L'Asso ed il FanteRu-Wai & Namae Taiyo

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    L'Asso e il Fante


    Chapter I - Amegakure



    Varcata la soglia dell'Ultimo Rifugio, situato alle porte del Secondo livello di Ame, Tamura si sarebbe trovato all'interno di una taverna sporca e maleodorante, con tavoli rovinati, sedie su cui nessuno avrebbe osato sedersi e un' illuminazione da film horror. L'unico lampadario presente era appeso al soffitto e, a seconda degli spifferi, ciondolava prima in una direzione e poi nell'altra.
    Ciò nonostante, in quel locale frequentato da Namae si respirava gioia e felicità. Su una trentina di persone presenti, più della metà erano bambini, dagli 8 ai 15 anni. Giocavano, urlavano, qualcuno mostrava i muscoli per sentirsi grande, come se nella Pioggia servisse la forza bruta per sopravvivere. Poveri stolti. 
    Gli adulti bevevano e parlavano del più e del meno. Gli anziani? Bhè...Ame non è un paese per vecchi.
    Nessuno fece caso al tizio con la chitarra sulle spalle e senza braccio.
    Poté avanzare indisturbato fino al bancone, che in realtà era più simile a un grosso tavolo - raccattato da qualche bar in disuso - su cui erano stati sistemati bicchieri e liquori, a portata di tutti.
    Il barista aveva l'aria di essere uno che si trovava lì per caso. Alla richiesta dove fosse l'Oleandro, gli avrebbe indicato l'uomo che stava cercando. Seduto dietro una muraglia di bambini urlanti, tra cui vi era anche sua figlia adottiva, Namae aveva il braccio destro disteso su un tavolo, con il palmo rivolto verso l'alto. Con l'altra mano sistemava con cura i dardi nel Lanciaspiedi, dopo averli avvelenati infilandoli in alcune fiale disposte davanti a lui, piene di liquido prezioso e letale.

    Si accorse della presenza del tizio quando questo gli fu davanti. L'Oleandro alzò lo sguardo e lo squadrò da capo a piedi. Molti si rivolgevano a lui per droghe, favori o altro. Lo sconosciuto sfoggiava un aspetto migliore rispetto agli sbandati di Ame, ma il fatto che fosse privo di un arto lo incuriosì. Ricordava di aver incontrato qualcuno con quel tipo di menomazione, ma era trascorso troppo tempo e non riuscì a ricollegarlo al Veri Batuman.
    Quando vide il simbolo sulla carta da gioco, Namae sobbalzò, sorpreso.
    Asso di Picche....Ru Wai.
    Aveva un debito con quell'uomo. Un ghigno felice deformò le sue labbra.
    Certamente
    Prese la carta, la infilò in una delle sue tasche e dopo aver richiuso le ampolle fece segno a una bambina dai capelli rosa di provvedere alla sistemazione della merce. Lei non fiatò. Si staccò dai bambini senza farsi notare e in un battibaleno ripulì tutto il tavolo. Non aveva problemi a giocare con dei veleni nelle tasche. Possiamo andare.

    [...]



    Dieci minuti dopo l'incontro, Namae e il musicista menomato varcarono la soglia del Veri Batuman.
    Prima di raggiungere il padrone di quel luogo rustico, migliore in tutti i sensi rispetto all'Ultimo Rifugio, il Fiore spese qualche secondo ad assaporare i ricordi del giorno in cui aveva deciso di chiedere aiuto al Mercenario. Respirò a pieni polmoni l'aria carica di alcool, poi, dopo aver dato uno sguardo in giro, avanzò a passi lenti verso la stanza dietro al bancone.
    Ru-Wai troneggiava nello stesso sgabuzzino di tre anni prima. Seppur fosse un luogo umile, non sfarzoso, per certi versi irrispettoso per un uomo di potere, Ru -Wai riusciva a far capire a chiunque di non giudicarlo dal locale in cui tirava le fila delle Picche.
    Namae sapeva già con chi aveva a che fare. Il suo rispetto verso quella figura era assoluto.

    CITAZIONE
    Piacere di rivederti, Namae Taiyo.

    Piacere mio. Disse, senza accennare alcun inchino, con le braccia distese lungo i fianchi. Lo sguardo scivolò sulle grosse casse indicate dall'Asso. Cosa contenevano?

    CITAZIONE
    Ho sentito dire tante ottime cose su di te negli anni, come il tuo coinvolgimento in quel dell'Inu No Shoben.
    Siediti, accomodati, posso offrirti da bere? Avrei una proposta che potrebbe, forse, interessarti

    Non se lo fece ripetere due volte. Prese la prima sedia a tiro e si accomodò, chiedendo del whisky, di cui andava matto. Non si stupì che Ru-Wai sapesse della sua impresa. Compiaciuto dalla "fama", Namae si limitò a commentare ciò che aveva ricavato da quell'omicidio.
    Eh si, ho guadagnato un po' di prestigio.
    Purtroppo solo quello. Avrebbe voluto aggiungere. L'incontro richiesto con Goemon non era stato concesso e da tempo sentiva di avere le ali tarpate dal Seme.

    Come posso aiutarti? Di certo il Mercenario non si era dimenticato del suo credito.


     
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