Memorie tra i Metalli

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    Meku: Fabbro, Leggenda, Maetro e... Bugiardo?

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    Da qualche tempo ormai aveva imparato a stabilizzare le capacità infernali che la volpe aveva acquisito all’inferno, qualcosa di cui andava particolarmente orgoglioso e che forse persino il clan Uchiha gli avrebbe invidiato, ma non unicamente per la loro potenza, erano le possibilità ciò che lo affascinavano e ancor più i traguardi che grazie ad esso poteva raggiungere.

    Buongiorno Meku.

    Poteva forse non condividerli?
    Si inchinò, rispettando il ruolo di allievo e maestro che ancora intercorreva tra loro, pur non introducendo quelle novità, desiderando prima di aprire una piccola parentesi che sperava si richiudesse rischiarandoli leggermente le idee, attorcigliato al suo collo riposava un drago rosso, più che tiepido al contatto con la pelle era un piacevole aiuto in quelle giornate d’inverno.
    Aveva pianificato da qualche giorno quell’incontro, facendo specifica richiesta al fabbro di incontrarsi in un giorno per lui comodo e considerata la sua puntualità era certo che l’avrebbe trovato ad attenderlo.

    Sono venuto ad aggiornarti su della roba, ma anche per chiederti la supervisione su un progetto che penso possa interessarti seguire, a patto di non farne parola con nessuno.
    Ma andiamo con ordine.
    Con sufficienti riferimenti ho imparato a notare particolari dettagli nelle armi tali da farmi comprendere chi le ha forgiate e chi le ha impugnate, calandomi in aspetti conoscitivi delle armi assai profondi e seguendo qualche indizio nella pergamena unito a piccole intuizione ho iniziato a individuare un anatomia nelle armi, più profonda di quella notabile da un mero estimatore.
    In quell’anatomia c’è la memoria di un arma, quella della forgia, quella del suo creatore e di cosa è stato usato per crearla.
    Hai presente che mentre cercavamo di capire come il Coraggio abbia potuto sorpassarti abbiamo pensato che qualcuno avesse potuto razziare il tuo corpo?
    Ecco, io non sono un medico, ma un fabbro, quindi ho iniziato a fare il percorso inverso partendo dall’arma per avere risposte sul creatore.


    Diede un leggero colpetto al drago che gli cingeva il collo, dandogli il permesso di andare a crogiolarsi nella forgia di Meku.

    E grazie a questi dovrei riuscirci.

    Tolse da sotto il braccio una risma di fogli leggermente sgualciti, tutti occupati da un progetto di un arma o da minuziosi dettagli.

    Ci sono dei punti precisi nelle armi, e non ho mai dimenticato quando la prima volta avevi infranto la mia spada.
    Si, mi hai già detto che era una roba diversa da ciò che sto per dirti… tuttavia da allora non ho smesso di pensare che potesse esserci un fondo di verità visto che ogni metodo costruttivo concentra potere in determinati punti e modi, ciò vuol dire che esistono punti sui quali agire.
    Qualcuno per abitudine li chiamerebbe punti di fuga, tsubo, meridiani noi potremmo chiamarli nodi strutturali o che ne so io, non mi ci sono soffermato.


    Nei fogli era possibile vedere riportati tutti gli schemi di costruzione sperimentati da Raizen per le armi da lui conosciute, comparivano persino quelli di Garyu che venne scelta come esempio.

    Prendi lei.
    Una spada indubbiamente robusta, sai che è uno dei suoi pregi, eppure il metodo per quanto corretto crea poco sopra l’elsa un importante nodo strutturale, per quanto noi abbiamo cercato di ovviare al problema rafforzandolo con le nocche dell’oni lì persiste un punto focale per l’arma.
    Questo punto focale può trasformarsi in un punto debole se l’arma viene letta nel giusto modo, per Garyu è particolarmente importante visto che deve sopportare il suo stesso peso mentre per lame più bilanciate potremmo dire che la sua influenza è più modesta.


    Mostrò quindi l’analisi di una seconda spada, tradizionale di culture più antiche, un idea con una certa personalità, basata su una doppia piega a dorso di serpente per dare flessibilità ed esporre il doppio filo tagliente, ma resa imprevedibile dall’utilizzo di materiali difficilmente conciliabili, un ferro dolce proveniente dal lontano nord che lì chiamavano sangue di gigante e un particolare carbone sunese che i più anziani artigiani chi amavano eco di raijin usato per irrigidirlo.

    Una lama flessibile, i materiali che gli hanno dato vita rendono le sue flessioni imprevedibili, ma agire ad un terzo della lama, a destra o a sinistra della sezione longitudinale causa uno stress troppo elevato.
    Tutti questi fogli dicono una sola cosa: qualsiasi arma può essere indebolita in un certo modo, o rinforzata.
    Se il secondo caso porta le armi a risplendere il primo le impoverisce e indebolisce.
    Questa comprensione però può derivare esclusivamente dalla comprensione dei segni presenti anche sulla più perfetta delle lame.
    Vorrei impegnarmi di più su entrambi gli aspetti, ma raggiungere i livelli del Coraggio mi richiederebbe troppo tempo, posso arrivare a comprenderlo però.
    Note o suggerimenti?


    Per Meku parte di quelle analisi, considerando il bagliore che aveva mostrato con il kunai in presenza di Midorinaka, potevano non essere niente di nuovo, ma lo stesso poteva non valere quando si trattava di peggiorare facendo leva su difetti praticamente inesistenti, dopotutto parte di quel lavoro spesso era basato sul prendere armi perfette, accentuarne un carattere sbilanciandone il concetto e trasformarlo in un errore da sfruttare per distruggerla, un concetto diametralmente opposto. [Progetti Competenze]

    È stato un periodo indubbiamente proficuo quello che ha seguito l’uscita dall’Inferno e questi studi mi hanno fatto produrre la prima di una coppia… io non sarò mai proficuo come te, dodici lame sono troppe per i miei gusti.
    Ma è sicuro che se c’è un inferno deve esserci un paradiso.


    Una nodaci era quella che Raizen stava presentando al suo maestro, una nodachi in grado di porre fine persino alla sua vita artificiale.

    Ho portato con me l’essenza di quel luogo e qui ho il materiale adatto a sfruttarla al meglio.
    Mio padre mi ha parlato di particolari metalli, argento maledetto e ferro lunare ma possiedo già gli elementi che mi fornirebbero loro, devo dargli degna dimora.


    Tese la mano verso il drago e questo gli passò un piccolo frammento di metallo che appena separato dalle sue zampe raddoppiò le sue dimensioni, era strano e senza spigoli vivi, pur apparendo alla vista sfaccettato, come se fossero presenti le impronte del martello o una moltitudine di superfici che ad un occhio attento si rivelavano come scaglie leggermente rialzate.

    È quasi completo, manca solo qualche trattamento per renderlo perfetto per il ruolo che deve ricoprire, lo ideai quella volta che mi mandasti da tuo nipote salvo poi scoprire che era una trappola.
    Avventura che dopo il mio ultimo apprendistato mi fa sorgere qualche domanda, ma rinviamola alla fine del discorso.


    Avvicinò quindi la lama di un kunai per mostrare la natura frammentaria del metallo che diventava tenace e impenetrabile quando irrorata di chakra, assumendo la forma di una piastra ben squadrata.

    Potrai farmi da assistente negli ultimi passaggi?

    Quella domanda a Meku non poteva che suonare strana, anche perché vedendo il progetto sapeva che ciò che gli era stato illustrato fino a quel momento poteva essere compiuto autonomamente da un fabbro come Raizen.

    Per questa.

    Disse quando Meku avrebbe chiesto lumi, mostrandogli la gemma rossa.

    È ormai pura ma l’anima al suo interno deve essere liberata e se le mie conoscenze sono ormai bastevoli quando si parla di metalli qui ho dei dubbi che questa volta non posso permettermi.
    Noterai da solo che la sua lavorazione è pericolosa anche per te, soprattutto per te.


    Meku, un fabbro leggendario, poteva davvero fargli da assistente per un progetto così ambizioso? [Progetto Equip.]

    Inoltre sarebbe utile sapere se come me ti sei interrogato sul Dominio e hai smosso qualcosa sotto i tuoi polverosi capelli.
    Da una delle sue pergamene sono nati poteri opposti in grado di donare mente al chakra e sottometterlo completamente… visto che hai costruito il fodero della sua spada sai se questa era o meno influenzata da uno dei due ora che abbiamo un po' più di prospettiva su questi lati del chakra?
    Oltre questo, come ti era caduta in mano una spada così portentosa?
    Ovviamente sarebbe anche interessante sapere cosa è in grado di fare oltre trasformarsi in un umano suppongo, di sicuro fa qualcosa di impossibile perché si meriti di essere chiamata la spada migliore di tutte da te.
    Tornando invece a quella volta che ti salvai... mi avevi detto che un tuo allievo aveva completato la lettura della pergamena, un allievo che si fa chiamare Hayate, quando son venuto a dirti che un Hayate mi ha confessato di rispondere a quella descrizione hai taciuto.
    Vogliamo riprendere da questo punto con un pò più di sincerità quindi?
    Si, questo genere di domande sono materia di sicurezza per il villaggio.


    Avevano parecchio di cui parlare, si sarebbe quindi accomodato poggiando sul tavolo una delle sue bottiglie di sakè preferite lasciando a Meku l’onere delle ceramiche.



    [Pochi giorni prima]



    Stava seduto sulla scrivania pensieroso da qualche minuto, sapeva cosa doveva fare ma oltre ad essere indeciso sul come farlo era indeciso anche se farlo o meno, solo il suo senso di giustizia gli mise infine una certa fretta portandolo ad agire. Poggiò un dito sull’interfono.

    Youkai, puoi poggiare gli stickers ed entrare?

    Quando il minuto segretario entrò nell’ufficio avrebbe trovato la scrivania totalmente sgombra, solamente un panno di velluto blu notte stava al centro con la gemma rossa sopra ad esso.

    Siediti.

    Sembrava importante considerando quanto Raizen era serio.

    Hai già conosciuto questa gemma, ma è il momento di presentartela nuovamente.
    Puoi sicuramente percepire che ormai è… pura.
    Un processo che l’ha indebolita è vero ma anche che ha permesso ad una quantità inenarrabile di anime di riprendere il loro posto nel ciclo delle cose.
    Tuttavia questo processo non ha completato il lavoro.
    Dovresti poter percepire anche questo... e non solo.


    Fece scivolare la gemma un po' avanti, per porgergliela.

    Quando la usai all’inferno una parte di Febh, mia di Kaji ed Hebiko finì lì ed anche una tua.
    Tutti noi abbiamo memoria di cosa è accaduto lì, tu no.
    Li dentro Youkai c’è una parte di te che hai dimenticato, una parte che anche io conoscevo ed anche la risposta alla tua assenza negli archivi del villaggio.


    Era importante quel preambolo per dare al chunin maggiore prospettiva per rispondere alla domanda successiva.

    Tutto questo assume ancor maggiore importanza davanti a questa domanda: hai imparato chi sei?

    L’approccio dell’Hokage era tranquillo e paterno, non c’era ombra di giudizio nel suo volto, segno che non si aspettava una particolare risposta se non quella che rappresentasse più fedelmente la realtà poiché necessitavano esclusivamente della verità.




     
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    Despite everything, it's still you

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    Prima di chiudere l'interfono, Raizen avrebbe potuto sentire la vocina di Youkai emettere un suono lamentoso. Più volte gli era stato detto che se avesse preso il suo lavoro tanto seriamente quanto i suoi esperimenti artistici, sarebbe probabilmente riuscito a ricevere diverse promozioni, ma il lavoro non era divertente quanto il suo hobby.

    Avrebbe aperto l'immensa porta distrattamente, anche se una volta richiusa alle sue spalle iniziò a sentire la tensione già presente nella stanza, ammutolendolo prima che potesse lamentarsi di essere stato interrotto in un momento importante. Allungò appena il collo verso la grande scrivania, osservando da lontano l'unico oggetto in bella vista, per poi scattare in avanti quando gli venne ordinato di sedersi, non nascondendo un certo timore. Non aveva ancora aperto bocca, segno che aveva intuito la serietà del momento. Si limitò ad annuire silenzioso, concentrandosi più sull'oggetto di fronte a lui che l'Hokage: in quei pochi momenti in cui si mostrava serio lo intimoriva non poco, e in generale significava che ciò di cui doveva parlare non poteva esser preso sotto gamba. Alzò lo sguardo solo quando gli venne avvicinata la gemma, invitandolo ad ispezionarla da vicino, cosa che fece con molta cautela, avvicinando la mano esitante e toccandola appena, prendendola poi in mano con più convinzione. Huh. Assottigliò lo sguardo, osservandola controluce come se potesse scrutarne l'interno. Sento... me? Più o meno. Avrebbe spiegato cosa intendeva se interpellato a riguardo. Um, la sensazione è simile a quando uso i miei frammenti di anima. E sento che quella che c'è dentro è indubbiamente la mia. Ma sembra... diversa? Avrebbe riflettuto un po' sulla cosa, cercando di spiegarla a modo suo. Un po' come uno sticker normale e uno coi glitter. Chiuse gli occhi ed annuì, soddisfatto del suo paragone.

    Non si aspettava che il percepirsi in quel modo aveva un significato così importante, restando a bocca aperta quando Raizen riassunse cosa c'era realmente all'interno. Sbattè gli occhi, con la gemma ora stretta a pugno nella sua mano, come avesse paura di farsela scappare. E che cos'è?? Devo- Devo entrare nella gemma e riavrò le mie memorie di questa vita? Raizen però lo incalzò con una domanda, fondamentale per capire la sua situazione.

    Youkai era agitato dalle notizie appena ricevute, lo si vedeva da come sembrasse star scomodo su quella sedia, e nonostante lo sguardo di Raizen fosse gentile e forse solo genuinamente curioso, la domanda era piuttosto difficile e personale per permettergli di sentirsi realmente a suo agio. Io sono... Esitò, osservando la gemma nella sua piccola mano, facendo saettare lo sguardo qua e là, incapace di concentrarsi a modo. Aggrottò le sopracciglia. Io sono Youkai. Borbottò, con decisione ma comunque distratto, quasi volesse convincersi della cosa. Sapere della Ribelle mi incuriosisce parecchio. Conoscere le mie vite precedenti mi incuriosisce. Forse quando ho abbandonato le mie memorie sapevo benissimo che sarebbe successo. Una specie di prova per vedere che via avrei scelto se non fossi stato influenzato da nulla. Le parole fluivano, dimostrando che aveva già pensato più volte a quella domanda, ponendosela da solo. Però so bene che non posso essere lei. La mia vita è differente. Sono ciò che è nato dopo, anche se mi è stato portato via quasi tutto. In un certo senso l'assassino era riuscito realmente ad ucciderlo, anche se non come sperava. E questo mi ha fatto pensare. Dopotutto, se ho dimenticato tutto, anche se è la stessa vita, come posso dire di essere la stessa persona? Tu dici che già ci conoscevamo, eppure non mi hai riconosciuto. Di certo l'esser passato da femmina a maschio non ha aiutato... ma avresti potuto riconoscere la mia personalità. Aveva lo sguardo basso, perlopiù fisso sulla gemma e sul poco che c'era nella stanza. Chiunque fossi prima... abbiamo fatto diverse esperienze. Nonostante sia rimasto a Konoha, e nonostante ti abbia incontrato di nuovo, le nostre vite erano probabilmente molto diverse.

    Avrebbe riposto la gemma, unendo le mani e strofinando i pollici, ancora nervoso. Vorrei ancora sapere cosa c'è nel mio passato. Incontrare le persone che conoscevo prima, sapere chi fossi, e quando capirò come, magari sistemare anche la mia anima e darle un corpo femminile. Sembrava ancora abbastanza deciso a riguardo, anche se si poteva leggere un barlume di insicurezza. Ma resterei comunque diverso. Sospirò, doveva crederci lui prima di chiunque altro. Non so se riuscirò mai ad essere realmente ciò che ero prima. Anche se di punto in bianco recuperassi le mie memorie, le mie nuove esperienze hanno cambiato ciò che avrei potuto essere. Accennò un sorrisetto poco convinto. Alla fine, a prescindere dalle memorie, sono sempre io. Voglio solo essere la mia versione migliore.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Concerto di Martelli

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    Pur ben vestito come sempre, Meku stava lavorando un curioso frammento di metallo che sembrava pieno di bolle e che aumentavano a ogni lento, calibrato colpo di martello. Nonostante questo, la presenza di Raizen non lo impensierì né disturbò, continuando il suo metodico lavoro senza perdere un singolo millisecondo: ogni bolla andava colpita esattamente al momento giusto e con la corretta forza. Buon giorno. Replicò con tono burbero e distaccato, ma rispetto ai loro iniziali trascorsi, specie quando aveva rotto tutte le ossa dell'allora chunin. Ascoltò comunque la lunga digressione di Raizen sulle armi e su come, conoscendo la loro fattura, si potesse risalire a un modo per spezzarle più facilmente, annuendo appena. Nodi strutturali, punti di debolezza, imperfezioni. Solo un'arma forgiata alla perfezione non ha punti di debolezza. Un traguardo che al momento non ho ancora ottenuto. Concluse con una nota di amarezza nel tono. Dato che ogni arma forgiata viene costruita, esiste necessariamente un modo per decostruirla. Se la capacità di un fabbro è sufficiente, può imporre questo processo inverso col suo chakra e distruggerla, io feci così, ma sono anche capace di mirare ai nodi strutturali di cui parlavi, naturalmente. E' un'attività figlia di esperienza, osservazione e pazienza. Non conosco scorciatoie. Commentò, una martellata dopo l'altra. Ma un'arma perfetta, non avrà punti di debolezza, quindi potrai smantellarla in una forgia, ma non in combattimento, questo a meno di una potenza che superi i suoi limiti strutturali, come per ogni cosa. [Nota]

    Quando poi Raizen gli mostrò la Nodachi incompleta, il fabbro la guardò appena con la coda dell'occhio, senza perdere il ritmo del suo lavoro. Attendi alcuni minuti, ho quasi terminato. Disse, senza alcuna fretta e senza eccessiva ostilità, continuando a battere il metallo bolloso con precisione. Un cliente mi ha procurato questo metallo recuperato nelle terre più fredde del Paese delle Nevi. Portato a temperatura ambiente inizia a bollire come hai detto, ma con il giusto chakra e la giusta energia cinetica si può abituarlo a tollerare il clima più caldo e lo si può plasmare. Come puoi immaginare è un ottimo conduttore di calore, a patto che smetta di deformarsi quando esposto a temperature elevate. Devo forgiare una serie di punte di freccia per lui. Credo tu non abbia mai lavorato qualcosa in modo da dominarne l'intima natura e adattarlo a una situazione a esso sfavorevole. Osserva bene e apprendi. Disse, era pur sempre il suo maestro, e forse intendeva sottintendere qualcosa su quella Nodachi.

    Vuoi usare la spada per avere un effetto simile alla pietra, in realtà. O sbaglio? Altrimenti vedo poco senso nel mostrarmele assieme, anche se forse tu stesso non te ne sei reso conto. Martellata dopo martellata, le bolle si facevano più piccole, fino all'ultimo colpo, che fece vibrare il lingotto come se percorso da decine e decine di vibrazioni, fino a farlo immobilizzare. Sono le vibrazioni che ho somministrato a sommarsi a vicenda, in una risonanza continua che cambia la struttura di questo metallo, ma non altera le sue proprietà. Come uno scheletro di vibrazioni. Posò il martello. Ora deve riposarsi per qualche ora e assestarsi, a quel punto potrò fonderlo e lavorarlo. Si avvicinò a una parete sulla quale, con un mero movimento della testa, emerse un lavandino con tanto di apertura da cui scorreva dell'acqua, con la quale si lavò le mani.

