[News GdR] - L'Erba tinta di sangue

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    L'Erba tinta di sangue


    Il Re delle Armature



    [Un anno prima]
    Il clangore assordante di cento e più martelli che colpivano il duro metallo riempiva l'aria fino a rendere qualsiasi possibile accenno di conversazione francamente impossibile. L'aria era afosa per le innumerevoli fucine che, ad intervalli regolari, si aprivano vicino le pareti di quell'ampissimo spazio sotterraneo mentre un fiume di metallo fuso scorreva al centro della sala, diradandosi in molteplici defluenti che raggiungevano le diverse postazioni.
    Lo Stratega, pallido, ricoperto da un cappuccio, percorreva silenziosamente quel logo di lavoro, attraversando i fiumi di metallo fuso su piccoli ponticelli di pietra sopraelevati quando occorreva. Osservava, apprendeva, ed avrebbe riferito, com'era il suo compito. Giunse al termine di quello spazio dove una scala scavata nella roccia lo avrebbe portato all'esterno di quel luogo soffocante. Sbucò dopo molti scalini in un'ampia costruzione quadrata di muratura, con un tetto classico e ad attenderlo, fin troppo rilassato, c'era un uomo sulla quarantina, di bell'aspetto, dalla barba curata scura come i suoi capelli, con un sorriso sardonico sulle labbra.
    Allora Stratega, cosa ne pensa? Stiamo lavorando bene c'era una chiara speranza nella sua voce. Lo Stratega lo fissò, conscio che quell'uomo fosse fin troppo intelligente per il suo stesso bene. Aveva idee bizzarre, idee che non erano molto gradite. Non lo erano alle Colonne, almeno, ma ciò che si stava preparando non riguardava loro. Loro dovevano fornire il capitale umano per portare a termine l'impresa.

    Devo ammettere che siete... fece una breve pausa per cercare il termine più adatto. ...industriosi. Tuttavia Reigen, ho forti dubbi sulla riuscita del tuo piano. Hai chiesto il metallo di Kawakin e ti è stato fornito, ma questa tua nuova richiesta è... Notevole.

    Solo gli arditi possono ottenere qualcosa in questo mondo, Stratega. E funzionerà Reigen strinse un pugno dinanzi a se. Mi rendo conto di cosa c'è in ballo e se dovessi avanzare una richiesta simile al Veterano senza portare risultati... la mia testa non rimarrebbe attaccata al mio collo a lungo. Ma a me piace la mia testa.

    Quantomeno ti rendi conto che stai camminando su ghiaccio sottile, Raigen. Ma mi hai convinto, sottoporrò la tua richiesta al Veterano. Ombre fumose e pensanti, avvolsero il corpo dello Stratega il quale si fece sempre meno chiaro, come se la sua figura stesse andando fuori fuoco. Hai un mese di tempo per preparare questa meraviglia di cui parli, Reigen.


    [Due mesi dopo]
    Il Veterano sedeva sul suo trono di pietra Cremisi. Alla sua destra, in piedi e defilato, lo Stratega, che gli parlava all'orecchio. Reigen era al centro della sala. Indossava un costoso Kimono scuro con finimenti dorati, che, dalla fattura, doveva valere quanto un piccolo Villaggio di qualsiasi paese più povero. Nella mano destra stringeva un lungo rotolo di richiamo ed aveva l'aria soddisfatta, l'aria di chi sapeva di aver fatto un'ottima figura.
    Sono sorpreso, Reigen disse il Veterano con voce profonda. Era seduto rilassato, la sua enorme mole faceva sembrare quel grosso trono una normale sedia. Sull'anulare della mano sinistra aveva un anello con una pietra verde ben evidente incastonata sopra, su quello della mano destra invece c'era un anello simile, con una grande pietra che riluceva di luce azzurra. Un bracciale, tenuto sulla mano destra, invece, conteneva una pietra di colore rosso, la stessa che un tempo era stata nel cranio di un pover'uomo chiamato Yobu. Null'altro sembrava essere visibile in quel momento.

    Spero piacevolmente, mio signore disse spavaldo l'uomo, mantenendo però il capo chinato in segno di rispetto. Sono convinto che questo possa darci una mano, Veterano. Ed è al suo servizio.

    Il Veterano fissò l'uomo in silenzio, lo sguardo impenetrabile che non lasciava trasparire né soddisfazione, né delusione. Dunque si alzò, percorrendo con passi lenti e pesanti la distanza che lo separava da Reigen che perse totalmente qualsiasi residuo di spavalderia.
    Stratega, il Cristallo disse il Veterano e lo Stratega si avvicinò, tenendo tra le mani uno scrigno di metallo che aprì con un tocco della mano, rivelando un Cristallo Mugen ben lavorato, di forma perfettamente circolare. Ti affido l'ultimo Mugen. Fanne buon uso. lo Stratega passò il cristallo a Reigen che lo prese tra le mani, senza riuscire a nascondere la soddisfazione. Reigen di Iwa. Ti nomino Generale Cremisi. Da ora in poi sarai... fece una pausa, alzando la mano per porla sulla sua testa, quando la sollevò, vi era un Kanji, che era in realtà un Sigillo.



    IL RE DELLE ARMATURE




    [Ottobre 41]
    I messaggi giunsero funesti, rapidi, quanto poterono. Mentre i grandi del mondo si rimbeccavano, rompevano e disfacevano alleanze, forse rassicurati da un periodo di relativa tranquillità, la macchina della guerra dei Cremisi, dopo aver scaldato i motori, partì.
    Da Taki e da Iwa due eserciti attanagliarono la parte Settentrionale del Paese dell'Erba che, preso alla sprovvista, non riuscì a garantire una difesa efficace. Soyo era stata spazzata via ed il fronte dei combattimenti si era spinto verso meridione, a soli trenta chilometri da Kusagakure. Tuttavia era stata lasciata una striscia di terra di dieci chilometri circa tra il fronte ed il confine di Konoha [MAPPA DEL FRONTE]s0JYJQU.
    Le forze di Kusa, schiacciate in una settimana, si erano rintanate in poche roccaforti destinate a crollare, delle quali la più importante era proprio Kusagakure no Sato, che si preparava ad un doloroso assedio.
    Le notizie che giungevano ai Villaggi Accademici erano... sconfortanti. I Cremisi si erano risvegliati ed in una settimana avevano conquistato per metà un Paese neutrale e in un nulla avrebbero completato l'opera, creando un ulteriore confine tra il Paese del Fuoco e le terre dei Cremisi.
    Ma non era tutto. Si diceva che i ninja aggressori fossero guidati da un guerriero in armatura impossibile da scalfire, che non sembrava mai provare stanchezza. Ma non erano i soldi, molti altri sembravano indossare armature simili, sebbene non tutti, ed agivano (secondo le informazioni) sempre assieme a quel potente e temuto guerriero.
    Si diceva, inoltre, che i prigionieri di Guerra venissero rimandati indietro, morti, prosciugati totalmente nel corpo.

    L'Accademia non stava passando un periodo semplice. Gli attriti si erano fatti sempre più forti e la volontà di porre fine a quell'Istituzione serpeggiava in ben più di uno Shinobi. Eppure, il nemico che aveva portato alla sua creazione, era tornato.
    Cosa avrebbero fatto i potenti del mondo? Sarebbero stati a guardare?

    Nel mentre Kusa lanciò un grido di aiuto, a tutte le nazioni, specialmente ai potenti Paesi Accademici. I Cremisi avevano iniziato una guerra di aggressione, senza motivazione e preavviso. Erano stato meschini, ma cosa avrebbe comportato rispondere all'appello? In ogni caso, l'esistenza di quel corridoio tra il fronte Cremisi ed il confine del Paese del Fuoco rendeva, ai ninja accademici, possibile spostarsi fino a Kusagakure, dove si era ritirata la maggior parte delle forze, nonché il comando generale delle forze del Paese dell'Erba. Qualsiasi aiuto possibile sarebbe dovuto arrivare lì, anche solo per comprendere a fondo una situazione disperata ed avere indicazioni precise sulle disposizione delle forze in gioco.

    Alla fine, tanto promessa, era giunta.
    La Guerra.
    La Guerra che avrebbe tinto di sangue rosso Cremisi il mondo.

    [Note]Salve a tutti!
    La partecipazione a questa News è libera e farò in modo di porre i personaggi dinanzi a sfide difficili, ma adeguate al loro grado/energia.
    Come sempre nelle News c'è massima libertà di movimento. Ovviamente, se non sapete cosa fare, fate post più brevi e lasciatemi intervenire.

    Notate: questa è una guerra, e quindi QUALSIASI ninja è richiesto, di QUALSIASI ruolo, possono avere qualcosa da fare. Come si svilupperà, lo vedremo dopo.
    Buon game!
    Posterò tra 14 giorni.





    Edited by -Max - 28/10/2021, 23:27
     
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    Kusa non Deve Cadere


    I




    In quella frizzante mattinata Konohaniana Raizen era fermo ad osservare il villaggio dal suo ufficio, l grande vetrata gli permetteva di passeggiare in una decina di metri in tutto il villaggio, percorrendolo per tutta la lunghezza, ed ogni singola volta riusciva a farsene dare una nuova prospettiva.
    Lo faceva sempre prima dell’arrivo di Youkai, spesso di chiunque altro, in modo da non poter essere disturbato in quel tour, quando nessun suono, nessun odore poteva distrarlo, durante la più preziosa delle discussioni.
    Ma seppure apriva spesso lui l’ufficio non lo faceva sicuramente all’alba, e quindi veniva sempre trovato assorto in quella contemplazione, con le mani dietro la schiena e le spalle rivolte verso l’ingresso.
    L’inizio della giornata quindi era generalmente composto da un iniezione concentrata di modestia, preoccupazioni e speranza, ma anche dal costante riepilogo della situazione accademia.
    L’animo gentile e collaborativo del kazekage garantiva con Suna una salda alleanza, ed aveva visto i suoi artigli quando Diogene sembrava volergli rifiutare il demone.
    Diogene era un rebus, da tempo era sparita dai suoi occhi quella luce maniacale desiderosa di guerra ma soprattutto dell’impero otese creato a spese di nazioni più deboli, un impero che un tempo avrebbe visto solamente Konoha salvarsi. Quando la malattia lo colse però scese a più miti consigli, riuscendo a trovare un modo per indirizzare le sue forze e la sua intelligenza su fronti di interesse comune.
    Kiri era invece un ponte sorretto da un filo di lana, il sostituto di Itai se possibile era ancor peggio di Diogene, già alla riunione dei Kage mostrò quanto il suo pensiero fosse radicale e i suoi modi lo convincevano ancora poco, purtroppo quell’alleanza gli legava le mani: agire contro Kensei l’avrebbe irrimediabilmente fatto passare dalla parte del torto, soprattutto con i pochi elementi che aveva in mano. Tuttavia per quanto ne sapeva lui Kiri era isolata nella sua battaglia, le tensioni con Oto di sicuro non potevano essere state appianate quando Kensei era stato sbudellato.
    Nessuna certezza, se non quella di un gran macello.
    Fuori dall’accademia invece?
    Le minacce erano ancora presenti, certo ogni missione le limava da questo punto di vista non si potevano dare troppi torti a coloro che volevano muovere guerra contro le principali minacce, ma al contrario loro Raizen aveva imparato ad attendere: prima o poi un fianco sarebbe stato offerto.
    Cantha ormai era silente da anni, sembrava che il loro intento fosse solamente quello di incrinare l’alleanza accademica, nonostante la dimensione del nemico avesse dovuto unificarla.
    Gli Hayate si muovevano come al solito nell’ombra con azioni di limitata influenza, una volta scacciati dall’abete infatti chissà su cosa avevano ripiegato, un associazione pericolosa, ma indubbiamente attenta a non puntarsi troppi riflettori addosso.
    A quel punto la porta dell’ufficio venne spalancata, come al solito non rispose, ma sapeva dal passo frettoloso che era Youkai, si voltò solamente quando gli venne riportato il mittente e la ragione di una delle missive più importanti della sua intera carriera.



