Il Salvataggio dell'Armadillo

Masayoshi & Fudoh

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    Falce dei Kaguya


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    La Scomparsa di Arumajiro

    La riunione degli Eremiti



    Questa storia non inizia con me, io arriverò in seguito, questa storia inizia a Suna con Masayoshi, ve lo ricordate? Il ninja con cui avevo combattuto tanti anni fa, quando entrambi eravamo genin da poco tempo, per poi incontrarci in diverse missioni successivamente.
    Personalmente? Lo considero un amico.

    Ma sto divagando, dicevo: Masa-san, questa storia inizia con lui.
    Infatti, come avevo avuto modo di scoprire durante una delle nostre missioni assieme, il chunin della Sabbia sapeva evocare delle creaturine chiamate "suricati", gliene avevo visto sfruttare uno di nome Koinu, ma Masa-san ne conosceva anche un secondo: Tsuneyo.
    Fu proprio questo suricato ad avvicinarlo a casa sua ed avvisarlo che Mushu, colei che era salita al ruolo di Saggio del Deserto, richiedeva la sua presenza nell'Anarouch per una questione che riguardava tutti e Sette gli Eremiti. [Nota 1]

    [...]

    Tsuneyo avrebbe condotto Masayoshi fino ad una gigantesca montagna, dopo mezza giornata di viaggio nel deserto dell'Anarouch.
    Ad accogliere lo Shokuto ci sarebbe stata una sua vecchia conoscenza: l'anziano Fennec Daikenjin, che alcuni anni prima lo aveva aiutato nella faccenda dei Manti Neri, assieme alla kunoichi del clan Nekki.
    L'anziano animaletto nel suo kimono viola sorrise (per quanto potesse un Fennec) alla vista del ninja accogliendolo: Ben ritrovato, giovane evocatore di Suricati, piacere di rivederti e benvenuto al Monte Hitozatohanareta, la casa dei Fennec. Anche se mi sarei augurato di ospitarti qui per eventi più piacevoli., avrebbe esordito, invitandolo a seguirlo.

    La montagna dal nome improbabile, come avrebbe presto scoperto Masayoshi, chiedendo a Daikenjin, era di fatto un gigantesco palazzo, scavato nella roccia dai Fennec.
    Fu proprio l'anziano Eremita a condurre lungo quei corridoi Masa-san, fino ad un'ampia sala che era caratterizzata da tre ingressi: nell'ampia sala erano presenti degli spalti e Masayoshi avrebbe potuto vedere un numero stupefacente di creature lì riunite.

    C'era un grosso felino nero, accucciato da una parte, che si leccava una zampa distrattamente [Baghero]
    Vicino a lui, una bizzarra, ed altrettanto gigantesca, tartaruga con una minacciosa cresta sul testone (sì, ora ci arriviamo) [Badassanu]
    Accucciata poco lontano, una gattina rossa, che si guardava intorno annoiata. [Akane]
    Poco più a sinistra da quello strano terzetto, si andò a sedere Daikenjin, circondato da altri quattro Fennec, tutti giganteschi proporzionalmente all'anziano, ed un quinto più piccolo, forse un cucciolo a confronto degli altri.
    Se vuoi, ragazzo, puoi sedere con le creature a cui sei legato., avrebbe aggiunto allontanandosi, l'eremita con il kimono viola, indicando, dirimpetto ai Fennec, la massiccia figura di Mushu, signora dei Suricati, a cui si era già avvicinato Tsuneyo. [Nota 2]

    Quando il giovane ninja di Suna si fosse seduto, sia che fosse vicino alla signora dei Suricati, o in un qualsiasi altro punto dell'ampia arena che si apriva attorno a lui, sarebbe stato l'anziano Fennec a prendere la parola.
    Amici, vorrei dire di essere lieto di vedervi qui, ma le circostanze non sono affatto piacevoli.
    Anzi, speravo che proprio per questo si presentassero più membri del consiglio dei Sette Saggi.
    Riconosco Baghero e Mushu, che da pochi anni ricopre con molto valore il ruolo che fu di Janki, entrambi Eremiti del Deserto, come me.
    , ci fu un silenzioso cenno di saluto da parte di entrambe le creature chiamate in causa, prima che il Fennec continuasse.
    La piccola Akane, invece, è stata mandata come emissaria della stirpe dei Felini, mentre Badassanu, la Testuggine del Deserto, si è unito a noi anche per fare le veci dell'Eremita di Saban'Na ancora in addestramento, il giovane Zou Terzo., continuò verso la gattina rossa, che sbadigliò appena, e poi verso la grossa tartaruga.
    Scettu, 'ca sugnu., biascicò sibillino il grosso rettile con la cresta.
    Ancora una volta, Goragiro purtroppo non si è potuto unire a noi.
    L'assenza di Arumajiro, infine, è il motivo per cui siamo qui.
    , avrebbe continuato, prima di guardare verso uno dei restanti ingressi laterali, Kigeki-chan, vai a chiamarli., avrebbe chiesto quindi al più giovane dei Fennec, che, prontamente, si sarebbe alzato ed avrebbe raggiunto il punto indicato, conducendo due persone al centro dell'arena.
    Uno era un ragazzetto vestito come i nomadi del deserto, l'altro (forse sorprendendo Masa-san) ero io, che arrivai con la tartarughina Myk sulla testa.

    [...]

    Voi direte: "Fudoh, che ci fai in una montagna dal nome improbabile in mezzo al deserto di Suna?", buona domanda.
    Facciamo un attimo un passo indietro, vi va?
    Ero a Kiri, diviso fra il lavoro in Ospedale ed i progetti che stavo pianificando con Mamma-Tsu, la tartarughina anziana bianca che avevo di recente conosciuto a Genosha, quando Ijapa-sama, il grande Saggio della Valle del Guscio, mi chiese di andare nel deserto di Suna, in aiuto di Badassanu.
    Ve lo ricordate? Immagino di sì, dato che si trovava già nell'arena, era il gigantesco tartarugone crestone che avevo conosciuto anni prima, proprio nell'Anarouch, ma con cui non ero riuscito a legarmi adeguatamente per poterlo richiamare.
    Ovviamente, da bravo Guardiano della Valle, accettai la richiesta e partii, portando con me Myk, che, come me, aveva già conosciuto il suddetto crestone e diceva di aver studiato il suo bizzarro dialetto assieme con Tong.
    Per questo mi trovavo ad Anarouch e nella tana dei Fennec, arrivandoci qualche ora prima del mio amico sunese e lì avrei atteso, assieme al tizio, che con me fu introdotto nell'arena.

    [...]

    Ciao Masa-san, piacere di vederti!, furono le mie prime parole, entrando nell'arena, Badassanu-san, piacere di rivedere anche lei!, avrei aggiunto poi verso il tartarugone.
    Ragazzo del Guscio, vai a sederti vicino alla Testuggine del Deserto., mi avrebbe invitato a quel punto il Fennec con il kimono, prima di rivolgersi all'altro presente, che subito si presentò.
    Il mio nome è Ryota e faccio parte della tribù dei Pakku, come Alladin, che ci guida da quasi cent'anni e che è legato fortemente ad Arumajiro., esordì il ragazzino, mentre mi andavo a sedere e mi guardavo intorno con un dubbio: ero forse l'unico a non sapere chi fossero i Pakku?
    Alcune settimane fa, ero uscito dal villaggio assieme ad Alladin ed altri amici quando fummo attaccati da strane scimmie, capaci di parlare ed usare il chakra.
    Io sono riuscito a fuggire e ritornare al villaggio, ma, solo dopo qualche ora, anche Alladin e gli altri sono ritornati e sembravano non ricordare né l'attacco, né le scimmie.
    , si fermò un attimo, guardandosi attorno, sembrava spaventato.
    Fu a quel punto che il piccolo Fennec si rifece avanti: Non esistono clan di Scimmie fra le creature del Deserto: temevamo che vi fosse Kan ed i suoi Kubomi dietro tutto questo, ma le uniche scimmie al suo servizio, da ciò che sappiamo, sono state sconfitte anni fa., discorso che mi riportò alla mente dei ricordi di quando incontrai Myk e Lio nel Paese del Thé, E poi c'è dell'altro.
    Fu Ryota a riprendere la parola: Esatto, a poco a poco molte più persone nella tribù iniziarono ad agire in modo confuso, sembrava quasi avessero dimenticato dettagli del passato.
    E poi sono arrivati degli strani tizi: pensavo fossero evocazioni del Deserto, o di altre parti, ma c'erano anche delle creature che non sapevo catalogare con nessun animale a me noto e, soprattutto, c'erano degli uomini-scimmia con loro.
    , iniziò a raccontare, per poi singhiozzare, fermandosi.
    Esatto: le scimmie non erano, a quanto sembra, evocazioni, ma qualcosa di diverso, non dell'Anarouch, forse una tribù che però lo conosce., continuò il Fennec.
    E qualche giorno fa, i pochi Pakku che sembravano più confusi e smemorati, hanno fatto allontanare il resto di noi, per dare asilo sia a questi uomini scimmia, sia ad altre strane creature e persino alcuni predoni che mi ricordavano quelli che ci avevano attaccati anni fa., concluse Ryota.
    E' stato così che, non appena ho scoperto ciò che era successo ai Pakku e della scomparsa di Arumajiro assieme a loro, ho organizzato una riunione dei Saggi e degli umani a noi legati.
    Purtroppo non sono riuscito a contattare né il Rosso, né il suo compare sotto steroidi.
    Quindi ci siamo rivolti agli altri nostri conoscenti: il giovane Shokuto e, su suggerimento di Badassanu, anche il Guardiano della Valle del Guscio.
    , s'intromise Daikenjin, prima che il grosso felino nero saltasse vicino al vecchio con il kimono.
    Basta con le ciance, vuoi? Il piano è semplice: io condurrò voi due, umani, assieme ai Suricati ed alle tartarughe fin da Arumajiro ed i Pakku, grazie al mio olfatto, poi starà a voi liberare il villaggio, chiaro? Ci sono domande?, chiese il grosso felino.

