Fuoco e Vendetta

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  1. Waket
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    Il Bel Kaguya


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    Il giovane chunin sarebbe rimasto in silenzio, nervoso. Il grosso sorriso del Kaguya lasciò intendere a Youkai che l'ospite aveva apprezzato il pacco, ignaro di come pianificava di spargere i vari regali per il continente. Ricevette complimenti persino per la sua evocazione, ricambiando quelle parole con un largo sorriso. Sono incredibili! E sono anche ottimi guardiani, Taiyoko fa sempre la guardia alla mia cameretta. Dopotutto si trattava di creature incredibilmente rare che sceglievano con cura il loro evocatore, che doveva rispettare rigidi standard. Standard che il rosso rispettava, anche se, considerato un cucciolo persino dagli stessi shishi, di tanto in tanto veniva corretto. Così come in quell'esatto momento, Tenjō apparve al posto del paesaggio di Konoha, coprendo il portale con la sua presenza e limitandosi a giudicare il giovane in silenzio, con uno sguardo più che eloquente. Youkai abbassò la testa colpevole, mugolando appena. Gli era stato detto che quel potere era qualcosa di estremamente delicato, forse aveva sopravvalutato la sua idea di professionalità.

    Mortificato, si sarebbe strofinato le mani nervoso, preparandosi a dover dire al Kaguya che lo aspettava una lunga e forse noiosa camminata. Ma l'altro, probabilmente un esperto nel saper mettere a proprio agio persone come Youkai, ci mise poco a metterlo a suo agio. Il giovane annuì debolmente, spalancando gli occhi quando il jonin si propose di mostragli le sue evocazioni, probabilmente rare tanto quanto i suoi shishi. Delle fiamme si espansero dal punto in cui la goccia era caduta, mutando in una splendida fenice. L'Uzumaki osservò il rapace a bocca aperta, portando subito le mani vicino al volto cercando malamente di contenere le sue emozioni. Si trattenne a fatica dalla tentazione di toccarlo, fortunatamente distratto da Feng. Dopotutto non si erano mai presentati ufficialmente. Ah! Giusto, le presentazioni! Youkai Uzumaki, di Konoha. Fece un rigido e rispettoso inchino, vergognandosi per aver dimenticato un passaggio così fondamentale. Al nominare "fratello", il rosso si fece immediatamente confuso e interessato, ma tenne quelle considerazioni per sè per il momento. Anche se Feng avrebbe potuto vederlo scrutargli la schiena alla ricerca di qualcosa. Fece un inchino anche alla fenice stessa, zompettando appena per l'eccitazione. E' un onore, Feng Huang! Ammise. Gli sfuggì un gridolino quando Feng lo invitò a salire sul suo dorso, irrigidendosi immediatamente dopo, per dichiarare a schiena dritta e tono di voce un po' troppo alto: La ringrazio per questa opportunità!!

    Ebbe l'opportunità di toccare le piume della più rara delle fenici. Poteva sentirne il calore solo sfiorandole, gli dava quasi un senso di pace. Ed era anche la prima volta che aveva preso il volo, potendo osservare il suo stesso villaggio da tutt'altra prospettiva. Dopo qualche secondo di osservazione, visibilmente emozionato per quell'opportunità unica, Feng si propose di rispondere a qualsiasi suo dubbio. Youkai arrossì appena, consapevole che probabilmente il biondo doveva aver notato la sua precedente reazione. U-Uhm, ecco... Gli vennero in mente decine di motivi per considerare stupida la sua domanda, ma se avesse lasciato perdere sarebbe stato tormentato dal dubbio. Dato che siete fratelli... Vuol dire che anche lei è una fenice? Ora si spiegava cosa stesse cercando di trovargli sulla schiena. Ma la sua curiosità non si fermava lì, presto Feng sarebbe stato travolto da una valanga di domande. Da dove viene? Il guardiano diceva che proveniva da territori non Accademici. E' un mercenario? E' vero che ha viaggiato per tutto il continente? Qual'è il suo posto preferito? Per quanto quelle domande potessero sembrare troppo personali, non era difficile percepire l'aura di innocenza che il ragazzino emanava. Anche il fenicio aveva le sue curiosità: con le sue domande gli aveva dimostrato che si era ricordato delle sue gesta all'Abete. Youkai annuì con decisione, confermando i suoi ricordi. La risposta sarebbe stata più complessa del previsto. Uhm, più o meno. Confessò. Riesco a sfruttarlo per potenziarmi un poco al momento. Anche se una volta ero riuscito a... Annullare tutte le emozioni percepite, subito prima di venirne invaso per poi trasformarmi in un'innominabile ammasso di catene ed odio, gentilmente soprannominato "reincarnazione del Massacro"? No, non poteva certo dare simili informazioni, oltre a suonare surreali, ci avrebbe rimesso la faccia. ...diciamo che ero riuscito a calmarmi. Ma devo ancora perfezionarlo. Voglio rendere Xu Shu fiero di avermi scelto. Ammise determinato.

