Sulle Tracce di Kan

Paese dei Fiumi

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    Falce dei Kaguya


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    Le tracce di Kan

    Una nuova minaccia



    Ed eccoci ad un'altra storia che riguarda la nostra giovane amica Ryugi.
    Stavolta, però, più che una nuova storia, questa è la continuazione di due passate avventure, infatti, alla genin del clan Nekki arrivò una missiva accademica con il seguente messaggio:

    Nel Paese dei Fiumi è stato individuato un gruppo di razziatori, che da alcuni mesi sta procurando non pochi problemi all'economia locale.
    Presumiamo, dalle testimonianze giunte all'Accademia, che il capo di questi razziatori sia un ninja, poiché la sua cavalcatura è stata descritta come parlante e, almeno in un paio di occasioni, cavallo e razziatore hanno fatto riferimento a tale "Kan".
    Ulteriori indagini fanno riferimenti ad una gemma, o comunque un gioiello di colore nero, indossato dall'equino parlante.
    Dati questi dettagli è stato possibile individuare alcune congruenze con passate missioni accademiche dove erano presenti riferimenti ad un oggetto chiamato "Kubomi", in uso da più di una creatura animale parlante, che siano Scimmie, Suricati o Locuste.
    Ed in tutti questi casi, le creature si dicevano al servizio di una creatura chiamata, appunto, Kan.
    C'è persino un riferimento, da parte di un jonin di Suna, di quasi dieci anni fa, ad una battaglia con questa creatura, ma le informazioni in tal senso, sono molto lacunose.
    Abbiamo scelto due ninja per questa nuova missione fra quelli che hanno partecipato in alcune delle precedenti riguardanti i Kubomi, perché si occupino di questa minaccia nel Paese dei Fiumi: per questo motivo, shinobi, devi presentarti fra tre giorni nella città di Nakao, nell'ufficio del Primo Cittadino, nonché fornitore d'industria, Koziro Kata.


    Alla lettera era annessa una mappa del percorso fino alla cittadina di Nakao ed un lasciapassare per incontrare il sindaco della stessa.

    Una volta lette quelle informazioni, Ryugi ripensò ai due casi in cui aveva avuto a che fare con i servitori di questo "Kan" ed i loro "Kubomi": contro la banda di Scimmie guidate da Haruman e, in seguito, durante la lotta fra suricati, a cui aveva partecipato assieme al chunin di Suna Masayoshi-san.

    Ovviamente la nostra giovane amica Nekki sapeva bene che gli ordini accademici non si potevano rifiutare, specie se, prima o poi, desiderava poter diventare chunin, quindi avrebbe accettato di buon grado quella missione e, per quanto non lo ammettesse, era curiosa di scoprire qualcosa in più sul misterioso "Kan".
    C'era poi anche la possibilità di fare una nuova missione con il chunin del suo villaggio, o, forse, persino con il jonin di Suna che per primo aveva interagito con i "Kubomi".

    [Nakao - 3 giorni dopo]

    Nakao era una cittadina sorta intorno ad un porto fluviale: il Paese dei Fiumi, infatti, come il nome faceva immaginare, aveva un elevato numero di percorsi acquatici navigabili e diversi di quei percorsi incrociavano sullo stesso istmo dove era sorta la cittadina.
    Al centro della città, si trovava tanto la sede di un'azienda commerciale, quanto l'edificio del Primo Cittadino che, in effetti, era anche il rappresentante dell'azienda lì in città.

    Una volta arrivata, date le premesse della missiva, Ryugi era parecchio speranzosa, amici lettori, sui possibili compagni di missione, questo, finché non scoprì che sarebbe stata affiancata ancora una volta dal chunin di Oto con cui aveva affrontato Haruman e le sue scimmie, lo stesso che aveva minacciato tanto la sua famiglia, quanto il Kazekage, per cercare di curare la balbuzia della Nekki. Tasaki Moyo.

