All'Ombra di SareshigamiFudoh, Yato, Akira & Hoshi

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  1. Yato Senju
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    Mistero a Tsuya


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    Molti dettagli non tornavano sin dall'inizio. La data della morte di Amano non era la stessa comunicata all'accademia...e se Amano era andato a Umari per contattare i ninja...perchè all'Accademia era giunta notizia della morte di Amano stesso? La cosa più probabile era che fossero stati altri a contattare l'accademia, magari usando il contatto di Amano. L'errore nel giorno della morte poteva significare che avevano inviato la missiva prima di ucciderlo ma programmando di farlo...e lo stesso valeva per l'aggressione a Tanaka e Tooru. In ogni caso sentivo che tutta quella faccenda non fosse altro che un grosso teatro messo in atto, alle spese degli abitanti, per attirare degli specifici Accademici in quel luogo. E il messaggio dato a Minami ne era solo la prova. Sbuffai, chiudendo gli occhi per qualche secondo mentre riordinavo le informazioni, ma c'erano fin troppe incongruenze ed era difficile capire quali derivassero dalla semplice carenza di informazioni e quali dalle macchinazioni dell'invisibile nemico che ci aveva condotto in quel luogo.
    E soprattutto perchè attirare anche me, che con quella vicenda non avevo nulla a che vedere?

    Avevo ancora alcune domande prima di prendere Fudoh in disparte e mi rivolsi tanto alle due donne della famiglia Mifune quanto ai due giunti in un secondo momento. Ancora qualche piccola domanda...potrebbe aiutarci a trovare degli indizi. Spiegai. I funerali delle quattro vittime sono stati celebrati tutti, vero? Esattamente in quali date? E i corpi sono stati...seppelliti? Non conosco le vostre usanze funebri, mi spiace. Avere l'occasione di studiare i corpi, forte dei recenti studi, poteva solo essere utile. Inoltre...sapreste dove trovare Midori, la ragazza del defunto Shiba? Magari lo ha visto o ci ha parlato nei giorni precedenti l'incendio. Mi soffermai poi sulle foto a parete. La signora Akane sembra molto anziana...era per caso costretta in sedia a rotelle o a letto? Il Figlio vedeva di lei? E infine, per concludere le domande alle Mifune. Quanto agli aggressori mascherati da scimmia...a parte la maschera avevano qualcosa di particolare? Mi sarei avvicinato, posando una mano sulla testa della ragazza, come per rassicurarla. Si sforzi di ricordare signorina Minami...lo immagini nella sua mente, proprio mentre le parlava...aveva qualche inflessione dialettale? Difetti di pronuncia che si notavano nonostante la maschera? Qualche somiglianza anche solo di corporatura con la coppia dei Murakami, quelli che sono andati via la settimana scorsa? E mentre parlavo cercai di carpire l'immagine esatta degli aggressori tramite una delle mie [Tecniche]Tre Domande, mi interessa captare le immagini, e di rimando anche quelle dei Murakami, se si riesce.

    Lasciato il ferito alle cure di Hoshikuzu, mentre uscivamo presi da parte Fudoh per una breve parola. Qualcosa non torna...hanno detto che gli ha dato un pugno ma quel danno non può essere un normale pugno...è troppo esteso e non mi risulta esista un modo per ampliare la superficie colpita...a meno di aver usato qualche tecnica o aver celato il loro vero aspetto. In ogni caso non mi convince affatto questa storia...è evidentemente una trappola, come abbiamo già appurato. Sbuffai, non ero io il leader e quindi non potevo che sottostare alle decisioni dei superiori. Se non altro sono felice che tu sia nel team, Fudoh-san...la tua saggezza ed esperienza ci sarà certo utile. Dissi, annuendo con convinzione. Piuttosto...pensi che la tecnica con cui hanno rapito il ragazzo dentro una bolla si rifaccia alle arti di quel tipo durante la missione in mare? Questa era una donna, ma magari è lo stesso clan, no?

