La Spada di Miyamoto Musashi[Free Kensei - Shin]

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    Freddo eppure al tempo stesso ribollente d'odio. Kensei Hito era proprio come Shin se lo ricordava. Sull'isola dove non si può morire avevano incrociato spade e ideologie, ma se quegli eventi li avevano segnati, l'avevano fatto in modo differente. Il Kinryu si era arreso al cinico realismo di cui aveva a lungo rifiutato le lusinghe con scuse sempre più logore.

    Il tempo che tutto divora le aveva spezzate, liberandolo dalle catene illusorie di bene e male, giusto e sbagliato. Il mondo non era solo di due colori, o bianco o nero, ma dipinto di un'indistinta gamma di grigi. Avrebbe lasciato il giudizio finale agli dei che li osservavano incuranti dai cieli e dagli inferi. Fato e destino erano per i deboli. La sua strada l'avrebbe scelta da sé.

    Il Mizukage parlò e parlò, senza lasciargli spazio di replica tra un'affermazione e l'altra. D'altronde, non v'erano domande nel suo discorso, se non una sola, implicita, alla fine. Il ragazzo si passò una mano tra i capelli, coprendosi il volto. Gli veniva da ridere. Aspirò la fredda aria dell'ora che precede l'alba ed espirò piano, formando una nuvola di vapore che si dissipò sospinta dalla lieve brezza. Il suo interlocutore aveva messa troppa carne al fuoco e non sapeva neanche da dove cominciare.

    Una cosa però si appuntò mentalmente il giovane: la parola data per Kensei non valeva nulla. Da quel che gli risultava aveva fatto un patto con Hayate, ma era palese che non l'aveva rispettato. C'era da domandarsi come l'avrebbero presa, ma in realtà non gli interessava poi molto. Erano affari suoi, a meno che la cosa non potesse tornargli utile chiaramente. Shin sospirò di nuovo.

    Ahh, Kensei-san, dovresti essere meno equivoco. Quando hai parlato di proposta per un secondo ho temuto che tirassi fuori un anello. Beh meglio così, sarebbe stato imbarazzante.

    Il Kinryu smise di scompigliarsi i capelli e infilò la mano in tasca, dismettendo l'aria canzonatoria ed assumendo un'espressione che forse definire seria era eccessivo, ma per lo meno concentrata. Tra le parole pronunciate dallo shinobi della Nebbia c'era della verità, ma soprattutto il giovane intravedeva delle nuove possibilità. Improvvisare, adattarsi, superare gli ostacoli. Quella era sua filosofia. Qualcuno l'avrebbe ritenuta disprezzabile, ma prendere le cose come venivano giorno dopo giorno gli risparmiava un sacco di scocciature.

    Ma sì, perché no?


    La risposta buttata là con superficialità verosimilmente avrebbe sconcertato perfino Kensei, che già aveva una scarsa reputazione del foglioso. Il quale aveva alzato un angolo della bocca in un sorriso difficile da decifrare.

    Hai ragione, non mi interessa nulla di immortalità o stronzate del genere. Ho scelto di seguirli per una questione di tempismo: erano nel posto giusto al momento giusto. O forse nel posto sbagliato al momento sbagliato. La sostanza però non cambia. Mi hanno mostrato una possibilità, ed io ho allungato la mano per coglierla. E lo stesso farò con te, Kensei Hito.

    L'arroganza non mancava al kiriano. Pensava davvero di essere superiore alle Virtù di Hayate? Di certo, non del Coraggio, ma probabilmente una qualsiasi di loro sarebbe stata di in grado di schiacciarlo. Almeno per il momento. Però se poteva dispensare anche solo una goccia di potere all'assettato shinobi, sarebbe stata una scelta stupida rifiutarla.

    Il miglior spadaccino dici? Suona bene. Al momento lo sono solo di nome. Brandire una spada non fa di me un vero spadaccino. Quindi se devo imparare, è meglio farlo dal migliore. E poi sai come si dice, se vuoi apprendere come giocare con il fuoco va a Konoha, se vuoi studiare come impugnare una spada va a Kiri, no?

    Ancora una volta, aveva preso la sua decisione, e l'aveva fatto senza tanti tentennamenti. Di certo l'uomo che aveva di fronte intendeva usarlo in qualche modo. Ma la cosa era reciproca. La sua fedeltà? Shin Kinryu era fedele solo a se stesso. Ma ciò non gli impediva di piegarsi quando fosse stato necessario per sopravvivere o conseguire il suo scopo. Senza potere, era destinato ad essere schiacciato dal più forte. Da morto, era tutto finito. Punto.

    Mantieni la tua promessa ed avrai la mia lama al tuo servizio, quando verrà il momento.

     
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