    Sì, perché una missiva uguale a quella che la nostra giovane amica aveva ricevuto, era arrivata, più o meno nello stesso momento, anche a Villa Mikawa ed allo spadaccino sensitivo, così caratteristico nei comportamenti, che lì viveva.
    I due ninja si sarebbero incontrati proprio a Nakao, dentro la saletta d'attesa nell'ufficio del Sindaco, dove Tasaki avrebbe trovato Ryugi, intenta in una paziente attesa.

    Mezz'ora dopo l'arrivo dell'otese, sarebbero stati introdotti al Primo Cittadino, che gli avrebbe offerto un thé, prima di descrivere i fatti. [Koziro Kata]
    Vi ringrazio di essere giunti fin qui, shinobi, io sono Koziro Kata, sindaco della città di Nakao.
    Purtroppo, la nostra cittadina, per quanto si trovi in un ottimo snodo commerciale, ha anche il non piacevole primato di essere stata assalita in più occasioni da una banda di criminali a cavallo.
    , si fermò un attimo, per sorseggiare il suo thé, Più correttamente, le navi sono state assalite, spesso prima di arrivare qui da noi se provenivano dall'entroterra, o subito dopo essersi caricate di prodotti da commerciare verso l'interno del territorio.
    Non siamo mai riusciti a capire da dove arrivino questi criminali, ma il capitano di una nave ha proposto un piano per avere ragione di loro, un piano per cui servono dei ninja a mio dire.
    , avrebbe spiegato, alzandosi e mostrando una mappa dei fiumi e porgendo ai due dei fogli con alcuni dati sui viaggi delle navi ed i loro passaggi dalla cittadina.
    Come potete notare, è previsto il passaggio di una nave da Nakao entro due giorni.
    Il suggerimento di uno dei nostri capitani è di catturare questi predoni con delle trappole, mediante l'uso di reti lanciate con appositi macchinari.
    , avrebbe aggiunto, offrendo delle prime schematiche dei progetti di cui accennava.
    Dato questo piano, ho contattato l'Accademia, che già aveva aiutato l'azienda di cui sono membro in un'altra questione.
    Mi è stato suggerito il suo nome, signorina Nekki, per supportare i nostri tecnici, poiché i prototipi avrebbero bisogno di una propulsione mediante polveri da sparo e lei ha questo tipo di competenze, quindi le chiedo, innanzi tutto, nei due giorni di tempo, di aiutare nel preparare questi macchinari.
    Poi ho chiesto di un secondo ninja, qualcuno con abilità di esplorazione, e mi è stato dato il suo nome, Moyo-sama: vorrei che andasse in avanscoperta ed individuasse la base, o almeno i percorsi più in uso, dei predoni, così da poter elaborare un valido piano d'azione per chiudere in una morsa, fra mare e terra, questi banditi a cavallo.
    , avrebbe concluso l'uomo, lasciando ai due il tempo per fare domande.

    Ovviamente, dato il suo grado più basso, Ryugi avrebbe atteso che fosse Tasaki il primo a parlare.
     
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    Le scimmie, di nuovo

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    Ero in depressione dopo quell'avventura con il Mizukage. CIoè, in depressione più o meno, perché non riuscivo a essere davvero triste e più che veramente depresso, ero semplicemente un po' demotivato. Restando sdraiato sul letto della mia stanza nella Villa del Kokage, non capivo il senso della mia esistenza e del motivo per cui il Fato mi aveva portato proprio lì. Forse per quello che mi era arrivata un'altra lettera dall'Accademia. Parlava dei razziatori, di gemme, di Kan e di molto altro ancora. Un'altra missione di routine, si poteva dire, che forse mi avrebbe permesso di migliorare leggermente o che, forse, sarei riuscito a superare senza troppe difficoltà.

