Palazzo dell'Amministrazione

L’amministrazione di Konoha è un edificio storicamente circolare, dopo la sua ultima distruzione nel rispetto di tale stile si è deciso di rifare il palazzo abbandonando il vecchio spazio ed ampliando la struttura in modo da renderla in grado di ospitare senza difficoltà il cuore pulsante del villaggio conservando la maestosità di un palazzo di rappresentanza quale è.
Su ordine del decimo Hokage viene ideato un edificio che rappresenti i ninja di konoha, tutti i ninja, dai più esperti fino ai più giovani stretti in cerchio per collaborare a sorreggere il tetto che protegge tutti senza lasciare nessuno al di fuori. L’idea del decimo si è tradotta in degli elementi portanti che ricordano delle candide fiamme connesse al suolo da una serie di archi che le sospendono dal suolo come se non avessero peso permettendo di accedere all’edificio più importante del villaggio.
Gli elementi portanti, simmetrici nel posizionamento e nella forma, degradano verso i lati ospitando al centro, oltre l’ingresso, il simbolo della nazione del fuoco, che svetta sulla piazza antistante senza opprimere i visitatori ma accogliendoli grazie alla facciata che, abbassandosi ai lati, si fa meno minacciosa lasciando che l’edificio tenda al cielo, ispirando traguardi sempre più alti.
È la via principale che tagliando in due il villaggio, conduce dalle sue porte fino alla piazza antistante l’edificio, tra gli stessi alberi secolari che compaiono nelle grandi foreste del villaggio, ammansiti dalle sapienti mani dei Senju, in grado di modificarne la forma senza mai fare ricorso alla potatura. Al suo termine la via si allarga lentamente innestandosi nella piazza la cui forma ellittica risulta singolare in quanto più stretta nella parte in cui la strada si innesta in essa, dandole una forma simile ad una goccia. Nel baricentro della piazza è presente un grande quanto antico bonsai, sopra ad una leggera e verde collina fa ombra alla stele degli eroi morti in difesa del villaggio, a memoria delle foglie che danzando sopra le fiamme si sono spente. La nodosa opera d’arte verde è un tralcio dell’albero del primo Hokage gelosamente custodito nelle serre del villaggio e come esso mantiene qualche foglia scarlatta, frutto della disattenta influenza di uno dei successori di Hashirama Senju.
Alle sue spalle, sopra pochi gradini, l’amministrazione si apre ai visitatori accogliendoli in un grande spazio centrale a doppio volume in cui la luce entra copiosa dalle enormi vetrate in vetro rinforzato durante tutta la giornata, permettendo di gestire comodamente numerosi visitatori in attesa ed al contempo identificare a colpo d’occhio la reception. Nelle varie balconate che si affacciano sullo spazio non è possibile intravvedere gli uffici o gli slot che ospitano gli impiegati, sapientemente nascosti dagli aggetti che fungono da corridoi distributivi.
L’ufficio più alto, e l’unico ad occupare l’ultimo piano insieme allo staff che ne gestisce le richieste, è quello dell’Hokage con la vista sulla via principale, posizione che gli permette di vedere l’intero villaggio semplicemente avvicinandosi alla vetrata posta alle spalle della sua scrivania. Nei giorni particolarmente rilassati è possibile scorgerlo, poco sopra il simbolo della nazione del fuoco, contemplare il villaggio.

Monumento ai Caduti

Nel baricentro dell’ampia piazza, rialzato grazie ad una leggera collinetta erbosa, è presente il piccolo monumento commemorativo agli shinobi caduti in battaglia per proteggere il villaggio della Foglia ed i suoi cittadini, accompagnato e protetto da un bonsai di due metri.
Il tenace acero è una talea dell’albero di Hashirama l’antica pianta gelosamente custodita nelle serre konohaniane che il primo Hokage stesso curava come pratica per le proprie abilità. Parte delle sue foglie mantengono perennemente un colore scarlatto, non se ne conoscono le precise dinamiche ma pare che il decimo Hokage toccandone il tronco vi abbia fatto fluire il proprio chakra cambiandone per sempre il colore e che tale mutazione sia quindi presente anche sulla sua talea.
Il bianco tronco del bonsai è stato manipolato fino ad abbracciare la grande lapide contrastando il suo austero colore col proprio, ricordando talvolta un placido fiume, talvolta una traccia di fumo o il ricordo di un caro perso in battaglia, a seconda di questo o quel filosofo che si fermano a contemplarne le forme. E per quanto una sua parte sia secca ed ormai morta la pianta vi cresce rigogliosa attorno, venendone impreziosita.
I rami sono disposti su vari livelli in modo che la lapide non venga mai scaldata dal sole diretto e che le ombre proiettate su di essa riflettano sempre nel giusto modo il quarzo presente nella pietra in modo che il monumento non possa mai essere troppo triste, a ricordare che il sacrificio dei vecchi eroi ha preservato la vita e la serenità del villaggio.