    Hanno cominciato quindi.



    Aprì la lettera con concitata preoccupazione.
    Le notizie erano peggiori delle anticipazioni: i Cremisi avevano totalmente cambiato fronte, ora attaccavano da Iwa e Konoha rischiava di perdere uno stato cuscinetto.
    Quando alzò la testa dal foglio però la preoccupazione aveva lasciato spazio alla decisione.

    Manda dei messaggeri a qualsiasi ninja dal Genin in su che non sia a riposo o in missione, riferisci che è una convocazione della massima urgenza e che hanno il tempo esclusivamente per prendere il necessario per combattere, radunali e poi portali nella sala delle mappe.

    Una tra le sale più ampie disponibili nella nuova amministrazione, non solo perché conteneva carte dettagliate dell’intero continente ma anche ampi schermi per agevolare la consultazione ad un gran numero di persone ed una capacità di ingrandimento sempre comoda.
    Mentre i ninja venivano convocati dalle scorte del villaggio sarebbero stati preparati dei carri con le vettovaglie necessarie, dalle provviste composte da bestie vive o lavorate in prodotti che non avrebbero risentito del viaggio e dei comodi sacchi di riso, fino ad arrivare alle armi. Una volta assegnata la scorta avrebbe fatto partire il piccolo convoglio per inviare un aiuto immediato ed anche un supporto per le sue stesse truppe quando sarebbero arrivati.
    Insieme ad un team che includeva il messo di Kusa avrebbe studiato un percorso che stesse ben lontano dalle linee del fronte ma che potesse arrivare rapidamente a Kusa la cui posizione sembrava al momento sicura, includendo un fiume navigabile che si addentrava fino nelle terre dell’erba.
    Con i dati inviati, prima dell’arrivo dei ninja, riuscì a costruire una rappresentazione del fronte cremisi.
    All’ingresso del gruppo di volenterosi questi poterono notare vari zoom del terreno invaso e delle linee percorribili per arrivare sui luoghi di battaglia, dalle più rapide e pericolose alle più sicure, ivi compresa quella dei trasporti che già si era avviata in modo da guadagnare tempo.

    Il Tempo è tiranno per cui salterò i convenevoli.
    I cremisi stanno infine avanzando, ed il nostro intervento non solo è richiesto, ma necessario.
    Non aspettavamo certamente questo giorno, ma sapevamo che si preparavano da tempo e che un giorno avrebbero iniziato.
    Siete qui perché Kusa non deve crollare.
    Kusa deve resistere perché è ciò che ci separa dal portare la guerra nei nostri confini.
    Attualmente abbiamo una fascia di dieci chilometri che ci separa dal nemico, ed è imperativo farli indietreggiare.
    O concentrare altrove le loro forze.


    Si sarebbe quindi voltato dal messo.

    Partiremmo immediatamente, ma dobbiamo sapere dove potremmo essere più utili.
    Quale è al momento il fronte dove i cremisi concentrano il grosso delle forze?
    Il Veterano è stato avvistato?
    Se avete un centro di controllo dove si trova?
    Necessita di qualche figura esperta?


    I presenti avevano ovviamente diritto di fare domande per arricchire al meglio la mappa.
    Un nemico comune si era infine fatto vivo e per quanto fosse indubbiamente una disgrazia vista l’enormità delle sue forze, c’era un piccolo aspetto positivo che Raizen non si sarebbe fatto sfuggire: ripristinare ciò che la tensione aveva logorato mediante lo spirito di fraternità dato dall’affrontare insieme le avversità. Appena giunta la sua lettera ne aveva personalmente scritto una seconda da inviare agli altri villaggi, una chiamata alle armi.

    Kusa non deve cadere.
    Con queste poche parole io Raizen Ikigami, Decimo Hokage della Foglia, faccio appello allo spirito ed ai patti di Alleanza Accademica perché si riunisca a fronteggiare la minaccia Rossa che avanza da Iwa.
    Mai come oggi la nostra alleanza sente la necessità di riunire i vessilli per evitare la rovinosa caduta che già un tempo rischiò di sopraffarci perché ci trovò divisi e impreparati.
    Lavoriamo come l’alleanza che siamo.
    Konoha andrà in aiuto del Paese dell’Erba e, data la vicinanza col fronte, si offre come punto di raccolta per le truppe in vista della partenza, se le altre nazioni lo reputeranno opportuno e non in contrasto con i loro piani d’azione.


    Avrebbe quindi firmato la missiva per poi affidarla ai più rapidi metodi di comunicazione, che fossero i nuovi sistemi di comunicazione approntati dalle amministrazioni o le gambe dei più veloci messi a disposizione, pronti a sacrificare ogni centimetro di polmone per dar forza alle gambe.
     
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    Guerra


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    Quando la notizia della guerra con i Cremisi arrivò a Suna si creò un grande fermento nell’aria. Tuttavia, per quanto l’attacco Cremisi fosse stato rapido, Shunsui se lo aspettava. Del resto una rappresaglia dopo l’Attacco accademico alla Flotta Cremisi era prevedibile.

    I sentimenti erano dei più misti del villaggio, ma il Kazekage aveva preso in mano la situazione ed approntato una squadra da mandare direttamente a Kusa. Shunsui, come jonin esperto, si era immediatamente candidato di guidare la spedizione, visto che la presenza del Kage stesso era incerta. L’intelligence interna aveva infatti captato delle possibili minacce alla capitale del Paese del Vento, e probabilmente il Kazekage sarebbe dovuto rimanere a difendere Suna.

    Questo lasciava spazio a Shunsui, il quale non poteva che essere contento dell’imminente guerra. Per lui, infatti, era un’opportunità unica. Aveva ormai appreso i segreti del Sigillo delle Sei Vie: un potere immenso ma che si accresceva solo accumulanto moltissima esperienza in battaglia. Ora lui era come un contenitore vuoto, pronto ad essere riempito di tutta la conoscenza di quel mondo, e la guerra era l’occasione d’oro per farla. Centinaia di ninja, centinaia di tecniche, tutta alla sua portata. Non stava più nella pelle!

    Certo sarebbe dovuto stare attento. Innanzi tutto per la sua vita: si stava pur sempre cacciando in una battaglia all’ultimo sangue. Purtroppo, Il Sigillo delle Cento Anime - un piccolo rombo nero al centro della sua mano sinistra - ancora non gli aveva dato il potere dell’immortalità, che bramava quasi sopra ogni altra. Chissà, forse avrebbe trovato in quella missione il modo di farlo funzionare?
    In secondo luogo, doveva stare attento per la sua copertura. Il Sigillo delle Sei Vie era il potere di Hagomoro - la sua identità fittizia all’interno degli Hayate - e quindi difficilmente avrebbe potuto usarlo vestendo i panni di Shunsui. In effetti, solo Kato aveva avuto modo di vedere quel particolarissimo sigillo, però non era il caso di rischiare.
    A conti fatti, se fosse riuscito a tenere sotto controllo quei due elementi, se la sarebbe cavata bene,

    […]

    Era stato il Kazekage in persona ad organizzare il tutto. Per motivi puramente logistici, andare fino a Konoha avrebbe quasi raddoppiato il viaggio verso Kusa per i Sunesi. Quindi, avvertendo della cosa l’Hokage con una lettera, le forze al suo comando avrebbero viaggiato alla massima velocità verso il centro della resistenza a Kusagakure. Per loro, erano stati approntati i più forti e rapidi cavalli che il clan Nekki aveva potuto mettere a disposizione. I Nekki erano i migliori ninja esploratori della Sabbia, e per buona parte lo dovevano a quelle bestie.

    Viaggeremo rapidamente attraverso il deserto. I Nekki ci scorteranno portando cavalli freschi fin quando non raggiungeremo il Pese della Pioggia. Quindi cambieremo cavalli e proseguiremo rapidamente fino a Kusa. Controllate le vostre provviste ed equipaggiamento, partiamo fra due minuti

    Il debrief ai suoi compagni di missione sarebbe stato rapido ed asciutto - come ci si aspetta da un buon sunese. Ancora non sapeva esattamente come il suo team sarebbe stato composto, ma con ogni probabilità erano persone con le quali già aveva collaborato. Il marionettista seguì il suo stesso consiglio prima di partire, controllando che il suo equipaggiamento fosse appositamente riposto nei rotoli, comprese le bombe elementali che aveva riempito qualche ora prima. In quella missione, avrebbe portato anche la sua nuova creazione - la sua prima marionetta Rossa.

    Al suo segnale, salì a cavallo e tirò sul volto un velo che lo avrebbe protetto contro la sabbia ed il vento durante la prima parte del viaggio.Partenza! Con uno schiocco deciso delle redini, Shunsui avrebbe lanciato il suo cavallo a spron battuto verso l’uscita di Sunagakure e quindi attraverso l’infinito Anauroch, puntando a nord. Dietro di lui, i suoi compagni di missione ed una scorta di quattro Nekki, tutti a cavallo, battevano la soffice sabbia del deserto al suo stesso ritmo. Suna stava arrivando!


     
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    L'Erba tinta di sangue


    I







    Narrato
    Parlato Asami
    Pensato Asami





    Passi estremamente veloci.
    Come tempestiva fu la sua reazione quella mattina non appena aprì la comunicazione, inviata in nome dell’Hokage stesso. Nemmeno il tempo di capire di cosa si trattava che il messo gli ordinò di prepararsi in breve tempo e di raggiungere il Palazzo dell’Hokage il prima possibile, lasciandola poi sola allo stipite della porta. Restando a bocca aperta e con sguardo interrogativo la ragazza non aspettò un attimo, raggiungendo subito la sua camera e raccogliendo tutto l’occorrente che avrebbe utilizzato in una normalissima missione. Armata di ogni equipaggiamento in suo possesso, si precipitò, percorrendo le strade di Konoha senza rallentare il passo così da raggiungere l’edificio più importante del villaggio della Foglia. Per sua fortuna, considerando le innumerevoli volte che sbagliava strada per colpa del suo problema di orientamento, numerosi ninja del villaggio quella mattina si trovavano per le strade della città, andando tutte in un unica direzione.

    Sono stati richiamati tutti questi ninja? E’ impossibile… Cosa sta succedendo!?

    Ciò però allarmò l’animo della genin, riportando alla mente gli avvenimenti di Cantha. Fu quella l’unica situazione importante che la Hoshiyama affrontò per conto di Konoha ed anche se il suo volto era caratterizzato, il più delle volte, da un volto estremamente rilassato la sua mente non aveva dimenticato gli avvenimenti accaduti quella notte. Più si avvicinava all’edificio dov’era richiesta la sua presenza, più la sua memoria rammentava, come un’avvertenza, a quei dolorosi momenti trasformando la sua espressione in una completamente tesa.
    In lontananza l’edificio s’inalzava in tutta la sua bellezza, completamente differente da come lo ricordava. L'ampia entrata era occupata dagli shinobi di qualsiasi età, avvertendo involontariamente un brivido lungo la schiena. A quello non ebbe più dubbi. Cantha aveva nuovamente fatto la sua comparsa oppure l’Hokage era pronto a sferrare un attacco contro di loro. Le possibilità erano infinite e solo inoltrandosi tra i corridoi del nuovo palazzo dell’Amministrazione avrebbe compreso la natura di quella convocazione.
    Il suo cammino all’interno del palazzo si fermò arrivando in una grande sala, restando senza parole.

    Wow...

