All'Ombra di SareshigamiFudoh, Yato, Akira & Hoshi

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  1. -Hidan
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    All'Ombra di Sareshigami


    II


    Come una fantastica farfalla, il Rosso scese giù come un missile a bordo di una nuvola di vento, per atterrare vicino al piccolo gruppo riunito dinanzi alle porte di Tsuya. HooooooooOOOOOOOshi! Urlai, ridacchiando, dando il benvenuto al Rosso. Sono contento anche io di rivederti! Già... Deve essere forse Pangu il filo conduttore, come sempre... Quel vecchio ha veramente un gran senso dell'umorismo! Per chiunque ci avesse guardato, avrebbe potuto notare come fossimo quasi due fotocopie a colori variati. Diedi il cinque al jonin della Sabbia, per poi tornare sugli altri due ninja presenti. Ci mancherebbe che non ti piaccia, Meik... Mi congelai. Ehm... Dicevo... Hanno fatto un lavorone per tirarlo su e modernizzarlo! Tagliai corto, eludendo il discorso. Importanti...? Guardai incuriosito il ninja della Foglia. Ma stiamo parlando delle stesse persone? Kensei è quel tipo in fissa con le feste in maschera cosplay, che cigola quando cammina, e che parla con fare sempre affannato... A proposito, lo fa apposta per darsi delle aree, pensa che lo renda più figo parlare in quel modo. Comunque... Cambiai discorso. Ne riparleremo più tardi. Avevo paura di dover andare a parlare con Raizen. Avevo già l'ansia. E la noia. E il prurito al sedere, ma forse per quello non c'entra lui. O forse si. Tra l'altro la non simpatia del Senju verso l'Hokage fu chiara poco dopo. Ahahah! Fantastico! Ormai va di moda rispondere a modo al proprio kage! Quando lo facevo io ero un ragazzino indisciplinato... Sigh, bei tempi. Tirai una bella pacca sulla spalla al Senju, prima di avviarmi verso la città.

    Il paese era cambiato.
    L'albero, nato dallo scheletro - bel gioco di parole - di quel che restava del Gashakoduro e del rituale dell'energia vitale di Pangu, aveva ormai preso il sopravvento sulla geografia della città, modificandola profondamente. Radici ed estensioni stesse delle cortecce del grande albero che sorgeva a pochissima distanza dal centro cittadino si estendevano adesso tra le strade, le abitazioni e ogni angolo di Tsuya. Sembrava di essere in una fitta foresta dove gli uomini avevano improvvisato un accampamento, ma sapevo bene che così non era. Oh... Beh, devo dire che l'alberone si è esteso un po' troppo dall'ultima volta... Commentai, mentre il buon Fudoh dava una sonora testata ad un ramo. Vedi? Il saggio Mizukage indossa sempre un casco di latta proprio per queste situazioni. Esclamai, mentre mi infilavo nella giungla urbana. La donna che aveva urlato era poco davanti a noi e, sebbene fossimo noi i ninja, lei era ben abituata a districarsi tra quelle così particolari strade.
    Altre voci si aggiunsero, ma soprattutto uno si rivelò essere per me - ed Hoshi - familiare. Ehi! Guarda chi è ancora qui ad ubriacarsi! Ciao Sanji! Ahahah! Ti siamo mancati!? Mi avvicinai al vecchio archeologo, prendendomelo sotto il braccio. Ovviamente non ricordavo minimamente che io e Hoshi lo avevamo fatto praticamente svenire cinque anni prima. E non ricordavo neanche che avevamo distrutto la sua casa.
    O che lo avevamo quasi fatto uccidere.
    Insomma, non ricordavo un sacco di cose.
    Che succede qui intorno allora? Non credevo che dopo tutto quello che successe ti avrei trovato ancora qui... Che altro stai studiando a Tsuya? E dov'è il tuo aiutante? Com'è che si chiamava? Chiesi all'anziano studioso, mentre Fudoh e il Senju entrarono per primi nella locanda. Intanto che me lo racconti entriamo dentro. E, spintaneamente, avrei trascinato il vecchietto dentro alla struttura insieme a noi.