    Ci ricongiungemmo col gruppo e scoprii mio malgrado che Akira Hozuki, tra i più alti in grado, considerava interessante buttarsi a capofitto nella trappola per distruggerla. Un modo di fare decisamente opposto al mio che avrebbe previsto una controtrappola per diventare noi quelli con le redini in mano...ma a conti fatti la mia idea non teneva conto dell'incolumità del ragazzino, a ben pensarci. Avrei annuito con serietà: Daccordo...immagino dovremo essere pronti e in costante allerta. Ho letto i briefing, ma nessun utilizzatore del Mokuton era presente allora, dunque dubito siano state fatte delle indagini approfondite. La vera domanda è se il chakra residuo è di Pangu...o dell'Arma.Replicai con tono asciutto, per quanto con un velo di prima del mio esperimento e delle terribili conseguenze su Fudoh-san, che tuttavia minimizzò la cosa...la sua reazione era sospetta, ma per quale motivo avrebbe dovuto avere una qualche correlazione con l'albero? Probabilmente si trattava solo di una coincidenza ma presi nota di ciò che era accaduto. Presta attenzione, Fudoh-san. Non sottovalutare sintomi che potrebbero complicare la missione, se ritieni di dover riposare fallo. Gli dissi con tono professionale, prima che ci offrissero alloggio nel Tempio di Sareshigami dove Akira-san aveva svolto parte della missione anni prima, come ebbe modo di puntualizzare immediatamente. Era ciarliero e la cosa mi irritava un poco, ma almeno non era esageratamente ossessivo come Youkai, nè palesemente infido e passivo-aggressivo come l'Hokage. In ogni caso avrei gradito di mantenere i contatti al minimo, e la divisione in due gruppi calzava a pennello. Masayoshi sostenne il mio sguardo...era molto diverso nell'aspetto ma per ora non gli dedicai più che un cenno del capo ulteriore: non mi fidavo. E lui lo sapeva.

    Lungo la strada con Fudoh-san, lasciati gli altri due alle investigazioni nei luoghi più distanti, pensai di condividere alcune teorie. Io penso che l'intera faccenda del dottor Amano sia un frottola. Non che sia morto, ma sospetto che i tempi e i modi siano diversi da quelli che ci hanno fatto credere, con la faccenda della missiva che lo dichiarava morto quando in realtà era andato lui ad avvisarci. In ogni caso se avremo tempo forse dovremmo visitare la sua casa...se ci fossero segni di colluttazione o similari avremmo notizie in più...o comunque potremmo trovare indizi. Per ora seguiamo questo Takeshi. Avevo parlato sottovoce mentre il giovane ci guidava tra rami e passerelle fino a quella che era la nostra prima destinazione.

    Una casa di due piani mezza bruciata dove l'albero, forse nel tentativo di riparare i danni, aveva fatto crescere una serie di rami di supporto, stranamente senza segni di bruciature, che ora come ora bloccavano il passaggio. La vista è decisamente innaturale...e ho una certa esperienza di strutture in legno. Borbottai. Ma anche con quel chakra estraneo penso di poter... Fudoh-san mi fermò, facendosi avanti e io, rispettosamente, feci un passo indietro osservandolo con la massima attenzione: potevo solo imparare da lui...e non rimasi deluso. Un pugno il cui danno si estese rapidamente per il legno, spaccandolo! Incredibile Fudoh-san! E poco dopo mi spiegò l'origine di quell'azione tanto elementare quanto distruttiva. Il Chakra Distruttivo. Anche il Maestro ne aveva parlato come di una cosa necessaria per sviluppare appieno lo stile di spada che mi aveva insegnato. Ne ho sentito parlare ma non lo ho mai appreso...Konoha è spesso carente nella formazione degli shinobi. Replicai con un minimo gesto di stizza...perchè dovevo sempre elemosinare altrove le mie conoscenze? Perchè sotto un Hokage incapace il villaggio non mi forniva gli strumenti di cui avevo bisogno per la Missione?

    Fudoh iniziò poi quella che era stata, da che lo conoscevo, la conversazione più lunga e ininterrotta, senza i suoi abituali indovinelli e giochi di parole svolti a spingermi a ragionare e interpretare. Aveva colto la mia impreparazione, era evidente, e in un moto di pietà, vista la missione alla mano, aveva deciso di essere diretto, una volta tanto.
    Come se avesse a che fare con un bambino incapace...
    Serrai le mani tanto forte che le unghie mi ferirono il palmo, ma riuscii a mantenere un'espressione neutra, interessata e grata. Era un'umiliazione terribile e mi aveva reso furioso, non certo verso Fudoh-san, che mi era francamente superiore, ma per la mia inadeguatezza e debolezza che lo aveva obbligato a essere così diretto...ero uno stupido...e tutta quell'ira cercai di metterla da parte, come aveva insegnato il Maestro, di accumularla in un solo punto, come brace pronta a divampare in un incendio terribile. Molto bene, Fudoh-san. Ti ringrazio del tuo insegnamento. Dissi con un breve inchino, avvicinandomi agli alberi.

