Fuoco e Vendetta

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  1. Waket
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    Volontà di Fuoco


    IV



    Raccolto in malo modo da Raizen, Youkai non protestò troppo per quello scomodo passaggio... almeno fino a che non vide la trasformazione di Feng. Lo sguardo gli si illuminò, osservandolo a bocca aperta. Mister Kaguya è fantastico! Lo adulò, ignorando il rischio di essere lanciato giù dall'Hokage per pura gelosia. Una scrollata gli avrebbe fatto sfuggire un gridolino acuto, balbettando incerto. E t-tu sei un... un bravo camminatore di scale invisibili. Sentenziò, con un grosso sorriso stampato in volto.

    Ma presto ebbe lui stesso il suo momento per brillare. Più o meno. Di certo sembrava fierissimo della sua presentazione dei vini, e forse persino impaziente di poterne assaggiare un po', Hokage permettendo. Dopo aver annuito solenne alla scelta del Kaguya (ed essersi forse risparmiato una pedata da Raizen), versò il vino in un calice posato sul tavolino, invitando l'ospite a goderselo con un piccolo inchino. Incrociò poi lo sguardo con la Volpe, accennando il riempimento di un secondo bicchiere, già posato sul tavolo. Con tutta probabilità, lo sguardo più che eloquente lo avrebbe fatto ritirare, portandosi dietro le bottiglie non scelte, e tornando con l'aria di un teenager deluso ed una lattina di soda in mano, che dopo un paio di tintinnìì sarebbe finalmente riuscito ad aprire, bevendosela nella sua poltroncina. Senza zucchero. Ancora si domandava del perchè tutte le bevande frizzantine dell'Amministrazione erano prive di zucchero. La questione Kirin sembrava un ulteriore segreto che Youkai era impaziente di scoprire. Oh. Eppure sembrano così belli! La proposta lo fece nuovamente voltare verso l'Hokage, fremendo. Seppur si sforzava di tenere i denti stretti, Raizen (e pure Feng) avrebbe potuto facilmente leggervi un "per favore". Sembrava impaziente di passare una giornata con il suo nuovo amico, ed imparare tutti i segreti per essere bello e fico quanto il bel Kaguya.

    E poi i discorsi tornarono sulla Zanna. Sapeva poco di quel villaggio, aveva visto un paio dei loro abitanti all'Abete, senza interagirci realmente, e sapeva quanto male vedessero gli accademici. Feng sembrava avesse un vantaggio da quel punto di vista, essendo un mercenario, ma pareva che anche lui avesse le sue rogne. Ed un certo Akira aveva persino messo una taglia sulla sua testa. Raizen invece spiegò di come Febh avrebbe potuto aiutare la sua amica. Per quanto il rosso non fosse stato presente nel momento fatidico, ricordava di aver visto l'Hokage in pessime condizioni, senza un braccio, solo per ritrovarlo come nuovo la sera stessa, al funerale del Damiyo. Venne preso alla sprovvista quando il Kaguya portò l'attenzione su di lui riguardo la buffa creatura specchio. A-Ah! Beh, ho fatto rapporto al signor Raizen ai tempi... Il lavoro di squadra aveva aiutato molto. Combatterlo da soli dev'essere più complesso. Il suo maggiore interesse era di renderlo inoffensivo, più che distruggerlo.

    La profezia e la minaccia del Veterano non lo scossero tanto quanto il mistero che avvolgeva questo Hagemono, terrorizzato dall'idea che potesse macchiare il nome del clan. E non solo, non gli andava a genio che l'Accademia potesse aver deciso di sacrificare non solo un intero villaggio di persone, ma anche i loro alleati esterni. Nessuno di loro trovava sensato un tradimento simile, e Youkai non voleva credere che non solo un accademico, ma anche un appartenente del suo stesso clan potesse volontariamente voler sacrificare così tante persone... senza un reale motivo. Poteva salvarle tutte, ma la decisione era stata specificatamente di non includerli, per chissà quale motivo. Fremeva dalla voglia di andare a Kumo, di chiedere direttamente a loro, come se avesse il diritto di sapere, come se gli dovessero qualcosa. Voleva almeno proporre di poter indagare, ma come? Cercare questo Hagemono in persona sarebbe stato difficile, aveva certamente cambiato nome da allora e probabilmente anche volto. Se era sparito così dal nulla, non voleva di certo farsi trovare. Fo-Forse... Balbettò, incerto. Non gli piaceva intromettersi nei discorsi troppo importanti, soprattutto perchè spesso e volentieri non aveva cose intelligenti da dire. ...Se è scomparso così dal nulla, ma-magari era in realtà ostaggio di qualcuno, in qualche modo. Si stropicciò la maglietta, visibilmente a disagio per il suo intervento. N-Noi Uzumaki siamo bravi con i sigilli. Io non ancora, m-ma... Uno come lui a-avrebbe potuto almeno creare un sigillo d'emergenza per proteggere i loro alleati. O il villaggio! Se tutti avevano un teletrasporto, di certo sapevano della frana! Qui-Quindi non aveva senso... Borbottò, ormai senza più idee. Ma-Magari qualcuno lo controllava mentalmente!! Esclamò, speranzoso. Era l'unico possibile appiglio per sperare che tutto sommato Hagemono fosse una brava persona.

    Feng però sembrava avere un punto di partenza per provare a ritrovare questa persona. Youkai aprì bocca, trattenendo poi il fiato per evitare di gridare e attendendo il permesso della Volpe per parlare. Vo-Voglio partecipare alle indagini! non poteva di certo aspettarsi il contrario. Di certo sarebbe stato molto più facile far infiltrare un Uzumaki tra i cremisi rispetto a chiunque altro, qualora fosse arrivato il momento. Raizen tuttavia non sembrava contrario all'idea.

    Quando arrivò a proporsi per aiutare a salvare Michi, l'Hokage lo mise alle strette con una domanda ovvia. Youkai si strofinò le mani nervoso, visibilmente incerto. Annuì con gioia quando si propose di aiutarlo, sfruttando i suoi cloni come cavie. Mi eserciterò giorno e notte! Non partiremo finchè il risultato non sarà perfetto! Se anche il Kaguya avesse avuto dei dubbi a riguardo, avrebbe potuto vedere nel suo sguardo un'incredibile volontà nel voler salvare colei che, per lui, era solamente una sconosciuta. Il mercenario ancora non conosceva del tutto il giovane Uzumaki, e forse anche dopo aver sentito le sue ragioni non sarebbe riuscito a capirle appieno. Dopotutto la loro natura era quasi opposta, o almeno con obiettivi opposti. Uno era per la Vendetta cieca, senza scappatoie o compromessi, l'altro per il perdono assoluto, e la volontà di salvare forse anche il peggiore dei suoi nemici da morte certa. Se non altro, per Michi entrambi sembravano sulla stessa lunghezza d'onda.
     
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