Un addestramento di routine[Corso alle basi per Akira Ōta e Tetsuya]

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    Un addestramento di routine


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    Quel giorno ben due lettere sarebbero state spedite dall'ufficio centrale dell'Accademia verso due villaggi, Konoha e Suna. Lettere che a prima vista non avevano alcunché di speciale: semplice carta, per giunta una di quelle di bassa qualità (era noto, in effetti, che da diverso tempo ormai l'Accademia cercava di risparmiare su questo tipo di spese), con dell'inchiostro economico di colore violaceo. Qualcosa come 3-4 righe, niente di più. Lettere che furono state date direttamente ai postini accademici che, come ben potreste sapere considerando il loro vasto impiego, erano ben addestrati in due cose: essere veloci nel fornire le lettere ai destinatari e riuscire a trovarli in una maniera particolarmente precisa. Alcune volte questo meccanismo, in realtà collaudato già da un sacco di anni ormai, dava i propri errori. Fughe d'informazioni, caos, disastri e quant'altro ancora furono tutti quegli eventi che sono scaturiti proprio a partire dai vari problemi con i postini. Non quel giorno, però, poiché quando i due postini accademici abbandonarono l'edificio centrale dell'Organizzazione, si diressero senza ostacoli o altri problemi verso i villaggi dei destinatari.

    Ovviamente, per primo la lettera accademica l'avrebbe ricevuto un bambino strano di nome Akira Ōta. Non c'erano molte informazioni su di lui, nonché che volesse diventare un ninja a tutti gli effetti e che abitava a Konoha. A dirla tutta se ne sapeva malamente persino l'indirizzo di abitazione: un tizio che non apparteneva ad alcun clan, gli ideali del quale erano sconosciuti; con una storia ignota, un nome senza volto, per così dire. Eppure, ovunque si fosse trovato Akira il giorno dopo l'invio della missiva alle 16.03, sarebbe stato raggiunto dal postino accademico. Un tizio provvisto di mantello e di maschera, molto alto e snello, quasi come un palo. Questa figura si sarebbe posizionata davanti al ragazzo ovunque egli fosse stato quel giorno. Se era alla mensa, l'avrebbe trovato alla mensa; se era per strada di Konoha a passeggiare, l'avrebbe intercettato per le strade di Konoha a passeggiare; se era a casa sua a bere il tè pomeridiano com'era solito fare Tasaki Moyo nella villa di Diogne Mikawa a Oto, l'avrebbe raggiunto persino lì. Si diceva, per alcuni versi, che quel tipo fosse nient'altro che il discendente dei ninja di Kumo. Un tipo strano e certo che con la sua altezza era difficile non farsi notare... eppure lui ci riusciva. Comunque fosse, una volta trovato Akira, il postino gli avrebbe consegnato la letteraCaro Akira Ōta,
    abbiamo saputo del Suo interesse nel voler apprendere le arti ninja. A questo proposito, abbiamo provveduto a trovarLe un Sensei che possa insegnarLe le basi della vita dei ninja. Se è davvero intenzionato a diventare un ninja, Le consigliamo di recarsi al campo di addestramento numero 14 tra 7 giorni alle 8.00, presso il villaggio di Tutsuya, nel Paese del Riso, dove conoscerà il Suo Sensei.

    Sperando che possa divertirsi,

    Accademia
    .
    . - Hey, Akira Ōta? - Gli avrebbe chiesto il ragazzo snello e alto. - Una lettera dall'Accademia per te. - Sulla lettera il ragazzo avrebbe potuto trovare il simbolo accademico, che venivano "sputato" dalla macchina che si occupava di stampare i simboli, in una maniera abbastanza storta sulla busta. Non avrebbe avuto difficoltà ad aprire la busta, a dire il vero: bastava fare un gesto e avrebbe potuto leggerla senza difficoltà. Il viaggio dal Paese del Fuoco a quello del Riso, come avrebbe potuto scoprire Akira stesso semplicemente osservando la mappa, non era molto faticoso o lungo. I due Paesi si trovavano vicinissimi: ciò che doveva fare lo studente della Foglia, era solo attraversare il confine: nient'altro. Semplice, facile e veloce.

    Un discorso del tutto diverso riguardava Tetsuya. Quest'ultimo abitava nel Paese del Vento, a Suna, orfano di tutti e lasciato solo. Deserto, caldo, sabbia, serpenti velenosi, mancanza di acqua e quant'altro ancora rendevano il viaggio abbastanza difficile. Per giunta, l'ufficio accademia che emanava le lettere alla gente, si trovava più lontano. Tanto che la lettera sarebbe stata recapitata al ragazzo circa 2 giorni dopo la sua emissione dagli Uffici Accademici. Anche in quel caso sarebbe stato uno postino a prendersi la briga di trovare Tetsuya ovunque egli fosse: casa, ospedale, campo di addestramento sunese, ufficio di Hohenheim il Kazekage... Poco importava. Quando si trattava di trovare la gente, del resto, l'Accademia era sempre in prima fila, forse anche a causa delle informazioni che possedeva. Il postino, però, era un altro: non più alto e snello come quello che aveva trovato Akira, bensì un tizio, comunque con la maschera e il mantello, basso e grasso. In effetti sembrava una specie di palla, un pallone sferico e rotondo che invece di camminare rotolava. Come aveva fatto a superare i deserti del Paese del Vento non lo sapeva nessuno in realtà. E doveva aver anche sudato abbastanza, poiché quando si mise davanti a Tetsuya, alle 18.09 due giorni dopo l'emissione della lettera, quest'ultimo avrebbe potuto sentire il fiatone pesante, le gocce di sudore sui capelli e quant'altro ancora. - Tetsuya? - avrebbe chiesto questi. - Lettera dall'Accademia per te. - Con quelle parole, il postino avrebbe consegnato al ragazzo una letteraCaro Tetsuya,
    abbiamo saputo del Suo interesse nel voler apprendere le arti ninja. A questo proposito, abbiamo provveduto a trovarLe un Sensei che possa insegnarLe le basi della vita dei ninja. Se è davvero intenzionato a diventare un ninja, Le consigliamo di recarsi al campo di addestramento numero 14 tra 6 giorni alle 8.00, presso il villaggio di Tutsuya, nel Paese del Riso, dove conoscerà il Suo Sensei.

    Sperando che possa divertirsi,

    Accademia.
    . Anche in quel caso non c'era assolutamente alcun problema nell'aprire la lettera: niente trappole, niente bombe, niente pericoli. Tetsuya avrebbe potuto leggerla senza problemi.

    A dire il vero, trovare il sunese era anche più difficile, ma non impossibile. Ragazzo senza cognome, per così dire, di cui si sapeva poco e nulla, se non degli accenni agiografici a malapena trovati dal team accademico che si occupava delle informazioni. Un ragazzo come molti altri prima di lui e come molti altri dopo di lui, a dirla tutta. Ma anche un ragazzo che dopo aver ricevuto la lettera doveva subito partire: come avrebbe potuto capire dalla mappa, il viaggio da Suna verso il Paese del Vento non era per niente semplice. Doveva superare il deserto, il ragazzo, senza sbagliare strada, con tutti i pericoli che quegli ambienti ostici nascondevano. Non solo: doveva superare il Paese dei Fiumi (sconsigliato, infatti, di andare ad Ame, considerando la situazione criminale del Paese della Pioggia), poi attraversare anche tutto il Paese del Fuoco e solo dopo giungere in quello del Riso, che non era molto meglio di Ame nonostante fosse un posto su cui vigeva la legislazione accademica.

    [...]



    Il Villaggio del Suono, Otogakure no Sato, si trovava nella parte Meridionale del Paese del Riso. Per mia fortuna ben distante dal Paese del Ferro, governato dai Samurai con i quali non avevo certo dei bei rapporti. Ed ero un villaggio anarchico nelle fondamenta, così come lo era più o meno tutto il resto del Paese. Se vi esisteva una Legge nel Paese del Riso, era la Legge del più forte. Per questo mi sorpresi quando mi trovai dinnanzi al postino accademico, - un tizio alto più o meno quanto me, dotato di maschera e mantello, - che mi consegnava una lettera in cui mi veniva detto che dovevo andare "ammaestrare", - termine che preferivo rispetto ad "addestrare", - due giovani aspiranti ninja, uno di Suna e uno di Konoha. - Perché io? - ebbi da ridire serio sventolando la lettera accademica che mi era arrivata in malomodo. Insomma, c'era gente decisamente più indicata per farlo rispetto a uno come me. Per alcuni ero persino un Folle per il solo motivo che mi piaceva un sacco tagliare la roba! Cosa c'era di folle nel voler tagliare le cose? Appunto! Niente!

    Come risposta a quella mia domanda ebbi il solito gesto che facevano i posti... scusate, i COGLIONI accademici che consegnavano le lettere di merda: un'alzata di spalle. Come per dire: "sono ordini, non né sappiamo niente". Rifiutarsi di eseguire un ordine diretto in un sistema militare era uguale alla disubbedienza, cosa punibile anche con la morte in alcuni posti. E io non che avessi molta voglia di sconfiggere tutta l'Accademia: alla fine dei conti ci tenevo anche alla mia vita (ma non tanto...). - Digli che accetto l'incarino e che ci sarò. - Lettera breve, risposta breve. Il tizio mi fece un cenno con il capo e in pochi secondi semplicemente si tolse da davanti, lasciando la Villa di Diogene Mikawa in cui ero, ahimé, un ospite. Non era propria casa mia, ma in assenza del Kokage... lo era quasi: la Legge del più Forte, vi ricordate?

    [03/11/0040 - 08.00]



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    I due aspiranti shinobi mi avrebbero trovato il 3 novembre dell'anno 40 dalla fondazione dell'Accademia in piedi al centro del campo di addestramento numero 14. Un campo di forma rettangolare, 100 metri il lato lungo, 63 quello corto. Era circondato da una rete metallica, oltre che da una fitta foresta in cui abitavano animali di ogni genere: per quello abbandonare le vie principali del Paese del Riso per addentrarsi nella fitta vegetazione poteva significare una sola cosa per la gente poco preparata: morte. In ogni caso, percorrendo i sentieri battuti e talvolta persino affollati, né il sunese né il foglioso avrebbero avuto problemi di alcun genere. Avrebbe senza problemi trovato la porta d'ingresso al campo, anch'essa in rete metallica e poi me. Magari, passeggiando per quel campo avrebbero anche visto tutta l'attrezzatura necessaria per il loro addestramento: busti in legno per il corpo a corpo, travi in legno che non si sapeva cosa fossero, poi tutti gli aggeggi utili per il lancio delle armi, obiettivi e quant'altro ancora. Se ci doveva essere un campo ben fornito di roba utile per l'addestramento di due giovincelli, quello era il campo perfetto.