    In quella ricostruzione non aveva badato a spese poichè non solo il palazzo cambiò esteticamente ma aveva inserito una sala facilitando così lo scambio di informazioni con gli altri ninja. Dopotutto l’invasione la prima invasione da parte di Cantha aveva portato ad tragico epilogo ed altri errori non potevano essere commessi.
    Osservando in giro per la sala, avvicinandosi al centro di essa e cercando di non colpire nessuno dei ninja presenti notò la presenza di diverse mappe, alcune più grandi delle altre che invece segnavano piccole aree. I segni per lei, in quel momento, non avevano nessun significato. Non essendo amante di strategie militari o simili argomenti per lei era come leggere o intuire il significato scritto in una lingua sconosciuta. Cercò comunque di sforzarsi e capire il nesso tra quello che stava vedendo e ciò che aveva ipotizzato durante il cammino per arrivare all’edificio più importante della foglia. Molti dei ninja che si trovavano attorno a se cominciarono a dedurre diverse ipotesi ma vennero zittiti dalla voce imponente di un uomo.
    Gli occhi della ragazza dai capelli rossi si spostarono istintivamente verso la voce fino a far cadere lo sguardo verso una figura alta. La più alta che i suoi occhi avevano avuto la possibilità di osservare, fino a quel momento, e che aveva visto in ben altre occasioni.
    Fu la voce del Kage della Foglia a spezzare il sottile brusio, attirando l’attenzione non solo degli shinobi ma anche dell’anima turbata della giovane ventitreenne.
    Bastarono poche parole, dritte e concise per scatenare l’allarmismo in ella. Un avvenimento che non aveva minimamente calcolato e che, forse, aveva preso tutti alla sprovvista. Una notizia che aveva sicuramente scosso anche lo stesso Hokage, preso alla sprovvista e radunando dunque qualsiasi shinobi che si trovava nel villaggio. Secondo le parole della capo-villaggio, le truppe nemiche stavano avanzando nel paese dell’Erba, rischiando quindi l’avanzata dei Cremisi e confinare direttamente con loro.
    Per un attimo la paura l’aveva fatto spazio dentro di se. Anche se non si trattava della stessa minaccia le sensazioni furono le stesse ma cercò di mantenere la calma, osservando intensamente le cartine geografiche che erano state messe a disposizione per essere consultate.
    Non conosceva l’esercito nemico in questione. Aveva sentito parlare dei Cremisi ma scioccamente non aveva mai studiato nulla sul loro conto e su ciò che causarono in passato. Perchè attaccare in quel preciso momento? Cosa li aveva spinti a fare ciò?
    Domande che molto probabilmente avrebbero avuto risposta solo dopo la fine della guerra.

    Si sa qualcosa delle loro abilità?

    La giovane donna chiese con estrema calma, solo per nascondere lo stato di agitazione che man mano cercava di controllare, e avvicinandosi nei pressi dell’Hokage. Domande all’apparenza stupide ma che dal suo punto di vista, non conoscendo il nemico, risultavano informazioni preziose che la ragazza avrebbe potuto sfruttare in caso di combattimento. Solitamente cercava di evitare simili situazioni ma in quel caso lo scontro era imminente e non aveva scuse per tirarsi indietro. In quei giorni migliaia di persone del paese dell’Erba avevano perso la vita e senza l’intervento dell’Accademia, l’intero paese rischiava di crollare.


     
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    Falce dei Kaguya


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    La Guerra di Kusa


    Il Galoppo di Suna



    Quando la notizia arrivò nelle stanze delle squadre speciali, Ryugi fu sorpresa e preoccupata a dir poco: aveva letto storie sull'Ondata Cremisi, sulla Guerra che aveva portato alla formazione dell'Accademia; sentito racconti dal clan dei Nekki, oltre che da uomini come Lama Pazza, il vecchio Chikuma sopravvissuto alla guerra stessa.
    Ora una nuova guerra stava per scoppiare, poco più di una generazione dopo.
    Certo, Ryugi sapeva dell'assalto ai porti di Kumo, a cui anche il Kazekage aveva partecipato, aveva letto informazioni fra i vari villaggi su questo famigerato esercito dei Cremisi, ma ora la guerra si era resa più reale: truppe invadevano, da Iwa e Taki, il paese dell'Erba!

    Aveva partecipato a diverse missioni nei suoi pochi anni da kunoichi, la piccola Nekki: difeso Suna durante la festa dell'elezione del Settimo Kazekage, compiuto persino una missione con Hoheneim-sama, persino due, contando il viaggio all'ultimo minuto ad Oto, oltre ad altri viaggi per la Sabbia verso Konoha, Oto e tanti altri luoghi.
    D'altronde, per raggiungere il suo sogno, diventare un giorno la prima donna Kazekage, Ryugi doveva dare sempre il massimo di se, per proteggere e difendere il villaggio, per dimostrare il proprio valore, per crescere come shinobi!

    Date queste premesse, ovviamente, quando il Settimo Kazekage organizzò delle squadre da mandare in guerra, la giovane Nekki si propose subito, contro le proteste della madre, più interessata a darle valore politico dentro Suna, che a renderla una martire in guerra per la Sabbia e l'Accademia.
    Al contrario, il clan paterno fu ben più felice di sapere che una Nekki, nonché membro delle squadre speciali, era parte delle forze che il famoso Marionettista Shunsui avrebbe guidato verso Kusa, scortati, per un tratto di strada, proprio dagli esploratori ed ammaestratori di cavalli del clan della Vampa.

    Così, amici lettori, arriviamo al giorno della partenza da Suna.
    Ryugi, come membro delle squadre speciali, aveva sentito alcuni elementi più anziani accennare ad una missiva da Konoha ed una seconda di ritorno inviata dal Settimo, ma non aveva dettagli a riguardo, sapeva solo che il Genio Bambino aveva affidato al famoso Marionettista la missione, che, proprio in quel momento stava ordinando a tutti i presenti di controllare gli equipaggiamenti in loro possesso.
    La giovane Nekki aveva con se tanto gli equipaggiamenti protettivi e da lancio, ma soprattutto il Ventaglio da battaglia ed i fili di nylon, che spesso usava negli scontri.

    Quando il capomissione diede l'ordine di avanzare, Ryugi partì a cavallo, come il resto dei presenti, avanzando nel deserto di Anarouch con il volto celato dal turbante che li proteggeva e così avrebbe continuato, in mezzo alla sabbia che gli era così nota, fino ai confini del Paese del Vento, per poi salutare i membri del suo clan: Ccccccc ci veveveveveve vedremo aaaal mmmmmio ritoritoritrito ritorno, cugini!.

    Una piccola fiamma, tanto dalla sua mano, quanto da quelle degli altri membri del clan, come ultimo saluto, prima di dirigersi verso Kusa. Verso la Guerra.
     
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    L'erba tinta di sangue


    Shu Akasuna - sotto il comando di un altro marionettista. Post Primo.



    La sua presenza è stata richiesta.

    Quelle le uniche parole che l'emissario di Suna si era degnato di riferirmi, prima di consegnarmi la missiva. Portava i segni e la firma dell'attuale Kazekage ma, come per tutte le convocazioni di guerra, dubitavo le avesse scelte lui di persona.

    L'unica volta che mi ero trovato in uno scenario simile è stato quando, anni addietro, contribuii a difendere Suna dall'attacco dei Kijin. Dei selvaggi più simili a scimmie che uomini. Pure questa volta mi sarei ritrovato si a combattere, ma per difendere qualcun altro. Dall'attacco dei Cremisi.

    Prendo due dei miei ultimi modelli, ancora non testati in battaglia, e li rinchiudo dentro i miei rotoli. [Nota: spero di poter usufruire delle marionette una volta rese pubbliche le nuove linee guida e aver provveduto ad approvarle e ad aggiornare la scheda post patch]

    La lettera conteneva alcuni dettagli, come il fatto che sarei stato sotto il comando di Shunsui. Un marionettista molto promettente, dalle voci che mi erano giunte dai miei colleghi di clan, che era riuscito a divenire rapidamente uno dei ninja più forti del villaggio.
    Un'ulteriore riprova della potenza della nostra arte, e dei miei fallimenti come ninja. Poco importa.
    La cosa che mi secca di più è il fatto che, trattandosi di una missione ufficiale, non potrò godere della copertura di un'altra forma ma mi dovrò presentare come Shu Akasuna.

    Controllo due volte il mio equipaggiamento aggiuntivo. Non è necessario che ricontrolli i meccanismi dei miei pupazzi. L'ho fatto ieri sera fino alla nausea. Sono pronti. Non sono le mie creazioni a preoccuparmi, ma io stesso.

    Sarò all'altezza delle aspettative? Il villaggio conta su di me.

    Mi si stringe lo stomaco. Non riesco a mangiare nulla, al massimo prenderò un po' di carne secca durante il viaggio. Mi presento all'adunata e, tra i vari ninja, l'unica che riconosco è Ryuji Nekki.

    È proprio vero che la mia tendenza alla solitudine mi ha fatto "saltare una generazione di ninja" come non smetteva mai di rinfacciarmi Shinichi.

    Sospiro. Poco importa. Il vantaggio di noi marionettisti è che non combattiamo mai soli. Anzi, per certi aspetti non dover badare a dei compagni mi farebbe rilassare. Almeno questa volta non dovrò stare tutto il tempo a pensare se sarebbe utile far capitare un "incidente" ad un mio compagno di missione, cosa che avveniva di quando in quando quando ancora avevo le sembianze di Kotei Sasori.

    Salgo a cavallo seguendo i miei kohai ma senza rivolgere parola con nessuno. Una volta in viaggio rimango a pensare per un po'... che sia il caso di andare a salutare la Nekki? Dopotutto era da quando si era fatta un giro nella mia psiche o, per meglio dire, nella psiche dell'altro Shu Akasuna che non la vedevo più.

    Non che fossimo amici ma... è l'unica tra i presenti a cui posso associare nome e faccia (a parte Shunsui, ma ci sono arrivato solo per deduzione). Mi sento un pesce fuor d'acqua. Che ci faccio io in mezzo a questi ragazzini?

    Mi sentirei molto più a mio agio nelle retrovie a costruire meccanismi e bombe per loro. Una bella bomba incendiaria a catena, potenziata da del carburante.

    Perfetto per mettere a ferro e fuoco il paese dell'erba.

    No, aspetta. Lo dobbiamo salvare, non distruggere.

    Sprono il cavallo, per affiancarmi alla kunoichi del clan Nekki.

    Buongiorno Ryuji, ti ricordi di me? Sono Shu... Akasuna.

    Evito il riferimento a quella vecchia esperienza, imbarazzante per entrambi.

    Se per caso mi avesse risposto avrei rincarato la dose.

    Come ti senti? Tutto bene? Mi sembri molto nervosa.

    Non conoscendo ancora il suo difetto di pronuncia, all'interno del mio subconscio era riuscita a esprimersi senza tali problemi, avrei sicuramente scambiato la sua balbuzia per nervosismo.
     
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    I passi svelti del segretario stavano attraversando tutta l'Amministrazione, a grandi falcate. Stringeva la missiva al petto, e dalla sua espressione sembrava quasi gli provocasse dolore fisico tenerla così stretta a sè, quasi bruciasse. Ma allo stesso tempo la custodiva gelosamente, come fosse la cosa più preziosa che gli fosse mai capitata sotto mano. Aveva il fiatone più per via del contenuto che per la corsa. Naturalmente, come segretario, non aveva il permesso di togliere il sigillo lui stesso, e tantomeno si sarebbe mai sognato di farlo. Ma le poche parole di chi aveva consegnato quella lettera ne avevano spiegato tutto il necessario. Avrebbe spalancato la porta con una certa foga. Non c'era tempo per la professionalità. E' Ku-Kusa. Si aggrappò alla porta, tirando grossi sospiri e trattenendo ancora la missiva al petto. Sono arrivati i Cremisi.

    Non avrebbero avuto molto da discutere a riguardo. Raizen ne lesse il contenuto, dandogli nuovi ordini. Youkai rimase impietrito per qualche secondo. Era pronto ad eseguire la sua richiesta, ma aveva ancora qualcosa da dire. Non avrò... tempo per tingermi i capelli. Osservava il Colosso col terrore negli occhi. Lui sapeva bene a cosa si riferiva. Youkai era ancora fragile nei riguardi del suo clan, e se già di suo avrebbe avuto difficoltà ad affrontare qualsiasi Uzumaki gli si ponesse davanti, l'essere facilmente riconoscibile lo rendeva solamente un bersaglio più facile, o più malleabile.


