All'Ombra di SareshigamiFudoh, Yato, Akira & Hoshi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,438
    Reputation
    +601

    Status
    Online
    Erano passati 5 anni dai fatti dello "Spettro dei Miracoli", del Gashadokuro e dei ninja che si erano alleati per sconfiggerlo, così come degli sventurati rapiti da "scimmie" e del loro misterioso salvataggio.
    Molte erano le versioni sui fatti di quel giorno: c'è chi parlava di una creatura sacra a Sareshigami che aveva combattuto uno Scheletro nemico della divinità, dell'esercito riunitosi sotto il vessillo dello Spettro di Sareshigami per vincere gli adoratori della Morte, che aveva le fattezze di uno Scheletro che rubava la vita.
    C'erano le persone "aggredite", che parlavano del rocambolesco salvataggio su un rettile volante dalle scimmie maligne.
    Queste e tante altre storie che collimavano comunque in pochi fatti certi: il gigantesco albero sorto in una notte e che in quei cinque anni aveva cambiato completamente la zona, albero che era stato chiamato "Sareshigami", oltre ciò, tutti concordavano su un gruppo di eroi uniti per fermare il gigantesco mostro scheletro, apparso chissà da dove.

    E cinque anni dopo quei fatti, qualcosa stava di nuovo succedendo nel villaggio di Tsuya, all'ombra del gigantesco albero Sareshigami: nello specifico un rapimento ed alcuni omicidio.
    Era tutto scritto nella missiva arrivata all'Accademia, inviata il 12 Luglio.
    I primi omicidi erano avvenuti una settimana prima dell'invio della missiva stessa, l'8 Luglio dell'anno 0040: la vecchia Akane ed il figlio che viveva con lei, Shiba, morti nella loro casa, durante un incendio.
    Fu il secondo omicidio ad essere più cruento: sulla via per la vicina città di Umari, il dottor Amano, medico di Tsuya, era stato trovato, il corpo squarciato da un grosso foro al centro dello stesso. Era avvenuto l'11 Luglio dell'anno 0040.
    Ed in ultimo, il barista Tanaka era stato aggredito, ma fortunatamente si era salvato, seppur con gravi ferite, da morte certa, mentre suo figlio, l'adolescente Tooru, era scomparso. Rapito.

    Per questi eventi, era stata fatta una richiesta all'Accademia per una squadra di investigativa.
    E per quanto chiunque avrebbero confermato che l'idea era di mandare quattro chunin, due chunin di Kiri, uno di Konoha ed uno di Suna, alla fine furono chiamati, invece, un chunin di Konoha, Yato Senju, uno di Kiri, Fudoh, e due Jonin, Akira Hozuki della Nebbia e Hoshikuzu Chikuma della Sabbia.
    La missiva fu ricevuta da tutti e quattro gli shinobi il 13 Luglio nelle loro rispettive case.


    Tsuya


    Mai sentita prima...



    Sapete quelle giornate comuni, senza novità o niente di interessante? Ecco, quella era una giornata simile, o almeno tale mi sembrava.
    Ero in ospedale, stavo controllando le cartelle mediche, sistemando robaccia noiosa di quel genere, facevo qualche giro fra i pazienti a chiacchiarare, trovo che sia molto rilassante, sapete? Trovarmi lì a discutere con le persone, dialogare dei loro problemi, mi porta una certa serenità.
    Poi, normalmente, le chiacchiere vengono interrotte da grossi pipistrelli che portano messaggi.
    Quel giorno non fu un pipistrello a portare il messaggio, segno che non era Elmo-san a chiamarmi, ma qualcuno dall'Accademia... che poi, cos'è l'Accademia? Ne ho sempre sentito parlare, ma sapete la verità, non ho ancora capito nemmeno dov'è, se c'è una sede centrale... che so, tipo il palazzo del Mizukage, ci sarà un palazzo dell'Accademia-kage? E dove si trova?
    Ma sto divagando e, per quanto mi appuntai quelle domande tempo fa, non era quello il momento di porle, perché ce n'era una più rilevante: Dove cavolo si trova Tsuya?

    Ero stato richiesto come ninja medico, per una missione nei territori di confine fra il Paese del Fuoco e quello delle Cascate, in una cittadina chiamata Tsuya.
    Avevo già sentito parlare di quel luogo, ma non ricordavo in che contesto.
    Fatto stava che secondo la missiva, il 15 Luglio dovevamo essere a Tsuya per iniziare ad investigare sui tre omicidi ed il rapimento... e così, due giorni dopo sarei arrivato in quel luogo in mezzo ad un immenso ed assurdo bosco.

    Quando dico assurdo, credetemi, non esagero: pensate ad un albero, l'albero più grande che abbiate mai visto, ecco, decuplicatene le dimensioni, anzi, di più, pensate ad un albero grande come una sorta di montagna.
    Avete mai immaginato come una cosa del genere potrebbe avere effetti sull'ambiente? Intanto la luce filtrava sul villaggio e tutto intorno per, non so, chilometri? Bé, filtrava solo per circa otto ore al giorno, dalla mattina inoltrata fino a poco prima del tramonto e giusto perché eravamo in estate.
    Poi la vegetazione: quel gigantesco albero aveva radici che uscivano un pò dovunque, aveva rami che si espandevano ad ogni altezza possibile, ricchi, rigogliosi, verdi, che riempivano l'ambiente di pollini, fiori, animali e chissà quant'altro. Ed ovviamente c'era il tronco centrale dell'albero, così gigantesco ed immane che le strade erano limitate, a quanto sembrava, non si poteva sperare di perforare il tronco principale, ma giusto muoversi, con estrema difficoltà, lungo il perimetro del tronco stesso.
    Ci sarebbe voluto tanto tempo anche partendo dal Paese del Vento (persino arrivando in volo dal Paese del Vento) per arrivare al villaggio di Tsuya.

    E proprio perché il percorso era pressoché obbligato, tre su quattro arrivammo dal Paese del Fuoco assieme: io, Yato-san ed Akira-san. Il primo, se ricordate, era il ninja medico che avevo conosciuto ai tempi della missione nel Paese del Thé, il secondo era lo spadaccino jonin che avevo conosciuto all'Abete.
    Probabilmente saremmo arrivati alla pari con il ninja della Sabbia alle mura e lì avremmo sentito urlare: Presto! Tanaka è stato aggredito! Lui e suo figlio! Qualcuno deve aiutarli!
    E devo dire che, ricordando quello che avevo letto nella missiva, quelle parole mi risultarono un pò strane, tanto da voltarmi verso gli altri: Che facciamo?
     
    .
  2.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    304
    Reputation
    +163

    Status
    Offline

    Mistero a Tsuya


    - - - 1 - - -

    Avevo sentito molte cose sulle Armi di Iwa, specialmente dopo essere stato inconsapevole protagonista della scoperta di una di esse, ancora sospesa tra quiete e attività, sebbene avessi in qualche modo rimosso buona parte di quell'esperienza, forse per i recenti avvenimenti ad Ame. Ovviamente dopo quegli eventi e le riunioni tra ninja, specie con gli avvenimenti dell'Abete ogni informazione era diventata preziosa e una volta tanto, tale era l'entità della minaccia, l'Amministrazione del villaggio non lesinava nella diffusione di notizie, retroscena e rapporti di ogni missione che potesse essere stata anche solo vagamente correlata alle Armi. La faccenda dello Spettro dei Miracoli, del Gashadokuro e di ciò che restava a Tsuya mi era quindi nota, con tutti i dettagli disponibili a un Chunin e tutte le notizie condivise dall'Hokage che, per quanto indegno della posizione, quantomeno aveva preso una decisione corretta. Non che questo inficiasse il suo ruolo quale Bersaglio, ovviamente. Che agisse bene o che agisse male, il mio scopo era ucciderlo.

    Ad ogni modo, trovandomi davanti a un prospetto di missione al confine con la Cascata, proprio in quella Tsuya dove ora sorgeva il gigantesco albero risultante dalla distruzione del Gashadokuro e dall'esaurimento della coscienza di Pangu. Dalle notizie che ho letto i locali non hanno capito appieno cosa sia successo e hanno tutta una serie di superstiziose elaborazioni della faccenda. Dissi una volta concluso il breve rapporto, discutendone con i miei genitori. Ora che ero Chunin non avevo più l'anonimato del grado e le missioni di una certa importanza stavano crescendo, quindi vagliavo attentamente con loro quali seguire e quali no, anche se avevo totale autonomia in questo: io dovevo essere un elemento libero e slegato, senza contatti o possibilità di risalire a chi avesse dato il via a tutto. I miei genitori, se fossi stato scoperto e ucciso, avrebbero finto disperazione e terrore, oltre a totale ignoranza sulle mie azioni. A conti fatti, il mio funerale era stato già celebrato in famiglia, così da non avere questioni irrisolte. Gli omicidi e le sparizioni potrebbero essere opera di qualcuno che ancora segue il vecchio culto, o che è stato in qualche modo distrutto psicologicamente dal cambiamento. Ma se l'Arma centrasse ancora in qualche modo, sicuramente delle indagini sarebbero importanti. Ecco perchè ci sono due jonin e due chunin. L'Hokage è molto interessato alla faccenda, se partecipassi avrei sicuramente modo di avvicinarmi ulteriormente a lui. Quella frase era ciò che decideva il tutto. Sarei partito.

    [...]

    L'albero era effettivamente imponente, i rapporti non gli rendevano giustizia, e a ben pensarci gettava una sorta di ombra e penombra perpetua sul villaggio in determinati orari. Era ragionevole che qualcuno fosse impazzito o avesse una qualche instabilità. Ma non era il caso di fare supposizioni prima di aver analizzato la questione. Gli omicidi erano stati brutali, forse troppo per dei semplici abitanti privi di chakra. Ma Taki era molto vicina, e chi poteva sapere cosa poteva arrivare da oltre il confine.

    Rimasi piacevolmente sorpreso nello scoprire che Fudoh-san era stato scelto per la missione, e questo significava che verosimilmente l'altro kiriano era il chunin mio parigrado, anche se dall'aspetto sembrava avere molta più esperienza di me. Fudoh-san, è un vero piacere reincontrarti. Se hanno messo all'opera un ninja del tuo calibro sicuramente la questione sarà più complessa di quanto mi aspettassi. Avrei detto con un inchino nel punto di incontro, salvo poi rivolgermi all'altro ninja, cordiale ma decisamente più freddo nei toni. Io sono Yato, del clan Senju. Ninja medico di Konoha, e addestrato nelle arti degli eliminatori di cadaveri. Penso che mi occuperò di studiare le vittime, tra le altre cose. Avremmo incontrato il ninja di Suna solo successivamente, salvo inconvenienti, e quindi proseguimmo verso Tsuya in tre. Akira...sbaglio o sei già stato a Tsuya? Ricordo un nome simile nei rapporti. Avrei chiesto allo spadaccino, al tempo genin. Qualche suggerimento o qualche ipotesi?

    In ogni caso una volta sul posto, vicino al semplice muro di cinta del villaggio, delle grida d'aiuto attirarono l'attenzione in modo inequivocabile. Mi voltai verso Fudoh-san, che pensavo essere il caposquadra (perlomeno io lo avrei considerato tale) e che tuttavia si rivolse a noi chiedendo un parere. Decisamente di tutt'altra pasta rispetto a Raizen, che si sarebbe messo a sproloquiare mezz'ora salvo poi imporre il suo piano a tutti dopo una finta richiesta di pareri. Siamo ninja medici e la missione ci manda per le aggressioni, dovremmo controllare in ogni caso. Mi accigliai. Possibile che l'aggressore abbia dei criteri specifici per le vittime? Non c'è già un Tanaka tra le persone aggredite, con il figlio che era poi scomparso? In ogni caso stare ad attendere non sarebbe stato utile. A meno di divieti espliciti, mi sarei diretto verso le mura chiedendo in quale direzione avremmo dovuto andare per aiutarli.


    Edited by Febh - 14/7/2020, 13:10
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    All'Ombra di Sareshigami


    I


    Erano passati cinque anni, cinque lunghi anni da quando avevo fatto la mia prima conoscenza con le Armi di Iwa.
    L'apparizione di quello che era chiamato lo Spettro dei Miracoli aveva sconvolto una piccola cittadina a confine tra Taki e Konoha, Tsuya. Un uomo in maschera con uno strano ombrello che appariva nelle notti di pioggia, camminando sulle gocce di pioggia: la Mansuetudine di Hayate. L'inviato della Setta era lì per scoprire cosa stava succedendo in quel paese, ed in effetti, un'oscurità si muoveva nelle profondità di quel posto.
    I Cremisi erano stati molto vicini a prendere possesso del Gashadokuro, uno scheletro di 50 metri in grado di assorbire la vita da tutto ciò che si metteva sulla sua strada, utilizzandola poi per immani attacchi di un'energia devastante. Fu lì che ero intervenuto, insieme a tanti altri ninja, e lì avevo capovolto la situazione. I Cremisi avevano sostituito molti abitanti di Tsuya, alcuni degli eredi del sangue di Pangu, con dei cloni dei guerrieri Kijin, mentre un jonin di Taki aveva spezzato il rituale che aveva ingabbiato il Gashadokuro. Solo l'intervento dello Scriba del Mondo e della sua Divinità Proibita permise a me e agli altri accademici di capovolgere la situazione.
    L'Arma venne distrutta e l'energia vitale dello Scriba del Mondo creò un'enorme albero. Il Culto di Sareshigami da quel giorno prese ancora più forza.

    Dopo cinque anni, però, la pace di quel piccolo luogo venne nuovamente turbata.
    Omicidi e rapimenti. E non casuali. Gli stessi abitanti rapiti dai Cremisi anni prima erano i protagonisti di quelle sventure.
    Il caso non poteva influire in tutto quello.

    Fu per me una questione personale, quando ricevetti la lettera dell'Accademia.
    Ero legato a quel posto. Era lì che Pangu aveva deciso di donarmi il Simbolo del Vuoto, e solo il mio cuore sapeva quanto quel gesto avesse influenzato la mia vita. Seppur lontanissimi eredi, con solo una goccia di sangue dello Scriba del Mondo e della Regina dei Mari, dovevo mettere fine a quella storia.

    Fu così che giunsi poco fuori la città di confine. Quasi avevo scordato quanto fosse grande... Esclamai, osservando l'albero Sareshigami in lontananza, prima di notare due figure a poca distanza di me. Uno era Fudoh, lo strambo medico barbone di Kiri, da poco promosso di grado dopo i fatti dell'Abete. L'altro ninja, invece, un ragazzo moro a me sconosciuto ma con un coprifronte di Konoha.
    Atterrai, saltando da un albero, vicino a loro. Buonasera ragazzi, immagino che sarete due dei tre ninja chiamati ma... Dov'è il Rosso? E' da tantissimo tempo che non lo vedo! Esclamai. Complimenti per la promozione, Fudoh, adesso forse potrai permetterti una casa. E te... Saresti? Bingo. Incominciai a ridacchiare. Tu sei Yato Senju?! Ahahah! Non ci posso credere, il destino ultimamente è veramente fantastico con me... Non ci crederai, ma Kensei aveva appena inviato un corso a Konoha per te... Ti informava che sarei venuto a cercarti, per una questione. Inoltre mi aveva informato di te anche il nostro amico Kaguya in comune, il mercenario... Sorrisi. Sulla strada ho ricevuto la missiva accademica, quindi direi che non ci sarà più bisogno di alcuna lettera. Incrociai le braccia. Ti parlerò di questa faccenda successivamente. Io sono Akira Hozuki. Mi presentai. E hai letto bene, sono io l'Akira dei rapporti che avrai letto. Ho fatto parte dei ninja che hanno distrutto il Gashadokuro cinque anni fa, insieme al Rosso, tra l'altro. Ero ancora un genin, all'epoca... Per quanto riguarda ipotesi o suggerimenti, posso solo pensare che le vicende siano collegate. Le persone uccise o rapite, sono le stesse persone che all'epoca vennero rapite dai Cremisi e sostituite con alcuni cloni. Dei contenitori per i guerrieri Kijin, che avrebbero dovuto proteggere l'attivazione dell'Arma di Iwa. Per fortuna di tutti, riuscii a scoprire il loro piano, e limitai al massimo la presenza di questi cloni durante lo scontro finale. Presi fiato, ripensando ai fatti successi. Non so cosa stia succedendo e perché, ma non permetterò che altre persone soffrano per una guerra non loro.

    Fu allora che, nelle prossimità del villaggio, che un grido di aiuto attirò la nostra attenzione. Un'aggressione, ma qualcosa di strano echeggiava in quelle parole. A nessuno dei chunin sfuggì. Certo che dobbiamo andare a vedere. Nel caso di problemi, state dietro di me. E con quelle parole, presa la posizione più avanzata, entrammo a Tsuya.
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    4,963
    Reputation
    +728

    Status
    Offline

    Ritorno a Tsuya


    Post 1




    Il rosso cominciava a credere di avere un certo tipo di legame mistico con quel posto mentre lo sorvolava dall'alto. Dopo gli eventi del Godashokuru che aveva impegnato molti ninja a lottare contro una delle armi di Iwa il rosso era già tornato a Tsuya per cercare informazioni sulle tecniche di levitazione del paese della roccia. La sua missione era stata di sicuro un successo anche se aveva fatto in modo di liberare nel mondo due Aspetti, ma poco importava al momento dato che la cosa per il momento non aveva avuto grosse ripercussione sul continente Mmh.. speriamo le cose non peggiorino troppo presto.. il rosso era preoccupato, ma non troppo.

    Vedere il gigantesco albero che era nato dai resti di Pangu era sempre suggestivo. Era la terza volta che il Chikuma visitava quei luoghi eppure vedere l'albero era sempre qualcosa di impressionante soprattutto se lo si poteva fare a cavallo di una nuvola di vento. Il viaggio era stato piuttosto sereno e il Chikuma non aveva perso di certo l'occasione per fare qualche sosta. Durante il suo percorso aveva infatti trovato diversi villaggi provvisti di ogni genere di divertimento, dai bordelli ai bordelli, che lo avevano fatto ritardare un pò al suo appuntamento. Dalla sua posizione di vantaggio non sarebbe stato difficile trovare i compagni che lo avrebbero accompagnato in quella avventura, soprattutto la capigliatura di Akira Hozuki che dalla missiva sembrava essere stato selezionato per indagare sulla misteriosa serie di omicidi che si stava consumando sul posto.

    Era ovvio che l'Accademia avesse deciso di chiamare lui e l'Hozuki infatti era risaputo che l'intervento del rosso e di succo di frutta erano stati fondamentali nella risoluzione dei problemi a Tsuya. Una volta individuata la banda di ninja il rosso sarebbe sceso in picchiata senza remore saltando a pochi metri dal terreno di fronte a tutti loro esprimendo il gesto atletico con un semplice Oplà!!! seguito da un sorriso diretto a tutti quanti loro Yo gente!!! Scusate il ritardo ma ho avuto un piccolo contrattempo.. contrattempo ad uno dei bordelli, ma non era necessario che loro lo sapessero. Hoshi si sarebbe rivolto subito all'Hozuki caricando una vigorosa pacca sulla spalla dell'amico in segno di affetto Akira!!! Da quanto tempo!!!.. è bello vederti.. sembra che i nostri destini siano sempre legati a questo posto.. evidentemente è il richiamo di Pangu che ci unisce! il rosso sapeva dei progressi fatti dal ragazzo e di come da semplice genin aveva scalato rapidamente la gerarchia ninja arrivando a diventare un potente Jonin. Era davvero curioso di vederlo in azione ora che le sue abilità si erano affinate fino a raggiungere l'apice dell'essere umano.