    Conoscevo il controllo del Chakra Adesivo e Repulsivo grazie al Sensei. Questa terza conoscenza giungeva da qualcuno di completamente diverso, sotto quasi ogni aspetto, ma non meno esperto. La spiegazione era relativamente semplice: invece di modulare il chakra semplicemente con la regolarità che forniva adesione o l'eccesso controllato che forniva repulsione...in questo caso dovevo volutamente emettere abbastanza chakra da distruggere il punto di contatto, ma senza spaccarmi le mani. E dovevo farlo in un solo istante, quello dell'impatto. Feci un primo, infruttuoso tentativo che crepò il ramo senza però grandi risultati, a parte far volare qualche scheggia. Mmh... Rimasi a rimuginare qualche istante prima di tentare nuovamente, causando qualche danno extra ma senza aver realmente raggiunto il concetto. L'ira per la mia debolezza era là, pronta a esplodere ma non vi ricorsi...sprecare tanto potere e tanta energia per dei rami sarebbe stato assurdo, per non dire umiliante. Fudoh-san ha parlato di espandere... Mormorai tra me e me, immaginando come un'onda nell'acqua esattamente come aveva detto. Focalizzandomi sull'impastare in eccesso emettevo chakra che spaccava ciò che attraversava, ma era irregolare e poco efficace. Dovevo riuscire a canalizzare quell'energia, ma fortunatamente non ero più un genin alle prime armi con i controlli del chakra: come ninja medico gestire l'emissione e la distribuzione del chakra era il mio pane quotidiano: dovevo solo espandere istantaneamente e uniformemente in tutte le direzioni l'energia, così da danneggiare in maniera organizzata.

    Il primo tentativo fu incoraggiante, imprimendo diverse crepe assai più profonde e meno propense alla guarigione, abbastanza da donarmi l'accenno di un sorriso con solo una punta di isterìa, ma nel giro di qualche minuto riuscii ad amplificare più efficacemente l'effetto. Alla fin fine era come se dovessi curare in un secondo, ma senza applicare le tipiche capacità del chakra curativo. Ci fu un lampo nella mia mente...e se avessi in seguito provato a collegare la cosa con le arti mediche? E' abbastanza semplice dopo la tua spiegazione. Da ninja medico comprendo come mai tu abbia scelto quella metafora per spiegare. Sei un insegnante eccellente, Fudoh-san. Dissi, man mano che facevo pratica. Ma sbaglio o questa capacità potrebbe spiegare le ferite sul signora Tanaka? L'idea che siano ninja è rafforzata, no? Inoltre mi chiedo...esiste un modo per sfruttare qualcosa di simile per una cura istantanea con le Mani Curative?

    Qualche tempo dopo la strada era aperta e camminare con il chakra adesivo fino al piano superiore per entrare poi dal tetto fu la semplicità stessa. Questo controllo del chakra...con la mano è abbastanza semplice. Applicarlo alla spada sarà una faccenda molto diversa, temo. Avrei borbottato, facendo le veci di Minarai, mentre entravo all'interno dell'abitazione, la nostra prima Scena del Crimine.

    CSI: Akane And Shiba's Place
    Ceneri. Legno bruciato, mobili malridotti e servizi fuori uso nel bagno. Il fuoco aveva divorato il tetto risparmiando relativamente il piano di sotto, segno che verosimilmente le fiamme erano divampate al piano di sopra, dove erano stati trovati i corpi. Bruciati...e l'altro annegato. Borbottai, cominciando a guardarmi intorno. Fudoh-san, vedi quella sedia vicino all'ingresso della stanza? Vedi quella sorta di linea indenne dal fuoco? [Abilità]Percezione 9 Lasciai che notasse la cosa prima di proseguire. La sedia è integra, mentre la porta e l'altra sedia nella stanza sono andate distrutte...e c'è una zona indenne. Come se il fuoco fosse partito da là. O si fosse fermato là. Ma considerando quanto sappiamo finora, credo che un Katon sia quella che potremmo considerare l'Arma del Delitto. Cercai con attenzione vicino alla sedia in cerca di indizi...capelli o frammenti di vestito che potessero essere andati perduti.