    Tutta l'Amministrazione si stava dando da fare dopo la notizia. Gran parte dei dipendenti si erano armati di missive, tutte con lo stesso messaggio, ognuno assegnato ad un quartiere diverso. In pochissimo tutto il villaggio avrebbe saputo, e si sarebbe preparato. Oltre a loro, altri erano stati mandati a prendere le scorte, sorprendentemente con appunti perlopiù comprensibili del segretario. La fretta non gli aveva permesso di dargli il suo tocco personale che li rendeva spesso indecifrabili, e la gravità della situazione lo teneva concentrato su ben altro, permettendogli così di lasciare ordini più o meno accurati ad ognuno dei dipendenti. Lui aveva tutto il suo equipaggiamento disponibile proprio in Amministrazione. Gli ci volle poco per cambiarsi, dirigendosi poi con una certa fretta nella sala delle mappe.

    Non c'erano sedie ben disposte nè i soliti stickers segnaposto per i vari shinobi. Non c'era tempo per mettersi giù e pensare ad un piano d'azione. Potevano solo decidere quale fosse il modo più indolore di approcciare Kusa, e partire il prima possibile. Youkai era di fianco a Raizen, teso ed inquieto come non lo era mai stato. Se anche la persona più positiva del villaggio aveva l'umore a terra, la situazione doveva essere grave.

    Non aveva molte domande. Asami fu la prima a parlare dopo l'Hokage, cercando di capire a chi sarebbero andati incontro. Lui sarebbe rimasto perlopiù in silenzio ad ascoltare, rivolgendosi a Raizen solamente verso la fine, con un filo di voce. Può... Può bastare farli indietreggiare? Sembrava annaspasse, quasi non avesse il coraggio di parlare. Possiamo fare come con la Strega. Sono un mucchio di anime più sparse. Se gli facciamo credere che possiamo togliergli le forze in ogni momento, forse lasceranno perdere... Il suo piano era fallace da più punti di vista. Le anime della Strega erano esauste e senza più energie da anni, o forse secoli. Ed avevano bisogno di qualcuno che le liberasse. Un'anima ancora attaccata ad un corpo vivente poteva essere ben più difficile da prelevare in quel modo... per non parlare delle conseguenze, che forse poco importavano all'Hokage. Come avrebbe rimesso tutti a posto? Era evidente che non ci aveva pensato a sufficienza. Il suo era un grido disperato. Non voleva una guerra. Non voleva pensare di doversi scontrare con qualcuno del suo stesso clan. Non avrebbe mai voluto uccidere qualcuno.


    Al momento della partenza avrebbe fatto un profondo sospiro. Si fidava di Raizen e degli ordini che gli avrebbe impartito. Dopotutto sapeva bene come fosse, e quali fossero i suoi punti di forza. Usarlo più per debilitare che per uccidere era la cosa migliore, sia per le sue abilità, che per la sua sanità mentale. Sarebbe sicuramente bastato indebolirli per farli ritirare. Ne era certo. Doveva crederci.
     
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    Il Pieno ed il Vuoto


    da "Guerra e Religione" di Loxion Mikawa, capitolo XL

    Sun Tzu disse:
    "Le operazioni militari sono di vitale importanza per lo Stato.
    Sono questioni di vita e di morte.
    Il Tao della sopravvivenza o della distruzione.
    E' dunque necessario ponderarle con cura. "




    La lettere Accademica e poi quella del Fuoco giunsero attese tra le mani del Generale Cremisi. La sua rete di spie già lo aveva informato, il nemico aveva sconfinato e aveva fatto la sua mossa. Lo scenario era il 4-D, invasione di Kusa e la messa al ferro e fuoco l'Erba, un territorio che già in passato si era rivelato di snodo cruciale per gli interessi dell'Alleanza, di associazioni criminali e dei Paesi emergenti. Due anni erano trascorsi dalla famosa votazione che aveva smascherato parte delle strategie dei leader di mezzo continente: Orso, Sorgenti Termali, Montagna, Ferro a favore della formazione di un organo di controllo per fronteggiare la minaccia dei Cremisi e la compagine guidata dall'Erba, formata da Cascata, Neve e Gelo, contraria alla mega alleanza con al centro del progetto l'Accademia. I motivi erano molteplici ma, per sintetizzare, l'attacco di Masamune e il mancato sposalizio tra Kondò e Kurogane avevano rotto i legami tra Gelo ed Accademia, la Neve sembrava avere un accordo, mai effettivamente verificato, con Iwa per l'utilizzo di una delle famigerate armi Ancestrali mentre Erba e Cascata si erano affidati ad Ame per affossare la credibilità accademica e trovare spazio all'interno del palcoscenico mondiale.

    Ma Kusa non aveva fatto i conti con le mire espansionistiche dei Cremisi, forse fidandosi troppo di Tensai-ji e dei Cuori e delle garanzie di una protezione che, a dirla tutta, Ame non poteva garantire affatto nei confronti del Veterano e della sua armata. Mifune Kobayashi, numero uno del consiglio accademico, aveva ben spiegato tempo addietro l'importanza di quel lembo di terra al centro del continente:

    " Kusa ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel gioco delle parti e questo è dovuto soprattutto per la sua posizione geografica, nel cuore del continente, di interesse strategico sia militare che economico. Sorge su un colle a più strati, difeso da antiche mura, e troneggia sulle piantagioni intensive circostanti e sconfinate terre per il pascolo. La forza del Paese è proprio il settore primario, infatti i prodotti dell'Erba sono i più esportati e anche ricercati dalle classi sociali agiate di mezzo mondo: sicuramente conoscente i manzi di queste zone, che valgono diverse centinaia di ryo all'etto, e sempre da quelle terre provengono alcune varietà di radice di loto, daikon e funghi messi sui mercati di centinaia di villaggi a prezzi stellari.
    Quanto all'importanza bellica, invece, basta guardare una mappa per accorgersi che la mobilitazioni di eserciti via terra o anche semplici gruppi di ninja debba passare per di li...
    Con questo spero di avervi convinto dell'importanza, in realtà tenuta sempre nell'ombra, dell'Erba e delle persone di potere che ne gestiscono le risorse. "

    Sommando a questo il colpo che la Flotta Cremisi aveva subito dalla compagine accademica, immaginare che la prossima mossa di Fulmine e Roccia fosse via terra era quasi scontato.

    KkrFiCM

    " Un tradimento tra daimyo, pare che Kawa abbia voltato le spalle a Jashin nel momento più importante...la Cascata non ha opposto alcuna resistenza facendo arrivare i bastardi del nord dal lato considerato più sicuro. Non mi stupisce che le difese al confine non abbiano retto più di qualche giorno. La mia trattativa con i samurai è fallita e non ho potuto piazzare le mie vedette sulla costa per avere un occhio sul fianco sinistro del Fulmine ma devono aver caricato le truppe sulle navi rimanenti, attraversato il Gaikutsu e aggirato la penisola del Ferro. La Neve potrebbe averli aiutati a passare inosservati tra le sue isolette..."

    Il Suono era in subbuglio, occupato nei preparativi della guerra ma Aloysius continuò calmo in direzione del suo ospite, da poco giunto nella tenda principale:

    " Senza di Lui ad organizzare la difese di Kusa le possibilità dell'Erba sono calate a picco. Direi che sia il caso di parlare finalmente con Rittoru prima di lanciarci in questa battaglia. "

    Il Diavolo era stato convocato e i suoi servigi richiesti.
    I rapporti giornalieri che giungevano dalla rete di spie [Gregari x4, Spie del Garth], invece, avrebbero consentito di avere il quadro completo sull'attaccante, soprattutto in merito allo stile e la logistica delle movimentazioni belliche. Ai gregari era stato dato infatti il compito di raccogliere informazioni sui numeri del nemico, ricostruire la storia dei conflitti per stabilire perdite e tattiche. Avevano piazzato dei checkpoint di ristoro nell'avanzata? Oppure depredavano i villaggi che incontravano per i viveri? A che velocità media avanzava l'Armata Rossa? Come erano equipaggiati? Vi era un afflusso costante di uomini e risorse oppure la grandezza dell'esercito era fissata dall'inizio? Questo solo ispezionando la scia di distruzione che si erano lasciati alle spalle per arrivare ad assediare la capitale, analizzando le tracce e parlando con i testimoni oculari ancora in vita; un compito ad alto rischio, certo, ma che tuttavia non prevedeva il confronto diretto col nemico da parte degli uomini del Garth, scoraggiati a qualsiasi tipo di contatto con i Cremisi stessi.
    Riguardo alla situazione del difensore, invece, la voce dell'ex capo delle difese del Paese sarebbe stato davvero preziosa: bisognava comprendere la geografia della zona interessata, l'organizzazione delle difese di Kusa e ogni dettaglio utile a costruire uno scenario operativo realistico. Qualche informazione era già arrivata ma senza quelle minime essenziali, dati di fatto e non mere ipotesi più o meno realistiche, costruire simulazioni significative riguardo l'esito di quella guerra era sbagliato a priori.

    " Ecco quanto è utile l'Accademia: "...un guerriero in armatura impossibile da scalfire, che non sembra mai provare stanchezza...", ottimo materiale per le favole. "


    ::: Accampamento :::


    BUIV0g2

    I ninja di Oto rientrati dalle missioni meno quelli preposti alla difesa del villaggio stesso erano stati convocati alla base campale alle porte di Nanaki in assetto da battaglia. La mossa del nemico era arrivata prima del previsto ed Oto non era ancora pronta, la fase di reclutamento era iniziata da poco più di due mesi [prendo in considerazione la giocata in amministrazione per la timeline] quindi anche se il campo iniziava a riempirsi di combattenti, per Aloysius quella gente non contava poi molto fin quando tutti non fossero stati in grado di impugnare una picca e sferrare un affondo ben assestato. Uomini e donne ancora distanti dall'idea di guerrieri che il Generale Cremisi aveva in mente per la guerra ai Cremisi prima e l'intero continente poi.
    Da Suna era appena arrivata l'ultima spedizione di Armi d'Assedio mentre si attendeva ancora l'arrivo dei Kiriani, guidati dall'Inquisitore.
    La base era organizzata con rigore e gli uomini del Mikawa garantivano rispetto delle regole, di stampo militare quasi esasperato. Il campo era organizzato il cardi e decumani, facenti parte di 4 sezioni principali: la zona verde più rocciosa con le tende e le aree per l'addestramento delle reclute, il quadrante più vicino al villaggio con aree di ristoro, mensa, recinti degli animali da macello e magazzini dei viveri, l'area degli armamenti, con i fabbri e sarti presi in prestito dai vari villaggi del Riso ed infine la zona riservata ai ninja, interni ed alleati, con l'infermeria. La tenda del Generale era lì, nel cuore del complesso organismo che pian piano stava prendendo forma; la stessa dalla quale i corvi erano partiti in direzione di Konoha per informare l'Hokage riguardo la posizione del Suono.


    " Un team di Oto si unirà a Konoha in onore dell'alleanza che ci lega. Se cade Kusa i Cremisi entreranno nel continente, avvicinandosi al Fuoco e accerchiano il Riso. Questo non deve accadere. Sulla pergamena hai uno dei miei simboli di sangue, tramite di esso questo Corvo saprà dove trovarti.

    A.D.M. "



    Una lettera di sangue che avrebbe dato speranza a Raizen e all'Alleanza intera, almeno apparentemente.

    Gli shinobi e le kunoichi chiamati all'appello nel tendone principale alle 06:30 del lunedì, si sarebbero trovati difronte il Kokage in armatura completa, con i capelli raccolti e il viso visibilmente segnato da giorni di duro lavoro e poche ore di sonno. Tra di loro vi era una presenza illustre con la quale il Mikawa non aveva ancora avuto modo di dialogare da quando era tornata dalla sua lunga assenza..

