Il Mistero del Fabbro

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    Il Cubo


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    Arrivare alla fucina di Meku era semplice, ormai ci si era recato più di una volta e per quanto conoscesse la strada a memoria gli sembrava sempre tediosamente lunga e macchinosa da percorrere, tuttavia ne aveva col tempo compreso dei segreti. Il fabbro, anche maestro di doton, aveva posto dei checkpoint che andavano visitati nel giusto ordine perché quella che era un apertura automatica si attivasse, un pò come se dovessero premere via via tutti i tamburi di una grossa chiave. Per quanto si fidasse di Akira avrebbe inserito qualche incrocio di troppo nel già tortuoso giro necessario ad attivare la botola, pur mantenendo inalterato seppur diluito l’ordine con cui passava nei punti necessari, ricordarsi tutto dopo una singola volta e durante la seconda visita al villaggio sarebbe stato piuttosto complesso.
    Neanche sapeva perché portava quel rispetto al fabbro dopo gli ultimi eventi eppure volle evitargli l’ennesimo scocciatore squattrinato che conosceva l'ubicazione della sua dimora, probabilmente per quanto fosse spiacevole per lui ammetterlo una delle poche cose che influenzava il suo giudizio erano proprio le conoscenze e la storia di un individuo, quanto più erano vaste più era portato a preservarne la vita come se lo scrigno di sapere che era, e da questo punto di vista Meku aveva un valore inestimabile.
    Mentre camminava fece mente locale di tutte le volte che aveva incontrato il Fabbro Immortale, ben poche in realtà dopo il primo addestramento, e persino quello fu più sbrigativo del dovuto, però riportarlo alla mente lo aiutò a fare il punto della situazione.
    Da quello che era il miglior artigiano del mondo aveva appreso come battere il ferro, era vero, ma quello che utilizzava lui era lo stile di Meku?
    Molto probabilmente no, la padronanza della Forgiatura Demoniaca, così come non era stata raggiunta nella sua totalità ne da Livon ne da Hanzo non si era concessa nemmeno lui, anzi, era proprio diventato tale e quale ad Hanzo: focalizzato esclusivamente nella forgiatura la parte più fisica e materiale del processo e disattento all’anima delle sue creazioni mettendola in secondo piano. Il suo era a malapena la metà dello stile complesso e magnifico di Meku, eppure quasi l’aveva dimenticato, crogiolandosi nella fatica che la Spada Eterna faceva nell'aggiornarsi sulle conoscenze fisiche, ma sapeva che la Forgiatura Demoniaca era uno stile adatto a decifrare il manuale nella sua interezza e lo dimostrava il fatto che ciò che gli mancava da apprendere dal fabbro fosse ciò che il manuale non riusciva a mostrargli, impedendogli di padroneggiare totalmente quell'arte in modo da sfruttarla anche lontano da una fucina.
    Eppure lo stile di Meku poteva dirsi completo?
    Quando Raizen gli fece visita le prime volte ricordava bene quanto si spremesse le meningi sopra alla pergamena, al contrario del Coraggio, l’uomo che si vantava di averla letta nella sua interezza, poteva essere così vecchio o così geniale da esserci riuscito in così poco tempo?
    La sua mano andò a toccare Garyu, compagna di tante battaglie che ora gli sembrava fosse stata ingiustamente maltrattata dalle sue scarse abilità.
    Avrebbe voluto migliorarla, ma probabilmente era troppo tardi per farlo sotto i consigli del suo maestro.
    Quando distolse l’attenzione dei suoi pensieri si sorprese di essere davanti alla botola. Se Akira gli avesse parlato mentre camminavano si sarebbe accorto che Raizen assorto nei suoi pensieri era parecchio taciturno, ma soprattutto faticava a sentirlo, ragione per la quale difficilmente avrebbe risposto ad eventuali domande durante il tragitto, soprattutto quelle che riguardavano gli svariati giri in tondo.

    Oh, siamo arrivati.
    Scendiamo.


    Disse davanti alla stretta scalinata.
    Dall’ultima volta che era stato al laboratorio erano stati fatti dei leggeri cambiamenti, qualche ammodernamento che in un certo senso gli fece pensare allo strano modo di Meku di vivere la sua immortalità, distaccato dal desiderio di potenza e fama si concentrava sui piccoli vizi che il mero denaro poteva soddisfare, cosa che forse mostrava il tempo libero che un esistenza senza preoccupazioni gli metteva a disposizione o forse una ricerca della perfezione in tutti i piccoli aspetti della sua esistenza?
    Giunti alla sala principale la trovarono sigillata.