    Comunque fosse, poco importava. Tanto avevo perso e null'altro avrebbe cambiato quel fatto, che ormai era completamente passato alla storia. E poi non avevo scelta: gli ordini erano ordini e tutto ciò che mi restava da fare era mettere da parte i miei sentimenti negativi e partire. Così feci: non avevo la minima voglia di perdere il mio tempo ulteriormente restando ancora in quel posto per troppo tempo. Tanto il Kage non c'era e restarci lì non faceva altro che aumentare ancora di più la mia già così ampia depressione. Per questo raccolsi la mia roba subito e subito parti alla volta di quel posto che veniva chiamato Nakao.

    Lì entro poco tempo incontrati la mia partner per quella missione. Una che conoscevo già e che non sospettavo potesse esserci ancora.


    Ciao. - Dissi semplicemente con voce secca in cui la ragazza non avrebbe trovato alcuna nota di felicità. Perché non c'è n'erano; l'unica cosa che c'era era una voce malinconica e bassa, quasi come se appartenesse a un'altra persona che da troppo tempo si trovava in una fase al ribasso.

    Poi vabbè. Avrei voluto dirle che sinceramente avrei preferito fare quella missione da solo, anziché avere la sua compagnia. Considerando l'ultima volta che ci eravamo visti era inutile: una ninja dalle capacità minimali. Ma l'Accademia aveva scelto, io avevo accettato e quindi era semplicemente meglio restare in uno stato di perfetto silenzio.

    Considerando che lei era in attesa e in silenzio, anche io mi misi in attesa e in silenzio. E quando comparì il tizio che aveva richiesto quella specie di protezione dai razziatori, non feci parola preferendo continuare a restare in silenzio con un'espressione facciale che variava tra il "triste" e il "molto triste". L'unica smorfia, simile a un accenno di emozione, comparve sul mio volto quando il tizio disse che cercava un esperte per le esplorazioni e che quello scelto ero io.


    Ma quando mai... Sbruffai infastidito. Io ero la persona meno adatta per qualsiasi tipo di esplorazione, anche perché le mie esplorazioni erano sempre le stesse: sfondare la porta, entrare, tagliare 20/30 persone a pezzi, andarmene. Problema risolto. Comunque, se voleva che andassi in avanscoperta, nessun problema. Lo avrei fatto. Per questo motivo alzai le spalle. Posso andare in avanscoperta, individuare la base, ripulire la base e tornare qui. Perché di sicuro non avrei fatto tutto questo segretamente... Almeno non senza usare la mia falcidonnola.

    Poi guardai la sunese e mi accorsi che si aspettava qualcosa da me. Voleva un piano? O cosa si aspettava? Sinceramente non ero del giusto umore per inventare i piani e poi non avevo ancora inventato qualcosa che non fosse un attacco diretto con la testa rivolta in basso. E poi, alla fine, diciamoci chiaramente: dopo la sconfitta contro il Mizukage avevo una matta voglia di ficcarmi una wakizashi nel basso ventre per poi tirarlo lateralmente.

    Partiamo subito, - fu l'unica cosa che riuscii a tirare fuori da me prima di rivolgermi alla sunese, talvolta con la voce tremante. - Io vado in avanscoperta. Tu fai ciò che devi. Poco dopo mi morsi un labbro, cercando di non farmi vedere. Era la mia prima volta che andavo in missione con uno stato d'animo così negativo da dovermi mordere un labbro pur di non far vedere agli altri la tristezza che albergava nel mio animo.

    Tasaki Moyo

    Statistiche Primarie
    • Forza: 675
    • Velocità: 650
    • Resistenza: 500
    • Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 675
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 625
    • Precisione: 600
    Chakra
    80/80
    Vitalità
    16/16
    Slot Azione

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    Slot Difesa

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    Slot Tecnica

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    Note


     
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    Tasaki non era certo di buon umore, come poté facilmente intuire Ryugi dalla singola parola che gli rivolse il ninja di Oto.
    Non andò affatto meglio quando Koziro Kata espose i fatti e l'altro si dimostrò decisamente "discorde" dal piano proposto, dando ordini anche alla giovane sunese che discrepavano con quanto richiesto loro.