    Alzai la mano: Chi è questo Arumajiro? Chi sono i Pakku? E tutti questi tizi qui? Siete tutti Eremiti? E che cosa sarebbe questa tribù degli Uomini Scimmia?, domandai, ricevendo una ben nota reazione: un'alzata di occhi da parte del Fennec e del gattone nero... le stesse che di quando in quando mi dava anche Ijapa-sama, sapete?

    C'era la bambina che balbetta, sicuri che non vogliamo lei al suo posto?, avrebbe domandato Daikenjin verso Akane, ma fu Badassanu a parlare: 'mpari Ijapa sa senti cu chissu, maKari ju 'maafiru., esclamò con tono sicuro il crestone, peccato che di tutte quelle parole capii solo il nome di Ijapa-sama.
    I fennec, i suricati e gli altri si guardarono l'un l'altro, forse confusi? Forse anche Masa-san era confuso? Sicuramente io lo ero, tant'è che guardai verso Myk sulla mia testa.
    Credo abbia detto di avere fiducia in te, Fudoh-chan, mi spiegò la tartarughina.
    Oh, grazie Badassanu-san!, esclamai verso il crestone, sorridendogli cordiale.
    Ho parlato con la tribù dei felini: non hanno intenzione di suggerire il cucciolo dei Nekki, è ancora troppo acerba, ci dobbiamo far andare bene lo straniero delle tartarughe., spiegò Baghero, prima di voltarsi verso Masa-san, Ragazzo dei Suricati, tu hai domande?, a quel punto stava al mio parigrado parlare.
     
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    La Riunione degli Eremiti

    Chapter I




    E tu cosa ci fai qui? Aveva esclamato Masayoshi, con un asciugamano attorcigliato sul capo e il torso avvolto da spesse fasce bianche. Sull'uscio della sua modesta dimora vi era Tsuneyo. Non si trattava di un ninja, bensì di un suricato, che sebbene sembrasse piccolo a una prima occhiata, in posizione eretta superava in altezza il chunin di ben dieci centimetri. Non era la prima volta che la creatura del deserto lo raggiungeva a Suna, ma rispetto alle occasioni precedenti, quel giorno aveva optato per una presentazione più convenzionale.
    Devi partire subito con me. Affermò serio, senza lasciare spazio ad alcuna domanda di cortesia.  
    Qualcosa di grave?
    Non lo so nemmeno io, ma mi è stato ordinato di venirti a prendere e di metterci in viaggio subito. Non lo aveva mai visto così serio. Il chunin annuì, chiuse la porta davanti al naso della creatura e la riaprì tre secondi dopo, con addosso l'uniforme da chunin, il coprifronte, il mantello e tutte le sue armi.

    Lontano da sguardi e orecchie indiscrete, appena fuori dalle mura di Suna, Tsuneyo rivelò che la convocazione proveniva direttamente da Mushu in persona, per una questione urgente che riguardava tutti e Sette gli Eremiti dell'Anarouch.


    [...]


    Un vecchio detto sunese recita: nell'Anaoruch non vi sono strade né taverne.
    Nei frequenti viaggi che aveva intrapreso nell'arido deserto che dai confini del Fuoco si estendeva fino alla zona Ovest del Continente Ninja, il giovane chunin aveva imparato a orientarsi osservando la posizione del sole o delle costellazioni che risplendevano nel cielo notturno. Quando Suna scomparve alle loro spalle, Masayoshi capì che la loro destinazione non erano le grotte rocciose abitate dai suricati.
    il sole invernale era di gran lunga più clemente di quello estivo e la loro marcia proseguì senza soste. Camminarono per circa metà giornata, uno affianco all'altro, in un silenzio carico di tensione che veniva spezzato dalle improvvise raffiche di vento sabbioso provenienti da Ovest. Il loro piccolo viaggio terminò ai piedi di una bizzarra montagna che si sviluppava più in lunghezza che in altezza. Era apparsa all'orizzonte nelle ultime due ore di viaggio, luminosa come un faro acceso a notte fonda. Sul versante da cui erano giunti, le pareti dai contorni irregolari apparivano lisce come specchi a causa dell'azione abrasiva generata dal vento. Della vegetazione era riuscita a farsi spazio tra le insenatura delle rocce.
    Ad accogliere il duo attendeva l'anziano dei Fennec, vestito con una lunga tunica color viola. Masayoshi lo aveva già incontrato prima, ma come spesso accadeva con le creature del deserto, non ne ricordava il nome.

    CITAZIONE

    Ben ritrovato, giovane evocatore di Suricati, piacere di rivederti e benvenuto al Monte Hitozatohanareta, la casa dei Fennec. Anche se mi sarei augurato di ospitarti qui per eventi più piacevoli.


    Tsuneyo non era il solo ad essere preoccupato; dietro al sorriso dell'anziano Fennec con cui aveva dato il suo benvenuto allo Shokuto si celava profonda inquietudine.
    Nessun problema. Vedrò cosa posso fare. Rispose, cercando di mostrarsi il più disponibile possibile. Alzò lo sguardo sulla montagna dal nome impronunciabile.
    La casa dei Fennec si trovava all'interno, nel complesso di stanze e corridoi che quelle creature simili a volpi avevano scavato nella roccia.
    L'anziano invitò il duo a seguirlo in fila indiana in un cunicolo stretto ma sufficientemente alto da non costringere Masayoshi ad avanzare a quattro zampe.
    Fu come entrare in una cella frigorifera. La quasi totalità degli individui avrebbero goduto di tale freschezza, ma non lo Shokuto, che sotto il sole del deserto amava sdraiarsi come una lucertola.
    Qui fa proprio freddo... Protestò tra sé e sé, strofinandosi le mani davanti al viso.
    Speriamo che abbiano un camino. Non dovette attendere molto per poter ammirare una tipica sala in stile Fennec.
    Daikenjin li aveva condotti in una sala semi circolare, con tre ingressi distinti, una zona centrale illuminata da alcune torce appese alle pareti, e gli spalti a quattro livelli che correvano lungo tutta la parete opposta a dove il trio era appena entrato. La convocazione era stata estesa ad altre creature. Guardandosi attorno, Masayoshi pensò di trovarsi in uno zoo. Disteso sulla fredda roccia, un felino dal manto nero si stava leccando una zampa, e a poca distanza dal bestione una gattina interamente rossa attendeva con impazienza di conoscere il motivo della sua convocazione. Vicino agli spalti vuoti, a qualche metro da una tartaruga dall'aria scontrosa e con una bizzarra protuberanza sul capo, quattro suricati della squadra d'assalto dialogavano con una solenne creatura dalla testa rossiccia come il fuoco.
    Mushu-sama. Era chiaro che quella fosse la famosa capoclan dei suricati. La sua figura - non proprio femminile - era avvolta in un lungo kimono nero, realizzato con un tessuto pesante diverso da quelli prodotti nel Continente Ninja. Simbolo del suo ruolo di comando sulla famiglia dei suricati, un pesante copri-spalle in pelo di iena le cingeva la base del collo e le spalle.
    Il giovane ninja la fissò a bocca aperta per lo stupore. Prima di quell'incontro, aveva immaginato la capoclan dei suricati come una nonna, una figura saggia e anziana in grado di suggerire e guidare una società complessa come quella dei suricati. Sebbene Koinu gli avesse descritto la forza e il carisma possedute da Mushu, testardo com'era, lo Shokuto aveva continuato a raffigurarsi Mushu come un anziana saggia sempre circondata da cuccioli e guardie del corpo.
    La capoclan dei suricati era una vera e propria guerriera. Il suo sguardo penetrante emanava un'energia decisa e risoluta. Le battaglie le avevano privato dell'occhio destro e di almeno metà orecchio sinistro. Dietro la sua spalla destra, spuntava un elsa decorata con strisce di pelle rossa e placche d'oro.
    CITAZIONE

    Se vuoi, ragazzo, puoi sedere con le creature a cui sei legato.


    Oh sì, certo. Si avvicinò alla comitiva alzando il braccio in segno di saluto.
    Finalmente ci incontriamo Mushu-sama. È un onore. Sussurrò, a pochi passi dalla capoclan. Abbassò il capo in segno di rispetto ed attese una sua risposta.
    Dentro la corazza di risolutezza e serietà vi era un animo gentile?
    Qualunque fossero state le parole rivolte allo Shokuto, il Fennec avrebbe interrotto ogni possibilità di dialogo.