    " Ninja del Suono, benvenuti a Nanaki.
    Sapete perché siete qui, le voci sono arrivate anche ai civili. Come sapete, da tre giorni Oto è stato di emergenza, i confini del Paese sono stati chiusi visti i recenti accadimenti nell'Erba, a poco più di 300 km da qui.
    Un gruppo di altissimo profilo, denominato d'ora in avanti Puragu, si unirà alla compagine del Fuoco per impedire che i Cremisi conquistino Kusa, ultimo baluardo di un Paese che si è semplicemente fidato delle persone sbagliate nella sua storia recente. Partirete oggi stesso e farete rapporto dall'Hokage in persona, che guiderà la missione.
    Dettagli sul luogo dell'incontro e lo stato delle cose le troverete nei fascicoli che vi abbiamo preparato da integrare con le informazioni in possesso della Foglia. Nota a margine, Suna pare che agirà in autonomia questa volta.

    Febh, Shinodari, Tasaki e Kamine, andrete voi. Badate bene, indipendentemente dalle direttive accademiche, le vostre priorità sono:
    - preservare gli interessi e l'integrità di Oto;
    - rallentare e/o impedire che l'assedio abbia successo;
    - acquisire informazioni sensibili sui Cremisi;
    - limitare i danni per l'Erba.

    Il grosso delle forze di Oto, invece, si muoverà in una seconda fase; mettervi a conoscenza di ulteriori dettagli ci espone solo a rischi qualora finiate preda del nemico. Proprio per questo, vi verrà fornita la massima protezione mentale possibile. Anche l'armeria e le altre maestranze del Suono sono a vostra disposizione, per il resto l'organizzazione del gruppo spetta a voi stessi. Comunicherete tutte le informazioni ottenute ogni 3 ore, conoscete tutti i miei metodi, basterà una piccola impronta di sangue e saprò come rintracciarvi [Simbolo di Richiamo + Corvi dal Becco Rosso]. Il messaggio criptato con la chiave simmetrica corrispettiva al nome del gruppo, deve contenere: orario, posizione, stato del team, carta ninja con mappa aggiornata e note rilevanti su nemici, alleati e forze neutrali; sarà indirizzato unicamente a me [condizione di attivazione]. Un mancato riscontro attiverà l'intervento di squadre preposte verso l'ultima posizione comunicata e, se confermata la criticità, la mobilitazione di un secondo team di ninja o, se necessario, dell'armata intera. Viceversa, vi arriveranno dalla base operativa aggiornamenti solo qualora utili alla vostra missione. Tutto chiaro? "


    Estremamente formale, un atteggiamento che forse stonava con il classico modo di fare del Colosso, soprattutto per le orecchie di Febh e Hebiko...forse per una volta davvero il Kokage voleva fare le cose in maniera "canonica" [Apice del Comando]. Tutti avrebbero ricevuto in dono l'illusione di Eiatsu in grado di offuscare momentaneamente informazioni sensibili sul villaggio e il sangue del Garth a guardia della loro mente [Impronta di Sangue -> 2 Unità, Modificare i Ricordi]. Aloysius non avrebbe corso errori di superbia questa volta, stava mandando i migliori ninja di Oto, un team bilanciato per competenze ma certamente sbilanciato in termini di forza: Febh era con loro.

    Per gli altri ninja disponibili per la battaglia, il Kokage aveva altri piani: il loro grado di maturità non era tale da spedirli alle soglie di un conflitto armati di tale entità e, più in generale, difficilmente Aloysius avrebbe dato un compito del genere a combattenti da lui mai testati mentalmente e fisicamente. Di fatti le uniche informazioni che aveva su quelle giovani leve erano dai riscontri di Ukitake, che seguiva con attenzione la crescita di studenti e genin nel loro percorso accademico e non.

    " Voi sarete si supporto qui al campo. Ashiro, Korra e Soifon vi diranno cosa fare."

    Ecco quanto il kage avrebbe concesso del suo tempo ai tre otesi. Saragi sarebbe stato condotto alla zona delle grandi macchine [Armi da assedio]; AshiroVpWh7gH, l'enorme uomo ai servizi del Kage andava in giro a petto nudo e superava per stazza praticamente ogni individuo del campo, incutendo un timore reverenziale. Non era un uomo di molte parole e senza troppi fronzoli avrebbe fatto vedere al giovanissimo ninja le varie fasi della preparazione dei proiettili, suddividendo per baliste, onagri e trabucchi. Arnesi mastodontici, pesanti e che, a ben pensarci, non avrebbero dovuti essere impiegati se l'obbiettivo era impedire la presa di una città...che il Kokage le tenesse pronte qualora Kusa fosse caduta e gli assedianti ritiratosi al suo interno?

    " 10 per macchina, da caricare sui carri. Poi studia gittata e taratura di precisione. "

    Al contempo, Hayashi avrebbe seguito KorraVncaCFl fino alle stalle, dove decine tra cavalli ed asini dovevano essere nutriti e le postazioni pulite dallo sterco.

    " Non ti lamentare, Diogene è fatto così...Prima finirai prima ti farò fare qualcosa di più divertente. Usa la testa più che le mani ahahah "

    Se ne sarebbe andata lasciando lo studente a fare tutto il lavoro da solo. Era stato scavato un pozzo, quindi aveva una fonte d'acqua vicina e anche le balle di fieno e le carote erano state accatastate in una grossa dispensa in legno...c'era da rimboccarsi le maniche, se non altro per raccogliere la sfida della ragazza dagli occhi di ghiaccio.

    Kyuke Kurej, invece, avrebbe avuto la fortuna (o sfortuna che dir si voglia) di lavorare con SoifonWyF6OKr'/> al campo di addestramento 2, quello di medio livello. Rispetto gli altri era un genin leggermente più maturo e pronto anche a scendere in battaglia: alla kunoichi il compito di provarlo.

    " In linea, insieme agli altri, forza! Fammi vedere cosa sai fare. "

    Avrebbe preso posto difronte alle tre file da 10, come una senpai farebbe alla sua classe. Quindi prese il bastone a terra, alzandoselo col piede e afferrandolo in un lampo, dimostrando agilità e rapidità nei movimenti non da poco [Energia Blu]. Improvvisamente iniziò a roteare l'arma con maestria ad una intensità sempre più crescente, fino a bloccarsi in una posa statica crepitante di energia; quindi urlò:

    " Sappiate che sono qui, bloccata ad addestrare voi nullità mentre i miei compagni sono in missione a rischiare la vita! Vi farò sputare sangue fin quando non sarete dei guerrieri quantomeno accettabili! KIAI!

    Primo movimento attivo del primo Kata di Jo, avanzamento del piede sinistro e colpo all'addome. Gli allievi dovevano memorizzare e replicare fino alla perfezione, un esercizio di grande forza mentale e fisica, eseguendo i 13 movimenti fino allo stremo per raggiungere la perfezione richiesta dalla tremenda insegnante. Al ninja il compito di stupire Soifon.

    Quanto ad Hebiko, beh, quando si fosse degnata di arrivare avrebbe preso posto al tavolo tattico, insieme a Diogene, addetta ai rapporti dal fronte.

    :::

    19986ba350-Blea

    Durante i preparativi dei ninja, Aloysius avrebbe preso in disparte la Kazekumo, invitandola a seguirlo per le stradine del campo militare: non poteva essere un caso che il suo arrivo coincidesse proprio con la scesa in guerra di Oto, soprattutto visto come i due si erano lasciati, anni addietro. No, il Colosso non aveva dimenticato affatto quello che i due si erano detti sulle sorti del villaggio.

    " Sei dunque tornata per riprenderti Oto. Mi avevi promesso che saresti tornata più forte, è così?

    Mi aspettavo che saresti passata a Villa Mikawa prima ancora che in Amministrazione...una speranza sciocca in effetti, hai sempre voluto più bene a Febh che a me, su questo non ci sono dubbi. Immagino che ti abbia già riconsegnato la tua scrivania, senza interpellarmi ovviamente...come se potessi o volessi oppormi ahahha Ma nonostante abbia distrutto il palazzo 3-4 volte in questi anni direi che ha tenuto in piedi la baracca dignitosamente. Merito suo, sicuramente la lontananza non ti avrà impedita dal tenerti informata sulle sorti del tuo amato villaggio e le voci di un Kokage assente saranno giunte alle tue orecchie.

    Ad ogni modo, se hai intenzione di rimanere per un po', quella sedia è tua per quanto mi riguarda [Disposizione del Kage]."


    Un tono molto più informale e disteso di quello adottato nella tenda, a tratti pungente ma si intravedeva una certa contentezza nello sguardo fiero: che Diogene attendesse da tempo il ritorno dell'amministratrice? Non avevano tempo per parlare di tutto ma quelle poche battute avrebbero permesso al Mikawa di avere una prima impressione sulle reale motivazioni che avevano convinto Shinodari a tornare.

     
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    L'Erba tinta di SANGUE


    Villaggio di Suna - Chapter I



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    Là dove le rocce si stagliavano contro il cielo, investito da raffiche di vento bollente da Ovest, sul ciglio di un dirupo che si affacciava sull'Anarouch in tempesta, proprio là sedeva un individuo di media statura, vestito con un lungo abito cerimoniale, bianco come la neve. Le mani screpolate dalla carenza di acqua erano congiunte davanti al volto, inclinato verso il basso e nascosto dentro un cappuccio che ne celava i lineamenti. Ai lati sbucavano ciuffi di capelli bianchi e rossi, trascurati e lunghi fino alle spalle. Sopra le gambe incrociate a terra, giocavano tre piccoli suricati, leve della nuova generazione di creature al servizio della capoclan Mushu.

    Immerso in una meditazione profonda, con la propria coscienza proiettata in una dimensione ultraterrena, lo strambo ninja non si muoveva di un millimetro, neanche quando uno scorpione rosso era sbucato a qualche centimetro dalla coscia, subito afferrato dai mammiferi per ridurlo a una mera cena. Forse quelle creature non erano lì solo per giocare alla lotta.
    Negli ultimi tempi molti dei suoi amici si erano preoccupati per il suo stato di salute fisico e mentale, mentre i civili che lo conoscevano gli avevano appiccato addosso diversi nomignoli: dal più semplice Eremita del Deserto a qualcosa del tipo "Il suricato umano". Tuttavia, l'ormai uomo rispondeva al solo nome di Masayoshi Shokuto. Era quello il suo nome.
    Prima di trascorrere la totalità delle sue giornate nel profondo Anarouch, egli era stato un ninja della Sabbia molto attivo nel villaggio. E fuori. Un neo chunin con un bagaglio di esperienze fuori dal comune: aveva combattuto contro gli Hayate, i Nukenin e persino i Cremisi. Era stato uno dei pochi shinobi ad aver incontrato il Veterano. Dalla lista di nemici mancavano solo i Kijin, responsabili della morte dei suoi famigliari, ma erano trascorsi anni, decenni da quel massacro, e la sete di vendetta era ormai scemata, sostituita da ben altro.
    All'improvviso dall’oscurità del cappuccio apparve un tenue bagliore argenteo. Sulla fronte era apparso un sigillo. Non era più solo un Jinchuuriki. Era qualcosa di più.

    [...]



