All'Ombra di SareshigamiFudoh, Yato, Akira & Hoshi

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  1. Yato Senju
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    Mistero a Tsuya


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    Avevo sentito molte cose sulle Armi di Iwa, specialmente dopo essere stato inconsapevole protagonista della scoperta di una di esse, ancora sospesa tra quiete e attività, sebbene avessi in qualche modo rimosso buona parte di quell'esperienza, forse per i recenti avvenimenti ad Ame. Ovviamente dopo quegli eventi e le riunioni tra ninja, specie con gli avvenimenti dell'Abete ogni informazione era diventata preziosa e una volta tanto, tale era l'entità della minaccia, l'Amministrazione del villaggio non lesinava nella diffusione di notizie, retroscena e rapporti di ogni missione che potesse essere stata anche solo vagamente correlata alle Armi. La faccenda dello Spettro dei Miracoli, del Gashadokuro e di ciò che restava a Tsuya mi era quindi nota, con tutti i dettagli disponibili a un Chunin e tutte le notizie condivise dall'Hokage che, per quanto indegno della posizione, quantomeno aveva preso una decisione corretta. Non che questo inficiasse il suo ruolo quale Bersaglio, ovviamente. Che agisse bene o che agisse male, il mio scopo era ucciderlo.

    Ad ogni modo, trovandomi davanti a un prospetto di missione al confine con la Cascata, proprio in quella Tsuya dove ora sorgeva il gigantesco albero risultante dalla distruzione del Gashadokuro e dall'esaurimento della coscienza di Pangu. Dalle notizie che ho letto i locali non hanno capito appieno cosa sia successo e hanno tutta una serie di superstiziose elaborazioni della faccenda. Dissi una volta concluso il breve rapporto, discutendone con i miei genitori. Ora che ero Chunin non avevo più l'anonimato del grado e le missioni di una certa importanza stavano crescendo, quindi vagliavo attentamente con loro quali seguire e quali no, anche se avevo totale autonomia in questo: io dovevo essere un elemento libero e slegato, senza contatti o possibilità di risalire a chi avesse dato il via a tutto. I miei genitori, se fossi stato scoperto e ucciso, avrebbero finto disperazione e terrore, oltre a totale ignoranza sulle mie azioni. A conti fatti, il mio funerale era stato già celebrato in famiglia, così da non avere questioni irrisolte. Gli omicidi e le sparizioni potrebbero essere opera di qualcuno che ancora segue il vecchio culto, o che è stato in qualche modo distrutto psicologicamente dal cambiamento. Ma se l'Arma centrasse ancora in qualche modo, sicuramente delle indagini sarebbero importanti. Ecco perchè ci sono due jonin e due chunin. L'Hokage è molto interessato alla faccenda, se partecipassi avrei sicuramente modo di avvicinarmi ulteriormente a lui. Quella frase era ciò che decideva il tutto. Sarei partito.

    [...]

    L'albero era effettivamente imponente, i rapporti non gli rendevano giustizia, e a ben pensarci gettava una sorta di ombra e penombra perpetua sul villaggio in determinati orari. Era ragionevole che qualcuno fosse impazzito o avesse una qualche instabilità. Ma non era il caso di fare supposizioni prima di aver analizzato la questione. Gli omicidi erano stati brutali, forse troppo per dei semplici abitanti privi di chakra. Ma Taki era molto vicina, e chi poteva sapere cosa poteva arrivare da oltre il confine.

    Rimasi piacevolmente sorpreso nello scoprire che Fudoh-san era stato scelto per la missione, e questo significava che verosimilmente l'altro kiriano era il chunin mio parigrado, anche se dall'aspetto sembrava avere molta più esperienza di me. Fudoh-san, è un vero piacere reincontrarti. Se hanno messo all'opera un ninja del tuo calibro sicuramente la questione sarà più complessa di quanto mi aspettassi. Avrei detto con un inchino nel punto di incontro, salvo poi rivolgermi all'altro ninja, cordiale ma decisamente più freddo nei toni. Io sono Yato, del clan Senju. Ninja medico di Konoha, e addestrato nelle arti degli eliminatori di cadaveri. Penso che mi occuperò di studiare le vittime, tra le altre cose. Avremmo incontrato il ninja di Suna solo successivamente, salvo inconvenienti, e quindi proseguimmo verso Tsuya in tre. Akira...sbaglio o sei già stato a Tsuya? Ricordo un nome simile nei rapporti. Avrei chiesto allo spadaccino, al tempo genin. Qualche suggerimento o qualche ipotesi?

    In ogni caso una volta sul posto, vicino al semplice muro di cinta del villaggio, delle grida d'aiuto attirarono l'attenzione in modo inequivocabile. Mi voltai verso Fudoh-san, che pensavo essere il caposquadra (perlomeno io lo avrei considerato tale) e che tuttavia si rivolse a noi chiedendo un parere. Decisamente di tutt'altra pasta rispetto a Raizen, che si sarebbe messo a sproloquiare mezz'ora salvo poi imporre il suo piano a tutti dopo una finta richiesta di pareri. Siamo ninja medici e la missione ci manda per le aggressioni, dovremmo controllare in ogni caso. Mi accigliai. Possibile che l'aggressore abbia dei criteri specifici per le vittime? Non c'è già un Tanaka tra le persone aggredite, con il figlio che era poi scomparso? In ogni caso stare ad attendere non sarebbe stato utile. A meno di divieti espliciti, mi sarei diretto verso le mura chiedendo in quale direzione avremmo dovuto andare per aiutarli.


    Edited by Febh - 14/7/2020, 13:10
     
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