    La disposizione dei corpi è strana. Akane era a letto e il figlio è caduto vicino al letto, rivolto verso di lei. Stava precipitandosi sulla madre per farle da scudo o per soccorrerla? Difficile a dirsi. Ma sospetto fosse sulla sedia e stesse parlando con chiunque si trovava seduto qui. Che entrambi conoscevano per averlo fatto arrivare fin qui. Dissi con una mano al mento, rimirando la fotografia della ragazza che Fudoh-san aveva recuperato. Akira-san non ha parlato di un tizio del villaggio che ha iniziato a sputare fuoco da un giorno all'altro? In ogni caso una volta fuori dovremo chiedere se la ragazza con la spada è quella Midori di cui hanno parlato, quella con "aria marziale". Avremmo avuto ben presto conferma.

    CSI: Yoshi's Place
    Lungo la via aggredii altri rami, per semplice esercizio, ma con le mie basi nelle arti mediche era semplice approfondire e ripetere quanto appreso con Fudoh-san...probabilmente in pochi giorni avrei anche potuto applicare quelle conoscenze in combattimento. La casa di Yoshi era più piccola e sembrava, dalle informazioni, che fosse chiusa a chiave. Questo per un qualunque ninja non era un problema insormontabile, ma il fatto di lasciare tutto chiuso era segno che, forse, volevano nascondere le tracce. Ma ancora, un modus operandi misterioso come l'annegamento al chiuso non poteva fare altro che attirare sospetti quindi le intenzioni dei nemici risultavano assolutamente prive di senso. Quasi schizofrenico. Perchè entrare di nascosto se poi uccidono in modo platealmente innaturale? Guadagnato l'ingresso grazie alla chiave di Oboro Mifune, ci trovammo davanti a un ambiente sostanzialmente intonso, se si esclude un tavolo, forse rovesciato da un calcio agitato, e una macchia di umidità.

    Mmm... cercai di immaginare la scena di Yoshi, l'anziano, che mentre annegava si divincolava e faceva cadere le cose...ma perchè spingere il tavolo? Ci si era appoggiato nell'agitazione o lo aveva...calciato? E se fosse stato sospeso per aria? Proposi a Fudoh-san. Se un nemico usa le bolle, poteva mettergliene una intorno alla testa e tenerlo sospeso, annegandolo. Cercando di liberarsi potrebbe aver calciato il tavolo. Feci un giro rapido, cercando fotografie e altri effetti personali (il fuoco aveva distrutto quasi tutto nell'altra casa...magari anche qui era sparito tutto perchè gli aggressori volevano nascondere qualcosa in mezzo al caos di informazioni discordanti). La mia attenzione venne poi catalizzata dal lavello della cucina e dalla sua evidente manomissione. Due possibili dinamiche mi vennero in mente, e le spiegai a Fudoh-san: Un jutsu potrebbe aver divelto il tubo...un Suiton che ha portato l'acqua alla testa di Yoshi. Oppure...il nemico in qualche modo ha viaggiato con l'acqua ed è entrato e uscito da qui...o è diventato acqua...o una sua evocazione lo ha fatto. Non mi spiego però perchè entrare di soppiatto, non servono precauzioni per colpire un vecchio che vive solo e gli altri due avevano fatto entrare l'aggressore. E in generale nessuno si aspettava aggressioni. Una vittima del fuoco, una dell'acqua...semplice caso o c'era un qualche rituale in ballo che coinvolgeva gli elementi? Dopotutto i Rapiti degli eventi di anni prima erano stati coinvolti in una sorta di rituale...che qualcuno volesse proseguire su quella falsariga? Verifichiamo dove sono le chiavi di Yoshi...se la porta era chiusa a chiave dall'interno, allora le chiavi sono in casa. Se non lo sono...allora il nostro aggressore ha un souvenir che potrebbe tradirlo, se non le ha buttate da queste parti. Immagino tu non abbia una tartaruga capace di esplorare la zona circostante o di risalire le tubazioni, vero?