    Il giorno che le alte sfere dell'Accademia avevano solo preventivato, a parole o su carta, giunse. Le notizie che giungevano dal Paese dell'Erba erano pessime. Da Taki e Iwa, I Cremisi erano scesi a Sud con due eserciti distinti e avevano invaso un Paese Neutrale. Una mossa vile quanto efficace, perché in pochi giorni le truppe avevano penetrato le difese come burro, spingendosi a dieci chilometri dal confine con il Fuoco. Migliaia di chilometri erano stati rasi al suolo. Compresa Soyo. La linea del fronte si trovava a Kusa, in bilico tra la sconfitta e la completa disfatta. L'Accademia aveva reagito con prontezza. Le lettere dell'hokage avevano raggiunto Suna e l'intero Paese del Vento aveva aderito alla chiamata alle armi. Pochi minuti dopo, dagli altoparlanti dislocati nel villaggio, una voce metallica obbligava ogni ninja a radunarsi al Gate nel più breve possibile.
    Masayoshi? Se state pensando che contattarlo sarebbe stato complesso...siete in errore, e forse un po' sciocchi; i marionettisti del Tempio, ex Guardiani del Rokubi, avevano la capacità di individuare il chunin e di raggiungerlo in breve tempo, ovunque egli si fosse spinto. Infondo, per quanto fosse necessario per lui addestrarsi lontano da casa, lo Shokuto era l’unica forza portante della Sabbia.

    Così quella mattina, davanti a Shunsui e ai tanti ninja della Sabbia pronti a raggiungere il fronte, vi era anche Masayoshi Shokuto, tirato a lucido dopo due mesi di permanenza solitaria nel deserto. I capelli erano stati accorciati, la barba tagliata, le basette sistemate e la pelle idratata con una crema creata con la linfa delle piante grasse, piene di acqua.
    Per l’occasione indossava la divisa standard dei chunin, con il coprifronte di Suna ben allacciato al braccio e una maschera appesa sul fianco destro. Un abbigliamento comodo, standard e senza simboli.
    Aveva partecipato a numerose missioni, contro gli Hayate e altri nemici, ma non aveva mai vissuto un teatro di guerra. Era preoccupato. Quel giorno il suo volto, spesso solare, tradiva una certa ansia. E non solo perché ricordava cosa avesse visto a Soyo.
    La rottura dello spazio e del tempo. E la Pietra con la quale l'uomo divinità aveva incrementato il suo potere.
    Shunsui sembrava tranquillo e ciò lo rassicurò un po'. Si fidava del Jonin e delle sue capacità di analisi.

    Dal briefing emerse con chiarezza la situazione e come avrebbero raggiunto il Paese dell'Erba.
    Non si sarebbero recati a Konoha, bensì direttamente a Kusa, con una sosta nei territori della Pioggia. Per incrementare la rapidità delle truppe, Il clan Nekki aveva messo a disposizione una dozzina di cavalli.
    Ryugi avrebbe partecipato alla missione. La vide vicino a un tizio, a un volto noto a cui non riusciva ad associare un nome. La ragazza era cresciuta moltissimo dall'ultima volta che l'aveva vista. Evitò di disturbarla. Aveva del lavoro da eseguire su se stesso, sul Rokubi che in uno scenario di guerra sarebbe stato simile a una bomba ad orologeria.

    Durante il viaggio, prima di giungere al confine con la Pioggia, lo Shokuto si sarebbe avvicinato al marionettista.
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    Non sarà facile. Avrebbe esordito, scuro in volto. A Soyo, in una missione accademica, ci siamo ritrovati in un'altra dimensione. E lì vi erano diversi uomini, tra cui il Veterano e alcuni suoi scagnozzi. Ricordava benissimo quei momenti. La paura gli attanagliava ancora lo stomaco. Perdemmo. Il Veterano riuscì ad ottenere la pietra che desiderava con facilità e quasi senza sforzo. E dalla nostra avevamo Itai Nara e Akira. Il primo era stato uno dei più potenti Jinchuuriki degli ultimi decenni. Risultava scomparso. Masayoshi aveva fatto ricerche su di lui quando aveva avuto bisogno di qualcuno per il suo rapporto complicato con il Rokubi.
    A ogni modo, come all'Abete, seguirò i tuoi ordini. Lo Shokuto rappresentava un elemento chiave nella formazione sunese.



     
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    L'Erba tinta di sangue


    Primo Post

    Una tremenda notizia giunse nel villaggio della sabbia e piuttosto velocemente si diffuse anche tra le strade i cremisi aveva attaccato Kusa. Era la guerra. Praticamente ogni ninja era in allerta e come prevedibile giunse la chiamata alle armi anche per Yasuke, annunciata dalla solita, classica, missiva.

    Ovviamente il biondo non era affatto contento i rischi di una guerra erano senza dubbio ben maggiori di quelli connessi a una missione qualsiasi. Ma come sottolineato, o meglio ordinato, dal vecchio Hijikata il ragazzo doveva, almeno per il momento, interpretare il ruolo del "bravo" genin di Suna. Quindi avrebbe dovuto combattere per il bene del villaggio, che nella testa del vecchio voleva semplicemente dire proteggere i propri interessi da buon egoista bastardo quale era.

    Il Muramasa si era presentato al punto di ritrovo della spedizione per Kusa in perfetto orario, vi erano presenti molti tra genin, chunin e jonin della sabbia. Ovviamente non tutte le forze del villaggio sarebbe partire una forza di difesa doveva obbligatoriamente restare. Fatto sta che Yasuke faceva parte della spedizione al cui comando vi era un jonin di nome Shunsui. Esso con poche parole esortò tutti a controllare il proprio armamentario: come ogni bravo genin anche il diciannovenne passò attentamente in rassegna tutto il suo equipaggiamento, notando che ogni cosa era perfettamente al suo posto. Pure la piccola sacca extra contente varie barrette energetiche e qualcuna tra lattine di carne, tonno, legumi e frutta. Sfortunatamente niente gelati e o granite.

    Terminati i controlli il ragazzo montò agilmente sul cavallo che gli era stato affidato, un puro sangue "arabo" completamente bianco ad eccetto per una macchia nera a forma di stella proprio al centro della fronte. L'allegro equino fu istantaneamente soprannominato Hoshi. Quando Shunsui diede ordine Yasuke spronò l'animale lanciandolo al galoppo.

    Tra la confusione Yasuke si mosse fino ad avvicinare altri due shinobi intenti a parlare: una ragazzina minuta ma carina, dai curiosi capelli color lilla; e un ragazzo mediamente alto, dalla chioma rossa. Mostrando il suo solito sorriso il biondo si presentò.

    Salve ad entrambi...Sono il genin Yasuke Muramasa piacere. Vi spiace se mi aggrego a voi due?




     
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    Guerra!


    I



    Concentrazione...
    Respiro controllato...
    Il chakra che scorre dentro di me...
    Riuscivo a vedere qualcosa...
    Una palla ? Forse... no forse una ruota... un qualche strumento di tortura ?
    Concentrazione...
    ...
    ...
    Ho... hosomaki ?
    SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
    Strillò Hideki di gioia
    GRANDE KYUKE STAI FACENDO DEI PROGRESSI ENORMI !!! SEI RIUSCITO A LEGGERE I MIEI PENSIERI!
    Disse quasi sbavando al pensiero di quei roll
    Devo ricordarti che il tuo corpo non ha più bisogno di cibo ?
    Ormai dovresti esserti abituato a questa tua nuova forma...

    Lo so ma li ricordo ancora... cosi morbidi... cosi deliziosi
    Quel teatrino fu interrotto da qualcuno dietro la porta d' ingresso, sentimmo bussare
    ARRIV...
    Lo fermai immediatamente con un pugno in testa
    Shhhh
    Ahia, mi hai fatto male
    disse premendo con le mani il punto colpito.

    Aprì la porta, era il solito corriere che mi lasciò una lettera, una solità missione, qualche inetto avrà avuto bisogno di noi ninja.
    HEI DICO A TE MA SONO MODI!!!
    Ti ripetuto mille volte di non strillare così, almeno per ora voglio evitare che tutta oto sappia di te
    Ogni tanto potresti anche essere più gentile con me! Dopo tutto sono stato io a salvarti la vita ihihihihih
    Dopo avergli lanciato uno sguardo non troppo amorevole mi apprestai ad aprire la busta
    Ma ci pensi kyuke!! la nostra prima missione assieme, chissà cosa ci aspetta!! COMBATTEREMO I CATTIVI!!! SALVEREMO LE PRINCIPESSE!!! AFFRONTEREMO MOSTRI INDICIBILI CON FORZA E VALORE...
    Mentre Hideki continuava a fantasticare dietro di me iniziai a leggere.

    Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere, era troppo presto, avevo bisogno di più esperienza, avevo troppe cose da fare
    ALLORA ALLORA ? QUALE INCREBILE AVVENTURA CI ASPETTA ?
    Ci sarà da combattere... Devo prepararmi e partire subito.
    Ti chiamerò non appena potrò, ora perdonami ma devo scappare, ci vediamo.

    Dopo di che sciolsi la tecnica facendo dissolvere il corpo senza vita di Hideki.
    Oto era entrata in guerra, non ci voleva, proprio nel momento in cui stavo per realizzare i miei sogni, proprio quando mi ero deciso di chiedere a Kato di prendermi come suo alievo.
    Forse questa guerra mi avrebbe aiutato a diventare più forte, o forse sarei morto di li a poco, non stava a me saperlo, l' unica cosa che potevo fare era combattere, sterminare il nemico e diventare più potente, non sarei mai morto prima di aver vendicato la mia famiglia.

    Arrivai alle porte di Nanaki dove era stata allestita la base.
    Mi recai nel luogo indicatomi nella lettera dove trovai già alcuni ninja.
    Di li a poco il Kokage in persona avrebbe preso parola.
    Non lo avevo mai visto prima d'ora, di lui avevo solo sentito voci che lo definivano un gigante guerrafondaio, gigante lo era, sarà stato alto almeno due metri e qualcosa, poi essendo a capo di quel villaggio di criminali non mi avrebbe neanche sorpreso l' aggettivo di guerrafondaio

    Tasaki ? ci sarà anche quel pazzo ? sperò che in caso di difficoltà non ci abbandoni sul campo di battaglia come fece con me in quella grotta
    Per essere stato scelto dal kokage in persona però forse quello strambo potrebbe avere delle capacità incredibili

    Io fui mandato al campo di addestramento n2 sotto gli ordini di una certa Saifon, una ragazza il cui aspetto e atteggiamento facevano trasparire un esperienza infinitamente superiore alla mia.
    La kunoichi visibilmente frustrata per non essere stata scelta come pedina d'attacco ci ordinò di eseguire dei movimenti in ripetizione da fare con estrema precisione.
    Sul serio ? tutto qua ? mi aspettavo un addestramento molto più duro
    Effettivamente ripetere tutte quelle mosse era abbastanza stancante, più dal punto di vista psicologico che fisico ma rispetto alle lezioni impartitemi da Kato quello era niente.
    Mi impegnai comunque molto fino a raggiungere la perfezione, prima avrei finito con queste cose e prima sarei potuto andare a combattere, questa guerra doveva finire quanto prima possibile, dovevamo annichilire i nemici
     
