Colloquio con le ZanneFeng Gu & Namae Taiyo

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Turismo Alla Zanna


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    La vita nel Villaggio del Lago scorreva placida come le acque che gli davano il nome, anche se certo alcuni individui erano decisamente particolari, menzion d'onore va a un pescatore che stava portando un grosso pesce tra le mani, certo appena pescato, e che tuttavia aveva un fisico possente e lunghi capelli neri: Mojimaru Atori, uno dei fautori della sconfitta di Shiltar Kaguya alla Zanna, ma in questa sede semplice civile palestrato. A un balcone una bella donna dai lunghi capelli biondo-rosso stava stendendo dei panni al vento: Hinagiku Chikuma, altra figura di rilievo del Villaggio.

    E in quella quotidianità così anomala erano piombati due individui altrettanto stravaganti, ma il cui aspetto era giustificato dalla loro professione e stato sociale...in ogni caso Kasumi Bara, la giovane fiorista, non parve dare alcun peso alle apparenze. Quando Feng Gu si fece avanti lei lo guardò come fosse un cliente qualsiasi, ma si fece perplessa dopo le sue prime parole. Ara? Kasumi...dono? Credo di non aver fatto niente per meritare un onorifico del genere, sono solo una fiorista, gentil signore. Ma sono Kasumi Bara, questo si...ci siamo forse già incontrati? Portò una mano al mento, facendosi pensierosa. Celati al mondo? Non vedo cosa potremmo avere da nascondere, ma se il vostro compagno è un mercante potrebbe trovare qualcosa di utile...è raro che passino mercanti da queste parti, in genere ci spostiamo verso le città per fare acquisti là dove non possiamo provvedere da soli.

    Poi battè diverse volte le palpebre. Due anni fa? Oh cielo, io proprio non ricordo nulla, ma non capisco bene di cosa stiate parlando... Il suo tono si fece incerto

    , forse l'ombra di un timore, quello di avere a che fare con una persona malata di mente (non che, considerando le personalità multiple, stesse sbagliando poi tanto il bersaglio). Namae fu provvidenziale, avvicinandosi e incoccando un approccio molto più semplice: era una fiorista e loro dei clienti, e acquistò cinque fiori, facendole dono dell'ultimo. Lei sorrise, raggiante e lusingata. Non sono abituata a tanta galanteria...ve ne ringrazio. Mise il fiore tra i capelli, le donava. Lo terrò qui, non sia mai che lo venda per sbaglio, sarebbe un errore imperdonabile. Poi un breve inchino. Vi auguro una buona permanenza. E così dicendo si allontanò. Intanto l'Oleandro senza nome studiò i fiori...sicuramente gradevoli d'aspetto e con una bella fragranza, degni di un vincere un premio per la qualità...ma restavano semplici fiori.

    Naturalmente era impossibile che quello fosse solo un normale villaggio abitato da gente un pò particolare, anche perchè l'Airone li aveva portati sul posto, ma forse il sistema di sicurezza della Zanna era più raffinato di quanto non potessero immaginare. Kasumi Bara continuò la sua passeggiata in cerca di clienti nel villaggio (il fabbro fu ben lieto di comprare due fiori, mentre l'imbianchino la ignorò) e loro si ritrovarono con un pugno di mosche. Pardon, fiori. Restava da cercare una scappatoia o una logica in quella situazione: quelli erano cloni, o erano sosia? Erano reali o illusioni? I fiori erano sicuramente fisici, a meno di avere a che fare con un esperto di genjutsu di livello eccelso, e così il villaggio e i suoi abitanti, solo che erano "sbagliati". Feng Gu era là come alleato e ospite della Zanna quindi era assurdo che non lo accogliessero, lo stavano mettendo alla prova o magari non avevano ancora capito che era arrivato?

    Una rapida passeggiata, senza ostacoli di sorta, avrebbe rivelato che più o meno tutti i ninja della Zanna che conoscevano avevano un ruolo diverso, che nulla aveva a che vedere con le arti ninja. Il giovane manipolatore dell'inchiostro che era stato all'Abete era un allievo nel piccolo tempio shintoista del villaggio, la scienziata Minami Chiba si presentava come sarta, Jaime Shura viveva in una tenda pacchiana all'estremità del villaggio e si improvvisava chiromante con una sfera di vetro e delle carte, Satoshi Kujo, anch'esso incontrato all'Abete era impegnato come falegname e Juana Shura, con il suo nuovo aspetto (opera di Yato nelle vesti del Fauno) aveva una piccola panetteria che vendeva dei nikuman dall'odore intrigante. Dove era la logica? In che modo una persona non ostile alla Zanna poteva venire a capo del bandolo della matassa? C'era un indizio da qualche parte?

    In ogni caso dopo qualche tempo che giravano ci sarebbe stato un piccolo e bizzarro evento (più bizzarro dello spettacolo in corso, s'intende): un rumore di vetri rotti quando una ragazza dai lunghi capelli neri aveva voltato la strada, incrociandoli [Immagine]

    . Vedendo Namae era sbiancata e la brocca che portava in mano le era caduta. Fratello mio! Sei tu? Ma come è possibile? Sembrava essere stata colta assolutamente di sorpresa, e nel modo in cui si avvicinò di corsa era evidente che aveva ricevuto un qualche addestramento ninja: troppo rapida, nessun movimento sprecato e in generale una "sensazione" di competenza che non era presente in nessuno degli altri abitanti. Pensavo fossi morto cadendo nella cascata...sei invecchiato! E quel tatuaggio cosa... Si sarebbe poi accigliata. No...no, forse mi sono sbagliata...non...la somiglianza però è... Scosse il capo come a voler scacciare un pensiero e pochi istanti dopo quella sensazione che trasudava sparì nel nulla, tornando a essere una normale cittadina. Oh cielo! Mi è cascata la brocca...a volte sono proprio distratta...scusatemi, non volevo spaventarvi....ahi ahi, Nakora, sei proprio una sbadata... Ovviamente anche se interrogata non avrebbe ricordato nulla di quanto era appena capitato.

    Cosa stava succedendo? E perchè?
     
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60 replies since 31/7/2020, 11:22   1599 views
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