A Spasso nel Tengu

Le cose si complicano.

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    È colpa tua. Ratty

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    A Spasso nel Tengu

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    Piccolo Mondo Antico

    [Continua da Qui]

    Era un caso particolare, un caso fortuito che forse vede nel destino un crudele manipolatore di eventi per il proprio divertimento. Non vogliatene con il narratore, mero osservatore, ma in quel momento di screzi diplomatici sulla banchina del villaggio di Kiri si stavano in realtà verificando delle circostanze estremamente improbabili e che tuttavia sarebbero state la miccia per gli eventi futuri. Ou attendeva sopra le acque, scrutando pigramente quel tratto di costa così cambiato da quando lo aveva visitato anni addietro, quando ancora solcava i cieli libero di apprezzare il mondo, senza il pesante fardello di un sovrano. Stava contemplando quei luoghi, aspettandosi quasi con appetito da gourmet l'emozione malinconica che pensare al passato gli avrebbe provocato, ma scoprì suo malgrado che, sebbene avesse ben chiari quei ricordi...di fatto non provava niente. Inizialmente prese la cosa per assodata...per secoli non aveva provato alcuna emozione a causa della Maledizione che era stata gettata sui draghi del nord, ma la maledizione almeno in teoria era stata spezzata da anni...e da anni lui e la sua specie erano tornati a vivere e godere dell'intero spettro emotivo come fossero bambini che esplorano il mondo. L'assenza di emozione lo atterrì e spaventò. Raizen... La sua voce preoccupata arrivò sicuramente all'Hokage così come ai ninja che aveva vicino ...qualcosa non quadra... il tono cominciava già a diventare più neutro. ...sono preoccupato. O meglio, ora non lo sono più...né spaventato. Niente. Fino a divenire una comunicazione del tutto priva di emotività. Raizen. Non provo più nulla. Come durante la maledizione. Rivolse lo sguardo verso nord-ovest. Suppongo sia successo qualcosa alla Valle del Vento. Andrò a verific...oh. Curioso effetto.



    Ben presto avrebbero compreso di cosa stava parlando, dato che all'orizzonte, in totale contrasto con l'ora del giorno o la latitudine, un bagliore verdastro era andato in crescendo e sembrava avvicinarsi di gran carriera, coprendo l'intero campo visivo. Diverse persone si sarebbero allarmate al porto e qualcuno avrebbe urlato, forse facendo per fuggire, ma la velocità di quell'aurora boreale sinistra era tale che avrebbe inghiottito l'intera Kiri in pochi secondi, forse circondando l'intero mondo in una manciata di minuti! Non avevano scampo...l'onda verde li avrebbe travolti! La sensazione che avrebbero provato sarebbe stata...beh, sostanzialmente nessuna. Nemmeno una lieve brezza né un formicolio sulla pelle, così come nessuna alterazione percepibile del loro chakra. Forse, a voler essere pignoli, avrebbero notato che sia Ou che Etsuko erano spariti nel nulla...che il molo sembrava un pò diverso, specie le barche ormeggiate che avevano cambiato posizione e forma. E poi tutto era in gradazioni di grigio, inclusi loro, nemmeno fossero dentro una vecchia foto, ma si trattava sicuramente di un dettaglio di scarsa rilevanza.

    Era giorno (o almeno lo sembrava vista la luce anche se priva di colori) e la gente era indaffarata nelle questioni quotidiane, ma si leggeva una grande tensione nei loro sguardi stanchi, senza contare che c'era nettamente più gente di prima, e di un gran numero di etnie diverse. Ninja di Konoha con tanto di coprifronte sedevano guardinghi su alcune casse, parlando con uomini scuri di Kumo. Un silenzioso ninja della Sabbia sonnecchiava con la schiena appoggiata a un muro, pallido ed emaciato, mentre un pescatore dal petto villoso gli urlava qualcosa di indistinto sul dargli una mano con le casse del pesce. Pochi civili, molti ninja di tutto il continente. Molta paura palpabile nell'aria. Youshi e Fudoh potevano riconoscere la loro città, ma al contempo qualcosa stonava, sia per tutte quelle persone che per la posizione di panche, cestini, sistemi di difesa e passaggi "segreti" noti ai soli ninja di alto rango per spostarsi facilmente...persino certi edifici erano della forma o dimensione sbagliata...peccato non poterne distinguere il colore. A giudicare da un tizio in bicicletta che li schivò, i tre erano fisici e reali tanto quanto quel posto...ma cosa stava succedendo?
    Non lontano, una fanciulla con il coprifronte di Taki, forse nemmeno quindicenne, vendeva dei fiori ai passanti con scarsi risultati, finendo persino per essere spintonata da uno scorbutico shinobi di Iwa che le mandò anche qualche malaparola. Caduta a terra, la ragazza sembrava sul punto di piangere quando un uomo alto e con un lungo soprabito scuro le si avvicinò, aiutandola ad alzarsi. Era qualcuno che Youshi non poteva non riconoscere: Kotaro Tokugawa!

    Nemmeno il tempo di reagire e alle sue spalle sbucò un ragazzetto che poteva vantare appena un accenno di peluria rada sul labbro superiore, non molto alto ma con occhi che Youshi aveva visto milioni di volte e che avrebbe presto identificato chiaramente dopo aver fatto mente locale: suo nonno Ossuri Tokugawa, ancora ragazzino, con un Gi da allenamento! Non distante un efebico giovane del tutto identico a Etsuko si stava avvicinando dopo un gran sospiro, tirando fuori il portafoglio per comprare tutti i fiori della fanciulla, ma i suoi abiti erano totalmente diversi da quelli che Etsuko indossava poco prima, dato che portava un elegante kimono con decorazioni che ricordavano delle volpi. Scrutando il cielo in cerca di Ou non avrebbero trovato niente...la Volpe sarebbe stata disorientata tanto quanto Raizen, ma sicuramente quello non era un genjutsu...

    Cosa stava succedendo?
     
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    Scosse la testa, vedendo che il giovane chunin, senza troppe sorprese ma con una punta di delusione, restava calcificato nelle sue idee.

    Oh si che persegui una giustizia Fudoh, ma spesso non gli si da questo nome per alleggerirsi del peso che comporta prendere una decisione, esprimere un giudizio.
    Mi chiedo però perché dovresti scusarti personalmente, non vedo a quale titolo.


    Lo guardava con vivo interesse, nato dall’atteggiamento curioso che il Kiriano aveva verso le armi.

    Quanto a me... sono vivo per pura fortuna.
    La mia parte corrotta è stata uccisa letteralmente, era un clone e purtroppo è stato farlo, non c’era modo di salvarmi, io stesso in quel momento desideravo la morte perché sentivo che qualcosa di insostituibile mi veniva portato via e ti segnalo che nuovamente hai proiettato su di me il tuo ideale di giustizia, ma capisco realmente che tu non l’abbia fatto con malizia.
    Tuttavia a parer mio manchi un importante dettaglio giovane kiriano: io ERO già prima del dominio, eliminarlo comporta ripristinare un qualcosa a cui lui si è aggiunto, per questo volevo farti riflettere sulle possibilità applicabili alle armi.
    Se togli il dominio da esse cosa resta?
    Io credo che la risposta sia un macabro puzzle, non penso che chi li ha creati si sia posto il problema di dargli una maggiore coscienza o coesione oltre quella necessaria ai suoi scopi, lo dimostra la consapevolezza di esseri collettivi ma non di entità indipendenti e singole che possiedono.
    Posto che semplicemente non si scompongano, morendo.


    Quando Fudoh continuò ad affermare che le Armi avevano coscienza scosse più vivacemente la testa, e quanto il tono del kiriano toccò il punto più alto persino le nocche gli si sbiancarono mentre stringeva i pugni: conosceva quell’atteggiamento, la stessa ideologia cieca alle dimostrazioni di fallacia che aveva Youkai, ma non gli fù difficile trattenersi, era un kiriano dopotutto ed era un problema di Kensei.
    Raizen aveva un forte senso di giustizia, ma non era comune che obbligasse qualcuno ad aderirvi a meno di palesi errori o idee che potessero portare a danni irreparabili, le bislacche posizioni di Fudoh erano certamente pericolose, ma fino a quando le avesse mantenute per se stesso non sarebbero state un problema. Tuttavia il suo lasciafarismo non gli impediva di mostrare un moto di rabbia di fronte ad una simile negazione della realtà.

    No.
    TU e tu soltanto illuminato da chissà cosa dici che sono creature Fudoh, io ti ho portato informazioni apprese personalmente, frutto di ricerca e multiple conferme, e non solo eviti di rispondere alle domande più complesse che le tue convinzioni dovrebbero farti porre, ma ribatti anche le mie affermazioni con mere supposizioni.
    Non ho ancora sentito ragioni per le quali dovrei dare credito alle tue affermazioni, me le butti davanti e ti aspetti che ci creda nonostante la mia esperienza sia agli antipodi.
    Mi dispiace, ma senza l’ombra di un dubbio, o di una riflessione sulle conseguenze qualsiasi azione è pericolosa e scellerata e qualsiasi discorso è meno che aria fritta, persino le mie lo sarebbero.
    Spero che col tempo rifletterai quantomeno su ciò che ti ho detto.


    E lì avrebbe chiuso il discorso, consapevole del vicolo cieco a cui erano arrivati.

    Non evito mai di condividere informazioni utili al bene comune.

    Replicò piccato all’insinuazione di Fudoh.

    Non so per cosa l’Oni volesse quel potere, è possibile che la ragione sia quella che dici, ma ne ho il forte dubbio.
    Il potere sciamanico di Ogre evocava poteri dai suoi simili dentro di se, Oni diceva che voleva per sé quel potere perché gli spettava di diritto, sembrava lo volesse usare esclusivamente per potenziarsi, ma in quel momento il suo intento fosse rivelarmi cosa ne avrebbe fatto.
    Quindi si, se siamo sfortunati potrebbe usarlo anche per quello, ma questo significherebbe che i clan di Iwa sono nuovamente attivi e collaboranti, la forza lavoro necessaria a creare le Armi è imponente e l’Accademia è vigile.
    Credo e spero che non ci siano sfuggiti simili movimenti, ma se nutri simili sospetti e vuoi verificarli con queste nuove informazioni avrai a disposizione qualche shinobi di Konoha, ma sappi che fino a ricevere prove inconfutabili delle tue affermazioni si opporranno a qualsiasi azione conservativa verso le armi.
    So per certo che i colossi al momento sono praticamente introvabili, sono passati tremila anni dal loro ultimo risveglio e riposano nelle profondità della terra, solo il contratto permette di trovarli facilmente.
    Ma purtroppo su questo non ho certezze, immagino che possa esserci un modo per stringere un patto o per rintracciarli, poche cose sono davvero impossibili.


    E su quei dubbi, quasi profetici, si fece avanti Ou.

    Beh, non mi sembra di aver riportato informazioni sbagliate, sono anche stato cortese, a Yaoukai gli avrei già dato qualche scappellotto…

    Le sue sopracciglia alle parole successive si agitarono in un crescendo di emozioni, prima dubbiose, poi sorprese ed infine preoccupate.

    Com’è possibile?
    Di cosa stai parlando?
    Cosa potrebbe andare storto alla valle?
    Il sigillo è spezzato!


    Ma le sue domande erano destinate a rimanere senza risposta.

    Che effetto?

    Si voltò nella sua stessa direzione e vide un bagliore verde avanzare, non ne aveva mai visti di persona ma sapeva dell’esistenza delle aurore boreali, e sembrava essere proprio una di quelle, ma si muoveva e lo faceva rapidamente.

    ...che cazzo.

    Fece qualche passo indietro, inizialmente disorientato, i suoi occhi dardeggiarono nei dintorni cercando di registrare eventuali minacce e elementi da difendere ma la sua esperienza gli disse che la spada era inutile e la pelle del demone ugualmente. Avrebbero potuto reagire con più tempo, avrebbe consigliato a Fudoh di usare la sua gravità per influenzare quel fenomeno, ma ancora non aveva la più pallida idea delle sue capacità.
    Chiuse gli occhi quando l’onda arrivò, nell’istintivo gesto di proteggere qualcosa di così delicato…
    ...ma niente successe.
    Li riaprì quasi timidamente, Ou era sparito e con lui Etsuko, ma questi erano solo i dettagli più grandi, tutto attorno a loro era cambiato, il mondo stesso era slavato, desaturato, come un ricordo, come quando nei film veniva mostrato… il passato.
    Per un secondo un moto di disperazione gli stritolò il cuore: NON POTEVA subire la stessa maledizione di Tian, non in quel momento, non quando si stava avvicinando a piccoli passi a risolverla. Il Generale però, suo padre, non gli aveva mai riportato quella particolarità, e poi erano in tre lì, non soltanto lui.
    Senza pensarci troppo quindi prese un sasso lo fece saltare due volte su una mano mentre sceglieva un obbiettivo, uno scorbutico si fece presto largo tra le sue percezioni per aver spintonato una ragazza ed ecco che divenne l’esperimento per capire se potevano interagire con quel tempo o gli erano estranei.
    La pietra volò precisa ma non troppo forte verso la testa dello scorbutico, l’avrebbe centrato in pieno se fosse stato possibile farlo, ma non era troppo grande e se la sarebbe cavata con un bernoccolo, ma se qualcuno stava dirigendo l’orchestra ricreare una ferita adatta a quel sasso non sarebbe stato immediato come dare risposte ad eventuali interazioni.
    Verificate le loro possibilità si rivolse ai due mentre faceva dei sigilli.

    Qualcosa ci accomuna in qualche modo, non eravamo gli unici shinobi del porto eppure in questa situazione ci siamo solo noi, ma di voi so tremendamente poco per fare qualsiasi tipo di ipotesi.
    L’ultima volta che ho sentito di problemi simili era da mio padre, una maledizione, lo condanna a saltare nel tempo.
    I Koro di Iwa che manipolano il tempo gli hanno permesso di nascondere una delle armi proprio modificandolo, ma questo l’ha condannato essendo l’infrazione troppo grande, io in qualche modo ho interagito con le sue azioni distruggendo l’arma che ha creato, l’Oni ha confermato che fosse distrutta… ma voi?


    Quando finì di parlare i sigilli per l’evocazione erano completi, se qualcuno avesse risposto sarebbe stato un vecchio drago bianco, se il tempo poteva avere un volto avrebbe avuto il suo viso, malgrado le scaglie non potessero essere preda delle rughe qualcuna di esse era crepata, qualcuna ingiallita e persino un pezzo di corno era mancante, sostituito da un solido anello di metallo per fare in modo che il danno non si espandesse rigando quella nobile colonna d’osso e cheratina.

    Tekuro, ti ricordi di me?
    I Draghi del Nord come stanno?


    Semplice e diretto, per il momento sarebbe bastato.




     
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    Falce dei Kaguya


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    Un mondo in scala di grigi

    Giudizi in Bianco e Nero



    L'Hokage continuava con le sue argomentazioni, ma ognuna di esse, avevo ormai capito, partiva da un punto di vista che non poteva coincidere con il mio.
    E questo, il gigante sembrava non riuscire ad accettarlo, proprio perché le "Armi di Iwa" erano puzzle mostruosi tenuti insieme dal Dominio, senza concezione di se.
    Una convinzione che non capiva come potessi non condividere, a quanto pare.

    Non hanno concezione di esseri indipendenti, ma solo come collettivi?, pensai fra me, con un sorriso amaro, dopo il suo accenno al suo essere "se stesso" prima del Dominio, cosa assente negli Dei Guerrieri, secondo lui.
    Perché l'Hokage non aveva sentito la coscienza del Gashadokuro, che parlava di se stesso al plurale e reclamava vendetta contro Pangu, oltre a predicare la loro malsana idea di controllare gli altri per salvarli.
    L'Hokage non aveva avvertito nemmeno la folle idea di "bello" che aveva il Dio Guerriero con i tentacoli che avevo incontrato a Genosha, quello che vedeva tutti come nemici.
    Se non era quella consapevolezza di sé, allora cos'era?

    Se tolgo il dominio dagli Dei Guerrieri, restiamo noi: Seconde e Terze Generazioni, forse non folli di bellezza, o pieni di odio, ma con una maggiore consapevolezza dell'orrore da cui siamo nati, anzi da cui siamo stati creati., pensai ancora fra me, guardandolo, ma evitando di dirgli tutto ciò: in fondo, ci vedeva solo come mostri creati mettendo insieme parti di Pastori della Terra e sembrava inverosimile che potesse spostarsi da quel punto di vista.

    Non cercai nemmeno di spiegargli perché ritenevo di dovere delle scuse a questo "Ogre" ed ai suoi simili, un motivo strettamente legato alla mia natura ed al mio desiderio di trovare qualcosa di chiaro sulle mie origini, più di quanto i due Dei Guerrieri con cui avevo finora interagito, mi avessero concesso.

    Non aggiunsi altro nemmeno al suo commento sulla mia "aria fritta" e "supposizioni", anzi notai che sembrava parecchio diffidente anche per i miei sospetti sulla "Signora di Taki": ancora una volta si focalizzò di più sulle sue conoscenze, sull'Oni e su questi "clan di Iwa".
    In compenso mi concesse l'eventuale aiuto di qualche ninja di Konoha per scoprire qualcosa sui "miei sospetti": La ringrazio, Hokage-sama, volevo scoprire qualcosa di più su questa Signora di Taki: come sa, ho un amico fra i ninja del suo villaggio, Yato-san, e di certo il suo sarà un aiuto valido e gradito, oltre, eventualmente, di qualsiasi altro shinobi abbia in mente, oltre me ed il Tokugawa, con cui abbiamo già investigato alla Cascata., avrei semplicemente detto, rivolgendo per un attimo l'attenzione a Bendino-chan: mi aveva fatto sfuggire la possibilità di incontrare la Maya Orihara di Taki.
    Ma anche lui, come l'Hokage, vedeva le cose da un punto di vista diverso dal mio: lui puntava a "Kiri", a seguire gli ordini del Mizukage e quindi Ago ed ottenere informazioni da dare al suo kage erano tutto, non capiva la mia necessità di scoprire le mie origini... le sue le conosceva.

    Mi nacque un sorriso triste in mente, l'ennesimo: fino ad alcuni anni prima, ero solito dire che farsi condizionare dal proprio clan o famiglia, ritenersi più degni di altri solo perché si era nati in una famiglia fatiscente, fosse una stupidaggine, che non mi interessava tutto ciò.
    Lo sapete, io sono Fudoh, cresciuto da solo per le strade di Kiri e non avevo bisogno di un cognome, un clan, o qualcuno alle mie spalle.
    Vi ricordate, no? Lo avevo pensato diverse volte davanti a Bendino-chan, Elmo-san e tutti gli altri ninja del mio villaggio che facevano grande gloria del loro cognome.
    Persino davanti a quel medico nel paese dell'Orso, da genin, pensai la stessa cosa.
    Tutto, però, era cambiato a Tsuya, quando avevo scoperto di essere la Prigione di un Dio Guerriero, di non essere stato semplicemente abbandonato dopo la nascita, ma di essere stato creato come intrappolare ciò che il mastodontico Hokage definiva un "abominio", un "puzzle".

    Ero perso in queste mie personalissime riflessioni, così non diedi troppa attenzione allo scambio fra suddetta Montagna d'uomo e qualcuno che non avevo notato al mio arrivo alle mura, mi focalizzai sulla parte finale della discussione, mentre accennavano ad una "Valle del Vento" ed a qualcosa di "curioso".
    Poi la mia vista fu avvolta da un bagliore verde che d'improvviso stava invadendo l'orizzonte.
    Che cavolo?, riuscii appena a dire, mentre quel colore invadeva la mia visuale, l'ultimo prima che il mondo diventasse una scala degli grigi, un mondo che, per di più, non riconoscevo.
    Cosa?, pensai, guardandomi attorno, spaesato, sia per l'assenza di colori, sia perché solo l'Hokage ed il Tokugawa erano rimasti con me sulle Mura.
    Queste, però, non sono le Mura..., bisbigliai preoccupato, non riconoscendo del tutto il luogo dove mi trovavo: sembrava Kiri, ma non vidi né Etsuko-san, né gli edifici che mi erano noti, come l'Amministrazione, o l'Ospedale.