    Una volta che entrambi fossero giunti, avrebbero notato che avevo un piatto in ceramica bianca in mano e sopra lo stesso, una piccola tazza da cui saliva un soffice vapore biancastro. Una tazza "fumante", per così dire. Bevevo il tè, semplicemente. Anche perché mi ero svegliato presto quella mattina considerando che l'Accademia indiceva sempre degli orari di merda. E avevo bisogno di bere qualcosa di caldo per svegliarmi. Ma, ahimé, ero un maniaco del tè; un teinomano, o quasi. Peccato che quel giorno il barista del vicino villaggio avesse sbagiato la temperatura del latte versato nel tè. Ahimé... un vero coglione che mi aveva "quasi" rovinato la giornata.

    Osservandoli mi sarei presentato. - Tasaki Moyo, chunin di Oto. Lieto di fare vostra conoscenza. - Ovviamente, avrei guardato entrambi, ma li avrei anche analizzati Percezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva. [Da chunin in su]
    per capire se erano davvero due novellini o no. In particolare volevo sapere se avessero delle impronte, dei demoni, quanto chakra avessero e così via. Niente di speciale, sia chiaro: era una cosa che facevo abbastanza spesso, dopotutto, provando a evitare di parlare con la gente sbagliata. - Dunque, un paio di domande prima d'iniziare, - proseguii con la voce ferma e decisa. - Chi di voi è Akira e chi Tatsuya? - Chisesi, salvo poi continuare. - Presentatevi a me e al compagno e diteci cosa vi spinge a voler diventare dei ninja. - La strada dello shinobi richiedeva fatica, impegno e dedizione. Richiedeva alti ideali e capacità di sacrificio. Non era per tutti e, semplicemente, volevo capire prima di ogni altra cosa che "glielo faceva fare". Insomma, c'erano tante occupazioni nel mondo ninja. Invece di rischiare la propria vita di volta in volta, perché non pensare semplicemente alla possibilità di diventare ricchi? - Quali sono i vostri sogni? Quali i vostri ideali? Quali sono gli obiettivi che volete raggiungere? - chiesi continuando a guardare entrambi.

    Non erano delle domande di routine, come potreste erroneamente pensare. Tutt'altro: erano domande serie ed ero molto curioso di sapere cosa mi avrebbero detto. Una volta che mi avrebbero risposto, avrei posto loro anche un'altra domanda: - Come vi piace combattere? Che tipo di shinobi vorreste diventare? - chiesi. In effetti, i shinobi erano tutti differenti e diversi: si spaziava dai medici ai sensitivi, dai combattenti nel corpo a corpo ai maestri delle arti illusorie, elementali, marziali o dei fuuinjutsu. C'era chi combattava a distanza, chi combatteva di nascosto, quelli che preferivano le medie distanze e quelli che, come me, dovevano per forza raggiungere l'avversario in corpo a corpo per fargli del male. E loro? Loro che tipo di ninja volevano diventare? Capivano davvero che percorrere la strada dello shinobi non era semplice? Figo, sì; ma per niente semplice. E comunque, sorseggiando il mio tè con il latte riscaldato male e persino con il limone non zuccherato a sufficienza, aguzzai lo sguardo provando di capire cosa portassero nelle proprie anime: paura? timore? coraggio? debolezza? voglia di vendetta?

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    Chakra: 80/80
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 675
    Velocità:  650
    Resistenza: 500
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 675
    Intuito: 625
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico di Recupero Medio × 2
    • Tonico di Ripristino Medio × 2
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Katana × 2
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1

    Note
    ///


    Edited by leopolis - 3/11/2020, 23:03
     
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    The Beginning


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    «Una giornata come tante, in una casa come tante altre nella terra del vento, nel quartiere principale del suo clan. Nonostante l‘ora mattutina, il sole che faceva capolino nel cielo limpido preannunciava una bella giornata, o almeno nella media del clima di Suna. I raggi del sole illuminavano i vari quartieri, alzandosi mano a mano e rendendo il clima sempre più mite. Dalla finestra della piccola stanza, dei raggi di sole entravano e fendevano l'aria direttamente sul letto dove un giovane ninja, Tetsuya, stava dormendo beatamente rannicchiato sotto alle morbide coperte. La luce premeva in modo fastidioso contro le palpebre chiuse del ragazzo, che ancora addormentato si girò dall'altra parte del letto dando la schiena al sole, nel tentativo di dormire un po’ di più. Era di corporatura abbastanza esile, né robusta né tantomeno evidente. Il suo viso recava lineamenti ben delineati, e una piccola cicatrice era presente sulla sua pelle, a livello del collo, di una sfumatura di rosa chiaro. Ciò che spiccava ad una prima occhiata erano di certo i capelli, di un colore misto tra il biondo cenere e il castano e da una pettinatura alquanto eccentrica. Alla fine, Tetsuya dovette alzarsi comunque, una volta resosi conto che non vi era modo di continuare a dormire. Ormai si era svegliato. Si sedette sul letto e si passò una mano tra i capelli, guardandosi intorno con aria ancora assonnata. Si era risvegliato, come era ovvio, nella sua stanza. Dopo un lieve sbadiglio, si decise ad alzarsi assumendo una posizione eretta. Si portò quindi dinnanzi ad uno specchio, nei pressi del quale si trovava un piccolo contenitore di legno finemente intagliato, oltre che ad un asciugamano pulito. Grazie a questi tre semplici elementi, Tetsuya riuscì a rendere meno difficoltoso riprendersi dai tepori del sonno. Dopo aver risciacquato a più riprese il volto, il giovane ninja portò il suo sguardo sullo specchio, che gli rifletté l’immagine di un ragazzo adolescente. Le labbra si arricciarono in un piccolo sorriso.
    Non impiegò molto tempo per ricordarsi dell’impegno al quale avrebbe dovuto adempiere, di lì a poco. Giorni fa aveva mandato domanda per un allenamento, sarebbe stato convocato per diventare un ninja.
    Mentre scendeva le scale in legno di mogano della sua abitazione, il peso della situazione gravò su di lui sotto forma di emozioni di vario genere.
    Era eccitato all’idea di frequentare la sua prima missione, ma nello stesso tempo timoroso di non riuscire a portarla a termine. Aveva una gran voglia di mettersi all’opera, ma la paura di non essere all’altezza contribuiva a frenarlo. Una frugale colazione mise fine alla battaglia nella sua testa, e dopo aver ricevuto l’augurio di buona fortuna di ricevere qualche notizia quel giorno da sua nonna, che lo prese in affido dopo la tragica morte dei suoi genitori e la sorella, Tetsuya si mise in cammino verso a sbrigare alcune commissioni.
    Indossava dei pantaloni di un colore scuro e una maglietta con giacca annessa, abbigliamento per tutte le evenienze. Portava un paio di scarpe adatte ad un possibile allenamento e un paio di guanti neri che gli coprivano tutte le dita, integrali. Al collo, portava un ciondolo sul quale era presente un drago attorcigliato su sé stesso. Un abbigliamento alquanto strano, ma ormai i suoi gusti avevano preso una direzione ben definita, che non lasciava spazio a cambiamenti repentini. Attorno a lui, il villaggio di Suna si era già svegliato. Alcuni bambini correvano per le strade, ben intenzionati a sfruttare tutto il tempo che quella giornata autunnale poteva offrire loro. I vari negozi iniziavano la loro attività, mentre altri abitanti del Villaggio si recavano ai rispettivi posti di lavoro.

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    Quella giornata era volata via, perlomeno la prima parte, prima di pranzo, con le solite commissioni e cucinare per tutta la famiglia: nonna, nonno e vicina di casa. Nemmeno quel giorno, Tetsuya avrebbe ricevuto nulla? Erano le diciotto in punto quando decise di uscire a fare una passeggiata, per liberare un po' la mente. Salutati tutti, nuovamente, stavolta senza in bocca al lupo per una semplice credenza di famiglia che l'augurio bastava una volta al giorno, al mattino presto, uscii di casa e non ebbe tempo di percorrere nemmeno cinquecento metri che venne fermato da un uomo basso e tozzo, un postino, con una lettera in mano per lui. Con maschera e mantello, visibilmente stanco, grondante di sudore consegnò la lettera e scappò via. Proveniva dall'Accademia, avevano accettato la sua richiesta di addestramento ninja, tra sei giorni sarebbe dovuto essere al villaggio di Tutsuya, nel Paese del Riso, dove avrebbe conosciuto il Suo Sensei.
    Posto più lontano non gli poteva capitare, sarebbe dovuto partire da lì a breve. Tornato a casa, spiegato tutto ai nonni, cercò di sistemare lo zaino con tutto il necessario e cenò velocemente con loro, sarebbe stato l'ultima cena e gliela doveva. Uscito di casa, gambe in spalla si incamminò verso le porte del Villaggio.

    Se fosse partito subito, avrebbe attraverso il Villaggio dei fiumi al mattino, evitando l'orario rischioso della notte. Alle porte lo attendeva un amico di famiglia, di suo padre, che saputa la notizia si propose di accompagnarlo fino al Villaggio delle Risaie, luogo dove lavorava. Evitate le zone di Ame (Paese della Pioggia) e parte del Paese del Fuoco per via di problematiche criminali e di mancata applicazione legislativa, riuscirono ad arrivare dopo cinque lunghi giorni di viaggio a destinazione, considerati anche i periodi di riposo e nutrizione. Erano le sette e mezza del mattino, mezz'ora prima dell'orario appuntato sulla lettera ricevuta dall'accademia, quando si divise dal proprio compagno di viaggio che andò verso il luogo di lavoro. Tetsuya seguì le indicazioni e inoltrato nella fitta foresta, seguiti i sentieri battuti riuscì a raggiungere la destinazione: campo di addestramento numero quattordici. Un campo come quelli che avevano anche a Suna, di forma rettangolare recintato da una rete metallica, presente anche sottoforma di "porta di ingresso".

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    Mosso il primo passo all'interno del campo, il giovane Tetsuya potè osservare l'attrezzatura sicuramente necessaria per il suo prossimo allenamento: busti e travi di legno e vari bersagli sparsi per il campo.
    Portato lo sguardo verso la porzione centrale del campo, notò un uomo, con in mano un piattino di ceramica ed una tazza fumante, sicuramente thè.
    Qualche secondo passò, prima che costui si presentò al giovane, tempo che permise ad un altro giovane di affiancare Tetsuya, non sarebbe stato solo quella mattina nel tentare a diventare un ninja.

    Tasaki Moyo, chunin di Oto. Lieto di fare vostra conoscenza.


