord-Ovest.

    CITAZIONE
    OT/ Buona giocata a tutti! /OT

     
    .
  2.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,182
    Reputation
    +177

    Status
    Offline

    Lettera da Oto


    I



    Una lettera giaceva sul tavolo del Kazekage; una lettera con il sigillo del Kokage sopra di essa. Hohenheim la guardò giacere sulla scrivania del suo ufficio. Sapeva di cosa si trattava: dopotutto, la stava aspettando da un po' di tempo ormai, nonostante l'embargo dei ninja di Oto dal suolo sunese ancora era in vigore. Eppure, il bando degli otesi era stata una misura politica per velocizzare un processo che, tuttavia, andava avanti al passo del Mikawa. Hohenheim si rigirò la busta di carta chiusa fra le mani. Sapeva che non era una semplice missiva: era un concentrato di chakra. Probabilmente Aloysius vi aveva applicato una complessa serie di jutsu per proteggerne il contenuto. Hohenheim lo aveva già visto fare in passato e non se ne stupì. ...proprio nel suo stile... Anche alquanto obsoleto. Da tempo l'amministrazione sunese aveva implementato sistemi di comunicazione rapida con le amministrazioni degli altri villaggi. Un meccanismo decisamente più rapido e sicuro di quello adottato dal leader di Oto ma, appunto, quella faccenda viaggiava con il ritmo del Mikawa.

    Facendo scorrere l'indice sul bordo di carta, il jonin si procurò volontariamente un minuscolo taglietto. Il suo sangue venne immediatamente assorbito dalla carta ed il jonin bambino percepì il sigillo del Kokage sciogliersi mentre apriva la missiva. Poche righe di un rosso cremisi racchiudevano il breve messaggio ed un invito a pranzo. Che faccia tosta... pensò il Kazekage, mentre il messaggio svaniva nell'aria. Si alzò dalla sedia lasciando cadere sul tavolo il foglio di carta ormai privo di contenuto. Dalla sua finestra, il suo sguardo abbracciava tutto il villaggio riarso dal sole. Era una vista suggestiva, che riuscì a placare il suo animo. Doveva rimanere calmo e mettere da parte le sue emozioni. Il Kokage stava portando a termina la sua parte dell'accordo ed era anche stato gentile ad invitarli per mangiare qualcosa insieme. Questi erano i fatti. Certo, Hohenheim non si aspettava che tutto sarebbe andato liscio. Per meglio dire: il Kokage avrebbe senza dubbio restituito il 4 code, ma a quale prezzo? Hohenheim non aveva dimenticato le parole con le quali si erano lasciati alla riunione dei Kage. I ricordi di quell'evento gli portarono tristezza; una parte della quale era legata alle sue stesse azioni. In quell'occasione si era lasciato prendere la mano e le sue emozioni avevano preso il sopravvento. Non poteva capitare ancora. Avrebbe dovuto fare in modo le sue emozioni non si intromettessero nella buona riuscita di quella questione. Suna non se lo poteva permettere.

    Chiamami Daishin. Avrebbe chiesto al suo attendente che stazionava in un ufficio vicino al suo. L'amministratore aveva partecipato alla riunione dei Kage e, come suo braccio destro, era anche il migliore per consigliarlo in quel momento. Una volta che Daishin avesse messo piede nel suo ufficio, Hohenheim lo avrebbe invitato ad accomodarsi.Diogenes ha fatto la sua mossa. Sono invitato, insieme al futuro jinchuuiriki del 4 code, ad un banchetto. Cosa ne pensi? Il ragazzo aveva un acuto istinto politico, e un'analisi della situazione e dei vari scenari fatta da lui sarebbe stata molto apprezzata. Mi serve inoltre che mi porti un candidato da portare all'incontro. Sono sicuro che avrai già una lista in mente. Portami chi ritieni essere più adatto: deve essere un ninja di talento e che capisca il suo ruolo come jinchuuriki. Mi raccomando, è importante che questo shinobi accetti volontariamente il suo ruolo. Non voglio che nessuno sia forzato in questa scelta. Hohenheim sapeva che il destino dei Jinchuuriki non era dei più facili e non avrebbe costretto nessuno ad intraprendere quel percorso. Quando lo avrai trovato, portalo da me.

    Una volta che Daishin ebbe lasciato l'ufficio, Hohenheim si portò ad un lato della sua stanza, dove un enorme fuuinjutsu era stato disegnato. Lasciando che il suo chakra si infondesse nel simbolo, attivò la tecnica di comunicazione a distanza e formulò un messaggio per l'Hokage in persona. [SIstema di comunicazione a distanza]Sistema di Comunicazione a Distanza:
    Dal suo ufficio un Kage o un Consigliere possono inviare o ricevere messaggio da un altro Kage/Consigliere di un altro Villaggio tramite Fuuinjutsu. Il messaggio richiede 1 ora per essere inviato. Richiede un consumo Mediobasso a messaggio.


    CITAZIONE
    Raizen, immagino che Diogenes abbia inviato anche a te un invito. Volevo accertarmi che ci sarai e così il tuo uomo. Grazie per l'aiuto che ci stai fornendo in questa faccenda. Se possiamo approfittare della tua ospitalità, arriveremo a Konoha la sera prima del banchetto, per alleggerire le ore di viaggio. Aspetto tua risposta.
    Hohenheim

    Era nell'interesse di Diogenes che l'Hokage presenziasse a quell'incontro, visto che un suo uomo poteva tentare di recuperare l'anima del jonin otese che si era sacrificato affichè lo Yonbi venisse di nuovo sigillato. Tuttavia, Hohenheim non voleva rischiare. Inoltre, se l'Hokage avesse voluto, avrebbero potuto fare un pezzo di strada insieme, sebbene il livello di sicurezza imposto da Diogenes sulla trasmissione delle informazioni legate a quell'incontro lo fece desistere da inserire particolari nel messaggio.

    Ora che era pronto, non rimaneva che incontrare la futura jinchuuriki.

    [...]

    La scelta di Daishin ricadde su Saru, genin di media esperienza delle file di Suna. Hohenheim conosceva i criteri di selezione. Anche se un genin poteva rappresentare un punto di debolezza, e quindi mettere a rischio la sicurezza del demone, per via della sua scarsa esperienza, era dimostrato che sigillare un demone in un ninja di giovane età poteva facilitare l'integrazione tra i due chakra e portare, con il tempo, ad uno shinobi più performante. Inoltre, Saru si era distinta in compiti sia all'interno del villaggio - nella squadra torturatrice - che all'esterno del villaggio - missione dell'Abete. Hohenheim concordava quindi che la ragazza era un'ottima scelta.

    Pergo Saru, accomodati. Immagino Daishin ti abbia già spiegato qual è la situazione in cui ci troviamo. Mi vorrei tuttavia assicurare che tu capisca bene cosa comporti essere un jinchuuriki, perchè questa non è una scelta reversibile, se non a costo della tua vita. Dimmi, perchè vuoi prenderti in carico la responsabilità dello Yonbi? Una volta che il demone sarà dentro di te, avrai sì un grande potere, ma anche un bersaglio sopra la schiena. Inoltre il demone cercherà di soggiogare la tua volontà e non sarà un a battaglia facile. Certo l'Hokage ed il precedente Mizukage sono bellissimi esempi di comunione tra demone ed umani, ma questa non è la storia di tutti. Quindi, ti chiedo, sei assolutamente sicura di voler intraprendere questo viaggio?

    Se Hohenheim fosse stato convinto dalle risposte della ragazza, allora avrebbe continuato: Molto bene allora. Domani siamo stati invitati al villaggio segreto di Oto per un incontro con il Kokage: un banchetto invero. L'Hokage sarà presente e, se tutto andrà per il verso giusto, domani stesso il demone sarà sigillato dentro di te. Devi sapere che, per via delle circostanze eccezionali in cui ci troviamo -ovvero che lo Yonbi è in mano otese e non nostra - la situazione tra Suna ed Oto è tesa. Del resto anche tu sei a conoscenza dell'embargo. Tuttavia, domani questa situazione potrebbe finire, riportando un po' di equilibrio nell'accademia. Credo che anche tu capisca quanto questo obiettivo sia importante. La ferita che si era aperta tra Hohenheim e Diogenes non poteva essere sanata, ma Suna ed Oto non avrebbero dovuto soffrire per questo. L'accademia non avrebbe dovuto soffrire per questo.

    Se hai qualche dubbio o domanda questo è il tempo per farle, altrimenti ti direi di andare a prepararti per il viaggio. Andare ad Oto richiede oltre otto ore di viaggio e preferire non farle tutte di mattina. Quindi partiremo oggi e saremo ospiti dell'Hokage a Konoha per una notte. Sei mai stata?

    [....]

    Per quel viaggio, Hohenheim aveva deciso di non portare armi al suo seguito, nè di preparare sigilli sul suo corpo. Per perorare quello slancio di collaborazione con Oto, aveva deciso di non presentarsi alle porte del Suono come se stesse andando in guerra. Avrebbe quindi vestito i paramenti da Kage, visto che era un vento formale ed importante, ma senza equipaggiamento ninja. Avrebbe tuttavia portato con sè il rotolo con la chiave per aprire l'urna di contenimento dello Yonbi.

    Arrivare a Konoha avrebbe richiesto loro sei ore di viaggio, forse qualcosa in meno in volo, ed avrebbe fatto in modo di arrivare per cena, se l'Hokage li avesse invitati, altrimenti non più tardi delle dieci di sera. Saru sarebbe stata invitata a raggiungerlo alla sommità del palazzo del'amministrazione, dove anche Daishin sarebbe stato presente.Pronti per la partenza? Una statuetta di argilla sarebbe comparsa nella mano mancina del jonin bambino. Inondata di chakra, la scultura sarebbe cresciuta a visto d'occhio, tramutandosi in un' aquila gigante, sufficientemente grande da poterli trasportare tutti e tre. [Tecnica]



    Prego... avrebbe fatto segno ai suoi accompagnatori di salire prima di seguirli. Al costrutto di argilla sarebbero poi bastati pochi colpi delle ali fittizie, ma estremamente realistiche, per portarsi ad un centinaio di metri d'altezza, lasciando che il villaggio della Sabbia si rimpicciolisse alle loro spalle. Una volta che la rotta fu impostata, la creazione raggiunse rapidamente la velocità di crociera, rendendo il deserto dell'Anauroch una macchia indistinta sotto di loro. Daishin, forse possiamo spendere un po' di tempo raccontando a Saru la storia dello Yonbi e del perchè si trovi in territorio otese, ti va? Era importante che la ragazza fosse al corrente del contesto, se l'amministratore non lo aveva già fatto.

    Ad ogni modo, non ci sarebbe voluto poi molto ad esaurire quell'argomento ed Hohenheim aveva voglia di conoscere meglio la ragazza che, di lì a poco, avrebbe ricoperto un ruolo importante per Suna: Mi piacerebbe sapere di più su di te Saru...perchè non ci racconti della missione all'Abete. Personalmente ho solo letto il rapporto della missione e mi piacerebbe che me la raccontassi dal tuo punto di vista. Oppure se preferisci qualche altra missione... il viaggio è lungo, e sarebbe bello riempirne una parte con una storia interessante.
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,993
    Reputation
    +684

    Status
    Offline

    Ali Otesi


    -I-







    Il corvo giunse all’ufficio del Hokage senza troppi intermediari, anzi, in realtà era soltanto uno ad assicurarsi che le lettere che gli giungevano non avessero sigilli esplosivi prima di recapitarle alla scrivania ad inizio giornata, le lettere e più in generale le comunicazioni e i rapporti avevano la precedenza nell’ordine del giorno.

    Una lettera… che antiquato
    … e poi che cazzo c’è scritto?


    L’avrebbe avvicinata al naso strizzando gli occhi.

    Avesse almeno il senso dell’estetica ed usasse un font decente.

    Ma non era un messaggio cifrato, ed in poco tempo riuscì comunque a leggerlo, sorridendo alle leccornie otesi.

    Oh!
    Pranzo al sacco quindi, avvertirò Hebiko.


    Chiamò quindi il suo segretario fresco di acquisizione con un leggero sospiro.

    Youkai, ti avviso da ora, fra una settimana hai un giorno di ferie, mezza giornata, il resto dovremmo ospitare una delegazione sunese e poi recarci ad Oto con essa.
    Occupa la mezza giornata a trovare un contenitore dignitoso per una bestia con quattro code, DEVE avere il tappo.
    Grande circa due shaku, ma non di più.


    Dato quell’ordine, l’avrebbe lasciato andare a fare il suo lavoro, mediato da Hitomi che era stata promossa a coordinatrice, non voleva immaginare Youkai alle prese con quel carico di lavoro da un giorno dall’altro, ma che poteva farci, pressioni Otesi gli rendevano più noioso che piacevole avere delle collaboratrici a stretto contatto. Sospirò, tornando alle sue scartoffie.

    Hai un chakra terribile Raizen, dovresti essere uno Uzumaki onorario.
    Non hai uno stramaledetto flusso, sembra che qualcuno di abbia violentato il sistema circolatorio mettendo in ogni snodo un vortice di senso opposto al precedente, coordinarmi non è semplice.



    Hey, guarda che sono malato!
    Non ho mai avuto una vita semplice da questo punto di vista, sia i controlli che la quantità di chakra mi hanno sempre menomato.
    Ne stavo uscendo pazzo.


    No, quella non era pazzia…
    La soluzione però mi pare che sia stata quel sigillo che hai nella zona del collo, vero?



    Si, penso alleggerisca il flusso di chakra alla testa.

    Che cetriolo che sei.
    Non ne capisci proprio una ceppa di sigilli.
    Quello non alleggerisce il flusso, semplicemente di va scialacquare l’eccesso, da ogni, singolo snodo.
    Ora lo rimuovo sarà tutto più sempl…



    NO!

    La volpe si fermò, incerta.

    Non è mica un ricordino, sta incasinando tutto, non sei più un principiante, ora sapresti gestire tutta quella roba.


    No, non ancora.
    Non voglio fare una cosa simile mentre divido la mia mente, ho bisogno di un luogo apposito, tranquillo e soprattutto isolato.
    Dovrai studiarmi ancora per un po', ed anche il sigillo, so che è qualcosa di antico e raffinato, potrebbe avere anche altri effetti, so con certezza solo che mi ha salvato.


    Qualche giorno dopo arrivò anche la comunicazione del kazekage.

    Poverini, deve essere un mese che non mangiano, digli pure che non ci sono problemi, vorranno approfittare dell’occasione in ogni modo possibile.
    Per l’occasione metti dei tovaglioli resistenti, vorranno portare qualcosa a casa.


    Andò via ridacchiando, si era preparato qualche momento di divertimento per i giorni a venire quando Youkai avrebbe frainteso la cosa.
    Per l’arrivo della delegazione aveva allertato le mura e lui stesso sarebbe andato ad accogliere il Kazekage, ma questa volta nessun abito particolarmente formale, solamente il mantello.

    Hohe.
    Daishin.
    Saru.


    Salutò tutti e tre distintamente, ma solo ad Hohe riservò un inchino.

    Sapevi che ho lottato insieme a questi due all’Abete, vero?

    Mentre riceveva delle risposte avrebbe indicato la porta delle mura.

    Entriamo pure, c’è una sala riunioni in amministrazione adeguata alle presentazioni.

    Quello era il luogo migliore per parlare lontani da orecchie indiscrete, soprattutto se a sorvegliare tutti i lati della sala erano presenti i cloni del kage.
     