    Mostrami quegli oggetti. Chiese poi, indicando uno dei tavoli della fucina. Studiò la gemma per diversi minuti, mentre alla spada dedicò solo uno sguardo svogliato e un'espressione che forse tradiva un briciolo di delusione. Tutto qui? La capacità di condurre fiamme, per quanto di natura assai diversa da quelle del nostro mondo? Avrebbe aggiunto facendo scivolare un dito sulla lama. E una sorta di natura segreta...la hai concepita per tagliare qualcosa di molto specifico, e per potersi separare in più frammenti controllabili...dubito riuscirai a fare in modo che ogni frammento sia potente quanto la spada intera. La impugnò, sollevandola e testandone il bilanciamento. Non capisco cosa tu voglia tagliare con quelle fiamme, ma ma anche se la spada rendesse il possessore capace di percepirlo...non credo sarebbe una cosa permanente. Spiegami meglio quale è il tuo intento...e per quale motivo non vuoi usare le caratteristiche di questa gemma in maniera diretta?

    Mentre Raizen spiegava, ed entrambi valutavano i calcoli strutturali su un taccuino preso appositamente da un cassetto di pietra, venne anche il momento delle domande. Ho valutato abbastanza da sapere che è meglio non cercare situazioni pericolose, e grazie ad alcuni clienti e alcuni favori che avevo da riscuotere ho cercato di aumentare i sistemi di sicurezza della mia casa. Ti ringrazio per l'interessamento comunque. Avrebbe detto, sempre burbero, aggiungendo il ringraziamento solo per evidente forzatura, come se in realtà ringraziare fosse ben lontano dalle sue corde, in qualunque circostanza. In ogni caso quella spada era di fattura eccezionale, ho solo progettato il fodero per un mio cliente che la aveva acquisita, ma a quanto ne so non ha alcun rapporto col Dominio, né ho motivo di sospettarlo. Quanto alla sua identità, essa non ti riguarda. Si parla comunque di parecchi anni fa. Tagliò corto su quel punto. E banalmente, è la migliore spada di tutte. E' la sua stessa natura...nessuna spada può batterla, nessuna spada può spezzarla, nessuna spada può opporsi a lei.

    Quando poi si venne al nocciolo della questione, l'identità dell'Hayate, Meku nuovamente rimase in silenzio. Non ho chiare notizie su cosa è accaduto. Ma ho visto armi che solo io posso aver forgiato...o solo un mio allievo che abbia compreso appieno la mia arte senza deviare la sua attenzione su un aspetto o sull'altro, come accaduto con Livon Mikawa. Spiegò, recuperando le ceramiche senza lamentele. Sono state forgiate negli anni in cui io ero morto, quindi ci sono solo due possibilità: o qualcuno mi ha rianimato prima di Orochimaru senza lasciarmi la coscienza e la capacità di ricordare...o esiste un allievo del quale non ricordo. Attese che Raizen servisse il liquore, dopotutto era l'allievo. Sono risalito alla sua identità come Hayate, il Coraggio di Hayate, nello specifico, ma non ho avuto modo di incontrarlo. Tuttavia dovrebbe avere più di cento anni, e questo è strano, dato che dalle descrizioni sembra un ragazzino. Ho frugato negli archivi di Konoha e tramite alcuni clienti ho cercato altre informazioni. L'unica traccia, purtroppo monca, è quella di un certo Shoichiro Maito, un ninja estremamente violento che tradì la Foglia ai tempi delle guerre contro Ame, quando ancora era dominata da Hanzo la Salamandra...quindi prima che Orochimaru mi resuscitasse. Nessun familiare sopravvissuto. Dalle mie informazioni, Maito è il Coraggio di Hayate. Ma come questo possa avere senso, io non ho idea. Solo a quel punto avrebbe bevuto, anche se del sapore del liquore conservava più il ricordo che una vera sensazione sulla lingua.

    [...]

    Youkai e Raizen parlavano di cose molto serie nello studio dell'Hokage, ma esisteva qualcuno che, a loro insaputa, stava ascoltando con estremo interesse, pur senza essere presente e pur senza capire appieno ciò che accadeva. Non era là, ma al contempo era come se fosse nella stanza, e dato che nessuno dei due aveva messo in atto contromisure per non essere ascoltati, fidandosi dell'ambiente circostante, non ebbe problemi a sentire il discorso, anche se si trovava nel palazzo dell'amministrazione per un motivo diverso. Ma una cosa aveva interessato parecchio il misterioso spione, tanto che avrebbe chiesto a uno degli impiegati di consegnare un biglietto all'ufficio dell'Hokage. Stampato con la macchina da scrivere, sulla busta erano scritte solo due lettere: P e Y. All'interno una frase tanto semplice quanto criptica: A volte il passato che non ci appartiene è più vero del presente che ci appartiene. Frase senza senso, ma se fosse stata letta o udita da Youkai, qualcosa sarebbe come scattato in lui...qualcosa di molto, molto strano. [Nota]
     
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    Raccontami una storia, Meku

    II






    Meku non era di certo un individuo semplice, ma tanti artigiani che avevano dedicato la loro vita alla professione non lo erano, come se quel sacrificio comportasse l’annichilimento dei rapporti umani, qualcosa che Raizen stesso sfiorava pericolosamente spesso. Lo comprendeva e per questo ascoltava sempre con attenzione a prescindere dai modi.

    Dunque le armi del Coraggio potrebbero resistere bene anche a simili conoscenze.
    Mh.
    Eppure il metallo resta tale, un arma prima di essere un arma perfetta è stata sabbia, poi un blocco sbozzato, nel flusso perfetto che l’ha resa perfetta sono state corrette delle imperfezioni, se fossi in grado di risalire quel flusso troverei forse anche un solo punto debole.
    È nella natura delle cose dopotutto, no?
    Ciò che mi preoccupa è cosa potrei subire, un talento in grado di produrre qualcosa scevro di difetti vedrebbe in qualsiasi arma meri rottami, devo essere in grado di proteggere ciò che possiedo e non credo di poterlo fare al momento.


    La cosa un po' lo feriva nell’orgoglio, ma non lo diede a vedere, attendendo quando Meku gli avrebbe chiesto di farlo. Durante i suoi incontri col fabbro non aveva mai fretta se non quella di apprendere per questo alla richiesta del maestro annuì silenziosamente, osservando già prima che gli venisse suggerito di farlo.

    Ma la sua stabilizzazione non è sconveniente rispetto all’utilizzo di un metallo naturalmente più resistente al calore?
    La Resistenza dopotutto include la sua capacità di accumulo dello stesso, e la sua natura di liquido a renderlo efficiente, nel trasmettere calore, fermarlo dovrebbe peggiorarlo.


    Commentò mentre osservava Meku lavorare il metallo e raccontarne la natura, rubando con gli occhi ogni singolo colpo che il martello infliggeva al materiale e solo dopo aver saggiato il risultato finale commento.

    Indiscutibilmente un ottimo lavoro, immagino il tuo acquirente sia consapevole che quel metallo è uno dei principali ingredienti per il Torpore del Nord, se non ricordo male inizia a prenderti dalle estremità come il freddo, un buon vantaggio ma anche un mezzo suicidio se non sa maneggiarlo.
    Mi chiedevo, quel metallo bolle per due ragioni perché la temperatura è alta e perché la pressione non riesce a contenere il fenomeno, se non puoi far calare la temperatura perché è il calore a interessarti perché non lavorare sulla pressione?
    Al momento l’hai stabilizzato secondo una certa temperatura, ma se nel suo utilizzo questa aumentasse eccedendo la tua stabilizzazione?
    È tua precisa intenzione che sia facile da infrangere per poi farlo tornare allo stato precedente?


    Gli avrebbe mostrato in poco tempo come secondo lui la stessa asta della freccia, opportunamente lavorata poteva moderare la pressione e forgiare una punta quando intinta nel metallo liquido visivamente un processo simile a quello della polvere di metallo che si disponeva su una calamita rivelandone il campo magnetico, ma di fatto un effetto moderato dal chakra di natura ventosa e poi elettrica seppure in modesse quantità. Una punta stabile che a patto di essere irrorata con quantità di chakra crescenti al bisogno poteva resistere a temperature superiori senza rischi.

    Inoltre chiunque oltre il nostro arciere farebbe fatica a connettere delle bacchette ad un ampolla di metallo liquido, più chakra viene utilizzato più la freccia resiste al calore perché esposta a maggiore pressione, uno scambio assai vantaggioso mano a mano che la pressione sale.

    Si interruppe.

    Potrebbe anche esplodere volendo.

    Si sarebbe appuntato qualcosa, ma sapeva che la pergamena si stava già espandendo a quel punto.

    Ma meglio non farsi distrarre, ho intuito a cosa ti riferivi, sono qui proprio perché necessitavo di un confronto.

    Bastò un tocco di Raizen perché la lama si distruggesse, di fatto disfandosi in petali di metallo che potè successivamente riorganizzare in quel particolare lingotto, come se fosse presente una determinata combinazione del materiale legata ad una determinata irrorazione di chakra.

    Però vedi, non è solo questione di ottenere un effetto ma anche di cosa dice.
    Mi farebbe piacere che fosse una spada di Meku, ma sarà una spada di Raizen.
    Questo non vuole assolutamente dire che non ci siano soluzioni migliori.


    Rigirò uno dei tanti fogli e iniziò a disegnarci sopra con un frammento di carbone.

    Quindi tu baseresti tutto sulla gemma… il problema però è che la gemma per sua natura è inerte, ha necessità di qualcosa che gli faccia fare ciò che sa fare al meglio.
    Qualcosa che gli consegni le anime in qualcosa di separato da questo mondo.


    Mentre parlava la mano disegnava e riposizionava la gemma nella lama, dandogli un ruolo di spicco, direttamente connesso allo Hi e associandovi misure in proporzione all’elsa utili ad attivare la gemma.

    Sarà necessario che dove scorre il sangue scorra anche l’anima, in entrambi i sensi, quindi la connessione allo Hi direi che è necessaria.
    E questo consentirà una connessione più o meno duratura con l’anima e la priverà delle sua immortalità, cosa che permetterà anche un maggior controllo.
    È indubbiamente elegante, ma è indubbiamente di Meku.


    Scosse la testa.

    Voglio che sentano che la fine sta arrivando, che brucino, e che potrò trovarli in capo al mondo.
    Non voglio che sia gentile, è un arma di vendetta.
    È interessante poterli mantenere in vivi lì, ma devo aver la certezza di poterne distruggere l’anima saltando l’inferno perchè so che da lì si può uscire, vedermi sottratta la spada porterebbe ad una loro liberazione e non voglio renderlo possibile.
    E questo la gemma non può farlo, non da sola.
    Gli serve il fuoco, potrei anche integrarlo semplicemente nella sua struttura rendendo un po' più pesante il suo utilizzo.
    E avrei un modo per avviare un ciclo molto interessante.


    Prese un rotolo da sotto la casacca, pareva fosse venuto molto attrezzato, rivelandone il contenuto senza troppi complimenti.

    L’hai già visto, ma l’avevi sottovalutato e io non mi ero ancora applicato a sufficienza nel suo studio per illustrarti quanto fosse interessante.

    Fece fluire un oncia di chakra nel metallo dorato delle miniere di Kawakin e questo brillò di luce propria, la medesima delle armi perfette.

    Si, è la stessa luce.
    Penso che in natura sia il metallo più perfetto che esista, se vogliamo usare un termine a tema con i nostri discorsi.
    Le sue qualità con i giusti trattamenti lo rendono efficace per qualsiasi tipo di utilizzo, chiunque potrebbe forgiarlo con ottimi risultati, ma mantenere la sua perfezione è un altra storia, praticamente impossibile, anche se ovviamente ci sono delle eccezioni che mi fanno rabbrividire.
    La base di tutto questo?
    Il chakra naturale.
    È in grado di assorbirne quantità incredibili col quale lentamente si fortifica, una specie di tempra naturale, vedilo come graffite che grazie alla pressione diventa diamante, ma di metallo.
    Potrei costringerla ad abituarsi a trarre si il chakra naturale ma da sotto, lavorandolo con queste.


    Accese un unico dito con le fiamme della volpe nera, quelle pericolose anche per un anima errante come Meku.

    Eliminerebbe qualche passaggio e sarebbe naturalmente resistente a queste fiamme quando imparerò a sfruttarle al meglio, c'è un calore in esse che devo ancora comprendere al meglio.
    Ma non c’è solo questo: qualsiasi cosa può morire, così come ogni cosa può essere dominata o animata, ed è sfruttando queste forze che le costringerò a morire, anche se non possono.
    È questo che voglio fare, porre fine agli immortali e tagliare oltre la materia, i legami, l’anima delle cose.


    Varie idee si sarebbero susseguite, con sempre a disposizione nuovi campioni di metallo accuratamente selezionati e messi in esposizione come se dovessero essere scelti da un giovane deciso a far colpo su chi gli aveva rubato il cuore. [Bozzetto non quotato]
    Quando trovarono il tempo di sedersi e gli venne dato il necessario servì da bere ad entrambi, aveva scelto uno spirito leggermente meno raffinato, ma più pesante e importante, qualcosa la cui densità era apprezzabile anche solo al tatto.

    Dunque questa spada non è il Dominio o è influenzata da esso… è il Dominio stesso applicato alle armi, fa esattamente ciò che il Dominio fa solitamente al chakra.
    Queste son le cose che voglio tagliare, le cose a cui voglio potermi opporre, dominare non mi interessa, ma la libertà si.
    Sei stranamente specifico però, nessuna spada può opporsi ad essa vuol dire che tante altre cose possono opporsi, per quanto utile lascia comunque degli spiragli, anche se è un ottima spada come arma è meno temibile.


    Alzò leggermente il suo bicchiere e mandò giù il primo sorso a bocca pulita, ora aveva la certezza di non aver portato qualcosa di scadente a Meku.

    Questa roba la fanno in un terreno particolare, solitamente il sapore del ferro negli alcolici è segno inequivocabile di errori durante il processo, ma la terra dove viene coltivata la materia prima ne è ricca e inevitabilmente qualche suo sentore permane, lo rende molto particolare, fresco in qualche modo e indubbiamente corposo.

    Chiuse rapidamente la parentesi, aperta come gesto di cortesia atto a non far precipitare il discorso dritto nei reciproci interessi.

    Per gli Hayate la longevità non è un problema, ancora non sanno come rendersi immortali completamente ma credo che abbiano già controllo su qualcosa di trascurabile come lo è lo scorrere del tempo per la carne.

    Commentò quando questo parlò del corpo del coraggio che pareva essere senza tempo.

    Maito… grandi eroi della foglia avevano quel cognome.
    I più grandi utilizzatori del loto, e per quanto il Coraggio colpisce forte di sicuro ne ha appreso almeno una qualche variante se non l’intera tecnica, associandola alle sue creazioni.
    Onestamente mi aspettavo risposte più esaustive Meku.
    Ma proviamo nuovamente a tracciare un filo logico.
    Il nome della Pergamena è la spada Immortale, ed è lecito pensare che la spada migliore di tutte sia stata creata con tutte le conoscenze che sono nella pergamena o quantomeno quelle al termine, quelle in grado di rendere immortale la propria arte.
    E cosa ha prodotto quest’arte?
    Una lama che necessita di una bara come fodero.
    Chi ha letto tutta la pergamena non potrebbe aver replicato qualcosa di quella spada e magari aver preso la sua forma?
    La bara che stavi costruendo non era per una persona adulta, no?
    Una via scomoda, ma è pur sempre la cara immortalità a cui sono tanto affezionati gli Hayate il fatto che entrambi appaiano come bambini potrebbe non essere un caso, il Coraggio è un tappo con delle inquietanti espressioni da viscidone attempato e seppure venisse danneggiato per lui ripararsi sarebbe un gioco da ragazzi.
    Riguardo le armi… il Coraggio ha un carattere davvero peculiare, credo sia impossibile che il suo stile sia indistinguibile dal tuo, ricordo cosa mi dicesti in merito agli ingredienti, ma quello stronzo lavora persone vive, che probabilmente restano tali per farne dei vestiti, lo faresti anche tu?
    Quali sono le armi che somigliano alle tue comunque?


    Prese un altro sorso.

    Se qualche risposta è presente nel periodo in cui non ricordi niente non vedo modi di renderlo accessibile se non per vie traverse, non penso comunque che possa essere qualcuno dei nostri amici in comune, l’uomo del pilastro se ti avesse toccato in passato non avrebbe sfruttato me per contattarti nuovamente, avrebbe già avuto potere su di te an che perché sei controllabile facilmente per lui.
    Ammenochè tu non gli sia stato sottratto in qualche modo.
    La mia capacità di interagire col tuo mondo interiore potrebbe essere utile ad esplorarlo, ma tutto dipende dalla natura di quell’assenza, se davvero c’è.
    Lavoravi a qualcosa che ti ha reso particolarmente celebre prima della tua dipartita?
    I mesi sono delle spade particolari e variegate che persino Kiri invidierebbe se le mettessimo a disposizione dei nostri ninja, ma nessuno di loro ha la luce del kunai che tieni in quel cassetto.
    È un arma così modesta il picco delle tue abilità?


    In caso fosse stato rimbrottato con qualcosa che alludesse al fatto che ne avevano già parlato Raizen avrebbe scosso la testa.

    Si, certo, e hai costantemente tralasciato dettagli e dato informazioni parziali.
    Forse una domanda potrebbe aiutarci se te la ponessi mediante l’interrogazione mentale: quanti allievi hai avuto, cosa hai insegnato loro?
    Permetterebbe quantomeno di identificare una zona scura, per così dire.
    Cercando di prendere invece un altro percorso invece: le nozioni nella leggenda appaiono in determinati modi, e sa essere molto precisa come cronistoria, se dai un occhiata con questo in mente potresti trovare in essa qualche dettaglio su cui ti sei arrovellato.
    I tuoi strumenti invece?
    Potrei chiederti anche questo e riuscire a visualizzarlo più chiaramente di quanto non ricordi, cosa e come lo hai usato potrebbe dirci qualcosa, certo, posto che tu abbia lavorato qui, anche se troverei assurdo non fartelo fare.
    Capire perché ti abbiano riportato in vita è la chiave di questa storia.


    Parlava tranquillamente, pur sapendo che Meku mal sopportava quelle cose anche se avrebbe cercato di sfruttare quell’onda.

    Ma parlando di cose più leggere, sei sempre stato così “solare” Meku?
    Sei letteralmente la persona con più tempo di questo mondo eppure qualsiasi interazione sociale o che non sia la forgia ti infastidisce, ormai ti ho visto interagire anche con altri oltre me, quindi non sono solo io, anzi.


    Non lo guardò direttamente in quel momento, per rispetto di qualsiasi emozione quella domanda avesse potuto causare in lui, concentrandosi invece sull’alcolico che fece roteare qualche volta sulla tazza.





    [Piccoli Problemi Grandi Indagini]



    Sorrise sinceramente a Youkai.

    Hai capito finalmente.
    Succede raramente quando cerco di spiegare qualcosa.


    Inspirò, visibilmente alleggerito.

    Saprai anche controllare la tua curiosità da ora in avanti?
    Bramare qualcosa è il modo migliore per farsela sfuggire tra le dita, ma attento, non ti dico che non devi volerlo, devi solo essere certo di non mettere a rischio il tuo presente.
    Ora poss…


    Venne interrotto mentre si alzava in piedi da un impiegato che dopo aver chiesto il permesso di entrare consegnò un biglietto.

