Fuoco e Vendetta

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  1. Waket
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    II




    Il giovane Uzumaki osservava quella nuova visuale con curiosità ed estrema gioia. Non aveva mai volato prima, tantomeno conosceva l'esistenza di creature rare come le fenici, ed ora aveva avuto l'onore di salire sul dorso di ognuna di loro! Chiedere una piuma come ricordo sarebbe stato troppo, doveva sperare di poterne recuperare eventuali cadute a terra. Osservava Feng con un profondo senso di ammirazione. Il biondo eroe generoso che salvava chiunque avesse bisogno. Sono come la sua famiglia! Gli shishi mi trattano come uno dei loro cuccioli, il rango più basso, ma solo per insegnarmi le loro regole. Non siamo ancora uniti quanto lei con le fenici, ma sto cercando di integrarmi al meglio per essere un degno evocatore. Feng aveva già avuto prova del trattamento che riservavano a Youkai: un cucciolo degno di fiducia e dal grande potenziale, che andava rimbrottato di tanto in tanto.

    I suoi occhi iniziarono a brillare ascoltando gli innumerevoli posti in cui era stato il fenicio. Il giovane chunin non aveva avuto modo di viaggiare molto, soprattutto considerando che ricordava solamente di aver vissuto gli ultimi anni di vita dopo l'amnesia, ed aveva solamente visitato una manciata di posti. Feng era persino stato oltreoceano! C'erano cose che il rosso conosceva solo grazie ai libri, e gli animali da lui elencati erano un esempio. Ci sono animali nel deserto?? Pensavo fosse solo una distesa con un sacco di sabbia! L'ambiente creatosi era quello del nonno che raccontava della sua giovinezza al nipote, di fronte al camino, ma il nonno era un giovane uomo dalla chioma dorata, ed i camino un pennuto magico. Come si prepara prima di addentrarsi in un luogo sconosciuto? Anche io voglio viaggiare, ma ho sempre un po' paura di chi o cosa potrebbe esserci una volta arrivato. Raizen lo aveva messo in allerta persino nei confronti degli altri villaggi, soprattutto Kiri visto l'astio tra i due. Per non parlare di Oto, nonostante il suo migliore amico e la sua fidanzata vivessero da quelle parti, sembrava restìo all'idea di permettergli di andare, perlomeno da solo. Hebiko gli portava sempre qualcosa quando andava a visitare l'Hokage, a volte una calamita, a volte intrugli o piatti innominabili che considerava cibo. Aveva apprezzato la buffa pianta grassa che gli aveva regalato, anche se, da quando l'aveva posata vicino alla finestra, gli uccellini avevano smesso di visitarlo, lasciandogli solo qualche piuma sparsa tutto attorno. Buffa coincidenza.

    Youkai annuì con decisione, ricordando anche le parole di Guan. Doveva capire chi lui fosse, ed il Vuoto avrebbe preso forma di conseguenza. Devo farci più pratica, ma ho un po' paura delle conseguenze... Una trasformazione come quella accaduta all'inferno, ma al centro di Konoha, avrebbe sicuramente portato a risultati a dir poco disastrosi. Ma sto cercando di venirci a capo. Forse un giorno potrò mostrarvi il mio Vuoto! Voglio usarlo per aiutare le persone! Ammise, con discreta ingenuità. Era semplice capire quanto fosse emozionato all'idea, anche se vagamente spaventato da qualcosa. Era una di quelle persone che, solo osservandole, speravi non si ritrovassero mai a dover affrontare la realtà.


    La camminata avrebbe fatto perdere un po' di fiato a Youkai, perdendo così qualche domanda per strada, forse un bene (o forse un male, visto quanto si gonfiava il petto del Kaguya ad ognuna di esse). Si dovette fermare a fissarlo sbalordito quando parlò della sua calvizie. NO! Esclamò con shock. L'unico motivo a cui poteva pensare per giustificare le sue scelte passate era che non aveva capelli belli come ora. Ciò significava che anche lui poteva avere una chioma lucente seguendo i suoi consigli! Avrebbe estratto il suo taccuino, appuntando con minuzia i suoi consigli. Uhm. Non credo troverò fenici a Konoha, ma potrei provare con cenere qualsiasi. Magari a seconda del legno ha effetti diversi... Viaggiare sarebbe stato un po' più complesso, ma ora era chunin, aveva un sacco di porte aperte in più! L'Hokage l'aveva messo bene in allerta però: fuori dal villaggio non poteva essere del tutto sè stesso. Non caratterialmente parlando (in parte anche quello), ma il suo cognome e le sue abilità era probabilmente troppo peculiari per sbandierarle a giro liberamente. A sentire della birra sembrò annuire come se avesse ottenuto un importantissimo segreto. Lei però è biondo, e la birra è gialla... Mi servirebbe qualcosa di rosso. Esiste la birra rossa? Avrebbe appuntato anche i nomi di ogni marca consigliata. Era pronto a gettare tutte le sue lattine di Bepis Cola per cambiarle con il nettare degli dei. Ignorava del tutto che effetto potessero avere su di lui le bevande alcoliche di qualsiasi tipo. Sottolineò più volte la parola "ampio utilizzo", sembrava un passo fondamentale.