    Il Tempio di Sareshigami
    Congedatici da Takeshi-san, che tuttavia era un possibile bersaglio di nuovi attacchi, raggiungemmo il Tempio dove i Mifune ci accolsero e con loro anche l'ospite che era giunto a Tsuya da pochi giorni. Fudoh-san mi lasciò il compito di indagare su di lui mentre si allontanava, certamento alle prese con questioni che un ninja del mio rango non poteva ancora comprendere. Soffocai rapidamente quell'irritazione, approciandomi al misterioso Kinmaru con aria affabile.

    I miei saluti, il mio nome è Yato Senju e sono uno shinobi di Konoha. Questa zona è sostanzialmente nella nostra giurisdizione e siamo qui per qualche spiacevole evento degli ultimi giorni. Spero che aver sentito degli incidenti non abbia turbato la vostra presenza qui, Rinmaru-san. Naturalmente il nostro primo e più importante obiettivo è garantire la sicurezza di tutti e riportare le cose alla normalità.

    Avrei detto, annuendo con aria deferente. Giusto a titolo informativo, siete qui da molto? Per caso avete sentito qualcosa o visto qualcosa che potrebbe tornare utile alle indagini? A volte uno sguardo esterno è più utile di mille interrogatori a chi è coinvolto. Stavo cercando di mettere in chiaro che per me lui non centrava nulla con quella faccenda, così da metterlo a suo agio e farlo parlare più facilmente. E se posso permettermi, come mai da queste parti?

    [...]

    Non distante, Fudoh si era avvicinato all'albero in un posto un pò appartato, appoggiandosi alla cortecca come per capire quale potesse essere la causa del legame che sentiva internamente. Per qualche secondo non avvertì nulla di particolare...salvo poi avere la netta sensazione di qualcosa di motlo familiare, visceralmente familiare, tutto intorno a sè. Era tenue, debole, poco più che un alito di vita di "qualcosa" che avrebbe percepito come caro e importante, ma non avrebbe potuto individuarne l'esatta posizione o natura. Alieno e fraterno al contempo.
    E c'era anche qualcosa che incombeva su di esso, una sorta di pericolo che dava la caccia a quell'entità affine. Entrambi erano nell'albero, da qualche parte, e forse con qualche elemento esterno aggiuntivo che non comprendeva...ma sentì che il suo chakra curativo andava a rafforzare la presenza che percepiva come amica, e in quel preciso istante nella mente vide chiaramente l'immagine di una mano d'ossa che faceva un cenno, che chiedeva di avvicinarsi. Il tirapugni con cui si era svegliato all'Abete vibrò appena nella sua tasca, ma poi più niente.

    Quando interruppe il contatto Fudoh avrebbe impiegato qualche tempo per capire dove si trovava, come se fosse un pò ubriaco o lo avessero prosciugato improvvisamente, ma al contempo aveva anche un nuovo e importante indizio: un piccolo albero, poco più che un germoglio, che da qualche parte era nato in mezzo al grande albero, con foglie rosa e cariche di chakra, accompagnato da una bruttissima sensazione. La Presenza sua affine vedeva quel Germoglio come un nemico...voleva che Fudoh lo abbattesse, ma l'immagine era troppo vaga, senza dettagli o elementi che potessero guidarlo. Dove poteva andare? Mifune o altri nel tempio non avrebbero saputo indirizzarlo anche se avesse chiesto loro.

    [...]
    L'esplosione ci colse tutti alla sprovvista. Cosa succede? Sbottai, mentre con lo sguardo cercavo Fudoh-san, cercando di ricongiungermi rapidamente a lui. Esplosione! Viene da dove abbiamo lasciato Tanaka...di nuovo fuoco? La mia teoria degli elementi cadeva, sempre che non fosse stato uno scoppio di altra natura. Dobbiamo andar... Iniziai a dire, poi fermandomi. L'esplosione poteva essere un modo per attirarci, per distrarci...
    E se fosse un diversivo? Dubito di essere abbastanza forte da battere chiunque abbia avuto la meglio su un Jonin di Suna. Forse dovremmo restare qui e monitorare la zona...o cercare intorno all'esplosione per eventuali fuggitivi. Deglutii. E se...ci dividessimo, se io restassi qui e tu cercassi vicino all'esplosione? Lui era più forte e abile, avrebbe avuto maggiori possibilità e questo era un mero calcolo probabilistico, non certo codardia. Sei il più alto in grado, Fudoh-san, attendo ordini.
     
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