    CITAZIONE

    Amici, vorrei dire di essere lieto di vedervi qui, ma le circostanze non sono affatto piacevoli.
    Anzi, speravo che proprio per questo si presentassero più membri del consiglio dei Sette Saggi.
    Riconosco Baghero e Mushu, che da pochi anni ricopre con molto valore il ruolo che fu di Janki, entrambi Eremiti del Deserto, come me. Ancora una volta, Goragiro purtroppo non si è potuto unire a noi.
    L'assenza di Arumajiro, infine, è il motivo per cui siamo qui.,
    Kigeki-chan, vai a chiamarli


    Masayoshi incrociò le braccia al petto, curioso di sapere non solo chi avrebbe varcato la soglia della stanza a forma di arena, ma cosa avrebbe avuto da dire agli eremiti lì presenti. Si trattava di prigionieri, esploratori o evocazioni in possesso di informazioni che riguardavano Arumajiro?
    FUDOH-SAN..?! Si levò un grido in mezzo al gruppo di suricati. Lo Shokuto non riuscì a trattenere il suo stupore quando vide il suo amico kiriano avanzare verso l'anziano Fennec con la sua solita aria strambalata. Perché si trovava lì? Non aveva catene né ai piedi né ai polsi, e dal saluto che il kiriano aveva rivolto a lui e alla tartaruga dalla lingua incomprensibile, non sembrava essere uscito da una prigione.
    Sempre felice di vederti Aggiunse, ancora sorpreso di aver incontrato Fudoh in una riunione segreta tra gli Eremiti del Deserto. Da ciò che lo Shokuto sapeva, le trame che interessavano l'Anarouch erano sconosciute persino al Kazekage. Quando il Fennec invitò Fudoh a sedersi affianco alla tartaruga, il coinvolgimento del kiriano in quella storia fu più chiaro, infatti, sin dalla prima missione che avevano concluso con successo, egli sapeva del legame tra Fudoh e le tartarughe.
    Da quando le tartarughe vivono nel deserto? Chiese a bassa voce a Tsuneyo, mentre l'altro ragazzo che aveva fatto il suo ingresso in sala insieme a Fudoh si presentava come un membro della tribù dei Pakku.

    Tra i punti di forza di Masayoshi non vi era l'intelligenza. Ormai era chiaro persino allo stesso Jinchuuriki. Ma quando il ragazzo dei Pakku parlò di bizzarre creature, strani tizi e predoni che non provenivano dal continente ninja, il chunin sentì il cuore accelerare i propri battiti.
    Dove si trova questo villaggio? Chiese a gran voce, interrompendo il racconto e l'intervento dell'anziano Fennec,. Se la risposta avesse fatto pensare all'Ovest, Masayoshi avrebbe sentito l'eccitazione pervadergli ogni centimetro del proprio corpo. Aveva un grosso conto in sospeso con i Kijin. Sebbene avesse messo da parte il desiderio di vendicarsi per il massacro della sua tribù di appartenenza, uno dei sogni del Jinchuuriki consisteva nella liberazione dei territori occupati da quei fanatici guerrieri. Erano passati quasi sette anni dal suo arrivo a Suna e più volte, specie dopo gli eventi all'abete, si era chiesto se fosse giunto il momento di sottoporre quel suo desiderio al consiglio di Suna.
    Lui era e rimaneva l'arma e lo scudo del villaggio della Sabbia.
    Al termine del briefing, la pantera balzò affianco al Fennec e rivelò ciò che sarebbe stata la risposta degli Eremiti a quell'evento: una missione d'infiltrazione e indagine nel villaggio dei Pakku, con il recupero dell'armadillo. I due ninja incaricati di scoprire la verità sullo strano comportamento dei Pakku sarebbero stati Masayoshi e Fudoh.

    CITAZIONE

    Ragazzo dei Suricati, tu hai domande?


    I Pakku ..diciamo impazziti...vi hanno allontanato con la violenza? Si rivolse al superstite, senza aggiungere il perché di quella domanda. Sarebbero stati costretti a sguainare le armi contro di loro? Questi uomini-scimmia che si sono insediati al vostro posto hanno un capo? Qualcuno che potremmo colpire durante l'infiltrazione? Fece una breve pausa, poi aggiunse.
    Dove potremmo trovare i Pakku che sono stati scacciati se abbiamo bisogno di più informazioni su Arumajiro?







     
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    I Pakkun

    E l'Armadillo



    Mushu osservava con un sorriso gentile Masayoshi, che poi le si avvicinò, salutandola con un inchino, dentro la montagna dei Fennec.
    E' un piacere conoscerti ufficialmente, giovane Shokuto, in te rivedo molto di tuo nonno e sono lieta della tua presenza qui.
    Il consiglio dei Saggi ti riconosce valore, io per prima ti riconosco valore, ragazzo: grazie a te la faida con i Manti Neri si è risolto e l'ombra di Kan si è allontanata dalla tribù dei Suricati.
    Ora sono desiderosa di vedere quanto altro saprai fare per il Deserto che, so, ti è tanto caro.
    , esordì gentile l'anziana creatura nel suo elegante kimono.
    La chiacchierata, però, fu interrotta dalle parole di Daikenjin, dal mio ingresso in scena, che stupì Masa-san e da tutto ciò che successe dopo.

    Tsuneyo, non visto, fece un cenno positivo alla domanda del Jinchuuriki sulle tartarughe nel deserto: Non ne so tanto, ma il grosso testone lì, dal dialetto strano è giunto anni fa da un luogo lontano e si è addestrato a Saban'Na, la terra dell'Eremita Zo Secondo., bisbigliò il piccolo suricato al suo evocatore, prima che la discussione andasse avanti.

    La successiva domanda di Masayoshi, invece, fu verso l'anziano Fennec, che parlò paziente: I Pakkun sono una popolazione nomade, il loro villaggio si trova sul guscio di Arumajiro, vivono da secoli in simbiosi: è sempre il capo del villaggio ad essere il suo... , il fennec si voltò verso Ryota: Alladin si definisce l'attendente di Arumajiro, o, talune volte, la sua Voce., completò il giovane.
    Esatto. Tutti noi eremiti abbiamo un nostro rappresentante: i Fennec hanno il Konen'nin, Arumajiro ha la sua Voce e via dicendo così.
    Ad ogni modo, per rispondere alla tua domanda: il villaggio si trova sopra il guscio del nostro compagno Eremita, quindi trovato l'uno, troverete anche l'altro e salvato uno, sarà salvato anche l'altro.
    , concluse, prima di riprendere il discorso interrotto.

    Le successive domande di Masa-san, fatta alla richiesta del felino nero, portarono Ryota a parlare di nuovo: Noi pakkun siamo una tribù nomade e pacifica, siamo esperti nel curare, non nel ferire. Commerciamo, non combattiamo.
    Quando Alladin ed altri compagni hanno alzato la voce e ci hanno minacciato, abbiamo scelto di seguire quello che ci dicevano, anche perché le creature con loro erano davvero pericolose, o almeno lo sembravano.
    , sembrava spaventato anche solo al ricordo, se volete il mio parere, ma egualmente continuò a rispondere alle successive domande.
    Sì, c'era un tipo che comandava, persino Alladin, irruento com'era diventato, ascoltava le sue parole.
    Erano un uomo scimmia con il pelo leggermente più scuro, non conosco il nome, ma tutti si inchinavano vedendolo arrivare, tranne gli strani animali, che, comunque, gli si rivolgevano evidentemente con rispetto.
    , ricordò ancora.
    Fu poi Daikenjin a rispondere all'ultima domanda: Il resto dei rifugiati si trova al Monte Hitozatohanareta, se volete incontrarli e parlare con loro, prima di partire., spiegò.

    Con quelle ultime risposte, a meno di ulteriori domande di Masayoshi, la riunione si poté dire conclusa.

    A quel punto, mi avvicinai alla posizione dove si trovavano i suricati, con Myk sulla testa ed il massiccio Badassanu che mi camminava dietro.
    Masa-san!, esclamai come saluto, Posto bizzarro questo, devo dire! E hai visto tutti gli animali pelosi che ci stanno qui nel deserto., quindi mi fermai e guardai i suricati, sentivo la tartarughina agitarsi sopra la mia testa, Senza offesa, è che sono abituato fra Elmo-san che evoca pipistrelli, Bendino-chan con quel suo brutto corvaccio, poi di recente con lo Yakushi-sensei sono finito in una situazione di lucertole ed insetti... c'era anche un Lunare., mi fermai, sorrisi, Scusate, sto divagando. Dicevo, sono più abituato ad evocazioni con le squame, che non come voi., ammisi accennando un pò di imbarazzo.
    E per fortuna che non m'ero messo a parlare dei miei famigliari.

    Loquace il tuo amico, giovane Shokuto, decisamente., commentò con un tono bonario Mushu, la suricata in kimono, prima di rivolgersi a Badassanu dietro di me.
    Sempre un piacere rivedere un ospite di Saban'Na, Testuggine del Deserto, spero vada tutto bene nella grande Oasi., esordì.
    'Cià putemu fari. Zu è 'npicciriddu piuora, ma stavi mparannu bonu.
    Nu ionnu pigghierà u post iso patri, pauora ci damu tutti 'na manu.
    , rispose con il suo dialetto poco chiaro.
    Presi Myk fra le mani: Traduci per favore?, gli chiesi.
    Dice che vanno avanti e che...Zu? E' un bambino, o credo piuttosto un cucciolo, che sta ancora imparando, ma un giorno sarà al posto del padre? Per ora, comunque, tutti stanno facendo la loro parte., spiegò la tartarughina, prima che me lo riportassi davanti agli occhi.
    Badassanu-san è stato molto più sintetico., commentai verso la tartarughina, Spiritoso, Fudoh-chan.

    Un colpo di tosse della suricata ci riportò al presente: Concentriamoci sul problema di Arumajiro-sama, va bene?
    Ben detto, Mushu-sama., s'intromise il grosso felino, avvicinandosi a noi, Se volete fare delle domande agli altri rifugiati, vi suggerirei di farle al più presto, così poi potremo partire., concluse verso Masa-san e me.
    Ovviamente, il ninja di Suna avrebbe potuto anche fare domande tanto a me, o Daikenjin, o Baghero, Mushu e chiunque altro nella sala (persino Badassanu, se avesse voluto).