    Chunin di Oto, villaggio poco distante da dove si trovava il campo di addestramento numero quattordici.
    Qualche attimo di silenzio, dove i tre si osservano come per scoprirsi e capire di più, il Chunin prese la parola e iniziò a fare qualche domanda, mantenendo sempre la tazza di thè in mano, sospesa a mezz'aria. Tetsuya attese di avere permesso di parola e guardando, alternando lo sguardo, il Chunin e il compagno di corso, cercò di ricordare in ordine le domande poste per rispondere in maniera ordinata.

    Sono Tetsuya da Suna.
    Ho fatto richiesta per diventare un ninja per seguire le orme della mia famiglia, soprattutto di mio padre, famoso medico del Paese del Vento.
    Tragicamente venuto a mancare nel vano tentativo di eseguire una tecnica estramamente pericolosa, nel tentativo di salvare mia madre con il sacrificio di mia sorella.
    Il mio sogno sarebbe quello di continuare a portare avanti il nome della famiglia, il suo onore e rispetto non è morto, né a Suna o nel Paese del Vento.
    Ho molta strada da fare, sicuramente piena di insidie e difficoltà, ma voglio crescere e dare il massimo, diventare un ninja famoso tanto quanto lui, magari in veste di medico e, chi lo sa, di Kage del mio paese.



    Prima parte delle risposte, le più confidenziali e per nulla banali avevano ricevuto risposta, adesso toccava al concreto, cosa voleva diventare Tetsuya, che tipo di Shinobi? Prese un prese respiro, cercando di mantenere la scia del discorso lasciato precedentemente e concludere, per lasciare poi spazio al compagno.

    Vorrei portare avanti l'innata della mia famiglia, specializzata negli attacchi a distanza ma che nel corpo a corpo riesce comunque a cavarsela.
    Vorrei diventare uno Shinobi che non abbia profonde lacune nelle varie discipline ninja, vorrei raggiungere e mantenere una situazione di equilibrio.



    Detto ciò, concluso il suo discorso, il silenzio da parte sua, in attesa della contro-risposta da parte del Chunin o del giovane compagno, promettente ninja come lui.»


    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Marchingegno a Sabbia × 1
    • Fukibari × 1
    • Sonagli [x5] × 1
    • Ginocchiera Imbottita × 2
    • Fionda × 1
    • Occhiali × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Biglie Metallo × 1
    • Kunai × 3
    • Shuriken × 1
    • Spiedi × 5
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Pietrame per Fionde × 1

    Note
    ///
     
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  3. Pippooz
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    L'inizio di tutto


    Post 1



    Il sole era già alto nei cieli sopra il villaggio della foglia, non era tardi ma le strade di Konoha erano attive già da svariate ore. Suo padre aveva aperto la sua bottega con l'aiuto della moglie, ed era operativo sin dalle prime ore del mattino mentre Akira si dirigeva verso il tetto della sua abitazione per svolgere il suo allenamento mattutino. Quella mattina si era svegliato più tardi rispetto al solito, ultimamente era sovrappensiero data la richiesta di ammissione all'accademia ninja. Nonostante non fosse passato molto tempo da quando aveva espresso la sua volontà nel voler ufficialmente diventare uno shinobi e non stesse aspettando da molto tempo, fremeva nel sapere la risposta dell'accademia alla sua richiesta. Passate un paio d'ore dall'inizio del suo allenamento, anche a causa del caldo era ormai zuppo di sudore, complice anche il suo abbigliamento poco adatto ai climi eccessivamente caldi. Indossava una giacca completamente nera con collo alto abbastanza largo e pantaloni lunghi anch'essi neri, preferiva passare inosservato, quindi ha sempre optato per un abbigliamento poco appariscente e poco colorato.
    Ehi Akira, è quasi ora di pranzo, potresti chiudere tu la bottega? Suo padre lo stava chiamando dalla strada conoscendo le abitudini mattutine del figlio, probabilmente aveva fretta e non poteva chiudere la bottega da solo.



    Akira si avviò verso il retro della sua dimora, dirigendosi sulla scala interna per scendere dal luogo del suo allenamento ed eseguire la richiesta di suo padre. Continuava ad essere sovrappensiero, era curioso di sapere chi sarebbe stato il suo maestro e non vedeva l'ora di diventare più forte e poter prendere parte a missioni importanti. Scese le scricchiolanti scale esterne che collegavano l'atrio interno di casa sua con il tetto e fece un breve tratto entrando nell'ingresso di casa per poi uscire sulla strada dalla parte opposta per chiudere la bottega che si trovava esattamente sotto casa sua. La strada era quasi deserta, era ormai ora di pranzo e tranne gli ultimi lavoratori che tornavano a casa o che continuavano a svolgere il proprio mestiere non c'era quasi nessuno in giro. All'improvviso un uomo si presentò di fronte ad Akira appena quest ultimo finì di svolgere il compito assegnatogli dal padre, un uomo alto e snello, indossava una maschera ed un mantello e appena di fronte al ragazzino gli consegnò una lettera. Hey, Akira Ōta? esordì il ragazzo mascherato. Una lettera dall'Accademia per te. L'unica risposta che il messaggero notò era un cenno col capo non eccessivamente scontroso, solamente molto silenzioso, come ad accettare la lettera e ringraziare. Non ebbe difficoltà ad aprire la suddetta lettera, notò subito il simbolo dell'accademia stampato in modo scadente sul dorso della busta e la lesse subito.
    Paese del Riso quindi, dovrebbe essere abbastanza semplice da raggiungere. Pensò tra se e se mentre rientrava in casa.

    Decise che si sarebbe messo comunque subito in viaggio, non conosceva la precisa posizione della sua destinazione quindi per sicurezza si sarebbe portato avanti coi tempi. Nelle ore successive e il giorno seguente preparò una borsa molto scarna per affrontare il breve viaggio, passò gli ultimi momenti con la sua famiglia svolgendo commissioni per rendere la loro vita in sua assenza più semplice e partì con una carovana alla volta del villaggio di Tutsuya.

    Arrivato a destinazione non gli fu difficile trovare il il campo d'addestramento 14, quindi decise di passare i giorni che lo dividevano dal momento dell' incontro ad allenarsi come faceva solitamente in maniera solitaria.
    Il giorno era finalmente arrivato, era il 3 novembre, si presentò al campo all'orario prestabilito per l'incontro con colui che sarebbe stato il suo maestro. Il campo era una grande distesa rettangolare di verde, contenente una fitta foresta e circondato da una recinzione metallica. All'interno si trovavano busti in legno, travi, tronchi e altri attrezzi utili per l'allenamento, nel complesso il campo era ben fornito.



    Quello che sembrava il maestro si trovava perfettamente al centro del campo che attendeva con una tazza fumante di quello che a primo impatto poteva sembrare tè caldo. Arrivato di fronte a lui notò che non era solo, un altro ragazzino era di fianco a lui, pronto ad ascoltare le parole del maestro, era facile intuire che non sarebbe stato solo ad affrontare l'addestramento in quel luogo. Tasaki Moyo, chunin di Oto. Lieto di fare vostra conoscenza. Si presentò il maestro, poco prima di tartassare i due neo studenti di domande, probabilmente per conoscere megli chi aveva davanti e per metterli alla prova in qualche modo. Appena il maestro concluse di fare domande, il primo a rispondere fu l'altro ragazzino che si presentò come Tetsuya, dicendo di provenire da Suna. Akira non prestò molta attenzione alle parole del suo nuovo compagno, semplicemente attese il suo turno di parlare e appena Tetsuya concluse rispose anche lui rivolgendosi principalmente al maestro, quasi ignorando il ragazzino affianco a lui.

    Io sono Akira, vengo da Konoha. Vorrei diventare un ninja per accrescere la mia forza e sapermi difendere da solo da qualsiasi minaccia. Rispose alle prime domande del maestro, senza specificare troppo le sue intenzioni. Non ho obbiettivi particolari, vorrei soltanto diventare più forte di mio fratello maggiore e dimostrargli che le sole arti marziali non garantiscono la sopravvivenza. Non aveva intenzione di dire più di quello che aveva già detto, non lo reputava necessario, si limitò a spiegare le sue intenzioni. Per quanto riguarda il mio stile di combattimento, mi hanno sempre allenato nelle arti marziali, ma spero di poter imparare arti magiche e illusorie, le sole arti marziali non bastano per essere forti. Pronunciando l'ultima frase un fuoco era visibile nel suo sguardo.



    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Kunai × 3
    • Shuriken × 8
    • Bende Rinforzate × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1

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    I due giovani erano arrivati entrambi abbastanza puntuali, - cosa incredibile e rara, a dire il vero, - entrambi con i propri sogni e desideri, oltre che con le proprie virtù e necessità. Il sunese voleva solo seguire le orme della sua stessa famiglia (anche questa cosa che accadeva molto spesso, dopotutto) e voleva ispirarsi al madre, un medico che operava nel Paese del Vento. Logico, ma non scontato. Il ragazzo poi mi rivelò anche forse più del dovuto, dicendo che suo padre morì per colpa di una tecnica pericolosa volendo salvare sua madre sacrificando sua sorella. - "Bella merda," - pensai sorseggiando lievemente il tè e assicurandomi per l'ennesima volta che il latte sia stato preparato decisamente male, considerando il tutto. - Beh, - dissi. - Diventare un medico è sicuramente lodevole, ma ti sconsiglierei di seguire le orme di tuo padre. - Sorseggiai quella bevanda, trattenendomi a faticare dal non sputarla sul terreno faceva così schifo. Ma sapevo di non poterlo mica fare. Dovevo dare il buon esempio ai due ninja, dopotutto. Quando parlò di diventare Kage, feci spallucce: anche quella era un'idea abbastanza comune tra i giovani a quanto né sapevo. Tutti volevano diventare Kage. E, sapete, era anche una buona cosa quella. Alla fine dei conti, l'unico Kage davvero buono che avevo incontrato, a parte l'ex Tsuchikage, era Raizen Ikigami... Che sembrava buono, per lo meno. Febh sarebbe stato un pessimo Kage, così com'era un pessimo amministratore. Diogene? Uno che navigava nel lusso mentre i suoi sottoposti e la gente del suo villaggio, letteralmente, moriva. - Un bel sogno, - riassunsi soltanto comprendendo che sarebbe stato particolarmente difficile educare quello che poteva diventare il futuro Kage di Suna. Non che sapessi molto chi fosse ora il Kage a Suna, sia chiaro. E non che me ne importasse molto: il Fato, ahimé, mi aveva portato in quel di Oto, non in quel di Suna. Quando parlò di che tipo di ninja voleva diventare, alzai un sopracciglio: - In cosa era brava la tua famiglia? - chiesi, salvo poi aggiungere: - Cercherò io di darti del buon equilibrio per farti diventare un ninja bilanciato. - Questo anche se sospettavo che la cosa sarebbe potuta essere decisamente difficile considerando il tutto. Certo, potevo trasmettergli la mia conoscenza e la mia passione, ma molto dipendeva comunque da lui. Inutile negarlo: Via prima di ogni altra cosa; i ninja erano fatti d'Ideali. I ninja senza Ideali erano ninja morti.