    Calma, rifletti., mi dissi, ricordando l'unica altra volta in cui avevo vissuto un mondo in scala di grigi, al cospetto del Gashadokuro.
    Per prima cosa, tastai la cotta di maglia (della salute) sotto i miei abiti: era ancora lì la struttura di ossa, il lascito della Seconda Generazione.
    Mi guardai i capelli, cercando di abbassarne una ciocca e, stavolta, non erano rimasti rossi, anche loro erano in scala di grigi, mi guardai di nuovo attorno, cercando la presenza delle due bambine dell'Albero di Tsuya, o il teschio volante, ma vidi soltanto una marea di sconosciuti con coprifronte di ogni genere.
    Ero quasi tentato di cercare la presenza di qualche Dio Guerriero, ma dei rumori fra la folla mi portarono ad osservare una ragazzina gettata a terra e poi soccorsa da tre tizi con apparentemente di Kiri.
    Tokugawa, quello con l'abito lungo... mi sembra di conoscerlo. E c'è Etsuko-san, ma s'è cambiato d'abito?, chiesi a Bendino-chan, puntando verso lo strano trio che stava aiutando la ragazzina di Taki.
    Dov'è finito l'Ospedale? Perché una ragazzina di Taki sta vendendo fiori qui a Kiri? E quando ha avuto tempo Etsuko-san di cambiarsi?, furono le domande che mi correvano per la testa, prima che l'Hokage, che intanto aveva ben pensato di prendere a sassate un tizio con un coprifronte che non riconoscevo, iniziasse a parlare.

    Lo guardai perplesso ad ogni nuova parola e non per la storia dei salti nel tempo, in fondo, sono la terza parte di un Dio Guerriero intrappolata in un ninja di Kiri, che diritto ho di dire che qualcosa è impossibile o meno?
    No, quello era il meno, il resto mi suonava assurdo: il fatto che dei ninja di Iwa avessero manipolato il tempo permettendo a suo padre di saltare e maledicendolo aveva avuto un effetto su me e Bendino-chan? Mi sembrava una cosa parecchio azzardata.

    Accomunarci? Con tutto il rispetto, Hokage-sama, questa è la seconda volta che la incontro: io, lei ed il Tokugawa ci siamo visti tutti assieme solo ai tempi della Bakekujira., gli ricordai, prendendone piena consapevolezza anche io, mentre lo dicevo.
    Questa storia della maledizione: non stiamo parlando di un'influenza, anche se lei avesse contratto questa maledizione quando ha ucciso il Tengu, stiamo parlando di anni fa: perché solo oggi questo problema? Perché non quando eravamo tutti all'Abete?, domandai all'altro, prima di voltarmi verso il Tokugawa.

    Era vero: ci eravamo incontrati tutti e tre soltanto all'Abete, ma poteva avere a che fare con tutto questo?
    Avevo vissuto incontri più assurdi: a Genosha aveva su di me già il Gashadokuro e la Bakekujira, quando quel tentacolo mi aveva raggiunto, eppure non era successo niente del genere.
    Perché ora? Se ciò che l'Hokage diceva era vero, perché proprio lì?

    Quelle domande, me ne fecero sorgere un'altra, mi guardai intorno e puntai il tizio con il coprifronte che non riconoscevo, quello che il montagnone aveva preso a sassate: Ehi! Sono un medico, ti ha fatto male? Posso darti un'occhiata, sai potresti avere qualche danno... ti ricordi dove ti trovi e che giorno è, sì?, avrei chiesto allo sconosciuto scorbutico, provando, quanto meno a capire un quando.
     
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    Nebbia che vela e svela

    I

    Rimasi assorto, per un momento, dalle nebbie striscianti che velavano e svelavano strade su edifici di una Kiri sconosciuta, o meglio, antica: alcuni edifici, infatti, affioravano in ricordi di antiche cartoline, altri erano i medesimi ma senza le ingiurie del tempo. Mi resi conto che, pensando a quelle antiche raffigurazioni di Kiri che in parte riconoscevo in ciò che mi circondava, le scale di grigi che avevano sostituito ogni colore erano le medesime, guardai le mie mani e poi i volti dei miei compagni. Socchiusi l'occhio, meditabondo, e un lampo di colore verde esplose dietro le palpebre: ecco che la mia mente iniziò a elaborare ciò che era successo.
    Ci trovavamo all'esterno del villaggio, l'impasse ai cancelli sembrava essere stato accantonato a favore di un discorso di principi e moralità - cosa non rara quando tra i presenti vi era Fudoh-san - rispetto alle armi di Iwa, gli Ogre e Oni. Ricordo che bevvi avidamente le loro parole: le mie informazioni su certuni fatti era piuttosto limitata, per questo - mantenendo un'espressione impassibile - ascoltai i fiumi di parole dell'Hokage e i morali argini che il primario di Kiri imbastiva in risposta. Fu proprio verso il mio compaesano che mossi un cenno di assenso: certamente non mi sarei lasciato sfuggire la possibilità di indagare sulla Signora di Taki e, soprattutto, sul suo guerriero Nikaido; ma non aggiunsi altro, non ne ebbi il tempo.
    Fu il drago prima a parlare con tono preoccupato, poi annichilendosi mosse lo sguardo verso oriente. Da lì un bagliore verde sembrava muoversi rapidamente verso il villaggio, troppo rapidamente per capire cosa fosse o mettersi al riparo da esso - come tentarono diversi kiriani impauriti - ricordo che guardai quella luce e mi scoprii privo di paura, sorpresa o curiosità.
    Mi avvolse e, come superato un velo su un altro mondo, tutto si presentò diverso.

    Eravamo rimasti solo io, Fudoh e l'Hokage. Attorno a noi una moltitudine di persone, diversi erano i simboli dei villaggi rappresentati sui coprifronte dei numerosi shinobi, corrucciai le sopracciglia vedendo ninja di konoha e kumo parlare agli angoli di una strada in maniera guardinga, poi mossi il mio sguardo sulla folla che, pareva, agitata da una tremito, da una comune nota emotiva e corale: paura e tensione ne facevano infatti da padrone nelle strade nei pressi dell'entrata di Kiri. Fu per via di quella sensazione che si respirava a pieni polmoni che rimasi interdetto dal gesto del capovilaggio di Konoha, mossi lo sguardo stupito verso di lui e a denti stretti, mentre la rabbia mi montava in petto per tanta scelleratezza e lo sguardo si ripose sulle conseguenze del suo gesto, che dissi più a me stesso che ai miei compagni di sventuraInfondo non sembra che la tensione che aleggia su questi luoghi possa essere tagliata con un coltel...
    Le parole mi morirono in bocca mentre Fudoh confutava ogni dubbio: quello era Kotaro Tokugawa. Tentai di fermare le parole del Kage e i sigilli che stava componendo, quando parlò di salti temporali, la mia mano si sarebbe appoggiata rapida sulla sua spalla e con voce seria dissi velocemente: Non opporti, non ti farò alcun danno.

    Se Raizen non si fosse opposto, infatti, saremmo spariti alla vista di Fudoh e, soprattutto sperai, alla vista di Kotaro e le altre persone coinvolte prima che ci potessero identificare in mezzo a quella folla che ci circondava, malgrado le dimensioni del Kage. [Slot azione I e II: Passo di Tenebra] Saremmo ricomparsi a poco meno di una ventina di metri da dove ci trovavamo, l'ombra di un edificio lì vicino, infatti, avrebbe rappresentato il ponte perfetto per il passo di tenebra. Speriamo che non abbiano fatto in tempo a vederti dissi seccato verso di lui, scuotendo leggermente il capo, mentre vedevo Fudoh muoversi verso il ninja che era stato bersaglio del Kage. Respirai a pieni polmoni, avevo bisogno di ossigeno, avevo bisogno di pensare. Il mio sguardo si pose su di lui, non sapevo se avrebbe ripreso a comporre le posizioni magiche che avevo interrotto precedentemente o meno. Ovunque ci troviamo siamo qua fisicamente una deduzione a cui ero giunto in seguito allo shinobi che ci aveva schivato, poco prima, in bicicletta E la possibilità che ci troviamo in un momento passato e dannatamente concreta il mio sguardo si pose sugli edifici che ci circondavano Il tizio che mi ha indicato Fudoh è uno dei Tokugawa più potenti che vi sia mai stato e la città è priva degli edifici costruiti nell'epoca di Kensei-sama feci una pausa, quindi alzai lo sguardo verso di lui Quindi suggerirei - finché non potremo escludere che le nostre azioni possano avere delle conseguenze - di evitare di affrontare la cosa di petto, rischiando di modificare il presente o il futuro nel passato. Cosa ne dici, si può fare? la voce era asciutta, mentre osservavo le reazioni delle persone coinvolte che, dalla nostra posizione, ci davano le spalle cercando di cogliere se ci avessero visto sparire o meno.
    Rilassai le spalle e scrocchiai il collo, vedendo Fudoh interagire con il tizio bersagliato dal Kage e, con voce calma dissi Potremmo raccogliere informazioni prima di provare a trarre delle considerazioni quello era il metodo con cui la Mano Nera era solita lavorare, con cui io ero solito lavorare: mi appoggiavo a solide realtà, non vacue possibilità o ipotesi. Alzai un dito verso quel gruppo di ninja che prima aveva attirato la mia attenzione, i ninja di konoha e di kumo non si erano allontanati da dove si trovavano precedentemente Il simbolo sul tuo coprifronte potrebbe permetterti di raccogliere qualche informazione da loro, nel frattempo raggiungerò Fudoh. Kotaro è una persona molto pericolosa. Ritroviamoci qua oppure seguimi, se preferisci non dividerci mossi un passo verso il primario, poi mi voltai verso Raizen e aggiunsi Non so se sono stato abbastanza rapido da evitare che ti vedessero in volto, modificare i connotati e stazze tramite le trasformazione, ma mantenendo le tue vesti potrebbe scongiurare questa possibilità e, allo stesso tempo, permettere a Fudoh di riconoscerti

    Se Raizen si fosse rifiutato o avesse tentennato, non volendo compromettere la mia posizione, l'avrei lasciato lì tra la folla e sarei sparito raggiungendo l'ombra del medesimo edificio. Lì avrei osservato la situazione, iniziavo a capire perché Febh-sama lo chiamava "bue ottuso": agiva di impeto senza remore delle conseguenze delle sue azioni, scossi il capo pensando che avrebbe potuto fare meno danni un elefante in una cristalliera. Quindi mi incamminai a larghi passi verso Kotaro e al gruppetto che Fudoh stava raggiungendo, sicuro che - data la mia altezza, la folla di shinobi che ci circondava e il cappuccio del mantello che era rimasto calato sul viso fino a quel momento - difficilmente sarebbero stati in grado di riconoscere il mio volto.

    Il primario si preoccupò dell'arrogante uomo che era stato bersagliato, io invece spostai la mia attenzione verso Kotaro e con voce calma avrei chiesto Che è successo? le mie vesti erano le medesime che indossava all'entrata di Kiri, su di esse era rappresentata il simbolo della Mano Nera ma il cappuccio era calato sulle spalle, cercai di cogliere dalle loro reazioni se il simbolo della Mano avesse un qualche significato per loro. A quel punto spostai lo sguardo verso un ragazzo che aveva la stessa fisionomia di Etsuko-san e si stava apprestando a comprare le rose della ragazzina, quindi guardai il terzo bimbo e il mio cuore - se possibile - perse un paio di battiti. Ossuri-sama. Ossuri stava lì, dei baffetti puerili incorniciavano le giovani labbra. Non riuscii a nascondere la sorpresa, fu impossibile non abbandonare la mandibola e rimanere un istante con la bocca spalancata dalla sorpresa. ... Ossuri-sama? domandai incredulo. Se avessi avuto un suo cenno di assenso a quel mio tentativo di riconoscimento, avrei subito chinato il capo e il busto con le mani lungo i fianchi in un sentito e profondo inchino. Dentro di me esplodevano emozioni e sentimenti, la gioia andava e veniva come la marea sulla battigia della malinconia. Non potevo tacere, non potevo trattenere le parole che quel giorno maledetto mi morirono in gola, non potevo perdermi l'occasione di parlargli. E' un onore incontrarti alzai il busto e lo guardai, muovendo qualche passo verso di lui, poi mi sarei inginocchiato portando così i nostri sguardi alla stessa altezza e con voce bassa gli avrei detto Tu, Ossuri-sama... se me lo avesse permesso gli avrei appoggiato la mano sulla spalla e quindi avrei aggiunto Perderai la strada e la ritroverai e questa è la cosa più importante. Non dimenticarlo mai. Ricorda: "Nel momento più buio, solo chi cammina nelle tenebre conosce la via" dentro di me urlavo tutto ciò che gli avrei voluto dire, una lacrima sarebbe scesa lungo la guancia cadendo fino ad sincero e sentito sorriso: mai avrei pensato non solo di rivederlo, ma anche in quello stato, così giovane e - forse - non ancora con gli strascichi di quel tradimento che gli avevano oscurato e indurito il cuore.
    A quel punto mi sarei rialzato, avrei respirato a pieni polmoni e volto il mio sguardo verso la fioraia di taki e, non perdendo il tono gentile e di premura che avevo usato verso Ossuri, avrei domandato: Tutto bene te? La gente è piuttosto agitata, venti di guerra si infrangono sulle coste kiriane
    Vedere Ossuri ragazzo, me ne accorsi subito, mi aveva addolcito e, per un momento, scordai completamente l'assurda situazione in cui ci trovavamo.
     
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    Corsa nelle Tenebre

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    Non avendo fretta di evocare il drago si lasciò trasportare da Youshi, dopotutto non sapeva ne cosa voleva ne perché lo voleva e qualcosa a lui poteva essere sfuggito.

    Perchè se ci hanno visto?
    Per carità, capisco la tensione, ma quel sasso era il giusto scotto per quello scorbutico, non credo che un bernoccolo smuova più di qualche cazzotto.


    Indicò Fudoh.

    Vedi lui?
    Anziché fare il piscialetto sta sfruttando la situazione, ipotizzando un trauma cranico con la scusa di vedere se si sa orientare nel tempo e nello spazio si sta facendo dire dove siamo finiti.
    Le ombre ti sono care Youshi, ma a volte anche agire alla luce può dare importanti informazioni. Rilassati, è molto meglio imparare a mettere delle pezze che muoversi con prudenza sperando di fare tutto giusto.
    Anche perché è totalmente impossibile.


    Continuava a guardare Youshi stranito, sorpreso per la maggiore mentre parlava.

    Siamo qua fisicamente secondo quale dato?
    Il tipo con la bicicletta?
    Propendo anche io per questa risposta, ma necessitiamo di azioni concrete per valutare la nostra posizione con certezza.
    Siamo realmente qui fisicamente o il tizio con la bicicletta doveva già spostarsi?
    E le nostre azioni comportano delle modifiche a cosa accadrà qui e nel futuro?


    Alzò gli occhi al cielo quando gli venne puntualizzato che tra la folla c’era uno dei Tokugawa più forti.

    Il Tokugawa più forte? E dunque?
    Seppure dubito che persino a Kiri diate il titolo di Kage al primo che capita posso assicurarti che questo non avviene negli altri paesi, posso essere prudente finchè non sarà necessario essere imprudenti, ma di sicuro non mi farò impensierire dalla sua presenza.
    Senti, non siamo in uno di quei film brutti da pochi spiccioli che dicono che il tempo è un unica linea non modificabile, questa non è scientificamente la realtà, se lo fosse il solo apparire qui avrebbe cambiato il futuro, e se non l’avesse fatto questo e tu credessi realmente a queste parole… dovresti sederti e pregare sperando che il tuo fiato non appesantisca le ali di una zanzara rendendola incapace di trasmettere un virus a tua madre che non andrà dal dottore non conoscendo tuo padre ed impedendoti di venire al mondo.
    O… qualcosa di simile, spero l’esempio sia stato chiaro.


    Inspirò, come a voler mettere un punto a quella situazione.

    C’è comunque qualcosa di strano, ma visto che temi che la situazione si scaldi troppo troppo in fretta evocherò un drago… ma lo terrò di ridotte dimensioni, sarà come evocare una biscia, difficile ritenerlo un gesto pericoloso.
    Ma non penso ci sia un qualche tipo di conflitto in atto tra le forze presenti, se così fosse si starebbero scannando e probabilmente la città o le mura ne porterebbero il segno, questo è un avamposto e la tensione è per qualcosa che succede fuori, almeno credo, forse la guerra con i Cremisi, solo Kiri rimase in piedi, ma non mi torna la presenza di Kumo e Iwa.
    E seppure mi sbagliassi non credo che un bernoccolo su quella testa di cazzo che maltratta una bambina possa causare qualche impiccagione, ma ci permetterà di vedere come il mondo reagirà a noi e se è un costrutto o meno.


    Avrebbe dunque dato qualche spiegazione riguardo al drago per tranquillizzare Youshi e spiegargli le sue ragioni.

    Riguardo il drago, sono entrati a contatto con i manipolatori del tempo durante una battaglia antica, potrebbero darci informazioni utili, non posso evitare di richiamarli e chiedere informazioni, ma dopo posso comunque fare un salto dai konohaniani.
    Ma non vedo nessuno degno di nota tra loro per ora.


    Se non ci fossero state particolari opposizioni avrebbe evocato il drago come pianificato, rimpicciolendolo ed ottenute le risposte gli avrebbe chiesto di posarsi sulle sue spalle, cosa semplice avendolo evocato grande poco più di un metro e si sarebbe diretto verso il gruppetto raccoltosi vicino alla ragazza.
    Avrebbe sorriso, vedendo quanto Youshi aveva impiegato a cancellarsi dalla linea temporale, e poi si sarebbe rivolto alla ragazzina.

    Tranquilla, il simpatico signore la prossima volta avrà una nota sulla fronte a ricordargli che una guerra non giustifica i bifolchi.

    Da quella posizione si si sarebbe però avvicinato anche a qualche gruppetto del fuoco e avrebbe tentato di adocchiare qualche sguardo bendisposto, possibilmente da ninja di un grado elevato in possesso di maggiori informazioni per poi cercare un approccio.
    Indossava ben pochi segni di riconoscimento che lo identificassero come Kage o Jonin, ma al momento opportuno e con prudenza, se necessario, avrebbe calcato la mano su quei titoli.
    Le sue interazioni per quanto potessero sembrare casuali e sconsiderate erano misurate, utili a capire in quale grado fosse la lancetta della tensione e se c’era dell’astio verso chi interagiva con appartenenti a villaggi diversi dal proprio, quindi difficilmente si sarebbe perso le reazioni degli astanti ad ogni suo movimento, ovviamente nei limiti del suo raggio visivo.




     
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    È colpa tua. Ratty

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    A Spasso nel Tengu

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    Nel Passato?

    Il ciottolo punitivo lanciato dall'Hokage centrò in pieno la testa dello scorbutico che cacciò un netto grido di dolore mentre gli cedeva un ginocchio e si accasciava, con una mano alla testa. AHIO! Mentre il trio di ninja dall'aria familiare soccorreva la ragazza, l'uomo sgarbato si sarebbe voltato in cerca di un colpevole ma sia Youshi che Raizen erano spariti nel nulla, spostati altrove dalle arti del Kiriano, mentre Fudoh si faceva avanti, con prontezza di spirito, per offrire aiuto in cambio di semplici informazioni, pur celando le sue reali motivazioni dietro quell'atto di gentilezza. Uh? Un medico? A vederti sembri più uno straccione kiriano, stai alla larga! Reagì bruscamente l'uomo, rifiutando aiuto per rialzarsi. Voi qui non aspettate altro che un attimo di debolezza per rubarci tutto. Saremo anche profughi ma abbiamo ancora il nostro orgoglio! Ruggì, con l'ira di una frustrazione che evidentemente non dipendeva né da Fudoh né dalla botta in testa, ma da giorni e giorni di tensione inespressa e paura. Magari è stato un tuo complice a lanciarmi il sasso e ora vuoi borseggiarmi! Stavano iniziando ad attirare l'attenzione, con alcuni volti che puntavano nella loro direzione, alcuni dei quali tirati e stanchi, altri semplicemente curiosi...altri alla disperata ricerca di qualcosa su cui sfogare le loro angosce. Prima che la situazione degenerasse però Kotaro si sarebbe fatto avanti, alzando le braccia e cercando di calmare gli animi, usando un tono di voce che, sebbene gentile, non aveva nulla a che vedere con gli atteggiamenti forzatamente effeminati che aveva mostrato nelle sue precedenti (?) apparizioni. Via, Via. Qui siamo tutti nella stessa situazione. E vederci reagire così non farà altro che peggiorare le cose, farete solo il gioco dei Cremisi, e non credo sia questo che volete davvero! Avanti, circolare...circolare...sicuramente il nostro simpatico Obi Kamizuru qui è stato colpito da un ciottolo partito per caso quando ha urtato quella ragazza in maniera del tutto accidentale. Sebbene di malumore molti si fecero indietro, ristabilendo l'ordine, ma intanto l'uomo di Iwa impallidì. Come...come sai il mio nome? Il Fantasma Buio sa molte cose, amico mio <3! E gli fece l'occhiolino. Ora da bravo, fatti controllare dal nostro medico.