    .
  4.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Mother of dragons

    Group
    Fan
    Posts
    191
    Reputation
    +30

    Status
    Offline

    The monkey chronicles


    I - La scimmia pensa, la scimmia fa



    Il calpestìo dei passi della genin di Suna rimbomava ritmicamente contro le rocciose pareti degli edifici della Sabbia.
    Quante volte li aveva percorsi in modo distratto, o frettoloso? Riusciva quasi a vedere e vedersi lì, i capelli arruffati e lo sguardo puntato a terra, mentre le sue gambe la portavano veloce chissà dove, chissà perché. Eppure stavolta procedeva lentamente, misurando ogni passo polveroso, e spostando lo sguardo incuriosito da una casupola all'altra, da un abitante del villaggio ad un altro. Li vedeva ora, quasi fosse la prima volta.
    Nata lontano dalle terre sabbiose di Suna - come d'altronde il suo colorito perlaceo e i capelli rosso fiammante testimoniavano - la ragazza aveva però oramai fatto suoi quei paesaggi, essendovi stata allevata dall'anziana Mononobe, la quale le aveva regalato un nome, e con esso una vita degna di essere considerata tale. Entrata in forze ai ninja della Sabbia da qualche tempo, Saru aveva trascorso il periodo dalla promozione a Genin a servizio del villaggio, per quanto le sue limitate forze e risorse glielo permettessero. Aveva conosciuto nuovi alleati, stretto amicizie e - perché no - guadagnato qualche nemico, se così si poteva definire. Ma quello richiestole ora dalle più alte sfere del Villaggio? Ecco, quello era qualcosa che andava oltre ogni sua immaginazione.
    Si guardò di nuovo attorno, inspirando a fondo la rovente aria del deserto. Di fronte a lei si stagliava severa la figura del palazzo dell'Amministrazione sunese. Lì Daishin l'aveva indirizzata, dopo una discussione breve quanto brusca. Lì si trovava il suo futuro, incerto e ricco di insidie. Si voltò, l'attenzione richiamata da degli schiamazzi provenienti da un gruppo di bambini. Giocavano in gruppo, rincorrendosi fino a rotolare nella sabbia, felici. Uno di loro, zazzera rosso scuro e occhi di un profondo color nocciola, andò verso di lei, trotterellando sulle gambe ancora insicure. Ricordava a malapena quell'età tenera, in cui la preoccupazione maggiore da affrontare ricadeva sulla scelta del gioco in cui impegnare il pomeriggio. Sorrise, raccogliendo la palla che giaceva ai suoi piedi, e lanciandola in direzione del bambino. Per un attimo si rivide in lui, con la treccia che si agitava nel vento e la pelle bianca perennemente ustionata. Per loro il mondo sarebbe andato avanti, sempre uguale a sé stesso. Domani sarebbero stati ancora lì, a rincorrere l'ennesimo pallone bucato dal troppo utilizzo.E lei? Non sapeva cosa ne sarebbe stato del suo domani. Ma una cosa era certa: una parte di lei l'avrebbe abbandonata, per sempre. Quella bambina spensierata moriva, oggi.
    Si voltò, e in un passo fu dentro l'Amministrazione. La sua sentenza definitiva.

    L'edificio era semplice e austero, come riteneva sarebbe apparsa l'Amministrazione di qualsiasi altro villaggio ninja. I funzionari si muovevano rapidi e silenziosi, come topi ben addestrati. Si diresse verso il primo bancone libero, attorniata da cittadini Sunesi: chi era lì per il rinnovo di un documento, chi richiedeva sussidi o pagava tasse. Il tutto era estremamente mondano, fin troppo considerato il motivo che l'aveva portata a farvi visita. Approcciò uno dei segretari, che la osservava da dietro un bancone con aria annoiata.

    Saru Mononobe. Ho richiesto udienza con il Kazekage. Credo mi stia aspettando.

    Deglutì, mentre quello sollevava un sopracciglio con aria perplessa, quasi non le credesse. Certo, non era usuale richiedere un incontro con il ninja di più alto grado del villaggio, specialmente per una come lei: non aveva un grado elevato, né un ruolo che giustificasse la sua presenza lì. Si muoveva nell'anonimato della sua normalità. Pensandoci, forse era proprio quella sua banalità ad averla condotta lì.
    Nel frattempo, l'uomo di fronte a lei aveva aperto un tomo polevoroso, richiudendolo poco dopo con fare ancora più accigliato. Le fece cenno di seguirlo, aprendole la strada su per delle scale cigolanti, fino a che nons i trovò in un lungo corridoio. Lì in fondo - fu informata dalla voce monotono dell'uomo - avrebbe trovato chi cercava.

    La maniglia d'ottone della porta le sembrò stranamente calda al contatto. Per un secondo rimase perplessa, poi sfiorò il dorso della mano appena con la guancia: se la prima era di un freddo cadaverico, la seconda divampava di un calore incessante. Inconsapevolmente, il suo corpo aveva attivato uno stato di panico che il cervello stesso ignorava. Un atavico riflesso di fuga dal pericolo si era innestato in lei. Avrebbe dovuto seguirlo, girare i tacchi e fuggire lontano da lì? Il deserto sconfinato la attendeva appena fuori dalle mura della Sabbia, un infinito nascondiglio da tutto e tutti. Poteva farlo. Doveva farlo?
    Abbassò la maniglia tutto d'un colpo, ignorando sé stessa e il suo istinto primordiale. Da lì, non sarebbe più tornata indietro.

    Kazekage.

    Chinò appena il capo in cenno di saluto, mentre il Kage bambino la accoglieva nel suo studio. La luce del giorno inondava la stanza, moltiplicando lo spazio e creando interessanti giochi di luce. Aveva avuto poco a che fare con il capo del Villaggio, sin dalla sua elezione. Certo, la sua fama lo precedeva, così come i racconti delle sue vicissitudini. Era incredibile pensare quanto avesse affrontato per occupare lo scranno più altro del Palazzo. La differenza d'altezza tra i due era notevole, ma in quel momento era lei a sentirsi piccola piccola.
    Il ragazzo la interrogò riguardo le sue motivazioni, e l'evento che l'aveva spinta lì. Saru trasalì appena quando sentì pronunciare il nome della bestia, ciò a cui aveva evitato di pensare da quando aveva lasciato di corsa l'angusto soggiorno di casa propria, dove aveva abbandonato Daishin e l'annuncio che le aveva portato.
    Sarebbe diventata una forza portante, contenitore di una delle forze più temibili dell'intero mondo ninja.

    Ricordo di aver letto dei Jinchuuriki in un libro della sezione proibita della biblioteca, sa? Avrò avuto una decina d'anni, eravamo lì in gita con la scuola, non ricordo per quale motivo, in realtà.

    Si guardò intorno, cominciando a camminare per l'ufficio dell'uomo. Una serie di busti si avvicendava regolarmente, con le fattezze di uomini che non riconobbe. Di sicuro ninja di spicco, magari antichi esponenti del Villaggio stesso, o i predecessori del Kazekage. Sorrise tra sé e sé, immaginando tra qualche anno il suo bel faccino stampato su uno di quei busti impettiti. Oh no, non l'avrebbe permesso.

    Ma ricordo una cosa, quello sì. Sin dai tempi antichi, i Jinchuuriki hanno funto da garanti della pace tra nazioni, a volte come armi da battaglia, altre come deterrente, altre ancora come fonte di equilibrio di potere fra i paesi - o almeno così diceva il libro. Io li ho sempre considerati sfortunati, dal canto mio. Derisi, allontanati, temuti dalla gente comune. Isolati.

    Si avvicinò alla finestra, osservando Suna sotto e intorno a loro. Era una vista incredibile, mai aveva avuto il piacere di guardarne i tetti e le infinite viuzze che si dipanavano dalla strada centrale. La vita nel villaggio continuava pigramente, nella calura quasi estiva che la contraddistingueva perennemente. Sorrise, questa volta amaramente.

    Perciò, quando Daishin mi ha comunicato la notizia, la mia prima reazione è stata negativa. Decisamente. Potrà chiederglielo direttamente, poi. Sono scappata, l'ho piantato lì in casa mia. Avrebbe dovuto vedere la sua faccia, non sarà contento. Già. Ma comunque, ho preso e me ne sono andata, come ho sempre fatto in vita mia. Sono uscita per strada e ho pensato di scappare, tagliare la corda e fuggire il più lontano possibile da qui. D'altronde, non sono una persona di rilievo all'interno del villaggio, nessuno conosce il mio nome a parte qualche povero sventurato. Avrei potuto scomparire senza lasciare alcuna traccia, e tutto questo sarebbe finito.

    Sospirò, lasciando che sul vetro di fronte a lei si formasse un alone, che le offuscò per poco la vista del Villaggio. Qualche secondo dopo, tornò a vedere chiaramente.

    Vuole sapere perché non l'ho fatto, accettando il mio destino e acconsentendo ad essere privata dell'autonomia del mio stesso corpo? Perché Suna, tutto questo, è la mia casa. È la casa della vecchia Mononobe, la donna che mi ha donato la vita ed un nome, l'unico che io abbia mai conosciuto. Qui ci sono le mie radici, per quanto possano essere ancora acerbe ci sono, e sono profonde. La gente di questo posto mi ha accolta quando il resto del mondo mi aveva rifiutata. Tra le fila del villaggio ho conosciuto i miei più cari affetti, che proteggerei fino alla morte.

    Il suo pensierò andò a Jou, Masayoshi, la piccola Nekki, e tutti i ninja che l'avevano affiancata in quei caotici anni di addestramento e missioni.

    Lo farò per loro, per chi conosco e amo. E anche per chi non conosco, perché non debba conoscerne l'orrore personalmente. Tutti quei bambini, così amati dalle loro famiglie, come potrei mai lasciare che qualcuno così amato e voluto prendesse il mio posto, che sacrificasse la propria vita? Io sono stata sola per tanto tempo, i pochi legami che ho capiranno, in caso. E se dovesse tornare la solitudine, il timore, la derisione degli altri che deriva dall'essere una forza portante, non me ne curerò: li ho già provati sulla mia pelle, non possono più ferirmi.

    Pensò alla sua vita in casa della vecchia Mononobe, all'odio dei suoi fratelli acquisiti, alla repulsione che lei provocava in essi. Quante volte era stata allontanata, picchiata, isolata? Dalla sua nascita fino a tempi recenti non aveva conosciuto altro, si considerava oramai temprata di fronte alle indifferenze dalla gente comune.

    E da ultimo, ma non per importanza, lo faccio per me. Kazekage, io sono nessuno. Lo sono sempre stata, e pensavo lo sarei stata sempre. Ma questo compito, questa missione... Possono essere un punto di partenza, per trovare il mio vero posto nel mondo, la mia chiamata, il mio nindo. Posso farcela, se me ne darà l'ooprtunità, o morirò provando. E in quest'ultima eventualità...

    Si avvicinò al ragazzo, allungando verso di lui un foglio di carta stropicciato, unitamente ad una mappa. Separarsene fu difficile, quasi dolorosamente impossibile. Eppure non poteva rischiare di perdere tale informazione. Qualcuno avrebbe fatto luce su quella questione prima o poi.

    Nella mappa è segnato un luogo, dove riposa il corpo della vecchia Monobe. Portate il mio cadavere lì, se potrete. È dove vorrei riposare. Il foglio è ciò che è stato trovato nella cesta in cui quelli che si presumono essere i miei genitori mi hanno abbandonata: un'unico messaggio, peraltro poco chiaro. "Dovete proteggerla, è l'ultima rimasta". Kazekage, questo è il mio inzio, e la mia fine. Tutto il resto è storia, che ci tocca ancora vivere. Se per lei va bene, io sono pronta.

    Qualora quello fosse stato soddisfatto del suo sproloquio, Saru avrebbe espirto sonoramente, lasciando che i muscoli delle spalle si rilassassero ed assumendo una posizione più rilassata. Il difficile giaceva ancora davanti a loro, ma non era mai stata una grande oratrice, e alle parole preferiva l'azione: in futuro quello li avrebbe attesi, e ne era più che lieta.

    Ho qualche dubbio sul processo che mi porterà a diventare Jinchuuriki. Non mi fraintenda, non ho paura di un po' di dolore. Forse tempo di più i risvolti per la psiche, ma credo che per quello dovremo solo attendere. Ho comunque l'esempio di Masayoshi che mi conforta, tutto sommato è rimasto normale, o quasi.

    Si permise una risata leggera, che riempì per un secondo la stanza. Annuì quando il Kazekage le propose di rivedersi dopo qualche ora, anticipando la loro partenza per Oto effettuando uno stop a Konoha. Era estremamente felice di visitare un Villaggio esterno a Suna, non le era mai capitato, perlopiù venendo ricevuta dal Kage in persona.

    Ah, no non ho mai visitato né Konoha né Oto, sarà interessante di certo. Tuttavia conosco Raizen Ikigami, mi sono ritrovata a combattere fianco a fianco a lui all'Abete. Brutta storia quella, ancora quando ci penso mi sale la pressione! Ma comunque...

    Si esibì in un piccolo inchino, congedandosi poi dal suo illustre ospite e percorrendo leggera la strada che l'aveva condotta lì. Era come se un peso le si fosse sollevato dalle spalle, pur non comprendendone la ragione: quello era solo l'inizio di una complicata faccenda, nessun fardello era stato risolto, quindi cos'era quella sensazione?

    Un obbiettivo, una ragione di vivere.

    Pensò. Il sole era oramai alto in cielo, e l'aria cominciava a diventare irrespirabile. I preparativi da fare erano molti, le preoccupazioni da tenere in conto ancora di più. Ma aveva una nuova vita che si dipanava rapida di fronte a lei. E l'avrebbe affrontata, a testa alta e una profanità alla volta, alla maniera Mononobe.

    [...]

    Sono... Impressionata, devo ammetterlo. Li avevo già visti questi cosi, ma mai così da vicino. Posso... Posso toccarlo?

    Disse, già toccacciando con l'indice l'evocazione del Kazekage. Quello era vestito di tutto punto, mentre Saru indossava un semplice Yukata blu notte, in netto contrasto con il rosso dei suoi capelli e il bianco della sua carnagione. La risposta del Kage non si fece attendere, e la ragazza ottenne anche più di quanto aveva sperato. Avrebbero addirittura volato su quel coso, che li avrebbe trasportati felici e contenti fino alle lontane terre del Paese del Fuoco. Avrebbe cominciato a saltellare sul posto, se non l'avesse giudicato lei stessa estremamente poco professionale.
    Appena salita e lasciato che l'aquila spiccasse il volo, il Kazekage si propose di raccontare di più riguardo la bestia che da lì a breve avrebbe soggiornato dentro di lei. In effetti sapeva molto poco, e ciò di cui era a conoscenza aveva molte lacune.

    Dello Yonbi, Son Goku, so molto poco. Quanto si riporta sui libri di storia, perlopiù. Leggenda vuole che sia il più temibile e irascibile dei bijuu, fermo nella sua altezzosità. Credo che saremo un'ottima coppia, decisamente.

    Sbuffò, attendendo che il ragazzo colmasse le lacune riguardo la sua conoscenza del suo futuro ospite. Poi, fece una domanda che la Rossa avrebbe volentieri evitato, a tutti i costi.

    La missione all'Abete, dice? Ehm, ecco, sa... È tutto molto complicato, deve sapere che eravamo tutti su una grande barca. Già lì dovevo capire che eravamo partiti sotto una cattiva stella, perché ho passato tutto il viaggio a stare male. Poi, una volta scesi sono stata appioppata ad uno di Konoha, un tipo che non le dico...