    A volte il passato che non ci appartiene è più vero del presente che ci appartiene… e che vuol dire?

    Il tempismo di quel messaggio poi era tutto fuorchè da sottovalutare, anche perché ciò che avrebbe causato lo lasciò basito: non solo qualcuno li aveva ascoltati, ma oltre sapere che Youkai era un Uzumaki era probabilmente coinvolto nel confinamento delle sue abilità e considerando che lui non aveva mai avuto notizia delle capacità di Youkai se non di recente voleva dire che quell’individuo lo conosceva da più tempo.

    Non opporti, sarà più rapido.
    E devo esserlo.


    Allungò la mano verso la testa dell’impiegato cingendola quasi come un casco.

    Chi ti ha consegnato il biglietto?

    Ottenuta la risposta a quell’interrogazione mentale si voltò verso Youkai mentre la situazione cominciò a farsi frenetica.

    Meglio che ti metti il cappotto, e prendi qualche snack, ci servirà.
    Andiamo dagli Inuzuka, la capoclannnn….


    Rovistò rapidamente tra alcuni documenti.

    Si, non è in missione dovrebbe essere in casa.

    Prese il biglietto e lo mise in un sacchetto di plastica, due cloni erano già comparsi al suo fianco.

    Tu con me, dobbiamo far bloccare gli accessi, e dai qualcosa che hai tenuto in mano per un po' all’originale, servirà per escludere la tua traccia olfattiva.

    Avrebbe detto all’impiegato, dobbiamo allertare la videosorveglianza.
    Mentre Youkai e Raizen si dirigevano verso il clan Raizen evoco anche Kubomi, in modo da averlo pronto per ogni evenienza.

    Hey Raizen!
    Youkai!
    Era da un po' che aspettavo di rivederti!
    Ho perso alcune figurine importanti, non le ho più riviste dall’ultima volta che le abbiamo scambiate, non è che te ne sei ritrovato qualcuna?


    Youkai era solito cercare di fregarsi qualcuna delle figurine di Kubomi, ma per i draghi c’erano poche cose che importavano tanto quanto i loro averi.

    Vi arrangerete dopo, ora prendi quota Kubomi, ci sono 3 di me nel villaggio, non so a chi potresti servire per primo.

    Quando i due avessero finito le loro eventuali interazioni Raizen avrebbe spiegato il piano a Youkai.

    Siamo partiti rapidi, ma non voglio perdere tempo a rintracciare quel tipo, l’ultima volta uno mi è sfuggito sotto il naso.
    L’Inuzuka potrà seguire un eventuale traccia olfattiva e dopo avergliela commissionata andremmo immediatamente all’archivio, dovrebbero essere in grado di rintracciarti adesso che sappiamo chi eri prima realmente.
    Comunicami qualsiasi cosa e per ora cerca di non usare le catene, l’ultima volta non è stato bello.
    Ho cercato di allungarmi su qualsiasi cosa che potesse venirmi in mente, se hai suggerimenti, sputa il rospo, ma sappi che se qualcuno ti ha fatto questo favore è segno che ti conosce bene e non ho intenzione di cadere in una trappola


    Procedevano a grandi balzi, evitando la folla delle strade grazie ai tetti.

    I confini del clan Inuzuka hanno sempre un odore particolare, chissà quando se ne accorgeranno.

    Parlò a mezzavoce nonostante non avessero nessuno nei dintorni, tutti lì avevano un udito fino. Non sapeva quanto quel tentativo fosse stato efficace ma la carta era particolarmente porosa e le mani una delle zone dove l’odore del corpo si trasmetteva meglio.
    Pochi si sarebbero frapposti tra l’Hokage che andava di fretta e la capoclan, ma avrebbe comunque sbrigativamente detto che gli serviva vederla al più presto a chiunque avesse tentato di bloccarlo, trovando il tempo per un rispettoso inchino quando al suo cospetto.

    Tetsuba-san, ti va di giocare?

    Avevano una certa confidenza e sapeva che c’erano modi e modi per attirare l’attenzione della donna, generalmente funzionava bene promettere divertimento e una sgambata all’esterno, solo i più malfidenti notavano delle attitudini canine.
    Gli avrebbe mostrato il sacchetto con un mezzo ghigno, porgendoglielo con aria di sfida.

    Non so se potrai cavarne qualcosa ma so che non c’è nessuno in grado di sfuggire al tuo olfatto.

    Era bene caricare un po' l’ego in questi casi.





     
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    Talpa

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    Youkai sorrise di rimando, contento di aver dato la risposta "giusta". Le parole successive avrebbero mostrato uno sguardo più incerto, sapeva bene quanto si intestardisse quando trovava una pista, ma non avrebbe avuto nemmeno il tempo di pensare a una risposta. Uno dei dipendenti avrebbe consegnato una lettera all'Hokage, e sulla busta le uniche lettere erano una P e una Y. Subito portò la testa in avanti, curioso. Oh! E' per me? Chi è P? Aggrottò la fronte, pensieroso. Devono essersi sbagliati e aver scritto male la R. La busta era stata stampata a macchina. Youkai non era uno dei detective più brillanti. Nell'udire il contenuto, sbiancò all'improvviso. Certo, la frase poteva essere criptica, ma non giustificava una simile reazione. Non sento più la mia anima. Riuscì a borbottare, con tono incredulo. Probabilmente Raizen avrebbe chiesto qualche chiarimento, dopotutto l'anima tendeva ad essere una di quelle cose che non venivano esattamente percepite. Oh, ah, ecco. Da che ho ricordi più o meno sono sempre riuscito a percepirla. Non so bene come spiegare... Hai presente quando metti la mano sul petto e senti il cuore battere? E-ecco, più o meno è una cosa simile, solo che è più costante. Era abbastanza agitato, dato che l'anima aveva smesso di "battere" così all'improvviso, e non era nemmeno abituato a non avere quella sensazione addosso. M-ma ora non sento niente, non capisc- Aveva provato ad estrarre la sua anima dal corpo, un po' per assicurarsi di averne ancora una (cosa neanche troppo scontata visto il suo passato complicato). Ma dalla sua schiena fuoriuscì una grossa manciata di catene di chakra, che andò a schiantarsi sul pavimento con un discreto tonfo. ...HUH.

    Andò in apnea per qualche secondo, osservando dietro di sè, incredulo. Avrebbe preso a roteare lentamente su se stesso, seguendo le catene come faceva un cane con la propria coda. Si spaventò appena quando toccò a Raizen stesso agitarsi, interrogando sul posto il povero impiegato che aveva fatto da tramite. Quel momento di distrazione gli permise di connettere i neuroni per capire meglio la situazione. Rise, anche se nervoso. Sono un Uzumaki?? Il respiro leggermente accelerato lasciava intendere che ci fosse altro oltre all'eccitazione di quella scoperta. Si irrigidì quando l'Hokage prese a dare ordini, ben consapevole della serietà della situazione. Dopotutto, se era arrivata una simile lettera, e con un simile effetto, qualcuno non solo aveva sentito i loro discorsi, ma di certo non poteva essere una persona che passava di lì proprio in quel momento, e col fortuito caso di essere un qualcuno con una simile abilità. C'era una sola spiegazione, e al momento solamente Youkai e Raizen potevano supporre la risposta corretta: sapevano che la Radice era ancora attiva. Non poteva essere nessun altro se aveva udito il loro discorso proprio in quel momento. Stavano ascoltando da chissà quanto, qualsiasi informazione che passava, e la cosa più terrificante era che in qualche modo avevano controllo di Youkai, anche se nessuno dei due ancora sapeva fino a che punto.

    Il giovane konohaniano zompettò nel suo ufficio, mettendo il suo cappottino pesante e svuotando uno dei cassetti di merendine, riempiendo invece le sue tasche. Era pronto a partire. Mi piacciono gli Inuzuka. Hanno cani simpatici. Youkai sapeva essere Youkai anche nei momenti peggiori. Avrebbe osservato Raizen creare i suoi cloni, vedendone uno sparire con l'impiegato ormai coinvolto. Controllare i video dell'Amministrazione poteva sicuramente aiutarli a trovare altri indizi. L'altro clone non fece che mettersi alla scrivania, restando in ufficio. Al gruppetto rimasto non restava che uscire e trovare la capoclan. Kubomi apparve, accolto dal giovane con un grosso sorriso, che in breve si spense in un'espressione corrucciata. Non ho rubato niente! E anche fosse, se ho preso qualcosa erano solo doppioni. Alzò il muso offeso, prima di ricordarsi qualcosa e frugare in un altro dei suoi cassetti. Oh, però avevo trovato la figurina olografica del Primo. A me non serve. Fece per porglierla, ma la ritrasse subito dopo, incerto. Ma è una carta rara, quindi devi scambiarmi qualcosa. Annuì con convinzione.


    Usciti dall'Amministrazione, bastarono due balzi di Raizen perchè entrambi capissero che uno dei due era decisamente troppo lento per l'urgenza richiesta. Youkai già ansimava cercando di restare al passo. Anf, anf... Un attimo! Il rosso fece abbassare il Colosso, arrampicandosi sulla sua schiena e stringendosi sulle spalle, circondando il collo con le braccia. Era la soluzione più rapida, e anche quella che divertiva di più l'Uzumaki. Strinse appena la presa sentendo parlare dell'Archivio, e di come con le nuove informazioni ottenute dopo la loro ultima avventura, e forse anche quel repentino cambio delle sue abilità, avevano più chance di capire chi fosse in quella vita. Raizen non poteva vederlo, ma si fece più turbato quando gli venne proibito di usare le catene, anche se per motivi più che ragionevoli. Mh-mh. Borbottò appena, ancora ben saldo sulla sua schiena. La successiva richiesta invece sarebbe stata più difficile da accontentare. Ah- N-Non lo so. Immagino sospetti anche tu della Radice. Ma non conosco nessun P. Forse lo conosceva la mia vita precedente... O forse era l'iniziale del mio cognome? Era pensieroso, anche se poco convinto della sua teoria. Dopotutto c'eravamo solo io e te in ufficio. Magari P è il mittente, e sperava che lo riconoscessi per andare da lui. Dalla sua voce sembrava poco convinto di ognuna di quelle teorie, nonostante potessero avere un senso. Spero solo che... Uh... Non importa. "Siano amichevoli", avrebbe voluto dire. Dopotutto la Radice era composta da konohaniani. Magari avevano metodi più bruschi, ma lavoravano pur sempre per il bene, no? Eppure, forse ormai influenzato dalle recenti esperienze e gli insegnamenti di Raizen, temeva che la realtà fosse ben più cupa di quello che sperava.

    Youkai prese un grosso respiro, ridacchiando. Hehe. Sanno di cagnolini! Gli sarebbe piaciuto avere un animaletto domestico, soprattutto un cane. Taiyoko non poteva essere considerato tale, era più un suo pari. Anzi, a dirla tutta, per gli shishi era Youkai l'animaletto domestico. Tornato coi piedi per terra, trotterellava dietro Raizen, facendosi di tanto in tanto distrarre dai cani più amichevoli, mentre quelli più guardinghi lo riportavano sui suoi passi. Avrebbero presto trovato la capoclan, alla quale venne richiesta una missione importante, ma con tono decisamente giocoso. L'assistente dell'Hokage non voleva essere da meno. Avrebbe estratto un pacchetto di snack croccanti al bacon, puntandoli in direzione della donna. Ho gli snack. Commentò, corrucciato e col petto gonfio, cercando di mostrarsi professionale di fianco al Colosso. Ancora non aveva capito a cosa servissero gli snack, ma dopo aver visto la richiesta era chiaro: dovevano essere un incentivo per spingerla a fare un buon lavoro.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Sonata per Mantice

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    Il Fabbro continuava il suo lavoro, zelante, mentre Raizen cercava di immaginare un percorso inverso per trovare debolezze nella perfezione. Sbagli completamente il tuo concetto. Se qualcosa è perfetto, ogni punto debole è sparito. Se inverti il processo tornando indietro, allora non è più perfetto. Ma sai realmente manipolare il tempo? Io non credo. Aggiunse con fare scontroso. E come sempre sbagli il punto di vista, arrogante come solo i giovani possono essere. Disse quello che trasudava disprezzo e asocialità in ogni sua sillaba. L'arma può essere perfetta. Ma resta questo: un'arma. Uno strumento. Se la mano che la brandisce non è perfetta, la perfezione dell'arma non può esprimersi appieno. La spada migliore del mondo si rovinerà se la usi come ascia per far legna, prima o poi, o se la usi male. Concentrati sulla mano che usa l'arma perfetta e trova le SUE imperfezioni, nessun uomo è perfetto.

    E nel mentre mostrava il metallo che, pur amorfo come una melma manteneva misteriosamente la sua durezza, ascoltò le supposizioni di Raizen, nate dalla sua analisi della situazione. Vero, un metallo come l'Acciaio Rosso del paese della Sabbia con cui abbiamo lavorato in passato sarebbe migliore, se l'obiettivo del cliente fosse solo una buona conduzione del calore e dei Katon. Ma prendi una delle punte di freccia su quel bancone. Avrebbe detto, senza cenni o aiuti, come suo solito, obbligando Raizen a capire da solo dove andare a guardare. E poi incanala un pò di chakra affine al fuoco. Se non fosse stato per il suo noto carattere, si sarebbe potuto pensare che Meku volesse fare una sorpresa al suo allievo, ma la sua voleva essere solo una dimostrazione poco attenta a eventuali reazioni emotive dell'altro. Nel momento in cui Raizen avesse ottemperato, avrebbe scoperto che la potenza immessa aumentava notevolmente, almeno un 20% in più rispetto a un normale metallo conduttore di chakra affine al fuoco...e soprattutto l'arma aumentava di dimensioni, raddoppiando almeno! Immagino tu comprenda quando possano essere utili a un arciere capace di Katon delle munizioni con la punta in questo metallo. Il giunto con l'asta della freccia naturalmente tiene conto della variazione dimensionale e di peso senza influenzare la traiettoria, semplici quisquiglie meritevoli di qualche calcolo minore. Ma stabilizzare il metallo come vedi è tutta un'altra faccenda.

    Dopo essersi sfreddata la punta di freccia tornava alle dimensioni normali, ma per qualche minuto mantenne l'aspetto desiderato, cosa che rendeva quel metallo più adatto alle munizioni che non ad armi da mischia o protezioni, per ovvi motivi di maneggevolezza, ma era sicuramente qualcosa che Raizen ancora non aveva visto. E questo risponde anche alle tue domande. Con la Forgiatura Demoniaca si crea una rete di vibrazioni quasi perenne che intensifica la pressione interna, stabilizzando il metallo per almeno....due o trecento anni, grosso modo. E basta poca manutenzione se si hanno le giuste competenze per mantenerlo stabile. Anche un fabbro mediocre può rinnovare il lavoro.

    Finito il lavoro andarono a parlare della spada di Raizen e iniziare diversi progetti. Il sangue è un buon conduttore degli elementi spirituali. Anche se molto costoso un pò dimetallo ematofogo, simile a quello per quella dozzinale spada di Kiri, potrebbe essere un'opzione. Ovviamente in minime quantità o crescendo ti disferebbe tutta la spada. Commentò. Confermo, la gemma è l'elemento centrale. Una spada può arrivare a influenzare le anime, ma i metodi e i materiali sono complessi, costosi e di difficile manutenzione...se hai la gemma che può già farlo potresti concentrarti sull'efficienza e sul suo utilizzo. Avrebbe aggiunto, avvicinandosi poi a una parete e spostando un pannello con un movimento della mano, così da mostrare una piccola libreria. Prese un libretto mal rilegato e dall'aria rovinata. Qui ci sono una dozzina di metalli e materiali adatti a condurre lo spirito, mentre qui... Ne prese un secondo, con un briciolo di entusiasmo nella voce, smosso da quell'interessate progetto. ...ci sono dei materiali con effetti sigillanti e di tortura. Studiamoli assieme, per trovare qualcosa di adeguato alle tue necessità.

    E mentre porgeva i due libri, si trovò davanti il durissimo metallo di Kawakin, che già una volta aveva lavorato, a fatica, per la spada dello Yakushi. Fammi vedere quel metallo. Mentre Raizen spiegava, Meku lo tenne in man, picchiettandolo e provando alcuni metodi di indagine noti solo a chi aveva studiato la sua arte. Questo metallo...credo sia possibile quello che dici, ma ha un grosso difetto. Duro, resistente, quasi perfetto e capace di assorbire il chakra naturale...forse anche quello di altri ambienti...ma la sua resistenza gli impedisce di condurre adeguatamente il chakra normale, quello delle arti ninja. E' talmente solido e pregno di chakra naturale che è un pessimo conduttore di chakra. Dovresti farne una lega...o in qualche modo inscriverci dei circuiti per trasmettere il chakra...anche se questo può avere dei risvolti negativi. Avrebbero avuto da lavorarci per diverso tempo...ma era anche il momento di altri argomenti.

    Esatto. Avrebbe detto sorbendo il liquore, ma senza dar segno di apprezzarlo in maniera tangibile. Domina le spade, quindi se vuoi affrontarla è meglio usare un'arma diversa, o rischierai di essere in terribile svantaggio. Ascoltò poi le nozioni del suo allievo sul saké, pur non essendo esperto dell'argomento. Da giovane forgiai uno dei miei capolavori: Febbraio Ubriaco, usando grandi quantità di alcoolici, ma ammetto che mi documentai poco al riguardo, perlopiù scegliendo i liquori più costosi. Un difetto che spesso rimpiango, anche perchè è la meno efficiente delle mie tredici spade...riuscissi a riaverla penso che la riforgerei, magari con una tua consulenza. Disse, senza particolare inflessione, ma considerando il suo carattere quella richiesta poteva considerarsi un grande onore.

    Quando il discorso cadde poi su Hayate, Meku si trovò a dirimere alcune delle ipotesi di Raizen. La bara era di normali dimensioni, e a quanto ne so quell'arma non è mai stata dispersa, il mio cliente poteva tracciarne i movimenti fino a mille anni prima, quindi credo non abbia nulla a che vedere con Hayate, e ancora meno con il Coraggio. Seiken è una spada a tutti gli effetti, appare come una persona ma non lo è. Aggiunse, posando la coppa di liquore. Non può impugnare cose, non può toccare cose senza tagliarle e comunque deve essere impugnata per essere brandita. Ma la sua anima è qualcosa che nemmeno io potrei fabbricare, è un'anima artificiale, forse persino migliore di quelle naturali, nella sua purezza. A seconda di come viene accudita il suo aspetto cambia, non necessariamente è una fanciulla. E poi ancora: Nessun'arma che abbia un nome, si trattava di strumenti di ottima qualità ma forgiati per un uso più comune, anche se certo per persone facoltose, ho semplicemente riconosciuto le somiglianze. Quanto a usare esseri umani vivi come materiale...per me è eresia. Io produco strumenti. Gli esseri umani usano gli strumenti, non possono essere usati da essi o per essi. Un simile rovesciamento della logica è per me pura blasfemia! Replicò con tono oltremodo irritato. Per questo ti mandai a distruggere Ottobre Vuoto, dopo aver scoperto cosa capitava.