    L'uomo iniziò a tremare un poco davanti a quello che era una leggenda della guerra in atto, e si sottopose con estrema docilità al controllo da parte di Fudoh. Io...mi chiamo Obi Kamizuru...sono un profugo di Iwa e siamo a Kiri. Deglutì. Siamo già al secondo anno dell'invasione da parte dei Cremisi e siamo al dieci ottobre del duecentodiciannove. Non era chiaro se Fudoh conoscesse quella notazione, dato che era da parecchio tempo che non era in voga, ma prendeva in considerazione come anno zero la fondazione di Konoha, il primo tra i villaggi ninja dell'era moderna. Che Fudoh conoscesse o meno la storia, comunque, erano in piena guerra coi Cremisi, nella fase in cui tutti i ninja e i civili erano in fuga e in ritirata contro l'Onda Rossa. La guerra sarebbe finita due anni dopo, portando alla nascita dell'Accademia e al nuovo anno zero. Va...va tutto bene dottore? Kotaro sembrava particolarmente interessato a Fudoh. Hai un'aria familiare, sai? Sei carino, e anche se hai i capelli rossi non ti ho mai notato tra le squadre mediche. E io so tutto di tutti ma non ricordo di averti incontrato...come ti chiami? Avrebbe chiesto con molta gentilezza, del tutto inoffensivo almeno in apparenza. Somigli vagamente a quel vecchio sensitivo...come si chiamava? Morio-qualcosa. Aggiunse pensieroso, attendendo una risposta.

    Nel mentre, approfittando del fatto che Kotaro si fosse allontanato, Youshi avrebbe abbandonato la sicurezza dell'ombra dopo il breve scambio con l'Hokage, avvicinandosi al giovane Ossuri che stava evidentemente cercando di attirare l'attenzione della giovane fioraia, anche se invano, dato che lei aveva solo occhi per il giovane Etsuko dal viso elegante e dalle vesti raffinate. Si voltarono alla richiesta di spiegazioni di Youshi, e il sosia dell'Akuma, con una voce molto simile anche se un pò più roca, rispose con gentilezza. Un simbolo curioso quello del tuo clan, devi essere arrivato dalle isole limitrofe perchè non mi pare quello di una grande casata. Comunque c'è stato solo un malinteso che ha interessato questa nostra deliziosa fanciulla. Aggiunse con un sorriso seducente alla volta della stessa, che sembrava sciogliersi a ogni sillaba, con somma irritazione di Ossuri. Ossuri che tuttavia inarcò un sopracciglio quando il giovane Tokugawa si rivolse a lui. ...-sama? Ripetè l'onorifico senza capire. O-chan, a quanto pare hai un ammiratore, anche se più anziano di te. Ridacchiò Etsuko, mentre Youshi lo ignorava e si faceva avanti, lasciando il giovane Ossuri oltremodo perplesso. Un onore? Ma chi ti ha mai visto? KOTAROOOO, c'è un tipo strano qui! Avrebbe detto, cercando di richiamare l'attenzione di suo fratello maggiore che tuttavia era troppo concentrato su Fudoh. Etsu-kun...non mi piace questo tizio. Mormorò, cercando di portarsi dietro all'amico, che ancora ridacchiava. Per una volta che qualcuno riconosce i tuoi sforzi, io non mi lamenterei. Questo tuo ammiratore ama le entrate drammatiche con queste affermazioni, no? Possiamo conoscere il tuo nome?

    In ogni caso Raizen nel mentre avrebbe cercato di evocare Tekuro, uno dei draghi più anziani che conosceva, ma nessuno avrebbe risposto al suo Richiamo. Perché il suo nome non era sul contratto. Non ancora.
    Dovette quindi avvicinarsi senza creature a guardargli le spalle o fornire informazioni, proprio mentre Youshi si avvicinava alla ragazza che tuttavia non sembrava molto interessata a lui, guercio e con il viso strano, mentre accanto c'era un fotomodello come Etsuko. Io...si. Rispose, costretta da quella domanda a riflettere sulla sua condizione, finendo per essere travolta dall'emozione e iniziare a singhiozzare. La mia famiglia è stata interamente spazzata via dall'Onda Rossa. Eravamo i difensori delle Sacre Fonti, evocatori dei Kappa. Io stavo iniziando il mio addestramento con il leader dei Kappa e sono sopravvissuta solo per questo, ma non si può stare troppo tempo in quella zona e sono dovuta scappare...e molti altri con me. Non sono nemmeno al livello di una genin, cerco di sopravvivere vendendo fiori e facendo piccoli lavoretti...la mia non è agitazione...la mia è disperazione. Quando l'Onda arriverà qui dove andremo? Il continente a nord-est ha rifiutato tutti i profughi affondando le loro navi... Etsuko avrebbe provato a tranquillizzarla. I soldati ancora combattono, e presto ci sarà una controffensiva. Inoltre la Vera Nebbia di Sangue guiderà Kiri alla vittoria! Rincarò la mano Ossuri, cercando di farsi bello agli occhi della donna, ma Etsuko gli lanciò un'occhiataccia e il Tokugawa non aggiunse altro sull'argomento.

    Raizen dopo aver gettato il suo commento che tuttavia Ossuri e la ragazza non compresero, ed Etsuko invece accolse con un sorriso furbo, si avvicinò al gruppetto di Konoha poco distante. La sua stazza era decisamente notevole, rispetto a quel gruppo di shinobi dall'aria smagrita e sul chi vive, ma riconobbero il coprifronte, anche se non il viso, rilassandosi. Sei un Akimichi? Mai visto uno così grosso a Konoha se non del loro clan. Gli altri ridacchiarono, goliardici, ma si trattava di una risata nervosa e forzata, per cercare di distogliere la testa dalle preoccupazioni. Io sono Mirai Aburame. Avrebbe detto quello con i classici occhiali da sole del clan, un tizio molto magro coi capelli afro. Io invece sono Ito Yamanaka. Tu come ti chiami? Si presentò un giovane biondo sulla ventina con capelli biondi raccolti in una coda di cavallo. Spero che la guerra finisca presto...questo posto puzza terribilmente di pesce ed è pieno di gente strana. Guarda quel barbone coi capelli rossi là...anche ben vestito capirebbero tutti che è uno che dorme per strada! Attaccare gli altri almeno verbalmente era un buon modo per distrarsi. L'altro invece alzò un braccio. Io invece sono più stupito da quel tizio là...sembra uscito da un libro di storia con quell'armatura! In effetti uno strano [individuo] si aggirava per il molo, arrivato da una delle vie principali, guardandosi intorno con aria perplessa e smarrita. Sarà uno appena tornato dalla battaglia...ho visto persone andare completamente fuori di testa al ritorno...l'Onda Rossa fa paura. Commentò lo Yamanaka, mentre, non senza un fondo di paura negli occhi, anche l'Aburame annuiva. Ma tu cosa ci racconti, nuovo arrivato?

    Il tempo di poche chiacchiere e ben presto un grido avrebbe attirato l'attenzione di molti dei presenti. E a quel grido ne avrebbero fatto seguito molti, molti altri, mentre le teste si sollevavano e le braccia indicavano il cielo sopra il porto. Alcuni iniziarono a scappare mentre altri, tra cui il ninja di Iwa curato da Fudoh e i due giovani della foglia vicino a Raizen, impugnarono le armi pur senza sapere esattamente cosa e come combattere. Dalle nuvole grigie era emersa una vampata di chakra che pareva viva e che ben presto si sarebbe concretizzata in una sorta di creatura di notevoli dimensioni, circondata da un'armatura di tutto punto e con armi di chakra che sembravano muoversi secondo la sua volontà. A metà tra drago e demonio, quell'essere scrutava l'orizzonte e la città come alla ricerca di un bersaglio. In mezzo al caos generale, tra chi fuggiva e chi correva alle armi, solo Kotaro rimase serio, mortalmente serio, nel fissare la minaccia sconosciuta (anche Ossuri ed Etsuko avevano messo mano alle armi pur senza sapere cosa fare). E anche l'uomo in armatura, prima smarrito, scorgendo il nuovo arrivato sarebbe sbiancato, senza scappare ma al contempo impietrito, mentre dalle labbra improvvisamente aride pronunciava un sussurro appena accennato: Oni...?


    Ambiente potenzialmente ostile.
    Situazione non nota.
    Minaccia costituita dai presenti inferiore allo 0,05%. Da verificare capacità non note e definire motivi dello spostamento spaziale e temporale.

    Si sarebbe mosso di poco, avvicinandosi a circa trenta metri da terra mentre alcuni lanciavano invano dei kunai e dei jutsu nella sua direzione, ma la creatura guardava un punto a nord-ovest, la stessa direzione da cui era giunta l'aurora e in cui aveva guardato Ou prima di sparire.

    Localizzazione nello spazio modificata rispetto alle coordinate iniziali. Tracce dell'Arma che Genera Potere, ma situazione paradossale che necessita ulteriori calcoli.
    Impossibile definire stato del Dio Guerriero.

    Le correnti e l'anomalia impediscono spostamenti rapidi. Tempo stimato per raggiungere il luogo dell'indagine iniziale...dieci giorni. Otto giorni se aumentassi le probabilità di danni concreti per elementi ignoti al 1,03%. Non correre rischi è fondamentale.

    Intanto alcuni attacchi più forti erano arrivati dai ninja riuniti, al punto da far voltare la creatura verso il molo sotto di sé, puntando poi una mano in quella direzione.

    Emulazione di Komainu.

    Aggiunse, nemmeno fosse una sentenza, mentre il suo corpo si modificava con l'apertura di numerosi fori, scatenando poi una tempesta di chakra estremamente concentrato, nemmeno fossero dei raggi ad alto potenziale, che andarono a colpire, a meno di difese ambientali colossali, tutti coloro che avevano sferrato attacchi contro l'Oni. Dopodiché il Dio Guerriero avrebbe guadagnato quota, sparendo rapidamente tra le nuvole, lasciandosi dietro solo numerosi feriti e una città terrorizzata. Impossibile per Fudoh non riconoscere quella creatura come un Dio Guerriero, anche se senza mal di testa stavolta, ma era talmente distante che sarebbe stato impossibile instaurare un contatto...ed era anche impossibile per lui non riconoscere in quegli attacchi lo stesso tipo di potere che era stato utilizzato da Macchietta poco tempo prima. Mentre la gente impazziva e piangeva, Kotaro era riuscito con dei rapidissimi passi d'ombra a salvare alcuni dei bersagli, ma il caos era ormai generalizzato e ci sarebbe voluto del tempo per trovare un attimo di calma e riorganizzare le idee...intanto l'uomo in armatura, a meno di qualche intervento durante l'apparizione dell'Oni, sarebbe sparito in mezzo alla folla.

     
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    Nebbia che vela e svela

    II

    Da prima rimasi perplesso, sbattendo la palpebra un paio di volte, alle parole dell'Hokage, non capendo se non stesse vedendo ciò che stava succedendo. Quindi spostai lo sguardo dallo scorbutico shinobi di Iwa, che a differenza degli altri attori sulla scena sicuramente non c'aveva visto, nuovamente sul kage della foglia, la smorfia che feci non sarebbe potuta essere interpretata come disappunto o ira, piuttosto come noia per quel torrente di parole, per lo più vuote. Esausto gli dissi, non distogliendo lo sgaurdo dal suo Ora posso capire perché tra gli accademici sei noto come "bue ottuso", ma certo si dimenticano di citare la logorrea, Hokage-samaCosì, infatti, lo sentii nominare da parte dell'amministratore del Suono, un po' di tempo prima, all'interno di un bistrò al porto di Kiri. Scossi la testa e riportai la mia attenzione verso Fudoh e il gruppetto di shinobi che, da lì a qualche attimo, avrei raggiunto.
    Un pensiero però mi martellava nella mente: Raizen era un alleato pericoloso. Chi, come lui, si professava senza paura e rimandava la prudenza solo al momento di rottura, era il peggior shinobi a cui stare vicini. La paura, invece, ti obbliga a camminare in punta di piedi, a essere prudente e non lasciare nulla al fato o al caso, insomma, ti permette di ridurre i pericoli, calcolarli e prevederli. La boria con cui liquidò le mie precauzioni rispetto a Kotaro, poi, non fece altro che confermare quel mio pensiero: sottovalutare uno shinobi di quel calibro poteva essere l'ultimo errore nella propria vita.

    Il fratello maggiore del mio defunto nonno, comunque, sembrò interessarsi a Fudoh-san e così io riuscii ad avvicinarmi a Ossuri, Etsu (anch'esso un antenato di Etsuko? Probabile data la somiglianza) e la ragazzina. Fu verso l'Akuma che mi rivolsi, giacché fu lui a rispondermi per primo: Non un clan, ma ciò che sono e che rappresento: una Mano Nera al servizio di Kiri. Se è un simbolo che non hai mai visto è forse perché non era ancora arrivato il momento che la nebbia lo svelasse il mio sguardo si soffermò leggermente su Ossuri e poi proseguì guardando gli altri due ragazzi, realizzando che non si sentissero molto a loro agio a parlare con un, seppur giovane, guercio e fraintendessero le mie premure per altre attenzioni nei confronti del giovane Tokugawa.
    Ciò che avvenne dopo non poté non strapparmi un sorriso: Ossuri-sama, ancora giovane e illuso, rimase comprensibilmente confuso dalle mie parole che, dovetti ammettere, erano state dettate da un sentimento d'affetto così profondo che aveva oscurato la realtà in cui ci trovavamo. Mi rialzai e spolverai, con pochi e rapidi colpi di mano, il mantello su cui era rimasta attaccata della terra, mostrando così involontariamente non solo il resto dell'uniforme donata dal Mizukage, ma anche l'altro dono: Utsubo, la nera katana di Kiri. Vedendone l'elsa, improvvisamente come un lampo di luce, un'idea assurda si fece largo nella mia mente: ammesso che ciò che mi circondava fosse la realtà e non una potentissima illusione, forse avrei potuto raggiungere quello che a Taki mi era sfuggita dalle mani. Tornai al presente, o meglio, al passato quando un momento di silenzio sottolineò l'attesa alla domanda posta dall'Akuma, quindi passando la lingua sui denti, ragionando su ciò che mi aveva detto l'Hokage rispetto al tempo e i suoi intrecci, decisi di dire il mio vero nome, mettendo a tacere la paura che potesse creare qualsiasi tipo di paradosso Il mio nome è Youshi del clan Tokugawa quindi il mio sguardo si spostò, solo per un momento, verso Ossuri-sama e aggiunsi, cercando così di anticipare eventuali dubbi del mio parenteIl mio sensei - per questioni che non rivelerò - mi ha addestrato ai margini del clan

    Sciolsi la posizione che avevo tenuto fino a quel momento, ovvero le braccia incrociate al petto e mossi lo sguardo verso la ragazza che iniziò a rispondere alla mie domande scoppiando in lacrime. Corrucciai il sopracciglio quando parlò di tali Sacre Fonti e, cercando di scartare il tarlo che mi mise nell'orecchio, le domandai con parole rapide tra un singhiozzo e l'altro: Da dove vieni, giovane donna? Parli forse di sorgive presenti nel Bosco delle Mille fonti a Taki, dove vivono la gente degli Hanta e dei Horu? Quindi ascoltai attentamente la risposta della ragazzina e, poi, mi unii alle rassicurazioni dei due giovani pretendenti cercando di acquisire un'espressione che potesse darle serenità Hanno ragione, vedrai che tutto andrà per il meglio. La guerra non è ancora conclusa. Che sbadato, come dicevo io sono Youshi, tu come ti chiami ragazza? ricevuta una risposta avrei fatto un cenno d'assenso con la testa e quindi proseguii: Perdona la curiosità, perché i Kappa proteggono queste sacre fonti?
    Sbattute le ciglia verso Ossuri quando sentii parlare della Vera Nebbia di Sangue, stupendomi del suo ardore e della sua fede verso quelli che, da lì a un po' di tempo, avrebbero tentato un colpo di stato a kiri. Mi rivolsi verso l'Akuma che, a sua volta, non reagii calorosamente a sentirla nominare: Chi si sta occupando di organizzare la controffensiva? Sai tra quanto avverrà? Vorrei potermi mettere a disposizione

    Quello che avvenne dopo fu il secondo evento incredibile in quel breve torno di tempo. Annunciato da grida che avevano la stessa origine, la paura, un essere colossale e tremendo si palesò sulle coste kiriane. Rimasi pietrificato di fronte a quella apparizione, furono solo le persone in fuga e il terrore che cavalcava l'esterno della città, della mia città, a farmi rinsavire e realizzare che non era frutto di una mia allucinazione. Non estrassi alcuna arma, a differenza del mio adorato nonno e alcuni altri ninja che non scapparono di fronte alla minaccia, non mi sembrava credibile poterlo ferire con l'acciaio lavorato dagli uomini, nemmeno con armi di pregio come Utsubo o i Kage no Tanken. Lo osservai, piuttosto, cercando di registrarne ogni forma, cercando - prima di tutto - di capire con che cosa avessimo a che fare. Era un drago, un demonio? Sembrava però non avesse intenzioni bellicose, benché bastasse la sua presenza per trasmettere un profondo senso di minaccia e angoscia. Deglutii a fatica e riuscii a notare che era come se stesse cercando qualcosa all'orizzonte, poi una voce mostruosa, antica e baritonale proruppe. Da prima rimasi stupito, sbalordito, era una mente calcolatrice e analitica, sembrò quasi che stesse studiando l'ambiente e fornì quello che rivelò come livello di minaccia. Sbattei la palpebra confuso. Sembrava, quasi, che stesse cercando di capire perché si trovava lì, stava inoltre cercando l'Arma che genera potere - cosa che non avevo mai sentito. Avvicinatosi a terra, non a più di trenta metri dalla città, volse lo sguardo verso nord-ovest, per un attimo provai a seguirlo e, dato che non mi trovavo molto distante da ciò che mi aveva travolto in un altro tempo, rividi la stessa prospettiva (con le dovute differenze architettoniche della città) con cui venni travolto da quel bagliore verde. Infine, rimandò le sue ricerche all'origine dell'anomalia, qualsiasi cosa intendesse e mentre attacchi sempre più potenti si infrangevano su di lui e si alzava di quota, puntò una mano (?) verso il molo e raggi di energia pura iniziarono a colpire i ninja che avevano iniziato la loro offensiva.
    L'istinto mi portò a fare una e una cosa sola: mettere in salvo Ossuri e la bimba. Fudoh, l'Akuma! Riuscii solo a urlare, nella speranza che il primario di Kiri avrebbe preso in custodia l'antenato del nostro Etsuko. A quel punto, mi lanciai verso gli altri due giovani e, cercando di lambirli con le braccia, avrei mosso un passo di tenebra al fine di allontanarci verso le mura di Kiri. Quindi il mio sguardo si mosse verso quella cosa mostruosa e divina che, rapidamente, riacquistava quota e si allontanava. Dieci, otto giorni... dissi a denti stretti, realizzando che non potessimo nemmeno lontanamente immaginare la sua destinazione. Strinsi i denti e grattai il capo abbassando lo sgaurdo verso i due ragazzi che, così speravo, sarei riuscito ad allontanare dalla folla. Mi rivolsi, allora, serio verso Ossuri Conosci un certo Koma della Nebbia? Nuibari e le altre spade leggendarie, devo assicurarmi che siano al sicuro. Dimmi ciò che sai, Ossuri-sama e dove si trovano ora
    Poi, ammorbidendo l'espressione per evitare di spaventarla ulteriormente, mi rivolsi alla ragazza e, se mi avesse dato una vaga conferma dei miei precedenti dubbi rispetto alla localizzazione delle fonti che aveva citato, avrei tentato di rassicurarla E' tutto finito, se ne è andato, non tornerà te lo prometto aggiunsi, cercando un contatto visivo. Poi continuai Vedrai che Kiri si prenderà cura di te, Ossuri potrà aiutarti ad ambientarti nel villaggio della nebbia finché la guerra non sarà finita e potrai tornare alla tua terra natia cercai un segno di assenso da parte di mio nonno, di fatto gli stavo cercando di fornire un assist per attaccare bottone con la ragazza e prevalere sulla corte dell'Akuma Prima che ti conduca nei sicuri borghi dei Tokugawa, però, ho bisogno che tu risponda a qualche mia domanda. Te la senti? domandai, cercando la sua collaborazione, in caso avrei continuato Parlami delle Fonti, dove si trovano e come posso raggiungerle? Non ho alcuna intenzione nociva, te lo posso assicurare feci una pausa guardandola negli occhi, volevo che capisse che non stessi mentendo Temo che qualcuno le stia sfruttando per dei fini malvagi, rivelandomi la loro posizione potremmo evitare che ciò avvenga e salvare delle vite aggiunsi, nuovamente, nella speranza di convincere la bimba vicina al crollo di nervi di rivelarmi altre cose riguardo quelle fonti protette dal Kappa.
    Una volta finito di parlare, se ne avessimo avuto il tempo magari approfondendo eventuali loro risposte, li avrei salutati. Quindi, tra la folla, immaginando che Fudoh facilmente sarebbe accorso dai feriti, avrei cercato la sua chioma rossa e, con grandi balzi, mi sarei diretto da lui o dall'Hokage.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Facce note

    E nuove conoscenze



    L'individuo che l'Hokage aveva quasi linciato era, effettivamente, molto poco gentile, cosa che non mi rese particolarmente gentile nei suoi confronti.
    Certo, non potevo negare che l'impressione che ebbe di me era corretta: ero "uno straccione kiriano", seppur ci sarebbero stati modi più gentili di dirlo.
    E per quanto fosse vero che era stato un mio "complice" a prenderlo a sassate, Elmo-san mi avrebbe probabilmente ucciso nel considerare l'Hokage un "complice", il resto del suo ragionamento era decisamente sbagliato.
    La pregherei di non valutarmi solo per il mio aspetto: per quanto io sia un barbone, ho anche conoscenze mediche e, di certo, non mi approfitterei di una persona presa a sassate., avrei detto semplicemente, prima che la discussione, che si stava drasticamente animando, fosse interrotto da una figura meno ignota.
    Lo guardai per qualche attimo: la voce mi confermò il mio vago ricordo, era uno degli sfortunati servitori del Piumino Infame, che avevo incontrato, per la prima volta, nel quartiere del Mizukage.
    La cosa più sconcertante, però, al di là dell'improbabile nome del quasi lapidato, fu che parlavano dei "Cremisi", il ché, sommato con l'accenno sui profughi, sembrava confermare la teoria della Montagna di Konoha: per quanto assurdo, eravamo effettivamente finiti nel passato.