    Così cominciava un racconto lungo e complesso, che qui non riportiamo per mancanza di spazio. Tuttavia sarebbe stato abbastanza lungo da tediare il Kazekage, che forse non ne avrebbe mai conosciuto la fine, o li avrebbe accompagnati per buona parte del lungo volo verso Konohagakure.
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    3,906
    Reputation
    +189

    Status
    Offline

    Accoglienza Konohaniana


    I




    Youkai aveva fallito il suo addestramento da guardiano, e dopo gli ultimi avvenimenti alla Radice, Raizen aveva pensato bene di tenerselo più vicino possibile, dando così al genin una figura di fiducia con cui poteva sfogarsi in caso di ulteriori scoperte. Inoltre, averlo sotto il suo sguardo vigile gli avrebbe permesso di stare dai guai il più a lungo possibile. Così era finito a lavorare nell'ufficio dell'Hokage stesso, uno dei lavori più sicuri possibili in tutta Konoha.

    Era da un paio di giorni che la vecchia segretaria del kage lo istruiva sui suoi compiti. Un duro lavoro, visto il brutto vizio dell'Uzumaki di distrarsi facilmente e la sua mania per decorare agende e documenti con disegni e stickers. Nonostante in battaglia mostrasse una concentrazione superiore al normale, nella sicurezza del villaggio sembrava un'altra persona. Hitomi doveva stare attenta a come lo riprendeva quando non le prestava attenzioni, il primo giorno le lezioni erano finite in anticipo per colpa del suo pianto impossibile da interrompere. Si spaventava facilmente se gli alzavano la voce contro, peggio ancora se la cosa veniva unita ad una manata sulla scrivania. Sembrava migliorare di poco a poco, se non altro aveva imparato a catalogare, a prendere appunti rapidamente e ad organizzare l'agenda dell'Hokage. Più o meno.

    Quando Raizen lo chiamò, nominando il giorno di ferie, Youkai alzò le braccia al cielo, felice come uno studentello che aveva appena sentito suonare la campanella della ricreazione. Peccato che il maestro, invece di mandarlo in cortile, gli aveva dato dei compiti extra. Il suo entusiasmo si spense in fretta, mugolando insoddisfatto: Non mi sembra proprio una vacanza... Con uno sbuffo, tornò al suo lavoro, dopo aver attaccato uno sticker triste sul calendario.


    Arrivata la lettera dei sunesi, Youkai si sporse attento verso di essa, sbirciandone il contenuto senza ritegno. Un MESE??? Commentò, sconvolto. Raizen gli ripeteva spesso di quanto fosse povero quel villaggio, ma non pensava che la situazione fosse così grave. Si armò di carta e penna, pronto ad inviare la risposta ai loro ospiti. Avrebbe disegnato quello che, se analizzato con cura, sembrava una ciotola di ramen, degli onigiri, ed un paio di mochi, mettendo negli spazi vuoti qualche apetta, il simbolino di Konoha ed un paio di bacchette. Nel mezzo di quell'opera d'arte, c'era anche un messaggio:
    CITAZIONE
    Non temete, amici sunesi! Vi prepareremo una cenetta coi fiocchi, con un sacco di riso, udon e dolci! Parola dell'Hokage

    Soddisfatto dalla sua lettera, la chiuse con il timbro ufficiale di Konoha, una delle sue nuove cose preferite da fare. Nei giorni futuri si sarebbe divertito un sacco a chiudere le lettere, divertendosi a mischiare diversi colori tra loro per creare timbri unici per ognuno. La sua pessima scrittura avrebbe comunque rovinato la lettera, ma i timbri che applicava erano davvero dei gioiellini.


    Il giorno di accogliere i sunesi arrivò in fretta. Era anche lo stesso giorno in cui Youkai doveva occuparsi di rintracciare un contenitore del demone. Cosa di cui si era dimenticato fino ad una mezz'ora prima del loro arrivo. Aveva corso col fiatone per almeno un quarto d'ora per tutto il villaggio, scrutando le vetrine dei negozi alla ricerca di un contenitore grosso abbastanza. E alla fine, il contenitore stesso si era presentato a lui, grande quanto Raizen lo aveva richisto. Estasiato, lo comprò sfruttando i soldi dell'amministrazione stessa, facendoselo mettere in una grossa scatola e portandolo nel luogo della cena. Aveva ancora tempo per qualche ritocco prima dell'arrivo dei sunesi.

    All'arrivo degli ospiti, trovandosi da solo nella sala da pranzo, si chinò appena, quasi a volersi nascondere dietro al tavolo. L'idea di dover incontrare il kage di Suna lo intimoriva, non era bravo coi rapporti verso le figure di potere. Tuttavia, quelli che entrarono sembravano tutti ragazzini, della sua età o forse persino più piccoli. Prese coraggio, avvicinandosi ancora più intimorito, rivolgendosi per primo a Hohe, il più piccolo del gruppo: Ciao, benvenuti! Io sono Youkai! ...Per caso, vuoi che ti porto dei cuscini per la tua sedia? Così arrivi meglio al tavolo. Quest'ultimo, alle sue spalle, aveva un set abbastanza semplice ma elegante, con posate d'argento e piatti in ceramica... E dei buffi bicchieri ricchi di disegni, tutti diversi tra loro. Al posto di Youkai, che avrebbe protetto coi denti (a meno di chiedere per favore di poterlo cambiare), c'era il disegno di un omino giallo e blu, una serie tv abbastanza popolare di uno shinobi dai peculiari poteri di ragno. Altri rappresentavano altre serie più o meno famose, perlopiù cartoni animati. Se gli fosse stata chiesta la natura di quei bicchieri, avrebbe risposto con entusiasmo: E' la mia collezione!! Sono i bicchieri che raccolgo comprando la cioccolata! Sembrava essere piuttosto fiero, probabilmente per lui era un gesto di enorme importanza quello di condividere quei preziosi bicchieri con i rappresentanti di Suna. Potete portarvi a casa il vostro preferito quando finiamo la cena! Di fianco ai piatti, c'erano alcuni contenitori in plastica, vuoti, solitamente usati per conservare il cibo. Youkai aveva preso fin troppo alla lettera le parole di Raizen, e non avrebbe permesso loro di portarsi via i resti della cena in scomodi e unti fazzolettini.

    In fondo alla stanza, la grossa scatola che conteneva ciò che aveva richiesto l'Hokage. Se ispezionata, al suo interno vi avrebbe trovato una grossa pentola a pressione, decorata con un fiocco rosso che le girava attorno. Sulla base, aveva inciso dell'erba e dei fiorellini, completando l'opera con nuvolette, sole e luna, un coniglietto ed un paio di apine. O almeno lui così li avrebbe descritti, i disegni erano abbastanza moderni da essere liberi a svariate interpretazioni.
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,182
    Reputation
    +177

    Status
    Offline

    Arrivo a Konoha


    II



    Mi piace la tua risposta Saru. Mi piace la tua onestà, la tua passione ed il tuo altruismo verso i membri del tuo villaggio. Il mio messaggio per te, oggi, è che non sei sola in questa missione. Il villaggio ed io ti sosterremo quando il fardello di portare lo Yonbi sarà, forse, troppo pesante. Questo è il minimo che posso fare per te, visto quanto hai deciso di donare al tuo villaggio. Spero che la comunione con lo Yonbi possa portare nella tua vita più che il peso di condividere l'esistenza con un essere di tale portata, ma l'opportunità di diventare un ninja, se non una persona migliore. Adesso che andremo a Konoha, voglio che utilizzi questa occasione per parlare con l'Hokage. Capisco che Masayoshi possa essere un buon punto di riferimento per te, ma l'Hokage ha convissuto con Kurama per molto tempo e sono sicuro che sarà disposto a condividere parte della sua saggezza con te. Disse sorridendo alla ragazza.

    Poi volse gli occhi al foglio di carta che Saru gli aveva porto. Se questo è il tuo desiderio mi accerterò che venga esaudito. Ma non pensiamo a questo come un momento tragico. C'è in questa occasione anche molto da celebrare. E' passato molto tempo da quando Gaara veniva visto come un mostro all'interno di questo villaggio, non dimentichiamolo.

    Per quanto riguarda la procedura di estrazione e possessione demoniaca sono sicuro che i nostri amici di Konoha sapranno essere più esaustivi di quanto io possa esserlo. Le condizioni di confinamento dello Yonbi sono alquanto particolari, perchè la sua anima è stata legata a quella di un ninja di Oto. Quindi vedremo come questo cambierà il processo. L'Hokage mi riferisce che hanno un ninja specializzato in queste questioni, il quale sono ansioso di conoscere a mia volta.

    [...]

    Toccarlo...stiamo per cavalcarlo! Avrebbe detto ilare alla giovane ninja di Suna, prima di invitarla a bordo.

    Il viaggio a cavallo dell'aquila procedette senza intoppi, con Saru che raccontava un po' di sè ed un po' della missione all'Abete:Ho letto un rapporto sull'Abete. Sì immagino sia stata una missione complessa: tra gli Hayate, la Tregua e così via. Ma so che ti sei comportata egregiamente...e per favore dammi del tu. In fondo non abbiamo poi un'età così diversa. Ad ogni modo, se vuoi raccontarmi qualcosa in più sotto tutt'orecchi.


    [...]



    L'accoglienza a Konoha fu ineccepibile. All'ingresso del villaggio avrebbero trovato Raizen che salutò tutti e gli rivolse un inchino, che Hohenheim contraccambiò. Grazie per l'ospitalità Hokage. Prego fateci strada. Disse quindi infine, vedendo che il vertice del villaggio della Foglia voleva parlare in un posto più appropriato all'incontro.

    Si ritrovarono quindi in una confortevole sala riunione, dove poterono prendere posto e trovarono un banchetto in loro onore. Tuttavia, l'accoglienza fu...bhè non esattamente quella che il Kazekage si sarebbe aspettato. Il ninja albino che li aveva accolti, dapprima nascosto dietro il grande tavolo, si decise a mostrarsi a loro con la più irriverente delle domande. E tuttavia, l'assenza di malizia nel suo tono diede l'impressione al jonin che, più che voler arrecare un'offesa, il ragazzo fosse semplicemente un ingenuo. Sono a posto, grazie...


    Avrebbe quindi preso posto e, ignorando l'accaduto, si sarebbe rivolto all'HokageGrazie nuovamente per il vostro aiuto in questa situazione. La vostra conoscenza e capacità di mediazione in questa particolare situazione credo sarà fondamentale. Sembra che già conosciate Saru e Daishin...dalla missione all'Abete intendo... molto bene. Saru è stata scelta come Jinchuuriki dello Yonbi dal villaggio, perchè la reputiamo una delle nostre giovani leve più promettenti. Come potrete immaginare, abbiamo diverse domande su come si svolgerà il processo di estrazione e possessione demoniaca. Forse Saru vuoi iniziare tu con delle domande? Ma prima, non conosco questo giovane ninja che ci ha già accolto... Quando gli rivelarono che Youkai era il ninja esperto di possessioni, Hohenheim rimase sorpreso: certamente non si aspettava che quel ragazzo così goffo avrebbe avuto in mano la riuscita di una missione così delicata. Gli occhi marroni del Kazekage vagarono sul corpo del giovane ninja, guardando nelle profondità del suo tentien, per capire quale razza di potere particolare egli possedesse. Interessante...Riusciva solo a percepire una modesta forza emanarsi dal ragazzo, che non lasciava trapelare nulla di speciale. Ad ogni modo, la sua forza non aveva nulla a che fare con la sua maestria, e se l'Hokage aveva scelto lui per quella missione, Hohenheim non poteva fare altro che fidarsi del suo giudizio.

    Prego Saru, poni le tue domande.






    Edited by - Hohenheim - - 23/6/2020, 18:59
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,993
    Reputation
    +684

    Status
    Offline

    La Domanda


    II






    Konoha era bella, e si poteva percepire che per l’Hokage lo fosse ancor di più, mentre il piccolo gruppetto avanzava si guardava attorno orgoglioso, da quando era stato eletto molte modifiche erano state apportate, dal trasferire il mercato giornaliero all’esterno delle mura fino alla viabilità, un tempo confusa e disorganizzata adesso organizzata in cerchi concentrici e raggi vista la forma circolare del villaggio.
    Mentre camminava il suo sguardo si postava costantemente tra i vicoli, o tra le attività presenti nella via principale, oppure semplicemente si soffermava tra le verdi chiome degli alberi, non era chiaro se fosse in cerca di qualcosa da migliorare o se semplicemente si limitasse ad osservare, spesso qualcuno lo salutava, ma visti gli impegni si limitava ad un cenno della testa. Da dietro le sue spalle il villaggio assumeva un’altra prospettiva, se era vero che Hohenheim poteva rivaleggiare con lui in termini di potenza era altrettanto vero Saru e Daishin potevano percepire una forza soverchiante provenire da lui, e le grandi spalle, ammantate di bianco con gli ideogrammi così evidenti ora che portava i capelli corti, di sicuro non facevano che aumentare quella sensazione.
    Saru e Daishin in particolar modo che non lo vedevano da un po' di tempo potevano chiaramente percepire che l’Hokage era decisamente cambiato da quando l’avevano incontrato all’abete.

    Ah, Hohe.
    Come ti dicevo all’abete ho combattuto con loro, ma non erano gli unici sunesi presenti, oltre loro c’era infatti Shunsui, se ricordi non è la prima volta che ci interagisco, già avevo dovuto interrogarlo per una questione legata al rotolo di una tecnica speciale konohaniana.
    In realtà non è niente di troppo strano, tuttavia il suo modo odi pensare è... pessimo.
    Erano parecchi anni che non sentivo qualcuno affermare che la missione ha la precedenza sugli alleati, e purtroppo Saru stessa per colpa di un ninja della foglia del medesimo parere ha già rischiato di subirne pesantissime conseguenze.


    Se gli fosse stato richiesto avrebbe rivelato anche il nome del ninja in questione.

    Shin.
    Shin Kinryu, è stato anche compagno di missione di Shunsui in altre occasioni.
    Spiriti affini immagino.
    Ho già provveduto ad un opportuna punizione nonostante Saru, con un comportamento che ho ritenuto nobile a dir poco, avesse deciso di non chiedere interventi in tal senso, lei potrà confermare.


    Intanto che i due discorrevano potevano vedere che attorno a loro i lavori voluti dall’Hokage ancora modificavano il villaggio, era infatti in atto la demolizione di qualche isolato per permettere alla via principale di portare direttamente all’amministrazione senza che il percorso subisse modifiche, ed ai lati della strada potevano osservarsi dei grandi scavi che avrebbero ospitato aiuole con grandi alberi.

    Si, il villaggio ha bisogno di una svecchiata, mi son sempre chiesto perché dopo la distruzione di Pain non abbiano puntato ad una distribuzione più sensata.
    Sarebbe stato molto più semplice sfruttare quel momento invece che costringere me ai vari sfratti.


    Sfratti che a considerare dai cantieri sarebbero stati ricollocati poco più in là, in edifici a più piani per garantire a tutti i precedenti residenti una posizione paragonabile a quella che avevano prima L’amministrazione, una volta arrivati davanti ad essa, non dava sicuramente il meglio di se attorniata dai cantieri.

    Perdonate il disordine.

    Disse con un sorriso mentre si fermava poco davanti l’ingresso per farli entrare.

    Venite, ci dirigeremo in una stanza che ho fatto approntare appositamente per questo incontro, i cambiamenti in corso ci hanno costretto a misure affrettate.

    Il piccolo gruppetto avrebbe quindi seguito un dedalo di corridoi e addirittura sceso qualche piano prima di ritrovarsi in una sala dall’ingresso anonimo, come anche l’interno. Ai muri era presente solo qualche stendardo con i simboli di Konoha e del fuoco, e sul fondo della sala lo scranno destinato all’Hokage, un abbondante sedia fiammeggiante su uno sfondo di tessuti del medesimo colore che facevano apparire la Prima Fiamma dotato della capacità di sopportare le fiamme senza alcun timore, come se gli fossero amiche.
    Tutto molto caratteristico, se non fosse che l’ampio spazio antistante al trono era stato occupato da una tavolata addobbata con i bicchieri della Ninjatella.