    La lunga conoscenza delle fenici aiutava a spiegarne il loro legame, creando un po' di invidia nel giovane. Anche lui voleva che gli shishi fossero fieri fino a quel punto. Al sentir nominare Febh dovette pensarci un attimo, per poi annuire debolmente. Oh, l'ho visto una volta! Porta gli occhiali senza lenti. Commentò, vagamente turbato dalla cosa. In parte lo capiva, e in un certo senso ammirava anche lui per quel lato, si stava vestendo e usando gli accessori che più preferiva senza badare ai commenti altrui. Ma non capiva perchè non indossare delle semplici lenti senza gradazioni. Forse era allergico al vetro.


    Il giovane era perlopiù distratto durante la chiacchierata. Raizen lo portava spesso con sè durante le riunioni con i capoclan, ed in più di un occasione era finito al centro dell'attenzione. Eventualmente ognuno si era abituato alla "novità", anche se a Youkai era comunque rimasta addosso una certa tensione, la paura di far brutte figure o di non rispettare chissà quali aspettative. Con Feng si era mostrato più tranquillo, al mercenario era piaciuto perlopiù parlare di sè, ed il rosso amava ascoltare le avventure altrui. Forse in futuro si sarebbe reso conto che condividere un cognome così raro con un mercenario pronto a vendere le informazioni a chiunque sarebbe stata una pessima idea.

    Aveva sempre un orecchio teso, che cercava eventuali parole chiave per capire quando era arrivato il momento di ascoltare. Il problema era che aveva ancora una personalissima idea di cosa valesse la pena ascoltare e cosa no. Come ad esempio il discorso finale di Feng sulle verità che raccontava. A Youkai aveva già detto un sacco dei suoi segreti, soprattutto per la sua preziosa chioma. Sembrò arrossire appena, fiero di essere entrato così facilmente nelle persone degne di fiducia del mercenario. Sembrava anche piuttosto ossessionato con la Vendetta, anche se non gli era chiaro di cosa, precisamente, volesse vendicarsi.

    Sentì benissimo cosa Raizen aveva da dire sui suoi appunti, forse notando un po' troppi triangoli nella mappa di Konoha. Il giovane sorrise a denti stretti, portando il taccuino sul petto a nascondere i suoi appunti, voltando goffamente pagina per ricominciare da capo. Disegnando un riccio. L'Hokage era riuscito ad attirare la sua attenzione con quella favoletta, rallegrando il giovane e, si sperava, aprendo una breccia per ottenere la fiducia del Kaguya. E, ora più attento alla conversazione grazie a quel piccolo sipario, iniziò a percepire il disagio su un argomento come la Zanna. Per quanto fosse un sognatore utopista, sapeva bene che non era possibile accontentare tutti in nessun caso. Ma se c'era una cosa che sperava, era che non ci fossero tensioni così forti tra villaggi. Forse Feng era lì proprio per quello? Poteva essere un ingranaggio necessario per placare gli animi? Dopotutto non era accademico.

    Sentendo le sue proposte finali, Youkai sentì che forse era il momento di fare un passo in avanti. Chiuse il taccuino con un tonfo, agitando la mano in alto, come a voler attirare l'attenzione su di lui. Aiuterò io il signor Feng! Ha già condiviso alcuni suoi segreti con me, e per dimostrargli che noi konohaniani teniamo all'onore, devo ricambiare il favore! Era semplice leggerne l'ingenuità nel suo volto, ma anche la sincerità. Forse non sarebbe stato il più acuto degli aiutanti, ma se avesse mai avuto bisogno di lui, avrebbe avuto qualcuno di cui potersi fidare ciecamente, purchè non andasse contro i suoi stessi principi. C'era da vedere cosa ne pensasse Raizen della sua proposta.
     
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