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    Hayashi


    Guerra, primo incarico

    Circolavano voci in tutto il villaggio, di una guerra imminente nelle terre del villaggio dell'erba ma Hayashi non aveva capito chi fosse il nemico però aveva notato le più frequenti missioni di shinobi che partivano e tornavano di continuo dai confini di Oto, i superiori avevano un'espressione diversa, tesa a tratti preoccupata, quindi era intenzionato a capirne di più.
    Si chiedeva quale sarebbe potuto essere il suo contributo in questo conflitto, d'altronde era solo uno studente, sapeva di essere ancora molto lontano dal diventare un vero shinobi. Quindi si sarebbe diretto all'adunata chiamata dal Kokage con l'idea di accettare qualsiasi incarico gli avrebbero affidato, sperando di riuscire a dare un vero contributo e con la serenità e consapevolezza che lo avrebbe vissuto da spettatore ma con la voglia di apprendere il più possibile.
    Il kokage aveva dato appuntamento per il briefing alle 6:30 nel tendone principale e avrebbe spiegato nel dettaglio qual era la situazione e come Oto si sarebbe mosso, con un team d'elite che si sarebbe unito a Konoha, tra essi riconobbe solo Tasaki, mentre gli altri come la maggior parte dei ninja presenti era la prima volta che lì incontrava o per lo meno li aveva solamente incrociati per le strade del villaggio ma non conosceva i loro nomi.
    Hayashi avrebbe poi visto il kokage distribuire al team dei fascicoli e dare le ultime direttive che avrebbero dovuto tenere a mente durante la missione pur dovendo collaborare con Konoha. Una delle cose che più lo colpi nelle parole del capo villaggio era che Suna avrebbe agito per conto proprio, anche uno studente come lui senza esperienza trovava la cosa strana, forse non si fidavano? poi i suoi pensieri andarono subito al suo compagno di addestramento Tamashii, chissà quale mansione gli avrebbero assegnato oppure ne sarebbe rimasto completamente fuori, probabilmente non lo saprò mai.
    Non era la prima volta che sentiva parlare dei Cremisi ma a parte quel nome non sapeva niente di quei Nukenin, nella sua mente miriade di domande si ripetevano, quali erano le loro capacità? chi erano i loro membri? tra loro c'era qualcuno che proveniva da Oto? e come riconoscerli? Domande che probabilmente non avrebbero avuto risposta ma non riusciva a pensare ad altro. Poi Hayashi ricevette l'ordine di seguire Korra, chi era questa kunoichi?, non ebbe il coraggio di rivolgergli alcuna parola, per un motivo che gli era sconosciuto la trovava inquietante e il suo istinto gli suggeriva di non contraddirla, una volta arrivati alle stalle ricevette gli ordini e senza perdere tempo incominciò il lavoro.
    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 4
    • Tonico Coagulante Minimo × 1
    • Accendino × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1

    Note
    ///




    Edited by Andrea12r - 10/11/2021, 15:42
     
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    Una guerra infinita


    Post 1


    Per molto tempo, restando in quel villaggio perduto e dimenticato dai Kami che era Oto, mi chiedevo se prima o poi sarei riuscito a trovare un senso a tutto ciò che accadeva intorno a me. Insomma, ero capitato in un villaggio straniero non per volontà mia e divenuto soldato di un Kage che mi era estraneo per psicologica e modi di fare. Eppure, in quel villaggio avevo scoperto tanto di quel male che l'unica cosa logica da fare sarebbe stata di fuggire a Konoha e supplicare Raizen di prendermi al suo servizio: bambine stuprate, giovani uccisi, sporcizia ovunque e donne violentate, disparità sociale... erano solo una parte di tutti i mali che accadevano a Oto. C'era davvero una logica nel sviluppare solo l'aspetto militare e tralasciare quello civile? Forse, molto tempo prima, avrei cercato di fare qualcosa, ma dopo Kensei molte cose erano cambiate. Poche domande, poche parole, più azione in aggiunta a un costante allenamento massacrante.

    Poi, forse per compensare il mio lavoro o solo per usufruire dei miei servizi, venni tutto d'un tratto convocato direttamente dal Kokage, che così benevolmente mi aveva accolto nel suo incredibilmente grande e maestoso palazzo. Il motivo? Tutto lineare e molto semplice: Kusa era stata attaccata. Kusa era vicina a Konoha. Konoha era sotto pericolo. Oto era un'alleata di Konoha. Poco importava se il campo di raccolta non era mica così vicino a Oto come avrei sperato che fosse... dopotutto, ero giunto a Oto da ben più di qualche mese e di certo dovevo essere in grado di raggiungere un qualsiasi punto del Paese del Riso in un intervallo temporale relativamente breve. Soprattutto in quella, che era una situazione a quanto ne capivo decisamente critica, dovevo reagire prontamente e il più velocemente possibile. Per questo, non appena seppi ufficialmente (le voci di corridoio non mi bastavano) della necessità di recarmi nell'accampamento del Kokage, feci come richiesto. Mi svegliai molto tempo prima e corsi il più velocemente possibile verso il punto di raccolta, ove trovai un accampamento di grandi dimensioni in cui c'erano già shinobi e kunoichi di ogni sorta, dimensioni, età e rango. Molte facce sconosciute, poche quelle conosciute... Come sempre facevo dopo la sconfitta nello scontro con Kensei, me ne stetti zitto in disparte, seduto all'ombra di un albero, a braccia incrociate e lo sguardo girovagante qui e lì, intento a trovare almeno qualche faccia conosciuta. Vidi il genin di cui non mi ricordavo il nome, che avevo abbandonato in una caverna con dei ragni giganti, ma solo perché avevo paura dei ragni.
    Al pensiero, ridacchiai leggermente... ricordandomi che quel giorno alla fine avevo sconfitto la mia paura dei ragni, non senza l'ausilio della Fortuna, s'intende. Pensandoci, il sorriso scomparve dal mio viso. C'era forse mai stata una mia vittoria che non fosse stata dettata dalla Fortuna? Forse non ero mai riuscito a fare qualcosa di davvero valido unicamente con le mie mani, appoggiandomi alle mia abilità e capacità.
    Non ebbi molto tempo per rifletterci, perché alla fine fu Diogene a prendere la parola. Vestiva una completa armatura scintillante, pronto alla guerra contro i miei compatrioti... Una guerra che, forse, avrei dovuto combattere dalla parte della mia Patria; dall'altra parte della barricata. Era strano, il Destino! Comunque fosse, scossi il capo cercando di scacciare via quella fastidiosa idea. Ero capitato a Oto non per colpa mia; la colpa era di Kato che non vedevo da un sacco di tempo e alla fine dei conti, beh, il nemico del mio nemico è mio amico, motivo per cui mi ritrovavo a dover combattere contro le persone soggiogate al potere delle Lettere. Se mi fosse dispiaciuto conficcare la spada nel cuore dei ninja con cui solo qualche mese prima condividevo il campo di battaglia?
    Cercai di non pensaci: non dovevo uccidere se potevo salvare una vita. Non ero mica Kensei, l'individuo per cui provavo un profondo odio e un grande disprezzo. Se vi era un modo per minare la stabilità della Nuvola e portare sempre più ninja al tradimento, a unirsi alle fila accademiche, quella era la Misericordia. Perché uccidere qualcuno se si può farlo diventare un amico? Probabilmente Kensei non conosceva i termini come Compassione ed essere un suo alleato mi faceva altrettanto schifo, quasi come essere un alleato delle Lettere. Mi chiesi anche che differenza ci fosse tra di loro, tra il Mizukage e le persone che avevano preso il posto dello Tsuchikage dando via a un'altra guerra. - "Il Simbolo sul coprifronte... - " pensai amareggiato prima di ascoltare le parole di Diogene.
    In sostanza, niente che non sapessi di già, se non che Diogene era stanco: probabilmente trascorreva le notti a pensare come evitare la minaccia proveniente da Kumo. Un'altra cosa a cui il Kokage aveva pensato e che, in effetti, non conoscevo, era la mia inclusione in un gruppo "di altissimo profilo", come l'aveva definito il Mikawa. Dovevamo partire subito e unirci all'esercito di Konoha. Io mi sarei di nuovo ritrovato sotto una momentanea guida dell'Hokage, Raizen, che mi ricordavo ancora dai tempi della mia nuotata verso l'Isola degli Immortali. Uno che mi aveva dato 1000 ryoDOVE SONO I MIEI SOLDI FENIXOVSKY e che, alla fine dei conti, si era rivelato un uomo saggio, intelligente e prestante, soprattutto perché ancora a quei tempi aveva visto in me un talento che nemmeno io stesso sapevo di possedere. Un talento che, considerando come è finito lo scontro con Kensei, forse non avevo davvero. - "Un talento perduto..." - sbuffai amareggiato.
    Nel gruppo Puragu, stando alle parole del Kage, avrei ritrovato il Pigro-Amministratore-Quattrocchi-Nullafacente, Febh, la Buona-Angelica-Curatrice, Shinodari, e Kamine. Semplicemente Kamine perché non la conoscevo, non sapevo chi fosse e cosa volesse. Né conoscevo il suo carattere. Dal punto di vista della personalità, mi sarei sicuramente trovato bene con Shinodari, ma non con Febh: una bomba a orologeria camminante che in ogni momento avrebbe potuto fare qualcosa di tanto stupido quanto imprevedibile. Certo, era astuto, ma sarebbe bastato il suo "fascino" per distruggere l'esercito che si era spinto fino a Kusa? Una domanda retorica. E cosa mi sarei dovuto aspettare da Kamine?
    Sbadigliai leggermente coprendomi la bocca con il dorso della mano. "Beh, almeno questa volta non ci sarà Harumi a distogliere le mie attenzioni e necessitare della mia protezione..." - mi rallegrai. Poi feci un cenno con il capo a Diogene, in segno del fatto che avevo capito tutto: raccogliere le info sui Cremisi, limitare i danni per Kusa, evitare che la conquista della città possa aver successo e, soprattutto, evitare che il fianco di Oto possa restare scoperto e vulnerabile all'attacco di Kumo. - Chiaro. - Dissi. - Partiamo subito. Non c'è tempo da perdere. - - A quel punto mi sarei avvicinato ove necessario per prendere il fascicolo. - "Certo che se si è tratto di una mossa a sorpresa, le spie accademiche nei territori nemici devono davvero fare schifo. Forse sarebbe un aspetto da migliorare.. per evitare le altre sorprese." Ottenuto il fascicolo che mi spettava, l'avrei aperto per leggere le informazioni ivi inserite e capire quanto fosse numeroso l'esercito di Kumo o quello di Kusa, quanto velocemente procedeva il nemico e quali speranze ci fossero di giungere sul posto in tempo. Non in ultimo luogo mi chiesi anche chi avrei potuto incontrare dei miei amici accademici sotto le mura di quel villaggio e, soprattutto, quando mi sarei finalmente gettato in battaglia per lavare via il disonore che avevo subito nel combattimento contro Kensei.
    L'unica cosa certa, comunque, era che dovevamo partire il prima possibile. Per questo, camminando tra i tendoni ed evitando vari ninja che non conoscevo, provai a trovare Febh o Shinodari. Con loro due avremmo poi trovato la kunoichi di nome Kamine per partire tutti quanti alla volta di Konoha. Il viaggio non era breve e avremmo dovuto sbrigarci se volevamo giungere sotto le mura di Kusa in tempo e adempire al compito assegnatoci dal Kage. Quella era una priorità e non c'era tempo da perdere in inutili discorsi o domande da fare a Diogene. - "Ciò che non è presente in questo fascicolo lo scoprirò quando giungeremo a Kusa..." - - Infine, quando e SE avrei trovato gli altri 3 membri del mio gruppo, li avrei spronati a partire seduta stante verso Konoha: - Andiamo. Le persone di Kusa necessitano del nostro aiuto. - - Prima partiremo, prima arriveremo e più possibilità avremo per salvare l'Erba. - Tuttavia, conoscendo almeno il carattere di Febh, era logico aspettarsi che non saremmo partiti subito... No. E chissà perché, ma avevo una strana sensazione nel petto. Era opprimente. Era pesante. Ed era negativa.



    Chakra: 80/80
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 675
    Velocità:  650
    Resistenza: 500
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 675
    Intuito: 625
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Katana × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 2
    • Tonico di Recupero Inferiore × 2
    • Tonico di Ripristino Intermedio × 1
    • Tonico di Recupero Intermedio × 1
    • Tonico Elementale Inferiore × 2

    Note
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    L'erba tinta di sangue - Shinichi Kurogane


    Primo Post - La brigata Kurogane



    La sera prima del briefing di Shunsui

    È UN ORDINE CHE NON POSSO IGNORARE, MIYAKO! allargo le braccia. Mi sento avvampare.

    Mia moglie scaglia un piatto di ceramica contro il muro lasciando sul pavimento frammenti del valore del prodotto interno lordo sunese.
    Mi punta il dito contro NON DIRE CAZZATE, SHINICHI! QUANDO TI È CONVENUTO TE NE SEI SEMPRE FOTTUTO DI AIZEN! me lo posa sul petto, e preme a fondo.
    Fa male. Da quando Miyako è diventata così forte? O sono io che mi sono indebolito?

