Un Grido nel Freddo[Cambio di Equilibri ad Azumaido]

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  1. Kaystar
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    Un Grido Nel Freddo


    Il Ritorno al Gelo



    Erano passato ormai parecchio dall'ultima volta che ero stato ad azumaido, quel caldo e accogliente luogo che ormai era perennemente nella mia testa a disturbarmi ogni giorno e notte. Mi ricordavo benissimo tutti i volti delle persone che avevo conosciuto, non che fossero molte. Yusica.. La sciamana del villaggio dove mi ero rifocillato dopo aver conosciuto quel simpatico ragazzo dai capelli d'oro.. Momin. Ormai mi era chiaro che centrava proprio lui con quello che stava accadendo nella mia mente e, forse, l'unico modo per far smettere tutto ciò era proprio tornare in quel posto. Mi sarebbe piaciuto sicuramente rivedere la donna dai capelli rosa, avevo alcune domande anche per lei, forse mi sarebbe stata utile per capire cosa stava succedendo nei miei sogni. Non potevo certo andare avanti con quella voce che martellava nella mia testa ricordandomi sempre di non essere più solo ma di essere accompagnato da colui il quale mi aveva donato un potere strettamente legato ala morte stessa: la possibilità di controllare i morti.

    Mi alzai dal letto sgangherato nella cantina del Robatayaki - una schifezza perennemente umida - sapendo già cosa stava arrivando. Si trattava di Jinka che, con il suo passo svelto da gestore di bistrot, si stava avvicinando alla porta. Aprii velocemente prima che lui la potesse raggiungere guardandolo con un sorriso spento e stanco. L'informazione che mi vene data fu veramente strana, una strana creatura, simile ad un pipistrello fin troppo cresciuto, aveva lasciato un messaggio per me, un messaggio abbastanza criptico per una persona che non conosceva bene come era solito spostarsi il Mizukage ma si dava il caso che io ne fossi abbastanza informato. La Spirito indomito aspettava. Un messaggio conciso e di poche parole ma che mi fece immediatamente capire che la mia presenza era richiesta al porto, equipaggiamento e mente pronta per il tanto atteso viaggio verso Azumaido. Il mio secondo si alzò subito dopo di me raccogliendo le sue cose e, senza spiaccicare una parola, iniziò a seguirmi, cappuccio abbassato, fino a che non fummo arrivati al porto. Li la ave ci stava aspettando in tutta la sua bellezza..se così si poteva chiamare. ma ciò che più mi interessava era raggiungere e ritrovare il Kage: Doveva essere da qualche parte! Volevo assolutamente sapere per che motivo dovevamo andare ad azumaido e, soprattutto, se in qualche modo centrasse Momin.

    Nel caso avessi incrociato Samoru - ricordate quel vecchio ubriacone che sapeva manovrare una nave anche in acque completamente ostili e dove nessuna altro sarebbe stato capace di mantenere il controllo? - avrei tirato giù il cappuccio e lo avrei salutato porgendogli una bottiglia di grappa di media qualità datami dal buon Jinka. Ti trovo bene Samoru. un piccolo pensiero per il miglior capitano di Kiri. Anche oggi diretti ad Azumaido? Effettivamente ancora non ero a conoscenza della meta, ne del perchè mi trovassi li, e il tutto mi metteva un ansia terribile.

    Nel caso avessi trovato il Mizukage avrei da subito accennato un inchino seguito a ruota dal mio secondo, omaggiando la sua figura, e mi sarei permesso di fargli la fatidica domanda. Al suo servizio, Kensei-sama. Dove siamo diretti? saputo di Azumaido avrei continuato imperterrito senza dare adito a nessun tipo di emozione. La ringrazio per aver pensato anche a me per questo viaggio. Azumaido nasconde ancora molti segreti a cui sono strettamente legato. Spero vivamente di sciogliere una delle tante matasse per capire tutto ciò che sta accadendo a me e a quel luogo. E' un onore per me accompagnarla.

     
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