    Per parlare con i rifiugiati, ci condussero fino ad un'ampia sala con tante stanze scavate nella roccia, quasi un alveare, per quel che vedevo, un alveare al momento affollato da dei bambini.
    Hanno abbandonato tutti i Pakkun più giovani, come te, Ryota?, chiesi al Pakkun che accompagnava me ed il chunin di Suna, vedendo quello strano agglomerato di rifiugiati.
    Noi non invecchiamo come voi., esordì l'interessato, Invecchiamo un anno ogni 10 dei vostri., spiegò quello che sembrava avere nemmeno dieci anni in totale.
    Masa-san avrebbe avuto modo di fare tutte le domande che voleva ai Pakkun lì riuniti, ma in generale, a meno di richieste diverse, avremmo avuto, intanto, un pò di dettagli utili su cosa aspettarci.
    Arumajiro era legata al chakra della sua "Voce" e di chiunque avesse il controllo della sua sala del Cuore.
    In effetti, se si riuscisse a far rinsavire Aladdin, o allontanarlo dalla sala del Cuore, qualcuno potrebbe chiedere ad Arumajiro di scacciare quella gente strana, il suo chakra si disperderebbe dovunque nel villaggio, allontanandoli., spiegò Ryota.
    Quindi, Masa-san, se uno va alla ricerca del capo degli uomini scimmia, l'altro dovrebbe liberare questo Cuore, a meno di trovarlo proprio lì., valutai, verso il mio amico sunese.
    In ogni caso, avremmo avuto informazioni provenienti da più fonti, ma che riunivano i nemici in tre tipologie: uomini dall'aspetto scimmiesco, uomini normali e poi delle strane creature animali.

    [...]

    Alla fine ci saremmo mossi sul grosso felino.
    Io, Myk, Badassanu-san, Masa-san ed alcuni dei suricati: non ci sarebbe voluta più di una giornata per raggiungere le tracce dell'armadillo, grossi fori nel terreno, fatti dai suoi piedi che avanzavano in una precisa direzioni, difficili da non vedere, una volta riconosciuti.
    Che faremo una volta arrivati? Hai un piano, Masa-san?, avrei chiesto, attendendo un parere dal mio compagno in quella missione inaspettata.
     
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    Presentazione e sulle tracce di Arujimaru

    Chapter II - Nel Deserto dell'Anarouch




    Mushu-sama gli riservò parole al miele e, imbarazzato dai complimenti ricevuti, le guance del ragazzo acquisirono sfumature rossastre.
    Il deserto è la mia casa. Confermò, con la mano destra dentro ai capelli colmi di sabbia.

    [...]



    Non ricordavo nulla su Arumajiro. Commentò tra sé, colpendosi la testa con la mano sinistra. In realtà, nella precedente missione nell'Anarouch per conto di Mushu, nessuno gli aveva rivelato che all'interno di Arumajiro ci fosse un villaggio. Gli avevano svelato, invece, che quest'ultimo fosse il più vecchio tra i Saggi. Se il paese abitato dai Pakku era stato controllato da soggetti estranei, significava che anche Arumajiro era caduto in mano nemica. Solo con quell'informazione, Masayoshi comprese in pieno la preoccupazione degli altri Eremiti.
    Chissà quanto sarà grande. Si chiese, pensando a un armadillo che poteva ospitare su di sé un intero villaggio.
    Fudoh lo aveva raggiunto e al suo saluto Masayoshi rispose porgendogli la mano.
    Ciao Fudoh-san. Non pensavo proprio di trovarti qui. Posò il suo sguardo allegro sulla piccola tartaruga che era appena sbucata dalla testa dell'ex barbone.
    Qui ci sono i più belli dell'Anarouch ahah Rise della sua stessa battuta, sicuro che nessuno avrebbe frainteso quella risata in un clima teso e preoccupato.
    Nel deserto, lo ammetto, la maggior parte degli animali sono orrendi e pericolosi. Lo avvertì, immaginandosi l'espressione di Fudoh davanti a una mandria di scorpioni, lombrichi e cavallette, ottime da consumare dopo averle abbrustolite.
    Le tartarughe sono proprio belle. Aggiunse, senza azzardarsi ad accarezzare il guscio della tartaruga che parlava una lingua incomprensibile. La voce roca e incline alla vocale "u" lo metteva in soggezione. Le poche volte che aveva detto qualcosa, sembrava come sul punto di azzannare qualcuno. Tra le due tartarughe presenti, con quel complimento, Masayoshi si era rivolto principalmente a Myk, che aveva già incontrato in passato.
    L'intromissione di Mushu nella discussione impedì al ragazzo di continuare la chiacchierata con Fudoh. Con le parole inghiottite a forza, lo Shokuto sobbalzò e si affrettò a fare le presentazioni.
    Mushu-sama, lui è...il mio migliore amico. Ammise, con un po' di imbarazzo, indicandogli con la mano destra il giovane Fudoh, ma la donna suricata sembrò interessarsi a Badassanu, menzionando un certo Saban'Na, Testuggine del Deserto. Con le braccia scese ai lati del busto, Masayoshi ascoltò il resto della conversazione, interrotta dalla stessa Mushu-sama, che forse aveva visto qualche sguardo non proprio simpatico.
    Avevano altro a cui pensare.
    Si avvicinò a loro il grosso felino.

    CITAZIONE

    Se volete fare delle domande agli altri rifugiati, vi suggerirei di farle al più presto, così poi potremo partire.


    Sì, procediamo.

    Furono condotti in una diversa zona della montagna, scavata dai Fennec in modo che avesse una forma ad alveare: sulle pareti si aprivano diverse celle, di piccole dimensioni, dentro le quali si erano sistemati i profughi. Ciascuna cella era illuminata da una torcia di legno secco dallo scarso potere calorifero. Al loro interno vi erano esclusivamente bambini, dai cinque ai dodici anni circa, troppi per il numero di adulti presenti.
    O quest'ultimi erano rimasti tutti su Arumajiro oppure erano stati condotti in un altro luogo. Davanti a tutti quei profughi, la mente dello Shokuto si riempi di immagini, suoni e odori di quella terribile notte che aveva rivissuto troppe volte. Con enorme sforzo riuscì a scacciare via i ricordi e a concentrarsi sulla missione. Se i Kijin avevano preso il controllo di Arumajiro, doveva essere lo Shokuto ad annientarli.  Intanto, con la sua domanda, Fudoh aveva appena ricordato allo Shokuto come i Pakku crescessero molto lentamente.
    Quel bambino che aveva l'aspetto di un dodicenne aveva quattro volte la sua età!
    Colloquiò con numerosi Pakku e i loro incontri furono di breve durata. Quasi tutti risposero ai dubbi del Jinchuuriki con gentilezza e con pazienza, ma fu chiaro a lui, e sicuramente anche a Fudoh, che dietro quei sorrisi si celavano dolore, sgomento e paura per ciò che era accaduto ad Arumajiro e ai Pakku manipolati. Il Jinchuuriki chiese di sapere quanti uomini scimmia ci fossero, se ci fosse un modo per far rinsavire i Pakku e se l'entrata nel loro villaggio fosse accessibile in qualche preciso modo che i due ninja avrebbero dovuto sapere.
    Al termine della loro attività investigativa, egli seppero che Arumajiro era legato al chakra della sua "Voce" e di chiunque avesse il controllo della sua sala del Cuore.
    O qualcun altro è diventato la Voce di Arumajiro o la Voce è stata soggiogata in qualche modo. Avrebbero dovuto scoprirlo una volta giunti nel Villaggio dei Pakku.

    [...]



    Qui si che si sta meglio. Esclamò Masayoshi, rivolgendosi a Fudoh e a tutta la ciurma che aveva trovato spazio sulla groppa dell'enorme felino. Dalla cella frigorifera erano stati catapultati in un forno bollente. Il sole picchiava forte e la sabbia rifletteva su di loro parte della sua radiazione.
    Con le braccia alzate, il chunin respirò a pieni polmoni l'aria incandescente che gli accarezzava il volto, il collo e agli arti. Si era così abituato alla sabbia in sospensione da non percepirla più.
    Chi è questo Yakushi-sensei, Fudoh-san? Avrebbe chiesto durante il viaggio, giusto per poter scambiare qualche parola e tenersi aggiornato sulla vita del suo caro amico.

    [...]


    Come riesci a percepire Arumajiro-sama? Dopo poco meno di un giorno di viaggio, intervallato da qualche sosta, il felino li condusse nelle vicinanze di Arumajiro. Sulla calda sabbia del deserto, il più Saggio tra gli Eremiti aveva generato enormi voragini. Affacciandosi, si rischiava di svenire se si soffriva di vertigini.
    CITAZIONE

    Che faremo una volta arrivati? Hai un piano, Masa-san?