    Akira non era l'unico a partecipare a quella missione, con loro infatti c'era Fudoh, lo strano ragazzo conosciuto nel bel mezzo del deserto e un altro ragazzo proveniente da Konoha che il rosso non conosceva. Avvicinatosi a Fudoh il rosso avrebbe sorriso al kiriano chiedendo dell'amico che si era fatto nel bel mezzo del deserto Fudoh!.. ti vedo in gran forma.. sono felice che ci sia anche tu in questa missione ci faranno comodo le tue abilità mediche.. come se la passa Badassanu?! il rosso si sarebbe poi spostato verso il ragazzo dagli occhi di ghiaccio per presentarsi Ciao.. sono Hoshikuzu Chikuma.. piacere di conoscerti!.. sembri un tipo tosto ragazzo.. Raizen ha di sicuro fatto un gran bel lavoro con voi ninja di Konoha.. è un piacere lavorare con te! il rosso avrebbe tentato una stretta di mano prima di tornare sul pezzo per prepararsi a cominciare la missione.

    Si trovavano li perchè qualcuno se ne andava in giro ad uccidere altre persone il che poteva sembrare un caso semplice in altri villaggi, ma non a Tsuya dove molte cose erano successe. Quella strana serie di eventi poteva portare ad ogni genere di assurda storia, doveva indagare affondo sulla storia se volevano sincerarsi che non si trattasse di nulla di strano Preparatevi a tutto ragazzi.. questo non è un villaggio come gli altri.. e questo albero gigantesco è probabilmente la cosa meno strana che si possa vedere nei dintorni.. fu dopo quella frase che la loro attenzione fu colta verso un grido disperato. Sembrava che qualcuno stesse aggredendo Tanaka e suo figlio, un nome che il rosso ricordava dopo gli ultimi eventi Forza andiamo a vedere che succede! era giunto il momento di aprire le danze.


    Chakra: 125/125
    Vitalità: 19.5/19.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità:  700
    Resistenza: 675
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 775
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 775
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Arco Compound × 1
    • Proiettili Perfetti × 4
    • Proiettili Perforanti × 2
    • Proiettili Cavi × 4
    • Kunai × 10
    • Occhiali × 1
    • Calzari Rinforzati × 1
    • Accendino × 1
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Bottiglietta di Alcool × 2
    • Corda di Canapa [10m] × 2
    • Respiratore × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Filo in Acciaio [10m] × 2
    • D-Visor × 1
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 2
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Antidoto Avanzato × 1
    • Rotolo da Richiamo × 10
    • Kiseki Bianco × 1
    • Protesi Biomeccanica – Mokushiroku × 1

    Note
    ///


     
    .
  5.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,438
    Reputation
    +601

    Status
    Online

    Nella Locanda dell'Albero Nero


    Incongruenze (?)



    Ci riunimmo tutti assieme all'esterno del bosco di Sareshigami: i miei compagni di missione erano tutte persone che avevo conosciuto in momenti diversi!
    Il primo era Yato Senju, il ninja medico di Konoha, ve lo ricordate? Quello del compleanno in mezzo al mare.
    Come già l'altra volta, il ninja della Foglia si rivolse a me con incredibile cordialità: Yato-san! Troppo gentile! Di sicuro serviranno dei medici se hanno chiamato entrambi, forse non si tratta solo di gente morta, ma anche di qualcuno da salvare., ipotizzai, mentre si univa a noi il jonin spadaccino che avevo conosciuto all'Abete.
    Akira-san fu meno gentile e più ironico, Mi piace l'Ospedale. Il mio ruolo di Primario è importante., tagliai corto, guardando il jonin.
    E pochi minuti dopo, si unì a noi anche il Rosso Eremita del Deserto, "Oss -comesichiamava" sì, avete capito, quello che incontrai nell'Anarouch, quando ho conosciuto Badassanu.
    Eremita-sama, piacere di vederti, Badassanu sta bene, non lo evoco ancora così spesso, ma è una tartaruga molto divertente con cui avere a che fare., confermai, salutandolo a mia volta, prima che si rivolgesse anche agli altri.

    [...]

    Fu così che il nostro gruppo si mise in movimento verso il villaggio di Tsuya e quando ci arrivammo, appunto, fummo avvisati che un certo Tanaka e suo figlio erano stati aggrediti, il ché, aveva qualcosa di strano, come Yato-san stesso fece notare: quei nomi erano già fra la gente che era stata aggredita!

    Il villaggio era, all'interno, pieno di radici ed alberi "figli" del Sareshigami, tentacoli lignei che si estendevano in mezzo alle case e le strade, chi ci aveva urlato dell'assalto, una signora che sul momento non riuscii a distinguere bene, ci faceva strada in mezzo agli stessi come chi ci vive da ormai 5 anni.
    E mentre correvamo, non me ne sarei accorto, ma sarei andato a sbattere contro uno di quei rami.
    Ahio!, esclamai, pronto ad estrarre la lama dell'arma che portavo con me, ma la donna che ci guidava, si fermò a sua volta: Dobbiamo sbrigarci, presto! E' inutile usare le armi! I rami di Sareshigami si curano immediatamente da cose del genere!, urlò e guardai un attimo spaesato il ramo, prima di oltrepassarlo.
    In caso di un inseguimento, tutto questo potrebbe essere un bel problema., dissi, continuando a correre, fino ad arrivare ad una locanda.
    Oboro, presto! Tanaka sta sanguinando!, urlò un uomo anziano, guardandoci poi arrivare e sbiancando alla vista di Hoshi ed Akira, Voi due che diamine ci fate qui????, avrebbe esclamato quello che i jonin avrebbero riconosciuto come Sanji, l'archeologo di Iwa.
    Non mi sarei fermato più di tanto all'esterno, se c'era qualcuno di ferito dentro la locanda e così non vi saprei dire, sul momento, se qualcuno dei due jonin fosse rimasto indietro a parlare con l'archeologo. [Nota]

    All'interno del locale c'era un uomo svenuto e sanguinante, corsi subito vicino a lui, per analizzare le sue condizioni.
    Grazie al cielo siete arrivati giusto in tempo! Non eravamo sicuri che Amano fosse arrivato ad Umari!, esclamò disperata una ragazza, Calma, Minami, calma. Ora ci sono questi ninja, loro salveranno Tanaka., esordì la donna, abbracciando quella più giovane, Il piccolo Tooru, mamma, lo hanno rapito, le scimmie lo hanno rapito!, balbettò spaventata l'altra.
    A ben vederle, le due erano molto simili, una, quella che ci aveva raggiunti alle mura, era una donna più grande [Oboro Mifune], l'altra era più giovane [Minami Mifune]
    Scimmie?, avrei ripetuto, mentre iniziavo ad usare le mani curative sull'uomo ferito.
    Per la cronaca, come probabilmente anche Yato-san avrebbe potuto notare, se avesse voluto aiutarmi nelle cure, quel tipo era stato colpito con qualcosa di grosso e di pesante: quello che sembrava un singolo colpo, contundente, al fianco sinistro, contavo dalle tre, alle cinque costole rotte ed un polmone perforato da una delle stesse. Oltre quello, qualche altra frattura ed una spalla lussata, ma forse quello era dovuto solo alla caduta, di certo una caduta non da poco.

    Scimmie, sì, avevano delle maschere che ricordavano delle scimmie, erano in due: uno aveva una maschera verde, era alto, molto alto, ha colpito Tanaka-sama con un pugno e Tanaka si è piegato come uno scricciolo. L'altra, credo fosse una donna, aveva una maschera azzurra da scimmia. E'... è... è stata lei a lasciarmi un messaggio per voi..., spalancai gli occhi a quella frase, mentre la ragazza si guardava intorno ed osservava prima Oss... l'Eremita e poi noi altri: Ha detto che il ninja dai capelli Rossi ed i guerrieri del Vuoto devono farsi trovare su Sareshigami dopodomani, o uccideranno Tooru, me e gli altri rimasti., e dopo quelle poche parole, scoppiò a piangere di nuovo, mentre la madre la accudiva.
    Ancora Guerrieri del Vuoto?, pensai.
    Mia figlia è molto scossa: anche io ed il vecchio Sanji eravamo qui quando è stato aggredito Tanaka. Dovete sapere che cinque anni fa, la vecchia locanda, il Topo Nero, ha preso fuoco, ma abbiamo aiutato tutti e Tanaka ha potuto riaprire dopo nemmeno un anno, adesso la locanda si chiama l'Albero Nero. Mia figlia, Minami, dopo il rapimento e tutti gli altri avvenimenti, ha avuto un crollo di fede ed ora lavora qui alla locanda per il signor Tanaka., spiegò la madre.
    Erano due maledetti ninja!, si sarebbe intromesso Sanji, entrando di nuovo nella locanda, assieme ad una coppia che Akira e Hoshi, forse, ricordavano bene. [Nami] [Takeshi Oouryu] [Nota]
    Erano davvero uomini scimmia? Come quelli che... ommamma Takeshi!, esclamò la ragazza, spaventata.
    Non erano scimmie, quelli che mi avete descritto non avevano maschere da scimmie e si trasformavano, no? Questi erano dei maledetti NINJA! Avevano due maschere di scimmie, sì, ma uno aveva una specie di grosso guanto con cui ha colpito il povero Tanaka! L'altra ha intrappolato il povero Tooru in una bolla e se l'è portato dietro, dopo aver lasciato quel messaggio. Parlava di te, Rosso, e di Guerrieri del Vuoto... un'altra leggenda legata a quel Pangu che studiavo fin dai tempi di Iwa. Hanno detto, però, che finiranno gli altri Rapiti. Quindi pure Watanabe?, spiegò l'Archeologo, preoccupandosi alla fine dell'ex studente.
    Fu a quel punto che anche il massiccio omone si voltò verso di noi e prese la parola: E' una fortuna che Amano-san sia arrivato ad Umari prima che qualcuno lo uccidesse. Possono essere stati veramente gli stessi che ci rapirono? La morte di Amano-san, della signora Akane e del vecchio Yoshi sarebbero collegate a questo rapimento?, avrebbe esordito il giovane, che risultò chiamarsi Takeshi.
    Ed ora chi era questo Yoshi? Guardai verso i miei compagni di squadra, preoccupandomi di curare il proprietario della locanda, però, avevo una domanda che mi ronzava per la testa, e la feci: Perché dite tutti che è stato questo Dottor Amano a chiedere il nostro intervento? Lui non era già morto quando avete chiesto di noi ninja?

    Sapete quella sensazione quando la gente ti guarda come se portassi le mutande sopra i pantaloni? Per quanto potessi ipotizzare che ambo i jonin della nostra missione la conoscessero, gli sguardi perplessi che mi rivolsero i presenti, fu la stessa, e fu Takeshi a spiegare perché.
    Il dottor Amano è stato ucciso tre giorni fa, mentre andava verso il villaggio di Umari, cercando aiuto perché le morti di Yoshi e Akane erano troppo sospette.
    O almeno, era sospetto qualcosa dei due fatti. Dovete sapere che la vecchia Akane, con suo figlio Shiba, sono morti in un incendio dentro casa loro, la cosa strana, però, era che i rami di Sareshigami impediscono dei veri e propri incendi in tutto il villaggio, piccole scintille, qualcosa così, ma per bruciare un intero edificio, per quanto piccolo? Doveva essere un incendio che non entra in contatto con le fiamme, quelle soffocano il fuoco, non lo fanno espandere.
    , iniziò a spiegare, per poi continuare: Durante il funerale, il giorno dopo, abbiamo notato che il vecchio Yoshi-san non c'era, siamo andati a casa sua e lo abbiamo trovato morto. Amano-san ha studiato il suo cadavere e ha detto che c'era qualcosa di strano, era stato affogato, diceva, ma era chiuso da solo, in casa sua, lo abbiamo trovato nel salotto!, concluse.

    A quel punto avrei lasciato agli altri la parola anche se, oggettivamente, le parole di quel Takeshi ed i giorni indicati nella missiva che avevo ricevuto, così come gli altri miei compagni di missione, sembravano non collimare.
    Chissà gli altri che domande, o richieste avrebbero avuto a quel punto.
     
    .
  6.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    304
    Reputation
    +163

    Status
    Offline

    Mistero a Tsuya


    - - - 2 - - -

    La riunione con Fudoh-san era ovviamente piacevole, vista la sua esperienza e abilità potevo contare su un supporto eccezionale che avrebbe migliorato le possibilità di riuscita della missione. L'altro ninja di Kiri però mi turbò: era chiassoso e ridanciano, tutt'altro che affine ai miei modi...ma parlò di un accordo tanto con il Maestro quanto col Sensei, e questo lo inquadrava come persona cui prestare attenzione, sotto molteplici aspetti. E' esatto, sono Yato Senju. Ripetei, circospetto, prima di esibirmi in un sorriso appena accennato. Sono lieto di essere stato segnalato da individui così importanti. E sono curioso di vedere dove porterà questo incontro. Mormorai, accennando un picco inchino. Le parole successive dello spadaccino kiriano poi gettarono luce sul suo ruolo nelle faccende di Tsuya e sulla missione avvenuta anni addietro. Evidentemente la sua presenza sarebbe stata fondamentale. Certo, quando Fudoh-san rispose al suo saluto annunciando di essere il Primario dell'Ospedale di Kiri sgranai gli occhi: non avevo idea sel suo ruolo, che accese il mio sguardo di nuovo rispetto nei suoi confronti. Primario? Mormorai, come se fosse un'informazione di poco conto. Capisco, congratulazioni, Fudoh-san. Nel profondo del petto sentii chiaramente gli artigli dell'inadeguatezza che si stringevano sul cuore, rammentandomi quanto fosse indietro, quanto fossi sciocco e debole. E anche se sorridevo cordiale nel profondo mi sentivo morire.

    L'incontro con l'ultimo membro della spedizione avvenne quando eravamo quasi arrivati a Tsuya, e si trattava di un secondo individuo di indole bonaria ed estroversa, almeno a primo acchito...il genere di persona con cui non avevo grande dimestichezza pur potendo simulare un carattere altrettanto gioviale se necessario. E questo sarebbe potuto essere ciò che avrei fatto se quello non avesse tirato in mezzo l'Hokage dal nulla, facendomi inombrare il volto, con un accenno di chiara disapprovazione. Sono Yato Senju, e temo di deluderti: l'attuale Hokage non ha avuto alcun ruolo positivo nella mia formazione. Se non strettamente necessario, parlerei di lui il meno possibile. Evidente da quelle poche sillabe quanto Raizen mi fosse in antipatia, ora che il mio grado era cresciuto avevo deciso di seguire una aperta ostilità, anche se sul piano puramente dialettico, come copertura per le mie vere intenzioni, non avendo più la possibilità di giocare come un fedele seguace visti i trascorsi.

    [...]

    Muoversi tra i rami non era difficile per un Senju, ma ovviamente non potevamo essere rapidi come se corressimo in campo aperto, tuttavia non trovavo inquietante la presenza del gigantesco albero con le sue gemme e la sua progenie, che anzi mi mettevano stranamente a mio agio. Attenzione Fudoh-san! Dissi quando sbattè la testa...evidentemente a Kiri non erano abituati a foreste simili. Mi chiesi se col Mokuton avrei potuto spostare quei rami che guarivano immediatamente dai tagli o meno, ma intanto eravamo arrivati sulla scena: una locanda all'interno della quale si era consumata l'aggressione. Una volta all'interno individuai immediatamente il ferito, cercando uno sguardo d'intesa con Fudoh: dovevamo per prima cosa assicurarci che la situazione fosse sicura e che non ci fossero aggressori nascosti o altre minacce per noi ninja medici (preservare sè stessi era la regola fondamentale) [Abilità].

    Assicuratici che non ci fossero sorprese, Fudoh iniziò immediatamente la guarigione mentre io osservavo la ferita, pronto a supportarlo [Abilità]. Che sia stata una clava o qualcosa del genere, Fudoh-san? Chiesi, ascoltando attentamente i discorsi delle testimoni, per quanto fossero abbastanza strampalati e poco realistici...ma dopotutto delle scimmie o similari erano citate nel rapporto sullo Spettro dei Miracoli. Ci aspettavano? Ancora non sapevo esattamente cosa fosse un Guerriero del Vuoto, ma sicuramente ero sorpreso. Se non altro si aspettavano il Chikuma, ma questo voleva forse dire che io ero una variabile non prevista o che volevano trascurare. Questo poteva essere un grande vantaggio per noi. I resoconti erano frammentari, confusionari, si riferivano a persone di cui non avevo chiara l'identità ed erano sensibilmente diversi dal briefing accademico. Uhm...Fudoh-san...tu sai cosa sia un Guerriero del Vuoto? Sei uno di essi? Avuta risposta negativa avrei annuito...per esclusione verosimilmente Akira Hozuki lo era, visto che il Rosso era stato menzionato a parte dal nemico.

    Non lo aiutai nella guarigione tenendo invece d'occhio i dintorni. Un solo pugno non poteva aver causato un danno simile senza qualche tecnica a supportarlo...forse aveva ingrandito la mano o la aveva rivestita con qualcosa? In ogni caso piuttosto che cercare inutilmente di mettere ordine in quelle informazioni frammentarie era il caso di uscire dalla melassa prima di restarvi invischiato. I punti importanti erano che ci aspettavano, e che le nostre informazioni non collimavano con quelle ottenute sul posto. Questo apriva a due possibilità: seguire le informazioni e investigare, correndo il rischio di cadere in una trappola seguendo le briciole lasciate dal nemico...o uscire del tutto dal sistema e giocare secondo le nostre regole. Quindi sorrisi, affabile verso i presenti. Siete stati preziosi, e Tooru è ancora più prezioso, quindi non appena stabilizzato il ferito cercheremo di recarci subito là dove serve. Ovviamente mentivo, e spudoratamente. Prima di arrivare a Tsuya avevamo viaggiato per un pò e avevo spiegato i miei compagni un piccolo trucco appreso ad Ame (senza rivelarne l'origine). Se mentre parlavo avessi fatto un cenno con le dita, muovendo appena indice e anulare fino a toccarsi, in modo apparentemente casuale, allora le parole che stavo dicendo erano assolutamente false e intendevo fare l'esatto opposto.

    Chiaramente la decisione di tutto spettava ai Jonin, ma con quel gesto stavo mettendo in chiaro, ma solo a loro, quale fosse la mia idea sull'argomento: NON andare a cercare Tooru e NON recarci dove voleva in nemico, ma fare tutt'altro, o cercare una contro-trappola.
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    All'Ombra di Sareshigami


    II


    Come una fantastica farfalla, il Rosso scese giù come un missile a bordo di una nuvola di vento, per atterrare vicino al piccolo gruppo riunito dinanzi alle porte di Tsuya. HooooooooOOOOOOOshi! Urlai, ridacchiando, dando il benvenuto al Rosso. Sono contento anche io di rivederti! Già... Deve essere forse Pangu il filo conduttore, come sempre... Quel vecchio ha veramente un gran senso dell'umorismo! Per chiunque ci avesse guardato, avrebbe potuto notare come fossimo quasi due fotocopie a colori variati. Diedi il cinque al jonin della Sabbia, per poi tornare sugli altri due ninja presenti. Ci mancherebbe che non ti piaccia, Meik... Mi congelai. Ehm... Dicevo... Hanno fatto un lavorone per tirarlo su e modernizzarlo! Tagliai corto, eludendo il discorso. Importanti...? Guardai incuriosito il ninja della Foglia. Ma stiamo parlando delle stesse persone? Kensei è quel tipo in fissa con le feste in maschera cosplay, che cigola quando cammina, e che parla con fare sempre affannato... A proposito, lo fa apposta per darsi delle aree, pensa che lo renda più figo parlare in quel modo. Comunque... Cambiai discorso. Ne riparleremo più tardi. Avevo paura di dover andare a parlare con Raizen. Avevo già l'ansia. E la noia. E il prurito al sedere, ma forse per quello non c'entra lui. O forse si. Tra l'altro la non simpatia del Senju verso l'Hokage fu chiara poco dopo. Ahahah! Fantastico! Ormai va di moda rispondere a modo al proprio kage! Quando lo facevo io ero un ragazzino indisciplinato... Sigh, bei tempi. Tirai una bella pacca sulla spalla al Senju, prima di avviarmi verso la città.

