All'Ombra di SareshigamiFudoh, Yato, Akira & Hoshi

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  1. Shiltar Kaguya
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    Falce dei Kaguya


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    I Cinque Anni secondo Sanji


    Ulteriori confusioni tempistiche



    L'incontro con Akira-san e Yato-san fu caloroso con il secondo, che si congratulò persino del mio essere Primario, mentre il primo parve più focalizzato sul ninja della Foglia e su qualcosa che doveva fare nel suo villaggio.
    Durante la corsa, quando andai a sbattere contro l'albero, ricevetti un commento dell'Hozuki a riguardo, relativo ad Elmo-san, mentre, osservando il ramo, mi chiedevo: Chissà se con un bel pugno arricchito dal chakra reggerebbe?.
    Ma non era quello il momento di pensarci, avevamo fretta di raggiungere la locanda.

    [...]

    Sì, sono rimasto qui, duo di criminali! Mi avete riempito casa di scimmie quella volta, dannati voi!, fu l'accoglienza dello studioso, a cui, in effetti, avevano lasciato i falsi discendenti incatenati in casa, senza preoccuparsi troppo delle conseguenze.
    Il mio aiutante si chiamava Watanabe e se n'è andato qualche anno fa, è andato a fare il ninja, quel disgraziato!, brontolò, seguendo gli altri all'interno.

    Alla Locanda dell'Albero Nero il proprietario, Tanaka, l'uomo ferito, fu preso sotto le cure mie e di Yato.
    Alla domanda del Senju, allungai ancora un pò le dita sulla zona ferita, cercando di valutare al meglio il danno: Non saprei, Yato-san, una clava dovrebbe dare un danno uniforme e soprattutto, qui parlavano di guanto, no? Forse un tirapugni un pò più grosso del normale? , ipotizzai.
    Intanto, Takeshi e la sua fidanzata guardarono perplessi il mio compaesano per i suoi commenti su come fossero quasi esplosi con la locanda.

    Come gli altri, comunque, fui sorpreso nel sapere che ci aspettavano, o meglio, che si aspettavano il Rosso Eremita ed i "Guerrieri del Vuoto", cosa per la quale alzai lo sguardo, alla domanda di Yato: No, io non lo sono. All'Abete ce n'erano alcuni, guerrieri con un fuuinjutsu particolare ed usavano il Vuoto, non che abbia capito cosa fosse, ma erano dei tizi vecchissimi che hanno aiutato a distruggere l'Arma. Poi hanno donato il loro potere ad alcuni accademici..., mi fermai, ricordando che con quel tizio dal nome vergognoso, incontrato sul lago sotterraneo, c'era Akira-san ed erano entrambi dei Guerrieri del Vuoto.
    E proprio il jonin della Nebbia, dopo quelle parole, uscì dalla locanda assieme al tipo che li aveva accolti, quel Sanji.

    Il Rosso sarebbe rimasto lì dentro con noi, assalito dalle domande di Tanaka e Nami, mentre la giovane Minami si avvicinò a noi due medici: Grazie mille, grazie per aver aiutato il signor Tanaka e perché salverete il piccolo Tooru., esordì, quasi abbracciandoci, se la madre non l'avesse fermata, dicendole di farci fare il nostro lavoro.

    [...]