    YOUKAI!
    Ma cosa è questa pacchianata!
    Perché c’è una tavolata nella stanza del trono!
    È una visita ufficiale la cena viene DOPO, o anche prima , ma di sicuro non DURANTE non dentro la sala del trono!


    Probabilmente il primo richiamo l’avrebbe fatto irrigidire come uno stecco ma sentite le spiegazioni avrebbe sospirato, sfregandosi le tempie.

    Ahhhh io non ce la farò.
    Va bene, accomodatevi pure, vuol dire che rimanderemo a dopo le discussioni più importanti.
    Non so cosa insegnino a Suna, ma a Konoha non si parla di lavoro quando si è a tavola.
    Prego, siate miei graditi ospiti.


    E con un po' di rassegnazione indicò la tavola, soltanto sedendosi notò che a lui era stato destinato il bicchiere delle my little Kitsune.

    Per l’amor del cielo…

    Borbottò tra se e se mentre faceva cenno di iniziare con le portate, se non altro avevano avuto il buon senso di non organizzare un buffet, o quella sala avrebbe puzzato per l’eternità. Durante il pasto però ci sarebbe stato un po' di tempo per parlare della parte più leggera di tutta quella storia, quantomeno per lui visto che non ne era coinvolto, Saru sembrava infatti essere stata scelta come jinchuriki, cosa che fece alzare un sopracciglio a Raizen per il poco che l’aveva vista la sunese non aveva decisamente bisogno di un demone per esprimersi.

    Domande?
    Oh no Kazekage, le domande verranno dopo.


    C’era probabilmente qualche nervo scoperto che i sunesi avevano imprudentemente sfiorato, era fin troppo vero che Raizen aveva passato molto tempo insieme alla volpe, questo non aveva certamente portato i due ad una banale comunione delle menti, ma spesso i pensieri e le opinioni dei due sfumavano e i confini diventavano incerti.

    Prima si deve capire cosa chiedere, e si, possiamo iniziare da una domanda, ma penso sia più appropriato cominciare dalla mia.
    Perchè Saru?
    Potrebbe avertelo già chiesto il tuo kage, ma se a lui basta sentire che lo fai per il villaggio a me no.
    C’è qualcos’altro oltre l’amore per il tuo villaggio?
    Perchè vedi, se è l’amore del tuo villaggio puoi tranquillamente svuotare il piatto e tornare a Suna.


    Diretto e deciso come un dardo appesantito, ma dopotutto era sua precisa intenzione testare la corazza della ragazza.

    I jinchuriki sono forti, è vero, estremamente forti… eppure i Kage jinchuriki si contano sulla punta di una mano.
    E il kage non è forse tra le persone più potenti di un villaggio se non la più potente?
    In soldoni, il villaggio non avrà mai davvero bisogno di un jinchuriki più che di… un manipolatore d’argilla?
    O della sabbia… oppure, quell’altro… carta?
    Quindi, se puoi difendere ciò che hai con mezzi meno rischiosi… perché optare per un jinchuriki?


    Se Hohe avesse tentato di intromettersi Raizen l’avrebbe interrotto con ferma cortesia.

    Kazekage, la prego, non è lei a dover ospitare una forza della natura al suo interno.
    Temo che in questo momento niente sia più insostituibile della più pura e cristallina morale della sua kunoichi.


    Ma era davvero possibile dare una risposta corretta all’Hokage?
    Infinite sfumature rispondevano a quella domanda, e tante di quelle dipendevano dal primo piede che Raizen aveva poggiato per terra al mattino, ma nessuna di esse includeva una mancata risposta.




    [La Risposta]





    Raizen ascoltò con attenzione la risposta della Kunoichi, ma non la valutò in solitudine, Kurama era accanto a lui, e se l’esperienza diretta di Raizen in materia demoniaca poteva essere insufficiente di sicuro lo stesso non valeva per la volpe in termini di Jinchuriki.

    Capisco.

    Disse mentre era evidente che passasse al vaglio le parole di Saru.

    No Raizen, non ce la farà.
    Son Goku non è tra i peggiori di noi, ma è sicuramente tra i più svegli e più testardi, ha dato vita a leggende che sento ancora serpeggiare tra voi umani, la rivolterà come un calzino, ha interagito troppo tempo con voi, e le speranze non basteranno, voler proteggere un villaggio non basterà.
    Sa cosa desiderate, sa come volete raggiungerlo, e lo scambierà con la sua coscienza...


    Credo di essere al momento il jinchuriki migliore in circolazione, e forse il migliore da un po' di tempo a questa parte e non credo che la ragazza abbia fatto questa scelta nella piena consapevolezza di ciò a cui andrà incontro.

    Il suo sguardo verso Saru non era severo, la comprendeva da un certo punto di vista.

    Vedi, quando si interagisce con un demone è estremamente importante comprendere con cosa si avrà a che fare ma soprattutto come sarà la propria vita da quel momento in poi, il sigillo è il primo passo e tutto sommato è il più semplice, per questo si può usare anche una teiera per quel compito, non è importante l’oggetto, il contenitore, ma come questo, nel caso del jinchuriki, interagirà con le avversità.
    Ci troviamo costantemente ad un passo dalla morte, e per noi questo vuol dire trovarsi davanti ad un cancello che ci separa da una fonte di potere inimmaginabile, in grado di risolvere tutto con un semplice cenno.
    Qualcosa che, fino a quando il cancello è chiuso è facile pensare che sia controllabile.
    A volte il pericolo può spingere al sacrificio, ma un jinchuriki deve sempre ambire alla vita, perché la sua morte comporterà problemi sempre maggiori, è un potere che potrebbe servire a proteggere, ma che VA protetto.
    Per questo, intraprendere questa vita solamente per spirito di sacrificio è la cosa più sbagliata.
    E sacrificio è tutto ciò che ho sentito.


    Avrebbe dunque parlato esclusivamente ad Hohenheim.

    Mi dia ascolto Kazekage, inizi col salvare una vita dalle tentazioni dello Yonbi, lo riporti a Suna dentro la sua reliquia e dia a Saru il tempo di comprendere il suo ruolo.
    È giovane, col tempo potrebbe imparare la via più adatta a questo ruolo ed evitare di trasformarsi in un ordigno con la miccia sempre troppo corta.


    Risolto o meno quel problema, in quanto la decisione ultima spettava comunque ai sunesi, sarebbe passato ad altro.

    Mi dica Kazekage, cosa si aspetta di trovare ad Oto?
    Durante la nostra sortita ad Iwa, malgrado il viaggio fosse lungo, non ho avuto modo di capire cosa lei pensasse dei nostri alleati, e non solo di Diogene.


    Quella domanda voleva introdurre ad un discorso più ampio che sperava l’avrebbe finalmente aiutato a capire cosa Hohenheim pensasse dell’accademia.



    Colgo l'occasione per spostare la ruolata nel presente, oltre che per ravvivarla e farla procedere, avanti tutta quindi!

    Edited by F e n i x - 23/8/2021, 19:43
     
    .
  8.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,182
    Reputation
    +177

    Status
    Offline

    Una scelta sbagliata


    III



    Hohenheim camminava tranquillamente al fianco dell’Hokage, osservando la placida vita scorrere all’interno del villaggio della Foglia, quando Raizen gli parlò di Shunsui e di quello che era successo all’Abete. Shunsui era un ninja relativamente di nuova lega all’interno del villaggio, ma aveva scalato rapidamente i ranghi ottenendo un’ alta posizione all’interno del clan dei marionettisti, il più antico di Suna e secondo in potenza soltanto ai Kurogane. Come guardiani del tempio sacro di Suna, il clan aveva una mentalità molto conservativa, per cui le parole di Raizen non arrivarono come una sorpresa all’orecchio del Kazekage. Già…devi capire Raizen che il villaggio della Sabbia è stato un villaggio molto chiuso e molto duro per decenni, prima che arrivasse Hoshi, ed io dopo di lui, a portare avanti il discorso di apertura iniziato da Gaara, ormai più di 40 anni fa. Ci sono molte persone che ancora ragionano nella maniera pre-accademica. Il cambiamento è lento e combattuto…non ti preoccupare di Shunsui, ci penserò io a parlare con lui. Si prese anche nota mentale di Shin, il ragazzo che si era meritato la tirata di orecchie da Raizen. Il nome gli era familiare, ed infatti il Kazekage era stato marginalmente coinvolto in una missione a cui sia Shin che Shunsui avevano preso parte. Se non ricordava male, i due facevano parte di un team formatosi ai tempi dell’accademia ninja. Aggiunse poi: Ad ogni modo, credo che oggi conoscerai una nuova leva di Suna. Una ragazza di nome Ryugi del clan Nekki. Non è venuta direttamente da Suna perchè era fuori in missione, ma dovrebbe aver ricevuto un corvo con l’indicazione di convergere qui. Avvisò l’Hokage così che i ninja al cancello fossero informanti del suo arrivo.

    La passeggiata proseguì spedita verso l’amministrazione che, nonostante i cantieri in corso, manteneva il suo fascino. L’accoglienza di Youkai diede vita ad un curioso e buffo battibecco con Raizen. Chiaramente il ragazzo aveva un modo di fare un po’ svampito con tutti e, quindi, la sua prima interpretazione del suo comportamento era corretta. Youkai era di una innocenza disarmante. Il solo pensare che potesse interagire con una figura del calibro di Diogenes lo faceva rabbrividire. Poteva solo sperare che il ragazzo non mandasse tutto all’aria. Sperava davvero che Raizen non stesse prendendo un abbaglio.

    Hohenheim lasciò quindi all’Hokage e a Saru di interagire, senza mettersi in mezzo. Il punto di quell’incontro era di prepararsi a quello che sarebbe successo il giorno successivo e, se Saru non avesse saputo tener testa alle domande di Raizen, allora sicuramente sarebbe crollata davanti a Diogenes, Fu così che il timore più grande di Hohenheim fu confermato: secondo Raizen, la ragazza ancora non era pronta a portare il fardello del Jinchuuriki.

    Hohenheim era combattuto, Raizen lo avrebbe potuto leggere chiaramente nel suo volto. Sapeva che l’Hokage aveva ragione, ma davvero sperava che si sbagliasse. Anche se Diogenes aveva solo parlato di portare da lui il futuro portatore dello Yonbi, si sarebbe accontentato di non vedere il rituale di possessione compiersi? Soprattutto, cosa sarebbe successo se non fossero riusciti a liberar il suo sottoposto dalla gabbia spirituale che lo legava allo Yonbi? Tuttavia, non sembrava poterci molto altro da fare…così sia… disse infine Hohenheim a Saru con un peso sul cuore Sono anch’io d’accordo che non sei ancora pronta Saru. Un giorno lo sarai, ma non è ancora arrivato il tuo tempo. Si rivolse a Raizen. Abbiamo un problema…non so se questo basterà a Diogenes. L’unico modo per convincerlo a darci lo Yonbi è riuscire a liberare Omoi. Pensi sia possibile?!Quest’ultima domanda non era rivolta a Raizen, bensì a Youkai che avrebbe dovuto eseguire la procedura. Il tono e lo sguardo di Hohenheime erano in quel momento pensanti come macigni, perchè non erano le attenzioni di uomo quelle, bensì di un intero villaggio che Youkai avrebbe dovuto sostenere.

    La successiva domanda di Raizen non avrebbe certo aiutato.: Il peggio Raizen, mi aspetto il peggio. Da questa situazione, per l’accademia e da me stesso. Non per nulla servi tu come intermediario. La riunione dei Kage non era la prima volta che discutevo l’argomento con Diogenes, e non è mai finita bene. Lui è sempre rimasto sulla sua posizione ed io, malgrado penso di essere una persona aperta, mi sono comportato alla stessa maniera.

    Diogenes vuole la guerra, ed io non lo biasimo per questo. Kumo è un nemico che va buttato al tappeto, e rapidamente. Ma gettare lo Yonbi in mezzo a Kumo non mi sembra una strategia. Mi sembra un tirare i dadi e sperare che la Scimmia faccia il lavoro pesante al posto nostro. Sperare che non si rivolti verso di noi, facendoci quindi ritrovare tra due fuochi in terra straniera. 
    Del resto, non mi sembra che questo piano sia particolarmente piaciuto durante la riunione dei Kage. La voce di Kiri quella volta è stata assente. Mi chiedo come sarebbe andata se Itai fosse stato più presente quella volta. Con Kensei al comando, chissà, forse Diogenes avrebbe avuto i numeri in Consiglio per attaccare Kumo in questo modo…o forse il nuovo Mizukage si sarebbe mostrato più prudente di quanto il suo temperamento non lasci presagire.

    Ma queste sono solo inutili chiacchiere. Mi sembra assurdo che stiamo ancora perdendo tempo con lo la restituzione dello Yonbi, invece di pianificare un assalto mirato a Kumo, così come è stato fatto per la flotta Rossa a Kaido. Purtroppo le cose sono così e non possiamo fare altro che cercare di lavorare per risolverle.

    Credo che andrò a riposare presto questa sera Raizen. Prima questa giornata finirà, prima sapremo di che morte morire domani. Grazie per la cena.


    A meno che non ci fossero state punti particolarmente importanti da discutere, Hohenheim avrebbe lasciato i suoi commensali. Bisognava essere pronti per quello che li avrebbe atteso l’indomani.









     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    3,906
    Reputation
    +189

    Status
    Offline

    Responsabilità


    II




    Il rosso attese impaziente l'arrivo dei loro ospiti, nonostante Raizen non sembrasse aver apprezzato il suo tavolo imbellettato. Ma non si discute a stomaco vuoto! Ironico che venisse detto da chi spesso saltava i pasti, dimenticandoli, o si riempiva con delle misere porzioni. Fortunatamente l'Hokage si arrese, permettendo a tutti di prendere posto, godendosi così la cena.

    I due jinjurichi ebbero modo di discutere con Saru, a quanto pare doveva ereditare uno dei demoni di Suna. Youkai ascoltava parte del discordo, occupato a spiluzzicare ciò a cui arrivava al tavolo, dopotutto quel discorso non lo riguardava. Tuttavia, potè percepire con facilità la delusione del piccolo Kage, fermando ciò che stava facendo per concentrarsi su di loro, capendo la brutta notizia. Certo, brutta fino ad un certo punto: dopotutto un demone era tanto un dono quanto una maledizione, reputare una persona non capace di sostenerne il peso poteva permetterle di sopravvivere molto più a lungo di quanto non fosse successo se avessero dovuto rinchiudere il demone con poco preavviso. L'attenzione si spostò verso di lui, dove Hohenheim scaricò una pesante responsabilità su di lui. La tensione era palpabile, ma si sforzò comunque di sorridere. Salvare le persone è la mia priorità, Kazekage-san. Nessuno avrebbe dubitato delle sue parole, sembrava emanare un'aura di sincerità. Farò il possibile, lo prometto. Io e il signor Raizen abbiamo già collaborato anche con la Volpe, non dovremmo essere del tutto impreparati a ciò che ci aspetta. Non era certo se paragonare la Strega ad un demone potesse essere corretto, ma la comunione mentale che avevano usato per attaccarla poteva sicuramente tornare utile in un caso come quello.

    Non conosceva il Kokage otese. A malapena leggeva le prima pagine dei giornali che si accumulavano in Amministrazione, ed il più che aveva sentito era da occasionali discorsi di Raizen. Anche la fidanzata dell'Hokage, ogni volta che passava per il loro ufficio, sembrava avesse forti opinioni nei suoi confronti. Capiva che il Kazekage ne era spaventato, in un certo senso. Forse non una paura data da una presunta superiorità, ma dell'ignoto. Sembrava che questo Diogene avesse le idee chiare su cosa volesse, ma allo stesso tempo i due kage non sembravano sempre come e quando avrebbe agito. Youkai non amava l'idea di una guerra, vista la sua natura pacifica. Non era nemmeno certo di cosa avrebbe fatto in una situazione simile. Forse assorbire più energia possibile di tutte le anime nemiche poteva essere una soluzione, li avrebbe indeboliti. Ma avrebbe implorato al resto del loro esercito di non attaccare. Sarebbe stato sufficiente indebolirli fino ad impedirgli di agire per confermare la vittoria. Poteva riuscirci senza mietere vittime. Oppure poteva ubriacarsi di potere, risvegliando nuovamente ciò che era nascosto nel suo inconscio.