    No., s'intromise laconico alle parole dell'altro, il loro datore di missione, Avevamo fatto una specifica richiesta all'Accademia: se, però, le loro informazioni sono sbagliate e lei, Moyo-sama, ritiene di non essere adatto come esploratore, perfetto, ci faremo andare bene il suo proposito di trovare i nemici ed attaccarli, ma la avviso nuovamente: non abbiamo idea della loro posizione.
    La signorina Nekki, però, darà una mano ai nostri artigiani per gli equipaggiamenti di cui abbiamo bisogno.
    , non sembrava essere molto disponibile a dare maggiore libertà d'azione di così il sindaco di Nakao, che rimase in attesa di eventuali reazioni.

    Ryugi, dal canto suo, non sarebbe andata contro gli ordini accademici: se era stata inviata lì per dare supporto nella preparazione degli equipaggiamenti per l'attacco previsto, allora quello sarebbe stato il suo compito: a meno di obiezioni da parte del chunin di Oto, il duo si sarebbe diviso.

    [Tasaki]

    Il ninja del Suono sarebbe stato scortato fino ad una zona nei pressi della foce del fiume dove era avvenuto l'ultimo assalto, circa una settimana prima.
    Se Tasaki avesse iniziato a seguire le tracce con le sue abilità, non propriamente quelle di un esploratore, avrebbe comunque avuto modo, in quattro ore, di raggiungere un'altura a circa 5 km dalla cittadina.
    Sull'altura, il chunin non avrebbe avuto ulteriori tracce evidenti da seguire, quindi non gli sarebbe rimasto molto di più che elaborare un qualche piano sul da farsi.
    Sapeva che ad ovest dalla sua posizione c'era la cittadina di Nakao, da cui era giunto.
    Continuando in direzione Est, avrebbe trovato una boscaglia, che andava facendosi sempre più intricata.
    Dirigendosi verso Sud avrebbe trovato il mare, ma ci sarebbero volute almeno altre tre ore di marcia.
    A Nord, invece, c'erano alcuni altipiani.
    Che direzione avrebbe scelto il ninja di Oto? Avrebbe continuato ad agire da solo? Sarebbe ritornato verso la cittadina (di fatto consumando tutta la sua prima giornata) ed atteso l'assalto dei briganti che sarebbe avvenuto entro 48 ore dal suo rientro?
    O, ancora, avrebbe mandato qualche sua evocazione in avanscoperta?

    Stava all'otese la scelta.

    [Ryugi]

    La nostra giovane amica di Suna, nel frattempo, sarebbe stata accompagnata fino alla zona portuale, in uno dei numerosi cantieri, in cui, però, non era in corso la costruzione di una qualche nuova nave, bensì stavano elaborando nuovi meccanismi per il lancio delle reti contro i briganti a cavallo.
    Ryugi fu fatta avvicinare per studiare ed analizzare il modo d'uso di taluni strumenti d'assedio, quali baliste ed onagri.

    La giovane sunese passò le successive ore nell'analizzare quelli stessi strumenti, appuntando quando compreso e condividendolo poi con i meccanici di Nakao, che già erano a lavoro sugli stessi obiettivi:

    La Balista è, per semplificare, una balestra fuori misura, priva di un grilletto, possiede, però, un fermo che viene rimosso con delle leve per far scattare la corda tesa e sparare il dardo verso un bersaglio.
    Difficile da spostare è però abbastanza facile nella fase di ricaricare.
    L'onagiri, al contrario, sono quelli più facili da trasportare, ma la sua gittata è probabilmente minore: di fatto si tratta di una gigantesca fionda con corde ed una struttura centrale legata ad un palo, tale palo mantiene le corde in tensione, per poi rilasciarle, al momento del lancio dei proiettili.


    Questo avrebbe appuntato dalle sue analisi sui meccanismi da attacco che avevano, osservando poi le grosse reti che la gente del luogo voleva usare come proiettili.
    Avrebbe dovuto studiare come combinare dei meccanismi di apertura con le reti rispetto a quei grossi macchinari da lancio.
    Un compito che, di certo, le avrebbe consumato tanto tempo quanto ne avrebbe messo l'otese per qualsiasi scelta tattica di movimento avesse in mente per quella prima giornata.
     