    L'uomo, Obi Ka-qualchecosa , era un profugo di Iwa, il ché, con mia personale soddisfazione, mi fece scoprire finalmente com'erano fatti i coprifronte del Paese della Roccia, da cui provenivano i miei antenati, per così dire.
    Disse anche l'anno, ma, onestamente, quella informazione mi permise giusto di confermare, ulteriormente, la follia della situazione, non di capire esattamente quanto fossimo indietro nel tempo.
    Alla successiva domanda dell'iwese (si dice così?), accennai un sorriso: Tutto bene, Ka... Obi-san. Direi che le resterà un graffio, ma niente di più grave., confermai, usando un pò di chakra per chiudere del tutto la ferita.
    Nel frattempo fu la futura, supponevo, vittima del Piumino, a rivolgermi la parola, con una serie di domande, ma, più di tutto, due informazioni importanti.
    La prima: aveva detto che avevo i capelli rossi, quindi lui vedeva i colori, il mondo non era in bianco e nero, come per me.
    La seconda mi lasciò, probabilmente, visibilmente sbalordito: A chi assomiglierei?, chiesi sinceramente stupito per un'affermazione che, in tanti anni, nessuno mi aveva mai detto.
    Forse avevo un parente a Kiri in quel periodo? Un'altra versione della Prigione del Dio Guerriero precedente?
    Non si preoccupi, comunque, se non mi ha mai notato..., lo guardai un attimo dopo quella prima frase: conoscevo il suo nome? Non mi sembrav.
    Lui aveva usato una sorta di Soprannome, quindi usai quello anche io: Dicevo, Fantasma-san, non si preoccupi, la gente tende a non notarmi, sa, da quando ho memoria, ho vissuto per strada e le persone tendono a non notare i barboni, nemmeno se poi diventano dei medici., ammisi con un sorriso pacato, con una scrollata di spalle.
    Era decisamente vero: non fossi diventato Primario di Kiri, probabilmente, non sarei mai stato notato nemmeno nel mio "tempo".
    Questo sensitivo a cui assomiglierei, è per caso un ninja del villaggio?, avrei aggiunto per sincera curiosità, dinanzi alla possibilità di qualche informazione su dei famigliari.

    E, parlando di famiglia, l'improvvisa reazione del ninja di Iwa spostò la mia attenzione, mentre una sensazione ben nota mi raggiungeva non con dolore, ma con una consapevolezza fuoriluogo, o più correttamente fuori tempo: Un Dio Guerriero?, mi chiesi, seguendo con lo sguardo quelli di Obi-san e di tanti altri.
    Probabilmente dilatai gli occhi dalla sorpresa, escludendo, mentalmente, i due di cui indossavo il memento, così come il tentacolo incontrato a Genosha, e valutando che, bé, quello che svolazzava in cielo non fosse "me", per quanto assurdo fosse a pensarsi.
    Quando la Seconda Generazione parlò, quasi più con se stesso più che con tutto ciò che aveva attorno, fui certo di non essere l'unico a sentirlo.
    Questo mi diede la certezza della sua identità, poiché il Gashadokuro tempo fa (o forse è più corretto dire "in futuro") mi aveva detto:

    Quando i Creatori ci hanno dato vita, nella loro infinita saggezza non hanno ritenuto che noi Gashadokuro avessimo una voce e una mente in grado di interfacciarsi col mondo esterno. Uno strumento di natura divina, questo siamo. Solo gli altri Dei Guerrieri possono udire la nostra voce e comprendere i nostri pensieri. Farsi carico della nostra volontà. Oni, il Dio Guerriero Dominatore, l'Arma che domina le Armi, è il mediatore dei desideri di tutti noi. E se puoi sentirmi, tu sei come me.

    Oni, sibilai fra i denti, nel comprendere che quello che svolazzava sopra Kiri era "l'Arma che domina le Armi".
    La Seconda Generazione, però, non stava cercando me, non sembrava avermi nemmeno percepito, parlava di uno spostamento "spaziale e temporale", Quindi anche lui è stato interessato da ciò che è successo a me e gli altri?, mi chiesi, continuando a sentirlo parlare.
    Cercava "l'Arma che Genera Potere", un titolo che non conoscevo, e parlava di una situazione paradossale, accennando anche ad un viaggio di 10 giorni, mentre puntava il proprio sguardo all'orizzonte e, come aveva detto l'Hokage, stava valutando la situazione per percentuali e probabilità.

    I ninja lì riuniti, cosa fecero secondo voi? Pensarono che la cosa più intelligente da fare fosse attaccare la montagna parlante dotata di ali e vampate di chakra che imperava sull'orizzonte: poi la gente che io sono quello strambo.
    Oni, da brava "Arma che Domina le Armi", valutò di rispondere a tale atto di superba furbizia "emulando" Komainu, il ché si tradusse in uno sciame di raggi di chakra.
    Che cosa?, pensai, mentre quella reazione mi ricordava la strana tecnica usata da Macchietta a Genosha.
    Sentii in mezzo al caos anche Bendino-chan urlare qualcosa, mentre mi guardavo intorno e reagii nell'unico modo possibile, specie dato quanto sperimentato sull'isola Prigione: aprii le mani, una verso Obi-san, l'altra verso il tizio che assomigliava ad Etsuko-san, seppur fosse distante, e rilasciai il chakra naturale-gravitazionale per spingere entrambi lontano dalla posizione in cui si trovavano, cercando di salvarli dai raggi di chakra.

    Avrei preso un minuto perché le mie gambe fossero di nuovo "utili", mentre cercavo di individuare dove si fosse spostato l'Oni [Abil]
    A quel punto mi sarei mosso fra i feriti, cercando di curarne il più possibile, e chiedendo, se avessi individuato lì in mezzo il "Fantasma", o anche il tizio di Iwa: Quella creatura si era mai vista prima da queste parti?, una domanda semplice, che, però, serviva a capirci qualcosa di più.

    Da ciò che avevo appreso, un pò grazie a Yato-san, un pò dai vecchi rapporti sul Gashadokuro e la Bakekujira, non c'erano stati avvistamenti così "vecchi" delle Seconde Generazioni: i primi risalivano ad un decennio prima, e, decisamente, la Guerra con i Cremisi era molto più vecchia.
    Come potevamo essere finiti nel passato tutti e quattro? Io, l'Oni, Bendino-chan e l'Hokage? Cosa accumunava tutti quanti?
    Forse i miei due compagni di disavventure avevano scoperto qualcosa di più?
     
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    L'Oni Contro il Tempo

    II




    Si abbassò con un sopracciglio alzato, piegando solo la schiena e tenendo gli occhi sul minuto kiriano.

    Apri meglio quell'occhio, kiriano, noterai che l'ombra del tuo mizukage è troppo lontana per nasconderti.
    Questo è l'unico sgarro che ti concedo, al secondo imparerai la differenza tra uno Yakushi e ... Te.
    Spero di essere stato sufficientemente conciso da permetterti di comprendere.


    Non l'avrebbe degnato ne di un nome ne di ulteriori risposte cercando di evocare il drago, senza però alcun effetto. La cosa lo stupì, sapeva che Tian non aveva più la possibilità di evocarli a causa della sua maledizione, ma il tempo come poteva interagire su quel contratto?
    Non era un mero foglio da imbrattacarte, era qualcosa che veniva inciso col sangue proprio perché era il sangue che Legava, qualcosa di così potente che persino Hibachi ne venne rinvigorito quando attaccato da Jigoku, possibile che in quel tempo il legame fosse presente solamente in lui?
    Eppure gli era capitato di poter evocare i draghi del sud nonostante con loro non avesse propriamente stretto un legame. Purtroppo non era il momento per trovare risposte, e prima di averne qualcuna non avrebbe tentato di usare la sua capacità per evocare solo la loro anima, correva il rischio di imprigionarla in quel tempo e non era nelle sue intenzioni.

    I cremisi un giorno saranno solo un ricordo l'unione ci salverà, quando agiremo come un solo esercito lasciando alle spalle i dissapori saremo un grande scoglio in cui l'onda si spezzerà.

    Sorrise sincero alla ragazzina, se prima poteva avere solo dei sospetti per quanto forti ora sapeva che erano realmente approdati nell'epoca che avrebbe spinto i villaggi ad allearsi contro un nemico altrimenti invincibile: i cremisi.
    Fu divertente osservare le profonde contraddizioni kiriane che Youshi sembrava essere orgoglioso di incarnare, poco prima lo aveva disprezzato, forse perchè Hokage più che perchè realmente in disaccordo con ciò che diceva, eppure eccolo lì a rinnegare la sua prudenza guidato da ciò che gli aveva detto poco prima, non potè evitare di sogghignare con soddisfazione.
    A quel punto si sarebbe abbassato, piegandosi su un ginocchio, forte di una figura imponente con la giusta attitudine poteva avere una parvenza paterna per chiunque, la ragazzetta sembrava giovane ed aveva riferito di aver perso la famiglia chiunque in quella bolgia poteva essere un ancora per lei.
    Gli passò un piccolo fazzoletto per asciugarsi, pulito come poteva esserlo in tempo di pace.

    Sappiamo di chiederti tanto, ma riportare la particolarità delle fonti a qualche ninja di grado elevato sarebbe molto utile.
    I territori controllati dalle creature ninja sono famosi per essere singolari, conoscere il terreno darebbe una grossa mano alla resistenza.
    Credo che i loro segreti siano comunque in pericolo che sia tu o meno a svelarli, ma forse così potranno sperare di tornare liberi come lo erano prima.


    Avrebbe aggiunto quelle parole solo come rinforzo alla richiesta di Youshi. Terminato il breve scambio di informazioni si sarebbe diretto dai konohaniani scuotendo la testa, se il buongiorno si vedeva dal mattino tra Fudoh e Youshi ed il loro coprifronte la fine della giornata l'avrebbe potuta appuntare nella sua lunga lista di giornate di mer...
    I suoi connazionali avevano ben poco da dire, ma che quel tempo fosse connesso al loro o meno avrebbe potuto fare per quella guerra qualcosa di assai utile, per la zanna soprattutto.

    Raizen... Raizen Ikigami.
    E sarò grosso ma non nel modo in cui lo è un Akimichi, no?
    Lo spero almeno.


    Interloquì mentre si studiava con fare leggermente divertito alla ricerca di grasso che non aveva per sostenere quel tentativo di evasione.

    Sono stato per qualche tempo oltre il fronte, nonostante le linee di difesa nemiche me la cavo con queste cose, ci ho impiegato più del previsto e l'accesso alle informazioni verso di me era difficoltoso, sono però riuscito a sapere qualcosa sull' Uzumaki che sta al centro di comando, e il fatto che io l'abbia scoperto a Kumo non è positivo come anche che lì sono meno rari di quanto non lo siano qui.
    È bene indagare a fondo sul suo conto e sul perché siano presenti Uzumaki a Kumo, un tempo erano nostri alleati, ma soprattutto negargli il controllo completo sulle sue operazioni o le autorizzazioni per decidere in solitaria, la sua posizione è sospetta e i risultati sul campo perdono valore se i cremisi usano i loro come carne da macello.
    Si sa niente dei reietti raggruppati nel paese dell'artiglio?
    Potrebbero essere buoni alleati se gli si dessero delle garanzie sul loro destino e almeno un posto al consiglio di guerra.


    Il discorso venne interrotto dopo poco, furono loro stessi ad attirare la sua attenzione verso un uomo vestito con abiti decisamente fuoriluogo, persino per lui che veniva da una quarantina di anni nel futuro. Impiegò ben poco tempo a inquadrare la foggia di quegli indumenti: erano uguali a quelli di Tian e Guan e per come l'uomo si guardava attorno era incappato come loro in qualche problema temporale.
    I suoi occhi si inchiodarono su di lui alla ricerca di ulteriori dettagli ma ben presto la sua attenzione venne reindirizzata, fu il chakra a farlo vorticando e concretizzandosi rapidamente nelle sembianze del... chi?
    Non era l'Oni che conosceva eppure il guerriero antico lo identificò proprio in quel modo o almeno così credette di avergli letto nelle labbra quando lo cercò nuovamente con lo sguardo, per nulla interessato a farselo scappare visto che poteva essere una preziosa fonte di informazioni, ma presto la creatura parlò e gli confermò la sua identità.

    L'Oni... perchè è qui?

    Era un caso che fosse simile ad un drago o aveva quell'aspetto per un motivo preciso?
    Presto fu il caos, l'intero porto vedeva a buona ragione la creatura come una minaccia e chi non ne era sufficientemente spaventato imbracciò armi e chakra e cominciò a bersagliarlo scuotendolo dai suoi pensieri.

    ...no...no NO!

    Aveva un leggerissimo vantaggio al momento: Oni non era al corrente delle sue capacità, anche se in passato lui e Diogene erano riusciti a diventare una percentuale sufficiente a farlo ritirare ora era improbabile riuscirci nuovamente, non aveva un esuvia a portata di mano dopotutto.
    Paradossalmente però l'Oni non era il suo più grande pensiero, al momento la cosa più preziosa era proprio il guerriero ed era lui che non doveva perdere di vista, nessuno di loro infatti pareva rientrare nelle preoccupazioni dell'arma. Quel Tempo per lui non sembrava essere una sorpresa, altri erano i suoi pensieri, era consapevole di ciò che era successo e non solo pareva che lui avesse una parte ben precisa in quel guaio, ma soprattutto che fosse lì per una ragione, trovare qualcosa che nel loro tempo non esisteva più: il Tengu, l'arma che generava potere, l'arma che rilasciò il colossale sigillo ingigantendo il potere di un oncia del chakra dei Koro al suo interno.
    Lo stesso sigillo che al momento impediva all'Oni di rintracciarlo a dovere, aveva infatti notato che la zona in cui guardava era quella del faro del nord in cui in quel periodo era ancora imprigionato il Tengu.
    Se poteva cercare le armi nel passato era necessario scoprire come lo faceva ed impedirglielo, altrimenti non sarebbe mai stato possibile distruggerlo, avendo lui costantemente un serbatoio inesauribile tra le pieghe del tempo.
    Ammenochè non potessero mettere nella sua strada l'unico a cui interessava avere tutte le armi del suo tempo: l'altro Oni, quello del presente che vivevano. Una possibilità al momento impossibile da calcolare per lui che aveva ancora una comprensione limitata di quegli eventi, contrariamente al tipo vintage avvistato poco prima probabilmente.
    L'Arma però aveva emesso il suo giudizio ed era tempo di istruire gli sciocchi che avevano sguainato le lame prima di valutare gli scudi. Da jinchuriki esperto quale era gestire le sue dimensioni a piacimento era ormai un gioco da ragazzi, ma ciò che stava per fare era un' azione di fino rispetto alla gestione di un singolo arto, doveva infatti concentrare le capacità del chakra demoniaco esclusivamente nella sua gola, probabilmente per un pò avrebbe perso la capacità di parlare, ma tanto tutti sembravano voler fare a meno di ascoltarlo.
    Ci avrebbe provato e che ci fosse riuscito o meno avrebbe cercato di raggiungere con la sua voce ,comunque possente, ed a prescindere da quel surplus, il maggior numero di persone possibile.

    SOLO EMISSIONI DIFENSIVE CHE POSSANO INTERAGIRE!
    NON SPRECATE CHAKRA IN ALTRO!


    Nessuno nelle sue vicinanze era stato attaccato dai raggi mortali, e fu una fortuna, dover ricorrere alla volpe in quel frangente l'avrebbe esposto ad un rischio non indifferente: spiegare il perché la avesse in corpo ai konohaniani non sarebbe stato affatto semplice. Tuttavia avrebbe comunque utilizzato un movimento istantaneo per dirigersi dall'altro esule del tempo e arrivato da nei suoi pressi con un ultimo scatto avrebbe tentato di poggiargli una mano sulla spalla.

    Questo tempo non appartiene ne a me ne a te ma entrambi conosciamo l'oni e vogliamo distruggerlo.
    Porti un armatura simile a quella di Guan, puoi aiutarmi?


    L'aveva perso di vista per pochissimo tempo da quando l'aveva adocchiato la prima volta ma se fosse stato necessario avrebbe usato qualsiasi senso per corrergli dietro [Percezione]





     
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    È colpa tua. Ratty

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    A Spasso nel Tengu

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    Vecchie Foto di Guerra

    Sistemato il borioso ferito di Iwa, Fudoh si ritrovò ad avere a che fare con Kotaro Tokugawa, i cui modi gentili e a tratti infantili nascondevano uno dei più potenti ed efficienti assassini che Kiri avesse mai visto nella sua storia. Piacevolmente sorpreso dalla reazione di Fudoh alla supposta parentela, ridacchiò quando l'altro parlò della condizione dei clochard alla Nebbia. Beh, lo dico proprio per questo: in tempo di guerra tutti i ninja medici sono schedati e qualora tradissero devono essere uccisi e incapacitati...uno dei miei spiacevoli compiti. <3 Aggiunse con un sorriso. Per questo conosco tutti coloro che hanno studiato le arti curative...e tu non sei schedato. In sostanza sospettava che Fudoh fosse un traditore, ma non aveva percepito alcuna menzogna nelle sue parole o atteggiamenti, e sicuramente non avrebbe avuto senso il suo soccorrere l'uomo di Iwa proprio davanti al Fantasma. Sei un curioso e interessante mistero, dottore. E ancora non so il tuo nome come tu non sembri sapere il mio. Pensavo fossi un'esca per qualche trappola ai miei danni, ma non c'è nessuno appostato qui...quindi...che succede? <3 Chiese con reale curiosità. In ogni caso no, il vecchio Morio... Si accigliò. Moriomaro. Si. Moriomaro Orihara, quel vecchio è originario di Konoha e che io sappia aveva famiglia là. Si era ritirato dalla vita ninja in un qualche monastero di Taki, ma poi si è sposato ed è tornato a Konoha con la moglie e la figlia. Facendo mente locale...mi pare sia partito qualche settimana fa per il fronte...una battaglia nella zona di Città della Roccia, se non ricordo male. Forse la figlia è qui in città da qualche parte. La moglie invece è morta durante l'assedio a Konoha. Ma perchè tanto interesse? E' un'informazione talmente casuale che non posso pensare che sia tutto un trucco...tu chi sei, dottore?

    Intanto O-chan guardava Youshi con ancor più diffidenza dopo la sparata sulla Mano Nera. E vieni a sventolarlo davanti a Etsuko Akuma, noto come "bocca larga" per quanto sparla e fa sparlare di sè e di quello che gli capita ogni giorno? O-chan, sei molto indisponente, ahahah! Replicò l'altro con una risata (difficile che Youshi non sapesse che Etsuko aveva preso il nome da suo nonno), ma tuttavia senza smentire l'amico, a ben guardare dovevano avere la stessa età o poca differenza, sebbene Etsuko fosse il classico ragazzo già abbastanza maturo da sembrare adulto, mentre Ossuri era un tappo ancora in fase larvale (non sarebbe in realtà migliorato molto negli anni, ma non era il caso di dirglielo). Tokugawa? Riprese poi. Ma io conosco tutti nel clan...almeno di vista. Lo guardava perplesso, senza realmente comprendere e gettando degli sguardi al fratello poco distante, che tuttavia era impegnato con Fudoh. Ma anche mio fratello in realtà è stato addestrato dal capoclan per quasi tutta la sua giovinezza...e spesso spariva per mesi... Siete un clan molto particolare, O-chan, non mi pare poi così assurdo. Piuttosto mi viene da pensare a come mai ti stai rivelando se fino a ora sei vissuto ai margini...forse esiste un qualche pericolo o missione che ti ha portato a mostrarti? Etsuko era acuto, ma in questo caso, non potendo immaginare nemmeno alla lontana le motivazioni di Youshi, la cosa gli remò contro.