    La cena terminò con una certa malinconia. Raizen era già stato informato dell'arrivo di un'altra sunese, che avrebbe accompagnato il Kazekage il giorno dopo. Dalle mura non tardò ad arrivare una missiva che confermava il suo arrivo, con l'indirizzo dell'alloggio per la serata. Youkai prese uno dei contenitori, riempiendolo di cibo vario, impacchettando uno dei suoi bicchieri in un fazzolettino, mandando poi uno dei dipendenti a consegnarlo alla nuova arrivata. Ryugi avrebbe ottenuto il contenitore in breve tempo, ricco di leccornie, un bicchiere coloratissimo di una popolare serie animata, ed un bigliettino, firmato da Youkai: "Ti abbiamo tenuto da parte la cena! Ci dispiace tu non abbia fatto in tempo a partecipare. Speriamo di poterci conoscere meglio domani." Non restava che ritirarsi, probabilmente dormendo lì in Amministrazione come gli avrebbe suggerito Raizen, preparandosi psicologicamente all'imminente incontro con il Tiranno d Oto.
     
    .
  10.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,446
    Reputation
    +603

    Status
    Offline

    Arrivo a Konoha


    Nuova missione



    Sentivate la mancanza di Ryugi, vero?
    Bene! Eccovi una storia in cui, forse per la prima volta, la giovane Nekki finisce in mezzo in eventi d'importanza globale.

    Partiamo dall'inizio: una normale missione di scorta, niente di particolare se non fosse stato per un messaggio che, durante il viaggio di ritorno verso Suna, le arrivò, una missiva da parte del Settimo Kazekage per un cambio di programmi.
    E' richiesta la mia presenza a Konoha per poi dirigerci verso il Villaggio del Suono!, pensò stupita la giovane kunoichi, entusiasta per quella notizia.
    Vi ricordo, infatti, che la nostra giovane Nekki è un membro delle Squadre Speciali, in prova, per sempre essendo una genin, ma come da sua richiesta, era stata accettata nelle forze che già avevano avuto dei geni come Hoshikuzu Chikuma e l'attuale Kazekage fra le loro fila.
    Finalmente, come membro delle squadre speciali, avrebbe potuto fare da scorta al proprio Kage in una missione parlamentare, come supponeva lei, nel villaggio del Suono.

    Così, dopo la conclusione della missione di scorta, la giovane kunoichi partì in direzione della Foglia, il tempo minimo necessario per rifornirsi degli equipaggiamenti, dopo averne consumati alcuni durante le giornate passate, salutare i propri genitori e sarebbe partita per il Paese del Fuoco.
    Vi era già stata, cari lettori, come forse ricorderete per quella stramba storia di sarti e rapimenti... ma non siamo qui per parlare di quei fatti, bensì del suo dirigersi verso Konoha.

    Aveva approfittato di quella piccola pausa anche per recuperare anche i suoi appunti, frutto delle tante ore passate in biblioteca e poi negli archivi delle squadre speciali in seguito, per poi leggerli durante il viaggio.
    Konoha è un villaggio in ottimi rapporti con Suna, al momento a comandare sul villaggio c'è il Decimo Hokage, Raizen Ikigami.
    Il cognome non fa riferimento a nessuno dei clan fondatori del villaggio, o comunque di cui abbiamo notizie nei documenti in nostro possesso.
    Fra i precedenti Hokage ci sono diversi nomi che risaltano, tutti elementi importanti a livello storico, dallo Shodaime che propose il sistema dei villaggi ninja, ai tre Kage che parteciparono alla Terza Grande Guerra ninja, fino all'Ottavo Hokage che aveva un ruolo di rilievo all'interno dell'Accademia alla sua fondazione, assieme al nostro Quinto Kazekage.

    Quando fosse passata agli appunti sul villaggio del Suono avrebbe trovato ben meno informazioni.
    Oto ha un Kokage, al momento sono arrivati al Terzo... soltanto.
    Il villaggio è relativamente più giovane rispetto ai Passati Cinque villaggi maggiori e fu fondato da un traditore della Foglia.
    Gli attuali rapporti non sono dei migliori fra Suono e Sabbia, per alcune questioni che però erano secretate ancora per me.
    Probabilmente i rapporti fra Oto e Konoha sono migliori rispetto a quelli con Suna, forse la Foglia sarà lì come ponte per qualche discussione diplomatica.
    , avrebbe supposto alla fine delle sue analisi sui documenti in proprio possesso.

    Alla fine, arrivata con diverse ore di ritardo rispetto al Settimo Kazekage ed il suo seguito, Ryugi si sarebbe presentata alle Mura della Foglia quando era ormai sera, cercando un punto d'ingresso, una porta "minore", per così dire, dove ci fosse l'eventuale turno di guardia: sapeva che Suna aveva una struttura del genere.
    Diciamolo, solo i mitomani, o gli sprovveduti si mettono ad urlare davanti alle mura di un villaggio e la nostra giovane Nekki non era di certo una mitomane, e cercava di essere il meno possibile sprovveduta.
    Così, individuata la guardia alle Mura si sarebbe presentata, sul confine delle stesse: Sssss ssss..., prese un bel respiro, Salve., era un inizio.

    Ssssss sosososososo sono RRRRRRRRR..., altro bel respiro, Sono Ryuuuugi Nekkkkki, diSSSs Suna., a quel punto si sarebbe fermata dal parlare, mostrando nella propria mano destra una carta ninja, apparsa con estrema manualità. [Abilità]

    Se una guardia le si fosse avvicinata, lei, cordiale e sorridente, avrebbe offerto la carta ninja alla stessa.

    Salve, sono Ryugi Nekki, genin del villaggio della Sabbia.
    Sono stata inviata qui dal mio villaggio per raggiungere l'onorevole Nanaidame Kazekage, Hoheneim-sama, che dovrebbe essere giunto in precedenza ed aver già avuto una riunione con il vostro onorevole Hokage.

    Devo unirmi a loro per una missione, che dovrebbe iniziare domani.
    Potete avvisare il nobile Kazekage del mio arrivo e dirmi dove posso, eventualmente, riposare prima della partenza?


    Meglio scriverlo che dirlo, ipotizzò anche lei, lasciando che le guardie le dessero le indicazioni dovute per raggiungere un alloggio dove trovò ad attenderla un contenitore.
    Aprendolo Ryugi sorrise sorpresa: cibo, ottimo cibo ancora caldo, un bel bicchiere con un personaggio femminile dai colori molto caldi e solari con un mantello sulle spalle.
    Si sarebbe vergognata ad ammetterlo, ma conosceva i "Wakai Kyojin" e giusto quella che generava fuoco dalle mani era da sempre la sua preferita, in fondo, anche lei sapeva generare il fuoco.

    In più c'era anche un gentile bigliettino lasciato da chiunque le aveva mandato quel particolare dono: Davvero gentile la gente di Konoha., fu il suo primo pensiero.

    [Il giorno dopo]

    La giovane Nekki si sarebbe svegliata presto e preparata per poi raggiungere il luogo dove si doveva incontrare con il resto della delegazione in partenza e, una volta sul luogo, si sarebbe presentata, tanto per indicare al proprio Kage che era pronta, quanto per fare la conoscenza dei cordiali shinobi della Foglia.

    RRRRRRRR ryryryry Ryugi Nekki, ppppp..., piccola pausa per riprendere fiato.
    Ryugi Nekki, pronta per la mmmmmm missssssione, Kakakakakakakaka..., altra piccola pausa, Kazekage-sssssama

    Poi, verso i ninja della Foglia: Ppppppppppp piapiapiapiapia... piacere dididididididi cocococococo...., piccola pausa di nuovo, Piacere di cocococo conoscervi.
     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,993
    Reputation
    +684

    Status
    Offline

    L'incontro


    III




    Le risposte del giovane Kazekage lo confortarono, ma sarebbe stato lui a fare l’ultima considerazione.

    Non saprei.
    Non so se sia solo un ragionamento pre accademia, sembrava valere per sunesi e non… ma la mia parte finisce qui, ora è un tuo problema.


    Abbozzò un sorriso per accompagnare il tono non troppo serio.

    Si, va bene, se mi fornirai le sue generalità le farò avere ai guardiani.

    Dopo il parere di Raizen quella piccola riunione assunse un tono marcatamente più teso e disinnescarla non sarebbe stato semplice, per questo Raizen si rassegnò, affondando ulteriormente in un argomento che, causa anche la stanchezza, si faceva più pesante.

    Non siamo in tanti a proteggere questa alleanza, Hohe.
    Non ho intenzione di permettere ne ingiustizie, ne tantomeno suicidi strategici, parimenti non voglio dare loro la possibilità di inventarsi qualche incidente diplomatico che veda Suna in debito.
    Non lo siete e non lo diventerete.
    Abbiamo pochi alleati in questa situazione, il più prezioso è la pazienza, non sottovalutarla.


    Avrebbe poi speso qualche parola riguardo la strategia di Gene.

    Credimi, non so cosa gli sia saltato in testa, ma credo che Diogene sia semplicemente un pazzo visionario nato nel secolo sbagliato.
    Probabilmente sono stato tra gli ultimi con cui ha condiviso il campo di battaglia e stava andando a briglia sciolta, nessun freno, nessuna misura, nessuna strategia.
    Solo sangue, il suo, e cazzotti.
    Contro un essere colossale animato dall’ira che meritava sicuramente un approccio differente.
    Sta cercando di applicare la stessa strategia con Kumo, temo.
    E temo abbia dimenticato che un manipolo dei loro jonin è stato in grado di evocare qualcosa di paragonabile ad un demone letteralmente da nulla.
    Se a questo aggiungiamo che hanno degli Uzumaki dalla loro parte… beh, gli stiamo semplicemente offrendo un arma da puntarci contro.
    Se fosse un tiro di dadi non penso ci sarebbero numeri diversi dall’uno sulle facce.
    Sfruttiamo questa occasione per una nuova proposta, appena i rapporti dell’ultima missione alla flotta rossa saranno completi agiremo concretamente ed in prima persona per un attacco diretto dentro le linee nemiche, sono al corrente di qualche punto sensibile che potrebbe fornirci delle informazioni e permetterci di affondare la lama verso il cuore dei generali cremisi.
    Nessun confronto diretto con la loro armata, un nostro impegno alla sua causa potrebbe farlo ragionare, concreto e diretto, come piace a lui, ma discreto e studiato come piace a noi.


    Alla richiesta del Kazekage di andare a dormire Raizen fu leggermente sorpreso, al punto di trovarsi a guardare l’orologio, ma evitando di commentarlo in alcun modo con sorpresa.

    Non c’è problema.
    Qui in amministrazione non abbiamo particolari strutture e io non provengo da un ricco clan, ma la Foglia ha stanze a proprio uso nelle principali strutture alberghiere del villaggio.
    Youkai vi accompagnerà alla vostra, sarete alloggiati tutti nella stessa, con un intero piano a vostra disposizione.


    Si sarebbero dunque congedati, lasciando Raizen a riflettere in solitudine.

    Youkai, dove stai andando?

    Alla risposta del genin sarebbe rimasto ancor più disorientato che degli orari del Kazekage.

    In amministrazione?
    E perché?
    Hai un comodo letto!
    Vai a casa mettiti una sveglia e basta, abiti ad una manciata di isolati!
    Se hai il necessario puoi anche fermarti a casa, ma dormi in soggiorno, non ho voglia ne di farti il letto ne di tirare fuori lenzuola.
    E aspetta ad andare, ci sono da consegnare delle lettere.


    Avrebbe infatti mandato nottetempo due lettere ad Oto, chiedendo di incontrarsi in un punto specifico al confine col paese del Fuoco per risolvere la questione del demone sunese. Il punto passava nel segmento che univa in linea d’aria i due villaggi, v’era sorta da non troppo tempo una strada e trovarlo non sarebbe stato difficile, da lì avrebbero concordato un luogo per lo scambio.
    Il perché delle due lettere fu presto detto.
    La prima era diretta all’ufficio del Kokage mentre la seconda espressamente a Febh Yakushi e dunque a villa Yakushi, ma sarebbe partito con un ritardo di qualche ora, in modo da scongiurare eventuali intercettazioni che comunque non avrebbero alzato sospetti se non quello di una maggiore cortesia ma che per Raizen voleva dire assicurarsi la presenza di Febh e la sua puntualità.
    Il mattino dopo il cielo era incerto, e di sicuro non metteva di buonumore.

    Partiamo dunque.

    Un quartetto piuttosto scarno, ma dopotutto, dove non erano sufficienti due Kage, cosa lo sarebbe stato?

    Raizen Ikigami.
    Piacere mio Ryugi-san.


    Trovava sempre strano presentarsi alle porte del villaggio con il suo titolo quando la sua faccia torreggiava nel monte, per cui l’avrebbe evitato.
    Aveva la tentazione di chinarsi e suggerire una soluzione alla piccola genin per quel leggero problema di balbuzie, ma la confidenza non era certamente sufficiente, per cui avrebbe scaricato il compito a Youkai, sussurrandoglielo in modo da non farsi sentire quando si sarebbero incamminati.

    Youkai, prova a suggerigli di battersi il tempo con le dita, magari sillabando riesce ad evitare di cadere nel burrone che sente tra le lettere.

    A meno di sorprese il viaggio sarebbe proseguito senza intoppi e ad un passo sufficientemente rapido da non fargli fare ritardo ma non di affaticarli.
    Giunti al punto di incontro si sarebbero arrestati.

    Qui dipende da te Hohe, puoi dare un messaggio, aspettandomi qualche metro indietro, o puoi darne un altro, camminando al mio fianco.

    La distanza non era tale da comunicare paura, ovviamente, ma lasciare qualche metro tra Raizen che andava a disquisire con il Kokage di sicuro avrebbe chiarito se, almeno da uno dei due c’era l’intenzione di fare un passo verso l’altro, letteralmente.
     
    .
  12.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    5,488
    Reputation
    +730
    Location
    Isernia (molise)

    Status
    Offline

    Ogni promessa è un debito


    da "La saga dei Codati" di Loxion Mikawa, capitolo XXI

    Solo andando avanti nello studio delle cronache di Aloysiuus mi resi conto che sarebbe stato doveroso aprire un filone dedicato per il tema dei Cercoteri. Tale rivelazione è parsa immediata non appena giunsi alla conclusione che tra le ardite trame del Colosso ve ne era una invisibile, che si sviluppava da molto prima della sua nomina a Sandaime Kokage, i cui avvenimenti avevo erroneamente associato ad un generico desiderio di potere e controllo. Dal libro principale, cardine della storiografia del V Garth, ho dunque estrapolato eventi che considero chiave per il rapporto tra Diogene e i Bijuu, integrando con frammenti di informazioni presi dal Diario di Yashimata, gli appunti di guerra del Mikawa stesso, le memorie di Ukitake ma anche disegni e scarabocchi trovati nella stanza dalle due ragazzine della Villa, Yachiru e Harumi. Arriviamo dunque al capitolo XXI, l'evento che mi è piaciuto intitolare "Ogni promessa è un debito" collocato cronologicamente dopo gli accadimenti di Crematoria, raccontati in " Il Colloso dei Mikawa: la vera storia", per la cui comprensione di raccomanda di aver letto il pregresso, ovvero la storia dell'uccisione di Sayaka e al tentativo di furto del suo demone, la cattura del Nibi nelle paludi delle Risaie, i referti di Omoi ed Eiatsu sulla scelta di Raizen come portatore dell'Enneacoda e Harumi del Bicoda, ed infine la caccia allo Yonbi nel deserto dell'Anauroch. Solo tramite tali avvenimenti si può comprendere il tentativo di controllo di un potere narrato nelle leggende e del quale vi parlerò a tempo debito, se sarete pazienti di attendere.
    Fate ora mente locale, siamo nell'estate torrida del 41, la storia parte da Suna e passa da Konoha per giungere al tempo scandito dal Colosso alle porte di Oto, dove intanto il male incarnato sta facendo la sua mossa...