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    Non avevo idea della loro posizione, non avevano ideano di chi fossero e quali fossero le loro abiilità. Se non avessi saputo che quello era il modo di operare dell'Accademia mi sarei probabilmente sorpreso. E, in effetti, era già tanto se quei tizi sapevano chi fossero loro stessi.



    Da anni è la stessa cosa.Sbuffai tirando fuori la katana con un gesto fulmineo. Poi, con la parte piatta mi grattai la nuca senza premere troppo e rimisi la spada nel fodero. - Farò tutto da solo. Alla fine dei conti, le evocazioni dovevano pur servire a qualcosa, no? Lo sguardo dell'otese si posò sul sindaco quando disse che avrebbe usato le abilità della sunese per produrre degli oggetti ancor prima che per fare ciò che doveva fare una kunoichi: spaccare i deretani. Sentendo quelle parole Tasaki si adirò, ma non protestò. - Come vuole.

    Di certo la scelta spettava anche a Ryugi: se a lei stava bene essere trasformata in una specie di operaia a tempo pieno, tanto meglio. Chi era Tasaki Moyo per protestare? Invece di insegnare agli altri come vivere la loro vita, si fece scortare quiete e muto verso la zona in cui una settimana prima era avvenuto l'attacco. Avrebbe voluto fare la ramanzina dicendo che una settimana era davvero un sacco di tempo e che, probabilmente, in quel lasso temporale tutte le tracce erano scomparse. Ma hey, c'era l'Accademia di mezzo... Volete mettere insultare il sacro?

    Va bene, grazie. - Disse ai tizi che lo avevano accompagnato indicando la strada da cui erano venuti. - Buon viaggio di ritorno. - Una volta che sarebbero scomparsi dall'altra parte lasciando Tasaki da solo, lo spadaccino si sarebbe guardato intorno. Dov'era? E, soprattutto, da dove cominciare? - C'è solo una cosa che posso fare.



    Il chunnin di oto si mise subito a cercare le tracce. Vide dei segni lasciati da altre persone. Passi che forse appartenevano a quei criminali. Segni nell'ambiente intorno. - Beh... è l'unico segno che posso seguire. - Seguì quei segni per oltre 4 ore portandosi sopra a una collina situata a circa 5 km dalla cittadina. Lì, tuttavia, le tracce si persero. - Possibile? - Si chiese di nuovo estraendo la katana per grattarsi la testa. - Di sicuro, se le falcidonne sapessero volare... - Ora restavano 3 direzioni intorno a lui: Est, Nord e Sud. Poteva evocare Komaki Kama e inviarla in una direzione. Lui avrebbe imboccato l'altra direzione. Ma una sarebbe rimasta comunque "scoperta". Cosa fare?
    Compose i sigilli della Tecnica del Richiamo molto velocemente. Si ferì il dito, come doveva, giustamente fare, e in una nuvolina di fumo evocò Komaki Kama. Sapeva già che la falcidonnola non sarebbe stata felice di tutto quello, ma non che avessero molta scelta. - Che diamine? - Sentì subito la sua voce infastidita e si prese un bel respiro.

    Devi... Dobbiamo fare una cosa. - Indicò la strada verso alture. - Mi serve qualcuno che vada lì e controlli. Devi scoprire se non ci sono dei briganti. - La spiegazione campata in aria, ma era già tanto se il buon Tasaki riusciva a dire almeno qualcosa comunicando alla falcidonnola le sue intenzioni. L'animale, come prevedibile, protestò dicendo che aveva di meglio da fare e ci volle del tempo prima che Tasaki riuscisse a calmarla. - Ci troviamo qui tra 3 ore. 


    Una volta che la donnola ebbe accettato di fare ciò che le veniva chiesto e si diresse verso le alture, Tasaki iniziò la sua infiltrazione: nella fitta foresta, dove probabilmente si nascondevano i peggiori pericoli e mostri.
    Il mare lo aveva lasciato per il dopo. Per il dessert.