    I desideri dell'altro, Akira da Konoha, erano più terreni ed egoistici, ma forse proprio per questo anche realizzabili con una maggiore facilità. Akira disse di voler diventare un ninja per sapersi difendere da qualsiasi minaccia. - E basta? - chiesi quasi come se fossi stupito da quella minaccia. - Del difendere gli altri non ti interessa nulla? - Alla fine disse anche di voler solo diventare più forte di suo fratello. E... chi era suo fratello? Se era un ninja abbastanza forte e capace, era probabile che ne abbia sentito parlare da qualche parte. A quel punto avrei potuto fare un paragone cercando di capire, esattamente, se quel tipo poteva realmente diventare più forte di suo fratello o era un'idea destinata a restare utopia. - Chi è tuo fratello? - chiesi. - Uno shinobi famoso e forte di Konoha? - Fu, parzialmente, il tipo stesso a togliermi i dubbi: voleva dimostrare anche a suo fratello che il solo taijutsu non garantisce alcuna sopravvivenza. - Capisco. - Riassunsi soltanto comprendendo che, forse, il nostro Akira da Konoha avrebbe potuto disilludersi ben presto, incontrando un qualsiasi ninja che usava le sole arti marziali e che in quel modo andava avanti. - Se diventerai un buon ninja, sono sicuro che riuscirai a padroneggiare anche le Arti Illusorie e quelle Magiche Akira dalla Foglia. - Alla fine dei conti, si poteva dire che non erano molto diversi da me quando avevo iniziato il mio cammino ninja. Avevo ideali diversi al tempo ed erano anche cambiati nel corso della strada... Colpa dei Cremisi, ovvio.

    original



    - Bene, - riassunsi. - Avete parlato di Arti Marziali, o Taijutsu, Arti Magiche, o Ninjutsu e Arti Illusorie o Genjutsu. Ma cosa sono? - chiesi iniziando la parte teorica. - Le Arti Magiche sono anche le Arti Ninja per eccellenza. Vi aiutano a manipolare un elemento naturale oppure sono Ninpou, ovvero di supporto. Grazie a questo ramo del Sapere Ninja potete trasformarvi, eseguire la moltiplicazione del corpo semplice o superiore, sostituirvi con un tronco d'albero, teletrasportarvi e così via. Si tratta di quelle Arti che possono essere sia offensive, difensive che di supporto, e che vi aiutano non solo ad attaccare, ma anche a ottenere dei vantaggi strategici. Per esempio, potete creare del fumo per nascondervi nello stesso o usare il vostro chakra per creare una palude in cui il vostro avversario possa avere delle difficoltà di movimento. Quali Arti Magiche conoscete? - chiesi per ascoltare la risposta prima di procedere oltre; il mio sguardo si pose sul ragazzo sunese: - Le Arti Mediche sono Ninjutsu. Permettono di guarire i ninja. - Non mi addentrai nello specifico, anche perché la cosa era un concetto che non mi apparteneva. - Le Arti Marziali, o Taijutsu, possono essere offensive o difensive. Tali Arti vi insegnano a usare al meglio il vostro corpo, imparando delle tecniche specifiche per essere più veloci, reattivi, forti o resistenti. Queste conoscenze sono orientate unicamente all'attacco o alla difesa dall'attacco. Talvolta potreste usarle anche nei confronti di alberi o terreni per avvantaggiarvi, ma servirà molta praticamente per riuscire a farlo. - Poi feci la solita domanda di rito. - Quali tecniche delle Arti Marziali conoscete? - Dopo aver preso un respiro, continuai oltre. - I Genjutsu, o le Arti Illusorie. Sicuramente molto affascinanti: agiscono sul cervello del nemico, ancor prima che sul suo corpo. Grazie alle Arti Illusorie, il nemico può vedere cose che non esistono, difendersi da minacce non esistenti. Le arti illusorie attaccano la mente: potreste soffocarvi pensando che al vostro collo ci sia una catena, mentre è solo l'avversario che vi fa cadere in un'illusione. Potreste credere di essere immobilizzati da delle vegetazioni, ma stare completamente liberi nella realtà. Si tratta di tecniche subdole: vi modificano i sensi, vi fanno percepire cose. Per capire se siete dentro a un'illusione oppure no, dovete notare i dettagli. Non tutti sono dei bravi illusionisti, ma se né affronterete uno senza riuscire a distinguere i Genjutsu dai Ninjutsu, state pur sicuri che sarete sconfitti ancor prima di muovere un singolo passo. - A quel punto, non feci la domanda di sempre, ma decisi di far provare sulla loro stessa pelle cos'erano i Genjutsu. Per questo composi dei sigilli - ST1Kanzasushitī no Jutsu - Tecnica della distrazione
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre, Scimmia, Sepente (3)
    L'illusione si attiva toccando un'arma, oggetto o parte del corpo desiderata dopo l'esecuzione dei sigilli. Se la vittima osserva la zona scelta la riterrà notevolmente pericolosa e degna di attenzione, risultando meno attenta a tutto il resto, con status Scoordinato. L'efficacia è pari a 20.Tipo: Genjutsu - Tameshi/Bakkin
    Sottotipo: Debilitante
    (Consumo: Mediobasso / Mantenimento: ½ Basso)
    [Da studente in su]
    e poi semplicemente gli feci vedere le mie mani. Le avrebbero reputate pericolose e, se fossero stati anche abbastanza esperti, avrebbero anche notato che il loro chakra si mise un subbuglio per via della paura verso le mie mani. - Le illusioni si possono spezzare grazie a una tecnica chiamata Rilascio. E c'è anche un'altra buona notizia: ogni Illusione ha un medium, un oggetto, parte del corpo, ma anche un'azione o condizioni, per mezzo della quale il vostro cervello viene influenzato e inizia a subire i danni del Genjutsu. - Fui io stesso a indicare le mie mani, mostrandole ai due allievi, come per dire: "ecco, era questo il mio medium". Poi continuai. - Infine, ci sono anche le tecniche Fuuinjutsu. Potete chiamarle Arte dei Sigilli. Come potete capire, sono tecniche che prevedono la possibilità di apporre dei sigilli con particolari effetti. Tali sigilli possono essere di supporto od offensivi. Vengono creati con il chakra e rilasciati con il chakra. Alcuni possono durare per moltissimo tempo, mentre altri hanno una durata predefinita. - Rilasciai subito la tecnica illusoria facendo svanire quel senso di paura che poteva spaventarli ulteriormente.

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    - È grazie ai Fuuinjutsu che si possono sigillare i Bijuu, ovvero i Demoni, nelle persone oppure negli oggetti. - Successivamente indicai dei tronchi di legno che avevano una specie di 2 gambe e 2 braccia, a circa una decina di metri da noi sul prato. - Provate a usare una tecnica offensiva su quel tronco. Se, invece, avete solo tecniche illusorie... provate a usarle su di me. - In quel modo avrei visto che tipo di tecniche - SPIEGAZIONEOT: Dunque, ogni PG ha due Slot Tecnica da usare ogni round. Tale numero può essere aumentato fino a 4. Ogni round potete usare solo 1 Tecnica Avanzata, a meno che abbiate delle conoscenze (Tratti o Abilità) che vi permettano di usare Due o PIù Tecniche Avanzate ogni Round. Da studente/genin potete usare 2 slot tecnica, di cui uno base e uno avanzato. Alcune Tecniche Avanzate possono essere usate in combinazione con altre Tecniche Avanzate senza dover usare Due Slot Tecnica Avanzata, ma uno solo in combinazione con un Slot Tecnica qualsiasi.
    Ogni tecnica ha una serie di Posizioni Magiche o Caricamento: queste rappresentano la "lentezza" della tecnica. Più è veloce e meglio sarà. Inoltre, ogni tecnica richiede anche l'uso di una certa quantità di chakra. Va da sé, che se in un combattimento usate una Tecnica Avanzata per difendervi, non potete più fare Tecniche Avanzate per attaccare, a meno che non abbiate, per l'appunto, delle conoscenze che vi permettano di farlo. Se volete avere una panoramica più completa sulle varie tipologie e sottotipologie di tecniche, vi consiglio di leggere le informazioni della Patch 3.6 nella Sezione "Raccolta Patch".
    usavano.

    Non appena avessero fatto quanto richiesto, mi sarei liberato degli eventuali genjutsu che mi avrebbero lanciato e gli avrei fatto cenno di seguirmi verso un tavolo con delle armi sopra. - Qui vedete le armi ninja. Le armi basilari che ogni ninja dovrebbe avere sono 3: Kunai, Shuriken e Spiedi. I kunai sono dei coltelli dalla forma quadrangolare, con un manico piccolo e un foro all'estremità del manico. - Presi un kunai tra i palmi delle mie mani facendolo vedere ai due. - Al foro potete legare dei fili di nylon o delle bombe. Si tratta di un'arma che va bene sia per lo scontro ravvicinato che per quello a distanza, ma contate che la lunghezza del lancio dei kunai non è molto elevata. - Misi al posto il kunai e presi uno spiedo. - Così come questo, meno potente, ma più preciso: un ottimo oggetto per colpire parti piccole, senza farsi vedere, di nascosto. In passato i ninja lo usavano per colpire gli occhi oppure per trasmettere il veleno tramite una puntura, facendo in modo che il nemico non si accorgesse di essere stato avvelenato. - Presi, infine, uno Shuriken tradizionale. - Unica arma a distanza, che ha un grande vantaggio: può eseguire delle traiettorie curve e non solo rettilinee. - Con una rotazione del polso lanciai - SA1Slot Azione 1 - Lancio - Forza: 675 lo shuriken verso un obiettivo che si trovava a 70° rispetto a me. Lo shuriken percorse una traiettoria curva di circa 15° prima di stamparsi sul legno. - Dovete imprimergli una forza di rotazione sufficiente, affinché la sua traiettoria non sia né troppo curva, né troppo dritta, ma molto dipende da dov'è il vostro obiettivo. - Infine, dopo aver preso un respiro, indicai le altre armi, decisamente troppo avanzate per loro. - Nel mondo ninja troverei le armi a distanza, quelle da mischia, i potenziamenti, le protezioni, le bombe, i tonici, i meccanismi, come le balestre, ma anche i veleni e persino altri oggetti di supporto. L'equipaggiamento ninja, insomma, è molto vario e serve sia per la difesa, che per il supporto o l'attacco. Le bombe abbaglianti, per esempio, possono aiutarvi ad accecare l'avevrsario. - Non feci nulla, se non indicare dei shuriken. - Prendete 8 shuriken a testa, 4 per mano e provate a lanciarli in modo tale che colpiscano degli obiettivi dopo aver percorso una traiettoria parabolare. Vediamo se ci riusciteA voi la descrizione dei fatti, se ci riuscite o no.. Per lanciare le armi, ovviamente, dovevano svolgere un'azione - SPIEGAZIONEIl combattimento si basa su meccanismo di Slot Azione. Uno slot azione, è appunto, qualcosa d'importante che fate e che vi porta via tempo. Per esempio, se volete colpire l'avversario, spendete uno slot azione. Se volete usare un oggetto per finalità offensive e farlo vi porta via tempo, dovete spendere uno slot azione. Mangiare dei tonici o attivare bombe consuma uno slot azione. Potete usare un massimo di 3 Slot Azione in un round. Finiti quelli, non potete più fare azioni per fini offensivi o di supporto. Anche spostarsi consuma Slot Azione e la lunghezza dello spostamento dipende dalla vostra energia. Così, le Energie Bianche possono percorrere 6 metri con uno Slot Azione, mentre le Energie Nere possono percorrere 30 metri con uno Slot Azione. Viene da sé che se bisogna percorrere 18 metri, una Bianca impiegherà 3 Slot Azione per farlo e una Nera, poco più della metà di uno Slot Azione.