    ::: Crepaccio dei Colossi, al confine tra la Cascata e l'Erba :::


    Il flagello conosceva quel posto, glie ne aveva parlato il Risorto anni prima, quindi quando il sigillo cremisi si illuminò e il corvo giunse da ovest, non trovò nulla di criptico nelle scritte di sangue della lettera a lui destinata: "E' iniziata. Nel crepaccio dei Colossi troverai quello che ti spetta. ". Il messaggio, protetto dai jutsu [fare riferimento al primo post] del Mikawa, si sarebbe cancellato non appena letto dando il via alla missione.

    ffc13292f6f1ce761d357b39ee50123a

    L'enorme ferita del terreno che divideva i due Paesi scendeva in un baratro apparentemente senza fine, buio e terrificante. Le pareti erano troppo scivolose per aderirvi con il chakra e solo delle creature alate esperte avrebbero superato il timore per l'alone mistico che quel luogo suscitava...gli umani non lo sapevano ma quella era una ciclopica tomba, in altre ere teatro di scontri senza eguali.

    In fondo, un acquitrigno alieno attendeva il Diavolo, un suolo che mai nessun umano o demonio aveva calcalto, in cui la natura era unica protagonista. Tra piante sconosciute e organismi ignoti appartenenti al regno animale, il nukenin si sarebbe diretto verso l'unica fonte di chakra, riconducibile a quello del Kokage. A terra, attaccato ad una pietra scheggiata, evidentemente lasciata cadere nella voragine dalla superficie, vi era una seconda pergamena, anch'essa col sigillo e i chiiton difensivi del Mikawa.


    " Ti consegno il Sigillo Maledetto del Sole.

    Ti consegno le mappe di Oto, della superficie e dei tunnel sotterranei.

    Due team di Shinku Teikoku hanno l'ordine di aprirti qualsiasi porta...ti basterà far vedere loro il sigillo dell'associazione.

    Hai 6 giorni per portare l'otre fuori dal Suono, dalla Strega, ma prima di fare l'ultimo passo aspetta il mio segnale. Gli accademici non dovranno esserti di intralcio. In ultimo, lascia una ferita aperta sul tuo corpo, in questo modo la tua posizione mi sarà nota."



    Non serviva aggiungere altro, il patto aveva già decretato le regole di quel gioco: qualora possibile, sarebbe stato opportuno evitare scontri sia con Febh che con gli Accademici, nemici certamente nella guerra per l'Impero ma non necessariamente di questa prima battaglia. Il fuuinjutsu segreto del Suono era lì, arrotolato insieme alla piantaOto-DEF-con-pallini del villaggio e del sottosuoloStanza_45, esplorato e tracciato da Shinken anni prima, e per un esperto nel settore come il Flagello sarebbe stato facile imprimerselo addosso e venirne maledetti [ps. chiaramente l'acquisizione della competenza richiede l'élite].

    Da lì in avanti la cerca dell'otre tanto agognata aveva inizio.


    ::: Otogakure no Sato :::


    Aloysius non aveva intenzione di stendere il tappeto rosso sotto i piedi suoi "graditi" ospiti, per intenderci non avrebbe fatto un pomposo pranzo come aveva fatto per lui il Mizukage, alla Magione Kenkichi. La sua idea di cena era più indirizzata a far conoscere la vera Oto, con i suoi costumi e le sue usanze più caratteristiche; dunque il cibo da strada, le bancarelle delle nelle viuzze, il quartiere dei pieceri, le strutture della vecchia Oto, quella più tetra di Orochimaru, Kabuto e il Nidaime, ma anche gli ammodernamenti fatti con i fondi Accademici, come la nuova Amministrazione. Un piccolo tour del villaggio dove nulla era stato preparato ad hoc e dove, ad esempio, un borseggiatore troppo sfacciato avrebbe tranquillamente osato scippare l'Hokage o uno spacciatore offrire droga al giovane Kazekage.
    In realtà l'otese aveva organizzato un piccolo banchetto, in una zona molto particolare del villaggio, ma bisognava aspettare il momento giusto per quello. Intanto aveva predisposto tutto per la riuscita del complicato piano: oltre a schermare la sua mente, aveva preparato a dovere i suoi uomini, muniti di ricetrasmittenti, e piazzato i totem di sangue per coprire l’intero territorio.

    Avrebbe atteso Febh alle mura, al South Gate, il cancello da cui probabilmente la compagine accademica sarebbe arrivata in anticipo, a giudicare dai modi di fare di Hohenheim. Il Garth aveva un conto in sospeso con il marmocchio che aveva osato deluderlo e il bomber-man sapeva benissimo di non potersi fidare ciecamente dell'uomo con la benda; ah sì, non gli avrebbe concesso un minuto in più del tempo necessario per riprendere ciò che credeva suo di diritto. Quanto a Raizen, beh, le loro strade si erano divise anni orsono e da allora il fragile genin era divenuto la colonna portate del Fuoco, con tutte le errate convinzioni che il retaggio di quei luoghi inculcava ai propri ninja. I figli che si erano allontanati dalle braccia del padre, il quale aveva investito così tanto nella loro formazione; gli ultimi due baluardi dell'Accademia, l'associazione di ladri che aveva disseminato odio, invidia e rancore all'interno dell'intero continente.

    Ma era solo questione di tempo, avrebbe fatto a pezzi dall'interno quel cancro incurabile.

    Il buongiorno al quattrocchi, invece, sarebbe stato in classico stile Aloysius:

    Kenpachi-Gremmy-Bleach

    " Pare che le squadre speciali abbiano finalmente capito chi c'è dietro l'incursione di qualche mese fa...Ho già fatto salire la sua taglia alle stelle, lo avrai notato dai manifesti che ho fatto disseminare per Oto. Non si sa ancora il motivo...Ma una cosa è certa, finita questa storia del Gorilla e di Kumo, dovremo pensare al bastardo Immortale.

    Gli avrebbe lanciato la bottiglia di vino che stava bevendo, invitandolo a fare un sorso.

    " Su, brindiamo alla nostra prima che arrivino quei bifolchi. "



    CITAZIONE
    OT/ Che sia una bella giocata per tutti! Come abbiamo definito off, prima di arrivare a possibili situazioni delicate le schede di tutti andranno aggiornate secondo la nuova patch in uscita ;) /OT


    Edited by DioGeNe - 9/9/2021, 16:31
     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    « Let alone yourself. »

    Group
    Giocatori
    Posts
    8,746
    Reputation
    +473

    Status
    Anonymous
    Quando il corvo dal becco rosso individuò il Flagello, la consegna del messaggio che recava non fu semplice. Il dio fattosi carne si trovava nel Paese della Terra, sperduto in uno degli innumerevoli deserti costellati da picchi rocciosi che caratterizzavano quella porzione del continente che egli, nelle sue infinite peregrinazioni, aveva imparato a conoscere così bene. Era nudo ed il suo corpo, per la prima volta dopo tanto tempo, era privo di sigilli di fattura eretica. Sul centro dei pettorali, sotto al centro della clavicola, riposava invece il fuuinjutsu che permetteva al Garth dei Mikawa di comunicare con lui: un'opera di fattura semplice, che avrebbe potuto rimuovere con un pensiero. Sul suo palmo sinistro, invece, riposava un sigillo di fattura minuta ma di complessità immane, vermiglio come la sostanza su cui il suo creatore regnava supremo.

    Da ore egli siedeva sulla sommità di una guglia di pietra lavica, meditando con un unico obiettivo.

    Affilare le proprie zanne in vista del confronto con il Demone.



    Poteva sentire distintamente ogni cellula del proprio corpo, pronta a reagire ad un pensiero ed a veicolare quantità immani di energia in frazioni di secondo. Ogni osso era più solido e resistente del metallo e i suoi sensi erano all'erta come mai prima. Inoltre, le recenti esperienze e i suoi continui tentativi di spingere oltre ogni abilità che possedeva avevano dato frutti interessanti ed ora egli brandiva capacità nuove, che avrebbe sfruttato in pieno per epurare il continente. Respirò ed espirò, immergendosi nella sensazione di supremazia su tutto ciò che vive. Nonostante il recente risveglio di Vergil Hyuga, nella sua mente non c'era un dubbio: mancava ormai poco per raggiungere un ulteriore pinnacolo di potere.

    Accortosi della presenza del volatile, il Flagello imbrigliò parte dell'energia titanica che la meditazione aveva generato in ben otto sigilli di immane potenza, che distribuì sul proprio corpo in modo armonioso e perfino artistico, incidendoli in modo tale che alcuno di essi fosse visibile al di sotto dei vestiti. Del resto, pochissimi erano al corrente della sua suprema padronanza delle linee di potere, che i più conoscevano come fuuinjutsu. Una volta terminata l'opera, eglì diminuì la propria concentrazione ed il corvo del Kokage fu libero di approcciarlo.

    Quando la missiva, circondata da una barriera color cremisi, cadde nelle sue mani, l'Immortale fu tentato di scassinare le misure di sicurezza ivi apposte dal Kokage, ma decise di trattenersi. Il patto che aveva stipulato con quel mortale straordinario significava che avrebbe dovuto rinunciare a divertimenti effimeri come quello, in cambio tuttavia di qualcosa di ben più interessante. Si morse così il pollice - una delle rare volte che si era automutilato - e lasciò che il liquido rosso scuro che gli scorreva nelle vene scorresse libero, sulla sua pelle, macchiando tutta la mano sino a interagire con il maleficio del Garth, dissolvendolo a contatto.

    Il laconico messaggio evocò chiari riferimenti nella sua mente ed egli seppe dove dirigersi.

    Chakra elettrificato carbonizzò il messaggio all'istante, mentre un'espressione di quieta determinazione si disegnava sul suo volto.

    La caccia era aperta.

    [...]

    Una volta atterrato sul fondo di quel baratro oscuro, umido e ostile a ogni forma di vita, l'Immortale pareggiò il terrificante Kirin che lo aveva trasportato camminando nel vento senza una parola, giacché quell'evocazione non esisteva che per servire ogni suo desiderio, senza obiezione proferire. Si guardò attorno. Il terreno era costellato di rocce che riposavano su un terriccio umido e scuro, privo di vegetazione se non qualche lichene qua e là. Su entrambi i lati di quella gola riposavano pareti di pietra affilata come rasoi, che come unico scopo parevano avere quello di derubare del proprio calore la fioca luce del sole che riusciva a penetrare a quelle profondità.

    Iiniziò a camminare, con nessun altro compagno oltre al rumore dei propri stivali sul suolo bagnato. La leggera nebbia che aleggiava in quel luogo, unita al silenzio sovannaturale che ivi regnava, lo rendeva ancora più alieno. L'Immortale, tuttavia, procedeva con la sicurezza di chi non ha predatori in natura: nessun luogo, per quanto ostile o remoto, avrebbe mai potuto impensierire colui che brandiva il potere stesso della natura.

    Infine, i suoi occhi divini captarono una traccia di chakra al limitare del suo campo visivo. Avvicinandosi, il Flagello notò una seconda pergamena, legata ad un macigno semidistrutto che era evidentemente stato scagliato dalla superficie. Per un istante si chiese se la discesa in quel luogo avesse un particolare significato per il Garth: perché mostrarglielo, altrimenti? Senz'altro, l'atmosfera che aveva respirato era unica. Non c'era dubbio che, come Crematoria, anche il Crepaccio dei Colossi possedesse più di un segreto. Considerazioni che divennero tuttavia cenere nell'istante in cui, pagato un secondo obolo di linfa vitale, anche la seconda barriera cremisi del Kokage si schiuse tra le sue mani.

    La lettera conteneva un messaggio vergato con il sangue, ma il tetro pellegrino quasi lo ignorò. In calce al messaggio, che recava inoltre due inestimabili mappe del Suono, un frammento di pergamena che trasudava potere attirò tutta la sua attenzione. Sollevò il frammento, rimirando il nugolo di linee di potere che vi era inciso sopra: un'opera di fattura squisita, la cui complessità non era seconda al Patto di Sangue del Garth stesso, e che per malvagità intrinseca era invece senz'altro superiore.

    Il Sigillo Maledetto del SoleSigillo Maledetto del Sole [Equipaggiamento]

    Primo Stadio
    Arte: L'utilizzatore può attivare il sigillo maledetto, ricoprendo solo la parte del corpo dove applicato: ottiene +3 tacche in Intuito.(Mantenimento: ½ Basso)
    [Da genin in su]


    Attivazione Difensiva
    Speciale: Il Sigillo Maledetto si attiverà automaticamente al primo stadio se il chakra o la vitalità dell'utilizzatore scendono sotto il 50%. Il Primo Stadio rimarrà attivo per massimo 3 round. Se attivato tramite questa abilità il Primo Stadio non richiede consumo di chakra.[Da genin in su]

    Secondo Stadio
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può raggiungere il secondo stadio del Sigillo Maledetto. Il Sigillo ricoprirà tutto il corpo dell'utilizzatore, l'abilità "Primo Stadio" si attiverà automaticamente all'attivazione della tecnica. L'utilizzatore ottiene un miglioramento del colpo senz'arma pari a +30, 1 volta a round e causare Ustione (DnT Medio), 1 volta a round. Il mantenimento richiede slot tecnica. Questa tecnica si attiva automaticamente utilizzando slot tecnica anziché slot tecnica avanzato se il chakra o la vitalità dell'utilizzatore scendono sotto la metà. L'utilizzatore non può disattivare il Secondo Stadio per 3 round se attivato automaticamente.Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    Sottotipo:
    (Consumo: Medioalto / Mantenimento: Mediobasso)
    [Da chunin in su]

    Sigillo Maledetto del Sole [Meccanismo]
    Il sigillo maledetto è un sigillo applicato su una qualsiasi parte del corpo, a discrezione dell'utilizzatore. Se rimosso il Sigillo Maledetto è costituito da un foglietto sui cui è applicato e disegnato il sigillo. Il Sigillo si fonderà normalmente su qualsiasi oggetto organico toccato. Rimuovere e fondere il Sigillo Maledetto con un nuovo oggetto o parte del corpo richiede 1 ora di preparazione.Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 0 | Durezza: 0)
    [Da chunin in su]


    Terzo Stadio
    Speciale: L'utilizzatore può attivare il terzo stadio, una volta al giorno. L'utilizzatore otterrà un aspetto bestiale, delle ali e potrà volare. Ottiene 16 Bassi extra da utilizzare esclusivamente per utilizzare il sigillo maledetto, non possono essere utilizzate per impasti. Attivare il Terzo Stadio attiva automaticamente Secondo Stadio e Primo Stadio, dovranno essere pagati i relativi consumi di chakra. Se terminato il chakra extra, non sarà possibile entrare in questa forma per 1 settimana.(Consumo: Quasi Elevato)
    [Da jonin in su]
    .



    La Maledizione di Orochimaru, di cui aveva tanto sentito parlare, era finalmente nelle sue maniQuarta Obbligazione del Sangue: Adempiuta..