    Quanto al resto, ne abbiamo parlato più volte. Non sono tenuto a dirti e darti tutto ciò che chiedi. Ho condiviso quanto intendevo condividere, in diversi momenti. Non a tutte le domande è lecito o voluto rispondere...una cosa che con la tua impertinenza, anche mascherata da cortesia, non hai mai voluto prestare attenzione. Disse con tono secco, specie al commento sul suo carattere. Non intendo sottopormi nuovamente all'interrogazione mentale. Ho già percorso quelle strade. Temo non ci siano altri indizi che puoi trovare da me. Ed è stato Orochimaru e riportarmi in vita, come ti dissi anni fa, per forgiare le sue armi gemelle, il Dente della Vipera e il Veleno d'Acciaio. Aveva appena fondato Oto, quindi puoi ben capire quanto tempo sia passato. E quanto al mio carattere solare, mi sono sempre ritenuto una persona dedicata al lavoro. Tutto il resto, incluse le tue estenuanti chiacchiere, sono superflue. Tagliò corto, bevendo l'ultimo sorso di bevanda.

    [...]

    L'impiegato si irrigidì quando venne improvvisamente aggredito dall'Hokage con la sua Interrogazione Mentale, ma l'immagine trasmessa fu inequivocabile: era stato un ninja con la divisa dell'ospedale e la maschera del Cinghiale a consegnare il biglietto. L'unico che corrispondeva alla descrizione era Yato Senju! In ogni caso anche se convocato il chunin, l'Hokage decise di lasciare rapidamente il suo ufficio, con uno stordito Youkai al seguito, per recarsi nel quartiere Inuzuka per parlare a quattr'occhi e quattro zampe con la capoclan.

    Tetsuba era nel cortile della sua abitazione, intenta a fissare i suoi quattro cani con aria intensa, trasmettendo ordini precisi con minime variazioni della postura e dello sguardo, in quello che era a metà tra un gioco e un addestramento, quando improvvisamente, persino prima dei suoi animali, rizzò la schiena e le orecchie, cogliendo l'odore nell'aria. Con un balzo che dimostrava capacità fisiche almeno pari a quelle dell'Hokage con il Demone attivo sarebbe balzata a mezz'aria, atterrando poi pesantemente davanti ai due ospiti, che certo erano stati notati da quasi tutti gli abitanti del quartiere. RAIZEN! WOOF! Cosa ti porta qui? Si rialzò lentamente, anche se sembrava gradire poco la postura eretta, e sicuramente i suoi occhi dardeggiavano verso la busta sigillata (un odore che fino all'apertura non avrebbe potuto percepire) e quella con gli snack. Tu sei Youkai, no? Hai un odore strano. Cosa è cambiato in te? Di solito l'odore che sta alla scrivania è diverso da questo... Si accigliò, poi guardando Raizen. Vuoi giocare? Interessante! Intanto i cani la avevano raggiunta, con movimenti su muri e strutture degni di un qualunque ninja, e ora scondinzolando stavano intorno ai due visitatori, studiandoli a loro modo. Tetsuba prese il sacchetto, aprendolo e annusandolo, per poi darlo ai suoni animali. Come Inuzuka so che posso cercare una traccia, sperando non si sia bagnato nel mentre...ma posso dirti una cosa: una donna. Annusò a fondo il biglietto. Inconfondibile. Ninjanel numero 5. Un profumo da donna...quindi o una donna con quel profumo ha tenuto quel biglietto, o era nelle vicinanze mentre veniva scritto e trasportato. Di profumi se ne intendeva, sicuramente, e a quel punto sia lei che i cani guardarono Youkai con uno sguardo intenso, senza nemmeno chiudere le palpebre, in attesa del premio.

    Kubomi non aveva notato Yato allontanarsi dall'amministrazione né movimenti sospetti o altre figure, ma sicuramente chiunque avesse consegnato il biglietto era stato attento a nascondere le sue tracce. Con Tetsuba e i suoi quattro cani (Lampo, Fiamma, Onda e Brezza) avrebbero potuto raggiungere l'Amministrazione e da là seguire la traccia prima che si sfreddasse. Andiamo. Avrebbe detto, iniziando una corsa per le vie di Konoha. Dopo diversi giri e qualche vicolo cieco, le tracce si interruppero proprio all'ingresso del quartiere Yamanaka. Uhm...finisce qui. Poi non la sento più. Che facciamo? Mando i cani a frugare tutte le case? Sogghignò. Sarebbe divertente vedere Seishinno che si fa prendere dal panico!

    Se nel mentre avesse mandato a chiamare Yato, gli impiegati, i cloni o Kubomi lo avrebbero trovato all'ospedale durante un normale turno di guardia, mentre si occupava di rattoppare un gruppo di genin tornati da una missione. E sembrava fosse stato là da almeno un'ora.

     
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    Sinfonia N°5

    III






    Quando Meku lo rimbrottò accusò il colpo.

    Ow ow ow!
    Metti un po' di bicarbonato su quella lingua Meku o tutto quell’acido ti scioglierà la bocca!
    Basta spiegarsi!
    Bene o male concordi con una delle strade che ho scelto, a che serve rispondere così?


    Non ne rimase offeso, ma scosse la testa.

    Senza l’arroganza dei giovani non esisterebbero i sogni che permettono di superare i grandi del passato.

    Sentenziò senza sottolineare che se Meku lanciava quelle scudisciate con la lingua era perché dentro di lui qualcosa bruciava proprio perché qualcuno l’avrebbe superato presto o tardi, sempre che questo non fosse già avvenuto. Lo stallo in cui la sua condizione lo costringeva per un uomo come lui doveva essere terribile.
    Ma lui poteva spezzare la Seiken così come aveva spezzato il dominio?
    Non palesò quell’obiettivo, non quando non riusciva a vedere se la sua sarebbe o meno stata una rovinosa caduta. Pensieri che non gli impedirono di prendere la freccia in mano ed eseguire le istruzioni di Meku, osservandone i risultati.

    Capisco... devo essere onesto, è un po' fuori dalle mie corde, avrei percorso una strada leggermente diversa per evitare di dovermi preoccupare della decadenza delle vibrazioni.
    Il solo cambio dimensionale mi sembra limitante a questo punto rispetto ad un cambio di forma… una leggera torsione ne aumenterebbe la penetrazione, dei barbigli la renderebbero antipatica da estrarre, potrebbe autobilanciarsi anche.
    Il fuoco potrebbe anche farle deviare la traiettoria con un apposito getto, l’ho sempre trovata una delle grandi pecche degli arceri poter colpire praticamente solo in linea retta, l’altra è l’impossibilità di portarsi dietro un sacco di frecce per effetti differenti.
    Ma queste saranno grane del tuo cliente suppongo.


    Quando venne il momento dello studio si mise al tavolo con Meku, consultando i suoi libri.

    Toglimi una curiosità, la tua manualità è limitata, o meglio per quanto gargantuesca non può aumentare.
    Ma puoi memorizzare… accrescere il tuo sapere per quanto pochi possano essere i campi in cui ancora ti mancano nozioni non ti permette di aggirare i tuoi limiti fisici?


    Passatogli il metallo di Kawakin ascoltò cosa avevano scoperto le mani di Meku.

    Si, le sue proprietà se non miscelato sono totalmente sprecate.
    La sua lavorazione immagino ti piacerà, considerando che è pregno di chakra naturale sarà lunga ammaestrarlo per riempirlo del chakra del Jigoku.


    Avrebbe seguito un intenso lavoro di studio delle proporzioni dei metalli nelle varie leghe e quanto variavano le risposte del metallo al variare delle stesse, qualcosa che lo distraeva dalla vita di Hokage risultando un proficuo hobby.
    Quando Meku gli parlò di Meku ubriaco chinò la testa ad occhi chiusi.

    Ho forse sentito dell’approvazione?
    Sempre disponibile per il mio maestro!


    Disse con accorato e rispettoso entusiasmo.

    Dunque non ti sembra possibile che un fabbro che ha finito la pergamena abbia creato una Seiken vuota e ci abbia fatto fluire la propria anima?
    O anche che la cosa sia stata contemporanea… la capacità del Coraggio di forzare la doratura delle armi potrebbe essere correlata ad una forma di controllo su di esse.


    Avrebbe ascoltato la risposta di Meku con interesse ma a prescindere da quale fosse avrebbe tentato di colpire il Coraggio come se fosse stato un arma in futuro.
    Finite le chiacchiere, e considerando la loquacità di Meku ci sarebbe voluto poco, si sarebbero messi a lavoro, partendo dai metalli, dopotutto era meglio avere un letto pronto per la gemma quando fosse stato il momento di usarla.



    [Indagini Domestiche]


    Quando si protese sull’impiegato ne notò la rigidezza scusandosene.

    Ci vorrà poco, sarà come ricordare vividamente.

    In un secondo furono connessi e le risposte fluirono senza ostacoli e si ritrovò davanti… Yato Senju.

    Impossibile.

    Yato sicuramente non brillava quando si parlava di trasmettere fiducia o bontà, ma non riusciva a trovare una ragione per cui avesse dovuto travestirsi in quel modo per consegnare quel messaggio considerando quante occasioni più lecite poteva avere per farlo. Non di meno era certo che non potesse essere opera del suo pugno quel biglietto, le informazioni implicite al suo interno e persino i suoi effetti non erano appannaggio delle sue abilità di ninja.
    Possibile che qualcuno lo volesse incastrare?
    Il tempo di contatto tra i due era ridotto, ma poteva cercare in quell’interazione frontale qualche ulteriore dettaglio anche se una tecnica della trasformazione poteva ovviare: guardò le mani e la zona del collo, probabilmente l’impiegato non ci aveva badato, ma lui poteva avendo comunque i suoi occhi recepito quelle informazioni, più difficile sarebbe stato osservare le anche, non poteva certo distinguere il passo di Yato da quello di un altro maschio, ma se fosse stata una donna ad impersonarlo avrebbe notato la differenza, aveva sufficiente esperienza per quelle cose, non da ultimo per riconoscere se nella voce c’erano note differenti dal normale che potevano indicare una voce diversa che recitava o addirittura una voce femminile.
    Non avrebbe comunque convocato il Senju in ufficio, quale che fosse il suo obiettivo o di chi lo impersonava, sarebbe stato meglio lasciargli un minimo di dubbio su quanta foglia avesse mangiato.

    Siamo qui proprio per questo Tetsuba-san.
    Sono le ragioni di questo cambio ad averci reso piuttosto frettolosi.


    Gli passò la bustina, non rimanendo deluso dalle capacità della capoclan, osservando i cani che si avvicinavano, non aveva una gran empatia con quegli animali, malgrado gli stessero simpatici lui raramente stava simpatico a loro. Una repulsione che lo feriva visto che veniva spesso detto che gli animali vedono nel cuore delle persone e che gli faceva sempre credere che in fondo in fondo era un gran bastardo. Sospirò tristemente quando il gruppetto di segugi si avvicinò.

    Dici una donna per via del sudore misto al profumo o perché il profumo è da donne?

    Aveva qualche nozione sui profumi e sapeva che in genere la distinzione non era casuale, i profumi da donna erano adatti alle donne perché le essenze legano bene con la loro tipologia di sudore, cosa che poi poteva accentuarsi o diminuire da persona a persona.

    Il tipo che mi ha consegnato il biglietto in ufficio non portava quel profumo, l’avrei sentito, quindi gli è rimasto addosso da qualche altra parte.

    La situazione per un momento si fece più tesa mentre le attenzioni si magnetizzarono su Youkai.

    Spero tu non pensassi che fossero degli spezza appetito per te.

    Chiese con tono paterno.
    Conclusa la transazione il gruppetto partì per la pista olfattiva, ritrovandosi poco dopo alle porte del quartiere Yamanaka.

    Non so se sarà facile a prescindere, la quantità di odori floreali qui dentro vi renderà impossibile riprendere la traccia e rovistare per ogni casa sarebbe decisamente troppo.
    La domanda è: come fa a troncarsi qui?
    Potrebbe aver usato un teletrasporto?
    In quel caso è plausibile fare un po' di ricerca nell’area o magari cercare tracce anche non olfattive di un azione specifica atta a cambiare il suo odore.


    Nel mentre che verificavano se nell’area c’erano modi di riprendere la pista il clone che si era occupato della sicurezza si sarebbe diretto all’ospedale chiedendo di Yato.

    Buongiorno Yato.
    Sembra che tu abbia vinto una mezza giornata di permesso.
    Ho appena dato istruzioni perché il tuo turno venga coperto, devi seguirmi.


    Mentre si spostavano per riunirsi al gruppo il clone avrebbe illustrato a grandi linee la situazione a Yato, spiegando del bigliettino e del suo contenuto.

    Contatti nell’ultimo periodo?
    Sicurezza del domicilio?


    Riuniti con il gruppo fu Youkai a spezzare il flusso di risposte.

    Già, la maschera adesso dove sta?

    Era improbabile che fosse Yato, ma a quel punto c’era un unica domanda da fare..

    Immagino ti sarai reso conto che qualcuno sta cercando di incastrarti.
    Ipotesi?
    Non ci sono molte persone che hanno simili informazioni, anzi, direi che potrei contarle sulle dita di una sola mano di un falegname distratto.


    Intanto Kubomi non abbandonava il suo ruolo.





     
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    Vicolo cieco

    III



    Youkai avrebbe corrugato la fronte nel scoprire che il primo sospettato fosse Yato. Nessuno dentro Konoha sarebbe così stupido da usare la sua stessa riconoscibile maschera per camuffarsi. Qualcuno vuole incastrarlo. Raizen probabilmente lo aveva già capito senza bisogno del suo aiuto, ma la cosa lo infastidiva. Al villaggio di certo c'era chi sapeva che il loro rapporto non era dei migliori, anche se non spinoso come quello tra Senju e Hokage. Ma vista la maschera, e visto il risveglio di abilità che nemmeno ricordava di avere, era fin troppo semplice escludere Yato dalla lista dei sospettati.

    Youkai sorrise allegro all'arrivo di Tetsuba. Probabilmente era perchè era l'addestratrice della maggior parte dei cani del villaggio, e forse anche per via del suo atteggiamento più canino che umano, ma gli era sempre stata simpatica. La salutò con ampi gesti del braccio. Salve, Tetsuba-san! Era così contento che se avesse avuto la coda avrebbe scodinzolato anche lui. Il suo commento lo fece sussultare appena, non aveva idea che il suo naso potrebbe essersi accorto di un simile cambio, per quanto fosse profondo. Ah... In effetti siamo qui proprio per questo. Ridacchiò, leggermente nervoso. Il gioco l'avrebbe presto distratta, anche se si mostrò fin troppo abile col suo fiuto, impiegando pochi secondi a rintracciare almeno un dettaglio fondamentale. Intontito dall'ammirazione, sussultò quasi spaventato quando notò gli sguardi di tutto il branco su di lui, mentre Raizen gli rivelava il vero uso di quegli snack. Oh, giusto. Aprì la busta, incerto sul dafarsi, ma con un certo panico avrebbe poi lanciato l'intero contenuto del pacchetto in loro direzione, frugando con foga nelle tasche e lanciandone uno ancora chiuso a Tetsuba stessa. Si sarebbe aggrappato ad una manica di Raizen, ora incerto sul dafarsi o se avesse fatto la cosa giusta, e come prevenzione dato che se troppi cani gli si fossero avvicinati tutti insieme avrebbe iniziato ad arrampicarsi direttamente sulla sua schiena in cerca di rifugio.

    La traccia li avrebbe portati dagli Yamanaka, dove avrebbe dato un altro stuzzichino a tutto il gruppetto, facendosi coraggio per infilarsi nel gruppo e accarezzare un paio di loro con una leggera timidezza. Mentre gli altri due discutevano sul dafarsi, l'Uzumaki sarebbe intervenuto. Ci penso io! Agitò la mano per attirare la loro attenzione, prima di comporre un paio di sigilli e separare il suo spirito in decine di frammenti, sparpagliandoli in tutta la zona.

    O almeno avrebbe voluto.



    Con le braccia aperte, dalla sua schiena schizzarono almeno una decina di catene, posizionate con grazia alle sue spalle, rendendolo una figura maestosa... almeno per qualche secondo, per poi schiantarsi al suolo con un fastidioso tintinnìo. Youkai trattenne il fiato, osservando le catene con frustrazione. Aw. Dimenticavo. Borbottò, per quanto fosse parzialmente eccitato all'idea di aver finalmente ottenuto i poteri tipici del suo clan, in quella situazione avere i precedenti gli avrebbe fatto decisamente comodo. Mentre controllava di essere in grado di controllarle più o meno come faceva con la sua anima, si sarebbe rivolto a Tetsuba. Questo è il motivo del mio odore diverso.

    Forse poteva ancora fare qualcosa. Ma ne era chiaramente intimorito, anche se di poco, dopotutto la situazione lì era decisamente diversa. Um, Raizen. Prese fiato, chiaramente incerto della sua idea. L'ultima... L'ultima volta che ho usato delle catene, potevo percepire le anime e alcuni dei loro ricordi. Magari possiamo sfruttare la cosa per interrogare chi vive qui. Mi basterebbe solo un frammento della loro anima, e posso occuparmi solo di una persona alla volta. Avrebbe proposto, consapevole dei rischi ma anche della situazione controllata in cui si trovavano. Se non altro le catene stesse gli avrebbero dato un'ulteriore idea. Ah! Forse posso usarle per cercare eventuali sigilli nascosti? Se chi ha risvegliato il mio potere vuole che lo sfrutti al massimo, probabilmente si aspetta che io riesca a trovarlo, e noi Uzumaki siamo bravi con i fuinjutsu. Magari le catene reagiranno in qualche modo se ci avviciniamo ad un sigillo, e forse potremmo trovare il suo nascondiglio? Era un'ipotesi un po' azzardata, ma alzava un quesito: perchè risvegliare quei suoi poteri? E perchè di nascosto? Tutto il villaggio sapeva benissimo di quanto Youkai fosse eccitato all'idea di sbloccare e ricordare il potere del suo clan prima o poi, non c'era motivo di farlo in modo così sospetto. A meno che la cosa non avesse tremende conseguenze, naturalmente.


    Avrebbero avuto tempo di terminare la loro investigazione iniziale prima che il clone accompagnasse Yato da loro. Youkai lo avrebbe salutato con un timido sorriso, con una preoccupazione in volto che lasciava intendere non fosse stato chiamato per questioni di poco conto. Raizen avrebbe fatto le prime domande, mentre l'Uzumaki avrebbe aggiunto altri dubbi. Hai con te la maschera di Konoha? Possiamo vedere se è autentica? Dubitava che la persona che lo imitava sarebbe arrivata a tanto, c'era il rischio di rendersi più rintracciabile del dovuto. Ma assicurarsi che l'originale fosse nelle sue mani sarebbe stato un sollievo. Tirando la manica del Colosso, gli avrebbe chiesto di abbassarsi, sussurrando qualcosa all'orecchio: Possiamo spiegargli cosa è successo? Raizen avrebbe annuito, e Youkai si fece avanti, spiegando a Yato la situazione. Qualcuno ha consegnato una lettera in Amministrazione. Non sappiamo come o perchè, ma da quel momento non sono più in grado di controllare la mia anima, ma ho invece queste. Ed avrebbe estratto una delle sue catene dalla mano, lasciandosi andare ad un pesante sospiro. Sappiamo che non puoi essere stato tu. Ma qualcuno vuole convincerci del contrario. Abbiamo bisogno del tuo aiuto. Lo osservò, speranzoso, dopotutto la cosa riguardava direttamente anche lui. Pur sapendo i suoi problemi con l'Hokage, sperava che almeno il piccolo legame che c'era tra loro lo avrebbe convinto. O almeno il voler trovare chi voleva incastrarlo, dopotutto non era certo piacevole sapere di poter finire nei guai solo per i capricci di chissà chi.