    Il Jinchuuriki ci pensò un momento. In realtà, nei silenzi che avevano scandito quel piccolo viaggio, Masayoshi aveva riflettuto su una possibile strategia.
    jpg
    Io direi di entrare e capire come diventare la Voce di Arumajiro, in modo da poter dialogare con lui. Avrebbero avuto bisogno di un Pakku sano. Dovremmo cercare Aladdin, ma sarà sicuramente ben sorvegliato. Sul suo volto si accese un ghigno.
    Direi di entrare insieme nel villaggio sotto Henge, così da infiltrarci nei Pakku rimasti, ma dobbiamo prepararci all'eventualità che ci trovino subito qualora la Voce condivida i pensieri o i sensi di Arumajiro. Se così non fosse, cerchiamo di capire dove sia questa stanza del Cuore, dove dovrebbe...forse...esserci Aladdin, e quando ne siamo sicuri potrei affidare a te il recupero, visto che sei medico. Far prendere il controllo di Arumajiro a un kiriano? Ascoltando quelle parole, forse Baghero sarebbe stato stroncato da un infarto.
    Io attirerò l'attenzione dei nemici. Esclamò in modo deciso. Il piano appariva raffazzonato anche allo Shokuto stesso, ma per un motivo più che comprensibile, ciò che aveva importanza per il chunin era schiacciare quei nemici che, con alta probabilità, sarebbero stati i Kijin.
    Tu hai idee migliori? Chiese, sicuro che Fudoh fosse in grado di trovare un piano migliore.  A ogni modo, il primo obiettivo era chiaro: trovare Arumajiro ed infiltrarsi senza farsi scoprire. 



       

    Masayoshi Shokuto

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
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    • Precisione: 600
    Chakra
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    Slot Difesa

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    Falce dei Kaguya


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    Il piano per Arumajiro

    Le informazioni e le idee



    Vi dirò, eravamo ancora all'inizio della missione e già Masa-san mi aveva lasciato senza parole, e quasi commosso.
    Quando mi avvicinai a lui, infatti, dapprima fece i complimenti alle tartarughe, il ché mi fece sorridere mentre sentivo Myk agitarsi sulla mia testa e Badassanu alle mie spalle fare uno sbuffo di approvazione alle parole del sunese.
    Poi, però, disse qualcosa che mi colpì ancora di più: mi definì, rivolgendosi a "Mushu-sama", come il suo miglior amico.
    Grazie Masa-san!, esclamai sorpreso, quasi commosso, l'avrei anche abbracciato, non fosse stato per l'arrivo del grosso gattone fuorimisura, che ci condusse dal resto dei Pakkun rifugiati in quella montagna.

    I "giovani anziani", se mi permettete questa descrizione, risposero alle domande del mio amico sunese e ci riferirono che c'erano almeno 5 uomini scimmia, più altri 4 banditi e le tre strane creature che non sapevano catalogare.
    Sul far rinsavire i Pakkun rimasti indietro, dalle varie informazioni che ottenemmo, io ebbi un dubbio: Può essere che siano vittime di qualche Jutsu, Masa-san? Magari, non so: un fuuinjutsu che li spinge a fare quello che gli dicono, o un genjutsu? O qualcosa di simile?, ipotizzai, anche perché era strano che una buona parte di quella gente si fosse così, improvvisamente, ritrovata a voler abbandonare i loro compagni, dopo un secolo buono a quel che capivo, per allearsi con dei perfetti sconosciuti.

    Per quel che riguardava invece l'accesso al villaggio, fu Ryota a mettere insieme le informazioni della sua gente: Il villaggio si estende sul guscio di Arumajiro, poco oltre il centro dello stesso si dirama in cerchi concentrici con le nostre tende.
    Saranno 4 cerchi almeno.
    Al centro di tutto, c'è la grande piazza comune, mentre poco oltre i confini del villaggio, quasi alla base del collo di Arumajiro, c'è la Sala del Cuore con il nucleo di contatto.
    , ci spiegò, dandoci anche una vaga mappa della conformazione della carapace (gli armadilli hanno la carapace come le tartarughe?) dell'eremita gigante.
    Ricordo ancora, quando più di dieci anni fa, dei predoni ci rapirono: Hoshi, l'Eremita Rosso, e quel matto del suo amico tutto muscoli e fulmini arrivarono dall'alto a salvarci.
    Noi eravamo tenuti tutti prigionieri nella piazza ed il Rosso venne a salvarci da solo, mentre il suo amico liberava la sala della Voce.
    , accennò con lo sguardo quasi sognante, mentre io rivolgevo uno sguardo perplesso al chunin di Suna.
    Sono stati già rapiti dieci anni fa? Non hanno fatto niente per proteggersi da allora?, bisbigliai con un mezzo sorriso, un pò incerto, mentre Ryota ci narrava di quel salvataggio proveniente dall'alto, di Hoshi con i suoi cloni ed il suo amico che sparava fulmini e fiamme.

    In ultimo, ci diede qualche consiglio più pratico su come muoverci (dato che di volare, almeno per quel che mi riguardava, non ero munito di mezzi): Per entrare al villaggio, potete raggiungerlo arrivando dalla coda, se provaste a salire frontalmente, di certo Arumajiro vi vedrebbe, così chiunque si trovi nella sala della Voce, volendo, potreste salire anche dai fianchi, ma lì il guscio è più scosceso.

    Dopo quelle ultime notizie, la nostra quanto mai bizzarra cricca, formata da due chunin, due tartarughe ed alcuni suricati, fu pronta per andare alla ricerca dell'Eremita Armadillo, tutti sul dorso di Baghero-san, che iniziava l'inseguimento nel deserto.

    [...]

    Non sono molto abituato al clima di queste parti, ma sì, si sta bene all'aperto, è vero tanto qui quanto a Kiri, o in tanti altri posti., concordai con Masayoshi, mentre avanzavamo sul dorso di Baghero che, fortunatamente, con il suo passo svelto, ci faceva arrivare una leggera brezza niente male.
    L'unica altra volta che sono stato da queste parti, mi sono mosso soprattutto di sera: c'era un bel fresco., ricordai, fra una chiacchiera e l'altra con il mio amico sunese.
    Alla sua domanda sullo Yakushi-sensei, risposi con un gran sorriso: E' un ninja, anzi che dico, IL ninja di Oto. E' l'amministratore del suo villaggio e, credo, probabilmente il ninja più forte del continente.
    Gli ho visto sconfiggere da solo elefanti giganti, la prima volta che l'ho incontrato.
    Poi in una missione ha distrutto senza sudare, cosa facile dato il freddo, un iceberg gigantesco prima che si schiantasse contro la nave che dovevamo difendere.
    Più di recente, l'ho accompagnato in un suo viaggio a Genosha, un'isola che si trova nel Paese dell'Acqua, lì ha aiutato delle lucertole, le sue evocazioni, in una lotta contro un bizzarro tizio e gli insetti giganti che evocava.
    Con mio dispiacere, non ho potuto seguire a pieno la magnificenza delle azioni dello Yakushi-sensei, perché nel frattempo stavo aiutando due tartarughe della Valle con un problema con una creatura che ho poi scoperto essere un lunare.
    , ricordai con un pò di disappunto, memore di come ad occuparmi di Macchietta e farlo finire fra i tentacoli del mio parente mezzo matto, non avessi potuto seguire lo scontro di Febh-sama.

    In compenso ho però aiutato appunto Shitsuki e suo figlio Don, due delle creature a cui sono legato., aggiunsi, sentendo subito dopo Badassanu agitarsi dietro di me.
    MaKari Tsumaki canusci? Bravu, bravu!, esclamò il tartarugone crestone dietro di me.
    Eh?, chiesi al piccolo Myk sulla mia testa, Ti fa i complimenti per il tuo legame con Mamma-Tsu e Don., mi spiegò la tartarughina.
    Ah, grazie., dissi a Badassanu, prima di rivolgermi di nuovo al mio amico sunese: Stavo pensando, comunque, che con ci vediamo da quella volta a Tsuya, Masa-san, me ne sono successe parecchie cose bizzarre da allora. A te, invece, com'è andata in questo periodo?, avrei chiesto all'altro.

    [...]

    Riesco a trovare Arumajiro grazie alle mie abilità, ragazzo dei Suricati.
    Ognuno di noi eremiti è legato al chakra naturale e nell'affinare questo legame lo ha reso proprio. Io sono un ottimo cacciatore, ho un olfatto che oserei dire eccezionale, ma mediante le mie doti eremitiche posso fiutare persino il chakra e quello di Arumajiro è molto antico e caratteristico.
    , spiegò il gattone alla domanda del chunin di Suna.

    Quando poi gli chiesi il suo piano, Masa-san stupì tanto me quanto gli altri presenti, proponendomi di occuparmi io della stanza del Cuore e di salvare Alladin ed Arumajiro.
    Non so se riusciremmo ad entrare tutti non visti, specie considerando che Badassanu-san non penso sia una creatura particolarmente furtiva., esordii a quel punto, voltandomi verso il tartarugone, Senza offesa., quello rispose solo con un mugugno.
    Non possiamo, però, nemmeno fare come l'Eremita Rosso e questo suo amico che sparava fulmini e fuoco.
    Io non so né usare cloni, né sono fornito di tecniche di quel genere, ma qualcosina potrei farla.
    , aggiunsi sorridendo, mentre estraevo uno dei chakram.
    Come dici tu: possiamo cercare di confonderci usando l'henge, anche se non conosciamo i volti di nessuno tranne Ryota.
    Però potrebbe servirci un aiutino in questo senso e, magari, creando un pò di rumore, pensavo che potevamo anche ridurre il problema della netta minoranza numerica.
    , avrei continuato, ignaro che Masa-san avesse, tempo prima, conosciuto anche questo Aladdin.
    Se risalissimo da uno dei lati, usando il chakra adesivo e poi Badassanu-san si facesse inseguire per un pò, mentre noi ci confondiamo nel villaggio? Forse potrebbe lasciare un mio regalino per questi predoni, scimmie ed affini che siano. Che ne pensi?, avrei concluso, mostrandogli il chakram che rigiravo fra le mani, Te l'ho detto che sto imparando qualche trucchetto con i fuuinjutsu?, sorrisi ancora una volta.

    [...]