    Il paese era cambiato.
    L'albero, nato dallo scheletro - bel gioco di parole - di quel che restava del Gashakoduro e del rituale dell'energia vitale di Pangu, aveva ormai preso il sopravvento sulla geografia della città, modificandola profondamente. Radici ed estensioni stesse delle cortecce del grande albero che sorgeva a pochissima distanza dal centro cittadino si estendevano adesso tra le strade, le abitazioni e ogni angolo di Tsuya. Sembrava di essere in una fitta foresta dove gli uomini avevano improvvisato un accampamento, ma sapevo bene che così non era. Oh... Beh, devo dire che l'alberone si è esteso un po' troppo dall'ultima volta... Commentai, mentre il buon Fudoh dava una sonora testata ad un ramo. Vedi? Il saggio Mizukage indossa sempre un casco di latta proprio per queste situazioni. Esclamai, mentre mi infilavo nella giungla urbana. La donna che aveva urlato era poco davanti a noi e, sebbene fossimo noi i ninja, lei era ben abituata a districarsi tra quelle così particolari strade.
    Altre voci si aggiunsero, ma soprattutto uno si rivelò essere per me - ed Hoshi - familiare. Ehi! Guarda chi è ancora qui ad ubriacarsi! Ciao Sanji! Ahahah! Ti siamo mancati!? Mi avvicinai al vecchio archeologo, prendendomelo sotto il braccio. Ovviamente non ricordavo minimamente che io e Hoshi lo avevamo fatto praticamente svenire cinque anni prima. E non ricordavo neanche che avevamo distrutto la sua casa.
    O che lo avevamo quasi fatto uccidere.
    Insomma, non ricordavo un sacco di cose.
    Che succede qui intorno allora? Non credevo che dopo tutto quello che successe ti avrei trovato ancora qui... Che altro stai studiando a Tsuya? E dov'è il tuo aiutante? Com'è che si chiamava? Chiesi all'anziano studioso, mentre Fudoh e il Senju entrarono per primi nella locanda. Intanto che me lo racconti entriamo dentro. E, spintaneamente, avrei trascinato il vecchietto dentro alla struttura insieme a noi.

    Quando entrai nella locanda, i due ninja medici si erano già catapultati sull'uomo ferito, immerso in una pozza del suo sangue. Le donne nella locanda, nel frattempo, piangevano e si disperavano, qualcuno era stato rapito. E quei nomi, dopo qualche anno, incominciarono a tornarmi alla memoria. Il Senju aveva avuto una buona intuizione fuori le mura: era come se quello che era accaduto cinque anni prima si stesse ripetendo. Lasciai i due chunin al loro lavoro, mentre ascoltavo in silenzio i lamenti delle due donne, che parlavano in maniera confusionaria. Scimmie...? Ma siete sicure? Esclamai, mentre continuavo ad ascoltare, salvo essere interrotto da Sanji e altre due figure che entrarono poco dopo. Oh... Questi te li ricordi Hoshi? Mi hanno quasi ammazzato... Ma alla fine per poco non sono esplosi con tutta la locanda. Sussurrai al rosso, mentre salutai nervosamente con la mano i due nuovi partecipanti a quella strana riunione. Sanji ovviamente aveva ragione, i responsabili erano dei ninja, ma fu l'ultima rivelazione a lasciarmi sbigottito. Queste persone che si divertono a prenderci in giro, imitando, anzi, scimmiottando i fatti di cinque anni fa... Sanno troppo. Feci una pausa, mentre i pensieri fluivano. Fudoh, Yato, soccorrete questa donna, parleremo fuori... Voi altri, non vi preoccupate, nessuno morirà da ora in poi, e avrete indietro il ragazzo. Esclamai, e i presenti avrebbero sentito un cambio repentino nella mia voce e nel mio tono. Sanju fuori con me, voi raggiungetemi appena terminate. E, così dicendo, mi sarei diretto fuori dalla locanda.

    Una volta fuori, preso in disparte l'archeologo, chiesi. Adesso voglio che mi dici cosa è successo in questa città negli ultimi anni. Tutto. Non credo nelle coincidenze, e ci deve essere per forza una spiegazione a tutto ciò. Una motivazione. Qualcuno, come forse hai intuito, sta cercando di imitare i fatti di 5 anni fa... Ma perché? L'Arma è distrutta, quelle dannate scimmie sono state sconfitte... Non ha senso, tutto questo non ha senso... O forse mi sfugge qualcosa... Quindi, incomincia a parlare.

    Attesi Fudoh e Yato fuori dalla locanda, per poi allontanarmi di qualche metro per ottenere una sorta di intimità. Per i due forse si stava presentando un nuovo Akira, rispetto a quello scanzonato di pochi minuti prima. Credo che avete capito tutti che le vittime non sono casuali, si tratta delle stesse persone che erano state rapite cinque anni fa... Ovvero gli eredi delle famiglie che formavano "la chiave" di confinamento del Gashakoduro nel rituale di Pangu. Ma l'Arma è distrutta... Non riesco a capire il senso di tutto questo... Non si tratta dei Kijin, poco ma sicuro... Forse dei Cremisi? Ma sono al corrente di tante informazioni, come se, in qualche modo, erano presenti anche loro cinque anni fa... O almeno uno di loro. Ciò che non mi torna, però, è quello che hanno chiesto... Come facevano a sapere che io e Hoshi avremmo partecipato a questa missione? Guardai Yato. Per rispondere alla tua domanda, non è Fudoh il Guerriero del Vuoto. Sono io. Attesi qualche secondo. In definitiva, qualcuno ha dirottato questa missione, e si è assicurato che io Hoshi oggi fossimo qui. Mi sembra abbastanza palese. Ancora una pausa. La domanda adesso è una: perché? Se qualcuno vuole combattere con me, solitamente basta chiedere... E non sono un tipo che si nasconde... Direi che è palese: è una trappola, e c'è qualcosa che non possiamo sapere, qualcosa che però richiede me e Hoshi. E richiede Sareshigami, forse. Direi inoltre che è palese anche un'altra cosa... Sorrisi. Dopodomani sarò su quell'albero.
     
    .
  8.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,438
    Reputation
    +601

    Status
    Online

    I Cinque Anni secondo Sanji


    Ulteriori confusioni tempistiche



    L'incontro con Akira-san e Yato-san fu caloroso con il secondo, che si congratulò persino del mio essere Primario, mentre il primo parve più focalizzato sul ninja della Foglia e su qualcosa che doveva fare nel suo villaggio.
    Durante la corsa, quando andai a sbattere contro l'albero, ricevetti un commento dell'Hozuki a riguardo, relativo ad Elmo-san, mentre, osservando il ramo, mi chiedevo: Chissà se con un bel pugno arricchito dal chakra reggerebbe?.
    Ma non era quello il momento di pensarci, avevamo fretta di raggiungere la locanda.

    [...]

    Sì, sono rimasto qui, duo di criminali! Mi avete riempito casa di scimmie quella volta, dannati voi!, fu l'accoglienza dello studioso, a cui, in effetti, avevano lasciato i falsi discendenti incatenati in casa, senza preoccuparsi troppo delle conseguenze.
    Il mio aiutante si chiamava Watanabe e se n'è andato qualche anno fa, è andato a fare il ninja, quel disgraziato!, brontolò, seguendo gli altri all'interno.

    Alla Locanda dell'Albero Nero il proprietario, Tanaka, l'uomo ferito, fu preso sotto le cure mie e di Yato.
    Alla domanda del Senju, allungai ancora un pò le dita sulla zona ferita, cercando di valutare al meglio il danno: Non saprei, Yato-san, una clava dovrebbe dare un danno uniforme e soprattutto, qui parlavano di guanto, no? Forse un tirapugni un pò più grosso del normale? , ipotizzai.
    Intanto, Takeshi e la sua fidanzata guardarono perplessi il mio compaesano per i suoi commenti su come fossero quasi esplosi con la locanda.

    Come gli altri, comunque, fui sorpreso nel sapere che ci aspettavano, o meglio, che si aspettavano il Rosso Eremita ed i "Guerrieri del Vuoto", cosa per la quale alzai lo sguardo, alla domanda di Yato: No, io non lo sono. All'Abete ce n'erano alcuni, guerrieri con un fuuinjutsu particolare ed usavano il Vuoto, non che abbia capito cosa fosse, ma erano dei tizi vecchissimi che hanno aiutato a distruggere l'Arma. Poi hanno donato il loro potere ad alcuni accademici..., mi fermai, ricordando che con quel tizio dal nome vergognoso, incontrato sul lago sotterraneo, c'era Akira-san ed erano entrambi dei Guerrieri del Vuoto.
    E proprio il jonin della Nebbia, dopo quelle parole, uscì dalla locanda assieme al tipo che li aveva accolti, quel Sanji.

    Il Rosso sarebbe rimasto lì dentro con noi, assalito dalle domande di Tanaka e Nami, mentre la giovane Minami si avvicinò a noi due medici: Grazie mille, grazie per aver aiutato il signor Tanaka e perché salverete il piccolo Tooru., esordì, quasi abbracciandoci, se la madre non l'avesse fermata, dicendole di farci fare il nostro lavoro.

    [...]

    Sanji, intanto, all'esterno, aveva ascoltato le domande di Akira e ci pensò qualche attimo, prima di rispondere: Il giorno dopo la fine della battaglia, verso il tramonto, un duo di shinobi portò al villaggio tutti i rapiti, erano un tizio bizzarro ed il suo capovillaggio, il Mizukage, mi pare., in effetti, se l'Hozuki, al contrario mio, avesse mai letto, essendo lui un jonin, fra i molteplici documenti quello fatto dal predecessore di Elmo-san sulla sua missione a Tsuya, forse sarebbe già stato a conoscenza dell'intervento di Itai e Seinji Akuma in quella missione per salvare i rapiti. [Nota]
    Per un bel pò di tempo ci fu un via vai di ninja: gente di Taki che veniva a studiare l'albero, qualche ronin, persino dei rappresentanti dell'Accademia, un paio di volte persino quel biondino, il Mizukage, vidi passare di qua. Era sempre un pò triste devo dire, però disponibile ad aiutare. Credo che Tanaka abbia anche una foto con lui il giorno dell'inaugurazione della nuova Locanda., certo Akira non poteva sapere giorno per giorno cosa Itai facesse in quel di Kiri, o quando era fuori per delle missioni.
    Poi niente, è stato tutto abbastanza tranquillo, a parte quando quella piattola di Watanabe si scoprì capace di sputare fuoco e decise di andare a fare il ninja, o quando il tuo amico Rosso, lì dentro, passò di qui in cerca di informazioni su un'isola volante., stava quasi per fermarsi, quando si ricordò di un particolare.
    C'era un tizio, un vecchio ninja che conobbi un giorno facendo delle ricerche attorno all'albero principale, si chiamava Rasetsu.
    Sarà stato tre anni fa? Forse un poco meno, Watanabe se n'era andato da un pò e mi toccava andare da solo in giro per i dintorni in cerca di qualche dato storico su questo Pangu. Avete scatenato un bel pò di casino voi ninja qui e la storia dei Discendenti iniziava ad interessare un pò di studiosi, io ero già qui, quindi iniziai a cercare qualche traccia del loro viaggio, o qualche dato interessante sull'albero che aveva ingoiato quello Scheletro gigante.
    Ad ogni modo, un giorno, vagavo nei pressi dell'albero centrale, quando trovai una sorta di casetta, o una caserma come la definì quel tizio.
    Mi spiegò che era un ninja della Foglia, rimasto qui dai tempi della grande guerra con i Cremisi, mi diede anche qualche informazione storica sul periodo, anche se non so quanto accettabile.
    Mi raccontò che aveva aiutato il Mizukage, il suo strambo compare ed un drago, particolare che mi sembra esagerato, nel salvataggio dei rapiti dagli uomini-scimmia; addirittura mi accompagnò a vedere dov'erano trattenuti i prigionieri, nella vecchia base delle truppe di Taki, in una sorta di burrone, ora pieno di tutti i rami di Sareshigami.
    Qualche volta era così ubriaco che, invece, si confondeva, ed iniziava a parlare in particolare di un suo compagno, un povero disgraziato che era rimasto con lui nei boschi, perdendo la moglie e le figlie, un povero disgraziato che alla fine aveva deciso di disertare... si dice così, giusto?
    A pensarci bene sarà un mese che non vedo più Rasetsu.
    , concluse a quel punto Sanji, prima di aspettare eventuali domande dell'altro.

    [...]

    Ciò che nessuno di noi sapeva era che, in qualche modo, qualcuno aveva spinto per un ulteriore inviato da Suna e la richiesta era stata di avere il neo-eletto chunin Masayoshi, un Jinchuuriki e Guerriero del Vuoto, anche se forse queste non erano informazioni note ai più.
    Masayoshi, mio buon amico aggiungerei, era partito da Suna in un momento diverso da Ossi...Ossh... l'Eremita Rosso, inoltre, non viaggiando via aria, arrivò alle mura di Tsuya quando noi eravamo già corsi all'interno.

    Il Jinchuuriki della Sabbia avrebbe avuto facile accesso al villaggio, che non era proprio sorvegliatissimo, ma per incontrare qualcuno, avrebbe dovuto attendere una buona decina di minuti, poi gli sarebbe venuto incontro un uomo anziano, che gli si rivolse prontamente: Salve, giovane viandante, cosa ti porta qui a Tsuya? Sei uno dei ninja che stavamo aspettando? E' successo qualcosa alla taverna dell'Albero Nero, io sono diretto lì, mia figlia e mia moglie ci lavorano. Io sono Kyoshiro Mifune, sacerdote eletto del tempio. [Kyoshiro Mifune]
    Masayoshi avrebbe potuto interagirci ed avrebbe scoperto un pò di fatti interessanti: A quanto pare c'è stata un'aggressione, se vuoi il mio parere è colpa dei peccatori, che non onorano Sareshigami! Sono morte già quattro povere anime peccatrici! Il dottor Amano, la signora Akane ed il figlio, il povero vecchio Yoshi, tutte anime che ora torneranno alla natura, poverine. Altro che scimmie! Si tratta di blasfermia, dico io! Povera mia figlia che ha perso la via della fede! , stava quasi blaterando l'uomo, ma, se il sunese lo avesse seguito, avrebbe finito per raggiungerci.

    [...]

    Nel frattempo, quando le condizioni del vecchio Tanaka erano ormai abbastanza stabili, avrei atteso per eventuali domande di Yato verso i vari tizi lì presenti, poi quando il Senju fosse stato d'accordo, saremmo andati fuori a raggiungere Akira-san.
    Alle spiegazioni del jonin, confermai con un accenno sul fatto che lui era il Guerriero del Vuoto, però fui come congelato da una sua frase: "l'Arma è distrutta".
    Ora, non chiedetemi perché, ma il ricordo di ciò che provai all'Abete, quella sensazione, e non parlo del dolore fisico, ma quel senso di qualcosa perduto, insomma sì, di abbandono, mi ritornò alla mente, però, cercai di tenere per me quella considerazione, mentre l'Hozuki parlava.

    Quello che diceva era in effetti sospetto: si aspettavano l'Eremita Rosso ed i "Guerrieri del Vuoto", al plurale, e lì c'era il primo ed uno di quei tizi dell'Abete, Akira appunto.
    Cosa c'entrano i Guerrieri del Vuoto e l'Eremita con queste chiavi? Cioé, voi eravate tutti presenti alla... nascita di quest'albero, ma i ninja erano molti di più, giusto, Akira-san? Ma solo lei è un Guerriero del Vuoto fra quelli, gli altri due sono stati scelti all'Abete, se ben ricordo., osservai.
    Per poi fermarmi, nel notare l'avvicinarsi del ninja di Suna.
    Ehi! C'è Masa-san! E' uno dei due guerrieri del Vuoto appunto, no?, osservai, prima di voltarmi verso il Senju, Manca giusto un tuo compaesano, Yato-san, devono essersi confusi in Accademia., scherzai.
    In effetti, non fosse stato per la presenza di Yato-san al posto del tizio piagnucolone che m'aveva dato fuoco, ci sarebbero stati tutti i Guerrieri del Vuoto e l'Eremita Rosso.
    A quel punto mi sorse una domanda, che tenni per me: Io che c'entro?

    Mentre quella domanda mi scivolava in testa e forse mentre il chunin di Suna si metteva in pari con gli altri, il sacerdote Mifune si avvicinò alla moglie, che stava uscendo dalla locanda ed entrambi si diressero verso di noi.
    Fu Oboro la prima a parlare: Takeshi voleva proporvi di visitare le altre scene del crimine, come le chiama lui, dove sono morti la vecchia Akane, o Yoshi. Inoltre, se volete attendere il giorno indicato da questi ninja con le maschere di scimmia, dovete pur trovare un posto dove dormire., propose.
    Possono venire al tempio di Sareshigami! Il divino Albero ci ha concesso tante rami che usiamo a mò di casette per chiunque voglia riposare e, magari, lodare la bontà divina!, s'intromise il vecchio sacerdote.
    Possono pure riposare qui alla Locanda, non serve che vengano al tempio, poi i rami possono essere un ostacolo per chi non è abituato., ribatté stizzita la moglie, che in effetti sollevò un argomento che ancora mi girava per la testa, su come liberarsi di quei fastidiosi rami.
    Se volete posso farvi vedere dov'è stato trovato il poveo professor Amano, magari così mi aiuterete a cercare Rasetsu., propose allora l'archeologo.
    E per quanto non sapessi di chi stesse parlando, lasciai comunque la prima parola ai jonin su cosa dovessimo fare.
     
    .
  9.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    All'Ombra di Sareshigami


    III


    Scimmie?
    In che senso... Scimmie? ... Ah... L'illuminazione.
    Era una cosa a cui non avevo mai pensato in tutti quegli anni.
    Le quattro persone che avevo tolto da mezzo per evitare ai Kijin di ritrovarsi in superiorità numerica, nascondendole e legandole in casa di Sanji... Si erano trasformate comunque anche se lontane dalla zona del rituale. Pff... PFFFFFF... Cercai di trattenere le risate con entrambe le mani.
    Poi immaginai il salotto di Sanji con dentro 4 scimmie imbavagliate e stordite. AHAHAHAHAHAHAHAH! OH PER TUTTI I KAMI! AHAHAHAH! HAI RAGIONE! CAVOLO! NON CI AVEVO PROPRIO PEN... Cercai di ritrovare credibilità, ancora con le lacrime agli occhi. Ehm... Si, ecco, si... Rischi calcolati. Giusto Hoshi? Era stato tutto messo in contPFFF AHAHAH! O DIAMINE, BASTA! Esclamai per me stesso, pizzicandomi la guancia, mentre Sanji rincarava la dose prendendosela contro il suo ex aiutante. Ninja? Quel ragazzino occhialuto, un ninja? Ma che diamine, uno si alza il giorno e decide di fare il ninja? Per Taki poi? Devi avere veramente una brutta influenza, vecchietto! Esclamai, entrando nella locanda.