    Edited by Waket - 24/3/2023, 10:17
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Forgia in Do Minore

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    Meku non diede seguito alle accuse di Raizen riguardo la sua acidità, dopotutto era lui il maestro, per il momento, e in ogni caso non aveva alcun bisogno di giustificare la sua natura davanti a chicchessia. Suppongo sia il mio carattere. Lo stesso che mi fa storcere il naso nel sentire queste spacconate sulla gioventù che supera il passato. Replicò, burbero, mentre l'altro sottolineava i problemi e le potenzialità delle munizioni che erano state commissionate, facendo annuire il fabbro. Corretto. Questo metallo può essere alterato anche in modo da ottenere gli effetti di cui parli, per esempio imponendo un motivo a spirale o delle fogliette dello stesso materiale che si aprano all'espansione, ma non è quello che il cliente ha commissionato, quindi non le ho aggiunte. Quanto al fatto che le frecce siano limitate alla sola traiettoria dritta...intendi forse che un qualcosa che ha una sola funzione e che la fa molto bene è forse limitata? Scosse il capo. La versatilità è importante per i ninja, ma a volte serve una specializzazione in una data area, magari per una precisa compatibilità con lo stile di combattimento di qualcuno. Inoltre mi risulta che molti stili di combattimento con l'arco permettano alle frecce di cambiare traiettoria, con un pò di chakra...non sottovalutare questa possibilità se ti trovassi davanti a un arciere. Poteva quasi sembrare un consiglio paterno, se non fosse stato tanto saccente e sprezzante.

    Quando poi Raizen accennò al limite di Meku, questi si accigliò notevolmente, e sicuramente sarebbe stato sul punto di rispondere con tono caustico, ma si trattenne, forse approfittando di quella domanda per un minimo di autoanalisi. No. Quando si raggiunge il mio livello, il miglioramento è questione di sfumature, istinto e memoria muscolare, anche con tutta la conoscenza, il mio corpo non può raggiungere la precisione necessaria, e se fosse possibile farlo con dei trucchi per aggirare il problema, allora non sarebbe realmente l'apice dell'arte ma solo una scappatoia...il prodotto ne risentirebbe comunque. Fece un sospiro irritato. Pur restando qualcosa leghe al di sopra della produzione abbozzata e amatoriale che si vede in giro. I Kunai che usate nella vostra Accademia...sono obbrobriosi, dovresti vergognarti di distribuirli. Concluse con tono piccato.

    Ho sempre considerato la scelta e la conoscenza dei materiali come il primo e più importante requisito per un artigiano. E la tua conoscenza in questo specifico campo supera la mia, quindi sarei uno stolto a ignorarlo. Disse senza particolare inflessione. Inoltre, sei pur sempre un mio allievo, anche i precedenti hanno lavorato alle mie armi migliori, un allievo è anche un assistente, uno dei pochi all'altezza, naturalmente. Un modo quantomeno singolare di fare un complimento, mentre il discorso tornava a Seiken, la spada che era appartenuta a Indra. No, lo escluderei. Da quello che ho potuto comprendere, anche se in modo indiretto, è impossibile creare una Seiken senza un'anima...è più realistico che sia stato fatto il contrario...è stata l'anima a venire forgiata, e poi la spada è venuta dopo, anche se francamente ignoro il procedimento esatto. E dalle sue parole si intuiva che, con tutta probabilità, la Leggenda della Spada Eterna, la Pergamena di Indra che parlava di come forgiare, avesse come informazione ultima proprio la forgiatura di qualcosa come Seiken.

    [...]

    Avevo appena terminato di guarire le ferite che la giovane Uchiha davanti a me aveva riportato durante un addestramento, quando il poco amato volto dell'Hokage fece capolino nell'ambulatorio, raccogliendo uno sguardo perplesso da parte di entrambi. Se fosse stata una convocazione ufficiale mi avrebbe mandato un messaggio o un messaggero come era successo in passato, mentre un suo arrivo diretto lasciava aperte solo due possibilità: un incontro informale per questioni che dovevano restare segrete, come la faccenda di Minarai...oppure un semplice desiderio del kage di sfogare la sua vena di bullismo infantile. Ero sinceramente propenso alla seconda. Signorina Yebiko, torni domani per verificare che sia tutto a posto, e mi raccomando, eviti di lavare direttamente le zone bendate. A domani. Avrei detto mentre la ragazza dai lunghi capelli neri annuiva e mi salutava con un cenno, prima di fare un breve inchino al Kage e uscire, non senza dare un'occhiata al massiccio shinobi mentre si allontanava.

    Mi alzai, sostenendo lo sguardo dell'uomo che un giorno o l'altro avrei dovuto uccidere. Molto bene. Dissi con tono asciutto, lavando le mani prima di uscire e seguirlo nel corridoio. Non sembrava avere particolare fretta, ma mi spiegò di uno strano evento accaduto poco prima, che per qualche assurdo motivo riguardava Youkai e me, lasciandomi oltremodo perplesso. Una frase letta e ha cambiato completamente i suoi Jutsu? Non ho mai sentito niente del genere...e sicuramente io non ho portato nessun messaggio, ero in turno dalle sette di questa mattina. Avrei spiegato, molto serio. Certo, si potrebbe pensare a un clone creato da me, o qualcosa di simile, quindi non ho prove tangibili, questo va detto. Se non altro non era una questione di bullismo, a meno che non stesse inventando tutto pur di tormentarmi. Ho la maschera con me, dopotutto è affidata alla mia custodia, ma per quanto riguarda il resto, non ho avuto incontro diversi dall'ordinario e né io né i miei genitori hanno notato effrazioni. Questo non esclude che siano avvenute, ma se è successo si tratta di persone con capacità notevoli.

    Mi chiese ipotesi, ma sul momento non avevo nessuno in mente, mi riservai di pensarci mentre raggiungevamo il gruppo con l'originale e con quel cretino di Youkai.

    [...]

    Dall'indagine nella mente dell'impiegato il messaggero aveva l'aspetto e le movenze di un maschio, ma una Henge in mano a un ninja esperto permetteva di aggirare le abitudini o i movimenti...ma anche là...perché la maschera e non direttamente il volto del Senju? Una volta usciti dall'amministratore e reclutato il miglior segugio della Foglia, il gruppo partì alla carica inseguendo un misterioso profumo femminile, forse sfuggito alla certosina preparazione di chi era dietro a quella faccenda.

    Dovresti rilassarti un pò con i miei ragazzi. Si sente il nervosismo da due quartieri di distanza, sai? Non riusciremo a fare una cucciolata se non vai a genio ai miei cani! Avrebbe detto Tetsuba durante la piccola "sfida". E ovviamente è un profumo da donne! Donne un pò attempate, io non lo userei! Pensavo avessi più esperienza di queste cose, Raizen! E poi si rivolse a Youkai. Ciao piccoletto! Ti sono cresciuti finalmente i peli sul petto o sei ancora un cucciolo? Se solo avesse saputo delle proprietà nascoste dell'Uzumaki...e non si parla certo della sua Hijutsu. A proposito, fra un mesetto Shina farà i cuccioli, te la senti di occuparti di uno di loro? Raizen era pronto ad avere Youkai con una piccola vita a sua disposizione? In ogni caso Tetsuba guardò un pò storto i due quando vennero offerti piccoli snack a tutti i cani ma non a lei...a volte era realmente animalesca. Vorrà dire che dovrai invitarmi fuori a cena, Raizen. E gli avrebbe fatto l'occhiolino, prima di partire all'inseguimento.

    [...]

    Il quartiere Yamanaka era ricco in fiori, piccoli parchi e giardini rigogliosi, quindi non c'era da meravigliarsi che la traccia olfattiva si fermasse, ma non giustificava certo un blocco così immediato e netto. Se fosse un semplice teletrasporto me ne accorgerei, la traccia sarebbe a qualche centinaio di metri, niente di assurdo per me e i miei ragazzi...quindi si tratta di una tecnica a maggior raggio...o a qualche tecnica di camuffamento che includa l'odore. Avrebbe detto la Inuzuka, intrigata da quella sfida all'interno delle mura di Konoha. Ma come mai sento il tuo odore in arrivo? C'era una lieve brezza a favore, ovviamente. Con un vago odore di disinfettante appresso... Arricciò il naso, non le piaceva il veterinario. Pardon, l'ospedale.

    Il mio arrivo assieme al Clone non cambiò molto la situazione, anche se francamente non amavo i cani, che erano sempre circospetti in mia presenza, almeno fino a quando non sfoggiavo un atteggiamento amichevole e davo loro qualche regalino da mangiare...ma non potevo mostrare quel lato del mio addestramento davanti all'Hokage, preferendo restare nel personaggio. Feci un breve inchino alla capoclan Inuzuka, che conoscevo di vista, e poi un cenno a Youkai. Come sempre hai complicato la situazione, o sbaglio? Tetsuba sembrava interessata al nostro dialogo, ma mi stupì quando disse. Avete un profumo molto simile in realtà...ma un profumo remoto, appena un accenno. Non saprei dire di più. Probabilmente dipendeva dalla nostra recente disavventura ad Ame, non avevamo motivo di pensare a qualcosa di diverso, o più realisticamente ci era rimasto attaccato il puzzo dell'Hokage dopo aver avuto a che fare con lui così tante volte, ma tenni per me quell'osservazione, dato che la situazione alla mano era invece molto seria. Mentre i cani esploravano il mio odore con cautela, l'Hokage si chiedeva cosa potessimo fare per proseguire l'indagine, e stavolta sarebbe stato Youkai a proporre una soluzione.

    Nel tentativo di sfruttare una delle sue tecniche a fini esplorativi (almeno a detta sua) si esibì in una ridicola emissione di strane catene di chakra, quasi reali, che caddero a terra con clamore, attirando ulteriore attenzione da parte dei pochi passanti nella zona, e qualche sguardo incuriosito dalle finestre. Gettai uno sguardo esasperato all'Hokage, come per fargli capire quanto potesse essere stata frustrante la missione alla Pioggia con uno come Youkai, ma il piccoletto non aveva ancora finito. E' un odore che non avevo mai sentito, ma le catene non le usavano gli Uzumaki? Avrebbe chiesto Tetsuba, mentre i cani, inizialmente spaventati dal rumore, si avvicinavano alle catene per annusarle. Non ci sono Uzumaki a Konoha da anni, no? Ma non ricordavo esattamente da "quanti" anni...o come mai fossero spariti...possibile che la Inuzuka, pur giovane, non ne avesse mai incontrato nemmeno uno? Nel mentre Youkai espose le sue capacità, trovandomi interdetto. Praticamente puoi torturare le anime per estrarne le informazioni...non riesco a immaginare uno smidollato come te con quel potere...ma faresti comodo alle prigioni. E comunque sono stato convocato appositamente per essere di supporto. Aggiunsi, guardandomi intorno e aspettando di avere informazioni aggiornate. Quindi servono un medico Senju, una capoclan Inuzuka, l'Hokage e...e Youkai...per trovare il mandante di una strana lettera che riesce a ridurre l'utilità di Youkai. Questo è...interessante. Sospirai. Non so chi potrebbe volermi coinvolgere, non ho reali nemici nel villaggio, a meno che lo scopo fosse farmi venire qui assieme a voi.

    Nel mentre avrei mostrato la Maschera del Cinghiale all'Hokage, indossandola per attivarne brevemente il potere, così da verificarne l'autenticità, ma stavamo ancora decidendo come muoversi quando sentimmo dei passi rapidi in avvicinamento. Un ragazzo che poteva avere uno o due anni meno di me, con capelli di un rosso brillante e gli occhi inquietanti quasi quanto i miei, si stava avvicinando con uno sguardo decisamente agitato, diretto verso Youkai. Che diavolo stai facendo, imbecille? Se non lo avessero fermato si sarebbe avvicinato al punto da dargli uno scappellotto di quelli galattici.

    NLiCK6yPK

    Come ti passa per la testa di usare le catene in pubblico? Parlava come se solo Youkai potesse vederlo, o forse non si curava della nostra presenza. Lui ha un odore molto simile al tuo, Youkai, sai? Avrebbe detto la Inuzuka dopo aver annusato il nuovo arrivato mentre i cani sembravano ignorarlo. Uhn? Io stesso lo scrutavo senza comprendere il motivo di un simile comportamento, anche se quel tizio aveva un qualcosa di vagamente familiare. Voi...mi vedete? E a quel punto avrebbe guardato anche l'Hokage, con il terrore che cresceva sul volto. Oh-ho...questo non va affatto bene! In un secondo dalla sua mano sarebbe emersa una catena di chakra color arancio che avrebbe cercato, in un guizzo rapido e a brevissima distanza, di toccare Youkai o una delle sue catene che gli stavano proprio accanto [Azione].

    Se avesse avuto successo, anche solo per un istante, sia lui che Youkai sarebbero spariti nel nulla, teletrasportati altrove, lasciandoci tutti di stucco. Cosa diavolo è successo? L'odore è sparito nel nulla... Un sigillo e Tetsuba usò immediatamente una sua tecnica per espandere enormemente le sue capacità olfattive. Non è a Konoha...oppure è sottoterra in un posto ben chiuso. Quel jutsu non dava informazioni sulla direzione ma solo sulla presenza, cosa che ne limitava l'utilità. Ho notato che quel tizio aveva un'aria familiare, ma lo ricordo con i capelli biondi e gli occhi di un colore diverso...era nel team che ho curato stamattina! Realizzai. Mi pare si chiami... Mi sforzai... Yamato Yamanaka! Deve vivere qui da qualche parte!

    Ma sarebbe stato più saggio andare direttamente alla casa del giovane (facilmente riscontrabile dopo una breve indagine all'ospedale), che era di due piani, apparentemente vuota al momento, ma con una cantina, oppure cercare il capoclan Yamanaka per avere informazioni? Che strada avrebbero preso?

    Youkai intanto si sarebbe trovato in una specie di sgabuzzino senza finestre assieme a quel tizio, che sembrava in preda al panico. Questo non va bene! Non va bene per niente...cosa hai combinato per far saltare la nostra copertura? E chi diavolo sei, non ti ho mai visto alle riunioni! Cosa stava capitando, e cosa avrebbe fatto Youkai?

    Se invece avesse fallito nel suo tentativo di rapimento sarebbe poi sparito da solo, senza preavviso, lasciando il segretario assieme al gruppo per decidere il da farsi.


    Edited by F e n i x - 28/4/2023, 21:38
     
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    Meglio Soli che Mal Accompagnati

    IV






    Annuì per poi rispondere con un mezzo sorriso e un alzata di spalle, non si sentiva colto in fallo.

    Certo Meku, ma la natura di una freccia è rettilinea, è ovvio che le eccezioni non manchino, ma in media vanno dritte.
    Così come gran parte dei dardi.
    Sempre puntiglioso eh?


    Annuì quando si pronunciò sui kunai accademici.

    Concordo, e non sono l’unico problema, quello svitato di Febh ha venduto veleni all’accademia, quando troverò modo di velocizzare la produzione di Kunai particolari e qualità elevata credo sfrutterò il suo caso per proporre qualcosa di meglio.
    Ma un conto è colare qualcosa in uno stampo, metterla in una mola circolare e affilarla, un altro è produrre strumenti di qualità e con specifiche tecniche particolari.


    Il discorso andava esaurendosi, chiudendosi proprio su Seiken.

    Quindi non è da escludersi che possa anche essere frutto di una modifica di un qualcosa di esistente.
    E questo lo dico solo per tenere fede all’idea che sia in qualche modo incrociata con la tua vita, se non fosse vero sarebbe probabile anche che sia stato creato ex novo.
    Anche se c’è una sostanziale differenza: ha discernimento, noi diciamo che Seiken ha un anima, ma sappiamo che è una parola di comodo in quanto restano strumenti.
    Mi chiedo se da questo punto di vista il Coraggio non sia definibile come uno strumento molto raffinato di Hayate… anche se ammetto che trovo divertente immaginare qualcuno che impugna quel nanetto per i piedi e lo agita a destra e a manca.


    Poggiò quindi il bicchiere sul basso tavolino.

    Ci mettiamo all’opera?
    Credo che il nostro ospite arriverà a breve.


    [metto in pausa la narrazione di questo punto in quanto è necessaria la presenza di Youkai]


    [Quartiere Yamanaka]




    Stava aspettando che Yato si liberasse dal suo impegno quando vide che tale impegno era una kunoichi, ne sentì il suo sguardo alle spalle ma oltre a rispondere al suo saluto non fece altro.

    Yato, chi era?
    Per un momento mi è sembrato di averla già vista.


    Ascoltò le sue risposte, ma pareva brancolare nel buio tanto quanto lui.

    Ti chiederei se qualcuno potrebbe volerti mettere nei guai in qualche modo a questo punto, magari una sorta di prova.
    Certo, la maschera è molto semplice da replicare, ma non capisco perché replicare quella e non il tuo volto… esiste qualcuno che ti ha visto solamente con quella?
    Magari qualcuno che sa anche del tuo spontaneo affetto nei miei confronti.
    Pensaci bene, un tuo problema che si scatena sul villaggio potrebbe avere ripercussioni più grosse di quelle che riesci ad immaginare nell’immediato.


    Continuarono a parlare finché la strada glielo avesse permesso, sperando di riuscire a mantenere dei toni pacati, cosa mai scontata con le risposte sulla punta del coltello di Yato e del carattere fiammeggiante di Raizen.
    A destinazione intanto l’originale parlava con Tetsuba.

    Immagino che il mio clone stia arrivando con l’ultimo pezzo di questo puzzle.
    Comunque mi stupisce sempre l’eccelsa percezione di voi clan specializzati, per quanto il mio naso possa essere buono non riesco a farmi suggerire niente dal vento.


    Respirò infatti col naso leggermente alzato, incamerando aria prima lentamente e poi a rapide riprese, senza alcun risultato.
    La nota sulla somiglianza dell’odore tra Yato e Youkai era ben strana, sapeva che l’odore di una persona poteva dire parecchio e contaminazioni esterne erano distinguibili da Tetsuba, per questo contrariamente a Yato escluse fattori ambientali che di fatto era complesso li accomunassero a meno di condividere determinati luoghi per lunghi periodi senza interruzioni prolungate prima dell’analisi.
    E considerando che non si vedevano da un po' ne erano appena usciti dallo stesso bar per quanto ne sapeva la sua attenzione venne stuzzicata.

    Simili?
    Potrebbe essere a causa del cambiamento di Youkai?
    Senju e Uzumaki condividono del sangue, ma penso che ai giorni nostri non sia rintracciabile dall’olfatto una simile parentela, per quanto il tuo sia buono.
    Certo a meno di legami più recenti.


    Disse con tono leggermente allusivo nel tentativo di farsi correggere.

    Mancano da parecchio, per quanto ne sappiamo il loro gene non è poi così resiliente.
    Già i figli del settimo, e lui era in quel periodo l’unico Uzumaki al villaggio, avevano ereditato altri tratti, come lui stesso che era in possesso esclusivamente di una grande riserva di chakra, cosa poco esclusiva.


    Mentre i tre discorrevano intanto un nuovo figuro si aggiunse a quel piccolo incontro, mai visto da Raizen, cosa che nonostante i rapporti poteva sfuggire ma assai complesso se aveva una relazione con Youkai come si deduceva dai suoi modi.

    Scusa ma tu chi ca…

    No, era bene non iniziare così l’approccio, compostezza, ci voleva compostezza.

    ...aavolo saresti?

    Avrebbe chiesto a Kubomi conferma della sua provenienza avendolo lasciato in perlustrazione ma anche per fargli scorgere eventuali particolarità sul suo chakra, tuttavia il ragazzetto non sembrava intenzionato a trattenersi, anzi era fin troppo circospetto.