    Se Masa-san non avesse avuto niente in contrario, quando fossimo arrivati abbastanza vicini ad Arumajiro, ci saremmo fermati per gli ultimi preparativi.
    Usiamo l'henge, posso coprire Myk assieme a me e salire assieme, poi ci dividiamo?, domandai al sunese.
    Se hai più di un suricato con te, uno può guidarmi ed uno può seguire te, così ci potremmo anche ritrovare dopo.
    Badassanu-san, intanto, porterà questo fino all'estremità opposta del guscio, cercando di farsi inseguire il più possibile.
    , spiegai, offrendo il chakram al crestone [Fuuinjutsu]
    Ca semu!, esclamò il tartarugone.
    E' felice dell'opportunità ricevuta., aggiunse la tartarughina.
    Mi raccomando, non farla cadere subito, appena tocca terra hai una decina scarsa di secondi., avvisai il crestone, che strinse poi nella bocca uncinata l'oggetto che gli porgeva.

    A quel punto avrei atteso le direttive del chunin di Suna, per poi avanzare insieme ed usare il chakra adesivo per risalire il carapace dell'armadillo, ovviamente, sotto henge, dalla direzione che avesse scelto lui. [Henge]
    Quando fossimo arrivati sul guscio di Arumajiro, avrei atteso le indicazioni di Masa-san.
    SE avesse accettato di far partire alla carica Badassanu, il tartarugone si sarebbe lanciato come una trottola impazzita lungo la carapace, disegnando una linea diagonale per dirigersi più o meno verso la zona sud-centrale. [Badassanu]

    Noi invece? Bé, avrei aspettato indicazioni di Masa-san in tal senso.

    Fudoh

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 675
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    [73,5]/80
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

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    Slot Difesa

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    Slot Tecnica

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    L'incursione ha inizio

    Chapter III - Nel Deserto dell'Anarouch




    Il tempo dedicato ai brevi colloqui con i sopravvissuti permise al team di avere un'idea sul numero di nemici che avevano preso il controllo di Arumajiro. Non pochi, pensò lo Shokuto, in ginocchio davanti a una madre abbracciata ai suoi tre bambini.
    Non possiamo escludere nulla. Sospirò il chunin di Suna, poi aggiunse. Tra le due opzioni, credo sia più probabile un fuunjutsu. Dal suo tono incerto era chiaro che non fosse sicuro della sua affermazione. Sui genjutsu lo Shokuto possedeva solo le conoscenze teoriche che aveva appreso all'Accademia. Se ben ricordava, mantenere attivo un genjutsu ad area richiedeva una quantità di chakra notevole.
    La descrizione del luogo venne fornita direttamente da Ryota, che presenziò a ogni incontro come garante dell'assoluta affidabilità dei due ninja. Il villaggio dei Pakkun si estendeva sull'intero guscio di Arumajiro, ma le aree più importanti erano situate al centro dell'animale cingolato, probabilmente sulla zona più alta, dove vi era la piazza comune, e sulla base del collo, dove invece si trovava la Sala del Cuore con il nucleo di contatto. Con aria divertita, Ryota raccontò di un precedente assalto al vecchio Arumajiro da parte di alcuni predoni e del salvataggio compiuto da Hoshikuzu e da un ninja che Masayoshi non riuscì a identificare dalla sola descrizione del saggio. Quest'ultimo si voltò verso Fudoh con la stessa espressione sorpresa del kiriano.
    Sono stati già rapiti dieci anni fa? Non hanno fatto niente per proteggersi da allora?
    Ricambiò il suo sorriso con un alzata di spalle, a voler dire che non sapeva proprio cosa dire.

    Continuando il giro nelle cavità rocciose scavate dai Fennec, Ryota confermò quanto Masayoshi aveva temuto dopo aver udito la struttura del villaggio.
    Forse ci aspetteranno. Il forse era d'obbligo; molto dipendeva dalle ragioni per cui gli uomini scimmia e i predoni avevano preso il controllo di Arumajiro.
    Se saremo costretti, entreremo da lì. Affermò, preoccupato.

    [...]



    Dagli eventi di Tsuya, Fudoh era rimasto il solito tipo estroverso ed espansivo.
    A gambe incrociate sulla schiena muscolosa dell'immenso Baghero, il Jinchuuriki fu sorpreso di non percepire nelle parole del kiriano alcun cenno di avversione verso il deserto, che per il resto del Continente Ninja era un luogo orrendo e da evitare a ogni costo.
    Febh. Il nome non gli disse nulla. I soli ninja di Oto che aveva avuto il piacere di conoscere erano Hebiko ed Harumi.
    Se questo Yakushi è il ninja più forte del continente devo incontrarlo. Affermò, entusiasta di poter incontrare qualcuno che, in cambio di qualche favore, forse avrebbe accettato di addestrare anche lui. Evidentemente, nell'Anarouch non si erano ancora diffuse le leggende che riguardavano il quattr'occhi (senza lenti) di Oto, il bizzarro tizio che attirava su di sé esplosioni e distruzioni.

    CITAZIONE

    A te, invece, com'è andata in questo periodo?


    Bene, viene da noi e scrocca senza ritegno, turbando le nostre vite. Intervenne Tsuneyo con tono scherzoso, che aveva ricevuto l'ordine da Mushu-sama di seguire Masayoshi e Fudoh. La presenza di Badassanu rendeva necessaria la partecipazione di un suricato autorevole. Prima di salire sulla groppa del puma, il suricato si era assentato un momento per prepararsi alla missione. Tsuneyo faceva parte del corpo di combattimento, la divisione della complessa società dei suricati che aveva il compito sia di difendere il branco sia di occupare nuovi territori, e ogni suricato di quel battaglione doveva indossare un elmo rigido con due corna rosse sangue e due parabracci realizzati con diverse scaglie color sabbia.
    Il suricato sedeva tra Badassanu e il Jinchuuriki.
    Non ha tutti i torti. Sorrise il chunin. Ho svolto poche missioni. Mi sono addestrato nel deserto, lontano da Suna. Rientro al villaggio solo per i vari controlli di routine. Il suo sguardo si perse nelle dune che correvano veloci verso di loro.
    Devo diventare molto più forte di come sono oggi. Affermò dentro di sé, deluso dai pochi progressi che aveva compiuto sulla propria declinazione del Vuoto.
    Ma lo so...ho solo bisogno di tempo. Si disse, come Lianshi gli aveva spiegato anni prima.

    [...]



    Grazie alla domanda rivolta al puma su come quest'ultimo fosse in grado di trovare Arumajiro nell'oceano dorato che si estendeva un area immensa, Masayoshi comprese molto della natura dei Saggi. Non avevano in comune l'amore per la loro casa, come invece il ragazzo aveva sempre pensato, bensì il legame con il chakra eremitico, il cui controllo rendeva ciascuno dei Saggi parte di una singola entità. Ne fu affascinato e per un momento pensò di approfondire la questione, ma l'armadillo era vicino e dovevano ancora definire
    gli ultimi dettagli sull'incursione. Si promise di riparlarne quando avrebbero fatto ritorno nella casa dei Fennec,.
    Si voltò verso Fudoh e ascoltò la sua opinione sul piano d'azione che il chunin di Suna aveva appena terminato di esporre. Spostò il suo sguardo verso Bassanasu, con l'unghia del pollice stretta tra i suoi incisivi. Percepiva dentro di sé il desiderio di verificare chi fossero i nemici.
    In quei secondi di riflessione si sentì come diviso in due, con un diavolo e un angelo seduti ciascuno su una spalla. Il diavolo dalla lingua biforcuta gli sussurrava di avanzare e farsi largo con la forza fino al centro del villaggio, così da verificare se i loro nemici fossero i Kijin colpevoli del massacro della sua famiglia, mentre l'angelo lo ammoniva per il suo egoismo e gli suggeriva di fidarsi del gruppo.
    Hai ragione. Ammise, dispiaciuto per aver trascurato la possibilità di trovarsi accerchiati e in inferiorità numerica.

    Grrr


    L'improvviso grugnito del Bjuu spazzò via i pensieri dello Shokuto, che impiegò qualche istante per rivolgersi a Banassanu.
    Vada per questa idea.Sei disposto a fare da esca? Dal suo aspetto massiccio e burbero non si sarebe atteso una risposta diversa da un "sì".
    Quindi a te il compito di capire se il controllo dei Pakku sia dovuto a un fuunjutsu. Rispose al kiriano con tono scherzoso, curioso di vedere come avrebbe impiegato quel chakram.

    [...]



    Eccolo! Infine lo vide. Il Saggio Arumajiro era apparso all'orizzonte come un'immensa collina dalle forme frastagliate. Lo sguardo dello Shokuto si caricò di meraviglia e stupore. A ogni falcata di Baghero, che sfrecciava sulla sabbia come un fulmine, i lineamenti di quella montagna divenivano sempre più netti, visibili, disegnando nel cielo la forma di un armadillo gigante, così imponente da coprire il cielo. A una cinquantina di metri, la sua coda immobile e distesa verso la zona posteriore apparve agli occhi dello Shokuto come una passerella perfetta per risalire l'enorme schiena dell'armadillo, ma quando Baghero li condusse più vicino, il gruppo fu costretto a spostarsi lateralmente per non entrare nel turbine di sabbia che la sua coda generava strisciando sul letto dorato.
    È proprio immenso. Pensò lo Shokuto, con gli occhi che brillavano dalla meraviglia.
    La sua corazza scintillava alla luce del sole e si protendeva sopra la sabbia del deserto come un enorme scudo protettivo. Le sue zampe erano robuste, massicce, con artigli così taglienti da trafiggere il letto di sabbia per diversi metri a ogni passo. Si muoveva lento, inesorabile, come un Dio.
    Passeremo dalle zampe. Esclamò il chunin, che insieme a Tsuneyo era pronto a formare un unico individuo con le sembianze di Alladin. [TB]
    Prima di eseguire la Henge, sotto la sua gamba destra, vicino al piede, apparve il piccolo Koinu. [Koinu]
    Oddio, quello è...Arumajiro. Esclamò il piccoletto, proteggendosi gli occhi dalla sabbia con la coda.
    Esatto. Dovrai supportare Fudoh-san e Myk, che già conosci.
    Oh si, ciao Fudoh, ciao Myk. Agitò la zampa anteriore a mo di saluto. Ciao Tsuneyo-san. Esclamò, ricevendo come risposta il saluto del suo compare.
    Vedi di renderti utile.
    Quando siamo pronti, diamo inizio all'incursione.