    [...]

    Lasciati i ninja medici ad appurare della situazione e delle condizioni mediche del ferito, iniziò il colloquio con il vecchio archeologo, che incominciò a ripercorrere i momenti e i periodi successivi alla grande battaglia contro l'Arma di iwa. Sapevo che Itai aveva avuto un ruolo in quella storia, seppur marginale rispetto alla battaglia in sé, e sapevo che era stato accompagnato in quella missione da Seinji Akuma, che doveva essere di certo il tizio bizzarro. Certo, non avevo mai letto i rapporti per intero - leggi, non avevo mai letto i rapporti, e basta nda - ma a sommi tratti Itai mi aveva informato dell'incontro con i Kijin al loro campo base.
    Quello che mi stupì fu il racconto dei successivi mesi. Itai...? Qui? Chiesi, confuso. Non aveva semplicemente senso. Perché non mi aveva mai detto che era tornato a Tsuya? Perché, poi, era tornato più di una volta? Mi sembrava impossibile da credere. La mia espressione avrebbe rappresentato il mio stato confusionale assoluto. Cercai di continuare ad ascoltare l'archeologo, che ritornò anche sulla storia del suo aiutante. Fammi capire, si è svegliato e da un giorno all'altro era in grado di utilizzare ninjutsu? Mah... Avrà fatto qualcosa, no? Non mi pare possibile così senza alcun addestramento...
    Dopo ciò venne il momento del guardiano della frontiera, Rasetsu. Uhm? E' ancora lì? Deve essere il vecchio ubriacone di cui mi raccontò Itai... Esclamai, mentre Sanji mi riferiva di aver trovato la sua casupola vicino al tronco principale di Sareshigami. E anche lui... Scomparso, quindi. Riflettei. Ci sfugge qualche pezzo del puzzle, poco ma sicuro... Sai indicarmi la direzione della casa di Rasetsu? Lui ha conosciuto Itai, ed è qui da più tempo di tutti... Sebbene sia un ubriacone, saprà darmi qualche indicazione in più, credo...

    [...]

    I due chunin raggiunsero presto me e l'archeologo, riportandomi le loro deduzioni sugli accadimenti della taverna. Il ninja della Nebbia era - come sempre, a dire il vero - però, ancora confuso. Come tutti, d'altronde. Si, eravamo molti ninja presenti sul campo di battaglia. Io sono stato l'unico a cui venne affidato il simbolo del Vuoto, da Pangu in persona, quel giorno. Le motivazioni, mi piace pensare, non furono casuali, soprattutto dopo gli eventi dell'Abete... E, mentre terminavo quelle parole, in lontananza sbucò dall'ombra dei tanti rami un altro ninja. Non è Masakoso quello? Indicai, mentre Fudoh accoglieva calorosamente il ninja di Suna che era stato scelto come successore dei vecchi Guerrieri del Vuoto. Beh... Inaspettato, ma neanche troppo... Visto l'andazzo, intendo. Intanto benvenuto... Ci faremo una chiacchierata più tardi, magari, sono curioso di sapere i tuoi progressi... Ma adesso... Per adesso dovevo assistere alla lotta su chi ci avrebbe ospitato per le notti che sarebbero sopraggiunte. Mh, insolito... Non mi è mai capitato nulla del genere. Che vi aspettate? Che vi paghiamo? Di sicuro, io non prego. Rassicurai il buon vecchio sacerdote. Se siete d'accordo, dividiamoci in due gruppi. Vecchietto, io vengo con te. Fammi vedere dove è stato aggredito Amano e poi conducimi da Rasetsu. L'altro gruppo andrà a verificare i posti dove sono morti Akane e Yoshi... Visto che voi due sembrate molto affiatati, Masakoso vieni con me? Chiesi, attendendo risposta dai restanti ninja. Ci vediamo al tramonto a... Dove dormiamo? Guardai i tre chunin. Forza, non fatemi scegliere tutto a me! Esortai i tre ninja, attendendo che qualcuno prendesse iniziativa.
    Al termine del confronto, avrei guardato il buon vecchio Sanji. Allora, vecchietto, fai strada te?

     
    .
  10.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    304
    Reputation
    +163

    Status
    Offline

    Mistero a Tsuya


    - - - 3 - - -

    È esatto, Kensei Hito, attuale Mizukage. Una persona che ha meritato la mia ammirazione. Specificai, con un breve cenno del capo, tralasciando gli sproloqui poco lusinghieri di quel kiriano ma senza prendermela particolarmente. Dopotutto se non correva buon sangue tra me e l'Hokage, era inevitabile che anche a Kiri potessero esserci dei contrasti, anche se bonari (o almeno così mi pareva). Esattamente come Fudoh-san. Aggiunsi senza ombra di imbarazzo, ma lasciandomi poi andare a un sorrisetto beffardo quando Akira sottolineò l'irritazione che provava nell'avere a che fare con Raizen, assolutamente condivisibile, tanto da incassare la pacca sulla spalla senza scoccargli occhiate ostili. Non avevo alcuna necessità di farlo, a onor del vero.

    La vicenda entrò nel vivo mentre soccorrevamo la donna ferita e Akira, da Jonin, prendeva le redini della faccenda. Dopo aver parlato a lungo con un suo contatto locale, un tizio basso e dall'aria terribilmente frustrata dalla nostra presenza, uscì per raccogliere ulteriori informazioni, assicurandosi che lo raggiungessimo. Mentre sorvegliavo la scena Fudoh trasse le sue prime conclusioni, anche se sembrava incerto sull'effettivo mezzo dell'aggressione. Una clava regolare forse no, ma magari un grosso bastone...se fosse realmente un pugno...quanto dovrebbe essere stato grande? Un Akimichi forse sapeva fare qualcosa del genere, ma perché mai un Akimichi avrebbe dovuto attaccare a Tsuya un discendente di Pangu, uno di quelli coinvolti nelle vicende di qualche anno prima? Avere così poche informazioni sull'argomento mi irritava, ma ancora di più mi irritava il fatto che c'erano delle briciole di pane da seguire fin troppo evidenti e ne eravamo tutti consapevoli. Le puntualizzazioni sui Guerrieri del Vuoto non mi aiutarono granché (alle volte Fudoh-san sapeva essere terribilmente evasivo, come se volesse mettermi alla prova) e anche i ringraziamenti della giovane Minami francamente mi lasciarono indifferente. Hanno donato questo Vuoto agli accademici? A chi di preciso? Chiedo giusto a titolo informativo, se non è un segreto. Speravo non fosse Raizen...non mi sarebbe affatto piaciuto scoprire che era diventato ancora più forte.

    Cercai di focalizzarmi sulla questione direttamente alla mano. Sapreste darci qualche indicazione aggiuntiva? Ci sono stati forestieri in questi giorni nel villaggio? O qualcuno che si è fatto notare in qualche modo tra gli abitanti? Avrei chiesto alle donne presenti, cercando di mostrare un sorriso rassicurante mentre Fudoh era all'opera con le sue sapienti arti mediche. E qualcuno potrebbe ricostruire i movimenti delle persone aggredite o uccise nei giorni precedenti al fatto? Il piccolo Tooru poi era evidentemente un'esca, ma meglio approfondire. Avete fotografie o qualcosa del genere delle vittime e del bambino? La cosa strana era che tra individui mascherati e morti assolutamente sospette e "tecnicamente" impossibili, il coinvolgimento di ninja era quantomeno ovvio. Ma ninja che provenivano da dove? E perchè? Fudoh-san...non abbiamo modo di mettere qualcuno a guardia dei feriti...non potremmo organizzare un trasporto verso una città vicina?

    Raccolte alcune informazioni (o così speravo), raggiungemmo poi Akira all'esterno, che si identificò come uno dei Guerrieri del Vuoto che i rapitori volevano a tutti i costi incontrare, o con cui volevano avere a che fare. Continuo a pensare che dovremmo remare contro il loro piano. In ogni caso... Poggiai una mano su uno dei rami del grande albero che costituiva l'intero paese. Questo albero è strano...previene gli incendi ma un jutsu lo ha aggirato, o almeno questa è l'ipotesi più probabile. Mi accigliai, componendo una manciata di sigilli per cercare di manipolarlo con la mia Kekkei Genkai. Mi trovai a poterlo fare, ma con una fatica notevole, come se la pianta fosse ricca di chakra esterno...e questo ebbe due importanti ripercussioni. La prima era una mia considerazione: Pensavo, dai rapporti, che l'albero fosse stato influenzato dall'energia vitale del leggendario Pangu...ma la pianta è ricca di chakra. Possibile che ci sia qualche elemento esterno? Cosa ne pensi, Fudoh-sa...FUDOH-SAN! Mentre manipolavo la pianta si era verificato qualcosa di assolutamente inatteso, una ripercussione priva di logica: il kiriano aveva avvertito un dolore intenso al ventre, come se qualcosa gli stesse frugando le interiora senza anestesia! L'effetto cessò non appena smisi di manipolare la pianta, ma lui se ne sarebbe accorto? Lo avrebbe condiviso con noi? Di certo avevo avvertito il suo malessere! Tutto bene? Cosa è successo?

    Poco dopo ci avrebbe raggiunto Masayoshi di Suna...un ninja che conoscevo e che in passato era stato una vera e propria palla al piede durante una missione che coinvolgeva una sorta di sacerdotessa indovina. Masayoshi? Credo che noi due ci conosciamo. Era stato talmente inutile durante la missione che a un certo punto lo avevo abbandonato, anche se non in pericolo, proseguendo sulla mia strada. Era molto cambiato da allora, lo ricordavo come un ragazzino sovrappeso, ma non per questo, nè per la sua natura di Guerriero del Vuoto, mi sentivo di poterlo considerare una risorsa o qualcuno di cui fidarmi per quella breve missione. Immagino di essere stato mandato io invece dell'altro perchè a differenza sua sono in grado di dire almeno due frasi consecutive con un senso logico e grammaticale. Commentai brevemente, esprimendo la mia scarsa considerazione per Youkai.

    Akira comunque catalizzò la nostra attenzione, prendendo le redini della faccenda e consigliando di proseguire le indagini invece che cercare subito il ragazzino rapito, cosa che approvai. Annuii quando distribuì gli incarichi. Molto bene, saremo più efficienti in due. Non amavo l'idea che i cittadini, possibili colpevoli o alleati dei ninja nemici ci scortassero, ma al momento non avevamo scelta.
     
    .
  11.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    455
    Reputation
    +85

    Status
    Offline

    Tsuya e Sareshigami


    Villaggio di Tsuya - Chapter I





    [14 Luglio. Sera]



    Con l'avanzare del crepuscolo, un uomo incappucciato si lasciava il deserto alle spalle, inoltrandosi nella fitta boscaglia che si estendeva fino al pericoloso confine tra Ame e Konoha, ad altri due giorni di cammino dal luogo che aveva assistito alla nascita del nuovo guerriero del Vuoto e la distruzione di una delle armi di Iwa.
    Il ricordo di Lianshi-sama gli strappò un fugace sorriso, nascosto dietro la lunga sciarpa che gli avvolgeva il collo e parte del volto.

    [La sera successiva]



    Per un viaggiatore solitario le strade sono sinonimo di guai e incontri pericolosi.
    Se di giorno ci si può spingere sin dentro la foresta per non essere individuato, di notte, lungo i sentieri illuminati dalle torce dei viandanti, le taverne diventano una tentazione anche per gli spiriti più solitari. Calore, cibo, birra e letti caldi sono meglio del gelo, dell'umidità, del vento e dei giacigli da dividere con gli animali diurni.
    Quella notte, all'interno di una locanda, tutti osservavano quello strano viaggiatore che se ne stava seduto lontano, in disparte, con un piccolo suricato sulla spalla. Sorseggiavano insieme una zuppa calda: uno da un piatto normale e la creatura da un grosso cucchiaio di legno.
    I Kijin. Pensava, serio in volto.
    Aveva giurato, in ginocchio davanti agli anziani, di non porre la sua vendetta sopra la missione.

    [...]


    Nella striscia di foresta al confine tra il Fuoco e la Cascata, in barba alla tenue foschia mattutina, il neo Chunin riusciva ad ammirare l'enorme albero di cui gli avevano parlato. Lo avevano descritto come grande, immenso, imponente, ma Sagemashira era qualcosa di più, anche a chilometri di distanza. Era una montagna di legno il cui tronco era vasto quanto Suna, con rami così alti da perforare il cielo in più punti. Se non fosse il prodotto di qualche diavoleria, quell'albero doveva avere la stessa età della Terra.
    Mancavano due ore per raggiungere Tsuya. Aveva seguito le indicazioni dell'amministrazione sunese: costeggiare i confini, svoltare verso il Fuoco e proseguire verso Nord. Il briefing era stato breve ma intenso. Dopo il giuramento, aveva ricevuto l'ordine di studiare i resoconti di una missione avvenuta cinque anni prima. Il fascicolo pesava più di un chilo e in tutti quei fogli ingialliti dal tempo era riuscito a memorizzare solo una manciata di nomi e luoghi.

    Due ore dopo, nella radura ombreggiata che conduceva all'ingresso di Tsuya, lo shinobi si rese visibile.
    Avvolto da una lunga veste bianca che ne celava i lineamenti, per tre giorni la sua chioma bicolore era rimasta nascosta nelle profondità di un cappuccio dorato come la sabbia dell'Anarouch. Non aveva alcun coprifronte con sé.
    Sotto l'immenso Sareshigami, il neo chunin abbassò il proprio cappuccio. Uno dei pochi raggi di sole che filtravano dai rami delle pianta gli illuminò gli occhi verdi smeraldo.
    Avanzò piano, senza fretta, guardandosi intorno come un bambino in un parco giochi. Se sopra di lui la fitta ramificazione forniva una protezione quasi perfetta contro il sole e la pioggia, a terra le radici avevano fatto scempio del suolo.
    Alla soglia del piccolo Gate, nessuna guardia armata gli sbarrò la strada.
    Non ne fu sorpreso. Aveva già visitato luoghi in cui era permesso entrare ed uscire senza limitazioni.
    Dove saranno? Si chiese, perplesso, grattandosi il capo.
    Conoscendo Hoshikuzu non deve essere difficile scovarlo. E invece le strade erano deserte e silenziose. Non poteva saperlo, ma altrove era accaduto qualcosa di terribile.

    [...]



    Tra sbadigli e lamenti sussurrati a mezza voce del neo Chunin, un uomo si avvicinò a lui.
    Le rughe che solcavano la sua fronte lasciavano pensare che quel tizio, vestito in modo elegante, dovesse avere all'incirca il doppio degli anni di Masayoshi. Ciò nonostante, appariva in forze.
    Sì, sono uno dei ninja. Masayoshi di Suna. Rispose, staccandosi dalla parete su cui si era appoggiato.
    Li ho raggiunti in ritardo. Il malus in furbizia era stato speso per aumentare la fortuna, infatti, Kyoshiro non era un semplice cittadino, ma il sacerdote eletto del culto di Sareshigami.
    Sì, andiamo. Gli si affiancò, cercando di ricordare se quel tizio fosse menzionato nei verbali che aveva sfogliato qualche giorno prima. Poi capì che sarebbe stato meglio chiedergli cosa fosse accaduto, specie alla figlia e alla moglie.
    Aprì un piccolo vaso di Pandora.

    CITAZIONE
    A quanto pare c'è stata un'aggressione, se vuoi il mio parere è colpa dei peccatori, che non onorano Sareshigami! Sono morte già quattro povere anime peccatrici! Il dottor Amano, la signora Akane ed il figlio, il povero vecchio Yoshi, tutte anime che ora torneranno alla natura, poverine. Altro che scimmie! Si tratta di blasfermia, dico io! Povera mia figlia che ha perso la via della fede!

    Già quattro morti. Storse le labbra.
    Ci sono analogie con quanto accaduto cinque anni fa? Chiese, curioso ma pronto ad ignorare il suo pensiero. Diffidava dai fanatici, specie dopo aver conosciuto gli Hayate. Le fedi, qualunque esse fossero, offuscavano i giudizi.
    Non fece altre domande. Per il momento.

    [...]


    Aaaah eccolo Fudoh. Sapeva della sua convocazione. Gli anziani di Suna glielo avevano rivelato per convincerlo a mettere da parte la sua vendetta, requisito imprescindibile per poter partecipare alla missione.
    Lo avrebbe riconosciuto anche da cieco. Nessuno come lui andava in giro vestito in quel modo. La promozione a chirurgo non lo aveva allontanato dalla strada.
    Con lui vi era Akira Hozuki, il guerriero del Vuoto che all'Abete aveva salvato tutti. Il terzo componente della squadra era Yato Senju, il ninja che molti anni prima lo aveva abbandonato nel bel mezzo della missione.
    Fudoh! Sempre insieme. Sentirsi nominato come guerriero del Vuoto lo imbarazzò.

    CITAZIONE
    Masayoshi? Credo che noi due ci conosciamo.

    Sì ci conosciamo. Rispose al foglioso, sorridendo.
    Dal giorno in cui si erano incontrati nel villaggio della Neve, aveva sognato di incrociare il suo cammino per vendicarsi, ma ora, dopo anni dal misfatto, Masayoshi non avrebbe preteso le sue scuse. Non erano necessarie, anzi, a dirla tutta, il desiderio di ricambiare quell'umiliazione lo aveva spinto ad allenarsi ogni giorno, abbracciando il potere del demone, del Vuoto e del Kiseki incastonato all'altezza del suo cuore.
    Spero tu stia bene.

    CITAZIONE
    . Ci faremo una chiacchierata più tardi, magari, sono curioso di sapere i tuoi progressi... Ma adesso...

    Certamente. Rispose, senza aggiungere altro. Era chiaro che avesse interrotto una discussione.
    Rimase in silenzio e non mise bocca nelle decisioni di Akira; era appena arrivato e non sapeva nulla di ciò che avevano scoperto.
    Sì, verrò con te. Sapeva già di cosa avrebbero parlato e il neo Chunin avrebbe voluto scomparire pur di non dover confessare che il suo potere del Vuoto non era ancora germogliato. Ciò nonostante si sarebbe comportato da uomo.
    Ammettendo le proprie difficoltà, l'Hozuki avrebbe potuto aiutarlo.
    Ma quella era un'altra storia.


    Chakra: 75/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Shuriken × 4
    • Cartabomba I × 1
    • Kunai × 6
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note
    ///



     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,438
    Reputation
    +601

    Status
    Online

    Domande e Risposte


    Domande soprattutto



    [Akira Hozuki]

    Quando il Jonin di Kiri rimase da solo con l'archeologo, lo tempestò di domande, dopo aver ascoltato la sua versione di quei cinque anni passati.
    Sì, te l'ho detto, il biondino, il Mizukage, è tornato diverse volte, almeno nel primo anno, anno e mezzo forse., confermò quando il primo si stupì nel sapere che il Nono Kage della Nebbia era stato visto più volte a Tsuya.