    Perchè, non dovremmo?

    Chiese col tono chiaramente sospettoso mentre Tetsuba aggiungeva ulteriori dettagli e conferme.

    Si, questa volta è abbastanza vicino e riesco anche io a percepire della somiglianza.

    Aveva già allungato una mano sulla spalla di Youkai per tirarlo lontano dal contatto con quello sconosciuto subito dopo lo scappellotto, ma la cosa sembrava aver ulteriormente impensierito il rosso che realizzò che in quell’evento c’era qualcosa di profondamente sbagliato.
    Vide la catena muoversi, ma la sua presenza fece desistere il ragazzetto da puntarla direttamente su Youkai, curvandosi invece verso le sue catene: quale che fosse il suo intento non avrebbe ferito gravemente Youkai per cui lui in tutta risposta reagì con un rapidissimo diretto, intenzionato a intontirlo quanto bastava da fargli rivalutare qualsiasi piano. Non sapeva tuttavia le reali intenzioni del suo avversario a cui bastò il contatto con le catene di Youkai per attivare un teletrasporto che fece sparire entrambi.

    Sia maledetto il secondo Hokage e il giorno in cui gli è venuto in mente che poteva sparire a riapparire dove gli pareva.

    Non sapeva se il colpo sarebbe riuscito ad andare a segno, ma in quel caso tra la forza impressa e il guanto avrebbe sicuramente avuto un assaggio di ciò che l’avrebbe atteso quando si sarebbero incontrati di nuovo.

    Sono spariti insieme, quindi stanno viaggiando insieme, qualsiasi sia l’arrivo non sarà un pericolo immediato.
    Quello però aveva delle catene, ed onestamente la cosa mi piace molto poco, una sola cosa è peggio di non avere degli Uzumaki al villaggio: averli e non esserne consapevoli.
    Sembrava una consuetudine per lui la sua condizione di segretezza, non penso sia diretto all'esterno del villaggio, credo siano ancora all'interno.


    Sembrava fortunatamente che non brancolassero nel buio, quel qualcosa che causava problemi a Yamato stava incrinando la loro copertura.

    L’hai curato stamattina?
    Vai insieme al mio clone e rintraccia tutto il team, ti terrò aggiornato, il clone può allontanarsi di parecchio senza problemi e sarà utile per continuare a comunicare.
    Tetsuba, pensi che uno dei tuoi cani possa accompagnarli?
    Forse potrei beccare similitudini tra gli odori ma i tuoi segugi lo farebbero meglio senza ombra di dubbio.
    Noi andremmo a casa sua, se c’è qualcosa di losco o il capoclan è all’oscuro e quindi può aggiungere poco o ne è a conoscenza ed è meglio essere preparati.


    Fece un cenno a Kubomi e questo si calò dal cielo, raggiungendoli per dirigersi insieme all’Inuzuka all’abitazione di Yamato, posizione che il clone gli avrebbe riferito dopo aver raggiunto l'ospedale con Yato per risalire alle abitazioni anche del resto del team,

    Tieni sempre il naso all’erta, è evidente che tra la trasformazione di Youkai e questo clan ci sia qualche legame, potremmo ritrovare delle tracce.

    La dimora di Yamato era una casa indipendente a due piani, abbastanza anonima ed ad una prima occhiata al momento non sembrava esserci nessuno in casa.

    Percepisci qualche veleno?
    Kubomi tu ancora non riesci a guardare i nostri chakra per capire se sono agitati vero?

    No, ancora no, è più probabile che in futuro espanderò le mie capacità col vento.
    Quel ragazzo si stupiva che potessimo vederlo, il suo piano potrebbe includere qualcosa per nasconderlo, anche questa casa potrebbe apparirci diversa come è in realtà.
    Il vecchio Tekuro secondo te riuscirà ad ignorare lo scricchiolare delle ossa per darmi una mano?
    Anche se ricordo fosse specializzato in cure e di fatto il sigillo che ho attualmente per la volpe è il suo… magari c’è qualcun altro?
    Appena Kubomi avesse suggerito un nome Raizen avrebbe proceduto ad evocarlo, opportunamente rimpicciolito.


    Beh, abbiamo un esperto dunque.
    Non spaventarti se ti senti un po' ristretto, in questo caso è più comodo.
    Ci dai una mano?
    Tu Kubomi tendi l’orecchio e dimmi se senti provenire qualcosa dai vari ambienti della casa, potrebbero essercene di nascosti.


    Non si aspettava un rifiuto e dopo quelle prime analisi dell’abitazione, in assenza di pericoli sarebbero entrati verosimilmente giungendo proprio alla cantina.

    Ti sembra possa essere sufficiente a bloccare la tecnica che hai usato prima?





     
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    IV



    Youkai, parzialmente distratto dai cani, venne richiamato dalla domanda di Tetsuba, rispondendo con altrettanta energia. Ancora cucciolo! Ma non so nemmeno se cresceranno mai, credo che il mio animo femminile interferisca almeno in parte. Lo avrebbe detto con una certa naturalezza, anche se per qualcuno che non conosceva il reale significato suonava decisamente bizzarro. Alla sua proposta improvvisa avrebbe invece sussultato, voltandosi verso Raizen tirando con insistenza un lembo dei suoi vestiti. Perfavoreperfavoreperfavore- Qualsiasi commento su Taiyoko gli avrebbe fatto roteare gli occhi, rendendolo ancora più insistente. E' diverso!! Taiyoko è praticamente un mio pari, e sono più le volte che gli shishi hanno chiesto a lui di controllare me che il contrario! Per favooooooooooreeeeee! Certo, se anche Raizen avesse trovato un ottimo motivo e la forza psicologica necessaria a convincerlo che fosse una pessima idea, poteva sempre proporsi per dare una mano nel gestire la nuova cucciolata, recandosi spesso al quartiere Inuzuka e magari imparando e insegnando anche a Taiyoko qualcosa di nuovo per la loro collaborazione in combattimento.


    Arrivati ad un punto cieco, mentre cercavano una soluzione sarebbero stati raggiunti da Yato, già pronto ad accusarlo. Mugolò appena, toccandosi il collo. Non sono io quello ad aver fatto qualcosa, sono loro ad avermi preso di mira. L'idea di condividere qualcosa con Yato lo fece sorridere, nonostante tutto. Heh! Magari perchè dopo Ame abbiamo rafforzato il nostro legame! Raizen aveva una teoria più sensata, che lo fece sussultare. Dici che potremmo essere cugini!? Affamato di relazioni e senso di appartenenza ad un clan com'era, gli sarebbe andato bene anche un cugino di terzo grado.

    Yato commentò il suo potere con un certo rispetto ma una punta di disprezzo, che più che sul metodo sembrava essere sul fatto che proprio lui possedesse una simile abilità, che forse invidiava. N-Non è tortura! So come controllarlo, è a malapena un fastidio... Il Senju avrebbe continuato, descrivendo la loro missioncina come una di quelle barzellette che si trovavano nei giornali. Io sono la vittima qui! Borbottò, considerando quanto sembrasse stesse dando fastidio al suo compagno la sua mera presenza, nonostante fossero tutti per lì proprio per colpa dei suoi nuovi poteri risvegliatisi.

    Mentre erano ancora distratti a discutere, una persona fece capolino nel gruppo, con così tanta naturalezza da sembrare anche lui parte dello stesso, nonostante tutti si fecero leggermente confusi man mano che si avvicinava. Youkai assottigliò lo sguardo, mentre qualcosa sembrò accendersi in lui, puntando il suo sguardo sorpreso verso lo sconosciuto.


    Rimase a bocca aperta, fissandolo come se avesse visto un fantasma. Poteva giurare di percepirlo, e il suo aspetto non lasciava dubbi: era un Uzumaki. Apparso dal nulla, in mezzo al quartiere Yamanaka, con una naturalezza disarmante, come se fosse lì da sempre, come se in qualche modo i due non si fossero mai incrociati nemmeno per sbaglio. La sua ricerca non aveva prodotto risultati, tutti avevano appena finito di commentare come il suo clan fosse così raro a Konoha che non se ne vedevano da anni, e ora c'erano ben due membri l'uno di fronte all'altro. E il più piccolo ricevette uno scappellotto che non lo stordì per miracolo.

    Youkai emise un unico suono in reazione a quel dolore, ma rimase stordito a fissarlo tanto quanto prima, forse ancora di più ora che, avendo ricevuto un contatto, poteva essere certo che quella non fosse un'allucinazione ma una persona in carne ed ossa. Solamente quando l'altro sembrò andare in panico, accorgendosi di essere visto da tutti, riuscì a borbottare una parola, con tono quasi accusatorio: ...Cosa? Una catena arancione si mosse verso il ragazzino, che ancora stordito a malapena reagì a quel gesto, facendo tintinnare tutte le catene e provocando un tremendo frastuono che svanì in un istante, insieme a lui e il misterioso Uzumaki.


    I due sarebbero riapparsi in un luogo ben chiuso, senza finestre. Youkai era ancora stordito dalla sua mera presenza, mentre l'altro sembrava si stesse agitando per una copertura saltata. La sua disavventura ad Ame gli aveva insegnato una cosa: a non parlare d'impulso. Deglutì, facendo un respiro profondo per prendere fiato. Doveva valutare la situazione al meglio. Qualcuno... ha messo a soqquadro il mio chakra. Non era mia intenzione usare le catene. Avrebbe ammesso, speranzoso che la cosa avrebbe potuto calmare l'altro ragazzo. Certo, c'era il problema di questa presunta copertura. Youkai abbassò lo sguardo controllando le sue mani, tremanti. Non... Non lo so. Aveva così tante domande, era eccitato ma era anche arrabbiato. E più importante di tutte, era ben consapevole che poteva bastare una parola sbagliata per vedere la persona di fronte a lui svanire di nuovo e perderne le tracce forse per sempre.

    Il commento alle riunioni implicava qualcosa di grosso: c'erano più persone. E potenzialmente erano tutti Uzumaki. Ormai era chiaro che ognuno di loro rimasto a Konoha avesse scelto di nascondersi, e potevano essere una manciata così come potevano essere in centinaia. Inspirò, decidendo di prendersi un rischio. Lo stesso vale per me. Ma credo che le nostre catene siano una prova sufficiente della nostra identità, no? Lo osservò, cauto. Aveva bisogno di capire le sue reazioni per decidere come agire.

    C'era la possibilità che si calmasse, almeno in parte, credendo di aver con sè uno dei tanti alleati. Forse... Forse prima di fare qualsiasi altra cosa, sarebbe meglio chiedere agli altri cosa può essere successo. Non vorrei che il tuo camuffamento fallisse di nuovo. Sentiva costantemente un groppo alla gola ad ogni frase pronunciata. Doveva trattenersi, ma voleva vomitargli addosso un sacco di domande. Perchè si nascondevano, perchè nessuno era andato a cercarlo, perchè nessuno si era mai fatto vivo durante le sue incessanti ricerche. Nonostante stesse cercando di agire con cautela, infiltrarsi ulteriormente poteva non essere la migliore delle idee. Dopotutto, proprio tra di loro poteva esserci il mittente della lettera che aveva fatto da miccia a quegli eventi. Ma, nonostante la cautela, l'impazienza ancora lo faceva agire d'impulso. Ancora aveva gli incubi riguardo Amesoko e quell'irraggiungibile tempio. Non poteva farsi scappare degli Uzumaki ancora in vita. Prima o poi avrebbe dovuto pensare a come mandare dei segnali ai suoi compagni, per farsi rintracciare, ma senza i suoi poteri spettrali aveva le risorse limitate. Quelle catene avevano sicuramente delle potenzialità impressionanti, ma erano comunque nuove per lui, e non era ancora consapevole di tutte le abilità che poteva avere a disposizione. L'unica speranza che aveva era metter fretta anche al suo nuovo compagno. Cosa stiamo aspettando?? Ci siamo spostati qui vicino, vero? Tetsuba potrebbe trovarci in un attimo! Non voleva ancora ammettere la sua amnesia. L'avrebbe tenuta come "arma" di scorta, se la situazione lo avesse richiesto.

    Alla fine avrebbe fatto la cosa più rischiosa di tutte, ma sapeva di non poter sfuggire ad una presentazione. Almeno tra gli Uzumaki, qualcuno lo avrebbe riconosciuto, nonostante il suo nuovo corpo maschile? Il mio nome... è Youkai.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Colata e Fuga

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    Se non fossi puntiglioso, non sarei il migliore. Ribatté. E mi risulta che tu sia sulla buona strada, almeno sull'essere puntiglioso. Certo, se iniziassi anche a usare le mani meglio non ci sarebbe bisogno di parlare ma lavoreremmo e basta. Aggiunse, sempre burbero, mentre attendevano l'arrivo di Youkai, che fino a quel momento non aveva mai avuto a che fare con il fabbro immortale. Per fortuna di entrambi.

    [...]

    Una genin del clan Uchiha, anche se a giudicare dalle ferite che aveva le sue capacità sono almeno da chunin, penso attenda solo la giusta occasione per chiedere una promozione. Avrei risposto, non particolarmente interessato all'argomento. Infatti i danni della ragazza erano minimi, a differenza dei compagni di team, segno di capacità superiori. Lungo la via, una volta raggiunto il quartiere Yamanaka e disperso il clone, avrei continuato a rispondere anche se non comprendevo il motivo per cui la mente dietro quelle azioni avesse voluto coinvolgermi. Non che io sappia, a conti fatti la ho indossata solo in alcune cerimonie ufficiali, come da protocollo, e una singola volta in missione, se non erro. La questione della Maschera era la più sospetta: usarla per collegarla a me era oltremodo sospetto e non dava vantaggi evidenti a nessuno, no?

    Tetsuba invece sogghignava alla menzione del suo olfatto. Nel mio clan lodare l'olfatto è parte del rituale di corteggiamento, non lo sapevi? E gli fece l'occhiolino, più cameratesco che sensuale. E poi sei solo un essere umano non addestrato appositamente, non puoi essere bravo in tutto, nessuno può.. lasciò invece che la questione del cucciolo se la sbrigassero Youkai e Raizen per conto loro. Beh, crescerai comunque anche tu! Gli rispose comunque, non badando alla strana frase sull'animo femminile. Al mio arrivo Youkai mise subito le mani avanti declinando come al solito ogni responsabilità, avendo le spalle coperte con l'Hokage e i suoi favoritismi. Certo, la vittima innocente... Commentai, sarcastico, mentre la Inuzuka diceva qualcosa sul nostro odore, incuriosendo Raizen. Beh no, il mio naso non è mica uno scienziato o cose simili...magari hanno mangiato le stesse cose tempo fa, o usato gli stessi prodotti per lavarsi. A quelle parole guardai Youkai, che probabilmente ci aveva visto giusto. Ame, unica spiegazione.

    La discussione comunque non stava andando a parare da nessuna parte...almeno fino a quando la comparsa di un tizio coi capelli rossi scombussolò il tutto. Intanto fece sparire Youkai, migliorando la situazione, ma al contempo mandò l'Hokage su di giri. Kubomi riferì che quel tizio era effettivamente biondo prima, e si stava esercitando in un cortile poco distante, forse in tecniche da sensitivo, poi si era girato nella direzione del gruppo, era diventato rosso di capelli e si era precipitato sulla scena. L'Hokage non avrebbe sentito un impatto pieno nel suo tentativo di contrattaccare, ma qualcosa aveva toccato, sebbene non fosse riuscito a impedire la sparizione del suo segretario. Dopo aver ricordato qualcosa sul misterioso rapitore, tenni per me la salace osservazione sul fatto che forse non era poi una gran perdita la scomparsa di Youkai...ma era corretto preoccuparsi per il suo atteggiamento, come se vivere in incognito fosse la normalità per lui.

    Gli altri membri...sono Yebiko Uchiha, Yashamaru Nara e Youshi Akimichi. Penso di poter recuperare facilmente i loro indirizzi dai fascicoli in ospedale, e anche quello di Yamato. Per ovvi motivi non potevo ricordarli a memoria, e sebbene essere coinvolto in quella faccenda fosse ben lontano dal mio interesse, accettai di farmi scortare dal clone dell'Hokage e da Lampo, il golden retriever della capoclan Inuzuka. Sicuro che non vuoi chiedere aiuto al panzone? Va bene, appena sappiamo l'indirizzo andiamo a cercarlo, magari in qualche cantina. Certo, è un pò diverso dalla mia idea di appuntamento. Ridacchiò, raggiungendo poco dopo la loro destinazione, sebbene diverse occhiate curiose dalle finestre delle case del quartiere li avessero accompagnati. Sicuramente il capoclan sarebbe arrivato comunque, dato che non si erano premurati di agire in incognito.

    La casa di Yamato non aveva segni caratteristici e a partire dai dati recuperati da Yato in quell'edificio vivevano anche i suoi genitori, Aya e Takeru, ma sembrava che non ci fosse nessuno in casa. Io non sento nessun odore, né di veleni né di persone...e ho mandato Brezza a controllare la porta della cantina, che è chiusa ma non sigillata, e non ci sono persone là sotto, a giudicare dall'odore. Avrebbe detto Tetsuba dopo aver inviato il suo levriero in avanscoperta. Contemporaneamente Kubomi non aveva captato alcun suono trasportato dal vento. Poteva provare a entrare nella sua forma di nuvola, se necessario, mentre non pensava che Tekuro fosse il più adatto in quel frangente, mentre forse l'aiuto di Ikihime sarebbe stato più efficace. Ikihime, drago femmina poco più anziana di Kubomi, non si chiamava "principessa dei respiri" a caso, dato che era una grande esperta nelle arti furtive, e al contempo nel leggere le correnti d'aria e influenzarle, riuscendo persino a impedire la respirazione in una certa area sia ad alleati che ai nemici, generando un silenzio innaturale ma limitando così i movimenti di chiunque. Se evocata, la dragonessa avrebbe chinato il capo davanti a Raizen. Onore al Guardiano dell'Equlibrio. Come posso servire? La sua voce era poco più che un sussurro distante. Posso usare le mie arti sulla casa e verificare gli spostamenti avvenuti negli ultimi minuti. Avrebbe detto, cercando di leggere le impronte lasciate nel vento da chi era stato in quel luogo, girando attorno alla casa e scrutandola a più riprese con occhi azzurri e profondi, mentre Kubomi la guardava ammirato.

    Due persone erano nella casa ma sono sparite nel nulla meno di mezz'ora fa, come teletrasportate. Sospetto che nella cantina ci sia un passaggio segreto o qualcosa del genere, c'è l'ombra di uno spostamento d'aria che avviene frequentemente, sulla parete opposta a quella che si raggiungerebbe scendendo le scale che danno all'esterno, ma non ho idea di dove sia il meccanismo che lo attiva. Questa la sua diagnosi, mentre Tetsuba aveva un'espressione che tradiva chiaramente il suo pensiero: perché usare i meccanismi se puoi sfondare il muro? Uhm...mi sa che Shishinnio sta arrivando...che facciamo? Avrebbe detto, dopo aver annusato l'aria. E non è da solo. Ci saranno due o tre persone con lui.

    [...]