    Salvo agguati o imprevisti, scalare la zampa sarebbe stato un gioco da ragazzi. Arumajiro impiegava circa trenta secondi per alzare la zampa, spostarla in avanti e abbassarla a terra. Giunti sulla sommità posteriore dell'armadillo, Masayoshi avrebbe dato ordine ai presenti di studiare la zona. [Abilità]
    Scatenare il caos con la tartaruga sarebbe stato inutile se l'area fosse stata sgombra di nemici; lo Shokuto avrebbe concesso il suo via libera al diversivo qualora, in presenza di uno spazio con zone in cui nascondersi, ci fossero state guardie o posti di blocco da superare.

       

    Masayoshi Shokuto

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    99/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

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    Falce dei Kaguya


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    Infiltrazione

    Sul dorso dell'Armadillo



    Fudoh, invece, non viene così spesso da noi alla Valle del Guscio... troppi affari da umano., fu il primo commento di Myk, appoggiato su un mio ginocchio, mentre chiacchieravamo con Masayoshi ed il suo suricato.
    Lo ammetto, ad un certo punto della discussione mi era stato necessario distrarmi: quel suricato, Tsuneyo, con la sua armatura, annessa di elmo con dei cornetti, più che intimidatorio, aveva un ché di tenero e, supponevo, che al pari di Elmo-san (che comunque non aveva niente di tenero), non avrebbe apprezzato osservazioni del genere al suo aspetto.
    Sì, in effetti, il mio ruolo come Primario mi offre poco tempo per allenarmi con le tartarughe della Valle, di fatto è stato, appunto, mentre ero in missione con Febh-sama, che ho conosciuto le ultime due mie alleato.
    La vita in mezzo alla natura era una cosa che avrei voluto sperimentare, ero stato incuriosito da tutto ciò fin dai tempi in cui entrai in contatto con le Tartarughe della Valle e poi nelle missioni fatte ad Azumaido, ma la scomparsa di Meika-sama mi ha dato molti doveri verso l'ospedale, in più sono a capo delle squadre mediche del villaggio e, insomma, ho tante cose da fare che mi impediscono di vivere in mezzo alla natura del mio villaggio, una cosa che un pò di invidio, Masa-san.
    , avrei comunque ammesso, riprendendo a seguire la discussione e rivolgendomi al mio amico sunese.

    Ovviamente non aggiunsi alcunché sui problemi più legati alle mie origini: non ero ancora pronto ad usarlo come argomento di discussione, nemmeno le tartarughe sapevano tutta la verità sul mio essere imparentato con la Bakekujira e gli altri Dei Guerrieri, quelli che i più chiamavano le "Armi di Iwa".

    In compenso, andando avanti con il viaggio, quando si arrivò a parlare di un piano d'azione, il mio parigrado sunese parve apprezzare qualcuna delle mie idee e Banassanu, dal canto suo, alla domanda se fosse disponibile a fare l'esca, compì un secco movimento affermativo con la testa: 'Ca cettu, semu ca pi Arumajiro, chi ti pari, ca mi scantu?, avrebbe replicato con quel tono leggermente aspro.
    Badassanu-san conferma la propria disponibilità ad aiutare Arumajiro-san., spiegò tranquillamente Myk.
    Ha fatto anche una domanda alla fine, o ho colto una diversa intonazione per sbaglio?, chiesi, incuriosito dall'astruso modo di parlare del gigantesco tartarugone.
    Credo stesse sottolineando che lui non aveva paura di fare da esca., ipotizzò la tartarughina in tutta risposta.
    Giustu!, tagliò corto la Testuggine del Deserto.
    Questa l'ho capita anch'io., confermai a mia volta, alzando poi un pollice verso Masa-san, ricambiandone il sorriso.

    [...]

    Arrivammo qualche ora dopo in prossimità dell'immenso Armadillo eremita e, involontariamente, mi passò per la mente Don, il tartarugone cucciolo che avevo incontrato qualche tempo prima a Genosha, che a confronto con suddetta creatura dell'Anarouch non era poi così immenso: infatti anche con le dovute quantità di roccia addosso, non avrebbe di certo fatto una figura così immane.
    Masa-san, probabilmente anche lui impressionato dalla stazza di Arumajiro, propose di risalire da una delle zampe posteriori, Concordo., replicai, mentre l'altro evocava il suricato più piccolo che già avevamo incontrato tempo prima.
    Ehi, ciao Koinu!, avrebbe salutato esuberante Myk, prima che i due suricati si scambiassero qualche frase forse un pò meno gentile di quanto avevo visto nel tempo fra le tartarughe.
    Fuozza!, esclamò a quel punto Badassanu, quando il Jinchuuriki incitò a muoversi ed io feci un cenno affermativo, eseguendo a mia volta la trasformazione.
    Nascosi poi Koinu in una falda dell'abito da Pakkun, mentre, bé, Baddasanu compì la scalata senza mimetizzarsi minimamente, cosa comunque difficile data la stazza.

    Arrivammo sulla parte posteriore dell'immane carapace, ma non c'erano segni di presenze nelle più immediate vicinanze: l'udito di Koinu, così come le capacità percettive tanto di Masa-san, quanto le mie, avrebbero sentito un leggero vociare, ad una distanza non troppo eccessiva, forse dietro un paio di quelle "colline" che altro non erano se non striature del guscio dell'Armadillo.
    Andiamo?, avrei bisbigliato agli altri, iniziando a muovermi.

    Da una "collina" a circa 200 metri, riuscimmo ad avere una visuale del villaggio dei Pakkun.
    Doveva essere un lavoro sviluppatosi nei decenni, come Ryota e compagni ci avevano spiegato: alcune scanalature del guscio di Arumajiro erano state in parte riempite, o leggermente appianate, così da creare, appunto delle forme di cerchi concentrici in quello che, di per se, erano gli avvallamenti che segnavano per lungo il guscio dell'Armadillo (come quello di suoi simili più piccoli, in fondo).
    Il cerchio più esterno era sorvegliato in quattro punti diversi di accesso, che formavano una sorta di X rispetto al centro dell'accampamento, c'erano due guardie ad ogni accesso.
    Poi c'erano i cerchi intermedi, il secondo ed il terzo, pieni di tende più o meno grandi, da quel che potevo notare (di certo anche Masa-san lo avrebbe visto).
    Il terzo cerchio era una specie di mercato, c'erano tavoloni con frutta, verdure e tanto altro sparsi sopra, anche se per discreta parte sembrava fosse stato poco curato di recente: molti alimenti erano andati a male, o gettati a terra e nessuno dei Pakkun, o degli altri, che camminavano da quelle parti, sembrava farci caso.
    Il Secondo cerchio, invece, erano composto dalle abitazioni, verosimilmente, dato l'elevato numero di tende, appunto, chiuse. Difficile dire se ci fosse qualcuno all'interno.
    Poi c'era il cerchio centrale: una specie di cupola con diversi ingressi, da cui più persone facevano avanti ed indietro, alcuni erano Pakkun, altri erano uomini massicci, alcune sembravano normali persone, ma c'erano anche dei tizi con grosse pellicce addosso che mi ricordavano decisamente delle Scimmie?

    Più distante, oltre la struttura del villaggio, si intravedeva un'altra costruzione, probabilmente vicino alla testa dell'Armadillo, La stanza dove si trova la sua Voce?, mi chiesi, prima di girarmi verso il mio parigrado.
    Direi di indirizzare Badassanu verso l'ingresso sul versante occidentale, qui a sud, fra lui ed il chakram che gli ho dato, dovrebbe, spero, liberarsi anche l'altro ingresso... poi avanziamo in parallelo, voi da una parte, noi dall'altra, ok?, avrei proposto, Io avanzerò con Myk e Koinu assieme al mio nuovo amico tartarugone per un pò, verso l'accesso ad ovest, tu e Tsuneyo-san potrete entrare da quello ad est, non appena le guardie, spero, si muoveranno. Ok?, avrei aggiunto con un tono di voce basso.

    SE Masa-san fosse stato d'accordo, a quel punto ci saremmo divisi.
    Per un tratto, coperti più o meno dalla collina, mi sarei mosso assieme al tartarugone ed al resto delle evocazioni, nascoste dalla mia Henge, poi Badassanu sarebbe partito alla carica, diretto a distrarre l'estremità a sud-ovest della X di cui vi parlavo.
    Il tartarugone sarebbe rotolato alla carica verso l'accesso, usando l'effetto sorpresa per travolgere chiunque avesse trovato davanti a se. [Attacco Badassanu]
    Se nessuno lo avesse ostacolato, avrebbe continuato ad avanzare, speravo inseguito da eventuali guardie, di certo avrebbe attirato anche quelle sul versante sud-est, lasciando libero accesso a Masa-san.