    Meku?
    Sei qui?


    Nessuno rispose.
    Eppure Raizen si guardò attorno insoddisfatto, certo la botola poteva aprirsi anche se il fabbro non era in casa, ma perché quel tepore?
    Di sicuro una fucina non poteva continuare ad alimentarsi da sola, se era attiva quindi qualcuno lì c'era.
    Provò ad annusarepercezione 12 +9 da olfatto perfetto + Segugio l’aria in cerca di odori particolari, la fucina ed il metallo che si riscaldava in essa avevano un odore abbastanza caratteristico e visto che un essere come Meku di certo non doveva preoccuparsi del freddo pensò che in realtà qualcuno c’era, solo che non avesse voglia di ricevere visite.
    Fece cenno ad Akira di darsi un occhiata intorno, ma il cubo scavato nella roccia in cui stavano risultò essere asettico come sempre eccezion fatta per un piccolo cumulo di cenere ed un capello nero.

    Un lungo capello nero.

    Confermò pensando a voce alta, ma il capello non potè evitargli una connessione con gli eventi che l’avevano legato al fabbro recentemente e quindi lo osservò ancor più da vicino e, molto ingenuamente ne verificò la lunghezza per vedere se gli appartenesse, per poi ricercare altri segni distintivi dei capelli come i riflessi e l’ondulatura. Passò poi alla cenere, raccogliendone una piccola quantità sulla punta del dito, e cercando di capire se fosse di origine vegetale o il rimasuglio di qualche particolare esperimento.
    La prima considerando che stavano in una fucina sarebbe stata normale, la seconda decisamente meno, come poteva distinguerle?
    La resina tendeva a permanere nella cenere in uno stato differente da quello fuliginoso come anche gli eventuali piccoli pezzi di carbone ed aveva un odore diverso a seconda di cosa era stato bruciato insieme ad essa.

    Vieni Akira, spostiamoci un secondino.

    Quell’ambiente era scaldato da qualcosa, era evidente, e quel qualcosa doveva essere connesso o ad una fucina o ad un impianto di riscaldamento che avrebbe potuto suggerirgli dove cercare le altre stanze.

    Devo far calare un po' la temperatura di questa stanza, forse però un kiriano come te ha qualcosa di più efficace.

    Pochi sigilli, puntò le mani dinnanzi a se ed una corrente gelida rapì tutto il calore della stanza, nella nuda roccia la condensa che si sarebbe creata per via dello sbalzo termico avrebbe impiegato ben poco a cristallizzarsi e successivamente a sciogliersi indicando la parete o le fonti di calore che riscaldavano la stanza. [ST1]Vento Infernale
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'utilizzatore può creare dalle mani una potente corrente d'aria gelida cilindrica con base di raggio 1.5 metri. Ha gittata pari a 12 metri e potenza pari a 25, il freddo causa Intralcio Leggero per 2 round.
    Tipo: Ninjutsu - Fuuton
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: MedioAlto)
    [Da studente in su]

    +Impronta vento
    +Nin Inarrestabili

    potenza 45

    Ottenute le sue risposte, se ancora nessuno si fosse fatto avanti avrebbero ri-fatto un altro passo avanti.

    Meku, è ora di completare il mio addestramento, abbiamo rimandato per troppo tempo.
    La Forgiatura Demoniaca merita più di qualche occhiata distratta e una manciata di suggerimenti frettolosi.


    Poi gli venne un idea, se qualcuno aveva letto per intero la Spada Eterna e Meku no poteva essere quella una buona esca per far uscire il fabbro allo scoperto?

    La Spada Eterna mi sta rivelando note che fatico a comprendere riguardo l’anima delle spade, e… ho incontrato un individuo che l’ha terminata a cui non posso essere secondo.
    La Forgiatura Demoniaca deve essere perfezionata.


    Pronunciò l’ultima frase come un invocazione, sperando che qualcuno gli rispondesse, sperando che, se fosse presente, l’orgoglio tirasse fuori dal suo pertugio lo scontroso artista.
    Non avrebbe ancora fatto riferimento all'immagine della lancia ficcata nel suo petto, se i ricordi del clone gli erano giunti così incompleti vuol dire che era stato fatto qualcosa per danneggiarli, avrebbe quindi fatto finta che per lui l'episodio fosse poco più che un mistero ancora da risolvere in cui certamente non era coinvolto il fabbro.






    /EDIT/ ho aggiunto l'abilità segugio, avevo dimenticato di segnalarne l'utilizzo /EDIT/

    Edited by F e n i x - 14/11/2020, 19:21
     
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