    Sanji, intanto, all'esterno, aveva ascoltato le domande di Akira e ci pensò qualche attimo, prima di rispondere: Il giorno dopo la fine della battaglia, verso il tramonto, un duo di shinobi portò al villaggio tutti i rapiti, erano un tizio bizzarro ed il suo capovillaggio, il Mizukage, mi pare., in effetti, se l'Hozuki, al contrario mio, avesse mai letto, essendo lui un jonin, fra i molteplici documenti quello fatto dal predecessore di Elmo-san sulla sua missione a Tsuya, forse sarebbe già stato a conoscenza dell'intervento di Itai e Seinji Akuma in quella missione per salvare i rapiti. [Nota]
    Per un bel pò di tempo ci fu un via vai di ninja: gente di Taki che veniva a studiare l'albero, qualche ronin, persino dei rappresentanti dell'Accademia, un paio di volte persino quel biondino, il Mizukage, vidi passare di qua. Era sempre un pò triste devo dire, però disponibile ad aiutare. Credo che Tanaka abbia anche una foto con lui il giorno dell'inaugurazione della nuova Locanda., certo Akira non poteva sapere giorno per giorno cosa Itai facesse in quel di Kiri, o quando era fuori per delle missioni.
    Poi niente, è stato tutto abbastanza tranquillo, a parte quando quella piattola di Watanabe si scoprì capace di sputare fuoco e decise di andare a fare il ninja, o quando il tuo amico Rosso, lì dentro, passò di qui in cerca di informazioni su un'isola volante., stava quasi per fermarsi, quando si ricordò di un particolare.
    C'era un tizio, un vecchio ninja che conobbi un giorno facendo delle ricerche attorno all'albero principale, si chiamava Rasetsu.
    Sarà stato tre anni fa? Forse un poco meno, Watanabe se n'era andato da un pò e mi toccava andare da solo in giro per i dintorni in cerca di qualche dato storico su questo Pangu. Avete scatenato un bel pò di casino voi ninja qui e la storia dei Discendenti iniziava ad interessare un pò di studiosi, io ero già qui, quindi iniziai a cercare qualche traccia del loro viaggio, o qualche dato interessante sull'albero che aveva ingoiato quello Scheletro gigante.
    Ad ogni modo, un giorno, vagavo nei pressi dell'albero centrale, quando trovai una sorta di casetta, o una caserma come la definì quel tizio.
    Mi spiegò che era un ninja della Foglia, rimasto qui dai tempi della grande guerra con i Cremisi, mi diede anche qualche informazione storica sul periodo, anche se non so quanto accettabile.
    Mi raccontò che aveva aiutato il Mizukage, il suo strambo compare ed un drago, particolare che mi sembra esagerato, nel salvataggio dei rapiti dagli uomini-scimmia; addirittura mi accompagnò a vedere dov'erano trattenuti i prigionieri, nella vecchia base delle truppe di Taki, in una sorta di burrone, ora pieno di tutti i rami di Sareshigami.
    Qualche volta era così ubriaco che, invece, si confondeva, ed iniziava a parlare in particolare di un suo compagno, un povero disgraziato che era rimasto con lui nei boschi, perdendo la moglie e le figlie, un povero disgraziato che alla fine aveva deciso di disertare... si dice così, giusto?
    A pensarci bene sarà un mese che non vedo più Rasetsu.
    , concluse a quel punto Sanji, prima di aspettare eventuali domande dell'altro.

    [...]

    Ciò che nessuno di noi sapeva era che, in qualche modo, qualcuno aveva spinto per un ulteriore inviato da Suna e la richiesta era stata di avere il neo-eletto chunin Masayoshi, un Jinchuuriki e Guerriero del Vuoto, anche se forse queste non erano informazioni note ai più.
    Masayoshi, mio buon amico aggiungerei, era partito da Suna in un momento diverso da Ossi...Ossh... l'Eremita Rosso, inoltre, non viaggiando via aria, arrivò alle mura di Tsuya quando noi eravamo già corsi all'interno.

    Il Jinchuuriki della Sabbia avrebbe avuto facile accesso al villaggio, che non era proprio sorvegliatissimo, ma per incontrare qualcuno, avrebbe dovuto attendere una buona decina di minuti, poi gli sarebbe venuto incontro un uomo anziano, che gli si rivolse prontamente: Salve, giovane viandante, cosa ti porta qui a Tsuya? Sei uno dei ninja che stavamo aspettando? E' successo qualcosa alla taverna dell'Albero Nero, io sono diretto lì, mia figlia e mia moglie ci lavorano. Io sono Kyoshiro Mifune, sacerdote eletto del tempio. [Kyoshiro Mifune]
    Masayoshi avrebbe potuto interagirci ed avrebbe scoperto un pò di fatti interessanti: A quanto pare c'è stata un'aggressione, se vuoi il mio parere è colpa dei peccatori, che non onorano Sareshigami! Sono morte già quattro povere anime peccatrici! Il dottor Amano, la signora Akane ed il figlio, il povero vecchio Yoshi, tutte anime che ora torneranno alla natura, poverine. Altro che scimmie! Si tratta di blasfermia, dico io! Povera mia figlia che ha perso la via della fede! , stava quasi blaterando l'uomo, ma, se il sunese lo avesse seguito, avrebbe finito per raggiungerci.