    Avrebbero scalato il monte a piedi, sfruttando una strada non del tutto lavorata (la scalinata più raffinata si trovava nella parte interna del villaggio), ma nulla che un po' di chakra adesivo non potesse risolvere. Nemmeno la camminata avrebbe impedito a Youkai di ricoprirlo di domande, anche se da metà strada in poi le avrebbe alternate tra una tirata di fiato e l'altra. Come fa ad avere dei capelli così lucidi?? Sono anche morbidi? Trattenere un "Posso toccarli??" fu difficilissimo. E' amico delle fenici da molto tempo? Conosce già il signor Raizen? Arrivò in cima ansimando, visibilmente provato. Sentire però che l'ospite sembrava soddisfatto dei suoi servigi gli diede l'energia sufficiente per un largo sorriso, zompettando poi di fianco al suo kage.
    Si mise composto, a schiena dritta con le braccia dietro la schiena, come Raizen gli aveva insegnato. Solitamente era in grado di mantenere quella posa per qualche minuto, prima di distrarsi con qualcosa. Sentiva già che quei discorsi erano molto più grandi di lui, parlavano di Armi, dell'uomo del Pilastro. I suoi occhi si fecero più vispi ed attenti quando il Kaguya nominò un'esperta di fuinjutsu. L'attenzione di Youkai veniva sempre attirata da qualsiasi cosa potesse riguardare gli Uzumaki, ed i sigilli non erano da meno. Dopotutto loro erano degli esperti nel campo, lui stesso voleva imparare quell'arte al meglio, e c'erano vaghe possibilità che qualche esperto conoscesse qualcosa anche sul suo stesso clan. Con una certa foga, iniziò a tirare la manica di Raizen, visibilmente intenzionato a volerne sapere di più, ma consapevole di non poter interrompere le discussioni "degli adulti" senza esplicito permesso. L'Hokage però gli diede un segnale per chiedergli di ricomporsi, non senza causare un mugolio deluso. C'era sempre la possibilità che volesse riprendere il discorso più avanti (l'Hokage conosceva fin troppo bene le sue ossessioni).

    Il resto dei discorsi avrebbero perlopiù annoiato il giovane shinobi, che ancora non conosceva molti dei dettagli, e tantomeno credeva che potessero riguardarlo. Dopotutto Raizen tendeva a portarselo dietro per appuntare varie cose durante le innumerevoli riunioni con i capoclan o aristocratici di Konoha, e generalmente l'Hokage stesso ammetteva di essersi annoiato a morte nella maggiorparte dei casi. Tirò fuori il suo taccuino, scribacchiandoci sopra a fatica vista la posizione. Il Colosso indicò più volte la vista della città dall'alto, attirando così anche l'attenzione del rosso, che sembrava stesse notando dei pattern particolari per le strade di Konoha. Per gli dei... Le strade principali formano quattro triangoli!! Iniziò a scrivere con foga sul suo quadernino, cercando di mappare ciò che vedeva, evidenziando ogni triangoli e cercando un segno che potesse rappresentare l'occhio all'interno del simbolo, fondamentale per distinguere i triangoli qualsiasi dai veri e propri simboli. Anche se dalle sue ultime ricerche l'occhio poteva essere quasi qualsiasi cosa che più o meno casualmente si trovava al centro di quella specifica forma geometrica.

    Ebbe comunque modo di udire parte di quei discorsi. Le parole di Feng sembravano anticipare un disastro incombente, mentre Raizen sembrava volergli dimostrare di tenere ad un'alleanza più profonda del "aiutiamoci a vicenda quando arrivano i grossi e poi tutto come prima". Era ancora scottato da alcuni eventi Kiriani, sembrava che volesse impedire che la cosa si ripetesse, ma con le buone. Youkai apprezzava quello sforzo. Gli era stato detto più volte che l'Hokage, da giovane, si era dimostrato ben più aggressivo rispetto a ciò che era ora. Lo rendeva felice sapere che aveva deciso di cambiare in quel modo. C'erano ancora alcune cose da correggere per i suoi gusti, ma lui avrebbe detto la stessa cosa nei riguardi dell'Uzumaki.

    Il Colosso mosse lo sguardo su di lui, e riuscì forse ad intravedere una rozza piantina di Konoha, prima che il giovane stringesse il suo taccuino al suo petto, irrigidendosi e sforzando un sorriso, consapevole di essere stato colto distratto in tutt'altro. Doveva solo sperare che non volesse fare una scenata di fronte ad un'ospite inaspettatamente importante, si era impegnato tanto per fare bella figura.
     
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