    Sulla domanda relativa a Watanabe, Sanji fece spallucce: Non so che dirti. Una sera abbiamo litigato, s'è fregato un paio di mie bottiglie di vino, fra le più pregiate aggiungerei, è andato ad ubriacarsi chissà dove e la mattina dopo emetteva fuoco dalla bocca. L'ho persino preso in giro che si era bevuto del tabasco anziché del vino, o forse dell'aceto.
    La cosa però non vedeva di smettere. Non gli servivano nemmeno quei vostri cosi fatti con le dita, sapeva sputare fuoco, come i draghi delle leggende.
    Così dopo l'ennesima litigata, ha deciso di andare a Taki a fare il ninja. Ingrato.
    , lamentò ancora, agitando la testa e, al contempo, armeggiando con la polvere, mentre, forse, persino Akira avrebbe notato una nota di rammarico nello sguardo basso dell'anziano archeologo.
    Non sono sicurissimo di saper individuare dove si trovi la casa di Rasetsu, ma posso provarci, sì. Dovrebbe essere sul versante destro uscendo dal villaggio e camminando verso Sareshigami, non troppo lontano da un fiumiciattolo., cercò di ricordare Sanji, facendo mente locale sui vari incontri avuti nel precedente anno con l'anziano ninja dimenticato da tutti.

    [Fudoh & Yato]

    Forse hai ragione, Yato-san, potrebbe essere una clava, o comunque un'arma contundente., confermai alla fine, all'ennesima osservazione del Senju sul fatto che difficilmente ci sarebbe potuto essere un guanto tanto grande.
    Anche se ero ancora abbastanza convinto che quella ferita avesse delle strane dimensioni.

    Quando il discorso puntò sui guerrieri del Vuoto, Yato mi chiese chi era stato premiato con quel potere, feci una smorfia: Devi sapere che parte dell'incontro dopo la... fine della battaglia all'Abete, me lo persi perché ero svenuto, ma quando raggiunsi gli altri, a ciò che ho potuto capire, c'erano due nuovi guerrieri del Vuoto fra gli accademici.
    Uno era Masayoshi-san, un ninja di Suna con cui mi sono già incontrato diverse volte, l'altro è un tuo compaesano, non ricordo il nome, ma aveva i capelli rossi ed era un piagnone. Come età dovrebbe avere più o meno la nostra.
    , confermai, tralasciando sempre che Akira-san era anche lui un Guerriero del Vuoto.
    Poi, mentre continuavo a curare il proprietario della locanda, Yato-san fece alcune domande ai presenti.
    Estranei? Bé, qualcuno c'è ancora che viene qui a visitare il luogo e studiare Sareshigami. Ad esempio fino ad una settimana fa c'era qui una coppia piuttosto strani nei modi, lei era... ehm... molto vistosa, lui più silenzioso, forse è quella storia degli opposti che si attraggono sapete. Comunque sono stati qui pochi giorni, proprio qui alla locanda intendo, e per quanto dicessero che volevano vedere Sareshigami, sono stati più che altro in giro per il villaggio a conoscere le persone e parlare un pò con tutti., ricordò il ragazzone bello massiccio.
    E poi c'era la ragazza di Shiba! Quella era una di cui non c'era da fidarsi, secondo me, sempre seria, mai espansiva, mai gentile con nessuno, povera signora Akane, avrà avuto un crepacuore quando suo figlio si è presentato con quella tipa. L'aveva incontrata ad Umari e... non so come avesse fatto a convincerla, lei era così rigida, seria, ma Shiba è sempre stato, ecco, un porco. Che Sareshigami abbia pietà della sua anima., bisbigliò alla fine del suo intervento la giovane Minami.

    Le persone aggredite? Del vecchio Yoshi proprio non saprei, non era una persona che stava molto in pubblico, era molto riservato. Credo di averlo visto l'ultima volta una decina di giorni fa, stava andando a fare la spesa.
    La signora Akane e Shiba, invece, erano molto più presenti nel villaggio. Certo la signora era anziana, non andava molto in giro, anzi, ormai quasi non usciva più di casa dopo i brutti fatti di cinque anni fa; Shiba, in compenso, come vi diceva Minami-chan, si era trovato una ragazza, me la presentò pure: era di Umari, forse l'avevo anche intravista qualche volta, credo si chiami Midori.
    So che si diceva che fosse partita per Taki tre, o forse quattro, anni fa; in effetti aveva un ché di marziale nei modi. Ricordo che Shiba, pochi giorni prima dell'incendio, aveva detto che l'avrebbe presentata alla madre, quello sì!
    Pare che fosse Midori a voler ufficializzare la cosa il prima possibile.
    Il dottor Amano, invece, era partito per Umari, per avvertire che ci serviva l'aiuto di voi ninja, niente di più.
    , riepilogò Takeshi, cercando, di quando in quando, delle conferme da parte degli altri lì presenti.

    Quindi, ricapitolando: sappiamo che questo Yoshi era vivo fino al 5 Luglio almeno, ma nella missiva non ci era stato detto niente di lui.
    Questo dottor Amano è morto tre giorni fa, quindi il 12, non l'11. Almeno la signora Akane e suo figlio sono morti l'8? E quella coppia che era qui alla locanda, in che giorni è stata qui di preciso?
    , chiesi, mentre, ancora una volta, un pò tutti mi guardavano straniti e fu la signora Mifune a rispondermi: Sì, l'incendio è stato la notte fra l'8 ed il 9, esatto., confermò semplicemente, I coniugi Murakami, invece, sono stati qui dal 4 all'8, credo, sì, se ne sono andati nella mattina dell'8, non c'erano quando avvenne l'incendio., concluse.

    A quel punto fu di nuovo Yato-san a chiedere informazioni sulle vittime e dopo qualche minuto, Nami, la ragazza di Takeshi (avete presente), si mosse ed andò al muro più distante, dove erano posizionate diverse foto, ce ne mostrò alcune, indicandoci le persone di volta in volta. [Yoshi] [Akane] [Shiba] [Amano] [Tooru]
    Ed alla successiva domanda sul trasporto alla città più vicina, non servì nemmeno un mio intervento: l'Eremita rosso, rimasto in silenzio fino a quel momento, si propose di restare di guardia alla locanda, finché fosse stato necessario.
    Così, finite le cure del signor Tanada, io e Yato saremmo potuti uscire all'esterno e riunirci con Akira-san.

    [Masayoshi]

    Il giovane chunin della Sabbia non ascoltò moltissimo delle parole del sacerdote, probabilmente fece anche bene, ma alla sua domanda, quello fece una leggera smorfia, prima di confermare con il capo: Sì, giovane ninja, si tratta delle stesse persone che furono rapite cinque anni fa! Li chiamano, forse per via di ciò che ci fu spiegato poi da quel capo ninja che veniva a farci visita, li chiamano i Discendenti.
    Sono morti ben due di loro, oltre al figlio della signora Akane, che era una dei rapiti, ed il dottor Amano, che era stato rapito, anche se non era uno del villaggio, ai tempi, da quelle scimmie, come me le descrisse anche la mia piccola Minami.
    Io credo, però, che quella fosse una prova a cui Sareshigami lo mise davanti e quelli di loro che l'hanno fallita, adesso, ne devono pagare il prezzo!
    , spiegò il sacerdote Mifune, mentre si avvicinavano al luogo dove già io e Yato ci eravamo riuniti all'Hozuki.

    [Riuniti]

    E parlando di quando avevamo raggiunto lo Spadaccino e questi si era presentato al Senju come un altro guerriero del Vuoto, bé, accadde una cosa strana.
    Stavo valutando il parere di Yato, cioè non di andare a salvare il bambino, come avevano poco gentilmente richiesto i rapitori mascherati, mentre lui stava accennando qualcosa sull'albero ed in effetti ero, per così dire, a disagio con quella grossa quantità di rami, sentivo, mentre il Senju parlava, un magone salirmi allo stomaco, solo che il magone, improvvisamente, divenne un dolore acuto, come un'operazione senza anestesia al mio intestino
    AAHHHHH!!!!, urlai di dolore, portandomi una mano allo stomaco, mi ci volle qualche secondo per riprendermi, mentre Yato urlava il mio nome, stupito da quello che era successo.
    Sudavo, avevo ancora una mano sullo stomaco ed ebbi una forte sensazione che si unì a quella di dolore, una sensazione di deja-vù: ero abbastanza convinto che il mio ultimo ricordo, quando un acuto dolore, molto peggiore di questo, mi aveva colpito all'Abete, che anche Youshi-san aveva urlato il mio nome stupito per quello che mi capitava.
    Fu la coincidenza dei due avvenimenti, credo, che mi fece sudare di più.
    Mi ci volle qualche attimo persino per rispondere a Yato: Tutto bene, credo. Sì, penso di sì., balbettai incerto, evitando direttamente la seconda parte della sua domanda, prima che, per fortuna, l'arrivo di Masayoshi e la consapevolezza che due Guerrieri del Vuoto su tre fossero lì, concentrò l'attenzione dei più.

    Fu proprio il Guerriero del Vuoto kiriano a proporci di dividerci in due squadre: Akira, assieme a Masayoshi, sarebbero andati all'esterno, in cerca del punto dov'era stato trovato il dottor Amano e poi di un tale "Rasetsu"; io e Yato-san, invece, avremmo dovuto visitare i luoghi dov'erano morte le altre vittime.
    C'era anche da decidere dove dormire e fu allora che quel tizio appena arrivato, il sacerdote aggiunse: Non dovete pagare per dormire al tempio, tanto più che ho già un altro pellegrino che sta da noi già da un paio di giorni., affermò fiero.
    C'è uno straniero al villaggio già da qualche giorno?, chiese la moglie, Sì, se tu e nostra figlia tornaste più spesso a casa, sapreste che uno straniero è arrivato due giorni fa, poco dopo la celebrazione del funerale del povero dottor Amano. Ha detto che sarebbe rimasto qui ancora fino a domani., rispose.
    Direi che allora potremmo andare al tempio e, magari, Yato-san, potremmo anche incontrare questo tipo, non pensi? Ci vediamo lì, allora, quando tornate, Akira-san, Masa-san., conclusi con un sorriso abbozzato.
    Sì, lo straniero era forse un elemento d'interesse, in fondo, era stato il Senju a chiedere di eventuali stranieri o persone strane, no? Ma ammetto che avevo anche un altro motivo: Mifune aveva detto che le camere erano costruite in mezzo ai rami ed in qualche modo, sembrava che fossero state le abilità di Yato con quel legno a farmi quel effetto, cosa che non era successa la prima volta che avevo incontrato il ninja di Konoha.
    Che fosse colpa dell'albero? Ma perché? Era un pensiero egoistico su cui ragionare in quel momento, con delle persone rapite ed uccise, ma volevo capirci qualcosa.

    [I Due Guerrieri del Vuoto]

    Akira e Masayoshi avrebbero seguito Sanji all'esterno della città di Tsuya.
    Il corpo del dottor Amano è stato trovato a qualche ora di marcia da qui, io non sono esattamente velocissimo, ma penso che prima del tramonto potremmo riuscire anche a tornare. Rampicanti permettendo., si sarebbe fermato dopo qualche metro, imprecando in mezzo alle radici.
    Ho visto Rasetsu farsi strada in mezzo a queste radici a suon di pugni, mi diceva che è una cosa che possono fare tutti i ninja, usare il chakra per espandere il loro pugno e fare più danno? Noi che magari anche voi due sapete fare questa cosa? Diceva che bastava allargare un pò di più l'impatto ed il ramo ci metteva più tempo a curarsi., ricordò.
    Masayoshi era, proporzionalmente ad Akira, un ninja meno esperto, forse non aveva mai nemmeno sentito parlare del chakra distruttivo, ma lo Spadaccino? Forse non ne aveva mai fatto uso, ma conosceva ninja come Febh Yakushi che del controllo del chakra ne avevano fatto un'arte, applicabile anche per produrre attacchi ad area con un semplice pugno.
    Certo, avrebbe potuto provare ad usare le sue fedeli spade, ma un semplice fendente, persino se dato dalla Rombosogliola, o dalla Pelle di Squalo, si sarebbe richiuso in pochi istanti, troppo pochi perché anche il chunin di Suna e, soprattutto, l'anziano archeologo, potessero approfittarne.
    Potevano fare uso di qualche jutsu? Forse, ma avrebbero consumato veramente tanto chakra, rispetto ad un semplice pugno arricchito con del chakra per espanderlo in un'area circostante.
    Stava al duo, specialmente al Jonin, decidere cosa fare. [Nota]Di fatto, Akira è jonin, non penso che gli servano grandi spiegazioni per apprendere come usare una cosa che può aver visto fare da diversi pg.

    Per Masayoshi, può sfruttare la vicinanza di Akira per capire da lui, vedete come volete giocarla, altrimenti poi per il tuo pg, Roroo, facciamo più avanti, il modo ci sarà ancora nella giocata ^^'


    Comunque fossero riusciti a muoversi, avrebbero avuto due ore di tempo (o quattro se non avessero risolto il problema delle radici) per raggiungere il pezzo di strada dov'era stato trovato il corpo di Amano.
    Erano passati tre giorni, non c'erano più molte tracce utili, tranne una macchia di sangue ormai essiccata sul terreno ed un foro al centro della stessa.
    Lo hanno trovato qui, aveva gli occhi sbarrati, poverino, deve aver visto il suo assassino, perché lo hanno trovato con la schiena sul terreno ed un buco in pieno petto, nemmeno troppo grosso, ma lo aveva passato da parte a parte.
    A controllare bene, comunque, i due ninja forse avrebbero notato un lungo capello color viola acceso, parecchio lungo, impigliato fra i rami sempre presenti. [Nota]
    Inoltre Akira avrebbe di certo riconosciuto nella sottile, ma innegabile, piccola cavità nel terreno, in mezzo al sangue rappreso, le dimensioni di una punta e parte della lama di una katana.
    Era stato, probabilmente, ucciso con un singolo colpo di spada.

    A meno di ulteriori indagini, poi, ci sarebbe voluta almeno un'altra ora, due se non avessero risolto ancora il problema dell'ostacolo dei rami, per raggiungere più o meno la posizione dell'avamposto dove stava Rasetsu.
    Poi, se non presenti doti di individuazione particolari, ci avrebbero messo un'ulteriore ora per trovare l'esatto luogo ed a quel punto, però, l'unica cosa che avrebbero trovato era una porta chiusa che richiedeva un codice di accesso, che, ovviamente, Sanji non aveva.
    La porta non era circondata troppi rami, giusto un paio, ma questo non avrebbe impedito loro di oltrepassarla, se aperta, o divelta.
    Era, però, una porta parecchio resistente. [Nota]Pot = 60, Dur = 4
    Se l'avessero aperta, chissà cosa avrebbero potuto trovare.

    [I Due Ninja Medici]

    Fu Takeshi ad accompagnare me e Yato alle case del signor Yoshi e della signora Akane.
    O almeno il proposito sarebbe stato quello, non fosse stato per tutti quei rami: infatti, arrivati davanti a casa della signora Akane, ci saremmo trovati uno spettacolo quanto meno strano.
    La piccola palazzina di due piani era bruciata, le mura erano annerite, parte del tetto era distrutto, la porta, solo pezzi di legno semicarbonizzato ne restavano, ma i rami erano cresciuti inglobando buona parte dell'edificio e di fatto impedendoci di entrare.
    Yato-san, aspetta, non manipolarlo, voglio provare una cosa., esordii e, sì, come state pensando, volevo evitare di sentirmi ancora le viscere usate come dei bastoncini di quel gioco che ora non ricordo il nome... avete presente?
    Sto divagando, scusate.
    Dissi al Senju di aspettare ed osservai i rami, stavo valutando se usare il mio chakra naturale-gravitazionale per spostarli, ma anche potendo, rischiavamo che si rimettessero al loro posto, quindi, con un pò di preoccupazione, lo ammetto, provai una cosa differente: caricai il chakra nel pugno e colpii Distruzione ad Area (Intermedio)
    Arte: 'utilizzatore può causare danni ad area tramite i colpi corpo a corpo: il colpo si propagherà entro 1,5 metri sulla superficie colpita a partire dal punto d'impatto. La potenza del danno ad area è metà (x0.5) rispetto a quella del colpo diretto, viene considerato come il danno di una [Bomba] per il calcolo dei danni. Nel caso vengano colpiti jutsu difensivi il danno ad area si somma al danno inferto sul punto di impatto diretto.(Mantenimento: ½ Basso a colpo)
    [Da chunin in su]
    .
    Il pugno diede l'effetto sperato: i rami si spezzarono e ci volle qualche secondo, quasi un minuto, perché i pezzi si riformassero a pieno.
    Avevo sentito dolore? Non mi parve in quel caso.

    Mi girai sorridendo verso il Senju: Bene, Yato-san, conosci l'uso del chakra distruttivo così detto?, in caso di risposta negativa, avrei suggerito: E' un ottimo momento per apprenderlo! In fondo le abilità del tuo clan già le conosci, questa arte ancora no., cercai di essere propositivo senza sottolineare che non volevo riprovare la traslazione del fegato ad altezza scroto.
    Abbiamo due giorni di tempo e con gli altri ci dobbiamo vedere solo stasera, in più temo che questo albero abbia già nascosto buona parte delle informazioni per noi., aggiunsi, prima di iniziare la mia spiegazione.
    Il chakra adesivo permette di creare una patina con cui aggrapparsi a superfici o altro, così da camminare sulle stesse.
    Quello repulsivo viene usato per respingere una superficie, o per spingere via un oggetto, senza bisogno di particolari movimenti.
    Il chakra distruttivo, invece, viene caricato intorno al pugno, o anche al piede, se sferri un calcio, per poi essere rilasciato al momento dell'impatto, non respingerà l'oggetto, ma espanderà, come dei cerchi nell'acqua, l'onda d'urto che produci, o almeno questo è un possibile utilizzo ed è quello che ci interessa di più al momento.
    Se vuoi provare, prego.
    , suggerii all'altro, invitando a cercare di spezzare uno dei rami che avevamo davanti. [Nota]
    Nel frattempo, mentre il Senju probabilmente cercava di prendere dimestichezza con quanto gli avevo descritto, mi avvicinai a Takeshi: Dove sono stati trovati la signora Akane e suo figlio?
    Erano tutti e due al piano superiore., rispose dopo qualche secondo.
    Yato-san, che ne dici? Anziché cercare di abbattere rami per due piani, usiamo il chakra per raggiungere il piano superiore? Tanto il tetto è per la maggior parte già crollato., avrei proposto e se l'altro non avesse avuto da ridire, lasciando Takeshi lì fuori, avrei usato il chakra repulsivo per raggiungere il tetto forato e da lì poi entrare avrebbe richiesto giusto qualche pugno ed un pò di alberi danneggiati.

    L'interno era come l'esterno: pieno di bruciature sui muri, c'era un tavolo in una stanza, ridotto a pochi pezzi residui, forse c'era stata anche una qualche tovaglia sopra, date le ceneri sparse, qualche altro oggetto bruciato ed i resti di una sedia.
    C'erano poi un bagno, ridotto anch'esso a ceramica bruciata e qualche ramo che si stava espandendo all'interno, e poi due stanze da letto.
    Una doveva essere la stanza del figlio, c'erano libri, per la maggior parte bruciati ed un paio di portafoto, uno con un'immagine di madre e figlio, o almeno ciò che ne restava, ed una con parte di una figura femminile diversa [Foto]
    Una ragazza con una katana, o almeno nel pezzo di foto che si vede, sembra avere in mano l'impugnatura di una katana...
    Nella stanza che, probabilmente, era stata della madre, c'erano gli aloni ancora dei due cadaveri: uno sul letto, il materasso era per lo più bruciato, ma la rete di sotto aveva retto al più delle fiamme, giusto sciogliendosi un pò, c'era ancora l'alone, appunto, di parte del corpo sul muro.
    L'altro corpo era ai piedi del letto, una macchia nera restava vicino ai resti di una sedia.
    Una seconda sedia era posizionata poco più lontano, vicino alla porta d'ingresso alla stanza, anch'essa distrutta.
    Un occhio molto attento avrebbe notato, alla base di quella sedia, una sottile striscia dove non era passato il fuoco, come fosse stato il punto da cui aveva avuto origine.[Nota]Ad avere una cosa fra: Investigatore, Occhio di Falco, Percezione = 9 o qualche abilità egualmente valida
    Che ne dici? C'è altro che potremmo controllare qui?, chiesi al Senju.