    Lo slot azione è il numero di azioni offensive effettuabili in un round.

    Attacco in Mischia: Richiede 1 slot Azione un'azione offensiva diretta composta da un singolo movimento (pugno, calcio, affondo) oppure da un movimento elaborato (spazzate, calci ruotati).

    Attacco Doppio: Richiede 1 slot Azione un doppio Attacco in Mischia portato con due o più arti o armi, con movimento simile e contemporaneo richiede un singolo slot Azione; un Attacco Doppio può essere schivato con un unico movimento difensivo.

    Attacco a Distanza: Richiede 1 slot Azione un lancio con traiettoria simile, speculare e contemporaneo di 8 armi minuscole, 4 armi piccole, 2 armi mediopiccole o 1 sola arma di dimensione maggiore. La gittata massima d'efficacia è 15 metri salvo indicato diversamente. Lanciare una singola arma senza volontà offensiva è un'azione Gratuita.

    Equipaggiamento: Richiede 1 slot Azione per utilizzare Meccanismi, Tonici o Bombe.

    Difensivo: Richiede 1 slot Azione per ogni 1 slot Difesa extra si vuole ottenere.

    Movimento: Richiede 1 slot Azione un movimento. Il movimento può essere intervallato da azioni o tecniche. Il salto è considerato parte del movimento.

    Speciale ' Disarmo: Richiede 1 slot Azione disarmare l'avversario, lanciando la sua arma a 6 metri di distanza. L'Agilità dell'attaccante deve essere superiore la Forza del difensore.




    Dovete sapere che esistono le Azioni Gratuite: queste possono essere eseguite un numero illimitato di voler in un round, ma ve lo sconsiglio caldamente perché esiste l'Azione d'Opportunità, cosa che vedremo più in avanti. Vi riporto la lista delle Azioni Gratuite:
    Istantanee: estrarre armi, estrarre oggetti conficcati, movimento (6m, 1 volta a round da utilizzare al primo movimento offensivo del round, non divisibile).
    Veloci: effettuare finte, passare un oggetto, lanciare 1 oggetto senza volontà offensiva.
    Lente: attivare/caricare [Meccanismi] non offensivi, applicare [Veleni], creare oggetti.

    E come difendersi? Per la difesa ci sono degli altri Slot, chiamati Slot Difesa. Il loro numero è quasi sempre pari al numero degli Slot Azione che si possiedono.

    Vi riporto il Regolamento anche in questo caso:

    Lo slot Difesa è il numero di azioni difensive effettuabili in un round.

    Parata: Richiede 1 slot Difesa fermare un attacco avversario senza danneggiarlo come lanciare proiettili contro proiettili o interporre una spada contro una spada. Il danno subito può essere ridotto o azzerato.

    Schivata: Richiede 1 slot Difesa evitare un attacco avversario spostandosi entro un metro. Il danno è azzerato.

    Spostamenti: Richiede 1 slot Difesa spostarsi dalla propria posizione per evitare un attacco. Il movimento massimo è pari a 1/3 del movimento di uno slot Azione. Il danno è azzerato. Fuggire usando una capacità di movimento particolari (volo, nuoto ecc.) è considerata Difesa Totale: il round termina, possono essere eseguite solo ulteriori azioni difensive, se l'avversario può concludere le sue azioni offensive. Una Difesa Totale sull'ultima azione offensiva dell'avversario non fa terminare il round.

    Alla fine, sia che il loro lancio fosse andato bene o meno, avrei ordinato loro di attaccarmi: - Prendete delle armi di quelle che vedete sul tavolo e provate ad attaccarmi. - Ordinai. - Siete in due. Provate a collaborare e creare una strategia . - E a quel punto, mi misi a 8 metri da loro due, mani incrociate dietro alla schiena che aspettavo di vedere cosa avrebbero fatto. XIpotizzare di avere 250 crediti extra a testa e potete scegliere tra le armi che ci sono sul tavolo. Non ci sono Protezioni, Tonici e Meccanismi.
    - Scommetto che avrete difficoltà contro un Chunin - SPIEGAZIONEIn questo GDR ci sono due concetti fondamentali da tenere sempre a mente: i Gradi e le Energie.
    I gradi sono Studente, Genin, Chunin e Jonin. Essi rappresentano l'Esperienza del ninja, sono conosciuti in game e vi permettono di accedere a delle conoscenze specifiche. Solitamente si passa di grado dopo aver ottenuto uno stemma particolare in una valida quest. Per esempio, passare di grado vi permette di avere più Crediti per l'Equipaggiamento, più Tecniche da mettere in scheda, tra cui anche quelle del grado ottenuto, più Punti Abilità e così via.

    Le Energie sono una specie di misura delle prestanze fisiche del PG. Esse sono simili alle cinture delle arti marziali: bianca, gialla, verde, rossa, blu, viola e nera. Dall'energia dipende la quantità di Chakra posseduta, le distanze che si possono percorrere con uno slot, la lunghezza dei salti, ma anche le prestanze fisiche, e la vitalità. La vitalità rappresenta un po' la vostra "salute", ma ne parleremo in avanti più in dettaglio insieme al chakra.

    Come già detto, le energie influiscono sulle prestanze fisiche del PG. In questo gioco ci sono 4 parametri principali per le prestanze fisiche e 4 secondarie, di cui 1 fisica e 3 mentali.

    Tra le statistiche principali troviamo due offensive (Forza e Velocità) e 2 difensive (Riflessi e Resistenza). Vi riporto cosa dice il regolamento in merito:

    Forza: Rappresenta la prestanza fisica offensiva; modifica l'ammontare di danni inflitti e indica la Velocità assunta dalle armi da lancio. Avere una buona forza permette di fare più danni e scagliare velocemente le armi. Si oppone alla Resistenza per il calcolo dei danni.

    Velocità: Indica la velocità offensiva; modifica la rapidità di movimento, la velocità dei colpi e azioni effettuate. Avere una buona Velocità permette di avere più possibilità di colpire l'obiettivo. Si oppone ai Riflessi per la probabilità di colpire.

    Resistenza: Indica la prestazione fisica difensiva; modifica resistenza alla fatica, alle ferite e al dolore. Avere una buona resistenza incrementa la vitalità. Si oppone alla Forza per il calcolo dei danni.

    Riflessi: Indicano la velocità difensiva; modifica la rapidità di reagire ad un attacco, effettuando parate oppure schivate degli attacchi avversari. Avere dei buoni Riflessi permette di non essere colpiti. Si oppone alla Velocità per la probabilità di colpire.


    In parole povere la Forza serve per quantificare i danni che si fa a qualcuno, ma il calcolo dei danni spetta al difensore, come vedremo più avanti, e si contrappone alla Resistenza; la Velocità serve per stabilire quanto è veloce un attacco e si contrappone ai Riflessi. La Resistenza serve per capire quanto è resistente un PG ai colpi fisici, o alla fatica. Interviene quando il vostro PG subisce un colpo e serve per capire i danni che ricevete. I Riflessi, invine, sono la reattività: vi servono per capire se potete parare/schivare un colpo con una certa Velocità oppure se dovete subirlo.

    A queste si aggiungono le statistiche secondarie:

    Agilità: Indica la mobilità; permette di assumere agilmente posizioni impraticabili. Nei movimenti acrobatici non offensivi, sostituisce la Velocità. Avere un incremento di almeno 3 tacche all'Agilità concede 1 slot azione extra ogni 2 round. Una riduzione di almeno 3 tacche impedisce di utilizzare 1 slot azione ogni round.

    Precisione: Indica l'accuratezza; permette di colpire un punto preciso. Nell'utilizzo di Meccanismi, sostituisce la Forza e Velocità dei proiettili. Avere un incremento di almeno 3 tacche alla Precisione concede un potenziamento +10 alla potenza di un attacco o di una Taijutsu una volta ogni round. Una riduzione di almeno 3 tacche riduce di 10 la potenza di tutti gli attacchi e Taijutsu eseguite.

    Concentrazione: Indica la capacità di usare il chakra in qualsiasi situazione e in modo equilibrato. Nell'esecuzione delle tecniche avanzate, sostituisce la velocità delle emissioni. Avere un incremento di almeno 3 tacche alla Concentrazione concede un potenziamento +10 alla potenza di una Ninjutsu, Genjutsu, Fuuinjutsu una volta ogni round. Una riduzione di almeno 3 tacche riduce di 10 la potenza di tutte le Ninjutsu, Genjutsu e Fuuinjutsu eseguite.

    Intuito: Indica il valore strategico, la capacità di cogliere i dettagli e ragionare. Nell'utilizzo di trappole, sostituisce Forza e Velocità. Avere un incremento di almeno 3 tacche all'Intuito concede 1 slot Tecnica extra ogni 2 round. Una riduzione di almeno 3 tacche impedisce di utilizzare 1 slot Tecnica ogni round.


    La loro importanza non è altissima, ma vi conviene prestare attenzione agli eventuali bonus/malus che concedono. ATTENZIONE: in alcuni casi le Statistiche Secondarie possono sostituire la Velocità delle Ninjutsu o delle Emissioni delle Tecniche Speciali. Per esempio, le ninjutsu possono viaggiare con la velocità uguale alla concentrazione/intuito/precisione invece che alla Velocità. Lo stesso discorso vale anche per le altre Statistiche Primarie, che possono sostituire la velocità nelle Arti Magiche.