    La ragazza intanto, tranquillizzata da quelle chiacchiere così informali e dall'atmosfera un pò strana, specie per il buffo aspetto di Ossuri, aveva iniziato a raccogliere i suoi fiori e sistemare il vestito, mentre Raizen condivideva con tutti delle parole di incoraggiamento...e anche se gli abitanti del passato sorrisero nel sentirle, i loro occhi tradivano una speranza ormai quasi estinta. Ti ringrazio, ma è difficile sperare ancora. L'Onda Rossa è...spaventosa. Accettò il fazzoletto che il futuro Hokage le porgeva, mentre Youshi rincarava la dose, come alla spasmodica ricerca di informazioni. Si...gli Hanta e gli Horu, certo. Io sono Sumire Ono. Ma la moglie di Ossuri non si chiamava proprio Sumire? La nonna Sumire che aveva creato l'impresa commerciale che poi era stata ereditata dai genitori di Youshi, imponendosi come mercanti e tesorieri del clan? Che fosse un'omonimia? Mia madre è originaria del Hanta, da parte di madre. O forse dovrei dire...che lo era... La voce stava per spezzarsi ma per fortuna le domande successive le impedirono di concentrarsi eccessivamente sul suo stesso dolore. Sarebbero i segreti della mia terra ma vista la situazione non ha più senso avere dei segreti. Avrebbe aggiunto, triste. A Taki ci sono moltissime fonti e corsi d'acqua, oltre alle cascate ovviamente, e quasi tutte le nostre località le includono nel nome. Le Sacre Fonti sono più a nord del bosco di cui parli, a mezza giornata di camminata tranquilla...è una zona molto ampia, alle pendici del monte Kensei. Ci sono un gran numero di pozze profondissime, separate da sottili passaggi di terra estremamente umida dove scivolare è questione di un secondo e dove il chakra adesivo non funziona bene...il terreno è troppo cedevole e irregolare. Per questo ci sono dei pali di bambù piantati un pò ovunque e ci si muove saltando da uno all'altro, per questo i Kappa e alcuni ninja lo usano anche come campo di addestramento. Raccontava sognante, come se stesse rivivendo l'infanzia anche se aveva visto e vissuto in quel posto solo pochi mesi prima.

    Mi sembra un posto fantastico per addestrarsi! Ma hai detto che è pericoloso e non ci si può rimanere troppo, o sbaglio? Presero parola Ossuri ed Etsuko, comunque là accanto. Lei annuì. Si. Noi le chiamiamo Fonti Sacre perché riteniamo esista un potere divino a guidarle, anche se diverso dall'Acqua degli Eroi che usano il capovillaggio e la sua guardia d'onore. O che usavano...non so quanti siano sopravvissuti. Scosse il capo. Ma per tutti gli altri sono conosciute come Sorgenti Maledette, o Jusenkyo. E' un luogo dove innumerevoli creature o persone hanno perso la vita, secondo una leggenda si trovava di un campo di battaglia, per altri un tempio a qualche divinità oscura e per altri ancora un luogo scelto dai suicidi per porre fine alla loro vita. In sostanza, quasi tutte le fonti sono maledette. Immergervisi provoca una trasformazione del corpo in ciò che morì annegato in quella fonte. Animali, persone, so persino di una fonte in cui annegò un oggetto, ma non so quale. I Kappa sono immuni ai loro effetti, come ogni creatura evocata o animale, ma un umano ne subisce inevitabilmente l'effetto. La maledizione dura un mese, ma se si rimane per più di quindici giorni nella zona delle fonti dopo essere caduti diventa permanente, e serve allontanarsi di parecchie centinaia di chilometri per evitarlo, e va fatto nella forma maledetta. Aggiunse con un mezzo sorriso, come se ricordasse qualcosa di buffo. Sono caduta per sbaglio nella Fonte del Coniglio Affogato e vi assicuro che non è stato divertente fare tutta quella strada a saltelli. Eppure ridacchiava nel ricordare quell'avventura tutto sommato spensierata rispetto a ciò che stava passando in quel momento. Ma alcuni vanno in quel luogo appositamente per ottenere il potere di una Tigre o di altri animali. Per scoraggiare questo e per evitare invasioni, i Kappa hanno tolto ogni segnale e cartello, rendendo la cosa totalmente casuale...ma sospetto che lo abbiano fatto anche per il loro divertimento. Dopo essere caduti in una fonte si è immuni alle altre, fortunatamente, a meno di avere più di un chakra in corpo, ma i Kappa non sono stati precisi al riguardo, quindi non saprei. Poi verso Youshi. E questo spiega come mai i Kappa fanno la guardia a quel posto. Anche se sono abbastanza diffusi a Taki, custodiscono anche altre fonti mistiche da quello che so, ma non ho idea di quali. Sarebbe notevole poter diventare un maestoso gufo! O un corvo gigante come i Tengu di mio padre! Appena vinceremo la guerra devo andare in quel posto! Con la fortuna che ti ritrovi temo cadresti nella Fonte della Nutria Affogata, O-chan, ahahahah!! EHI! Non è divertente! Ma anche la ragazza ridacchiò, e la sua risata fece ridere di più gli altri due. Nella disperazione, ogni cosa poteva aiutare. Poi a Raizen. Solo una delle fonti è segnalata, quella che si collega al territorio segreto dei Kappa e che non causa maledizioni. Mi hanno ospitato là, ma le concentrazioni di chakra non sono salutari per un ninja non sufficientemente addestrato. Non pensava che quelle notizie fossero utili, ma probabilmente dopo il suggerimento dell'Hokage si sarebbe fatta forza, nei giorni successivi.

    Mentre Youshi chiedeva chi fosse al comando, il ninja di Konoha si congedò per avvicinarsi ai suoi conterranei. Il Mizukage ovviamente, e i suoi sottoposti. Io ti consiglio Byakuei-sama oppure Shuichiro-Sama, sono tra i ninja più abili del villaggio! Avrebbe detto Ossuri, guadagnandosi nuovamente un'occhiataccia da Etsuko che invece puntava più a sottolineare i canali ufficiali. In generale ci sono i centri di addestramento, potresti farti valutare là e poi assegnare...Mano Nera. Un pò dubbioso, comunque lasciò cadere il discorso. Di questi tempi anche gli Akimichi hanno poco da mangiare. Commentò mogio l'Aburame, ma la frase successiva attirò l'attenzione dell'altro shinobi. Vieni dal fronte allora? Abbiamo guadagnato terreno? La battaglia di Otafuku come è finita? E il Ponte Naruto? E' davvero crollato? Le notizie dell'Hokage però non erano le più aggiornate. Un Uzumaki a Kumo coi nemici? Per tutti gli invertebrati...sapevo di molti traditori ma non degli Uzumaki...il generale Hagemono ne sarà distrutto! Sembrava aver frainteso le parole di Raizen, forse per la fiducia incondizionata che riponeva in Hagemono Uzumaki. Io ho sentito di un gruppo di ninja che vogliono mantenersi neutrali a tutti i costi, perchè fanno così da anni, ma si dice che fra qualche mese ci sarà una riunione per cercare di convincerli ad aiutarci...sempre di avere qualche mese davanti!

    Non ci sarebbe stato modo di parlare molto a lungo per via dell'improvvisa apparizione dell'Oni e del caos che ne seguì. Hai detto Oni? Si chiama così quella creatura? O costrutto...qualunque cosa sia? Sibilò Kotaro, improvvisamente serio nei modi poco prima dell'attacco, ma per salvare quante più persone possibile con la sua tecnica non ebbe il tempo di approfondire, spostando non meno di dieci persone con movimenti fulminei nell'ombra. Fudoh dopo l'urlo di Youshi riuscì a spingere via tanto Obi Kamizuru di Iwa che Etsuko Akuma, che per quanto risentito dalla brusca spinta riuscì così a evitare il proiettile di chakra che lo avrebbe altrimenti annientato. Oh...grazie! Era una persona molto gentile ed educata Etsuko Akuma. Youshi invece aveva messo in salvo Ossuri e Sumire, portandoli in una zona sicura e cercando di calmarli, dato che erano entrambi molto scossi, specie la ragazza. Cosa...cos'era quella cosa? Sei davvero un Tokugawa! Si era ripreso in fretta ma c'era ancora paura nei suoi occhi, anche se assieme riuscirono a calmare un pò la fanciulla. Koma della Nebbia? No...mai sentito. E' il tuo maestro? E...Nuibari? Immagino sia al fronte, con la squadra dei Sette Spadaccini, no? Sei decisamente una persona strana, Youshi. Poi poggiò una mano sulla spalla di Sumire. Va tutto bene...puoi stare a casa mia per un pò. Il quartiere Tokugawa è sicuro. Non sarebbe servito chiedere spiegazioni precise sulla posizione delle fonti, dopotutto il Monte Kensei di Taki era sulle mappe. Lasciati i due, se non avesse avuto altre domande, si sarebbe tuffato di nuovo tra la folla cercando Fudoh, dimentico del fatto che vedeva ogni cosa in bianco e nero e quindi non avrebbe avuto alcun colore a guidarlo, ma se non altro la capigliatura del primario e il suo aspetto erano facilmente identificabili. Anche Kotaro era tornato vicino a lui e c'era un'ombra irritata nel suo sguardo, dopo un attacco del genere: evidentemente non aveva mai visto nulla di simile, ma aveva sentito Fudoh chiamare quel mostro per nome e ora voleva delle risposte. Tu e quel tizio in armatura lo avete chiamato Oni. Cosa sai? E chi sei? Non era più tempo per giochetti, Fudoh rischiava la pelle. E Youshi sarebbe arrivato proprio in quel momento. Anzi, chi siete voi due, se non tre considerando quel Raizen della Foglia? Certo che Kotaro aveva un orecchio fino se aveva sentito anche il nome dell'Hokage, oltre alle parole dell'uomo in armatura e all'avvertimento di Youshi.

    Intanto Fudoh aveva avuto la chiara percezione di non uno ma di DUE Dei Guerrieri. Oni che si allontanava verso nord-ovest, e una seconda presenza che avvertiva contemporaneamente tutto intorno a sé, nemmeno fosse dentro il Dio Guerriero, e al contempo nella direzione intrapresa dall'Oni. Aveva la certezza che fosse la stessa Arma quella che avvertiva...l'unica spiegazione che riusciva a intuire era che l'Arma che Genera Potere si trovava a nord-ovest, che l'Oni la stava raggiungendo, e che in qualche modo tutto ciò che aveva intorno era sotto la sua influenza.

    Non distante, durante l'attacco Raizen aveva identificato un testimone estremamente importante e nonostante tutto aveva fatto il possibile per non perderlo d'occhio. I suoi compaesani lo avevano guardato perplessi quando aveva chiamato Oni quella cosa. Oni? A me sembra una specie di drago. Si, come quelli che evoca il generale Hagemono! Ma l'Hokage era concentrato e non perse tempo con quelle farneticazioni, concentrandosi invece sul coordinare quante più persone possibile con la sua voce, opportunamente modulata dal chakra. Difficile dire se qualche sensitivo nella zona avrebbe percepito il demone a nove code che era assolutamente lontano da dove ci si aspettava, ma sul momento fu efficace, convincendo numerosi dei presenti a usare delle tecniche difensive che, pur deboli singolarmente, sommate tutte assieme riuscirono a limitare notevolmente i danni, anche se ovviamente ci furono feriti, qualche morto e parecchia distruzione. Per fortuna Oni si era trattenuto.

    La scelta di Raizen di usare una voce così potente aveva avuto il vantaggio di attirare l'attenzione su di lui, così che quando si lanciò all'inseguimento dell'uomo in armatura lo trovò appena voltato un angolo, evidentemente scosso, che lo aspettava. Aveva sentito la voce e guardato chi la aveva pronunciata, trovandovi un viso familiare. ...anf...anf...Tian? Cosa sta succedendo? Stavamo combattendo sulla Rupe Spirale e...e poi...credo di essere morto. Ma perchè sei qui? Come mai è tutto bianco e nero? Cosa succede? E Oni... Stava iperventilando ma fece il possibile per calmarsi e osservare le cose con maggior calma. Sul suo polso, là dove una persona più moderna avrebbe tenuto un orologio, un simbolo del Vuoto brillava appena. Bene, ho riordinato le idee, ma mi ci è voluta una mezz'ora buona. Riaprì gli occhi, guardando attentamente l'Hokage. Tu non sei Tian. Ma la somiglianza è incredibile. E io stavo combattendo da qualche parte che non era qui e stavo per avere la peggio. Allargò le braccia. Io sono Liu Bei. Guerriero del Vuoto Temporale...e dalla tua espressione sospetto che tu sappia chi sono e chi sia Tian...ma io non so chi sei tu. Ma voglio fidarmi, e capisco che tu sei un alleato, o comunque qualcuno nella mia stessa situazione. Mosse una mano. Questo posto e questo tempo sono una specie di anomalia temporale, ma non ho idea di cosa possa averla generata. Grazie al Simbolo del Vuoto riesco a capire che per te è il passato e per me è il futuro...ma al contempo è come...come una nicchia. Una estroflessione della linea temporale...qualcosa di non vero. Ma non so che effetti potrebbe avere sulla storia. Di sicuro chiunque abbia in qualche modo delle capacità legate al tempo potrebbe essere finito qui...non so se in questo villaggio o altrove. Attese che Raizen comprendesse e magari si presentasse. Tu hai idea di cosa stesse parlando l'Oni? Non so come sia finito qui o quante volte si sia modificato per avere quell'aspetto...sai di cosa parlava?

    Sarebbe molto interessante anche per me saperlo. Un muro poco distante si distorse appena, mentre la sagoma di un uomo alto, biondo e con un assai moderno occhio meccanico si palesava, avvicinandosi di qualche passo. Difficile dire se l'Hokage lo avesse notato, considerando il caos, ma sicuramente per Liu Bei era un'apparizione inattesa [Immagine]. Hokage. Immagino tu abbia dei fascicoli su di me, quindi ti risparmierò le presentazioni. Shotaro Kamizuru. Lo Tsuchikage di Iwa, al momento non alleato né nemico di Konoha...forse. Stavo parlando con Akabane quando mi sono ritrovato qui. Parlavamo di te...quindi o questa è una trappola terribilmente elaborata da parte tua o è una merda colossale. Puntò un dito verso entrambi. Partiamo dalle basi. Io non collaboro e non mi fido. Lavoro da solo. Sempre. Sono più che sufficiente per risolvere ogni questione. Datemi le informazioni e poi ci potremo ignorare tranquillamente...deciderò quanto fidarmi di ciò che dite per conto mio, dopo le mie indagini. Uomo di poche parole lo Tsuchikage, e dai modi oltremodo bruschi, quasi al limite della paranoia. Liu Bei era intimorito da quell'uomo apparso così improvvisamente, ma sembrava avere qualcosa di più del timore per la propria vita. Tu sei del clan Koro. lo percepisco...ma sei della stessa epoca di Raizen. Allora non siete stati annientati! Poi verso l'Hokage. Abbiamo...abbiamo perso la guerra? No, non dirmelo, non so se potrei ricordare qualcosa quando tornerò nel mio tempo. Qualcosa rimane sempre, Guerriero del Vuoto Temporale. Qualcosa rimane sempre. E francamente di te non mi importa. Come usciamo da qui? E quella era un'Arma di Iwa, no? La stessa che qualcuno ha attivato prima che potessi farlo io. Liu Bei ovviamente non poteva avere informazioni sugli eventi futuri ma mantenne uno sguardo serio, cercando di fare ordine in quella gran confusione. Voglio che mi diciate tutto, e voglio saperlo prima che si avvicini quello svitato col cappello...è l'unico che mi abbia notato e non voglio averci a che fare.

    Cosa avrebbero fatto i ninja? Vicini ma non abbastanza da darsi una mano a vicenda, se non Fudoh e Youshi con Kotaro. Cosa dire? Di cosa parlare? E se si fossero tirati fuori dall'impaccio riuscendo a riunirsi...quale sarebbe stato il piano?
     
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    Falce dei Kaguya


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    Passato e non tanto



    Ci credereste? In tempo di guerra tenevano una lista di tutti i ninja medici? O almeno, era quello che mi stava dicendo il tizio lì, Fantasma-san.
    Probabilmente, quando alzai lo sguardo, il mio stupore era evidente, seppur quando mi disse che io non ero "schedato", feci spallucce, Il motivo per cui non sono nelle sue liste è... difficile da spiegare. Comunque, posso dirle che io mio chiamo Fudoh., dissi, cercando di eludere la questione principale, cioè: Non sono ancora diventato un ninja medico in questo momento storico., informazione che pensai, ma evitai di dire, mentre quello esponeva i suoi sospetti su una trappola, cosa per cui alzai un sopracciglio, prima che mi facesse una domanda a cui ammisi con sincerità: Onestamente, sto cercando anch'io di capire cosa sta succedendo..

    Fu allora che il discorso virò verso l'anziano sensitivo a cui somigliavo, che si rivelò essere un Orihara? e non fu l'unica cosa che catturò la mia attenzione.
    Aveva vissuto in uno strano luogo: Un tempio di Taki? e quel pensiero mi fece tornare alla mente qualcosa, le parole del servo della Signora, quello che chiamavo Fiammetta, quando lo avevamo costretto alla resa.

    La Signora si chiama Maya Orihara...nacque in un monastero nel Paese delle Cascate molti anni fa. Suo padre era un uomo anziano, fuggito a stento da una terribile battaglia dalle parti di Iwa durante la Guerra Cremisi...là conobbe sua madre, che viveva da anni nel monastero. Non so bene la storia, ma so che il Cavaliere Azzurro, Koma della Nebbia, si ritirò nel monastero abbandonando la spada per sempre...solo per cambiare idea e salvarla da quel posto.

    Un anziano ninja che aveva combattuto in questa Città della Roccia, probabilmente ad Iwa... ma il tipo qui dice che ha già lasciato il tempio. E la figlia non può essere Maya., mi fermai un attimo a quel pensiero, prima di avere un'illuminazione: Forse tutti gli Orihara contengono in loro parte di uno degli Dei Guerrieri, per questo sono una parte di tre? Forse questo Mario-coso è un mio zio? Prozio? Oppure di ritorno da questa Città è tornato nel Tempio?, domande che mi invasero la mente, evitandomi di sentire gli ultimi commenti del suddetto Fantasma e che solo l'arrivo dell'Oni interruppero.

    Quel Tokugawa mi sentii fare il nome della Seconda Generazione, ponendomi delle domande a riguardo, io, lo ammetto, forse per la confusione, risposi senza molte attenzioni: E' una creatura, ma dovrebbe essere ancora intrappolata, nel Paese della Terra, non dovrebbe essere qui e... sembra confusa, come se neanche lui sapesse dove si trova., balbettai, prima che l'altro sparisse ed io mi dovessi occupare di quel "Obi" e dell'altro Etsuko, che fu persino gentile e mi ringraziò per averlo salvato con una spinta gravitazionale.
    Gli rivolsi un sorriso ed un pollice alzato in risposta: l'educazione prima di tutto.

    Quando cercai di capire cosa stesse facendo il mio inatteso parente, i miei sensi mi dissero qualcosa che non aveva senso: non c'era solo Oni, c'era anche un'altra Seconda Generazione! E la cosa più assurda era che, percepivo il secondo sconosciuto antenato come se vi fossi all'interno, tutto intorno a me, ma allo stesso tempo, avevo consapevolezza che si trovava a Nord-ovest, era lui la meta che l'Arma che Domina le Armi stava cercando di raggiungere.
    Com'è possibile? Un Dio Guerriero e siamo al suo interno?, non capivo e forse avrei avuto bisogno di tempo per cercare di raccapezzarmi.
    Potevo recuperarlo questo tempo? La risposta era no.