    Avevo recuperato gli indirizzi assieme al clone, decidendo di dirigermi verso la casa dell'Akimichi per cominciare, assieme al clone del'Hokage. Lo trovammo a un carretto di ramen davanti al suo portone, era un giovanotto sui diciassette anni piuttosto in carne, con lunghi capelli castani che gli arrivavano alle spalle e occhi castano pallido. Ci accolse con un saluto festoso e totalmente innocente. Youshi...ti ho ricucito la pancia stamattina...dove è finita la dieta leggera che avevo prescritto? Ma dottore, infatti è solo il secondo ramen questo, non ne prendo altri! Se mi fosse effettivamente importato di lui come persona lo avrei strangolato, ma dato che per me era solo un manichino su cui esercitarmi lasciai correre. E' successa una cosa con Yamato, puoi venire con noi? Sai dove sono Yashamaru e Yebiko? Beh, escono assieme, magari sono a pranzo da qualche parte! Non è nemmeno mezzogiorno. Ah, allora non so. Carino il cane! Ci avrebbe seguito senza fare storie, ma a meno di domande o altro da parte del clone di Raizen, il bersaglio successivo sarebbe stato il clan Nara. Se fossimo stati fortunati, gli altri due membri sarebbero stati assieme!

    In effetti i due erano assieme, a casa di lui, almeno a giudicare dalla bicicletta della Uchiha (riconosciuta da Youshi) fuori dalla porta del piccolo condominio, ma come ci saremmo avvicinati ai due? Cosa voleva chiedere l'Hokage?

    [...]

    Maledizione...l'Hokage mi ha attaccato! Mi ha attaccato! Yamato aveva un taglio sulla fronte là dove lo spostamento d'aria del pugno di Raizen lo aveva raggiunto! Dici che mi resterà la cicatrice? Se lo ricorderà lui? Ma perché mi ha visto? Sembrava in preda al panico mentre il viso era una maschera insanguinata, e ovviamente Youkai che rispondeva con un "non lo so" non aiutava a calmarlo. Si...si, gli altri. Devo avvisare la capoclan. DOBBIAMO avvisare la capoclan...come hai detto che ti chiami? Youkai? Mai sentito...Vero che le riunioni sono limitate per evitare di conoscerci tutti, ma almeno di vista, ogni tanto...mah! Cercava in mezzo agli scatoloni qualcosa per tamponare il sangue, di fatto offrendo al piccoletto un'occasione, dato che l'attenzione era focalizzata altrove. Cosa avrebbe fatto Youkai? Ma perché eri affianco all'Hokage? Tu...aspetta...tu sei quello che hanno nominato chunin tempo fa, no? Non mi pensavo che tu fossi uno di noi, in genere facciamo qualche festa quando ci sono dei successi nel clan! Come si chiamano i tuoi genitori? Dalla mano destra emerse una catena che andò a comporre un triangolo perfetto, lasciando la punta a penzoloni all'interno. No...non possono sentire odori, qui il Concordato ci nasconde. Potrebbero essere qui davanti e non ci vedrebbero. Ma come mai non ha funzionato all'esterno?

    Dopo diversi minuti, a meno di tentativi di sottomissione di Youkai, avrebbe trovato degli stracci con cui tamponare il sangue. Allora...i miei genitori sono scappati nella sala riunioni numero due. Credo contatteranno la capoclan, sempre che non sia già fuori da casa mia. Cosa è successo al tuo chakra? E in che senso "il mio camuffamento?" Il Concordato copre tutti noi Uzumaki, lo sai! Se fallisce per me fallisce per tutti... Poi sbiancò. Oh no! Spero che nessuno fosse di pattuglia in piena vista! O Hitomi all'Amministrazione! Scosse il capo. Allora...chi è il capo del tuo Circolo? Dobbiamo avvertirlo...devi stare in un quartiere completamente diverso dal mio se non ci siamo mai visti! Fai il simbolo per contattarlo! Youkai aveva bisogno di cavarsela a chiacchiere...o di fare qualcosa...sempre che non avesse scelto di sottomettere Yamato mentre questi era distratto.
     
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    Flebile Tintinnio

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    La risposta di Yato lo fece riflettere.

    No, vantaggi no, però è un elemento di distrazione, una falsa pista che potrebbero volerci far battere per tenerci occupati, volevano questa certezza se hanno scelto di contattare Youkai mentre era a lavoro.
    E onestamente non vorrei stare al loro gioco, ma posso sfruttare i cloni per coprire anche una eventuale falsa pista.
    C’è qualcosa in ospedale che in questa situazione non dovrebbe essere lasciato incustodito?
    Onestamente è una domanda quasi retorica, ma l’ospedale come sai è leggermente fuori dalle mie dirette competenze e mansioni, ricevo praticamente solo rapporti e credo sia meglio sondare il fenomeno nella sua interezza a questo punto, capendo innanzitutto il perché di una manovra così singolare.
    Partendo per la tangente si potrebbe addirittura pensare che tu stesso sia coinvolto per essere una sorta di mediatore tra un eventuale obiettivo e delle indagini sullo stesso.


    Ma evidentemente nutriva fiducia a sufficienza se una volta fatta quella supposizione se lo manteneva accanto.
    Quando Youkai si discolpò Raizen annuì.

    Onestamente fatico a vederlo come responsabile, al limite può inciampare vicino ad un fuuinjutsu di prossimità, ma un carnefice è complesso, l’ho visto passare d ue ore a spingere fuori dall’ufficio una mosca.

    Le motivazioni che fornirono riguardo il loro odore fece alzare un sopracciglio a Raizen.

    Mangiato le stesse cose?
    I cibi danno determinate tracce sensoriali, e neanche tutti, l’aglio ad esempio è distinguibile e immagino tu sia in grado di percepire altri cibi, ma ci sono sfumature in questo fenomeno tra le quali son certo tu possa muoverti.
    Eliminando i cibi perché emettono odori simili a se stessi quando traspirano dal corpo per così dire non penso che una settimana di missione o poco più possa avvicinare i loro odori, è passato anche qualche tempo dal loro ritorno.
    Perché gli odori si mescolino è necessario un certo grado di contatto, il corpo umano ha un determinato odore per via di ormoni, acidità del sudore e batteri presenti, perché queste cose si mescolino non basta sedersi una settimana allo stesso tavolo...


    lasciò il tono volutamente in sospeso, certo un qualsiasi tipo di relazione tra i due lo avrebbe stranito, ma di certo non avrebbe commentato un qualcosa che non lo tangeva minimamente, era solo una questione di lavoro a quel punto e la risposta del soggiorno condiviso non lo soddisfaceva.

    Yamato, Yebiko, Yashamaru e Youshi… li hanno selezionati in ordine alfabetico?

    Borbottò qualcosa su una coincidenza abbastanza inusuale ma sulla quale momentaneamente non spese energie.

    Ci manchi solo tu come capo team.
    Muoviamoci comunque.


    Annuì a Tetsuba riconfermando le sue scelte.

    Certo che è diverso, la convenzione è la morte del sentimento.
    Onestamente non trovo particolari pro o contro per allertare Seishinno, a seconda della persona qualsiasi gesto apparirebbe come positivo o negativo, per cui manteniamo questo gruppo il più contenuto possibile.
    Gli chiederemo appena avremmo qualcosa di concreto da chiedergli, arrivare a casa sua dicendogli che nel suo clan c’è uno che si sta travestendo suona più come un sospetto anche verso la sua persona che altro.
    E poi la nostra presenza qui probabilmente lo porterà a raggiungerci.
    Sarò onesto, la situazione è nebbiosa, non so bene ne cosa aspettarmi ne quando, già ho il timore che le particolari modalità con cui tutto questo è avvenuto sia per mettere la nostra attenzioni in determinati punti, quindi meno agitiamo le acque, meglio è.
    Anzi…


    Dovette fare un altro clone, ma Tetsuba non poteva saperlo, anche perché compose un sigillo ma non sarebbe accaduto niente, solamente dopo qualche secondo quando si fossero allontanati, ad una ventina di metri dal punto in cui aveva composto i sigilli sarebbe comparso un suo clone che nella nuvola di fumo avrebbe trovato il tempo per trasformarsi in un biondino piuttosto anonimo con una coda di cavallo sbarazzina.
    Così travestito si sarebbe recato da Seishinno, chiedendo di dovergli parlare in merito ad una questione di rilievo. [Nota]

    Buongiorno Seishinno, sono Raizen.
    O meglio, un suo clone.
    Scusami, anche per un piccolo sopralluogo in una delle residenze del clan, purtroppo l’evenienza mi impone una certa fretta.
    Ho due favori da chiederti.
    Mi serve qualche informazione su Yamato Yamanaka.
    Stamattina era biondo come di norma per il vostro clan, e una manciata di minuti fa non solo aveva i capelli rossi ma aveva uno spiccato talento nel produrre e controllare catene e per teletrasportarsi via insieme ad un chunin.
    Capirai che il secondo è proprio quello di ricostruire la sua storia e linea di sangue ed eventuali contatti con il clan, immagino che qualsiasi Yamanaka abbia modo di interfacciarsi al clan ed eventualmente mostrare se ha o meno attitudine con la vostra tecnica segreta.
    L’originale è già nella sua abitazione, non sono passato da qui perché non sapevo come ti saresti voluto porre in merito e non volevo rischiare di farti un torto o farti pensare ad un gesto di accusa o sfiducia nei tuoi confronti.
    Inoltre era evidente dal comportamento di Yamato che qualsiasi cosa sia in atto li abbiamo colti di sorpresa anche se per puro caso, più agiamo in fretta più saranno scoperti e questo era il modo più rapido.
    Sono inoltre state richieste particolari coperture dalla famiglia di Yamato o da altri membri del clan?
    Missioni, movimenti, libertà decisionale p utilizzo di tecniche segrete non appartenenti al clan...


    Era nel completo rispetto dei suoi ruoli e mansioni, ma sapeva anche che i capiclan erano territoriali e amavano mantenere una certa aura di rispetto e intoccabilità soprattutto entro i confini dei loro quartieri ed era decisamente meglio averli dalla propria parte anzichenò.
    Intanto nell’abitazione Kubomi suggeriva che Tekuro non era la scelta migliore, ripiegando su Hikihime per la quale sembrava nutrire una certa ammirazione, sintomo del fatto della vitalità dei suoi sentimenti, elemento sempre positivo quando si parlava dei draghi bianchi.

    Salute a te Hikihime.

    Le diede il tempo di studiare la dimora e dopo aver sentito il resoconto annuì.

    Chiaro.
    Puoi anche dare un occhiata al nostro chakra?
    Ancora Kubomi non riesce a capire se siamo sotto effetto di Fuuinjutsu o Genjutsu.
    Poi ci sposteremo in casa.
    Non vorrei incappare in dei fuuinjutsu, ma non abbiamo troppe capacità per rivelarli a questo punto.
    Hikihime i fuuin non dovrebbero avere delle porzioni di chakra al loro interno utili ad attivarne gli effetti?
    Dovresti poterle rintracciare in caso, no?
    Se esiste qualcosa a protezione dell’intera dimora immagino possa essere al centro della stessa mentre la porta potrebbe averne qualcuno di prossimità nelle sue vicinanze, per il resto non credo che abbiano tappezzato la casa.
    Tetsuba, visto che li senti arrivare, percepisci tra di loro odori familiari?
    Sei stata in grado di capire che l’odore di Youkai era simile a quello di Yamato, magari tra quelli in arrivo qualcun altro ha delle somiglianze.


    Avuta conferma che non erano sotto l’effetto di particolari tecniche illusorie avrebbero varcato la soglia della casa dandosi un occhiata attorno mentre procedeva verso la cantina.

    Immagino il meccanismo esista a protezione della segretezza del passaggio ma anche come controllo, se lo usi è come dichiarare che hai un lasciapassare.
    O magari disattiva altri meccanismi difensivi nel passaggio, non sarebbe male trovare il meccanismo.
    Da solo potrei cavarmela con l’aiuto di Kubomi, ma non riuscirei a portarti con me ed immagino a questo punto tu non voglia essere lasciata indietro.


    Giunto nella cantina avrebbe quindi iniziato a ispezionarla alla ricerca di segni della presenza del passaggio che non sapevano bene dove fosse ne come si attivasse.
    I draghi infatti potevano sentire a grandi linee cosa era successo lì sotto ma il suo occhio esperto poteva ricercare tra gli spigoli, cambi di materiali nella parete o spazi tra gli scaffali e la parete tagli che permettevano alla stessa di muoversi. Una volta identificata se fosse stata di natura meccanica era molto più facile che il meccanismo di attivazione fosse lungo la stessa parete per evitare troppi snodi.
    Tracciare i meccanismi non sarebbe poi stato complesso, da qualche parte c’erano ingranaggi e se l’attivatore era lontano c’erano anche dei bracci di trasmissione, tutti elementi che dovevano essere ospitati nel muro che quindi in alcuni punti sarebbe stato cavo e quindi avrebbe suonato in maniera diversa.

    Tetsuba, presta orecchio.

    Dopo quell’avvertimento e seguendolo a sua volta, avrebbe iniziato a picchiettare nel muro col suo guanto armato, compiendo dei semicerchi fino ad identificare una parte che suonava in maniera diversa per poi seguirla fino a qualcosa di simile ad una leva o interruttore, volendolo comprendere prima di attivarlo, guardando con tutta quella attenzione in realtà si aspettava anche di poter trovare un qualche indizio lasciato da Youkai, un filo di Arianna o una briciola avrebbero detto ad occidente.



    [Team Y]



    Intanto il clone si muoveva insieme a Yato, ricomponendo l’altra parte del quadro, il primo soggetto sarebbe stato l’Akimichi, tale Youshi, un tipo assai diverso dall’unico Youshi che conosceva: quel guercio kiriano saccente.

    Ciao Youshi, ti chiederei della ferita, ma suppongo vada meglio.

    Accennò un sorriso di cortesia, pur mantenendosi composto per via del ruolo che comunque ricopriva.

    A seguito della missione sono sorte delle complicazioni, non ho avuto modo di leggere i rapporti, ma Yato mi ha anticipato che tutti e quattro siete tornati con discrete ferite, e se qualcuno riesce a rendere necessarie delle cuciture ad un Akimichi vuol dire che qualcosa non è andato poi troppo bene.
    Mi faresti un resoconto?
    Scopo della missione, ruoli ricoperti dai vari membri e anche cosa vi ha fatto subire questi danni.
    Yamato ha avuto qualche piccola complicanza nonostante in un primo momento sembrasse che Yato avesse fatto un buon lavoro con lui, e stiamo cercando di capire cosa abbia messo a soqquadro il suo fisico per causare una reazione simile.


    Se Youshi avesse richiesto delucidazioni Raizen avrebbe scosso la testa, anche verso Yato.

    È importante avere un resoconto dettagliato, Yato concorderà con me che darti ulteriori dettagli ti farebbe focalizzare su alcuni dettagli piuttosto che su altri, mentre saremmo noi a doverti guidare nella scelta di quelli più utili.

    Solamente quando avesse ricevuto qualche risposta si sarebbero mossi verso il duo rimanente, era infatti su quelle risposte che voleva iniziare a fare una comparazione, inserendo dettagli via via che potessero trarli in fallo se fosse stato necessario. Aveva infatti capito che per il team quella era una giornata di riposo non sarebbero scomparsi da un momento all’altro, soprattutto a mura chiuse, in quella situazione anche i movimenti in reazione all’indagine di Raizen erano importanti.

     
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    Youkai era sconvolto per motivi tutti suoi, come l'aver trovato un Uzumaki dopoche gli fu detto per anni che il suo clan era più unico che raro, ma poteva quantomeno far credere a Yamato che fosse sconvolto per il suo stesso motivo. Internamente, pensava che dopotutto fosse ovvio aspettarsi un attacco dall'Hokage se cerchi di portargli via in modo sospetto uno dei suoi alleati... Ma non era il momento di fare il puntiglioso. Ah, m-mi dispiace- Yamato era a dir poco iperattivo, forse per via dell'adrenalina del momento. La ferita non sembrava così grave, ma la quantità di sangue che gli colava sul volto iniziava a fare impressione. Fece un sospiro nel vederlo così agitato, mentre ancora si domandava perchè il loro modo di nascondersi avesse fatto cilecca proprio di fronte all'Hokage in persona. Forse... N-Non lo so nemmeno io, ma ora è meglio che diamo una pulita a quella ferita e pensiamo a cosa fare. Pronunciò, anche lui non del tutto concentrato, ma abbastanza per cercare di far calmare l'altro.

    Gli ripetè il suo nome, sorridendo nervoso. Fortunatamente sembrava un minimo plausibile il non conoscersi, il che aveva pesanti rivelazioni: non erano un piccolo gruppo. E non bastasse, non volevano si conoscessero tutti. Lo trovo stupido. Si morse la lingua per esserselo fatto scappare, borbottando qualcosa di inaudibile prima di giustificare la sua frase. I-Insomma... Se non ci fosse questa restrizione, avresti potuto attirare la mia attenzione chiamandomi per nome, e magari non sarebbe successo tutto quel casino... Si voltò a sua volta, cercando anche lui qualcosa per la ferita di Yamato, capendo però che quel momento era perfetto per lui. Era impaziente, curioso, e non aveva intenzione di lasciarsi scappare la possibilità di trovare altri membri del suo clan, ad ogni costo. Ma non era più così ingenuo. Raizen avrebbe sicuramente insistito per cercarlo, ovunque fosse finito, e a meno che gli Uzumaki non fossero incredibilmente più potenti di quello che credeva, non dovevano essere troppo lontani. Doveva lasciare un segno. E, considerato che poteva sfruttare a suo vantaggio i cani di Tetsuba, non fece altro che approfittare della leggera confusione nel frugare tra le scatole per far cadere una busta di snack, aperta. L'odore, una volta che si fosse riuscito a materializzare, avrebbe sicuramente attirato almeno uno dei cani. Ed aveva con sè altre buste, di cui avrebbe potuto usare una manciata degli snack per lasciare altre tracce. Doveva essere cauto nel non sprecarli, ma anche di lasciarne abbastanza per permettere loro di trovarlo prima o poi. Sarebbe toccato a lui decidere se voleva fermare le tracce o meno.

    Youkai si sentì in difficoltà a rispondere alla domanda di Yamato, ed arrossì alla menzione della sua promozione. Festa?? Ripensò alla sua festa di promozione. Una cosa in piccolo, lui, Raizen e Kubomi. Una torta a tema Spiderboy, ed una bella manciata di soldi (direttamente dal suo conto) che poteva spendere in quello che voleva. Aveva trascinato Raizen per mezza Konoha, tornandosene a casa con nuovi fumetti, una statuetta, diverse paia di calzini e, sotto insistenza dell'Hokage di comprare almeno una cosa utile, anche vari materiali per produrre i suoi sticker. Probabilmente si era pentito di quel suggerimento, ma ora poteva farli con i brillantini e persino ricoprirli con una patina dorata. Si morse un labbro, domandandosi come sarebbe stato se avesse invece festeggiato con un intero clan. Hehe... Beh... Possiamo sempre recuperare. Mugolò, imbarazzato. Avrebbe guardato Yamato con aria insicura, facilmente interpretabile come un "ho fatto un grosso sbaglio", ma che rifletteva in realtà il dubbio di cosa dirgli. Prese un grosso sospiro. L-La verità è... Ugh, spero che non sia un grosso problema... Da come giocava con le sue mani era chiaramente irrequieto, incerto se e come dirgli ciò che stava per uscirgli dalle labbra. ...una delle ultime missioni mi ha lasciato con una brutta amnesia, e i dottori hanno pensato di chiamare l'Hokage per decidere il dafarsi. Forzò un pessimo sorriso. Considerato quanto Yamato era andato in panico solo per la scenata di prima, una simile rivelazione non avrebbe che peggiorato il suo stato mentale. Ma non aveva specificato quanto fosse vecchia tale missione appositamente, in modo da lasciargli credere che si trattava di eventi recenti e che potevano aggiustare in qualche modo.