    [...]



    La vita della povera Ryugi non era minimamente meno divertente rispetto a quella di Tasaki. Anzi, se questi si divertiva ad andare intorno a cercare i malfattori, la giovane sunese era stata mandata nel porto a studiare i meccanismi e tutte quelle robe strane. Tasaki si sarebbe, probabilmente, addormentato, ma non Ryugi, che continuò a studiare tutte quelle cose ingegneristiche per il tempo necessario a comprenderne le basi. Una volta che ebbe terminato, avrebbe visto avvicinarsi un uomo vestito con un mantello bianco e una piccola wakzashi scarsamente decorata al proprio fianco. - Sono Yūsei, - sentì la voce dell'uomo. - Mi manda il sindaco per chiederLe come stanno procedendo i suoi studi. - Disse facendo un momento di pausa prima di continuare. - Alla fine dei conti Lei è venuta qui non solo per studiare, ma soprattutto per aiutarci. Quindi che ne dice di spostarci in una delle officine dove potrà darci una man forte nella produzione delle nostre armi? - Se la giovane sunese avesse accettato, i due si sarebbero spostati lungo la spiaggia, ove erano situati diversi capannoni.

    Durante il percorso Ryugi avrebbe potuto fare a Yūsei qualsiasi domanda volesse, dalle più sciocche e imbarazzanti, fino alle più serie. Tutte relative ai meccanismi e avrebbe scoperto che non si trattava di una persona qualsiasi. Yūsei era un vero e proprio esperto in tema di produzione delle armi particolari. Lui, inoltre, le avrebbe spiegato più o meno dettagliatamente come creare dei meccanismi che sarebbero stato in grado di lanciare delle reti. - Ciò è possibile in vari modi. Con diverse velocità e angolazioni. A diverse altezza. Dipende molto dal suo meccanismo e dalla dimensione della rete. - Se la giovane sunese avesse deciso di approfondire il discorso, il suo temporaneo compagno di viaggio le avrebbe spiegato il tutto in maniera più approfondita, dicendo comunque che molto dipendeva dall'idea che aveva la persona. - Il meccanismo è solo uno strumento. Tutto dipende dall'Idea dell'Artefice.

    Una volta giunti nel capannone di produzione, Ryugi avrebbe visto vari tavoli su cui venivano prodotti meccanismi più o meno complessi. - Venga qui, - la invitò l'uomo nel mantello bianco. Se lo avesse seguito, l'avrebbe condotta verso un tavolo su cui sostava una specie di bastone lungo con sopra un pulsante. L'uomo le indicò il pulsante, lo puntò contro il muro e premette il pulsante. Nello stesso istante dal cannone venne sparata una rete metallica che s'infranse contro il muro e poi si chiuse su sé stessa, come se avesse appena catturato qualcosa d'importante. - Vede? - Domandò curioso con gli occhi brillanti. - Qui trova lo schema di produzione, - indicò un foglietto vicino a Ryugi. - Qui invece c'è il nostro rotolo per la produzione di meccanismi basilari per il lancio di reti e di fili, - questa volta indicò una specie di opuscolo su cui Ryugi avrebbe potuto vedere molte linee, fili, schemi e quant'altro ancora. - Riuscirà a replicare lo schema oppure fare un'arma simile? - Chiese. Se la giovane genin di Suna avesse accettato, l'uomo l'avrebbe lasciata da sola e si sarebbe allontanato verso il banco dall'altra parte, dove si sarebbe messo a fare qualcosa di decisamente più complesso.



    Tasaki Moyo

    <div>Statistiche Primarie
    • Forza: 675
    • Velocità: 650
    • Resistenza: 500
    • Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 675
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 625
    • Precisione: 600
    <div>Chakra
    73/80
    Vitalità
    16/16
    <div>Slot Azione

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    3. ///

    Slot Difesa

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