    Non solo perché c'erano tanti feriti da curare, ma perché il simpatico "Fantasma" aveva pensato bene di raggiungermi con domande ben meno gentili di prima e, tanto per gradire, anche Bendino-chan pensò bene di raggiungerci!
    Che bello, due Tokugawa tutti per me..., lamentai mentalmente, scrutando il mio compaesano (dello stesso periodo storico) e quello che avevo visto solo come vittima del Piumino Infame, prima di allora.
    Il più pericoloso dei due, quello con due occhi ed un cappello per intenderci, mi chiese maggiori informazioni e lì fui davanti ad un problema pratico: Se gli dico che veniamo dal futuro, mi prenderà per pazzo e mi torturerà? Se Bendino-chan mi dà l'esempio delle abitudini di clan, è molto probabile.
    Certo, seguendo questa logica, io sarei dovuto essere un esaltato convinto di portare la pace nel mondo mediante guerra e violenza, ma non ero di certo Elmo-san, né l'Hokage, ma scusate, sto divagando.

    Dicevo: considerando la situazione e la leggera urgenza di capirci qualcosa, ma anche le mie scarse capacità di mentire, avrei offerto vere informazioni al mio inatteso interlocutore, evitando dettagli storici.
    Sul momento mi parve la cosa più logica da fare.

    Quello che so è che la Creatura che volava sopra Kiri poco fa si chiama Oni ed è uno di Sette esseri, chiamati Dei Guerrieri, creati millenni fa ai tempi di un'antichissima guerra.
    Una cosa che non so è perché si trovi qui: l'Oni dovrebbe essere sigillato e dormiente sotto una qualche montagna nel Paese della Terra, invece, svolazzava sopra il Paese dell'Acqua ed ora sta cercando di raggiungere un suo simile e, temo, sia quello che si trova nel Paese del Fulmine, in pieno territorio nemico.
    , spiegai e, finora, era tutta la verità, ovviamente dubitavo che sarebbe stata sufficiente, quindi aggiunsi altri dettagli.
    Quando non c'era questa guerra, fui mandato in missione in una ridente, per così dire, cittadina, chiamata Tsuya, ai confini fra il Paese del Fuoco e quello della Cascata.
    Lì la gente prega una sorta di reliquia che, in realtà, è un altro di questi Dei Guerrieri, il Gashadokuro, che, mi auguro a questo punto, dovrebbe essere ancora bello che sigillato. Fu lì che scoprii degli Dei Guerrieri ed in particolare di quello che svolazzava qui sopra, l'Oni, anche detto l'Arma che Domina le Armi.
    , aggiunsi, ricordando le cose che la Seconda Generazione mi aveva detto, tutte informazioni vere, seppur decontestualizzate, dal punto di vista temporale, per il mio interlocutore.
    Ora, immagino lei capisca che diffondere, in questo preciso periodo storico, informazioni su Sette gigantesche creature che alcuni definiscono Armi, non sia la cosa più salutare.
    Due eserciti che cercano di accaparrarseli per portare distruzione di massa nelle schiere avversarie... come medico è un incubo, a dir poco.
    Non è, però, salutare che due di queste creature possano incontrarsi in quel del Paese del Fulmine, con il rischio di finire in mano all'Onda Rossa.
    , spiegai e quelle per quanto fossero supposizioni, le consideravo corrette, specie il pericolo di sconvolgere la storia dando ai Cremisi l'Oni ed il Tengu, o che la stessa alleanza dei ninja li liberasse e ne prendesse il controllo.
    L'ultima cosa che volevo, era che qualcuno usasse come oggetti i miei antenati, qualsiasi fosse il periodo storico e malgrado le convulsioni dell'Hokage sul fatto che fossimo oggetti senz'anima, controllati da questo "Dominio", eccetera, eccetera.

    Ma sto divagando di nuovo, scusate.
    Speravo caldamente che le informazioni condivise con il Fantasma bastassero a soddisfare la sua necessità di capirci qualcosa dell'altro e, soprattutto, che gli dessero quella stessa urgenza che cresceva in me di evitare che l'Oni finisse a Kumo e, più in generale, di risolvere la situazione.

    SE, e solo se, il Fantasma non fosse stato sufficientemente soddisfatto, avrei fatto un azzardo ancora maggiore, specie considerando che Bendino-chan era lì vicino, aggiungendo: Come le ho già detto, io mi chiamo Fudoh e sono un ninja medico di Kiri, orfano e completamente ignaro di chi sia la mia famiglia, ma quella volta a Tsuya ho scoperto anche una cosa inattesa: riesco a comunicare con questi Dei Guerrieri ed a percepirne la presenza, seppur non so se è paragonabile a quello che sanno fare i sensitivi., lasciai qualche attimo per osservare la reazione sui volti di entrambi i Tokugawa, specie quella del mio compaesano che speravo fosse capace di controllarsi in quel momento, Ad Azumaido mi dissero che ho il potenziale per diventare uno Sciamano. E' gente bizzarra da quelle parti, non so se lei c'è mai stato., aggiunsi, ancora, prima di scuotere la testa.
    Ma sto divagando, mi scusi. I fatti importanti sono che sappiamo che uno degli Dei Guerrieri è sigillato nel Paese dell'Acqua, ma non è qui a Kiri e qui ho percepito qualcosa di completamente diverso: l'Oni, ma anche un secondo di loro, verosimilmente proprio quello verso cui si sta dirigendo e questo, lo ammetto, mi confonde ben più di quanto non lo sia spesso e volentieri di mio., ammisi con estrema sincerità, saltando però tutti i dettagli sulla Bakekujira.

    A quel punto, speravo di aver convinto il mio interlocutore, e che non fossero necessarie maggiori informazioni sul mio conto.

    In ogni caso, che avessi rivelato quei dettagli personali in più, o meno, avrei cercato di ottenere un vantaggio personale dalla situazione: La priorità, curati questi feriti, dovrebbe essere quella di raggiungere l'Oni, o anche di precederlo dall'altro Dio Guerriero, ma prima di quello vorrei chiederle una cosa più egoistica, Fantasma-san, mi potrebbe far conoscere la figlia di questo uomo a cui assomiglio? L'Orihara?.
    Voi direte: Fudoh, sei intrappolato nel passato, con l'Hokage e Bendino-chan, più l'Oni e chissà che altro sta succedendo, con il Tengu tutto intorno a te e vuoi cercare una possibile parente?
    Bé, vi dirò: sì, specie considerando che ci trovavamo già nel passato, quale posto migliore per scoprire qualcosa sul mio?
    Al momento mi era sorto il sospetto che questo sensitivo dal nome impronunciabile, dopo la missione in cui si trovava, sarebbe tornato al Tempio a Taki, lasciando l'attuale figlia a Kiri e quindi, forse, quella figlia era una mia antenata, mentre l'impronunciabile Orihara avrebbe, in un futuro prossimo, generato le due Maya che sarebbero state mie... zie? Forse tutti gli Orihara contenevano in loro parte dell'essenza dello stesso Dio Guerriero? E quel sensitivo non aveva mai detto alle nuove figlie di quella precedente? Tutte ipotesi, assurde quanto il fatto che ero intrappolato nel passato e circondato da Dei Guerrieri, lo ammetto, ma non per questo meno inverosimili.

    E parlando dell'essere circondato dalla presenza del Tengu, forse una zona meno affollata mi sarebbe stata utile, speravo, anche per cercare di individuare meglio quella Seconda Generazione e, chissà, magari riuscire a comunicarci.

    Certo, tutto questo dipendeva da quanto in mio interlocutore dall'ampio cappello fosse stato comprensivo verso le mie spiegazioni.
     
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    Protusioni Temporali

    III



    Erano capitati in un periodo difficile, nonostante sapeva che tutti avrebbero resistito a quella guerra era già possibile leggere nei loro volti il peso del conflitto che li sfibrava, tra un sorriso tirato e gli occhi più impassibili di quanto non desiderassero. Gestire l’umore delle truppe e dei civili insieme ad essi non era semplice e l’assenza di speranze in quello che era il momento peggiore del conflitto si faceva sentire.

    Beh, direi che meritano di essere definite maledette, se ci son così tante fonti e in ognuna c'è morto qualcuno affogato da qualche parte un problema c'è.
    Mi domando come possa affogare un arma, o se creature in grado di manipolare il chakra siano affogate lì.


    Parlando con i suoi connazionali si ritrovò a condividere qualche informazione più concreta sulla guerra, appresa solo successivamente grazie ai libri di storia e a cui potè rispondere vagamente per mantenere quella facciata che lo vedeva come scarsamente informato rispetto al presente della battaglia.

    Non ero al fronte, ero oltre, in territorio nemico.
    Ma forse è meglio intercedere con i diretti interessati, ho l’impressione che qualche rapporto si sia perso per strada.
    Dopo i recenti sviluppi immagino il centro di comando abbia cambiato posizione, a voi è noto dove sia in questo momento e dove posso trovare Hagemono?


    Mascherò la sua reale ignoranza con un dubbio non volendo destare troppi sospetti.
    L’arrivo dell’Oni ed il successivo attacco risultarono meno letali anche grazie al suo aiuto visto che le corde vocali ressero lo sforzo senza problemi riuscendo a coordinare una difesa decente, ma in poco tempo l’arma dimostrò quanta distruzione potesse seminare avendo cura di puntualizzare quanto irrisoria fosse la minaccia e dunque quanto sproporzionata la sua reazione, fulminò Fudoh con uno sguardo ma era troppo distante perché potesse indicargli almeno una decina di ragioni agonizzanti al suolo a sostenere le sue precedenti parole.
    Appena la minaccia si spostò verso la sua destinazione finale Raizen avrebbe fatto un unica domanda prima di allontanarsi verso Lui Bei.

    E di che colore sarebbero i draghi di Hagemono per somigliare a quell’affare?

    Ottenuta la sua risposta si congedò dai due, avendo la necessità di agire rapidamente. Quella dei draghi era un informazione al contempo importane come no, se fosse riuscito a tornare al presente infatti avrebbe potuto chiederlo ad Ogen o forse consultare qualche vecchio dato, ma certe cose avevano la brutta abitudine di perdersi con lo scorrere del tempo.
    Trovò il guerriero frastornato, addirittura più di lui quando era arrivato lì, evidentemente colto in un momento ben differente rispetto a quello di calma da cui era stato prelevato il suo mal assortito trio.
    Sentirsi chiamare Tian lo fece istintivamente sorridere, era una conferma che gli faceva piacere e che probabilmente avrebbe dato una mano all’uomo a sentirsi più al sicuro.

    Una mezz’ora?
    Ma hai appena chiuso gli occhi!


    Chiese leggermente stupito, considerando quanto il tempo in quel momento fosse prono a simili distorsioni.

    Comunque no, non sono Tian, è vero, sono suo figlio e si, ha a che fare con un anomalia temporale anche quello, seppur differente da questa.
    E immagino la mezz’ora sia dovuta al tuo vuoto.
    Credo che sia l'anomalia che ha permesso a Tian di generarmi ad avermi portato qui, quantomeno è l’unico collegamento che riesco a immaginarmi.
    Dopo un certo evento Tian è stato condannato ad un labirinto temporale e una delle sue uscite l’ha condotto da mia madre, qualche migliaio di anni dopo la vostra battaglia, ora ci troviamo ad una quarantina dal mio presente.
    Ma non capisco perché i due kiriani mi abbiano seguito o perchè Tian stesso non sia qui.


    A quel punto il muro parlò, cosa che lo scosse e lo mise per un secondo sull’attenti prima che questi si rivelasse innocuo.

    Tsukikage.

    Lo salutò guardandolo in cagnesco, qualcosa a cui quanto pareva era abituato.

    Avrà risposte quando lei ne darà a me, me ne faccio poco dell’aiuto di un individuo della sua fama.
    Quindi prego mi dica pure cosa cianciava con quel caga frottole di Hayate e le darò l’opportunità di rendersi utile.


    Era grazie a Feng che sapeva che il braccio destro di Shotaro era il Profeta degli Hayate.

    Mi son sempre chiesto come mai Kamizuru, problemi con la maledizione di famiglia?

    Era una domanda retorica ma la sua diffidenza verso il Koro reticente non faticò a mostrarsi anche nella mimica fisica quando si mise a braccia conserte.

    Ne sappiamo quasi quanto te.
    Liu Bei qui sembra avere conoscenze teoriche estese che tu non possiedi ma probabilmente il tuo contatto con il tempo potrebbe permetterti di sperimentare al meglio, una condivisione costante di informazioni potrebbe portarci fuori di qui tutti d’un pezzo e forse più in fretta, ma prima dobbiamo mettere i bastoni tra le ruote ad Oni credo che lui da questa bolla possa prendere parecchio.
    Dunque Shotaro, sciogli la lingua?
    Ho visto nel tempio dei Koro a cosa siete condannati, non credo che sperimentare un viaggio nel tempo fino al presente per te sia salutare.
    Non ho interesse nel mentirti o toglierti la possibilità di dire a Tenso Korin quanto vicina sia la sua morte, ti chiederei informazioni su di lui, ma sono sicuro che pendi dalle sue labbra velenose per avere un oncia di certezze nella tua vita.


    Avrebbe voluto complimentarsi per la furtività, ma tenne per se quella specie di monito, probabilmente visto il suo sacrificio i suoi poteri superavano quelli del Kazekage e non voleva dare adito al fatto che potessero essere una reale minaccia.

    ...dopotutto un orecchio cosa è rispetto ad entrambe le palle?

    Pensieri che nessuno per il momento avrebbe sentito. Quando la situazione avesse ripreso un po' di equilibrio fece spallucce.

    Non mentivo, pensando alla nostra situazione i collegamenti che mi sono venuti in mente sono realmente pochi.
    Ma partiamo con ordine, innanzitutto con te Shotaro e la tua preoccupante mancanza di informazioni: le armi non appartengono a Iwa.
    Non gli sono mai appartenute, penso però che tu conosca la storia che viene raccontata nell’antico tempio dei Koro, quello che ospitava la struttura per un altra delle armi fortunatamente distrutta sul nascere.
    Le armi sono state commissionate, appartengono ad un individuo in grado di assoggettare il chakra e tutti i suoi effetti, ragione per la quale lo tsukikage di allora venne tradito molto probabilmente, qualcuno si era accorto dei fili che aveva addosso.
    Quelli del Dominio, forse hai sentito i tre generali parlarne Liu Bei.
    Da quel tempio parte una delle prime ipotesi.


    Era restio a esternare quell’ipotesi visto i vantaggi che Shotaro poteva trarne a prescindere da come si concludesse quella storia, ma non poteva fare altrimenti.

    Al suo interno è presente una grande quantità del vostro potere, quella sigillata dal tuo clan, ed una creatura al suo interno è in grado di sfruttarlo per impedire che venga sfruttato.
    Credo abbia la capacità di assorbire alcuni poteri, forse proprio grazie al Dominio, e che possa essere andato a fare una visita a quel luogo, se Shotaro sapesse dirci se questa visione in bianco e nero gli ricorda l’utilizzo delle sue abilità potremmo avvicinarci ad una risposta.
    Le sue sembianze sono cambiate drasticamente, sai in base a cosa muta, Liu Bei?
    Era sempre apparso come umanoide un pò strano, ma ora è eccessivo e suppongo sia in atto una specie di mutazione dovuta alla fusione con qualcosa di differente rispetto sia al guardiano dei Koro che se stess…


    Si interruppe sgranando gli occhi, faticava a crederci, ma l’ultima volta Oni stava tracciando l’Esuvia esisteva la remota possibilità che avesse attinto ad essa per avere sufficiente controllo e attuare il suo piano?
    Quella era decisamente simile ad un drago, seppur complessa da rintracciare e sfruttare grazie alla sua capacità di fondersi con la terra stessa non si sentiva di scartare quell'opzione.

    Potrebbe aver assorbito fonti di chakra ciclopiche per adempiere a questo compito.
    Ammenochè non sia tra le sue capacità mutare forma in maniera così importante dicci di più Liu Bei.


    Chiese con urgenza ma con cortesia.

    Riguardo la sua direzione… sta andando a recuperare il Tengu, l’arma in questo tempo è sigillata e protetta da una barriera di Mikumo Kushinada, lui dovrebbe esserne all’oscuro e questo in caso ci farà guadagnare del tempo visto che solo io so come passarci attraverso, ma voi dovrete rispondere a qualche mio dubbio.
    Se siamo in una tasca temporale niente dovrebbe fuggire da qui, ma con sufficiente potere sarebbe possibile forzare questa cosa?
    Entrambi manipolate il tempo, dovreste sapere che è abbastanza sgradita da entità superiori, potremmo trovare un modo di metterle contro di lui?
    Vi chiederei di forzare tutti all’esterno di questo luogo così come lui ci ha forzato all’interno, ma non possiamo lasciarlo qui da solo.
    Io sono legato ai draghi, almeno, lo sono nel mio presente, pensavo che i richiami non tenessero conto del tempo, siete in grado di sbloccare questo intoppo?
    Ci permetterebbe di avere una linea diretta con il luogo in cui si sta dirigendo.


    Osservò verso nord-ovest.

    Se continuiamo a brancolare nel dubbio dovremmo trovare un modo rapido per viaggiare e seguirlo, tutto pare sia iniziato da lì.
    Quando ho distrutto il Tengu l’ho praticamente sovraccaricato, e nel momento in cui siamo spariti il mio drago ha avvertito un problema prima in quella zona lì e successivamente era come se il suo tempo venisse riavvolto.
    Possibile che l’Oni abbia tentato di riavvolgere il tempo nella valle cercando di ripristinare l’arma e inconsapevole del sovraccarico dato dal potere dei Koro gli sia esploso tutto in faccia?
    Lo strano è che tutti ci siamo ritrovati qui, percepite qualcosa che possa averci attirato in questo punto preciso?
    Tuttavia, se comprendiamo bene cosa intende fare col Tengu di questo periodo potremmo combattere il fuoco col fuoco.
    In questa bolla c’è un Oni sotto Iwa a cui non penso piaccia che gli venga sottratta una fonte di potere e abbiamo uno Tsukikage qui a cui dovrebbe essere fedele, ma nella sua scala gerarchica lui non è il primo in comando, quindi vorrei scongiurare il pericolo di raddoppiare i nostri problemi.
    Il boss dei Colossi stesso potrebbe aiutarci, ma in caso dovremmo preservare i suoi poteri sciamanici, Oni potrebbe sottrarglieli e riuscire a portarseli dietro con facilità da qui.


    Aveva così finito la sua parte del brainstorming.

    Frastornati?
    Non fate quelle facce, nella mia lista di esperienze questa è tra le più incasinate se non la più incasinata.


    Guardò entrambi, sperando che cacciassero dal taschino una metà d’orologio ciascuno e spostando le lancette aggiustassero tutto, in particolar modo lo Tsukikage, non lo sottovalutava e per quale che fosse il suo stile non riusciva a vedere un modo che potesse metterlo in salvo se non avesse collaborato con loro. Il problema era oltre la portata di un singolo uomo tanto quanto lo era un arma.




     
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    Nebbia che vela e che svela

    III

    Beh come ho detto aggiunsi verso l'onorevole nonno Se è giunto il momento che la nebbia svelasse questo simbolo, non vedo perché dovrei continuare ad alimentarne la sua segretezza se poi i nostri obiettivi rimangono privati conclusi con un leggero ghigno verso i due giovani shinobi, non avevano altre informazioni su ciò che sarebbe diventata la Mano Nera e mi sarei ben guardato da fornirgli altri dettagli, quanto meno all'Akuma. Fu proprio verso quest'ultimo che posi lo sguardo divertito e gli risposi Decisamente, Etsuko-san, ma mi hanno sconsigliato di parlare di cose confidenziali con un Akuma dalla bocca larga, spero che la mia premura non ti offenda

    Sbattei la palpebra confuso, rivelando per un momento soltanto la mia sorpresa nel sentire il nome della ragazzina: Sumire Ono. Nonna. Deglutii mentre il mondo tutt'attorno a me tornava a fuoco, dopo quell'attimo di smarrimento in cui i momenti di una vita passata avevano assediato la mia mente con immagini e ricordi di felicità, odori nostalgici di pietanze e dei magazzini colmi di erbe essiccate pronte a essere vendute e trasportate nel continente che avevano fatto la fortuna della mia famiglia. Così scoprii che non solo la premurosa sposa di Ossuri aveva sangue degli Hanta di Taki, ma anche che per un breve periodo era stata addestrata come guardiana delle Fonti e, grazie alla nostra sete di conoscenza, iniziò a rivelare dettagli che mi erano ignoti. Non solo ci diede un'indicazione piuttosto precisa della loro ubicazione, ma anche una loro descrizione, rivelandoci quanto potessero risultare pericolose e il motivo per cui i Kappa ne erano diventati guardiani.
    Byakuei e Shuichiro dici... il mio occhio si posò grave sul mio giovane nonno che, non potendo saperlo, aveva appena nominato il suo assassino. Quindi rivolsi la mia attenzione verso l'Akuma che mi indirizzò verso un canale ufficiale del villaggio Grazie, Etsuko-san

    [. . .]