    I suoi canini scintillarono nella penombra. Distolse lo sguardo dal portentoso artefatto e tornò a concentrarsi sul messaggio del Garth: desiderava che la Reliquia fosse rimossa da Oto in sei giorni - un chiaro riferimento al fatto che oltre tale limite temporale il Mikawa non sarebbe stato più in grado di impedire l'intervento di vari ficcanaso - e che l'Immortale lasciasse una ferita aperta sul proprio corpo. Una richiesta, la seconda, che se esaudita avrebbe permesso al generale cremisi di tracciare la presenza del Flagello. Osservò le mappe di Oto, notandone l'incredibile livello di dettaglio (e l'indicazione di una "Sala del Demone" al centro dei tre livelli di difesa del villaggio). Impiegò un'ora completa per ciascuna mappa per memorizzarne l'immagine, dopodiché le sigillò entrambe in uno dei rotoli di richiamo che portava con sè.

    Alfine tornò a concentrarsi sulla Maledizione del leggendario Sannin, un uomo che più di molti altri si era spinto in là nel cammino che porta all'immortalità e che il Flagello avrebbe senz'altro avuto piacere di incontrare, presto o tardi. Non sapeva se fosse ancora vivo o meno, ma era una questione secondaria. Quando avesse davvero voluto incontrarlo, avrebbe potuto ricorrere allo Specchio Ceruleo e viaggiare nel passato con esso. Ora, tuttavia, era il presente ad interessarlo: nello specifico, la possibilità di confrontarsi con quella Maledizione e farla propria.

    [...Riservo la descrizione del rituale di imposizione e di tutto ciò che ne consegue per un altro post.]

    Quando, circa un'ora dopo, il Flagello lasciò il Crepaccio dei Colossi levandosi nei cieli, non c'era traccia del Kirin.

    Il mondo era ora un luogo ancora meno sicuro.

    [...]

    Per una mente come la sua, individuare la soluzione al problema che aveva di fronte era stato un gioco da bambini.

    Si trovava nelle gallerie sotterranee di Oto, trasformato in un anonimo addetto alla manutenzione dei sotterranei tipico del luogo, dopo esser entrato da un passaggio al di sotto dell'Arena a nord-ovest grazie agli sgherri del Garth. Quando aveva assalito il villaggio per la prima volta ne aveva preso le misure, che aveva poi raffinato con le informazioni estratte da Deveraux Yotsuki, dalla Serpe e ora dalle mappe del Kokage, come anche nella seconda incursione che aveva operato tempo prima. Di conseguenza, sapeva che il villaggio, di forma circolare, aveva un'area di poco superiore ai trecento chilometri quadrati. Dato il raggio della sua abilità di sensitivo, con la quale poteva coprire una sfera di diametro pari a poco meno di due chilometri con una modesta dose di concentrazione, esplorare Oto intera non avrebbe richiesto più di un paio di giorni.

    L'idea era semplice: avrebbe iniziato dall'anello esterno, muovendosi alla velocità di un normale civile e percorrendolo tutto in senso orario, prima di passare al secondo anello in corrispondenza di quella che era segnata come la casa di Luis Mikawa, uno shinobi di Oto con cui un tempo Vergil Hyuga si era scontrato. Lì, attento a non essere osservato, avrebbe cambiato il proprio aspetto in un manovale addetto alla manutenzione delle mura e avrebbe poi percorso l'intero secondo anello in senso antiorario, fino ad arrivare alla vecchia magione. Poi, tornando indietro di qualche centinaio di metri, avrebbe raggiunto il magazzino delle provviste e da lì, di nuovo in senso orario e dopo aver assunto - sempre facendo attenzione a non venire osservato - l'aspetto di un inserviente dell'ospedale di Oto, avrebbe completato il primo anello. A quel punto sarebbe rimasti fuori dal suo perimetro di osservazione solo due luoghi segnati sulla mappa: l'Ufficio Amministrativo e la Sala del Demone.

    Sulla base di un rapido calcolo, l'Immortale sapeva che per coprire l'intera area del villaggio avrebbe dovuto concentrarsi oltre cento volte, attingendo dunque in modo significativoCome discusso con Febh, considero Oto come un cerchio avente un raggio pari a 10 chilometri. L'area totale è dunque pari a 314 chilometri quadrati. Sesto Senso ha un raggio di 900 metri e dunque copre un'area pari a 2,5 chilometri quadrati (arrotondata per difetto). Di conseguenza, attivando Sesto Senso (e Johanna) per 126 volte nei punti giusti del villaggio, così da non lasciare spazi vuoti, Jeral è in grado di coprire 315 chilometri quadri. Ciò richiede una spesa di 126 Bassi, cui si aggiungono altri 24 Bassi perché Jeral ogni tanto (circa una volta su cinque) "ripete" l'attivazione per essere sicuro di non perdersi nulla.


    Sesto Senso [2]

    Arte: L'utilizzatore può percepire la presenza di manifestazioni di chakra entro 900 metri (3 passi); può essere applicata Percezione del Chakra. Sono necessari 2 round di concentrazione. (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]

    Percezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva. [Da chunin in su]

    Johanna
    Abile: Sfruttando Sesto Senso o Percezione del Chakra, l'utilizzatore è in grado di Percepire la presenza di un Bijuu anche se sigillato in una Reliquia. Sfruttando Sesto Senso non potrà individuare la posizione esatta, ma solo la presenza all'interno del raggio d'azione.(Richiede Specializzazione Sensitivo)
    [Da chunin in su]
    alle proprie risorse energetiche. Nondimeno, il tempo era dalla sua parte: di conseguenza, ogni ventidue utilizzi circa dell'abilità, egli avrebbe riposato per un'ora fingendo di compiere lavori manuali che per un corpo sovrumano come il suo erano anche meno di un'attività leggera. Così facendo, la sua riserva di chakra era sempre vicina al massimoIn termini di gioco, ogni volta che spendo 22 Bassi (avendo quindi attivato Sesto Senso per 22 volte), riposo per un'ora. Dato che il chakra di Jeral si rigenera a 1.5x, egli recupera 22,5 Bassi (cioè il 15% della sua riserva di 150 Bassi) ogni ora di riposo. Di conseguenza, la sua riserva non scende mai sotto 128 Bassi.. Inoltre, avrebbe fatto attenzione ad evitare di avvicinarsi troppo ad aree occupate da shinobi con un chakra significativoQualsiasi chakra pari o superiore a Blu., così da minimizzare il rischio di conflitti; al contempo, avrebbe utilizzato a pieno la approfondita conoscenza della struttura del villaggio che le mappe del Garth gli avevano fornito, così da calibrare le proprie trasformazioni, momenti di concentrazione e pause in modo da risultare il più possibile difficili da notare e in generale del tutto facenti parte della quotidianità del villaggio, così da risultare indistinguibile dagli altri abitanti.



    La sua capacità di percepire i Cercoteri anche quando sigillati, nata dopo il confronto con lo Yonbi, era imperfetta: se dentro la Reliquia, sarebbe stato vicino all'impossibile distinguere il particolare Demone in questione. Tuttavia, in quella circostanza ciò non costituiva un problema: il Flagello conosceva il chakra della Tetracoda e sapeva che Oto possedeva altri due Demoni. Andando per esclusione, individuare la porzione di territorio all'interno del quale la Reliquia riposava non sarebbe stato difficile. Era altresì possibile che, come era accaduto alla Colonna Evanescente, Oto nascondesse individui con un chakra talmente alterato da rassomigliare in qualche modo a quello di una Forza Portante, ma l'Immortale dubitava che sarebbe stato il caso e, comunque, ripetendo l'analisi due o tre volte avrebbe fugato ogni dubbio circa la natura della fonte: dopotutto, egli aveva toccato con mano la nuda epidermide di uno di quegli ammassi viventi di chakra e come tale avrebbe potuto riconoscere la relativa sensazione meglio di qualunque altro sensitivo.

    In tutto questo, il Flagello non sarebbe stato solo. Prima di avvicinarsi al perimetro del Suono aveva di nuovo evocato Shosei, il Kirin senz'anima che lo serviva, e aveva condiviso con lui un legame psichicoComunicazione Mentale
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Rituale (10)
    L'utilizzatore può comunicare telepaticamente entro i 10 chilometri con tutte le persone consenzienti, sulle quali apparirà un fuuinjutsu, presenti entro 100 metri. E' necessaria una situazione di relativa calma per mantenere attiva l'abilità; se interrotta l'abilità, l'utilizzatore potrà comunque riattivare la tecnica entro 3 round dalla disattivazione ripagandone il consumo e mantenendone inalterati gli effetti.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]
    che gli avrebbe consentito di comunicare in tempo reale con la creatura, la quale aveva l'ordine di volare in circolo sul perimetro del secondo anello, invisibilePolvere Mimetica del Kirin [Meccanismo]
    Tramite una speciale polvere raccolta volando tra le nubi, l'utilizzatore potrà mimetizzarsi con l’ambiente circostante. L'utilizzatore può considerarsi sotto un occultamento parziale finché non compie azioni offensive. Se colpito il Kirin la Polvere Mimetica viene dispera: dovrà valare nuovamente tra le nubi per raccoglierla per almeno un round. Tipo: Speciale - Supporto
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 0 | Durezza: 0)
    [Da genin in su]
    e ad un'altezza sufficiente da risultare fuori tiro.

    Se tutto fosse andato come da programma, avrebbe coperto l'intero villaggio in circa un paio di giorniDa Mappa, un'energia Bianca (Jeral si muove a quella velocità) impiega circa sei minuti a coprire 2 chilometri. Assumendo che tali valori valgano in caso di corsa, e dato che qua Jeral cammina, diciamo che Jeral impiega circa 20 minuti a percorrere la distanza tra un'attivazione delle abilità da sensitivo e la succesiva. Di conseguenza, dato che Jeral attiva le abilità 126 volte, ciò richiede 2520 minuti: 42 ore. Considerato che si ferma a riposare un'ora per cinque volte, il tempo sale a 47 ore., sempre mantenendo un minuscolo taglio sull'avambraccio destro. Anche se avesse scoperto la Reliquia prima, avrebbe comunque terminato di analizzare tutto il villaggio per sincerarsene.

    A quel punto, individuata la generica posizione del contenitore dello Yonbi, individuarne la specifica posizione avrebbe richiesto qualche ulteriore analisi: avrebbe individuato un punto a caso nel perimetro della propria abilità, identificandolo come centro. Dopodiché, avrebbe provato a spostarsi di cinquanta metri a sinistra di tale punto, verificando se la Reliquia si trovasse ancora all'interno del raggio d'azione. In caso affermativo, avrebbe ripetuto l'esperimento spostandosi di altri cinquanta metri, e così via. Inevitabilmente, ad un certo punto o la Reliquia o il "centro" marcato sarebbero fuoriusciti dal perimetro della sua abilità. Ciò gli avrebbe consentito di ripetere l'esperimento conoscendo almeno il punto cardinale, rispetto a dove si trovava nel momento della realizzazione, della Reliquia. A quel punto non avrebbe dovuto fare altro che ripetere la manovra per tutte le volte necessarie, probabilmente non meno di duecentoDato che il raggio di Sesto Senso copre 900 metri e che Jeral va di 50 metri in 50 metri, servono 18 attivazioni per coprire il raggio "originale" (i.e. dell'attivazione che gli ha fatto scoprire la generica presenza della Reliquia).

    Ripetendo la manovra altre 10 volte (per un totale di 198 attivazioni, riducendo via via l'intervallo tra attivazioni a 40, 30 e poi 20 metri) dovrebbe permettergli di triangolare la posizione della Reliquia con uno scarto di circa 20 metri. Il costo totale in Bassi è 198. Il tempo stimato è pari a 25 ore (16 ore assumendo che Jeral impieghi 5 minuti a camminare 50 metri e attivare l'abilità e 9 ore di riposo, una ogni volta che Jeral spende 22 bassi).

    Di conseguenza, Jeral dovrebbe quindi impiegare 72 ore esatte a individuare la Reliquia, più altre 24 di sonno, per un totale di 96 ore (quattro giorni).
    .

    In tutto questo, ogni ventiquattro ore di ricerca il Flagello avrebbe lasciato il villaggio con un aspetto differente, allontanandosi di diversi chilometri per riposare circa otto ore in una delle tante locande del Paese delle Risaie (sempre diversa). Avrebbe concesso il medesimo riposo al Kirin, ripetendo poi il rituale e dandogli le medesime istruzioni. Una volta, uscendo da Oto, si sarebbe inoltre fermato al limitare del Bosco dei Sussurri, così da coprire anch'esso con una attivazione della propria abilità da sensitivo. Ad ogni modo, la vera differenza vi sarebbe stata una volta individuata la posizione della Reliquia: a quel punto, una volta ripristinate le proprie energie, l'Immortale sarebbe rientrato ad Oto e poi, sempre utilizzando una diversa galleria e mascherandosi con un aspetto idoneo all'area in cui si trovava, e una volta raggiunto un luogo discreto avrebbe imposto su di sè i sigilli idonei ad una situazione potenzialmente esplosiva come quella in cui si stava per avventurare.

    Se tutto fosse andato secondo i piani, dopo circa quattro giorni e un paio d'ore, il Flagello Immortale, in pieno assetto da combattimento, si sarebbe trovato davanti (o sotto) al luogo in cui la Reliquia era custodita, nella totalità delle forze, con sigilli di incredibile potere che gli attraversavano il corpo e con un letale Kirin sopra nel cielo sopra Oto, oltre che una chiara idea di ciò che i suoi sensi da sensitivo gli avevano consentito di scorgere nel luogo in cui si apprestava a irrompere.

    Aveva tutto il tempo.

    OFF GAME

    Jeral, Flagello Immortale

    Nukenin S | Energia Nera


    Vitalità: 19.75/20
    Danni: Taglio Lieve all'avambraccio destro.
    Status: /
    Buff: Rigenerazione x5 (Vitalità ed Energia Vitale);
    Rigenerazione x 1.5 (Chakra)
    Chakra: 1500 - ?/1500
    Spese di Chakra:

    - 1x ? [Fuuinjutsu Inarrestabili (o conoscenza erede nella patch)]
    _____________________________

    Angolo Commenti

    Mi auguro che possa essere una giocata sportiva e divertente per tutti.

    Segnalo che, come descritto in narrativa, Jeral ha apposto su di sì alcuni sigilli (tutti riportati in una discussione privata sul mio forum, in un post precedente a questo (topic "Ogni Promessa è Debito")). Più che lieto di fornire poi l'accesso al post al fine di verificare i sigilli in fase di valutazione. Prima di entrare in azione Jeral poi appone su di sè alcuni sigilli inarrestabili (quelli che durano un'ora): non li descrivo ancora perché Febh mi ha anticipato che l'abilità cambierà. Posterò i sigilli nel mio foro, aggiornando il chakra nei post successivi, non appena il testo sarà disponibile e saprò cosa il PG è in grado di fare.

    Come anticipato da Gene, mi immagino che potremo tutti aggiornare le nostre schede come necessario una volta uscita la patch (e i successivi aggiornamenti ad esempio in materia di tecniche derivate). Comunicazione Mentale è una delle TA che metterò in scheda a valle dell'aggiornamento (acquistata grazie ai nuovi tratti che ho acquisito), ovviamente se resterà (in una forma che mi piaccia XD).