    Finite le investigazioni in casa della signora Akane, avremmo raggiunto di nuovo Takeshi e gli avrei mostrato la seconda foto: La ragazza di Shiba di cui vi parlavo: Midori. Come potesse uno schianto del genere essere attratta da Shiba, poverino, non lo so, ma forse tutta quella fortuna ha portato a questa triste sorte., commentò un pò dispiaciuto, prima di accompagnarci fino all'abitazione di Yoshi.
    E lungo il percorso, volendo, Yato-san avrebbe avuto modo di allenarsi un altro pò, per farsi strada con i pugni in mezzo ai rami.

    La seconda abitazione era in condizioni migliori della prima: nessun segno di incendio, o altro.
    Mi voltai verso Takeshi: Quando avete scoperto che era morto, la porta era aperta o forzata?, in fondo, in qualche modo doveva essere entrato chi lo aveva ucciso.
    No, era chiusa a chiave, come probabilmente lo era sempre, fortuna che Oboro-sama aveva una copia della chiave, era l'unica amica del vecchio Yoshi, gliela aveva data per le emergenze., ci spiegò, cosa che mi fece sorgere una smorfia sul volto.
    Quando fummo dentro, stavolta, ci trovammo davanti ad un appartamento su un solo piano, molto semplice: un soggiorno con cucina, il bagno e la stanza da letto.
    Esclusa polvere e rami, non c'era eccessivo disordine, non c'erano, appunto, segni di effrazione, né niente era stato rubato e tutte le anomalie, almeno a ciò che potevo vedere, si concentravano in due punti.
    Il tavolo era evidentemente fuori posto e c'erano resti di piatti rotti, gli stessi che si trovavano sul tavolo probabilmente ed una sedia era pure quella fuori posto.
    Quando siamo arrivati, il vecchio Youshi era per terra, caduto con tutta la sedia, il tavolo era capovolto, probabilmente era stato spinto via dalle sue gambe quand'era caduto, c'erano piatti ed altri cocci tutt'intorno., ci spiegò Takeshi.
    Poi c'era un alone di bagnato in un punto del pavimento, sarebbe stato facile notare, Non so come sia possible, ma lo abbiamo trovato morto affogato, aveva acqua anche sui capelli in parte e per terra, ma non ho idea di come lo abbiano affogato gettandolo a terra., continuò.
    L'altro partcolare anomalo, invece? In cucina, c'era il lavandino senza più il tubo dell'acqua era staccato, riverso nel lavello e, a ben vedere, non era semplicemente staccato, sembrava che la base fosse stata rotta da un qualche botto, prima che cadesse, appunto, nel lavello. [Nota]
    Avrei atteso per eventuali suggerimenti del Senju su altre domande, o cose da controllare, prima di andarcene e dirigersi al tempio di Sareshigami.

    [...]


    Arrivati al tempio, scoprimmo che era, letteralmente, invaso dai rami dell'Albero: c'era, o più correttamente c'era stato, un ampio spiazzo ripieno di arbusti fra cui muoversi e lì in mezzo, avremmo notato un tizio seduto tranquillamente, dai capelli piuttosto strambi, se volete la mia, che guardava il grande albero centrale. [Ospite del Tempio]
    Ad accoglierci, mentre Takeshi ci salutava per tornare alla locanda, ci venne incontro il sacerdote Mifune.
    Salute, ninja! Spero che vogliate sedervi a contemplare la magnificenza di Sareshigami con me e l'altro ospite del tempio, il signor Kinmaru., propose cordiale.
    Io, che già di mio non sono esattamente il più portato per le questioni di culto, mi voltai verso il Senju: Yato-san, inizia intanto tu a fare conoscenza con questo straniero, io devo controllare una cosa prima, va bene?, proposi e, a meno di grosse obiezioni, mi sarei allontanato verso un'altra zona del tempio e lì, quando fossi stato abbastanza sicuro di essere non visto, mi sarei appoggiato ad uno dei rami ed avrei provato ad imprimervi il mio chakra, come se stessi usando le mani curative.
    Lo so: non era una persona e non era un ramo danneggiato, ma ricordate ad Azumaido? Il mio chakra si era collegato a quello di Gyoza tramite la tecnica delle mani curative, sì, lui era "infettato" dal chakra del biondino infame, mentre qui non sembrava esserci niente del genere, ma Yato aveva parlato di un chakra esterno nell'albero no? Forse potevo capire cosa c'era che non andava fra me e quel albero? [Nota]Di fatto uso

    Percezione degli Dei Guerrieri
    Arte: L'utilizzatore, tramite un round di concentrazione, può comprendere se una delle Armi di Iwa si trova entro un chilometro. E' possibile utilizzare questa capacità solo una volta al giorno.[Da genin in su]

    + qualsiasi altro effetto possibile tu voglia offrirmi.


    E che io ci fossi stato o meno, pochi minuti dopo, magari il tempo di presentarsi con quel "Kinmaru" ed ecco che un'esplosione avrebbe di certo catturato l'attenzione di Yato.
    La Locanda!, avrebbe urlato spaventato Mifune.
    Cosa avrebbe fatto il Senju? Ed io avrei potuto aiutarlo? Di Akira e Masayoshi, nessuna traccia.
    Al di là di tutti i giri che avevamo fatto visitando i luoghi degli altri crimini, in linea retta la locanda non distava più di 10 minuti, correndo, dal tempio.[Nota]Per me, appunto, vedi tu se vuoi che Fudoh abbia qualche interazione speciale.
    Per te, vedi cosa vuole fare Yato, interagire con Kinmaru, andare alla locanda...
     
    .
  13.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    All'Ombra di Sareshigami


    IV


    Questo non è da... Itai. Esclamai, a bassa voce, mentre l'archeologo sembrava assolutamente convinto di quello che diceva.
    Perché mai doveva essere tornato lì? Non c'era niente che lo legava a quel posto. Che mi avesse tenuto nascosto qualcosa?
    Forse, solo il vecchio ninja guardiano ubriacone avrebbe potuto darmi quelle risposte.
    Succedono... Cose strane qui. E no, non solo per le scimmie e per lo scheletro risucchia vita... Comunque mi spiace per il tuo allievo, troverà la sua via anche a Taki... Ma sarebbe stato meglio se si fosse rivolto all'Accademia. Borbottai, mentre annuivo sulle parole di Sanji su Rasetsu.
    Le risposte, forse, avrebbero ottenuto una risposta.

    [...]

    Remare contro il loro piano? Oh, ma dai! E dov'è il divertimento così, scusa? Commentai l'osservazione del Senju, mentre questo cercava di analizzare tramite le sue arti i rami di Sareshigami. Li leggi proprio tutti i rapporti, eh? Beh, si, qui era stata sigillata l'Energia vitale di Pangu, a custodia del Gashadokuro, ma credo che il chakra che senti sia una sorta di eco dell'Arma di Iwa... Credo sia normale, in effetti, e... Fu in quello stesso momento che Fudoh iniziò ad urlare, in preda ad una fitta di dolore. Restai per un istante di stucco, incominciando a guardarmi attorno per capire se mai fosse stato attaccato da qualcuno... Ci mise solo pochi istanti il barbone della Nebbia a recuperare lucidità. Ma sei una specie di santone naturapatico o qualcosa del genere? Che hai che non va? Mi hai fatto prendere un colpo.
    Mi rivolsi al ninja, preoccupato di quella strana reazione. Non riuscivo a comprendere realmente cosa fosse successo, e se Fudoh non avesse affrontato il problema avrei creduto che si fosse trattato solamente di un dolore passeggero casuale.
    I ninja accettarono la divisione in team e, in breve, decidemmo anche di andare a dormire presso il tempio di Sareshigami. Ottimo, mi ricordo, ci sono già entrato di nascosto cinque anni fa... Ehm... Scherzo, eh... Cercai di recuperare, dinanzi al capo sacerdote. Si, anche lo straniero potrebbe essere collegato a tutto ciò. Credo di poter dire che possiamo sentirci abbastanza tranquilli, almeno per i prossimi due giorni. Se chi ci ha voluto qui, desidera la nostra presenza tra due giorni... Non credo sia interessata ad attaccarci prima di allora. Ma non fate troppi danni, eh. Due belle pacche sulle spalle. Sanji, Masakoso, andiamo! E, tirando entrambi per la maglia, mi sarei diretto verso... La direzione sbagliata. Fu Sanji a urlarmi contro e a rindirizzarmi sulla retta via.

    [...]

    Maledette piante... Ma sono dappertutto! Ma non potevate pagare un giardiniere! Sembra di stare ad Oto, zero cura del verde pubblico! Lamenti e imprecazioni del genere sarebbero state praticamente un continuo per buona parte del cammino. Prima di arrivare alla vecchia caserma di Rasetsu, infatti, avremmo dovuto perlustrare la zona dove era stato ucciso uno degli anzi, eredi di sangue dello Scriba del Mondo.
    Procedendo a quella velocità, però, avremmo impiegato due giorni ad arrivare.
    Come dici, Sanji? Pugni? Pff... Pugni... Pivelli. In un istante Gelida Notte e Sameha furono richiamate nelle mie mani. Nonnetto, Masakoso, state indietro. Adesso ci penserò io ad aprire la strada. Esclamai, con convinzione, mentre facevo un passo avanti. Tagliamo via un po' di erbacce! E, con un rapido doppio fendente, solcai con la lama vuoto e legno, tagliandolo quasi come se fosse burro. Eheheh... Ecco come fanno i professionisti.. Pugni, pff.. Queste sono le spade del miglior spadacc... Ma che diavolo?! Il legno, appena tagliato, si era istantaneamente - o quasi - ricongiunto con la sua parte principale. Il passaggio era ancora bloccato.
    Che piante fastidiose... Vedrete voi se mi faccio fermare da due vegetali del diavolo... Le spade vibrarono di nuovo.
    E di nuovo.
    E ancora. Ancora.
    Waaaaaaaah! Dannazione! Una buona dozzina di doppi fendenti, a rapida successione l'uno dall'altro, completamente senza effetto.
    Akira Hozuki non si farà fermare da un alberello. S C O R D A T E V E L O. Le mani si strinsero ancora di più intorno all'impugnatura.
    Ricominciai a fendere l'aria con ancora più forza e vigore, aumentando d'intensità e di numero i colpi; inutili sarebbero stati ogni sforzo da parte di Senji o dell'archeologo di farmi smettere. WAAAAAAAAAH! Avrei urlato, mentre un'immensa quantità di chakra sarebbe andata a concentrarsi nelle mie lame e nel mio corpo. PRENDI QUESTOOOOOOO! Con i muscoli al massimo della loro tensione, le lame si sarebbero abbattute sul legno, propagandosi per più di quindici metri con un'impeto tale da sembrare far tremare l'aria stessa. Il terrore negli occhi degli altri due uomini presenti sarebbe stato palpabile. [Tremila Mondi] Potenza 40 + 40
    Forza 2.325


    Tremila Mondi - Sanzen Sekai
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna (4)
    L'utilizzatore, previo il caricamento di uno o più fendenti, può incrementare notevolmente la propria forza, fino a tre volte tanto, per effettuare una singola azione con le spade. Tale azione non può avere finalità direttamente offensive nei confronti di avversari o nemici, ma può vantare di una potenza unica. Il fendente potrà raggiungere una distanza massima pari a 15 metri; la Velocità sarà pari alla Forza dell'utilizzatore.Tipo: Taijutsu - Kenjutsu
    Sottotipo: Mossa
    (Consumo: QuasiAlto)
    [Da jonin in su]


    z6ooNnk
    Anff... Anff... Anff... Sudato e affannato, guardai dinanzi a me. L'immensa distruzione provocata, durò a malapena un paio di secondi. Mi gelai sul posto per forse un minuto, isolandomi dalla realtà, nella stessa posizione in cui avevo terminato il doppio fendente.
    ... Recuperai la posizione eretta. ... Le due spade scomparirono dalle mie mani. Ok, allora, che dicevamo? Pugni? Incominciai a sgranchirmi sul posto, come se nulla fosse successo. Masakoso, vieni qui vicino a me... Ti faccio vedere come si sa... Tu Sanji, resta un attimo lì dietro eh... Non appena Masayoshi si sarebbe avvicinato, lo avrei preso sotto braccio. Shh... Ascoltatami, e parla piano, allora, come si fa? La risposta negativa sarebbe giunta molto presto. CHE COSA SIGNIFICA CHE NON SEI CAPACE! MA ALLORA SEI PROPR... Mi ricordai di essere davanti a Seinji. Mi girai, sorriso sornione, pollicione all'insù. Tutto sotto controllo. Tornai da Masayoshi. Va bene, ok, calma. Non facciamo brutte figure. Adesso ci mettiamo qui, ci concentriamo, e prendiamo a cazzotti questi rami... Se lo ha fatto un ninja ubriacone, non deve essere poi così difficile... E, con quelle parole, incominciai a concentrare del chakra nelle mie mani. Credo che bisogni far fluire il chakra nel pugno e non utilizzarlo esclusivamente per aumentare la sua potenza, ma rilasciarlo nel momento stesso del contatto con la superficie solida. Solitamente lo faccio con le spade, prolungando la loro capacità o estendendo il loro taglio. Non dovrebbe essere poi così diverso... Quando il flusso fu intenso e costante, non mi rimase altro che mirare al ramo, scaraventando fuori tutta l'energia che avevo raccolto.
    Il chakra, dal pugno al ramo, divampò, espandendosi attraverso il legno e distruggendolo per quasi mezzo metro. Oh... Ma è veramente semplice. Perché non l'ho mai fatto prima? Domandai, tra me e me, sorprendendomi della banalità di quello che stavo facendo. Rami bastardi... A noi due! Sanji, mantieni il passo! Flusso, pugno, legno distrutto.
    Flusso, pugno, legno distrutto.
    Sinistro, destro, di nuovo sinistro.
    Calcio a ghigliottina, solo per provare il funzionamento.
    Di nuovo destro e sinistro...

    [...]

    In circa due ore raggiungemmo alla fine una piccola radura che Sanji indicò come il luogo dell'assassinio del vecchio Amano. Diamo una veloce occhiata in giro, dopo tutti questi giorni non credo ci sia ancora qualcosa di rivelante... Per prima cosa mi avvicinai al terreno dove il sangue ancora sporcava quella porzione di erba e terra. Secondo Sanji il vecchio era stato ritrovato con una ferita nel petto e, a conferma di quello, un foro nel terreno confermava quella versione. Lo hanno infilzato, probabilmente con una katana... Prima devono averlo sbattuto a terra, a meno che il vecchietto non stesse dormendo qui... Vedi il foro? Significa che lo hanno infilzato dall'altro verso il basso... Masakoso, tu hai trovato qualcosa di interessante? Se Masayoshi non mi avesse informato del capello, avrei velocemente effettuato un giro concentrico della zona, ritrovando lo strano capello tra i rami che circondavano la radura. Ehy, guardate qui, un capello viola... E lungo... Sanji, conosci qualcuno con dei capelli così strani? Parlava il tizio dai capelli blu.
    Se non ci fosse stato altro, avrei nuovamente fatto da capo fila, seguendo le direzioni dell'archeologo verso la baracca-caserma di Rasetsu.

    [...]

    Questi diavolo di rami sono infiniti! Avendo imparato a sbarazzarmi del legno di Sareshigami non rendeva prendere a pugni dei rami più divertente di quello che era veramente. Per fortuna ci volle soltanto un'altra ora per giungere nel luogo che doveva essere l'abitazione del vecchio ninja guardiano di Konoha. L'unico problema era che anche l'ingresso di quella strana struttura, ormai inghiottita dalla vegetazione e dalla natura circostante, non era ben visibile. Oh... Per tutti i kami, ma come fa un uomo a vivere qui da solo? Così, se Masayoshi non avesse avuto qualche capacità particolare, sarebbe servita quasi un'altra ora per controllare l'intero perimetro della zona e trovare l'ingresso.
    Già è isolato, cosa diavolo se ne fa di un portone del genere con un codice? Uff.. Tirai un ultimo pugno, spazzando via i rami che erano dinanzi alla grande porta d'acciaio. Direi che Rasetsu non entra, o non esce, spesso... Speriamo che non si sia ammazzato di alcool e solitudine.... EHI! RASETSU! CI SEI?! SONO UN AMICO DI ITAI NARA! MI CHIAMO AKIRA HOZUKI! PUOI APRIRE?! Avrei provato ad urlare, ancora speranzoso di ricevere una risposta che, però, non ci fu mai. E ti pareva... Masakoso, vuoi provare ad aprirla te? Invece di espellere il chakra al contatto, rendi il flusso costante per tutta l'esecuzione del pugno... Dovrebbe scaricarsi in automatico, rendendo il colpo devastante... Forza, prova. Sarebbe stato più tecnico un qualsiasi studente che avesse mai aperto un libro sulle arti ninja, ma d'altronde io ero sempre stato un ninja che migliorava se stesso basandosi sull'intuito e sull'esperienza naturale, non sui libri.
    Se Masayoshi non fosse riuscito a distruggere la porta, avrei ridacchiato. Oh, non ti preoccupare, è normale che tu non ci riesca... Questa porta è molto dura, vedi, c'è bisogno di una maggior forza e di una maggior quantità di chakra... Guarda qui... E, con quelle parole, avrei messo da parte Masayoshi, posizionandomi davanti al portone e concentrandomi per sferrare il colpo. Guarda qui come si tira un vero pugno. Un destro micidiale si sarebbe abbattuto sul portone. [Azione]Forza 775 + Reidratare 3/4 Basso = 900 = Potenza +40
    Tocco Distruttivo (Superiore) = Potenza +80

    Potenza finale = 120

    Tocco Distruttivo (Superiore)
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi corpo a corpo; la potenza del colpo non armato contro oggetti e armi è aumentata di 10 ogni consumo ½ Basso. Non aumenta la potenza contro avversari.
    (Consumo: ½ Basso a colpo ogni 10 di potenza)
    [Consumo massimo: 4 Bassi])
    [Da chunin in su]


    ... E avrebbe provocato solo una lieve ammaccatura sulla spessa porta d'acciaio.
    Qualche secondo di interruzione e silenzio.
    Ma vaffanculo. E con un gesto quanto rapido quanto fluido, le Spade Gemelle sarebbero state evocate nella mia mano destra e, in una vera e proprio esplosione di chakra dalla furia incontrastabile, un martello di pura energia distruttiva avrebbe completamente devastato non solo il portone, ma anche buona parte delle mura che lo incorniciavano, spedendo lo stesso - quasi come se fosse stato un pallone - verso il muro opposto alla stanza, facendolo conficcare nelle pareti stesse, quasi ad incorniciarlo. [Azione] Potenza 50 + 10 (Rilascio: Carta) + 80 (Doppio Taglio Possente) + Forza 900 [775 + 25 (Chele del Granchio) + 100 (Reidratare 1/2 Basso)] = 180 x 3 (Rilascio: Sasso) x 3 (Manipolazione della Natura) = 1.080