    NOTASpiegazione Gradi/Energie, Statistiche, Slot Azione, Difesa e Tecniche.

    Credo che vi basti come intro, se avete dei dubbi o delle domande - Discord è la vita. Buona fortuna!



    Chakra: 78/80
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 675
    Velocità:  650
    Resistenza: 500
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 675
    Intuito: 625
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico di Recupero Medio × 2
    • Tonico di Ripristino Medio × 2
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Katana × 2
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1

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    «La presentazione dei due ragazzi avvenne senza interruzioni reciproche né tantomeno da parte del Chunin di Oto: Tasaki Moyo. Il quale all’ascoltare le parole del giovane ragazzo proveniente da Suna, aggiunse qualche apprezzamento e una domanda

    “In cosa era brava la tua famiglia?”


    Aveva avuto modo di parlare del padre e della tragica fine della sua famiglia, ma non aveva avuto modo di parlare della sua stirpe, del suo clan. Tetsuya poco prima che il Chunin ascoltasse l’altro ragazzo, proveniente da un paese e villaggio differente dal ragazzo sunese, aggiunse qualche informazione relativa la sua famiglia.

    “Mio padre presentava la tecnica segreta della manipolazione della sabbia, una tra le abilità più antiche di Suna del Paese del Vento, ciò che si tramanda appartiene alla categoria Hijutsu, ovvero delle tecniche segrete”


    Risposta concisa ma che completava la sua presentazione fatta precedentemente. Il ragazzo al suo fianco, si presentò con il nome di Akira, proveniente dal paese del fuoco, in particolar modo, dal villaggio della foglia; si presentò sottolineando le sue intenzioni di voler accrescere la propria forza e sapersi difendere da ogni minaccia. Risposta abbastanza banale per un ninja; in fondo, qualsiasi ninja ha l’ideale di sapersi difendere… in caso contrario, sarebbe rimasto a casa e non ne avrebbe intrapreso il percorso. Proveniente da una famiglia prettamente “marzialista”, si poneva l’obiettivo di superare il fratello maggiore. Tetsuya non era d’accordo, aveva altri ideali ma sicuramente non poneva un limite alla propria conoscenza: che sia nelle arti marziali, illusorie o altro o che si tratti di conoscenza nel mondo al di fuori del combattimento. Un pensiero balenò nella mente del giovane sunese riguardo quelle parole

    “Staremo a vedere cosa sarà capace di fare”


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    Il Chunin riprese la parola cercando di introdurre i vari tipi di arti: magiche, marziali e illusorie. La spiegazione, come una piccola lezione, iniziò con le arti magiche o Ninjutsu, che definì come le arti per eccellenza. In fondo comprendevano tecniche offensive, difensive e di supporto. Concluso questo argomento, si rivolse ai due giovani chiedendo se conoscessero qualche arte magica.

    “Tra le arti magiche o Ninjutsu, potremmo annoverare la tecnica della moltiplicazione del corpo, come da lei annoverata come esempio; si tratta di una tecnica che permette di creare dei cloni di sè costituiti da chakra ma che, a differenza dell’esecutore, non possono emettere suoni, lasciare impronte o muovere oggetti; per poterla eseguire è necessario eseguire dei sigilli con le mani, in ordine: tigre, cinghiale, bue e cane.”


    Continuò il discorso introducendo le arti mediche che appartenevano sempre alle arti magiche ma che, stranamente, Tasaki, non approfondì forse perché non di sua pertinenza. Quella frase però, accese nella mente del giovane Sunese un ricordo del passato: suo padre che studiava a casa per migliorare e affinare le sue tecniche mediche, che poi furono quelle che lo portarono a diventare il medico più famoso nel villaggio della sabbia: Suna.
    Il Chunin del villaggio del suono continuò la lezione, parlando delle arti marziali o Taijutsu, le tecniche che appartenevano a questa categoria erano principalmente di carattere offensivo o difensivo, dove il principale mezzo utilizzato era il corpo, un po’ distante da quello che voleva utilizzare in futuro Tetsuya ma giusto conoscerle e saperle mettere in pratica, se la situazione lo richiedeva. Concluse il discorso Tasaki, chiedendo ai due ragazzi, se ne conoscevano qualcuna e il sunese, come prima, prese la parola e rispose.

    “Tra le arti marziali o Taijutsu non ne conosco qualcuna in particolare, so che sono prettamente offensive o, in base alla situazione, difensive e si utilizza il corpo senza alcun mezzo esterno, ma niente di più”


    In fondo apparteneva proveniva da una famiglia che combatteva prettamente a distanza, poco e niente basava sul combattimento corpo a corpo, ma questo non doveva essere una limitazione per il giovane sunese; avrebbe attenzionato anche quell’aspetto e raggiunto l’equilibrio che si era prefissato come obiettivo. Vennero poi introdotte le arti illusorie o Genjutsu, arti che non hanno come obiettivo il corpo dell’avversario ma bensì la mente, tecniche subdole che potevano far percepire e vivere al proprio avversario sensazione spiacevoli. Tetsuya stava già ripassando mentalmente le tre tecniche che conosceva per far sfoggio di sé ma anche per poter recuperare lo strafalcione della mancava risposta alla domanda precedente, in fondo le uniche parole che riuscì a dire furono quelle di un qualsiasi studente al primo giorno di accademia ninja: banali. Il Chunin però, non fece la solita domanda, piuttosto compose dei sigilli: tigre, scimmia e serpente che provocarono nel giovane sunese una sensazione di scombussolamento interno, come se il suo chakra avesse avvertito qualcosa, che fosse quella un Genjutsu? Tetsuya non riuscì a concentrarsi tanto per poter trovare una risposta a quella domanda, si fece, invece, trasportare dalla stessa e non appena rivolse lo sguardo verso le mani del ninja di Oto, non riuscì a distogliere lo sguardo e le vide più grandi, imponenti di fronte a sé. Il continuo della spiegazione da parte di Tasaki però, spiegò cosa stava accadendo: arte illusoria con un medium, ognuna ne ha uno ed in quel caso erano proprio le mani del Chunin.
    Continuò illustrando la tecnica di Rilascio, la quale permetteva di porre fine ad una tecnica illusoria e le tecniche Fuuinjutsu o arti dei Sigilli; le quali potevano essere offensivi o di supporto, create e rilasciate con chakra e di durata variabile. Rilasciata la tecnica, Tetsuya poté riprendere la concentrazione e rivolgerla ad altro, stupendosi di come una tecnica potesse fare quasi più danni di una qualsiasi arte marziale, quello perlomeno era il suo pensiero. Il Chunin, mostrando due tronchi con le sembianze di persona, invitò i giovani ninja ad eseguire un’arte marziale, se conosciuta, o un’arte illusoria su di lui; quest’ultimo era il caso di Tetsuya e non vedeva l’ora di poter dimostrare quello che valeva.
    Per la sua tecnica aveva bisogno di un oggetto, decise allora di utilizzare uno dei due tronchi con le sembianze molto simili a quelle di un umano: con due braccia e due gambe. Chiuse per un attimo gli occhi e iniziò a muovere le mani compiendo i cinque sigilli necessari per l’attivazione, in sequenza: serpente, tigre, drago, cavallo e cinghiale, per poi rivolgerle verso l'oggetto.

    Tecnica della Percezione FalsataKokohi no Jutsu - Percezione Falsata
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Serpente, Tigre, Drago, Cavallo, Cinghiale (5)
    L'illusione si attiva senza medium: l'utilizzatore modificherà l'aspetto esteriore di un oggetto grande fino a 4 unità per grado ninja, senza cambiare la dimensione. La vittima non vedrà l'aspetto reale dell'oggetto ma l'inganno dell'utilizzatore, subendo l'illusione osservandolo. L'illusione è permanente finché non rilasciata. E' possibile aggiungere degli automazioni e piccole azioni ripetitive. L'efficacia è pari a 20.
    Tipo: Genjutsu - Kanchi
    Sottotipo: Dispercettivo
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da studente in su]


    Poche parole per enunciare la tecnica che, come il Chunin ben sapeva, sicuramente, avrebbe incrementato le dimensioni dell’oggetto davanti a sé a finalità dispercettive. Sarebbe riuscito a concludere la tecnica, eseguirla e portarla a termine? Questo spettava solo a Tasaki dirlo.
    Conclusa quella prova pratica, il sunese seguì il maestro verso un tavolo posto in un’altra zona del campo di allenamento. Al di sopra di questo tavolo erano presenti tre tipologie di armi: kunai, spiedo e shuriken. Il primo, dalla forma quadrangolare, presentava all’estremità del manico un foro dove poter legare dei fili di nylon o delle bombe, utile sia per lo scontro ravvicinato che a distanza. Lo spiedo, più piccolo ma preciso, rispetto all’arma precedentemente descritta; infine, lo shuriken, arma a distanza che poteva non solo seguire traiettorie rettilinee ma anche curve. Detto questo, Tasaki lanciò lo shuriken imprimendogli una curva con il polso, effettivamente, lo shuriken curvò. Sarebbe stato capace Tetsuya? Non provava una particolare attrazione per le armi, soprattutto se a distanza. L’equipaggiamento ninja, come descritto dal Chunin, era vario e comprendeva un sacco di categorie: tonici, veleni, meccanismi e altro.
    Altra prova pratica: imprimere una traiettoria parabolica a degli shuriken, quattro per mano, e far in modo che colpiscano l’obiettivo. Tetsuya avrebbe evitato di fare quella parte pratica, ma doveva farlo. In fondo, sbagliare era monito di crescita, capire gli errori e non farli successivamente. Prese le dovute distanze, provò a lanciare i primi due shuriken, per mano, ma il movimento del polso non fu tale da riuscire a colpire il bersaglio con traiettoria parabolica. Chissà il ninja di Konoha o, ancora peggio, il Chunin cosa potessero pensare di quella sua prova errata; cercò di riprovare, uno shuriken per mano, stavolta imprimendo il giusto movimento rotatorio, la traiettoria parabolica ci fu ma il bersaglio non venne colpito. Tetsuya aveva bisogno di concentrarsi maggiormente, chiuse per un attimo gli occhi e provò a focalizzare nella mente prima l’obiettivo da colpire e poi il proprio polso dove era presente l’ultimo shuriken (per mano), con un gesto secco ruotò il polso e lo shuriken partì, prima dalla destra e poi dalla sinistra, prima l’andamento parabolico e poi il centro colpendo l’obiettivo. Ci ero riuscito, dopo qualche tentativo ma ci era riuscito!
    Ultima prova, forse, per il momento: stupire il Chunin e colpirlo provando a collaborare. Prima di allontanarsi a circa otto metri, spiegò la possibilità di poter prendere degli oggetti sul tavolo lì presente. [Compere][Kukri – 45, 5xKunai – 50, 5xShuriken – 50, 7xSpiedi – 35, Fukibarix10 – 50, Uchiha Shuriken – 20]
    Preso quello che considerava utile, decise di giostrare al meglio le sue carte. Rivolgendosi verso il Chunin allontanato, chiuse gli occhi e presa la Kukri [Azione Istantanea], iniziò a compiere dei sigilli con le mani: tigre, cinghiale, bue, cane [ST1]