    Quando entrai nella locanda, i due ninja medici si erano già catapultati sull'uomo ferito, immerso in una pozza del suo sangue. Le donne nella locanda, nel frattempo, piangevano e si disperavano, qualcuno era stato rapito. E quei nomi, dopo qualche anno, incominciarono a tornarmi alla memoria. Il Senju aveva avuto una buona intuizione fuori le mura: era come se quello che era accaduto cinque anni prima si stesse ripetendo. Lasciai i due chunin al loro lavoro, mentre ascoltavo in silenzio i lamenti delle due donne, che parlavano in maniera confusionaria. Scimmie...? Ma siete sicure? Esclamai, mentre continuavo ad ascoltare, salvo essere interrotto da Sanji e altre due figure che entrarono poco dopo. Oh... Questi te li ricordi Hoshi? Mi hanno quasi ammazzato... Ma alla fine per poco non sono esplosi con tutta la locanda. Sussurrai al rosso, mentre salutai nervosamente con la mano i due nuovi partecipanti a quella strana riunione. Sanji ovviamente aveva ragione, i responsabili erano dei ninja, ma fu l'ultima rivelazione a lasciarmi sbigottito. Queste persone che si divertono a prenderci in giro, imitando, anzi, scimmiottando i fatti di cinque anni fa... Sanno troppo. Feci una pausa, mentre i pensieri fluivano. Fudoh, Yato, soccorrete questa donna, parleremo fuori... Voi altri, non vi preoccupate, nessuno morirà da ora in poi, e avrete indietro il ragazzo. Esclamai, e i presenti avrebbero sentito un cambio repentino nella mia voce e nel mio tono. Sanju fuori con me, voi raggiungetemi appena terminate. E, così dicendo, mi sarei diretto fuori dalla locanda.

    Una volta fuori, preso in disparte l'archeologo, chiesi. Adesso voglio che mi dici cosa è successo in questa città negli ultimi anni. Tutto. Non credo nelle coincidenze, e ci deve essere per forza una spiegazione a tutto ciò. Una motivazione. Qualcuno, come forse hai intuito, sta cercando di imitare i fatti di 5 anni fa... Ma perché? L'Arma è distrutta, quelle dannate scimmie sono state sconfitte... Non ha senso, tutto questo non ha senso... O forse mi sfugge qualcosa... Quindi, incomincia a parlare.

    Attesi Fudoh e Yato fuori dalla locanda, per poi allontanarmi di qualche metro per ottenere una sorta di intimità. Per i due forse si stava presentando un nuovo Akira, rispetto a quello scanzonato di pochi minuti prima. Credo che avete capito tutti che le vittime non sono casuali, si tratta delle stesse persone che erano state rapite cinque anni fa... Ovvero gli eredi delle famiglie che formavano "la chiave" di confinamento del Gashakoduro nel rituale di Pangu. Ma l'Arma è distrutta... Non riesco a capire il senso di tutto questo... Non si tratta dei Kijin, poco ma sicuro... Forse dei Cremisi? Ma sono al corrente di tante informazioni, come se, in qualche modo, erano presenti anche loro cinque anni fa... O almeno uno di loro. Ciò che non mi torna, però, è quello che hanno chiesto... Come facevano a sapere che io e Hoshi avremmo partecipato a questa missione? Guardai Yato. Per rispondere alla tua domanda, non è Fudoh il Guerriero del Vuoto. Sono io. Attesi qualche secondo. In definitiva, qualcuno ha dirottato questa missione, e si è assicurato che io Hoshi oggi fossimo qui. Mi sembra abbastanza palese. Ancora una pausa. La domanda adesso è una: perché? Se qualcuno vuole combattere con me, solitamente basta chiedere... E non sono un tipo che si nasconde... Direi che è palese: è una trappola, e c'è qualcosa che non possiamo sapere, qualcosa che però richiede me e Hoshi. E richiede Sareshigami, forse. Direi inoltre che è palese anche un'altra cosa... Sorrisi. Dopodomani sarò su quell'albero.
     
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