    Non lo so, ma ora se ne è andata quella cosa dissi a denti stretti verso la nonna, il mio tono di voce aveva perso ogni spigolo da quando avevo scoperto di trovarmi di fronte ai miei due adorati nonni, anche lo sguardo si era fatto più conciliante e premuroso. Fu Ossuri il primo a rispondermi, stupitosi che fossi effettivamente un Tokugawa e a lui feci eco: Le Sette Spade di Kiri, Ossuri-sama, devono essere protette e custodite, sono la storia e il tesoro del nostro villaggio scossi il capo, infine, quando mi chiese se Koma era il mio maestro e aggiunsi a denti stretti No, non è stato il mio sensei. Come ho detto la mia formazione è avvenuta ai margini di tutto ciò che stava avvenendo ora, sai forse dirmi chi sono i portatori delle sette spade in questo momento? Se Ossuri-sama avesse saputo rispondermi, sarei riuscito a capire quale tra le spade era destinata ad essere perduta durante la guerra, semplicemente confrontando i portatori con gli ultimi portatori kiriani a me noti.
    Quindi verso Suimire, prima che si allontanassero in direzione del quartiere Tokugawa, domandai Un'ultima cosa, giovane donna, hai parlato dell'Acqua degli Eroi. Dov'è la sua fonte e come è possibile che sia tanto miracolosa, qual è il suo potere e come si può contrastare?
    Quando si allontanarono da me, in direzione del quartiere tokugawa, li osservai attentamente mentre un moto di calore e affetto si impossessò di me, lasciando un'increspatura sulle labbra e una lacrima che solcò il viso. Nel momento più buio, solo chi cammina nell'oscurità conosce la via, mi ripetei un'ultima volta, poi mi voltai e andai alla ricerca di Fudoh.

    [. . .]

    La scala di grigi che imperava mi rallentò nella ricerca del primario di Kiri, non potendo distinguere facilmente il caratteristico colore della sua capigliatura, ma sapevo che avrei potuto trovarlo a prodigarsi per i feriti e così fu. Lo raggiunsi poco dopo Kotaro, la sua espressione mostrava quanto di pericoloso veniva celato dalle parole mielate con cui si era intrattenuto precedentemente con lo shinobi della Mano Bianca, se precedentemente sembrava solo essere incuriosito dalla nostra, o meglio, dalla presenza di Fudoh, ora esigeva risposte e non vi sarebbe stato modo di eluderle. Mi avvicinai calmo, la mia figura avvolta dal mantello e con il cappuccio alzato che copriva solo una parte della capigliatura argentea. Fu così che Fudoh si rivelò avere informazioni che mi erano rimaste ignote fino a quel momento, parlò di quella creatura, gli diede un nome, un'origine e uno scopo: dominare le altre armi. Ma ciò che fu più importante, furono le luci che rivelarono i punti rimasti ignoti dagli avvenimenti di Taki: ricordavo, infatti, che Fudoh era rimasto offeso quando gli impedii di scambiare il bambino con un appuntamento con la Signora, ricordavo inoltre che la considerava una sua parente e tutto quello che era avvenuto un affare di famiglia, ma cosa più importante: Fudoh si riteneva Sangue degli Dei. E la risposta che non avevo saputo darmi fino a quel momento, ovvero di quali Dei stesse parlando, mi venne data da egli stesso in quel momento: gli Dei Guerrieri, le armi di Iwa. Se il nostro primario non solo si considerava un parente di Orihara, ma anche Sangue degli Dei (così, infatti, aveva urlato durante lo scontro nella radura per intimorire il tizio armato di lancia e manovratore del fuoco) e aveva, effettivamente, la possibilità di interagire con i Doni della Signora che avevano la stessa origine di quei pomi di cui lo shinobi di taki parlava, allora era effettivamente quanto di più vicino ci fosse a quelle Armi, a quelle creature di cui stava parlando. Mossi il viso in diagonale e lo osservai più attentamente. Lui non si considerava vicino ad essi, lui si identificava in essi, il primario di Kiri riteneva di essere il loro stesso sangue, il Sangue degli Dei. E a quel punto la domanda da un milione di Ryo: perché Fudoh si riteneva un Dio Guerriero, un'arma di Iwa?
    La domanda rimase impressa nella mia mente mentre, se il ninja medico avesse ritenuto di dover giustificare maggiormente la propria posizione con il Fantasma Buio, allora anche gli ultimi sospetti sarebbero crollati: era indissolubilmente legato ad essi, tanto che non solo ne percepiva la presenza, ma poteva anche comunicare con essi. Lo osservai con rinnovato interesse, quelle erano informazioni che sarebbero risultate molto utili al Mizukage, ma in quel momento c'era altro di cui dovevo preoccuparmi: assicurarci che Kotaro non ci scambiasse per dei nemici.
    Sembra tutto piuttosto assurdo, non è vero Kotaro-sama? domandai cercando di anticipare ogni suo dubbio per fornirgli solide menzogne a cui far appoggiare la propria mente Ma così è. La questione è così grande che ci troviamo a collaborare al di sopra dei villaggi di appartenenza, per questo ci accompagniamo con un ninja di Konoha. Il nostro compito è scortare Fudoh-san e assicurarci che questi Dei Guerrieri rimangano sigillati e segreti, soprattutto in momenti delicati come questo aggiunsi, muovendo lo sguardo sulle macerie lasciate dall'Oni, riferendomi alla guerra che imperversava sul mondo ninja, quindi avrei riportato lo sguardo su di lui.

    Se tutto fosse filato liscio e Kotaro avesse creduto alle nostre parole, mi sarei sentito più rincuorato sicuro e, mentre Fudoh chiedeva informazioni sulla sua presunta parente, avrei mosso lo sguardo verso il villaggio della Nebbia. Avevo intenzione di scoprire dove fosse Nuibari e tra le mani di chi, se possibile avrei fatto di tutto per evitare che cadesse nelle mani di Koma, ma per farlo avrei dovuto raggiungere il fronte e la squadra dei sette. Ma quale via sarebbe stata la migliore: passare dai canali ufficiali o tramite i sotterfugi di Byakuei e il fratello che l'avrebbe rinnegato? Sapevo che Kotaro si sarebbe unito, ad un certo punto, alla loro causa e forse avrebbe potuto fornirmi un canale preferenziale per raggiungerli, ma avrebbero potuto aiutarmi nella mia ricerca? Prima che il primario si allontanasse, gli avrei rivolto poche parole: Ritroviamoci qui al molo tra tre ore, dobbiamo organizzare il nostro passo successivo per raggiungere l'Oni atteso un segno di consenso, mi sarei rivolto verso Kotaro, dicendo La tua fama ti precede di molto, Kotaro-sama, è stato un piacere poter fare la tua conoscenza ammisi sincero, rivolgendogli un cenno del capo come segno di rispetto e quindi mi sarei congedato salvo fermarmi dopo qualche passo e, tornato indietro, avrei domandato: Kotaro-sama, c'è un'altra questione che mi preme e che, lo ammetto, distoglie la mia attenzione dall'obiettivo mio e degli shinobi con cui mi accompagno il mio sguardo si pose sul suoHo bisogno di parlare con Byakuei e Shuichiro, Ossuri ripone molta fiducia in loro e credo possano fornirmi delle informazioni importanti feci una piccola pausa prima di riprendere Posso chiederti, allora, di introdurmi a loro?

    Prima di muovere il passo successivo verso il team dei Sette, avrei dovuto riferire al kage di konoha tra quanto e dove ci saremo ritrovati. Trovarlo non fu particolarmente difficile, certo il fatto che i colori non fossero presenti rendeva tutto più caotico, ma quel bue enorme non sarebbe passato inosservato, tutt'al più che stava parlando con uno strano tizio la cui armatura mi ricordava quella dei guerrieri del vuoto e poi un terzo che solo avvicinandomi avrei notato avere un occhio non umano. Mi sarei avvicinato a loro con lentezza e, una volta che avrei avuto l'attenzione del kage, mi sarei rivolto a lui magari invitandolo a fare qualche passo di distanza dagli altri interlocutori che non conoscevo: Io e Fudoh ci muoviamo all'interno della città per vedere se riusciamo a raccogliere qualche altra informazione, ritroviamoci tra tre ore qui al molo per un ricapitolare le cose e gestire la prossima mossa il mio sguardo si sarebbe mosso verso i due e poi tornando su di lui, se Kotaro avesse in precedenza creduto alle nostre parole e ci avesse lasciati liberi di agire, avrei aggiunto Abbiamo rivelato a Kotaro-sama il nostro obiettivo rispetto all'Oni e agli Dei, forse potrebbe addirittura collaborare, ma lo scopriremo più tardi Attesa una sua eventuale risposta o qualche domanda, mi sarei allontanato.

    Quindi avrei seguito le eventuali indicazioni di Kotaro per raggiungere Byakuei e Shuichiro (sempre che non mi avesse voluto accompagnare lui in prima persona) , altrimenti - se non si fosse dimostrato collaborativo - avrei seguito il piano di riserva e mi sarei mosse verso il centro ufficiale di smistamento.


    Edited by Youshi2 - 17/1/2023, 14:00
     
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    È colpa tua. Ratty

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    A Spasso nel Tengu

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    Ognuno a Risolvere i Suoi Guai

    Raizen
    Non sarebbe stato difficile per Raizen avere informazioni sul quartier generale, anche se l'arrivo dell'Oni ovviamente rese tutto più brusco e complicato, e sicuramente ben presto dei ninja di alto rango sarebbero arrivati per investigare, comunque ebbe una risposta da parte dell'Aburame prima di congedarsi. I Draghi di Hagemono? Azzurri, sono azzurri, ma cosa centra? Lui parlava dell'aspetto del nemico e non del colore, anche perché per Raizen Oni appariva in bianco e nero, ovviamente, non aveva idea di quale colore avesse agli occhi dei ninja locali.

    Poco dopo, al cospetto di Liu Bei, ottenne un cenno affermativo quando attribuì al suo Vuoto l'effetto di compressione temporale per ragionare con più calma. Non so cosa abbia provocato questa situazione e non so quale maledizione affligga Tian, per quanto me ne rammarichi...ma se non hai ereditato la sua maledizione e questa nicchia temporale raccoglie chi è soggetto ad anomalie...non credo che tu dovresti essere qui. Io non percepisco nulla di anomalo in te col mio Vuoto. Avrebbero avuto bisogno di tempo e informazioni, entrambe risorse piuttosto carenti al momento, e l'arrivo dello Tsuchikage ovviamente avrebbe complicato ulteriormente le cose. Metà delle parole che Akabane dice sono menzogne per manipolarmi e metà del restante sono menzogne che dice perché è un figlio di puttana. Ma il quarto restante mi è utile. Aggiunse, non per giustificarsi ma per rendere chiaro che nemmeno il suo braccio destro era considerato una persona di fiducia dal Kamizuru, che a quanto pareva sapeva benissimo delle sue affiliazioni con la setta della ricerca dell'immortalità. E commetti anche un errore. Io intendo uscire da qui e non mi farò scrupoli a usare ogni risorsa a disposizione. Che tu riesca a uscire non mi interessa. Condividerò quanto mi andrà di condividere, e francamente se vuoi fare altrettanto non ti condannerò per questo. Al più potrei torturarti se diventasse necessario, però. E risparmiati gli insulti a voce alta, sono più che abituato a quelli detti alle mie spalle.

    Chiarite le rispettive posizioni, venne il momento del dialogo. Le Armi non sono un'idea di Iwa? Avrebbe detto, oltremodo sconvolto dalla notizia, dato che le stava combattendo da parecchio tempo, e gli stessi Dei Guerrieri agivano unicamente per unire il mondo sotto la bandiera di Iwa. Queste informazioni sono pericolose, potrebbero cambiare tutto... Disse stringendo i denti per la preoccupazione, mentre lo Tsuchikage faceva spallucce. Sono di chi le trova e riesce a usarle. Questo Dominio può anche venire a reclamarle, se vuole. Non glielo renderò facile...ma prima devo ottenere il controllo di quegli affarti. Aggiunse con ostilità. Comunque, conosco il tempio e so che preferisco non averci a che fare. Il mio potere mi appartiene ed è proprio là che ho appreso dell'esistenza delle Armi, poi tramite Akabane ho cercato di trovare Oni...anche se era parecchio diverso. E guardò Liu Bei come a sottolineare la domanda dell'Hokage. Il Guerriero del Vuoto annuì. Oni è l'Arma più vicina ai suoi creatori umani nel suo concetto di base: Domina le Armi. Le controlla. Le protegge. Le Migliora. E questo include sé stesso. Oni si ricostruisce e riassembla in continuazione cercando di diventare sempre più forte e potente. Non lo ho mai visto due volte con lo stesso aspetto...caccia creature mitologiche per assimilarne i poteri e riorganizza il suo stesso corpo. Ogni volta dice di essere a una diversa percentuale di potenza...e tremo al pensiero di vederlo vicino al 100%. Lo Tsuchikage incrociò le braccia. In pratica quella bestia si allena e diventa più forte, come se fosse una persona. E' più corretto dire che si adatta. Questo aspetto è probabilmente quello che reputa più adatto al momento. Potrebbe poi scartarne una parte e tenere qualcosa, o provare nuove combinazioni. Difficilmente una stessa strategia funzionerà mai due volte contro l'Oni.

    Poi parlarono della direzione intrapresa dal Dio Guerriero, con alcune altre informazioni da parte di Raizen. Kushinada? Quindi alla fine ha rinunciato a quell'assurdo piano della Forgia e ha creato una prigione per il Tengu! Fece un lungo sospiro. Sono sollevato, sembrava così convinta delle sue posizioni, ma non potevamo pensare di sacrificare così tanti civili. Per il suo umore forse non sarebbe stato il caso di spiegargli per filo e per segno il futuro, anche per gli eventuali rischi collegati. Per quanto ne sappiamo Oni potrebbe essere finito qui assieme a noi ma non essere la causa. Questo posto...lo percepisco come separato dal flusso temporale normale...ma potrebbe anche essere l'inizio di una diversa linea...una storia a parte, parallela. Io posso fermare, riavvolgere e accelerare, ma su piccola scala. Non ho idea di come si potrebbe arrivare a una situazione come questa. Tagliò corto lo Tsuchikage, che aveva intanto assorbito quante più nozioni possibili. Ma sono abbastanza sveglio da sapere una cosa: tu sei stato spedito nel passato. Il contratto di richiamo no. Quindi in quest'epoca il tuo nome non è sul contratto, molto banalmente. Per questo non puoi evocare i draghi. Metti il nome sul contratto e potrai evocarli di nuovo. Questo potrebbe generare un paradosso! Il mio Vuoto Temporale può ridurre l'impatto dei paradossi in generale, ma una cosa del genere sarebbe fin troppo! Se questo mondo diventa la partenza di una nuova storia, potremmo anche non esistere nel futuro, quindi meglio avere tutte le armi possibili. Tagliò corto il Kage di Iwa.

    L'intervento di Oni per cercare di...non so...riparare il Tengu, potrebbe aver generato questo incidente. Ma non spiega tutto...e soprattutto non spiega la nostra presenza. Agire è fondamentale, troveremo le informazioni nel frattempo. Se non hai i draghi, e nessuno di noi ha accesso alle proprie evocazioni, allora dobbiamo trovare un mezzo di trasporto verso nord-est. Indicami sulla mappa dove dobbiamo andare. Ne aveva una in forma di carta ninja. Io cercherò un mezzo di trasporto rapido. Sarò qui a mezzanotte per partire...dovremmo metterci meno dei giorni previsti da Oni se partiamo subito...a meno di avere ostacoli. Io resto con te, Figlio di Tian. Forse se analizzassi i tuoi compagni potrei scoprire se hanno qualcosa di anomalo.

    Youshi
    Custodite? Sono armi...siamo in guerra. A che serve tenerle in una teca? La squadra dei Sette, di cui un giorno farò sicuramente parte, è il modo migliore per gestirle! Replicò, con un moto di orgoglio che aiutava a scacciare il terrore legato all'Oni. Va detto che non sarebbe mai diventato uno dei sette spadaccini, troppo basso. E nella squadra ci sono Sozen Tamasizu con la Kubikiribocho, Eichiro Kaguya con la Hiramekarei, Apachai di Azumaido con la Kabutowari, Haruka Kenkichi con Nuibari, Sakura Hozuki con Kiba, poi Sanjuro Yuuki con la Shibuki e per finire Shigure Kakita, mia cognata, con la Samehada. Spiegò, tenendo il conto con le dita man mano che si muoveva. Di questi nomi, solo il Kaguya e la Hozuki erano registrati negli annali di Kiri, dato che con la guerra e la migrazione di tutti i ninja a Kiri la situazione si era oltremodo complicata. Tornare al presente sarebbe stato sicuramente più utile che avere una sfilza di nomi senza altre informazioni. Questo non lo so...solo il Leader e la sua Guardia Reale possono usarla. Un tempo era diversa, bevendola si ottenevano enormi quantità di chakra che bruciavano l'energia vitale in cambio di potere. Ora...sostanzialmente permette di aggiungere le forze di chi ci ha preceduto alle nostre. Risveglia gli atavismi, i talenti degli antenati, per così dire. Dona a chi la beve la forza degli Eroi del passato.

    Youshi e Fudoh
    Incalzato da Kotaro, con Youshi che si avvicinava ora che la situazione si era un pò calmata, Fudoh attaccò a parlare, spiegando delle Armi e del suo legame con esse, pur romanzandolo abbastanza da non rendere del tutto chiaro cosa intendesse, anche se il Tokugawa nella sua mente stava rimettendo assieme i pezzi. Oni, uno degli Dei Guerrieri? Se non lo avessi visto volare nel cielo ti prenderei per pazzo. Aggiunse con aria francamente sorpresa, specie quando, mentre cercava di incalzare, Youshi si aggiunse alla comitiva dicendo che scortare Fudoh e le sue doti sciamaniche era la priorità. L'Onda Rossa ha liberato queste creature e le usa contro di noi...ma allora perché andare via verso nord-ovest? Perché non colpire ancora? Evidentemente preoccupato, ma più rilassato sull'identità dei due ninja davanti a lui, Kotaro portò una mano alla testa. Oh...deteeesto queste cose. Sembrava star rimettendo su la maschera da pagliaccio effeminato con cui si mostrava di solito, anche se meno esagerata di quella che avrebbe usato nel futuro. Hai detto che sono sette, no? Allora temo sia andato a prendere le altre, dopo questa sortita di ricognizione...non mi piace per niente. Se la vostra missione è fermarlo allora penso sia il caso di aiutarvi, carini...ma verificherò ogni cosa quindi se avete nascosto qualcosa senza averne l'autorizzazione...beh, non sarà divertente! <3 E sicuramente trovava ancor meno divertente lasciarli muovere senza scorta, ma per sua fortuna i due sembravano intenzionati a lasciarsi scorrazzare in giro, ognuno con le proprie richieste. Fudoh...non capisco questo interesse per gli Orihara ma non credo ci siano problemi. Chiederò a un mio conoscente di scortarti, ma attento, è un tipo un pò collerico! <3

    Fudoh
    Dietro quell'angolo, stramboide. Maglia nera, sigaretta accesa, fisico asciutto e un carattere che era meglio dimenticare, Kyuryu [Immagine] sembrava molto più giovane della sua apparizione futura che Fudoh avrebbe dovuto combattere, non senza difficoltà, durante gli eventi dell'attacco di Byakuei a Kiri. Chiamato da Kotaro con qualche tecnica di comunicazione a distanza. Kyuryu era arrivato sul posto senza presentarsi, scambiando due parole in privato con l'assassino Tokugawa e guardando storto i due giovani al suo cospetto, per poi sputare per terra e far cenno a Fudoh di seguirlo, senza calcolare Youshi nemmeno di striscio. Lo avrebbe portato in giro per alcune vie che sicuramente il primario avrebbe riconosciuto ma che al contempo erano diverse da come le ricordava, sia per le finestre che le porte, così come per i rifugiati e il numero di barboni che superava di gran lunga quello a cui era abituato. E nemmeno un gatto o un cane per strada, a meno che non avessero dei coprifronte, forse del clan Inuzuka. Non so cosa vuoi da quella ragazza, ma vedi di non allontanarti. Io sto qui ad aspettare. Nel vicolo indicato l'unica porta in buone condizioni aveva un pezzo di carta con scritto "Orihara" sopra, ed era socchiusa, come molte altre nella zona. Non c'era posto per la privacy in un villaggio trasformato in un accampamento.