    Tecnica della Moltiplicazione del CorpoTecnica della Moltiplicazione del Corpo - Bunshin
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre, Cinghiale, Bue, Cane (4)
    L'utilizzatore può creare dei cloni di se composti da chakra; saranno identici all'utilizzatore al momento dell'esecuzione. Le copie non possono produrre suoni, lasciare impronte o muovere oggetti al loro passaggio, posseggono un'ombra, hanno Velocità pari energia l'utilizzatore. Le copie possono essere create entro 3 metri dall'utilizzatore e possono allontanarsi entro 15 metri dal luogo di creazione. Se colpiti o scontrati contro una superficie solida si dissolvono in una nuvoletta bianca che rimarrà presente per circa un secondo. I cloni possiedono la controparte inoffensiva di qualsiasi arma del ninja che le ha create; non hanno potenzialità offensive e tutti gli attacchi sono considerate finte. Il movimento effettuato va conteggiato come movimento dell'utilizzatore, salvo non compia una traiettoria simile o speculare. Il clone può rimanere attivo massimo 3 round.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: ¼ Basso per copia )
    [Cloni Massimi: 2 per grado ninja]
    [Da studente in su]


    Una volta creati i propri cloni, ognuno con una Kukri in mano, Tetsuya eseguì la seconda tecnica: drago, serpente, bue, topo, cinghiale [ST2]

    Tecnica dell'Esercito ImmaginarioSouzo-jou no Guntai no Jutsu - Tecnica dell'Esercito Immaginario
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Drago, Serpente, Bue, Topo, Cinghiale (5)
    L'illusione si attiva se l'utilizzatore ha almeno un clone attivo e la vittima lo ha nel suo campo visivo mentre vengono composti i sigilli. Ogni clone genererà altri cinque cloni che resteranno entro 1,5 metri e copieranno ogni movimento del costrutto, interagendo come se fossero un clone effettivo, ma intangibili. L'efficacia è pari a 20.
    Tipo: Genjutsu - Kanchi
    Sottotipo: Dispercettivo
    (Consumo: Basso / Mantenimento: ¼ Basso)
    [Cloni Influenzabili Massimi: 4 per Grado]
    [Da studente in su]


    Fatto ciò, Tetsuya sperò nella collaborazione del ninja della foglia per poter attaccare l'avversario, l'esercito immaginario iniziò a muoversi non appena il sunese iniziò a correre in direzione del proprio avversario: il Chunin di Oto. [SA1]

    "Andiamo Kira"


    Cosa avrebbe fatto Akira, lo avrebbe aiutato? L'obiettivo era la collaborazione, adesso tutto era nelle sue mani. A pochi metri dal ninja di Oto, il sunese avrebbe colpito con la sua kukri. [SA2]»

    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Corsa in direzione del Chunin
    2: Colpo di Kukri
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Tecnica della Moltiplicazione del corpo
    2: Tecnica dell'Esercito immaginario
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Marchingegno a Sabbia × 1
    • Fukibari × 1
    • Sonagli [x5] × 1
    • Ginocchiera Imbottita × 2
    • Fionda × 1
    • Occhiali × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Biglie Metallo × 1
    • Kunai × 3
    • Shuriken × 1
    • Spiedi × 5
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Pietrame per Fionde × 1

    Note
    ///




    Edited by ~Alexander - 13/11/2020, 13:51
     
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    Quando parlò della Manipolazione della Sabbia, non mi rimase che chiedermi se non fosse stata quella specie di cosa strana e stramba che avevo incontrato tempo prima a Oto. A Oto, gente, si poteva incontrare di tutto. Forse lo sapete meglio di me. In quel momento non mi era parso qualcosa di strano; non era diventato un elemento di fondamentale importanza che dovevo per forza di cose tenere in calcolo. Tutt'altro gente, tutt'altro. Era semplicemente un altro dei tantissimi elementi che dovevo considerare. Eppure mi sfuggì. Perché? Non lo sapevo. E a essere sinceri non era nemmeno una di quelle cose che non mi facevano dormire la notte (a essere sinceri io dormivo piuttosto bene, appena chiudevo gli occhi che cadevo in una specie di limbo, una crisi mistica o qualcosa del genere. Mi addormentavo sciogliendomi in chissà cosa. In ogni caso, quando Tetsuya rispose, lo continuai a guardare con quel mio modo di fare tanto silenzioso quanto glaciale. - Bella tecnica. - Dissi soltanto non sapevo se, in effetti, era bella oppure no. Il tempo che avevo avuto per riuscire a valutarla non era affatto ampio. Tutt'altro: mi ero scontrato con la tecnica in questione per pochissimo tempo. Difficile dire per me se fosse stata realmente efficace oppure no. Magari lo era davvero, ma per poterlo affermare con certezza non potevo fare a meno di prendere in considerazione diverse soluzioni e altrettante possibilità. Era inutile farlo in quel momento. Perciò tutto ciò che feci fu tacere ed era sicuramente la migliore cosa che potevo fare tra tutte quelle possibili. Comunque fosse, la parte relativa alle presentazioni finì ben presto e si potè passare oltre con la spiegazione vera e propria, per così dire teorica (da un certo punto di vista). Tetsuya si stava dimostrando un ottimo conoscitore delle arti ninja da quel punto di vista, considerando che spiegò, per filo e per segno, tutto ciò che aveva a che fare con la tecnica della moltiplicazione del corpo e poi ebbe anche da ridire sulle arti marziali, che apprezzavo moltissimo nonostante non fossi precisamente un marzialista. Comunque sia, anche a quel punto del suo discorso feci un cenno del capo in senso affermativo. Volevo solo indicare a Tetsuya che stava dicendo bene, nient'altro. Un discorso, il suo, da cui si poteva evincere che forse la preparazione sunese non era propriamente così terra-terra come avrei invece potuto pensare che fosse. Ci fu, invece, un'altra situazione con le arti illusorie. Capivo bene che tali potevano non essere accessibili proprio a tutti. Eppure, Tetsuya andò oltre componendo i sigilli di una tecnica che non avevo ancora visto, per applicare un'arte illusoria su un tronco. A quel punto, ovviamente, pur percependo il chakra all'interno del mio corpo scombussolarsi, guardai il giovane sunese. - Non serve enunciare il nome delle tecniche, - dissi. XNon serve dire al tuo avversario il nome della tecnica che stai compiendo. Nel 99,9% dei casi è controproducente.
    Ovviamente, la tecnica andò a buon fine e io non vidi il tronco di prima, bensì un oggetto dalle dimensioni di molto aumentate. XIl GDR è anche un gioco di descrizione. Nel caso di un combattimento, l'avversario può sfruttare le tue eventuali mancanze descrittive a tuo sfavore. Per questo ti consiglio di descrivere meglio, più in dettaglio gli effetti della tua tecnica.Sapevo che era quello l'effetto della sua tecnica e non ci prestai abbastanza importanza. Subito dopo passai oltre, spiegando a Tetsuya le principali armi e le loro caratteristiche. Era lecito aspettarsi un fallimento. Non era molti i ninja in grado di compiere quel lancio al primo tentativo con la massima precisione. Tutt'altro: si trattava di pochi geni che, in ogni caso, spesso e volentieri fallivano. La sua parabola finì parecchio a lato. La buona notizia fu che lo studente di Suna non si perse d'animo ma, anzi, continuò a eseguire i lanci e riuscì comunque nel tentativo di far compiere alle sue armi una traiettoria parabolare a dir poco perfetta. A quel punto ero sicuro che avrebbe appreso la tecnica di lancio dei shuriken leggermente più in futuro. Era solo una questione di pratica. Nient'altro. Tecnica. Allenamento. Talvolta anche forza di volontà.

    Alla fine arrivò la mia richiesta di attacco. Akira si allontanò un attimo e toccò a Tetsuya agire, inventandosi una tattica. Egli fece una copia di sé stesso e quindi fece un'altra tecnica che non conoscevo moltiplicando ulteriormente i suoi cloni. XGeneralmente non puoi fare i sigilli magici se hai nelle tue mani qualcosa, un kunai, shuriken o kukri. Prima avresti dovuto fare i sigilli e poi estrarre l'arma. Considerando l'allontanamento del foglioso (si sperava un allontanamento istantaneo), non mi rimase nient'altro da fare che seguire la copia originale con lo sguardo (dubitavo che uno studente sunese fosse in grado di creare dei veri e propri attacchi fisici con le proprie copie). Una volta che l'originale giunse nei pressi di me, cercò di colpirmi con la sua lama, ma la schivai - SD1Riflessi: 625 abbastanza facilmente con uno spostamento. XAnche qui manca la descrittività. Colpire con la kukri: 1) colpire in che punto del corpo? 2) affondo o fendente? 3) con quale traiettoria? sono tutti dettagli che faresti meglio a precisare. Inoltre, 4) hai specificato la forza, ma non la velocità. Ricordati che Forza e Velocità vanno sempre precisate in attacco.

    Considerando che l'attacco era lento e non molto preciso, dopo aver schivato il colpo mi riposizionai di nuovo con lo sguardo rivolto verso Tetsuya. - Bene, - dissi restando soddisfatto da quel tipo strategia e combinazione che aveva messo sù in quel poco tempo e su due gambe. - Ora passiamo al chakra e alla tua salute. - A quel punto, dopo aver preso del fiato, mi dilungai in una spiegazione non tanto lunga. - Il chakra è tipo la tua forza sovrannaturale, un elemento in più che ti permette di generare le tecniche o potenziare le tue prestazioni fisiche. La sua quantità si può aumentare con gli allenamenti fisici uniti alla meditazione. Nella maggior parte dei casi è presente nel tantien e può avere l'affinità con un elemento naturale: fulmine, fuoco, acqua, terra e acqua. Esistono anche delle impronte di chakra differenti: luce od oscurità o anche altre ancora. Alcune tecniche o colpi fisici possono bloccare la tua capacità di usare il chakra e un ninja senza chakra è... beh, quasi un samurai. - Mi grattai lievemente il capo ricordandomi di quell'evento spiacevole nel Paese del Ferro. - Ovviamente più chakra hai e meglio è, considerando che ti aiuta a compiere le tue tecniche o anche a renderti più forte. - SPIEGAZIONEOgni ninja ha una riserva di chakra. L'ammontare della riserva dipene da: a) Energia, b) eventuali conoscenze extra, come Tecniche Speciali o l'uso di tonici. L'unità di misura del chakra è il Basso. Un basso si divide in 4 bassissimi di chakra, 1/2 Basso di chakra. MedioBasso=2 Bassi, Medio=3 Bassi, Medio-Alto=4 Bassi, Quasi-Alto=5 Bassi, Alto=6 bassi. Per vedere tutti i consumi t'invito a visionare l'apposita tabella nel regolamento. Quando resti con meno di 1 basso, ti vengono a mancare le forze stai per svenire. Se finisci il chakra, succede lo stesso.