    Sarebbe arrivato il momento di spiegare quanto quell'amnesia lo aveva colpito. B-Beh, se devo essere onesto, prima di rivederti non ricordavo del Concordato, ma ora mi sembra che la mente inizi a schiarirsi. Da niente, perchè le uniche cose che sapeva erano quelle che gli erano state dette direttamente o che aveva intuito. Certo, era curioso di sapere anche lui perchè tutto il sistema avesse fatto cilecca. Le mie catene si comportano in modo strano da stamattina. Come ho detto prima, non avevo in realtà intenzione di usarle, forse le due cose sono connesse. Dopotutto non era poi una vera bugia, voleva realmente sfruttare la sua anima, aveva solo dimenticato che ora non era più in grado di usarla. E, se fosse arrivato il momento di difendersi, poteva essere un grosso problema. Non era sicuro se raccontare della lettera, dopotutto poteva essere una pratica comune tra di loro, e avrebbe permesso a Yamato di scoprire che in realtà non faceva parte del gruppo. Anche se, a ripensarci, la lettera parlava di un passato che non gli apparteneva più. Turbato, avrebbe fatto pressione sul suo nuovo collega. Sono certo che la capoclan saprà darci una risposta.

    Youkai avrebbe estratto una delle catene, mimando il triangolo fatto in precedenza da Yamato, per poi scuotere la testa. N-no, non ricordo niente del simbolo. Perdonami. C'erano così tanti segreti e così tante cose da sapere, ed aveva il terrore di farsele sfuggire tutte, di non essere accettato nonostante fosse uno di loro. Sembrava sul punto di mettersi a piangere. Un barlume di speranza però lo riaccese quando l'altro nominò Hitomi. Conosco Hitomi! Esclamò, anche se il volto si fece più cupo in pochi secondi. Conosceva Hitomi, molto bene. Ronzava sempre intorno a lui, o per insegnarli qualcosa di nuovo sul suo lavoro, o per correggere tutto quello che aveva fatto durante la giornata. Mai una volta aveva menzionato gli Uzumaki, tantomeno di farne parte. Eppure, lavorando così vicino a Youkai, sapeva benissimo quanto lui blaterasse riguardo il clan e volerne trovare qualcuno. Si sentiva tradito. Ma, se poteva affrontare qualcuno, era proprio la donna. Potrebbe essere rischioso andare noi stessi all'Amministrazione se il Concordato dovesse fallire di nuovo. Si morse un labbro. Rischioso sì, ma perchè non sapeva come la donna avrebbe reagito. Poteva giurare che gli voleva bene, abbastanza da essere sincera con lui... Ma poteva anche essere tutto un trucco. Inoltre, il profumo della persona sospetta era da donna. Tetsuba aveva anche accennato che sembrava un profumo da donna matura. Youkai non la reputava così vecchia da usarlo, ma sapere che la capoclan era donna rendeva lei sospetta a quel punto, dato che non era poi così raro che fosse il membro più anziano e saggio a comandare tutti. Forse cambiare pista poteva essere una buona idea. Voleva saperne di più, ma non voleva finire in trappola. Dovremmo andare prima da Hitomi. Puoi... Puoi ricordarmi come funziona il Concordato esattamente? Non vorrei combinare guai durante lo spostamento... Sorrise nervoso. La sua anmesia lo avrebbe aiutato parecchio a svincolarsi dai dubbi, almeno fino a che non avessero incontrato il colpevole della lettera. A quel punto doveva solo sperare che i suoi alleati fossero vicini abbastanza, o che lui fosse forte a sufficienza da sottometterla ed avere le sue risposte. Risposte che, qualsiasi esse fossero, era impaziente di ottenere. Non avrebbe però confessato della sua identità femminile: il colpevole chiaramente sembrava sapere già tutto, mentre tra gli Uzumaki non sembrava si fosse sparsa la voce. Al momento era meglio tenere quella carta al sicuro.
     
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    Se gli avversari erano così furbi da coinvolgermi come diversivo, allora sicuramente sapevano anche della specialità dell'Hokage nell'uso dei cloni, e questo significava che avevano programmato la cosa, forse per influenzare la sua riserva di chakra o per chissà quale altra strategia, in ogni caso mi guardai bene dal dirlo al Bersaglio: la sua incolumità non rientrava minimamente tra le mie priorità. Non ho oggetti personali importanti in ospedale. Aggiunsi con tono asciutto, mentre l'altro cercava in qualche modo di sbrogliare la matassa. Né ci sono elementi strategici importanti o non rimpiazzabili, a mia conoscenza. Alzai quindi gli occhi al cielo quando azzardò l'ipotesi di un mio coinvolgimento quale mediatore, dimostrando, pur se quella era un'iperbole, che la vecchia paranoia non lo aveva abbandonato affatto. Quanto alle sue posizioni su Youkai, che ritenevo ovviamente di parte, evitai di commentare.

    Tetsuba intanto inarcò un sopracciglio davanti alla lunga spiegazione di Raizen sugli odori, non capendo a cosa si stava riferendo. Temo che anche se avete buon naso, sapete poco di biologia, Hokage. Le tracce di ciò che si mangia e beve possono persistere per anche sei mesi, e anche i batteri sulla pelle e nell'intestino alterano gli odori. E' assolutamente plausibile che la permanenza ad Ame lasci un odore peculiare che un naso fino possa percepire, anche se non chiaramente distinguibile. Spiegai di rimando, chiedendomi se la sua malattia mentale lo avrebbe portato a chiedere campioni del mio sudore e di quello di Youkai per chissà quali confronti. Quanto al team di giovani ninja avrei fatto spallucce: Non faccio io le squadre, è l'ufficio dell'Hokage a registrarle. Conclusi con quella frecciatina, mentre lui si confrontava con la capoclan Inuzuka sul corrispettivo degli Yamanaka, decidendo che era meglio non coinvolgerlo, ottenendo un cenno di assenso da parte della donna.

    [...]

    Poco dopo, davanti alla casa, la dragonessa Hikihime era stata evocata per le sue speciali percezioni, osservando quanto richiesto dal Guardiano dell'Equilibrio. Mentre muoveva le sue spire, sembrò concentrarsi a lungo sui due ninja che aveva davanti, così come sulla casa. Uhm...non credo che sareste una bella coppia. Peccato, dovrò cercare ispirazione altrove per il mio romanzo. Avrebbe detto con tono struggente. Comunque, non percepisco alterazioni nel vostro chakra, Guardiano, né in quello della donna. Come ti permetti di giudicarmi così, eh? Razza di biscia! Ringhiò Tetsuba, mentre il drago le riservava uno sguardo che sembrava dire "ecco il motivo", prima di continuare. Non necessariamente un Fuuinjutsu è percepibile quando inattivo, potrebbe avere del chakra nascosto all'interno, che si manifesta solo quando attivato o quando magari il simbolo viene completato da una linea mancante. In quei casi non è possibile percepirlo. Altri, come le cartabombe, sono inattivi fino a quando non viene immesso chakra in qualche modo, e quindi non sono percepibili, a meno che uno non abbia un metodo dedicato. Tetsuba aveva socchiuso gli occhi, come se i discorsi troppo complicati le facessero venire mal di testa. In ogni caso, se bastasse una percezione del chakra per individuare ogni possibile trappola, tanto varrebbe non usare affatto le trappole, Guardiano. Aggiunse, sottolineando come le capacità precognitive avessero comunque dei limiti. Mentre parlando con la Inuzuka di qualcosa che lei comprendeva, riuscì a farla recuperare un pò. Uno è sicuramente Seishinnio...e uno è il tuo odore...hai fatto un'altro clone? E poi uno simile a Seishinnio ma donna...forse una sua parente...ma per ulteriori dettagli dovrebbero essere più vicini!

    Decisero infine di esplorare la casa, senza che trappole o altri artifici arrivassero a tarpare loro le ali o minacciare la loro incolumità. La casa a una prima rapida osservazione non aveva nulla di interessante o degno di nota, e una volta giunti nella cantina Raizen iniziò a battere sui muri in maniera sistematica, individuando le canalette dei meccanismi segreti fino a risalire a quella che sembrava una semplice tubazione, in realtà non cava, che riuscì a piegare a mò di leva, causando l'apertura di un varco sulla parete che, a giudicare dalla polvere smossa sul pavimento, era la sede del passaggio segreto. Uh, sembra uno di quei film...o il mio addestramento chunin! E se andassimo a vedere un bel film io, te e i cani?

    Il passaggio dava a una specie di cantina secondaria con diverse casse e, cosa più importante, un simbolo disegnato a terra che ricordava molto quelli della Dislocazione (casomai ne avesse mai visto uno) e che probabilmente agiva da punto di ricezione di qualche jutsu di trasporto. Uh? Ora che hai aperto lo sento chiaramente! Sangue! Tetsuba scattò in avanti con le sue bestie al seguito, ovviamente all'erta in caso di trappole che tuttavia non erano presenti, o non scattarono. Guarda un pò qua! Aveva puntato alcune gocce di sangue per terra e su una cassa, poco distanti dal simbolo. Sangue. Dicevi di aver ferito il rapitore, no? Ora posso rintracciarlo, ovunque si trovi! Ma al momento non sento l'odore altrove. Nelle casse nulla di significativo, perlopiù si trattava di alimenti e attrezzi ninja generici come corde, tatami e similari, ma non armi. Anche qualche tavolino e qualche sedia in un angolo, forse perché quella camera veniva usata per le riunioni, ma non c'erano documenti né altri elementi importanti. E anche qui! Uno dei deliziosi snack di Youkai! E' stato sicuramente qui! Per quanto si fossero impegnati, per quante abilità, anche astruse avessero utilizzato, non avrebbero trovato nient'altro in quella sala.

    [Youkai e Yamato]

    Si, ma se venissimo catturati poi uno potrebbe rivelare l'identità di tutti gli altri! Abbiamo cambiato i cognomi ma non i nomi...almeno un briciolo di identità dovevamo pur preservarla, no? Non sarai della fazione del Clan Proibito, vero? Dannati integralisti! Replicò Yamato, cercando di tamponare il sanguinamento. Poi venne il momento della confessione di Youkai, che lasciò l'Uzumaki ancor più sbalordito. COOOSA? Ma quando è successo? Gli unici a sapere tutte le identità sono la capoclan, suo marito, e il loro nipote che lavora in Ospedale. Che medico ti ha analizzato? E' impossibile che tu gli sia sfuggito! Avrebbe portato entrambe le mani sulle guance, disperato. Che casino...che casino...che gran casino!!! Certo non poteva sapere che l'Uzumaki smemorato era maschio, ma nelle loro liste probabilmente risultava una femmina!

    Yamato era sul punto di prendere le casse a testate ma si impose di fermarsi, respirare profondamente e fare un passo indietro, almeno mentalmente. Quindi...non ricordi niente...forse è per questo che il Concordato non ha funzionato. Almeno ti ho portato al sicuro prima che succedesse il peggio! Ma non spiega come mai non funzionasse per me...forse come dici è perché avevi attivato le catene? Scosse il capo. Inutile pensarci, dovremo chiedere alla capoclan, e meno male che parlando con me ti torna qualcosa in mente. Se non altro era prono alla fiducia, almeno verso i consanguinei. Non ha senso che Hitomi ti abbia ignorato...qualcosa non torna. Forse andare da lei è davvero la scelta migliore...provo a uscire io e vedo se il Concordato funziona di nuovo...non ho più fuuinjutsu di fuga istantanea purtroppo. Sai quanto è difficile farli... Poi si bloccò. Ah no...non lo sai...

    Deglutì quando poi Youkai chiese del Concordato nei dettagli. Beh, io ci sono praticamente nato, ero piccolissimo quando lo hanno fatto. In pratica...c'è un tizio, un tizio piuttosto cattivo, che vuole raccogliere le anime Uzumaki e spedirle all'inferno. Ucciderci tutti in pratica. Ha delle catene nere e può distruggere facilmente ciò che ha davanti. La sua è una specie di caccia che va avanti da anni...per questo l'Hokage anni fa decise con la capoclan di proteggerci e raccoglierci tutti. Per questo ha creato il Concordato, tracciando un enorme Fuuinjutsu che vede Konoha nel centro, e lui come suo fulcro di potere. E' per questo che è sparito come nel nulla. La spiegazione non era affatto soddisfacente, questo andava detto. Senti, per me è la vita di tutti i giorni, devo solo sapere come funziona, non so tutta la storia nel dettaglio! Quello che vuole divorare le anime Uzumaki per spedirle all'inferno si chiama Shennong...o è un servitore di Shennong, non ricordo, so solo che è un pericolo reale o non avrebbero fatto tutto questo. Quanto a come funziona il Concordato... In quel momento una parete si aprì di botto, rivelando Tetsuba e Raizen! Oh no! Ci hanno trovato! Avrebbe sbottato Yamato, inizialmente teso e poi più rilassato.

    Tetsuba si avventò verso il sangue versato mentre Yamato si spostava...apparentemente nessuno dei nuovi arrivati li aveva visti o percepiti in alcun modo! Il Concordato è attivo, vedi? Non possono vederci, sentirci o percepirci in alcun modo. Il loro cervello semplicemente rifiuta ogni informazione che ci riguardi. Potresti anche scrivere a terra che l'Hokage è brutto, e lui non lo potrebbe mai leggere, nemmeno tra un milione di anni. Allo stesso modo tu non puoi interagire con lui...toccarlo, parlargli, colpirlo anche in maniera indiretta...il tuo corpo non riuscirebbe a farlo. Si era rilassato parecchio ora che la copertura a cui era abituato funzionava. Vieni, andiamo via. Intanto Tetsuba indicava gli snack e probabilmente Raizen dava indicazioni, ma non li avrebbero percepiti in nessun modo, evitandoli inconsciamente e senza accorgersene. Chiunque si trovi a Konoha è sotto questo effetto. Quando un Uzumaki abbandona la sua copertura e torna al suo vero aspetto, è a tutti gli effetti inesistente per tutti. Di contro non possiamo danneggiare nessuno, e se anche sentissi un segreto, non riusciresti a dirlo ad anima viva né potrebbero estrartelo dalla testa. Tutta Konoha, intesa come territorio, Concorda nel dire che gli Uzumaki non esistono. Questa è stata la grande strategia di Shika Nara. Per proteggerci. E ci ha anche aiutato a creare identità fittizie. Ogni tanto arriva qualche Uzumaki nato fuori o simili, ma presto o tardi lo contattiamo e vediamo di integrarlo nel Concordato, per questo mi sembra assurdo che non ti abbia raggiunto nessuno. Ora andiamo da Hitomi, presto!

    Guadagnato l'esterno, i due Uzumaki avrebbero continuato, a meno di interruzioni, la loro corsa tra le vie della città del tutto indisturbati, a parte qualche persona coi capelli rossi o biondi che, mentre stendeva o passeggiava, dava loro un'occhiata fugace. Hitomi ha un appartamento vicino al centro, ci sono stato una volta, siamo cugini alla lontana! Mi spiace per la mia casa però...è un peccato, mi piaceva ma non potrò tornarci...e peccato per il Concordato che si è attivato solo dopo che avevo perso sangue. Tkz! E probabilmente lo stesso era successo con lo snack, quindi anche lasciare una traccia sarebbe stato inutile.

    [...]

    Suonarono il campanello. Anche questo suono, dato che lo produciamo noi, verrà ignorato da tutti tranne che dagli Uzumaki. Spiegò, attendendo che la prosperosa segretaria arrivasse alla loro porta (era il suo giorno libero, dopotutto non era presente in ufficio quando Youkai aveva letto il biglietto), aprendola e trovandosi di fronte ai due. Yamato e...Youkai? YOUKAI! Sbiancò. Ma che ci fai qui...e sotto Concordato? Anche lei aveva lunghi capelli rossi, mossi ed eleganti, e sembrava essere appena uscita dalla doccia a giudicare dal profumo di bagnoschiuma. Ma allora...allora sei davvero un Uzumaki! Oh cielo, pensavo fossi un mitomane! Entrate, presto...cosa è successo? L'appartamento era piccolo ma ordinato e pulito, con un divano a due piazze su cui li fece accomodare mentre spiegavano. Il Concordato è fallito per qualche minuto? Non era mai capitato...hai avvisato la capoclan? Forse è successo qualcosa all'Hokage...Shika Nara, intendo. E tu Youkai...da quando hai le catene di chakra? Il tuo chakra non aveva assolutamente nulla di Uzumaki fino a oggi, per questo credevo fosse un'informazione che avevi tirato fuori dalla tua testa inventandola per colmare la tua amnesia...la capoclan mi aveva detto che non c'erano ragazzi Uzumaki della tua età dispersi, per questo non credevo...beh, non pensavo fossi uno di noi! Hai ricordato quale fosse la tua identità fittizia?


    [Il Clone e Seishinno]

    All'esterno invece, mentre Raizen e Tetsuba brancolavano nella cantina incapaci di percepire alcunché dei due Uzumaki, il clone si era mosso per andare incontro a Seishinno, senza però trovare nessuno nella sua casa e sede centrale del clan Yamanaka...ma almeno gli dissero che il capoclan era uscito assieme all'anziana madre per una specie di tafferuglio successo da qualche parte. Dirigendosi verso la casa dove era andato l'originale, il clone dall'aspetto alterato sarebbe riuscito ad atterrare davanti al pingue Seishinno e a una donna anziana, oltre i settanta, che sembrava ancor meno in forma di lui ma era riuscita a muoversi con la perizia di un ninja addestrato nonostante l'età, sebbene il suo aspetto fosse tutt'altro che intimidatorio [Seira]. E tu chi sei? Avrebbe chiesto il capoclan non appena il clone gli avesse bloccato la strada. Nonostante la Henge il clone rivelò la sua identità, facendosi riconoscere in qualche modo e ottenendo così la massima attenzione da parte del capoclan. Lei è mia madre Seira, puoi parlare liberamente davanti a lei, era il mio predecessore. Avrebbe detto in caso di ritrosia da parte della Kage Bunshin. Quello che mi dici non ha senso. Conosco il giovane Yamato e gli ho insegnato personalmente la tecnica del nostro clan...sei sicuro che non sia stata una qualche illusione? O un controllo esterno...visti i precedenti? Via, via, mi sembra che il nostro Hokage non sia persona da sottovalutare. Avrebbe commentato Seira, con tono materno e la voce appena un pò roca. Madre...io non so cosa dire...forse conviene raggiungere il tuo originale e capire meglio cosa succede!


    [Il Team Y]

    Oh beh...l'Hokage! Wow, lo ho sempre visto solo da lontano! Comunque...uuuh...beh, era una missione di cattura, dovevamo catturare un ladro nel Paese dell'Erba, uno che aveva fatto sparire dei gioielli o qualcosa del genere da un negozio. Solo che aveva dei complici di Ame, credo...tutti col coprifronte rigato. E' scappato, lo abbiamo raggiunto e poi quelli ci hanno attaccato. Spiegò. Noi eravamo in quattro e loro in sette, ma io ne ho stesi due in un colpo solo...c'è voluto un pò ma li abbiamo battuti, preso il ladro e recuperato il bottino! Coincide col rapporto. Avrei detto, anche se avevo solo informazioni sommarie relative alla cartella clinica. Ma quindi Yamato è stato male? Cavolo, lo sapevo che ha esagerato a usare quel suo coso mentale per rallentare i nemici! Come sta adesso? Ha detto che lo avevano colpito solo di striscio con quei Kunai! A quel punto azzardai qualcosa: Direi bene, a parte aver cambiato il colore dei capelli da biondo a rosso. Era mai capitato prima? Lui scosse il capo. Una volta lo ho sfidato a tingerseli di verde, ma non ha voluto.
     
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