Vecchio Ingresso alla Cinta muraria amministrativa

Nella piazza, per quanto i rifacimenti abbiano radicalmente modificato tutti gli spazi, è stato preservato il vecchio ingresso alla zona amministrativa, il vecchio ingresso infatti, spogliato delle mura, si erge come un torii adornato del simbolo di Konoha e di fuuinjutsu di buon auspicio lasciati dai ninja che partono per missioni particolarmente pericolose o dai loro familiari.
Forse per la sua posizione al termine della via, o perché vicino ai piedi della montagna dei Kage, ma vicino al grande cancello spira sempre una leggera brezza che non di rado arriva a lambire anche il Bonsai dei Caduti.

Ingresso dell’Amministrazione

La prima sala che accoglie i ninja è un ampio spazio in doppio volume abbastanza elevato da farsi spazio fino ai piani soprastanti, lasciando che si affaccino su di esso pur senza permettere dal basso di vedere quanti e quali uffici siano presenti. Le grandi vetrate illuminano costantemente l’intero ambiente permettendo un contatto visivo con l’esterno, non facendo mai mancare agli impiegati la vista, ma anche il controllo, sulla gran parte del villaggio da lì visibile.
Durante il giorno il Sole, illuminando l’edificio da destra verso sinistra, illumina sempre con la luce diretta la sala, pur non rendendola inabitabile grazie al tetto che allungandosi oltre il perimetro del muro esterno crea una discreta zona d’ombra.
La prima scrivania, costantemente presidiata da almeno un impiegato, porta il simbolo del villaggio, ed è possibile richiedere ad esso appuntamenti, rapporti di missioni passati o richieste di missioni che non hanno ancora raggiunto il numero di partecipanti richiesto.
Parte dell’archivio è facilmente raggiungibile alle spalle della scrivania quando l’amministrazione è aperta al pubblico, in caso contrario la porta blindata viene sigillata.
nell’ala destra della sala è presente la bacheca con le richieste di missioni, mentre la sinistra è dedicata ai ricercati, con le taglie e le informazioni sugli stessi costantemente aggiornata.

Ufficio dell’Hokage

Similarmente alla hall di ingresso l’ufficio dell’Hokage si affaccia sulla via principale, ed essendo l’amministrazione tra gli edifici più alti dell’intero villaggio riesce ad offrire una vista sulla totalità dello stesso.
Nella grande stanza, capace di ospitare fino alla cinquantina di persone se ben disposte, l’arredamento è spartano, visto che in assenza di visite ufficiali lo spazio è occupato lasciando dai rapporti o alle corrispondenze con le altre cariche accademiche. Le pareti non finestrate ospitano le foto o i ritratti dei vecchi Hokage in posa composta e seria, dei misteriosi rotoli di considerevoli dimensioni posti in apposite rastrelliere, qualche teca per riporre le armi ed in un piccolo mobiletto il necessario per poter prolungare eventuali incontri oltre il consueto: acqua, distillati ed anche del cibo ben riposto seppure niente era visibile quando chiuso.
La scrivania è quanto di più essenziale possa esistere: due piedi a base quadrata salgono per settanta centimetri allargandosi organicamente per originare ciascuno metà del piano di lavoro, che risulta essere un rettangolo di lunghezza doppia rispetto alla larghezza di 1.5 metri.
Posti in corrispondenza della seduta dell’Hokage due stendardi affiancati coprono alla vista la parte sottostante della scrivania alle cui spalle è situata la sedia destinata alla Prima Fiamma di Konoha. [Img di Riferimento]
Dietro di essa ed opposta alla porta d’ingresso l’enorme vetrata che occupa l’intera parete.

Sala del Trono

La sala circolare è semplice nell’architettura, il perimetro delle pareti è infatti totalmente sgombero ed ospita unicamente le finestre mentre i pilastri lignei dipinti di rosso che aiutano a sorreggere il soffitto sono cinque metri di distanza e delimitano un cerchio concentrico più piccolo e sorreggono gli arazzi che filtrano la luce diretta e si illuminano grazie ad essa. Entrati nella sala si può notare che il posto riservato all’Hokage è leggermente rialzato in modo che nonostante nella stanza si raggruppi un folto numero di persone sia comunque possibile individuarle tutte grazie alla posizione rialzata. Il colonnato che gira per l’intera sala è adornato dagli arazzi che narrano i più grandi eventi accaduti al villaggio della foglia, dall’alleanza tra i clan fondatori, fino alle distruzioni a cui il villaggio è andato incontro trovando la forza di risorgere più forte di prima, lasciando libere solamente le colonne più vicine al trono che viene incorniciato da due stendardi bianchi, uno per lato in cui compaiono i simboli della nazione del Fuoco e del villaggio di Konoha, risaltando col loro candore tra i colori della stanza. Il trono è l’antica sedia di legno che sin dai tempi di Hashirama è presente nella sala scolpita a guisa di ampie fiamme e munita di soffici cuscini su uno sfondo di tessuti del medesimo colore fa apparire il Leader della foglia dotato della capacità di sopportare le fiamme senza alcun danno, come se gli fossero amiche.