    Come detto, il chakra non serve solo per le tecniche, ma anche per il combattimento. Puoi usarlo per migliorare uan qualsiasi statistica primaria . Così, usando un bassissimo puoi aumentare una statistica di una tacca. Un 1/2 basso ti fornisce due tacche di miglioramento. Un Basso 3 tacche di miglioramento. Un Medio-Basso ti dà 4 tacche e così via (puoi sempre visionare tutta la tabella nel Regolamento).

    Da studente puoi impastare al massimo un consumo 1/2 Basso (+2 tacche)
    Da genin al massimo 1 Basso (+3 tacche)
    Da chunin MedioBasso (+4 Bassi)
    Da Jonin un consumo Medio-Alto (+8 Bassi)
    Volendo puoi impastare di più, ma in tal caso rischi di andare nella situazione di Sovraimpasto: per ogni tacca in più rispetto al tuo grado, perdi 1/2 leggera di vitalità.

    Volendo puoi suddividere il bonus in più statistiche.

    A seconda del grado hai anche un CAP di tacche a cui sottostare. Si tratta del tetto massimo di tacche che non puoi superare se non in alcune occasioni (OverCAP, bonus da TS o altre). Il CAP è: Studente (+3), Genin (+4), Chunin (+6), Jonin (+8).

    Volendo puoi andare in OverCAP, ovvero superare la soglia del CAP e da studente andare a +7 tacche in una statistica. In quel caso, però, dovrai subirti un malus dovuto all'OverCAP.
    "OverCAP: L'utilizzatore può superare i propri limiti impasti dal CAP. Può aumentare il CAP (numero di tacche di vantaggio massimo ottenibile) di una statistica di 4 tacche per un round: come contraccolpo, l'arto utilizzato è Paralizzato per 1 round oppure Semiparalizzato per 2 round. È possibile effettuare l'overCAP solo contro parienergia o superiore. Da non confondere col sovraimpasto."

    Cos'è una tacca? La tacca è l'unità di misura delle prestazioni fisiche o mentali nel gioco. 1 tacca=25. Tra le energie ci sono 4 tacche di differenza. tu hai tutte le statistiche pari a 100, mentre un'energia gialla le ha a 200. Se hai velocità 100 e impasti 1/2 Basso in velocità, guadagni 2 tacche e arrivi a 150. Se impasti solo un bassissimo, hai solo una tacca di bonus in velocità e arrivi a 125.


    - Anche se il chakra è importante, - continuai la mia spiegazione, - lo è altrettanto la salute. Ogni volta che vieni colpito, ti indebolisci. Tagli, squarci, ma anche avvelenamenti, oppure danni da tecnica possono causarti notevoli problemi, talvolta portandoti anche alla morte. - Tutto questo, però, né ero convinto, lo avrebbe capito anche da solo. SPIEGAZIONETu hai una Vitalità e un'Energia Vitale. La Vitalità varia in base all'Energia e alle tue modifiche personali alla Resistenza (se la abbassi per aumentare le altre stat, si abbassa anche la vitalità, se la alzi, aumenta la vitalità). L'Energia Vitale è quasi sempre fissa ed è pari a 30 leggere. Se perdi quelle, muori. Se perdi le leggere di vitalità, svieni, muori o vai in coma.

    Cosa sono le leggere? Parliamo delle Ferite Leggere, che sono l'unità di misura della Vitalità e dell'Energia Vitale. Una ferita leggera si divide in leggerissima (1/4 leggera) e mezzo-leggera (1/2 leggera). Poi esiste la medio-leggera (2 leggere), la media (3 leggere), la medio-grave (4 leggere) e così via. Da Energia Bianca tu hai una vitalità pari a 8 leggere. Se vieni colpito più volte e le termini, svieni, vai in coma o muori. Con l'aumentare dell'energia, aumenterai la riserva di chakra e la vitalità.

    Inoltre, ogni parte del tuo corpo ha una propria vitalità. Se questa termina, la parte del corpo sarà inutilizzabile.
    La testa ha 6 leggere: se subisci 6 leggere o più alla testa, svieni, vai in coma o muori.
    Il busto ha 12 leggere: se subisci 12 leggere al busto, sempre coma, morte, svenimento o danni agli organi interni.
    Ogni arto ha 6 leggere: se li subisce, puoi perdere l'arto, subire rotture, paralisi e così via.
    Questi sono valori fissi, che non cambiano in base all'energia.

    Alcuni tonici ti permettono di ripristinare la vitalità, ma non l'energia vitale. Ci sono però delle TS che ti permettono di ripristinare l'energia vitale.


    Detto questo, volevo ora vedere se lui fosse stato in grado di difendersi. Per quello, con il palmo della mano gli mossi uno schiaffo - SA1Velocità: 650, Forza: 175 verso la guancia destra. Ero curioso di sapere come si sarebbe difeso e come, eventualmente, avrebbe reagito davanti a quell'attacco così improvviso portato con la mano destra, con una traiettoria orizzontale, leggermente parabolare e con la mano, ovviamente, aperta. SPIEGAZIONEIl calcolo dei danni: "Ogni tacca di vantaggio della Forza (attaccante) rispetto la Resistenza (difensore), aumenta di 5 la Potenza dell'attacco, viceversa, ogni tacca di vantaggio della Resistenza (difensore) rispetto la Forza (attaccante), diminuisce di 5 la potenza dell'attacco. L'aumento di potenza si applica come ultimo bonus dopo gli altri garantiti da tecniche/abilità. La potenza minima è 3.
    Colpo Senz'arma: La Potenza del colpo senz'arma è 10. I [Potenziamenti] incrementano la potenza del colpo senz'arma. La Potenza massima aggiuntiva al colpo senz'arma per la differenza tra Forza e Resistenza è pari a +10 da Studente, +20 da Genin, +30 da Chunin, +40 da Jonin.
    Colpo con Arma: La Potenza dell'offensiva varia in base all'arma [Mischia], [A Distanza]. La Potenza massima del Colpo con Arma, esclusi tutti gli altri potenziamenti quali tecniche, meccanismi ecc… è pari a al doppio della Potenza dell'arma stessa. La Potenza minima del Colpo con Arma è sempre pari alla metà della Potenza dell'arma stessa.
    Bomba: La Potenza dell'offensiva varia in base alla [Bomba]. la Forza (attaccante) è parienergia al difensore, il danno viene calcolato come nel Colpo con Arma.
    Tecnica: La Potenza dell'offensiva varia in base alla Tecnica. Le [Protezioni] non offrono difesa contro le Tecniche: le tacche in Forza fornite dai Taijutsu e la Potenza dei ninjutsu le ignoreranno. I Taijutsu vengono calcolati come Colpo con Arma o Colpo senz'Arma in base al tipo di attacco. I Ninjutsu si calcolano come le [Bombe]. Genjutsu e Fuuinjutsu seguono regole a sè stanti, descritte nelle singole tecniche, se non specificato, si contano come Colpo con Arma.
    "
    Per fartela breve, nel calcolo dei danni vengono considerati quasi sempre solo due parametri: la Forza dell'attaccante e la Resistenza del difensore. Ogni tacca in più in Forza che l'attaccante ha rispetto alla Resistenza del difensore, aumenta di 5 il danno finale. Un attacco a mani nude ha potenza di base 10. Se un attacco Potenza 10 Forza 175 colpisce un difensore Resistenza 150, la potenza dell'attacco diventa 15 e il danno finale sarà 1 leggera (Potenza 10=ferita leggera) e mezza (perché 10+5 e 5 sta per mezzo-leggera). Di contro, Potenza 10 e Forza 175 Vs Resistenza 100 sarà 10 + 15 = 25 di danno (medioleggera e mezza).

    Se usi un'arma, per esempio di potenza 15, il calcolo sarà lo stesso, solo che il valore base del colpo sarà 15 + differenza Forza/Resistenza. Nota che nel caso dell'attacco con arma è "a Potenza massima del Colpo con Arma è pari a al doppio della Potenza dell'arma stessa. La Potenza minima del Colpo con Arma è sempre pari alla metà della Potenza dell'arma stessa." Quindi se colpisco con una katana Potenza 40 e Forza 700 contro un difensore senza Protezione Resistenza 30, il danno massimo che potrò fare è 60. Di contro, anche se colpissi con Forza 700 e il Difensore avesse Resistenza 1000, il danno minimo che farei è 20 (esclusi gli altri calcoli).

    La presenza delle protezioni potrebbe diminuire il danno. Per esempio, katana Potenza 40 che cozza contra una protezione potenza 25, fa divenire il colpo di base di potenza pari a 15 (a cui dovrai successivamente unire la differenza Forza e Resistenza per calcolare il danno finale).

    Il tuo compito è di prenderti lo schiaffo e di calcolare il danno in ferite leggere. Se vuoi puoi impastare il chakra in Resistenza.


    Una volta che si sarebbe preso il colpo, gli avrei fatto il cenno di colpirmi di nuovo. O almeno tentare di farlo. - Inventati un'altra strategia ora per colpirmi e usa il chakra per potenziare i tuoi colpi fisici. Vediamo se ci riesci Tetsuya. - XPer dimostrare di aver capito come funzionano i Bassi e le Tacche, t'invito a elaborare una strategia offensiva che miri a usare colpi fisici potenziati dal chakra. Così potrò vedere se ti è chiaro tutto. Buon gioco! Una sola cosa: ricordati che le tipologie di ferite, basilarmente, sono: da contusione, da taglio e da ustione (fuoco, fulmine, ghiaccio ecc.). A seconda della ferita che hai o che hai inflitto all'avversario, questi potrebbe avere diversi problemi a spostarsi, attaccare e così via.







    Chakra: 78/80
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 675
    Velocità:  650
    Resistenza: 500
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 675
    Intuito: 625
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Colpo Tetsuya
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico di Recupero Medio × 2
    • Tonico di Ripristino Medio × 2
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Katana × 2
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1

    Note
    ///
     
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