    Rilascio: Sasso
    Arte: L'utilizzatore, una volta a round, può rilasciare il chakra tramite la Rombosogliola in un martello di chakra, aumentandone la dimensione fino a Colossale. La potenza contro armi e strutture, anche irrorate di chakra, è aumentata x3 volte. Il colpo può causare una spinta che può allontanare fino ad un massimo di 9 metri l'obiettivo. Il colpo viene considerato come una Emissione.(Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]

    Rilascio: Carta
    Arte: L'utilizzatore, una volta a round, può far scorrere la sua energia nella spada, che si riveste completamente di uno spesso strato di chakra, aumentandone notevolmente le capacità. La potenza della Rombosogliola aumenta di 10 per uno slot azione/tecnica. Può essere utilizzato anche sulle Spade Gemelle, pagando il relativo costo per ciascuna spada. Il colpo viene considerato come una Emissione.(Consumo: Basso)
    [Da genin in su]

    Rombosogliola - Hiramekarei [Equipaggiamento]
    Spada leggendaria, per lungo tempo rimasta dispersa. Lunga 2 metri, larga un metro nella sua parte più lunga e con una doppia impugnatura, la Rombosogliola, o anche Grandi Spade Gemelle, è in realtà il risultato dell'unione di due grandi spade a forma di osso di seppia con due fori ciascuno alle estremità delle lame.Tipo: Lama - Taglio -
    Dimensione: Gigante
    (Potenza: 50 | Durezza: 5)
    [Da jonin in su]

    Manipolazione della Natura
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare l'efficacia delle proprie armi, protezioni o colpi senz'arma infondendo chakra affine alla sua impronta di chakra. Deve possedere almeno un'abilità Impronta di Chakra. Gli effetti di questa tecnica non si applicano al calcolo dei danni verso le persone, ma solo ai fini di parate o danni a equipaggiamenti e oggetti. Può incrementare la potenza di un'arma o del corpo senz'armi di 20 o triplicarne la capacità di danneggiare gli oggetti. Alternativamente può incrementare le capacità difensive di una protezione di 20. Anche se sottoposto a questa tecnica, un equipaggiamento non diviene capace di bloccare tecniche avanzate, ma può bloccare costrutti generati da tecniche speciali..Tipo: Ninjutsu - Katon/Raiton/Suiton/Fuuton/Doton
    (Consumo: Basso ogni colpo )
    [Richiede Impronta di Chakra]
    [Da chunin in su]

    Chela del Granchio - Gazami Dori
    Maestria: L'utilizzatore, 1 volta a round, ottiene un bonus in Forza pari a 1 tacca per attacchi effettuati con l'intento di colpire oggetti, strutture o armi.[Da genin in su]

    Doppio Taglio Possente - Nigori Zake
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi con le spade; la potenza del colpo contro oggetti e armi aumenta di 10 ogni consumo ½ Basso. Non aumenta la potenza contro avversari.(Consumo: ½ Basso a colpo ogni 10 di potenza)
    (Consumo Massimo: 4 Bassi)

    [Da chunin in su]


    Dopo il piccolo terremoto che il colpo avrebbe provocato, tra l'enorme fragore e la polvere che si sarebbe alzata, Sanji e Masayoshi avrebbero visto solo Akira che, diretto verso di loro, avrebbe esclamato poche semplici parole.
    Qui, prima di questo, non è successo niente. Spero di essermi spiegato. Adesso bisognava solo entrare nella casa-caserma di Rasetsu.
     
    .
  14.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    304
    Reputation
    +163

    Status
    Offline

    Mistero a Tsuya


    - - - 4 - - -

    Molti dettagli non tornavano sin dall'inizio. La data della morte di Amano non era la stessa comunicata all'accademia...e se Amano era andato a Umari per contattare i ninja...perchè all'Accademia era giunta notizia della morte di Amano stesso? La cosa più probabile era che fossero stati altri a contattare l'accademia, magari usando il contatto di Amano. L'errore nel giorno della morte poteva significare che avevano inviato la missiva prima di ucciderlo ma programmando di farlo...e lo stesso valeva per l'aggressione a Tanaka e Tooru. In ogni caso sentivo che tutta quella faccenda non fosse altro che un grosso teatro messo in atto, alle spese degli abitanti, per attirare degli specifici Accademici in quel luogo. E il messaggio dato a Minami ne era solo la prova. Sbuffai, chiudendo gli occhi per qualche secondo mentre riordinavo le informazioni, ma c'erano fin troppe incongruenze ed era difficile capire quali derivassero dalla semplice carenza di informazioni e quali dalle macchinazioni dell'invisibile nemico che ci aveva condotto in quel luogo.
    E soprattutto perchè attirare anche me, che con quella vicenda non avevo nulla a che vedere?

    Avevo ancora alcune domande prima di prendere Fudoh in disparte e mi rivolsi tanto alle due donne della famiglia Mifune quanto ai due giunti in un secondo momento. Ancora qualche piccola domanda...potrebbe aiutarci a trovare degli indizi. Spiegai. I funerali delle quattro vittime sono stati celebrati tutti, vero? Esattamente in quali date? E i corpi sono stati...seppelliti? Non conosco le vostre usanze funebri, mi spiace. Avere l'occasione di studiare i corpi, forte dei recenti studi, poteva solo essere utile. Inoltre...sapreste dove trovare Midori, la ragazza del defunto Shiba? Magari lo ha visto o ci ha parlato nei giorni precedenti l'incendio. Mi soffermai poi sulle foto a parete. La signora Akane sembra molto anziana...era per caso costretta in sedia a rotelle o a letto? Il Figlio vedeva di lei? E infine, per concludere le domande alle Mifune. Quanto agli aggressori mascherati da scimmia...a parte la maschera avevano qualcosa di particolare? Mi sarei avvicinato, posando una mano sulla testa della ragazza, come per rassicurarla. Si sforzi di ricordare signorina Minami...lo immagini nella sua mente, proprio mentre le parlava...aveva qualche inflessione dialettale? Difetti di pronuncia che si notavano nonostante la maschera? Qualche somiglianza anche solo di corporatura con la coppia dei Murakami, quelli che sono andati via la settimana scorsa? E mentre parlavo cercai di carpire l'immagine esatta degli aggressori tramite una delle mie [Tecniche]Tre Domande, mi interessa captare le immagini, e di rimando anche quelle dei Murakami, se si riesce.

    Lasciato il ferito alle cure di Hoshikuzu, mentre uscivamo presi da parte Fudoh per una breve parola. Qualcosa non torna...hanno detto che gli ha dato un pugno ma quel danno non può essere un normale pugno...è troppo esteso e non mi risulta esista un modo per ampliare la superficie colpita...a meno di aver usato qualche tecnica o aver celato il loro vero aspetto. In ogni caso non mi convince affatto questa storia...è evidentemente una trappola, come abbiamo già appurato. Sbuffai, non ero io il leader e quindi non potevo che sottostare alle decisioni dei superiori. Se non altro sono felice che tu sia nel team, Fudoh-san...la tua saggezza ed esperienza ci sarà certo utile. Dissi, annuendo con convinzione. Piuttosto...pensi che la tecnica con cui hanno rapito il ragazzo dentro una bolla si rifaccia alle arti di quel tipo durante la missione in mare? Questa era una donna, ma magari è lo stesso clan, no?

    Ci ricongiungemmo col gruppo e scoprii mio malgrado che Akira Hozuki, tra i più alti in grado, considerava interessante buttarsi a capofitto nella trappola per distruggerla. Un modo di fare decisamente opposto al mio che avrebbe previsto una controtrappola per diventare noi quelli con le redini in mano...ma a conti fatti la mia idea non teneva conto dell'incolumità del ragazzino, a ben pensarci. Avrei annuito con serietà: Daccordo...immagino dovremo essere pronti e in costante allerta. Ho letto i briefing, ma nessun utilizzatore del Mokuton era presente allora, dunque dubito siano state fatte delle indagini approfondite. La vera domanda è se il chakra residuo è di Pangu...o dell'Arma.Replicai con tono asciutto, per quanto con un velo di prima del mio esperimento e delle terribili conseguenze su Fudoh-san, che tuttavia minimizzò la cosa...la sua reazione era sospetta, ma per quale motivo avrebbe dovuto avere una qualche correlazione con l'albero? Probabilmente si trattava solo di una coincidenza ma presi nota di ciò che era accaduto. Presta attenzione, Fudoh-san. Non sottovalutare sintomi che potrebbero complicare la missione, se ritieni di dover riposare fallo. Gli dissi con tono professionale, prima che ci offrissero alloggio nel Tempio di Sareshigami dove Akira-san aveva svolto parte della missione anni prima, come ebbe modo di puntualizzare immediatamente. Era ciarliero e la cosa mi irritava un poco, ma almeno non era esageratamente ossessivo come Youkai, nè palesemente infido e passivo-aggressivo come l'Hokage. In ogni caso avrei gradito di mantenere i contatti al minimo, e la divisione in due gruppi calzava a pennello. Masayoshi sostenne il mio sguardo...era molto diverso nell'aspetto ma per ora non gli dedicai più che un cenno del capo ulteriore: non mi fidavo. E lui lo sapeva.

    Lungo la strada con Fudoh-san, lasciati gli altri due alle investigazioni nei luoghi più distanti, pensai di condividere alcune teorie. Io penso che l'intera faccenda del dottor Amano sia un frottola. Non che sia morto, ma sospetto che i tempi e i modi siano diversi da quelli che ci hanno fatto credere, con la faccenda della missiva che lo dichiarava morto quando in realtà era andato lui ad avvisarci. In ogni caso se avremo tempo forse dovremmo visitare la sua casa...se ci fossero segni di colluttazione o similari avremmo notizie in più...o comunque potremmo trovare indizi. Per ora seguiamo questo Takeshi. Avevo parlato sottovoce mentre il giovane ci guidava tra rami e passerelle fino a quella che era la nostra prima destinazione.

    Una casa di due piani mezza bruciata dove l'albero, forse nel tentativo di riparare i danni, aveva fatto crescere una serie di rami di supporto, stranamente senza segni di bruciature, che ora come ora bloccavano il passaggio. La vista è decisamente innaturale...e ho una certa esperienza di strutture in legno. Borbottai. Ma anche con quel chakra estraneo penso di poter... Fudoh-san mi fermò, facendosi avanti e io, rispettosamente, feci un passo indietro osservandolo con la massima attenzione: potevo solo imparare da lui...e non rimasi deluso. Un pugno il cui danno si estese rapidamente per il legno, spaccandolo! Incredibile Fudoh-san! E poco dopo mi spiegò l'origine di quell'azione tanto elementare quanto distruttiva. Il Chakra Distruttivo. Anche il Maestro ne aveva parlato come di una cosa necessaria per sviluppare appieno lo stile di spada che mi aveva insegnato. Ne ho sentito parlare ma non lo ho mai appreso...Konoha è spesso carente nella formazione degli shinobi. Replicai con un minimo gesto di stizza...perchè dovevo sempre elemosinare altrove le mie conoscenze? Perchè sotto un Hokage incapace il villaggio non mi forniva gli strumenti di cui avevo bisogno per la Missione?

    Fudoh iniziò poi quella che era stata, da che lo conoscevo, la conversazione più lunga e ininterrotta, senza i suoi abituali indovinelli e giochi di parole svolti a spingermi a ragionare e interpretare. Aveva colto la mia impreparazione, era evidente, e in un moto di pietà, vista la missione alla mano, aveva deciso di essere diretto, una volta tanto.
    Come se avesse a che fare con un bambino incapace...
    Serrai le mani tanto forte che le unghie mi ferirono il palmo, ma riuscii a mantenere un'espressione neutra, interessata e grata. Era un'umiliazione terribile e mi aveva reso furioso, non certo verso Fudoh-san, che mi era francamente superiore, ma per la mia inadeguatezza e debolezza che lo aveva obbligato a essere così diretto...ero uno stupido...e tutta quell'ira cercai di metterla da parte, come aveva insegnato il Maestro, di accumularla in un solo punto, come brace pronta a divampare in un incendio terribile. Molto bene, Fudoh-san. Ti ringrazio del tuo insegnamento. Dissi con un breve inchino, avvicinandomi agli alberi.

    Conoscevo il controllo del Chakra Adesivo e Repulsivo grazie al Sensei. Questa terza conoscenza giungeva da qualcuno di completamente diverso, sotto quasi ogni aspetto, ma non meno esperto. La spiegazione era relativamente semplice: invece di modulare il chakra semplicemente con la regolarità che forniva adesione o l'eccesso controllato che forniva repulsione...in questo caso dovevo volutamente emettere abbastanza chakra da distruggere il punto di contatto, ma senza spaccarmi le mani. E dovevo farlo in un solo istante, quello dell'impatto. Feci un primo, infruttuoso tentativo che crepò il ramo senza però grandi risultati, a parte far volare qualche scheggia. Mmh... Rimasi a rimuginare qualche istante prima di tentare nuovamente, causando qualche danno extra ma senza aver realmente raggiunto il concetto. L'ira per la mia debolezza era là, pronta a esplodere ma non vi ricorsi...sprecare tanto potere e tanta energia per dei rami sarebbe stato assurdo, per non dire umiliante. Fudoh-san ha parlato di espandere... Mormorai tra me e me, immaginando come un'onda nell'acqua esattamente come aveva detto. Focalizzandomi sull'impastare in eccesso emettevo chakra che spaccava ciò che attraversava, ma era irregolare e poco efficace. Dovevo riuscire a canalizzare quell'energia, ma fortunatamente non ero più un genin alle prime armi con i controlli del chakra: come ninja medico gestire l'emissione e la distribuzione del chakra era il mio pane quotidiano: dovevo solo espandere istantaneamente e uniformemente in tutte le direzioni l'energia, così da danneggiare in maniera organizzata.

    Il primo tentativo fu incoraggiante, imprimendo diverse crepe assai più profonde e meno propense alla guarigione, abbastanza da donarmi l'accenno di un sorriso con solo una punta di isterìa, ma nel giro di qualche minuto riuscii ad amplificare più efficacemente l'effetto. Alla fin fine era come se dovessi curare in un secondo, ma senza applicare le tipiche capacità del chakra curativo. Ci fu un lampo nella mia mente...e se avessi in seguito provato a collegare la cosa con le arti mediche? E' abbastanza semplice dopo la tua spiegazione. Da ninja medico comprendo come mai tu abbia scelto quella metafora per spiegare. Sei un insegnante eccellente, Fudoh-san. Dissi, man mano che facevo pratica. Ma sbaglio o questa capacità potrebbe spiegare le ferite sul signora Tanaka? L'idea che siano ninja è rafforzata, no? Inoltre mi chiedo...esiste un modo per sfruttare qualcosa di simile per una cura istantanea con le Mani Curative?

    Qualche tempo dopo la strada era aperta e camminare con il chakra adesivo fino al piano superiore per entrare poi dal tetto fu la semplicità stessa. Questo controllo del chakra...con la mano è abbastanza semplice. Applicarlo alla spada sarà una faccenda molto diversa, temo. Avrei borbottato, facendo le veci di Minarai, mentre entravo all'interno dell'abitazione, la nostra prima Scena del Crimine.

    CSI: Akane And Shiba's Place
    Ceneri. Legno bruciato, mobili malridotti e servizi fuori uso nel bagno. Il fuoco aveva divorato il tetto risparmiando relativamente il piano di sotto, segno che verosimilmente le fiamme erano divampate al piano di sopra, dove erano stati trovati i corpi. Bruciati...e l'altro annegato. Borbottai, cominciando a guardarmi intorno. Fudoh-san, vedi quella sedia vicino all'ingresso della stanza? Vedi quella sorta di linea indenne dal fuoco? [Abilità]Percezione 9 Lasciai che notasse la cosa prima di proseguire. La sedia è integra, mentre la porta e l'altra sedia nella stanza sono andate distrutte...e c'è una zona indenne. Come se il fuoco fosse partito da là. O si fosse fermato là. Ma considerando quanto sappiamo finora, credo che un Katon sia quella che potremmo considerare l'Arma del Delitto. Cercai con attenzione vicino alla sedia in cerca di indizi...capelli o frammenti di vestito che potessero essere andati perduti.

    La disposizione dei corpi è strana. Akane era a letto e il figlio è caduto vicino al letto, rivolto verso di lei. Stava precipitandosi sulla madre per farle da scudo o per soccorrerla? Difficile a dirsi. Ma sospetto fosse sulla sedia e stesse parlando con chiunque si trovava seduto qui. Che entrambi conoscevano per averlo fatto arrivare fin qui. Dissi con una mano al mento, rimirando la fotografia della ragazza che Fudoh-san aveva recuperato. Akira-san non ha parlato di un tizio del villaggio che ha iniziato a sputare fuoco da un giorno all'altro? In ogni caso una volta fuori dovremo chiedere se la ragazza con la spada è quella Midori di cui hanno parlato, quella con "aria marziale". Avremmo avuto ben presto conferma.

    CSI: Yoshi's Place
    Lungo la via aggredii altri rami, per semplice esercizio, ma con le mie basi nelle arti mediche era semplice approfondire e ripetere quanto appreso con Fudoh-san...probabilmente in pochi giorni avrei anche potuto applicare quelle conoscenze in combattimento. La casa di Yoshi era più piccola e sembrava, dalle informazioni, che fosse chiusa a chiave. Questo per un qualunque ninja non era un problema insormontabile, ma il fatto di lasciare tutto chiuso era segno che, forse, volevano nascondere le tracce. Ma ancora, un modus operandi misterioso come l'annegamento al chiuso non poteva fare altro che attirare sospetti quindi le intenzioni dei nemici risultavano assolutamente prive di senso. Quasi schizofrenico. Perchè entrare di nascosto se poi uccidono in modo platealmente innaturale? Guadagnato l'ingresso grazie alla chiave di Oboro Mifune, ci trovammo davanti a un ambiente sostanzialmente intonso, se si esclude un tavolo, forse rovesciato da un calcio agitato, e una macchia di umidità.

    Mmm... cercai di immaginare la scena di Yoshi, l'anziano, che mentre annegava si divincolava e faceva cadere le cose...ma perchè spingere il tavolo? Ci si era appoggiato nell'agitazione o lo aveva...calciato? E se fosse stato sospeso per aria? Proposi a Fudoh-san. Se un nemico usa le bolle, poteva mettergliene una intorno alla testa e tenerlo sospeso, annegandolo. Cercando di liberarsi potrebbe aver calciato il tavolo. Feci un giro rapido, cercando fotografie e altri effetti personali (il fuoco aveva distrutto quasi tutto nell'altra casa...magari anche qui era sparito tutto perchè gli aggressori volevano nascondere qualcosa in mezzo al caos di informazioni discordanti). La mia attenzione venne poi catalizzata dal lavello della cucina e dalla sua evidente manomissione. Due possibili dinamiche mi vennero in mente, e le spiegai a Fudoh-san: Un jutsu potrebbe aver divelto il tubo...un Suiton che ha portato l'acqua alla testa di Yoshi. Oppure...il nemico in qualche modo ha viaggiato con l'acqua ed è entrato e uscito da qui...o è diventato acqua...o una sua evocazione lo ha fatto. Non mi spiego però perchè entrare di soppiatto, non servono precauzioni per colpire un vecchio che vive solo e gli altri due avevano fatto entrare l'aggressore. E in generale nessuno si aspettava aggressioni. Una vittima del fuoco, una dell'acqua...semplice caso o c'era un qualche rituale in ballo che coinvolgeva gli elementi? Dopotutto i Rapiti degli eventi di anni prima erano stati coinvolti in una sorta di rituale...che qualcuno volesse proseguire su quella falsariga? Verifichiamo dove sono le chiavi di Yoshi...se la porta era chiusa a chiave dall'interno, allora le chiavi sono in casa. Se non lo sono...allora il nostro aggressore ha un souvenir che potrebbe tradirlo, se non le ha buttate da queste parti. Immagino tu non abbia una tartaruga capace di esplorare la zona circostante o di risalire le tubazioni, vero?