    [...]

    Nel frattempo, quando le condizioni del vecchio Tanaka erano ormai abbastanza stabili, avrei atteso per eventuali domande di Yato verso i vari tizi lì presenti, poi quando il Senju fosse stato d'accordo, saremmo andati fuori a raggiungere Akira-san.
    Alle spiegazioni del jonin, confermai con un accenno sul fatto che lui era il Guerriero del Vuoto, però fui come congelato da una sua frase: "l'Arma è distrutta".
    Ora, non chiedetemi perché, ma il ricordo di ciò che provai all'Abete, quella sensazione, e non parlo del dolore fisico, ma quel senso di qualcosa perduto, insomma sì, di abbandono, mi ritornò alla mente, però, cercai di tenere per me quella considerazione, mentre l'Hozuki parlava.

    Quello che diceva era in effetti sospetto: si aspettavano l'Eremita Rosso ed i "Guerrieri del Vuoto", al plurale, e lì c'era il primo ed uno di quei tizi dell'Abete, Akira appunto.
    Cosa c'entrano i Guerrieri del Vuoto e l'Eremita con queste chiavi? Cioé, voi eravate tutti presenti alla... nascita di quest'albero, ma i ninja erano molti di più, giusto, Akira-san? Ma solo lei è un Guerriero del Vuoto fra quelli, gli altri due sono stati scelti all'Abete, se ben ricordo., osservai.
    Per poi fermarmi, nel notare l'avvicinarsi del ninja di Suna.
    Ehi! C'è Masa-san! E' uno dei due guerrieri del Vuoto appunto, no?, osservai, prima di voltarmi verso il Senju, Manca giusto un tuo compaesano, Yato-san, devono essersi confusi in Accademia., scherzai.
    In effetti, non fosse stato per la presenza di Yato-san al posto del tizio piagnucolone che m'aveva dato fuoco, ci sarebbero stati tutti i Guerrieri del Vuoto e l'Eremita Rosso.
    A quel punto mi sorse una domanda, che tenni per me: Io che c'entro?

    Mentre quella domanda mi scivolava in testa e forse mentre il chunin di Suna si metteva in pari con gli altri, il sacerdote Mifune si avvicinò alla moglie, che stava uscendo dalla locanda ed entrambi si diressero verso di noi.
    Fu Oboro la prima a parlare: Takeshi voleva proporvi di visitare le altre scene del crimine, come le chiama lui, dove sono morti la vecchia Akane, o Yoshi. Inoltre, se volete attendere il giorno indicato da questi ninja con le maschere di scimmia, dovete pur trovare un posto dove dormire., propose.
    Possono venire al tempio di Sareshigami! Il divino Albero ci ha concesso tante rami che usiamo a mò di casette per chiunque voglia riposare e, magari, lodare la bontà divina!, s'intromise il vecchio sacerdote.
    Possono pure riposare qui alla Locanda, non serve che vengano al tempio, poi i rami possono essere un ostacolo per chi non è abituato., ribatté stizzita la moglie, che in effetti sollevò un argomento che ancora mi girava per la testa, su come liberarsi di quei fastidiosi rami.
    Se volete posso farvi vedere dov'è stato trovato il poveo professor Amano, magari così mi aiuterete a cercare Rasetsu., propose allora l'archeologo.
    E per quanto non sapessi di chi stesse parlando, lasciai comunque la prima parola ai jonin su cosa dovessimo fare.
     
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