Il Lupo e la... Capra?Corso alle Basi per Sekiro

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  1. ~Sekiro~
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    Ciuffo Albino






    No... non poteva trattarsi di un ricordo. Quel che stava vivendo, che stava sentendo e percependo era troppo distante, troppo diverso dalla “normalità” a cui era abituato il Lupo. Un sogno, forse?
    Il ragazzo sbucato dal cancello del villaggio iniziò a chiedere insistentemente al ninja di Ashina conferme sull'identità di quell'aborto di animale, il tutto contornato da un evidente gesticolare delle mani, quasi come se considerasse il Lupo non perfettamente capace di comprendere la sua lingua. Per tutta risposta l'Ōkami rimase in silenzio, ignorando l'insistenza dello strano tipo, limitandosi a guardarlo con una faccia perplessa.

    Amico... ma che ti sei drogato?

    Droga? In effetti, tecnicamente, il Lupo faceva uso di sostanze: confetti derivanti dal tempio Senpou sul monte Kongo. Quei monaci depravati chiusi in quel posto erano riusciti a confezionare delle pasticche capaci di migliorare notevolmente le prestazioni fisiche degli utilizzatori. Tuttavia, ora come ora, purtroppo, il Lupo non ne possedeva. Il ragazzo dagli strani capelli evidentemente la pensava in maniera diversa o aveva conosciuto solo altri tipi di uso di sostanze. Avendo notato la mancanza del braccio sinistro da parte diell'Ōkami, egli alludeva in qualche modo a un collegamento tra la mancanza dell'arto e l'uso di droga. Se quella era una velata richiesta, il Lupo avrebbe condiviso volentieri i suoi confetti. Si frugò velocemente le tasche. Trovo solò l'incarto vermiglio di un confetto di Ako. Decise di mostrarglielo.

    Tieni. È l'involucro di un confetto di Ako: migliora le capacità offensive di chi lo ingerisce. Semmai dovessi trovarne uno, ora saprai riconoscerlo. Sono prodotti solo al tempio Senpou.

    Le vicende avevano cominciato a prendere una strana piega. Se da una parte quel ragazzo non aveva idea dell'anno a cui faceva riferimento il Lupo, il Lupo stesso tuttavia non aveva mai sentito nominare né questo villaggio di nome Kiri che aveva di fronte né questa fantomatica guerra Cremisi. Mentre nuovi dubbi assalivano i suoi pensieri, lo sguardo dello shinobi seguì la direzione indicata dalla mano del suo interlocutore: un grande simbolo svettava intagliato sul cancello... quattro onde, posizionate due in alto e due in basso. Era lo stesso simbolo che aveva visto sul coprifronte delle guardie del molo.

    Tu chi diavolo sei?

    Credo di essermi perso. Non sono di qui. Scolpisco Buddha al Tempio in Rovina nei pressi di Ashina. Immagino che tu non sappia nemmeno cosa sia Ashi...

    Non che mi interessi troppo, alla fine. Andiamo.


    il Lupo non ebbe il tempo di finire la frase. Si ritrovò a terra, preso per il mantello, trascinato da quello che fino ad un momento fa sembrava un tranquillo personaggio. La velocità e la forza della sua presa furono strabilianti. Tra tanti dubbi, poco ma sicuro, quello non era di certo un ragazzo normale. Anche lui, il suo assalitore, doveva essere uno shinobi. Inutile dimenarsi, inutile urlare, il Lupo sapeva che sarebbe servito a poco. Inoltre, non aveva percepito intenti lesivi nei suoi confronti.
    Cominciò a parlare, il Ciuffo Albino. Spiegava al Lupo che la capra ricercata apparteneva ad un certo suo amico, consigliere e sciamano del villaggio, e che se non fosse riuscito a portarla indietro sarebbe stata una gran seccatura. Non solo, il Lupo avrebbe dovuto aiutare a recuperare l'animale. Fu subito chiaro che non si trattava di una richiesta. Il Lupo non parlò, ma fece un segno d'intesa con lo sguardo al suo “rapitore” per fargli capire che non si sarebbe opposto alla cosa. A quel punto il ragazzo lasciò la presa e l'Ōkami tornò a camminare con le sue gambe.
    Chi era il grassone in mutande? Lo shinobi d'Ashina era abbastanza sicuro di avergli sentito dire che quella capra fosse la sua. Un ladro, forse? E a ripensarci inoltre quel tizio assomigliava incredibilmente ai membri delle truppe Taro, solo meno imponente.

    Ah, a proposito, io sono Akira Hozuki.

    Akira Hozuki? No... un ninja non dovrebbe mai rivelare la sua vera identità. Ciuffo Albino. Questo appellativo continuava a balenare in testa all'Ōkami dal primo momento che aveva visto l'Hozuki. Il Lupo decise di getto che si sarebbe rivolto in questo modo allo shinobi dalla chioma blu così particolare. Non avrebbe mai chiamato un altro ninja con un nome da civile o, peggio, da samurai.

    Io non ho un nome. Sono conosciuto dalle mie parti con gli appellativi di "Lupo" o "Sekiro". Aggiunse il Lupo... e se come penso sei uno shinobi, nemmeno tu dovresti averlo. Ciuffo Albino. Sì, ti chiamerò così d'ora in poi.

    […]



    I due arrivarono infine dove il Lupo aveva per la prima volta avvistato capra e grassone. I segni del loro passaggio erano chiaramente visibili nella vegetazione circostante.
    Ciuffo Albino sembrava sapere chi fosse il rapitore di capre. Il ninja di Kiri riprese ancora una volta a trascinare il Lupo per il mantello. È proprio necessario? Borbottò il Lupo.

    […]



    Una grande fattoria. Questo lo scenario che i due ninja di diversa provenienza si ritrovarono di fronte. In particolare risaltarono ai loro occhi una casa di due piani ed un fienile. A tutto ciò si venne a sommare, distinguendosi a poco a poco dal rumore di fondo dell'ambiente, un belare di capre. In quelle strutture dovevano essere ammassati miriadi di animali brucanti.

    Dobbiamo dividerci: infiltrazione ninja di livello assoluto. Missione di grado S++: recuperare la capra e filarcela. Casa o fienile?

    Ciuffo Albino vuole dividersi? E sia.

    Casa!

     
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