    Il Tempio di Sareshigami
    Congedatici da Takeshi-san, che tuttavia era un possibile bersaglio di nuovi attacchi, raggiungemmo il Tempio dove i Mifune ci accolsero e con loro anche l'ospite che era giunto a Tsuya da pochi giorni. Fudoh-san mi lasciò il compito di indagare su di lui mentre si allontanava, certamento alle prese con questioni che un ninja del mio rango non poteva ancora comprendere. Soffocai rapidamente quell'irritazione, approciandomi al misterioso Kinmaru con aria affabile.

    I miei saluti, il mio nome è Yato Senju e sono uno shinobi di Konoha. Questa zona è sostanzialmente nella nostra giurisdizione e siamo qui per qualche spiacevole evento degli ultimi giorni. Spero che aver sentito degli incidenti non abbia turbato la vostra presenza qui, Rinmaru-san. Naturalmente il nostro primo e più importante obiettivo è garantire la sicurezza di tutti e riportare le cose alla normalità.

    Avrei detto, annuendo con aria deferente. Giusto a titolo informativo, siete qui da molto? Per caso avete sentito qualcosa o visto qualcosa che potrebbe tornare utile alle indagini? A volte uno sguardo esterno è più utile di mille interrogatori a chi è coinvolto. Stavo cercando di mettere in chiaro che per me lui non centrava nulla con quella faccenda, così da metterlo a suo agio e farlo parlare più facilmente. E se posso permettermi, come mai da queste parti?

    [...]

    Non distante, Fudoh si era avvicinato all'albero in un posto un pò appartato, appoggiandosi alla cortecca come per capire quale potesse essere la causa del legame che sentiva internamente. Per qualche secondo non avvertì nulla di particolare...salvo poi avere la netta sensazione di qualcosa di motlo familiare, visceralmente familiare, tutto intorno a sè. Era tenue, debole, poco più che un alito di vita di "qualcosa" che avrebbe percepito come caro e importante, ma non avrebbe potuto individuarne l'esatta posizione o natura. Alieno e fraterno al contempo.
    E c'era anche qualcosa che incombeva su di esso, una sorta di pericolo che dava la caccia a quell'entità affine. Entrambi erano nell'albero, da qualche parte, e forse con qualche elemento esterno aggiuntivo che non comprendeva...ma sentì che il suo chakra curativo andava a rafforzare la presenza che percepiva come amica, e in quel preciso istante nella mente vide chiaramente l'immagine di una mano d'ossa che faceva un cenno, che chiedeva di avvicinarsi. Il tirapugni con cui si era svegliato all'Abete vibrò appena nella sua tasca, ma poi più niente.

    Quando interruppe il contatto Fudoh avrebbe impiegato qualche tempo per capire dove si trovava, come se fosse un pò ubriaco o lo avessero prosciugato improvvisamente, ma al contempo aveva anche un nuovo e importante indizio: un piccolo albero, poco più che un germoglio, che da qualche parte era nato in mezzo al grande albero, con foglie rosa e cariche di chakra, accompagnato da una bruttissima sensazione. La Presenza sua affine vedeva quel Germoglio come un nemico...voleva che Fudoh lo abbattesse, ma l'immagine era troppo vaga, senza dettagli o elementi che potessero guidarlo. Dove poteva andare? Mifune o altri nel tempio non avrebbero saputo indirizzarlo anche se avesse chiesto loro.

    [...]
    L'esplosione ci colse tutti alla sprovvista. Cosa succede? Sbottai, mentre con lo sguardo cercavo Fudoh-san, cercando di ricongiungermi rapidamente a lui. Esplosione! Viene da dove abbiamo lasciato Tanaka...di nuovo fuoco? La mia teoria degli elementi cadeva, sempre che non fosse stato uno scoppio di altra natura. Dobbiamo andar... Iniziai a dire, poi fermandomi. L'esplosione poteva essere un modo per attirarci, per distrarci...
    E se fosse un diversivo? Dubito di essere abbastanza forte da battere chiunque abbia avuto la meglio su un Jonin di Suna. Forse dovremmo restare qui e monitorare la zona...o cercare intorno all'esplosione per eventuali fuggitivi. Deglutii. E se...ci dividessimo, se io restassi qui e tu cercassi vicino all'esplosione? Lui era più forte e abile, avrebbe avuto maggiori possibilità e questo era un mero calcolo probabilistico, non certo codardia. Sei il più alto in grado, Fudoh-san, attendo ordini.
     
    .
  15.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    455
    Reputation
    +85

    Status
    Offline

    Rasetsu e il chakra distruttivo


    Villaggio di Tsuya - Chapter II




    Lungo la strada che conduceva alla locanda in cui si era verificata l'aggressione, Masayoshi aveva chiesto al sacerdote se ci fossero delle differenze, o analogie, con ciò che era accaduto cinque anni prima. La sua risposta lo aveva sorpreso
    Wow. Esclamò, mentre lo sguardo scivolava su una piccola taverna ancora chiusa al pubblico. Non poteva essere frutto del caso: qualcuno aveva preso di mira quel gruppetto che un presunto capo ninja aveva definito come discendenti.
    E chi era questo capo ninja? Chiese, anche a costo di apparire agli occhi del suo interlocutore come un zoticone ignorante.

    jpg



    [...]


    L'idea di riposare nel grande tempio di Sareshigami piacque al sunese per diverse ragioni: la struttura era appesa sui rami e l'idea di dormire a diversi metri di altezza lo stuzzicava; poi era gratis e per ultimo, ma non meno importante, lì soggiornava uno straniero che era arrivato dopo il funerale di un certo Amano. Non c'era da stupirsi se qualche pellegrino proveniente da Taki o dai territori accademici si spingesse fino a Tsuya, ma le circostanze li obbligavano ad indagare. Masayoshi non si sarebbe fatto problemi a porre qualche domanda al viaggiatore. 

    La suddivisione in team era stata fatta. Non rimaneva che mettersi in viaggio con Akira Hozuki e un signore calvo, di nome Sanji, più basso di Hoshikuzu ma con la stessa passione del rosso per gli alcolici. La sua maglia bianca evidenziava la pancia gonfia dal troppo bere.
    Forse il nero sarebbe stato più appropriato. Pensò.
    A dopo. State attenti. Salutò Fudoh e Yato con un cenno del capo.
    Ai piedi d Sareshigami, che ancora impressionava il giovane sunese per la sua imponenza, i tre presero una strada secondaria e in pochi minuti furono fuori dal villaggio.

    CITAZIONE
    Il corpo del dottor Amano è stato trovato a qualche ora di marcia da qui, io non sono esattamente velocissimo, ma penso che prima del tramonto potremmo riuscire anche a tornare. Rampicanti permettendo.

    Li aveva notati e aveva scartato l'idea di farsi spazio a colpi di scimitarra. Centinaia di radici emergevano dal terreno e intrecciandosi come serpenti in amore formavano veri e propri ostacoli, in certe zone paragonabili a muri di legno. Non si stava parlando di piccoli arbusti, ma di tronchi così spessi da costringere i ninja a usare le loro arti.
    Potrò rivestire le mie nocche di roccia. Fece spallucce, spavaldo, convinto di poter liquidare l'impiccio con uno dei suoi Doton; nel caso fosse stato necessario aumentare la velocità di avanzamento si sarebbe servito di un secondo jutsu. Con un terzo, avrebbe potuto sradicare quei rampicanti per una decina di metri. 
    Prima di riuscire a descrivere la sua strategia al suo superiore, il Jonin lo superò con due spade in pugno.
    Non erano katane qualsiasi, pure un civile o un cieco se ne sarebbe reso conto. Simili nella forma e nell'estetica, privi di inutili ricami che spesso compensavano la scarsa qualità dei materiali, esse emanavano un aura di pura energia e potenza. I suoi occhi si posarono sulla katana dalle sfumature azzurrine. La trovò affascinante e incredibile.
    La meraviglia e lo stupore del neo chunin si spostò presto dalle spade alle radici.
    Di male in peggio! Esclamò, quando vide i rami appena squarciati ricongiungersi all'istante. Il Jonin continuò a colpire, più e più volte, ma il risultato fu sempre lo stesso: qualsiasi fosse la forza impressa sulle due katane, le radici riapparivano nella loro posizione, come se nulla fosse accaduto.
    Frustrato per gli insuccessi, l'ultimo colpo sfoderato dal Jonin fu così potente da far sibilare l'aria in modo quasi assordante, facendo tremare il terreno come fosse un budino. Nonostante la dimostrazione di pura potenza distruttiva, metri e metri di foresta rasa al suolo rinacque davanti allo sguardo pietrificato ( e in parte terrorizzato) di Masayoshi.
    Purtroppo per loro, dovevano procedere mediante l'uso del chakra distruttivo, di cui aveva già sentito nominare.
    Credo non ci sia altra scelta. Mormorò digrignando i denti, infastidito all'idea di rallentare il gruppo per la sua inesperienza. Sperava solo che Akira lo aiutasse.

    CITAZIONE
    Masakoso, vieni qui vicino a me... Ti faccio vedere come si sa... Tu Sanji, resta un attimo lì dietro eh...

    Si sentì fortunato ad averlo al suo fianco.
    Si avvicinò al Jonin, baldanzoso.
    Cosa?! Sgranò poi le palpebre, quando si accorse della verità. Non era il solo a non saper usare quel tipo di chakra.
    Ehm..io non so farlo. Pensavo di poter imparare da te. Intuì che la reazione scatenata dalla sua risposta era solo un modo per nascondere quell'inconveniente all'anziano Sanji. Un secondo dopo, il kiriano iniziò a spiegargli la probabile attivazione e l'uso di quel chakra in grado di aumentare la zona d'impatto. La spiegazione fu sintetica e al tempo stesso semplice. Lo stesso kiriano era riuscito ad applicare quell'arte al primo tentativo.
    Il primo pugno di Masayoshi ebbe esito fallimentare, ma permise al neo chunin di capire dove fosse la vera difficoltà: rilasciare il chakra al momento giusto. Né troppo presto né troppo tardi.
    Devo solo fare pratica. Una parte di sé pensò al demone e un'altra al Kiseki, ma aveva promesso agli anziani di non rivelare i suoi poteri se non strettamente necessario.
    Appoggiò le nocche su un ramo, caricò il braccio e sferrò il suo colpo. Le schegge esplosero in ogni direzione.
    Meglio. Questa volta la forza d'impatto si era distribuita su un area maggiore, ma non era sufficiente. Senza perdere la concentrazione sferrò un gancio, poi un altro, poi un calcio...fino a quando lo spazio creato da un suo colpo non gli permise di passare oltre e continuare l'opera di distruzione.
    Sentiva di poter migliorare ma il tempo e il materiale su cui far pratica non sarebbe mancato.

    [...]



    Dopo due ore trascorse a prendere a pugni tronchi, radici e ogni cosa ostruisse il loro cammino, il gruppo aveva raggiunto la radura in cui era stato assassinato Amano. Masayoshi era visibilmente affaticato. 
    Le nocche erano rosse e alcune avevano iniziato a sanguinare. I muscoli delle braccia gli dolevano e la fronte era imperlata di sudore.   Con quel vento freddo avrebbe rischiato di prendersi un malanno. Per quel motivo preferiva allenarsi sotto il sole del deserto e rientrare a Suna prima del tramonto. Gli sbalzi di temperatura lo uccidevano.

    CITAZIONE
    Diamo una veloce occhiata in giro, dopo tutti questi giorni non credo ci sia ancora qualcosa di rivelante...

    Mentre Akira esaminava le tracce di sangue a terra, dove il corpo senza vita era stato trovato, Masayoshi perlustrava le zone circostanti. Bravo quanto fosse il neo chunin, le sue abilità investigative erano nulla in confronto a quelle di Koinu. Forse era giunto il momento di invitarlo alla festa.
    Un morso sul dito, un sigillo e nella nuvola di fumo bianco emerse uno dei tanti suricati che popolavano il deserto dell'Anarouch.
    Koinu era piccolo come un chihauaha e brontolone come un pincher. Sfoggiava una lunga coda (circa venti centimetri) e un paio di orecchie a punta che gli donavano un po' di tenerezza. I suoi occhi vispi e neri davano una prima impressione di ciò che era in grado di fare. Le sue doti percettive non avevano uguali tra i suricati. [Evocazione]

    Brrrrrr freddissimo issimoooo. Argh!...come osi chiamarmi qui senza avvertirmi? Non lavori mai nel deserto?
    Mai! Rispose, accigliato da quel dato di fatto.
    Prima mi aiuti e prima ti puoi scaldare dentro la mia sciarpa.
    Sì ok ok, allora diamoci una mossa.
    Dobbiamo trovare tracce e indizi in giro. Lì è stato assassinato un uomo tre giorni fa e dobbiamo trovare una pista.

    Con la promessa di potersi riscaldare nella sciarpa del suo evocatore, Koinu si diede subito da fare. [Abilità]Percezione Base + Intermedia : 12 (18 Vista Perfetta entro 6 metri)
    Seguire le Tracce (Base)
    Conoscenza: L'utilizzatore può trovare le tracce lasciate da altre persone presenti entro 3 metri per il valore di Percezione posseduta.
    [Da genin in su]

    I risultati non tardarono ad arrivare: con la sua vista acuta - sviluppatasi per individuare in lontananza falchi e altri predatori - il suricato aveva individuato un capello viola, lungo, a qualche metro dal punto esaminato da Akira.
    Con ampie probabilità si trattava dell'assassino, o di qualcuno che si era imbattuto nel cadavere ed era fuggito. Cionondimeno, il colore era bizzarro e non comune. Nel villaggio di Tsuya, un tizio o una tizia con quella chioma sarebbe stata ben notata. Forse avrebbero dovuto fare un salto anche nei villaggi vicini , ma in quel caso, la decisione spettava ad Akira.
    Bravo Koinu. Hai trovato altro? Chiese, mentre consegnava la traccia al Jonin. Se non ci fossero state altre scoperte, il suricato si sarebbe arrampicato sul corpo del sunese per infilarsi dentro la sua lunga sciarpa di lana, lasciando sporgere all'esterno il suo naso appuntito.
    Hai mai visto qualcuno con quei capelli viola? Chiese poi a Sanji.

    [...]



    Avevano ripreso il cammino sferrando pugni e calci, ma questa volta impiegarono meno tempo per raggiungere la tappa successiva: la dimora di un certo Rasetsu. Nella mente del chunin, quasi tutti i nomi pronunciati dalla compagnia corrispondevano a volti neri, privi di dettagli e di una storia.
    La zona era impervia e abbandonata. Attorno a del terreno libero da erbacce, la vegetazione aveva ricoperto ogni cosa, dalle rocce agli stessi alberi, e solo un uomo dotato di una vista eccezionale sarebbe stato capace di spingere il proprio sguardo oltre i rami e gli arbusti. La stagione estiva non aiutava. D'inverno tutto sarebbe stato più semplice, a patto di girare per il bosco con dieci sciarpe, venti cuffie e chissà quanti abiti pesanti.
    Tocca a te Koinu!
    Uffffffffffffffffffffffffff. Il suricato scese e iniziò a scandagliare metro su metro l'intero ambiente.
    Scovare l'ingresso della struttura non fu un problema per il mammifero. [Abilità]Percezione Base + Intermedia : 12 (18 Vista Perfetta entro 6 metri)
    Seguire le Tracce (Base)
    Conoscenza: L'utilizzatore può trovare le tracce lasciate da altre persone presenti entro 3 metri per il valore di Percezione posseduta.
    [Da genin in su]


    CITAZIONE
    Già è isolato, cosa diavolo se ne fa di un portone del genere con un codice? Uff..

    Una chiave e un codice? Akira aveva già strappato gli arbusti che strangolavano l'edificio abbandonato. Chiunque vivesse lì dentro, doveva avere una seconda uscita.
    Guardò a terra, alla ricerca di tracce, ma non sperò di trovare alcunché. Koinu era insuperabile.
    Intanto, a qualche metro, Akira invitava l'uomo ad uscire gridando come un pescivendolo.
    È proprio di Kirigakure. Sussurrò il suricato, al fianco del suo evocatore e in posizione eretta grazie alla sua robusta coda. Non vi era astio nelle sue parole. Entrambi ridacchiavano di quel tizio con la chioma blu mare, sporcata da un bizzarro ciuffo bianco, che con i suoi modi di fare ricordava Hoshikuzu.

    CITAZIONE
    E ti pareva... Masakoso, vuoi provare ad aprirla te? Invece di espellere il chakra al contatto, rendi il flusso costante per tutta l'esecuzione del pugno... Dovrebbe scaricarsi in automatico, rendendo il colpo devastante... Forza, prova.

    Masayoshi avrebbe potuto affidarsi al demone, ai suoi Doton oppure al potere ingabbiato nel Kiseki, incastonato sotto al suo cuore, ma decise di celare quel potere al kiriano e allenarsi nell'uso del chakra distruttivo.
    Va bene, proverò. Si avvicinò alla struttura, scrocchiandosi le mani ferite. La struttura era antica, rovinata dal tempo e dalla vegetazione, compresa la porta, che appariva robusta ma non indistruttibile.
    Dopo tre ore di pratica, aveva familiarizzato con il chakra distruttivo. Speranzoso, il neo chunin flesse le gambe, piegò il braccio, lo indietreggiò, fece fluire il chakra dal Tantien alla mano e quando si sentì pronto...fece partire il suo gancio!
    L'urto fu violento e il boato echeggiò per tutto lo spiazzo circostante. Sorrise, fiducioso. Aveva percepito il chakra fluire dalle nocche alla struttura e il risultato doveva essere ottimo.
    Purtroppo, la realtà fu ben diversa da quanto sperato.
    Cosa? Il suo sorriso si era spento all'istante. Davanti al suo naso, la porta d'acciaio era ancora in piedi. Il suo jutsu non aveva scheggiato nemmeno la superficie.
    Nascosto nella sua maglia per paura di eventuali schegge vaganti, persino Koinu era rimasto sorpreso del fallimento del suo evocatore.

    CITAZIONE
    Oh, non ti preoccupare, è normale che tu non ci riesca... Questa porta è molto dura, vedi, c'è bisogno di una maggior forza e di una maggior quantità di chakra... Guarda qui....

    Se il primo pugno del kiriano abbozzò la porta, al secondo colpo l'intera struttura esplose come se all'interno fossero detonate venti cartebombe di alto livello.
    Masayoshi e Koinu rimasero a bocca aperta, specie il suricato che non aveva mai visto una tale dimostrazione di forza. Deglutì, pietrificato. Probabilmente avrebbe voluto ritirare ciò che aveva sussurrato qualche minuto prima.

    Wow! Bel colpo! Non ci resta che proseguire. Avrebbe voluto mandare in avanscoperta Koinu, ma prima che il suricato si fosse deciso a scendere per una terza volta, abbandonando il suo comodo e caldo giaciglio, il kiriano avrebbe fatto in tempo a demolire l'intera abitazione.

    jpg




    Chakra: 72/75
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Shuriken × 4
    • Cartabomba I × 1
    • Kunai × 6
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note
    ///












     
    .
59 replies since 13/7/2020, 22:16   1522 views
  Share  
.