     
    .
  14.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,704
    Reputation
    +1,597
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline

    Oto Heist


    Capitolo 1

    Uno strano figuro si era aggirato per diversi giorni tra i vicoli di Oto e per le sue strade, a volte sparendo nel sottosuolo e altre volte seguendo vie poco trafficate. Aveva il benestare del Kokage e alcuni complici, ma forse qualche sensitivo aveva percepito l'enorme potere e la sua impronta di chakra, pur senza fare domande. Al Suono era frequente avere persone bizzarre in giro, e fare domande non era buona educazione. I primi giorni di esplorazione andarono avanti senza scoperte particolari, se si escludevaun discreto numero di tagliagole tra i vicoli e attività francamente al limite del legale o dell'igienico, ma dal punto di vista dell'occhio mentale il Flagello non avrebbe scorto nulla di particolare, se non la presenza di un Cercoterio a Villa Mikawa, il cui chakra a un controllo successivo però sarebbe risultato nettamente diverso da quello dello Yonbi, rendendo inutili ulteriori approfondimenti. Fu a metà del secondo anello di perlustrazione che, nella zona sud del villaggio, lungo le mura di Palazzo Yakushi

    146045309-kyoto-nijo-castle-aerial-photography

    , un posto pieno di ninja di alto livello, avrebbe percepito la presenza di un cercoterio (anche questo aveva chakra diverso da quello del gorilla). Il problema di fondo era che nessuno dei cunicoli forniti dal Mikawa si collegava al Palazzo, e questo stesso era molto grande, circa otto chilometri quadrati, rendendo impossibile a un sensitivo di percepire l'intera estensione dello stesso, specie la struttura centrale che anche se di poco sfuggiva all'indagine [Mappa]

    unknownLato di 2,5 x 3,3 Km
    ignora i numeri, erano nella mappa presa da internet XD

    , non senza in qualche modo entrare superando la sorveglianza ed evitando i ninja all'interno [Nota]Tra cui almeno Tre nere (Febh, Ogen, Touno), Due viola (Soryo, Koryo) e cinque o sei Blu (tra cui Yari e sua moglie). Se avesse voluto approfondire lo studio di quel Palazzo avrebbe dovuto preparare qualcosa di più preciso, inoltre non poteva entrare facendo finta di niente e certamente il supporto silenzioso del Kage terminava nelle residenze private del clan. Se lo Yakushi aveva nascosto il Bijuu nel villaggio, cosa non scontata, verosimilmente lo aveva fatto nei luoghi in cui aveva pieno controllo: l'amministrazione e il palazzo del suo clan.

    Proseguendo nell'indagine [Nota]Hai scritto esplicitamente che eviti di avvicinarti troppo a energie elevate, quindi non considero che ti fermi a coprire quel punto e prosegui avrebbe avuto un problema simile con l'ampia Residenza Yotsuki, un vero e proprio castello su un piccolo monte, circondato dalle case dei membri del clan, ma fortunatamente una galleria sotterranea permetteva di avvicinarsi quanto bastava per scandagliare l'intera struttura, escludendo la presenza di Bijuu. Arrivò infine all'amministrazione, trovando anche qui una completa carenza di Cercoteri, anche se una delle forti concentrazioni di chakra che stavano a Palazzo Yakushi si trovava anche qui, ogni tanto. Doveva essere l'Amministratore Yakushi. Senza il supporto del Kokage sicuramente Jeral non avrebbe mai potuto analizzare Oto così a fondo, ma almeno per esclusione aveva scoperto, proprio all'inizio del sesto giorno [Nota]In realtà nel tuo calcolo c'è un errore.
    Anche se è matematicamente corretto dividere i chilometri quadrati per quelli che tu analizzi, geometricamente è sbagliato. l'area di indagine è circolare, quindi inevitabilmente per coprire tutte le zone devi sovrapporre i "cerchi" delle percezioni, analizzando due volte gli stessi punti e spostandoti del solo raggio di 900 metri prima di un'indagine successiva o restano dei punti vuoti. Quindi di fatto sia il consumo che i tempi, rispetto a quanto preventivato da te, sono raddoppiati (anche di più al netto della necessità di riposo)

    Considerando però che visto il percorso scelto trovi il punto più sospetto a Palazzo Yakushi a circa metà dell'investigazione, pur dovendo proseguire le indagini, considero che raggiungi la tua conclusione quasi allo scadere del termine, in ogni caso non potrai agire, come concordato off, fino al momento in cui sta per arrivare la delegazione.
    , che se la reliquia era ad Oto, allora si trovava a Palazzo Yakushi. Oppure era in una grotta sperduta chissà dove nel Bosco dei Sussurri. Questa era ovviamente una possibilità da non dimenticare. Ma per quanto si fosse preparato coi sigilli, come avrebbe fatto a indagare ulteriormente?
    Febh Yakushi detestava le atmosfere formali e gli obblighi amministrativi, ma questa volta pensava che le cose sarebbero potute essere divertenti! Tanto per cominciare avrebbe mangiato a sbafo a spese di Gene (poco importava se si trattava dei soldi del villaggio), inoltre avrebbe potuto evitare tutto il lavoro burocratico E anche quello rappresentativo, visto che non avrebbe mai dato del lei all'Hokage o al Kazekage, comportandosi come uno che passava di là...e inoltre si sarebbe finalmente liberato di un peso ingombrante che da due anni gli creava non pochi grattacapi.

    Aveva dovuto fare tutto da solo, giusto aiutandosi all'inizio con alcune persone e lucertole di provata fiducia, costruendo un posto segreto là dove non c'erano occhi indiscreti. Aveva fatto preparare alcune trappole ma perlopiù si basava sulla segretezza e su qualche piccolo stratagemma, oltre al fatto che un gran numero di persone agiva da guardiano inconsapevole. Raggiunse il Kokage, con addosso una banalissima felpa e un paio di calzoni, la nota musicale di Oto era sul coprifronte indossato a mò di cintura e aveva i suoi proverbiali occhiali privi di lenti, giusto per darsi un tono. Ehilà. Salutò il Kage con la formalità che riteneva necessaria, anche se quello sembrava parecchio teso e burbero. Dopotutto cedere lo Yonbi era una cosa che non gli piaceva, sin dall'inizio. Alla menzione del Flagello lo Yakushi ebbe un'ombra di irritazione che passò sul volto, ma poi fece spallucce. Bah, come ho detto tempo fa quel tizio è già morto. Solo non è stato ancora informato...se mi apparirà davanti stai tranquillo che lo capirà immediatamente. Aggiunse con tono di sfida. Magari potrei fare una gita ad Ame a vedere se hanno informazioni al riguardo. Certo, sempre che tu non abbia paura che io possa perdere. Gene gli lanciò una bottiglia, che l'altro afferrò al volo. Anche se musone e di malumore almeno sai come divertirti, bene! Aggiunse, cercando con lo sguardo due bicchieri dove versare la sostanza. Non si sarebbe fatto remore a berla assieme al kage, dopotutto l'alcool non aveva praticamente effetto su di lui, e avrebbe rilevato istantaneamente qualsivoglia alterazione o adulterazione della stessa. Come arrivano cosa facciamo? Li facciamo bere e li portiamo direttamente in Amministrazione per lo scimmione? Stava ammettendo che la Reliquia si trovava in quel luogo?


    Chakra: ???/125
    Vitalità: ???/21.5
    En. Vitale: ???/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità:  700
    Resistenza: 775
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 775
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Calzari Rinforzati × 1
    • Maglia del Prestigiatore × 1
    • Tatuaggio da Richiamo × 2
    • Cartabomba III × 1
    • Spiedi × 6
    • Lama Interna ( Una lama retrattile emerge dal palmo sinistro, in avanti. - Una lama retrattile emerge dalla tibia destra, in avanti e in alto) × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 2
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 2
    • Kaiten-tō (Luce Rotante) × 1
    • Makibishi × 1
    • Bomba Sonora × 1
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Marchingegno Rotante × 1
    • Veleno Giganticida (5 Dosi) × 2
    • Kunai × 4
    • Pietrame per Fionde × 2
    • Veleno Debilitante A2 (5 dosi) × 1
    • Veleno Catalizzatore (5 Dosi) × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Veleno Stroncante (5 Dosi) × 1
    • Veleno Normalizzante (5 Dosi) × 1
    • Shotai Jigoku - Invito Infernale (5 Dosi) × 1
    • Hagane no Doku (Veleno d'Acciaio) × 1

    Note
    ///


    Edited by Febh - 15/9/2021, 17:13
     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    3,906
    Reputation
    +189

    Status
    Offline

    Professionalità


    III




    Non era difficile percepire la pesantezza di quei discorsi. Mantenere viva un'alleanza come l'Accademia sembrava più difficile del previsto. Per Youkai era difficile immaginare che qualcuno potesse voler rompere un simile equilibrio. C'era da Dire che, dalla sua descrizione, il Mikawa sembrava proprio una di quelle persone che voleva attivamente minarlo. Sembrava anche più pericoloso per sè stesso che per gli altri, per come lo raccontava Raizen.

    Si irrigidì quando l'argomento si spostò su Kumo. L'Hokage parlava della situazione da un punto di vista puramente strategico. Il rosso, invece, già immaginava il numero di sacrifici che il suo clan avrebbe dovuto fare per proteggere il proprio villaggio da un demone. Forse Raizen aveva ragione, forse per loro sarebbe stato molto più facile controllarlo, rispetto ad altre zone che non avevano un clan esperto nel sigillare simili mostri. Ma ciò non significava che sarebbe stato realmente facile per loro. O che sarebbero riusciti ad evitare importanti perdite. E, nonostante questo Diogene volesse usare approcci più aggressivi nei loro confronti, sapeva che l'Accademia progettava comunque un attacco, lui stesso sarebbe prima o poi andato ad indagare per valutarne il come. Doveva sforzarci di non pensarci. Non era un problema in quel momento. Tutto poteva succede.

    Il giovane segretario annuì con decisione, alzandosi e preparandosi ad accompagnare gli ospiti agli hotel più vicini. Naturalmente sarebbe capitato all'entrata dell'edificio senza preavviso, scatenando il panico nei dipendenti non appena la sua chioma rossa fosse apparsa in lontananza. Il segretario dell'Hokage era famoso per lo sbagliare appuntamenti o presentarsi con grosse richieste a sorpresa, e più di una volta per accontentare le sue richieste erano stati costretti a lavorare di fretta, o richiamare dipendenti al lavoro nonostante il loro giorno di pausa per non deludere le aspettative del capo della Foglia. All'hotel avrebbero fatto accompagnare il Kazekage in un salotto finemente decorato, utilizzando la scusa di voler offrire un rinfresco per ringraziarlo per la presenza, mentre l'altra metà dei dipendenti si armava per sistemare la suite riservata ad ospiti importanti. Il gestore, una personcina alta e sottile, vestito elegante, con tono gentile ma diverse vene che pulsavano sulla sua testa pelata, fece insistenti domande a Youkai per capire se ci fossero state altre sorprese all'orizzonte. Il rosso scosse la testa, tornandosene allegro in Amministrazione. Sarebbero stati i Nara a trovare una brutta sorpresa il mattino successivo.

    Prima di accompagnare i sunesi, ebbe una breve discussione con Raizen, che non sembrava troppo in vena per un pijama party. Gli aveva proposto però una soluzione che agli occhi dell'Uzumaki era ancora meglio di quanto aveva immaginato. Posso usare la tivù grande per guardare i cartoni?? Ci sono i nuovi episodi delle kitsune!! Sarebbe sparito nel suo ufficio, tornando con uno zainetto "per le emergenze", con tutto il necessario per poter dormire fuori casa: una copertina che sembrava più un fazzoletto molto grande, una borraccia, un quadernetto con dei pastelli, e forse più cartacce che merendine, rimaste lì da chissà quanto visto che negli ultimi tempi sembrava difficile fare nuove amicizie. Sono pronto. Sorrise, pronto a passare la serata in compagnia.


    Il mattino dopo si sarebbe svegliato non appena l'Hokage avesse messo piede nel suo soggiorno, trascinandosi pigramente in bagno per una rapida doccia che lo avrebbe svegliato a modo. Non riusciva a spiegarsi perchè un uomo così ricco avesse solamente acqua fredda nella sua doccia, e nessuno venisse mai ad aggiustargli l'impianto. Riportò il suo zainetto nell'ufficio, trovando un bigliettino di fronte alla porta che dalla grafia sembrava scritto da Hitomi, che lo incitava a recarsi dai Nara per farsi preparare una carrozza. Prese il bigliettino, dirigendosi con aria serissima dai Nara, ricordando alcune delle istruzioni sulla professionalità che la vecchia segretaria gli aveva insegnato. I dipendenti del maneggio avevano già preso ad agitarsi, scrutando il segretario da lontano, facendo immediatamente preparare due dei loro cervi prima ancora che Youkai raggiungesse il cancello. Buonsalve. Aveva confuso il giusto saluto, e la cosa sembrava agitarlo. Si schiarì la voce, sforzandosi di mantenere la schiena dritta ed uno sguardo vagamente imbronciato. A-ehm. Il signor Hokage deve andare ad Oto con i suoi amici. Ci servirà un trasporto. Grazie e per favore. Rigido come un tronchetto, roteò sul posto con un solo piede, voltandosi di spalle, camminando via con una certa rapidità, vergognandosi per la sua scarsa dimostrazione di professionalità. Uno dei Nara fu costretto a corrergli dietro per chiedere il numero esatto di persone che avrebbero dovuto usufruire del trasporto. Il rosso, quasi in lacrime, borbottò un quattro prima di fuggire di nuovo. Il suo compito era stato svolto.

    Al momento della partenza, una preziosa carrozza in legno li aspettava al cancello, con quattro dei cervi più belli di tutta Konoha, bianchi come la neve e finemente addobbati per essere eleganti ma non pacchiani. L'interno della carrozza sembrava quasi un piccolo salotto, ed era abbastanza alta da poter accogliere con comodità persino l'Hokage. Youkai ondeggiava avanti e indietro muovendo solo i piedi, attendendo impaziente l'arrivo degli ospiti. Il Kazekage era stavolta accompagnato da una ragazza che si presentò come Ryugi. Che si presentò con difficoltà, c'era da aggiungere. Il rosso aggrottò le sopracciglia, fissando intensamente la giovane, incredibilmente concentrato sulle sue parole. Iniziò ad annuire a ritmo dei suoi balbettiì, tentato di anticipare le sue parole.

    Youkai Uzumaki. Si presentò, forse a voce un po' più alta del normale, ancora concentrato sulla balbuzie della giovane. Iperattivo com'era, avere di fianco una persona più lenta anche solo nel parlare sembrava mettergli ancora più fretta addosso. La prossima volta che la sunese avesse provato a parlare di nuovo, l'Uzumaki avrebbe iniziato a tenere il ritmo con dei battiti di mani molto leggeri, sempre fissandola concentrato. Probabilmente non il migliore degli approcci, ma perlomeno la giovane non vi avrebbe letto malizia nelle sue azioni. Spero che siate stati bene qui a Konoha. Sarà divertente visitare Oto insieme! Per lui era una città nuova, era visibilmente eccitato all'idea di esplorarla, nonostante non fosse altrettanto euforico per il motivo della loro visita. Si stava sforzando di vederne il lato positivo.


    Arrivati ad Oto, si sarebbero dovuto fermare alle mura, dove di fronte al terrificante cancello (poteva giurare che quell'Oni stesse fissando proprio lui) c'erano altre due presenze che lo intimorivano. Febh di meno, avendolo conosciuto in precedenza. Ma di Diogene non sapeva niente, la sua stazza simile a quella di Raizen non lo aiutava a sembrare più amichevole, ed il suo sguardo duro toglieva ogni dubbio riguardo le sue reali intenzioni. Sarebbe rimasto parzialmente nascosto dietro il suo Hokage, scrutando timidamente i due otesi. Al momento delle presentazioni, sarebbe rimasto parzialmente nascosto, balbettando intimorito il suo nome. Yo-Youkai. Uzumaki. Non avrebbe osservato il Colosso negli occhi, se non di sfuggita. Si aggrappò al kimono di Raizen, del tutto intenzionato a non lasciarlo andare fino a che non si fosse sentito nuovamente a suo agio.
     
    .
61 replies since 22/4/2020, 17:29   9974 views
  Share  
.