    PENSI CHE IO VOGLIA LASCIARE TE E I BAMBINI? CHE MI FACCIA PIACERE ANDARE IN GUERRA? SONO UN NINJA DELLA SABBIA, E QUESTO le sbatto sul petto il comunicato È UN ORDINE UFFICIALE, FIRMATO DA AIZEN E DAL KAZEKAGE!

    Prende il foglio, e lo legge.

    C'è sicuramente lo zampino di quel pezzo di merda di Shin. Spera di poter... intromettersi se dovesse succederti qualcosa. E Aizen... da quando perdesti le tue capacità, non ti tiene più in considerazione.

    Posa il foglio sul tavolo della cucina. Mi da le spalle. Ma perché arrivare a tanto?

    Sospiro, mi avvicino a lei da dietro e le poso le mani sulle spalle. La bacio sulla guancia e le sussurro all'orecchio: Che ad Aizen interessassero solo gli utilizzatori di Jiton è cosa nota. Io ho... passato i miei geni. Il mio potenziale. Ormai, per lui, sono solo un ninja come gli altri, da mandare al massacro.

    La prospettiva non mi va a genio. Vorrei restare a casa a proteggere i ragazzi ma... sono un Chunin. Anche forte, mi dicono. Mandare me in guerra significa risparmiare tre ninja più giovani.

    Miyako si volta. È tutta colpa di quello stronzo di Shu Akasuna... se lui non avesse fatto quella stronzata dei sigilli, tu... non ti saresti fatto rimettere in guardia attiva.

    Sospiro. È stata una decisione che ho preso io. Lui non c'entra nulla, per quanto quello scherzetto non mi sia piaciuto per niente.

    La abbraccio forte. Lei mi ricambia. La sento ridere. Pensa che buffo se anche lui si ritrovasse invischiato in questa guerra. Avrebbe senso, no? Un marionettista vale diversi ninja in una situazione come la guerra dove i numeri fanno la differenza.

    Rido. Non è una possibilità da escludere. Anzi, se è rimasto attaccato al villaggio com'era prima dell'incidente potrebbe persino essersi offerto volontario.

    Miyako sospira, scioglie l'abbraccio e fissa il suo sguardo nei miei occhi. Le lacrime scorrono ma l'espressione è risoluta. Fredda.

    Sta per dire qualcosa che non mi piacerà, me lo sento. Lo stomaco si chiude.

    Sospira: Ho deciso. Verrò con te.

    CHE CAZZO DICI?!

    Mi avvicino, sento il fuoco che sale. Lei alza una mano per fermarmi. Siamo uniti in matrimonio, ricordi? Ricordi cosa ci siamo promessi?

    Sbuffo. Che cosa c'entra? Adesso siamo genitori, abbiamo dei figli!

    E come ben sai il loro futuro è protetto. Abbiamo stretto accordi, contratti e patti da quando sono nati i gemelli. Alza l'indice.

    Lo so, ma c'è una cosa che si è dimenticata: Sono bambini, hanno bisogno della loro mamma.

    E del loro papà.

    Si, è vero, però... Ascolta, Shinichi. Si asciuga le lacrime e fissa i suoi occhi nei miei. Mi sono allenata molto in quest'ultimo periodo. Tu stesso te ne puoi rendere conto. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato. Non ho intenzione di fare la mogliettina che aspetta a casa il ninja che torna dalla guerra.

    Si stringe le braccia, e distoglie lo sguardo. Non sono più la ragazzina storpia e viziata di un tempo. Sono una kunoichi. Inoltre... non potrei sopportare l'idea di perderti... così. Senza aver fatto nulla. Non potrei vivere con il dubbio che io avrei potuto salvarti, fare la differenza. Lo sai anche tu che quando stiamo assieme riusciamo a tirare fuori il meglio l'uno dall'altra.

    È una sua decisione. Non posso fare nulla per contrastarla, lo so. Assieme... assieme siamo più forti.

    In effetti... le probabilità di sopravvivenza sarebbero più alte. Almeno uno di noi... potrebbe sopravvivere.

    Ma sarei disposto a sentire di nuovo quel dolore? Potrei davvero crescere i nostri figli da solo?

    Oh, non ti preoccupare, Shinichi. Non farò la fine di Yui. Sarai tu quello che ci lascerà le penne questa volta, stanne certo!

    Ridacchio. Sa sempre quello che penso. No, non permetterei mai a Miyako di sopravvivermi. Piuttosto la faccio io la fine del topo, questa volta.

    Sospiro. Però ci portiamo dietro anche le ragazze. Un po' di scorta può sempre far comodo. E chi le sentirebbe se dopo tutti questi anni le lasciassi indietro?

    Miyako soffia. Poi mi guarda e sorride. Va bene, ma le divise le scelgo io!

    ***



    Tutti, al briefing di Suna, si sarebbero accorti dell'arrivo della brigata Kurogane. Saremmo arrivati opportunamente in lieve ritardo, dopo aver origliato da distante il discorso.

    Gli altri ninja stavano scegliendo i cavalli mentre cinque cavalieri sarebbero giunti dall'interno del villaggio. Quattro cavalieri sono ricoperti totalmente dalla testa ai piedi da un mantello con turbante bianchi. Persino il volto è ricoperto da un velo bianco. Il cipiglio marziale delle figure, la copertura e gli occhi duri non avrebbero mai fatto pensare che si trattava di quattro bellissime donne (una delle quali è mia moglie).

    Io le guido, a torso nudo. Un corpo scolpito dai muscoli e dalle cicatrici. Pantaloni bianchi fermati da una fascia blu al posto della cintura. Diversi bracciali d'oro stringono le gambe e le braccia. I capelli scuri sono adornati dal coprifronte di Suna, per una volta nella vita utilizzato come si dovrebbe.

    Mi avvicino alla posizione di Shunsui, se fosse stato presente. Avrei preferito fosse a terra ma se anche fosse stato a cavallo sarebbe stato lo stesso.

    Il clan Kurogane risponde alla richiesta del Kazekage. Shinichi Kurogane a rapporto, pronto a intervenire per la salvezza di Kusa.

    Mi sarei quindi girato verso gli shinobi li presenti. Con la coda dell'occhio avrei riconosciuto sia Shu Akasuna che Ryuji Nekki.

    Porto il pugno destro al petto, poi lo alzo al cielo. Per Suna!

    Le mie quattro cavaliere avrebbero emulato il mio gesto. Per Suna!

    Mi sarei girato verso Shunsui, ridacchiando e cercando di non farmi sentire troppo dagli altri ninja presenti. Fiero di servire al vostro fianco e di seguire i vostri ordini. Ma cercate di dare un po' di carica ai nostri ninja, stiamo mandando questi ragazzi a morire, diamine!

    Sarei tornato al fianco di Miyako che, sempre occultata nelle sue vesti, mi avrebbe consegnato un mantello blu che avrei indossato, ricoprendomi anch'io e lasciando scoperti gli occhi.

    I nostri alleati avrebbero potuto riconoscerci facilmente. I mantelli bianchi avevano il simbolo di Suna sulla schiena, in inchiostro nero. Io, lo stesso simbolo ma ricamato in oro.

    È tempo di cavalcare verso Kusa.

    Durante la cavalcata io e le ragazze avremmo mantenuto la formazione, io e Miyako affiancati davanti con il trio delle mie ex-allieve dietro di noi.

    Contenta? Ho fatto tutta la scenata come volevi.

    Bravo. Sai dare spettacolo quando vuoi. Hai visto poi? Te l'avevo detto che avrebbero chiamato anche lui.

    Già. I marionettisti in uno scenario di guerra sono preziosi come l'oro. Infatti hai visto chi il kazekage ha scelto come comandante in capo.

    Ti fidi di lui?

    Non saprei. Non conosco granché di Shunsui Abara, ma se il moccioso lo ha messo al comando di questa missione deve essere un ninja abile, oltre che fidato.

    Annuisce, da sotto il mantello. Di la verità, che ti sei divertito a fare la scenetta.

    Rido. Seguire gli ordini della signora del mio cuore facendo il diavolo a quattro? Ovvio.



    OT
    Come da scheda le tre gregarie sono una delle normali competenze gregari. Miyako è una gregaria d'elite, senza competenze aggiuntive. Non appena avrò la possibilità (vedasi ts e derivate) le proporrò la scheda così da avere delle capacità utili a complemento di Shinichi.

    Auguro buona giocata a tutti! :D /OT
     
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    L'Erba Tinta di Sangue


    Moderato: Briefing



    Presagi arrivavano dal nord. Cosa stava accadendo in quel piccolo paese cuscinetto che si estendeva subito sopra al paese del fuoco? Guardando i quella direzione si potevano vedere stormi di corvi che volavano verso il mare per scappare da quella che avrei scoperto essere una guerra ormai sull'orlo dello scoppiare. dalla distanza scorsi subito un messo dell'amministrazione correre in affanno verso la porta della nostra dimora. Mi trovavo su di uno dei balconi a meditare sulle voci che avevo sentito dai mercanti conosciuti nelle vicinanze delle mura e, senza troppa difficoltà, capii che l'uomo si sarebbe fermato esattamente davanti al nostro cancello di li a poco. Rientrai in casa raccogliendo il poco equipaggiamento che non portavo sempre con me e mi recai subito al cancello, arrivando un attimo prima che il messo si presentasse a me. Lo so. L'Hokage vuole vederci. Portami da lui per la prima volta non avevo un sorriso sul mio volto, la guerra non ne meritava uno.

    Mi trovai al cospetto del Kage e, al mio fianco riconobbi Asami, almeno una faccia conosciuta.. in più al fianco dell'Hokage era presente un ninja che non avevo mai visto, ma che sapevo essere il segretario del capo del villaggio della foglia quindi, alla fine, era una seconda persona apparentemente importante per e a cui dare ascolto. Da subito prese la parola Raizen. Andò a spiegare dettagliatamente cosa stesse succedendo su di una mappa in cui erano presenti alcune informazioni riguardanti gli eserciti in campo e i luogo fondamentali. Capii che uno degli obiettivi era la città di Kuso. Questo centro abitato era l'ultima avanguardia che permetteva di mantenere a distanza la guerra dal paese del fuoco. Signore, se davvero l'attacco è di così grande scala non possiamo sicuramente proteggere tutta la gente presente in quella città. Dobbiamo prevedere un piano di evacuazione che permetta ai civili di andarsene il più velocemente possibile mentre in qualche modo prendiamo il tempo necessario per ultimare le operazioni. Avrei quindi guardato la mappa per identificare le strade più sicure da percorrere con gli sfollati appresso. Bisognerà preparare anche un triage medico per i feriti in un luogo sicuro lontano dalla battagli e dalla città. Ho paura che essa stessa diventerà un possibile campo di battaglia. Ero solo un Genin ma non volevo essere inutile, volevo assolutamente aiutare quelle persone che da un giorno all'altro si erano ritrovati in mezzo ad una guerra sanguinaria involontariamente. So che dividere le truppe non è una buona strategia e sicuramente ci potrebbe mettere in difficoltà. Detto questo non possiamo però neanche dimenticarci dei civili. Forse possiamo farci aiutare anche dagli altri villaggi in questo. in modo da evitare una dispersione troppo netta dei nostri uomini. Tornai a guardare la mappa Suggerirei di retrocedere gli sfollati direttamente nel paese del fuoco o chiedere ai paesi vicini un luogo sicuro, si tratterà di moltissima gente. Mi zittii, aspettando una risposta da parte del Kage o di chi per esso. Mi aspettavo probabilmente anche di essere ripreso per il modo in cui mi ero posto, probabilmente troppo schietto e diretto per un semplice ninja all'inizio del proprio percorso, ma ciò non mi importava. L'importante era salvare più persone possibili dall'orrore che l'inizio di una guerra porta dietro e davanti a se.


     
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