    Varcata la porta della stretta palazzina a due piani, un pianerottolo mostrava una porta chiusa che forse portava all'appartamento, mentre una scala laterale permetteva di salire fino al tetto. Sulla porta un elegante scritta diceva "Sono sul Tetto", invitando eventuali visitatori a salire invece che bussare invano. Se avesse scelto di seguire l'indicazione, dopo diversi gradini avrebbe trovato una porticina che dava infine al tetto, dove lo aspettava, assorta e appoggiata alla ringhiera, una ragazza dai lunghi capelli (impossibile definire il colore con l'effetto bianco-nero di quel luoog) e dal viso delicato, che aveva nel taglio degli occhi una discreta somiglianza con Fudoh.

    Lo guardò, per niente sorpresa della sua presenza. Ah, anche tu qui. Questo spiega alcune cose. Sorrise appena. Sono Sakura Orihara, benvenuto. E tu da che epoca vieni? Poi si accigliò. Certo che è strano, pensavo che il Sangue degli Dei si tramandasse solo di madre in figlia, quindi non mi aspettavo certo uno come te. La sua voce era un pò nasale ma piacevole e poteva avere vent'anni al massimo. Forse meno. Sta decisamente succedendo qualcosa di strano, non credi? Bei capelli rossi però, non mi dispiacerebbe trovare un fidanzato coi capelli rossi...anche mio padre li aveva rossi prima di invecchiare. Ridacchiò. Fudoh in qualche modo non percepiva affatto la ragazza come un Sangue degli Dei. Non era la Signora di Taki.

    Ovviamente l'espressione di Fudoh e l'eventuale sequenza di domande avrebbero catalizzato la sua attenzione, quindi facendo spallucce avrebbe cercato di dare qualche risposta. Non ho idea di cosa succeda e io non ho fatto nulla. Per me questo è un giorno come un altro. Guerra, pericolo...qualcosa che in fondo mi crea un vago piacere a essere onesta. Sono qui un pò preoccupata per mio padre al fronte, quando ecco che una signora piuttosto bella si presenta alla mia porta e dice di essere mia figlia. Cerco di capire qualcosa...e realizzo che non posso percepire il suo Sangue degli Dei perchè è il MIO stesso sangue degli Dei. Con un piccolo trucco ho aggirato la cosa, niente che ti interessi, e ho compreso che lei aveva il mio potere. Ma solo una parte. E ora arrivi tu che hai un'altra parte del tutto. Incrociò le braccia. Quindi suppongo che tu sia mio figlio oppure suo figlio o un discendente di qualche tipo. E dalla faccia che stai facendo, sei persino più confuso di me. Concluse con un sorriso sarcastico. La mora è andata via dicendo che se lei è qui anche la bionda è qui. Non mi aspettavo te, onestamente, e credo nemmeno lei. In ogni caso tu non hai la Volontà del Ragno, a differenza mia e di quella Maya...quindi...che parte di me hai ereditato?

    Youshi
    Rimasto solo con Youshi, Kotaro batté le mani come se avesse trovato un bel regalo. Delizioso! <3 Stavo giusto pensando di portartici. Seguimi. E saltando via, passando da un tetto all'altro avrebbe guidato Youshi fuori dal villaggio, diretto alla Pagoda Capovolta che il Tokugawa avrebbe conosciuto nel futuro come tana del perfido Collezionista di Teschi. Arrivato sul posto, Shuichiro l'Imperatore era in attesa davanti all'apertura segreta, con un rotolo aperto in mano e la penna nell'altra mano. A un occhio disattento poteva sembrare una posa da letterato, ma come Kensei ben sapeva, con una penna in mano l'Imperatore era un nemico di incredibile levatura. SHUICHIRO-KUUUUN! <3 Gridò come una fan sfegatata Kyotaro, affiancandosi al suo capo che alzò gli occhi al cielo, prima di ascoltare ciò che l'assassino aveva da comunicargli all'orecchio. Intanto una roccia poco distante cambiò aspetto, spezzando una Henge e mostrando un tappetto con baffi ridicoli, persino più basso di Ossuri [Immagine], che si avvicinava. Allora, che succede? Questo ragazzo ha a che fare con quel mostro nel cielo? Fratello, calmati. Vediamo di cosa intende parlarci. Shuichiro, Byakuei, Kotaro. Cosa intendeva fare Youshi? Sei qui con Hana? Gli chiese Byakuei, mentre una donna usciva dall'apertura della Pagoda Capovolta. Voluttuosa ed elegante, aveva abiti con un taglio abbastanza moderno e gli occhi coperti da una fitta frangia [Testo Visibile]. No, non è con me. Ma forse veniamo dallo stesso luogo. Sei anche tu un sedicente visitatore dal futuro? Aggiunse Shuichiro, forse cogliendo in contropiede il giovane Tokugawa, mentre Kotaro sorrideva senza capire, un pò allarmato dalla presenza della donna.

    Raizen
    Se avesse avuto il tempo di riunirsi con i compagni, Raizen avrebbe scoperto da Liu Bei che entrambi avevano addosso la traccia di un'anomalia temporale, la stessa che aveva vagamente percepito in Oni, ma non avrebbe saputo identificarla senza frugarli attentamente. Certamente questo implicava esporsi a Kotaro in qualche modo, quindi avrebbe dovuto valutare con cura la cosa. Se avesse scelto di recarsi al quartier generale come preventivato, non gli sarebbero servite delle guide essendo il palazzo del Mizukage lo stesso che conosceva nel futuro, anche se avrebbe dovuto inventarsi qualcosa per passare davanti alle guardie, ovviamente sul chi vive dopo l'attacco dell'Oni. Hagemono e gli altri leader sono in riunione con una informatrice da Iwa con molte informazioni. Avrebbe detto una delle due guardie. Informazioni fondamentali. Laconiche, a ogni insistenza avrebbero ripetuto le medesime frasi: serviva una giustificazione adeguata...o avrebbe dovuto usare la forza? Se chieste informazioni sulla donna da Iwa avrebbero ripetuto che aveva molte informazioni, senza specificare, in maniera forse un pò stupida a voler essere onesti.
     
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    IV




    Avrebbe potuto scommetterci qualcosa sul colore di quei draghi, ma per il momento doveva chiudere la parentesi e andare a parlare con Liu Bei, sapeva anche dove era il centro di comando e sicuramente lì avrebbe trovato assai più informazioni in merito a qualsiasi cosa potesse essere in corso.

    Dunque per quanto potesse sembrare scontato essere qui perché in qualche modo vittima di anomalie… non siamo qui solo per quello.
    E io non sono l’eco accentuato di un anomalia, nonostante il mio sangue abbia fatto un salto di migliaia di anni.


    Rifletteva, eppure senza grandi risultati, Febh avrebbe detto che non era poi una grande novità, ma era strano coglierlo senza nessuna ipotesi, anche tra le più improbabili.

    Cosa diavolo ha fatto quella calcolatrice troppo ambiziosa per fare un casino simile?
    Non sei in grado di percepire quante altre persone sono nella nostra situazione nei dintorni?
    Magari potrebbe essere problematico coinvolgere le persone di questo tempo, ma radunare tutti quelli trasportati qui potrebbe essere una buona scelta, dal punto di vista dell’ Oni sarebbe un totale disastro venir braccato a prescindere da dove si trovi, una percentuale di rischio troppo alta per riprovarci.


    Poteva essere l’interazione con le armi una ragione per essere lì in quel momento?
    Anche altri però l’avevano fatto e non erano lì in quel momento nonostante il loro contributo fosse stato ingente.

    Altre persone potrebbero essere trasportate in momenti diversi, qualche giorno prima o dopo rispetto a noi oppure in posti totalmente differenti?
    Shotaro invece?
    È un anomalia o sei entrato in contatto con qualcosa di particolare?
    Armi, chakra corrotto dal dominio.
    A questo punto è probabile che se la tua manipolazione temporale è limitata tu non sia un anomalia… Liu Bei?


    Ovviamente se Shotaro fosse stato un anomalia temporale non occorrevano altre risposte riguardo la sua presenza mentre l’altra domanda a prescindere dalla risposta positiva o negativa non avrebbe fornito che soluzioni parziali, ma avrebbe potuto sperare nell’arrivo di ulteriori aiuti o nel fatto che in tanti fossero già lì.

    Se ti insulto alle spalle come faccio a bearmi dell’approvazione che ne scaturisce?

    Chiese con naturalezza.

    Sei pomposo oltre che ignorante come una capra Tsukikage, pensavo la tua mancanza di fiducia ti rendesse più cauto.
    Se speri che qualcuno, un Koro in particolar modo, possa sottrarre le armi al dominio è evidente che ti mancano parecchie tessere del quadro e che il tuo avo ti abbia trasmesso ben poco… c’è una ragione se quelle diavolerie non sono mai state reclamate e continuano a non venir reclamate.
    La stessa per la quale non le cerco per il mio villaggio.


    Oppure ne aveva qualcuna in più e sapeva come assicurarsele, ma Raizen ne aveva viste a sufficienza di armi, colossali e non, da sapere che non esisteva fedeltà per loro, a nessun padrone. Prenderne possesso non assicurava protezione ne dal dominio ne tantomeno da qualsiasi altra persona dotata di sufficiente ambizione per sottrarle così come si sottrae un altra arma di qualsiasi tipo.

    Mi viene da chiedermi.
    Tu hai trovato l’Oni già attivo, eppure eri tra i pochissimi credo a conoscenza della chiave e persino dell’esistenza dell’arma stessa.
    Non sai ancora chi ti ha preceduto?
    Dai racconti che mi sono giunti al risveglio l’Oni era già ben consapevole di chi lo comandasse.


    Rigirò con tono accusatorio quel coltello sulla piaga, certo Shotaro era probabilmente immune a quel genere di insinuazioni, ma ricordargli che la partita a cui giocava non era come la prospettava avrebbe potuto aiutare a calare le sue aspettative e farlo giocare secondo regole più accettabili. Di quella parentesi però il peggio doveva ancora arrivare: le informazioni di Liu Bei sull' Oni.
    Raizen sgranò gli occhi.

    Voi non lo avete combattuto al 100%?!?
    Pensavo che quel conteggio fosse iniziato dal suo risveglio e riguardasse una riattivazione progressiva delle sue funzioni, non un calcolo su ciò che poteva diventare!
    Fino ad ora che percentuale ha raggiunto nei vostri scontri?
    Pensate che ci sia un modo per fargli abbassare il suo livello, fargli perdere pezzi?


    L’irritazione era visibile in lui per quanto contenuta. Quando lo Tsukikage diede la sua versione dell’Oni Raizen scosse la testa insieme a Liu Bei.

    Allenarsi? Oh no… Non penso proprio che un termine così riduttivo sia adatto...
    Esistono allenamenti che ti permettono di integrare i geni di qualsiasi tuo pari come se montassi un orologio?
    L’Oni si aggiorna, come una macchina, puntando a chissà quale distorto concetto di perfezione.
    Tenso Korin ti ha mai accennato a ragioni precise per cui cacciano le armi?
    Certo i loro sigilli sono pericolosi, ma tutto sommato per quanto è difficile distruggerle direi che possono dare la precedenza ad altro, potrebbe essere che tra i due ci sia un certo grado di concorrenza e vogliano accedere all’Oni per ampliare le loro conoscenze sull'immortalità?


    C’era da dare atto alla genialità dei creatori di quella macchina però, era indubbio che l’intelligenza che aveva sviluppato era decisamente avanzata se in grado di trasformare obiettivi e abilità in calcoli per definire l’efficacia di azioni e migliorie, tuttavia se erano calcoli potevano essere previsti e replicati… ma l’Oni quanto era avanzato?

    Vola basso con le speranze Liu Bei, non ti dirò altro, ma vola basso, parecchio basso.

    Avvertì con una mano tesa in avanti in segno di prudenza.

    No, escludere l’Oni non è saggio.
    Quando è arrivato qui era sorpreso dal fatto che fosse in questo luogo e in questo tempo, ma guardava in un punto preciso: quello da cui è partito tutto, e le sue parole mi fanno credere che lo spostamento fosse imprevisto, come se anziché ricostituire il Tengu abbia incasinato tutto il resto.
    E ha detto di dover definire i motivi dello spostamento… quindi anche lui è stato spostato, ed è stato spostato qui… cosa ha questo luogo per attrarci qui?
    Quando distrussi il Tengu lo feci prosciugandolo, chiedendo di esaudire un compito oltre la sua portata, ma il come lo fece potrebbe essere una risposta al perché questo caos.
    Chiesi di riavvolgere il tempo per distruggere la barriera, e questo influì anche su eventi ed effetti ad essa legati, a cui capitò la stessa sorte.
    Prima che venissimo trasportati qui quegli effetti si sono ripresentati.
    Credo che se uno cerca di mandare avanti un evento e un altro di farlo andare indietro la situazione possa dare questo come risultato no?


    Certo restava ancora da capire il perché quell’anomalia tirasse dentro anche persone non legate direttamente a quell’evento, ma con i dati in loro possesso e i due esperti più in confusione di lui si poteva ottenere poco.

    I draghi hanno più contratti, firmarne uno differente da quello che posseggo nel presente dovrebbe attenuare il paradosso, no?
    Parliamo di quarant’anni dopotutto, non un eternità e non comparirebbero due nomi sulla lista, certo magari verrà prima del nome di qualcuno.


    Dubitava fortemente delle sue stesse parole, ma magari se spinto Liu Bei poteva dargli risposte migliori rispetto ad un supposto pericolo.

    Credo che se evitassi di firmare due contratti in particolare, persino stringendone di ristretti, dovrei scamparla, le cose non entrerebbero in contrasto con i miei eventi futuri e non credo una firma influirebbe troppo neanche sulle successive, sempre che le linee temporali siano unite e non separate come credo che siano, ma a questo sono certo saprai rispondere meglio tu.
    Spiegami meglio cosa puoi evitare col tuo vuoto, sarà utile saperlo per il contratto e per il futuro, intanto dobbiamo trovarti dei vestiti, in periodo di guerra ci sarà di sicuro qualcuno pronto ad armarti con i giusti abiti, sei più riconoscibile di quanto immagini così.


    Quando lo Tsukikage si impegnò a trovare un mezzo di trasporto Raizen annuì, concordando.

    Ottima idea.
    Tieni a mente che un mezzo di trasporto convenzionale potrebbe essere scomodo, questa guerra venne combattuta anche in mare.
    Partiremo a mezzanotte allora.


    Non gli avrebbe dato indicazioni, non dopo averlo inquadrato come il bastardo che era, li avrebbe sicuramente lasciati a piedi e con un po' di sfortuna attirati in una trappola, al momento era convinto di dover andare a nord-est e non lo corresse nemmeno su quel punto, se avesse sbagliato direzione sarebbe ritornato, magari rendendosi utile. Intuendo quali fossero i modi dello Tsukikage quello poteva tranquillamente essere un modo per ottenere indirettamente l’informazione che desiderava, ma senza alcuna interazione in merito non poteva neanche dedurla, non gli sarebbe rimasto che aspettare.

    Tre ore potrebbero non bastare, sto andando al centro di comando.
    Facciamo 4, e se non riusciamo ad esserci vuol dire che siamo occupati e l’appuntamento slitta di due ore.
    Chi arriva e non trova nessuno incide sul muro una barchetta e va a cercare il più veloce mezzo di trasporto possibile, anche le evocazioni di un conoscente potrebbero andare bene.
    Un tipo poco affidabile lo sta già facendo, ma non voglio contare su di lui come unica possibilità.
    Orario massimo: mezzanotte meno un quarto, a mezzanotte il nostro mezzo alleato si spazientirà e potrebbe partire.
    Comunicalo anche a Fudoh se non vi muovete insieme.


    Concesso a Liu Bei il tempo di analizzare i due scoprirono che l’unico a non essere influenzato dal tempo era proprio lui, contrariamente a quanto aveva pensato.

    Ero però presente quando il Tengu venne distrutto...

    Disse tra se e se, decidendo di mettere da parte quel problema per ora e andare avanti, non riusciva a trovarne un capo quindi probabilmente dedicarci attenzione l’avrebbe solo distratto inutilmente.
    La sua prossima tappa sarebbe stato il palazzo del mizukage, era lì che si trovava il centro di comando, a quanto pareva riunito ad ascoltare una donna di Iwa ben informata.

    Ah.

    Fu l’unica risposta che riuscì ad esternare quando anche ad un secondo tentativo gli venne data quell’apatica risposta. Già in precedenza il suo sguardo aveva dardeggiato nei dintorni cercando di carpire eventuali problemi con il suo vestiario, ma sembrava che in tutti quegli anni il il vestiario dei ninja non fosse cambiato: poteva tranquillamente identificarsi come jonin e far leva sul grado superiore per facilitarsi la vita.
    Assunse una posizione più marziale anziché imponente.

    Ditemi se ho capito bene.
    Un Jonin dell’alleanza arriva al quartier generale chiedendo udienza, non domandate cosa abbia da riferire e trovate una buona idea bloccare un vostro superiore con una scusa simile?


    Cercò di destarli con un tono urgente quanto rigido in modo che si rendessero conto del loro errore e del torto che facevano ad un superiore, se non avessero mostrato particolari reazioni si sarebbe insospettito ulteriormente per via della bidimensionalità delle loro interazioni, iniziava infatti a crederli dei costrutti più che reali esseri umani. Se avessero cercato di ostacolarlo nuovamente con la solita frase avrebbe fatto qualche passo avanti cercando di capire se sarebbero arrivati a ostacolarlo fisicamente, se così non fosse stato avrebbe continuato ad avanzare fino a raggiungere l’eventuale sala.
    In caso contrario avrebbe tentato un ultima strada, tutto sommato vera anche se incompleta, nella speranza che, costrutti o meno qualcuno ascoltasse e lo lasciasse passare.

    Devo conferire immediatamente con l’intero consiglio, sono a conoscenza degli obiettivi del gigante che ci ha attaccato poco fa, e includono anche Iwa, cosa che potrebbe rendere questa "donna molto informata" una probabile emorragia di informazioni riservate, volontariamente o meno.

    Un ulteriore opposizione l’avrebbe innervosito oltre la sopportazione e si sarebbe rivolto sottovoce a Liu Bei.

    Liu Bei, penso tu possa dimostrarmi cosa sei in grado di fare, puoi liberartene senza fare troppo chiasso?
    Magari anche farci passare oltre il duo senza che se ne accorgano.
    Sarebbe assai utile capire cosa sai fare prima che sia necessario farlo e io non vorrei mostrare troppo di ciò che possiedo, è un costante rischio, essendo un jinchuriki la mia presenza qui potrebbe generare qualcuna di quelle fastidiose anomalie.


    Se avessero superato quel primo ostacolo si sarebbe diretto senza indugio verso la sala principale, più o meno conosceva l’amministrazione kiriana essendoci capitato qualche volta e riuscì a trovare senza troppi problemi la sala principale. Che fosse stato annunciato o meno sarebbe entrato con molta tranquillità ed avrebbe guadagnato una sedia ascoltando cosa avesse da dire la donna informata.

    Chiedo perdono per l’interruzione.
    Giungo a portare importanti notizie sull’attacco al porto, attenderò il mio turno, è importante per me ascoltare anche le parole di questa donna, all'ingresso mi è stata comunicata la sua provenienza e potrebbero esserci delle connessioni, eventualmente chiederò integrazioni se questo dialogo è iniziato da troppo.
    Io e il mio socio siamo esperti in materia, pur non avendo mai approcciato questa tecnologia durante la sua attività, negli anni l’abbiamo studiata a lungo nel suo stadio sigillato.
    Credo che capire cosa comporti questo evento sia essenziale.


    Aveva detto una goccia delle informazioni in suo possesso, in modo da poter accedere al consiglio e guadagnarsi il suo interesse, tuttavia era possibile identificarlo come konohaniano e la sua provenienza temporale non era momentaneamente in discussione non avendo dato alcun tipo di indizi temporali se non la durata della sua ricerca iniziata potenzialmente prima della guerra stessa. Nella sua piccola strategia le parole pronunciate avrebbero iniziato a dare qualche piccola risposta in merito alla sua improvvisa apparizione: fino a poco tempo prima quello non era un problema col quale turbare ulteriormente le già stressate forze dell’alleanza e del perché non avesse ancora attaccato, preservando la sua persona da sospetti immediati.
    Guardò i presenti uno ad uno, sicuramente qualche volto gli sarebbe saltato all’occhio e dedicò alle eventuali mappe solo sguardi più fugaci, era utile per lui comprendere in quale punto della guerra si trovassero per rendere un eventuale bugia più credibile, aveva studiato a lungo gli archivi per cercare informazioni su Hagemono ed era sufficientemente istruito sulla cronologia di quella guerra da poter gestire quel tempo senza problemi.
    Oltre al generale Uzumaki erano presenti altri elementi importanti da spuntare nella sua lista tra i quali la pergamena del Grido delle Anime e qualche eventuale alleato per la missione per ostacolare l’Oni che ne sarebbe inevitabilmente conseguita.
    Tutto era potenzialmente ad un passo da lui.




     
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