    Io avrei atteso gli eventi, per decidere se aiutare Badassanu in qualche modo, o infiltrarmi da quello specifico accesso, nel frattempo, il Jinchuuriki avrebbe avuto pieno accesso dal lato opposto, ben lontano dal putiferio.
    A lui scegliere cosa fare. [Nota]

    Fudoh

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    Assalto al villaggio dei Pakku

    Chapter IV - Nel Deserto dell'Anarouch




    Scalare la zampa destra posteriore di Arumajiro fu come varcare la soglia di un enorme cancello eretto tra due diversi mondi. Raggiunta la sua sommità, i ninja si trovarono in una vasta area pianeggiante che terminava ai piedi di bizzarre colline che riflettevano come specchi la luce del sole. Trovandosi sopra la leggendaria creatura del deserto, quei rilievi erano le striature  di cui era composto il suo guscio. Da lassù, la creatura sembrava ferma, immobile come una montagna incastonata nelle sabbie cocenti. In realtà egli vagava senza sosta forse da decenni.
    Non sembra esserci nessuno. Pensò, visibilmente sorpreso dall'assenza di sentinelle o di vedette. Nei panni di Aladdin, il giovane Shokuto percepì alcune voci provenire da dietro le colline.


    Annuì al suo amico e tutti insieme si avvicinarono verso l'altura. Accovacciati sul margine, con lo sguardo oltre la collina, gli occhi del Chunin si riempirono di meraviglia: lungo le striature che ricoprivano quasi l'intera creatura, i Pakkun avevano costruito il loro villaggio nelle scanalature del guscio, levigando dove necessario le zone collinari in modo da formare una città pianeggiante che si sviluppava su diversi livelli. Non esisteva un villaggio simile in nessun luogo del Continente Ninja. Lanciò un occhiata al suo amico Fudoh, curioso di captare la sua reazione davanti a quel luogo così caratteristico, insolito e sicuramente esclusivo, sia per lo Shokuto, ma soprattutto per un kiriano che non aveva mai messo piede nel deserto.
    I Pakku che avevano interrogato non avevano mentito: il villaggio si suddivideva in quattro cerchi concentrici, disegnati sul corpo stesso dell'armadillo. Dopo aver dato un'occhiata alla base del collo della creatura, il chunin ritornò con lo sguardo sulla città degli eremiti, così da analizzare le difese messe in piedi dagli occupanti.
    Nel cerchio più esterno che avrebbero dovuto superare per poter penetrare nel centro abitato, lo Shokuto individuò quattro ingressi, posti sui punti cardinali, ciascuno sorvegliato da due guardie armate. Se fossero riusciti ad entrare senza essere individuati, due strade li avrebbero condotti nei cerchi interni, ben definiti dalle striature del carapace. Dalla posizione sopraelevata in cui i ninja si trovavano, le tende bianche che riparavano i Pakku dagli intensi raggi solari erano così vicine da apparire come un unico lenzuolo disteso sopra il villaggio.
    Sembra esserci un mercato. Nelle vicinanze dei quattro gate, i drappi più distanti permisero al ninja di Suna di poter intravedere le numerose bancarelle colpe di frutta e verdura, coltivate chissà dove, e di altra merce come utensili e stoffe.
    Spero venga importata. Perché riguardo la frutta, l'alternativa era assai tragica e dolorosa per Arumajiro. Guardando meglio, lo Shokuto si accorse che il cibo esposto non era affatto buono. Se ne accorse guardando una bancarella nel lato Sud, il più vicino alla loro posizione, dove su un tavolo di mele ve n'erano una metà con un colore pessimo, tendente al marrone.
    Sembra che siano lì da giorni. Di tanto in tanto, tra i lembi dei tendaggi mossi dal vento, si intravedeva qualche Pakku camminare senza prestare attenzione alla merce, né a quella esposta né tanto meno quella a terra o avariata.
    Sorvolando per un momento sulla zona residenziale del villaggio, lo Shokuto concentrò la sua attenzione nella zona centrale, dove sorgeva una cupola con diversi ingressi. Dalla bizzarra struttura che sembrava essere un centro di comando, entravano e uscivano in continuazione sia i Pakku sia uomini, alcuni all'apparenza normale mentre altri sfoggiavano delle pellicce così folte da farli sembrare delle scimmie.
    Oltre il villaggio e poco prima di raggiungere la testa dell'armadillo, vi era un secondo edificio, che in base ai racconti dei superstiti, doveva trattarsi della sala del cuore. Forse Aladdin si trovava al suo interno.

    CITAZIONE
    Direi di indirizzare Badassanu verso l'ingresso sul versante occidentale, qui a sud, fra lui ed il chakram che gli ho dato, dovrebbe, spero, liberarsi anche l'altro ingresso... poi avanziamo in parallelo, voi da una parte, noi dall'altra, ok?, avrei proposto, Io avanzerò con Myk e Koinu assieme al mio nuovo amico tartarugone per un pò, verso l'accesso ad ovest, tu e Tsuneyo-san potrete entrare da quello ad est, non appena le guardie, spero, si muoveranno. Ok?

    Va benissimo. Disse, a bassa voce. Si voltò verso la tartaruga corazzata, attendendo un suo cenno di assenso.
    Quando vuoi, noi siamo pronti. Per un breve tratto, coperti parzialmente dalla forma del guscio dell'armadillo, la comitiva avanzò insieme. Avvertiti con breve anticipo dalla tartaruga che aveva accettato il pericoloso ruolo di esca, quest'ultima si lanciò contro il gate sud con la stessa furia di una valanga, nel tentativo di "sfondare" il posto di blocco, penetrare all'interno del mercato e farsi inseguire fino al momento opportuno.


    Le due guardie poste a difesa del cancello non si rivelarono dei ninja esperti. Avvertiti in anticipo dal rumore prodotto dalle pesante zampe della tartaruga e dal minaccioso tintinnare dei kunai avvolti sul suo guscio, i due uomini non riuscirono ad imbastire una difesa in grado di arrestare l'assalto della tartaruga.
    Uno dei due venne travolto in pieno mentre il secondo riuscì a gettarsi sopra un ripiano colmo di cianfrusaglie usate.
    INTRUSO! INTRUSO! Urlò a squarciagola, più e più volte. Dopo aver constatato che il suo collega era stato scagliato a circa cinque metri di distanza, con diversi kunai conficcati sulle gambe e sul busto, l'uomo si gettò all'inseguimento, senza però costituire un pericolo per la tartaruga, molto più veloce di lui.
    Muovendosi nelle strette vie del mercato, Badanassu avrebbe incrociato numerosi Pakku. Sebbene quest'ultimi non sembrarono prestare attenzione al caos generato dalla sua corsa, essi costituivano un problema per l'attivazione del fuunjutsu fornitogli da Fudoh. Il suo udito fine avrebbe captato presto numerosi uomini in avvicinamento.

    Uniti nella Henge, lo Shokuto e Tsuneyo si sarebbero mossi in un secondo momento, parallelamente al gruppo capitanato da Fudoh, in direzione del versante est. Se fossero riusciti a superare il gate, probabilmente libero dalle guardie, Il falso Aladdin si sarebbe infilato in una via secondaria, tra la merce esposta dai commercianti, e avrebbe gironzolato per un po' senza alcuna apparente meta e senza prestare attenzione agli oggetti in vendita. Il suo obiettivo sarebbe stato quello di avvicinarsi pian pianino alla zona centrale.

    Fudoh aveva il gate aperto e libero da guardie davanti a sé.




       

    Masayoshi Shokuto

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    E piccoli misteri



    Lo ammetto, le dimensioni del villaggio dei Pakkun ed il lavoro che di certo era stato necessario per crearlo mi avevano impressionato: era una simbiosi con la natura ben diversa da quella che avevo visto alla Valle del Guscio, o anche nei villaggi meno "civilizzati" durante i miei viaggi ad Azumaido.
    Qui i Pakkun vivevano in piena armonia con Arumajiro!
    Come altro si poteva definire se un gigantesco armadillo eremita ti permetteva di creare un villaggio sul suo guscio, giusto?

    Ma sto divagando, scusate, torniamo alla missione: quando fummo pronti, Badassanu-san partì alla carica, travolgendo qualsiasi cosa nel suo percorso, incluse due guardie, o almeno una, che fu bella che travolta, mentre l'altra, illesa, riuscì ad urlare l'allarme.
    Fu lì che ci dividemmo.

    [...]

    Masa-san ed il suo suricato, Tsuneyo, avrebbero avuto accesso alla zona del mercato senza troppi problemi: la Testuggine del deserto aveva catturato molta attenzione fra le guardie del cerchio più esterno.
    Il chunin di Suna non avrebbe avvertito presenze, ma, forse, questo avrebbe potuto generare in lui qualche preoccupazione: se era vero che le guardie si erano spostate, perché il resto delle persone intraviste prima sembravano essere d'improvviso scomparse?
    Il suricato che lo affiancava faceva parte del corpo di combattimento, quindi non aveva particolari doti esplorative, di certo non tante quanto il piccolo Koinu, ma il Jinchuuriki stesso era fornito di buone abilità percettive eppure anche dopo diversi minuti, non avrebbe sentito voci nei dintorni.
    Dov'erano finite tutte le persone che avevamo visto dalla posizione rialzata delle colline?
    Si erano mosse tutte verso la posizione di Badassanu?
    Se si fosse fermato a controllare, semmai fosse sorto tale dubbio, avrebbe potuto notare che non c'erano impronte da nessuna parte! Nemmeno una!
    Anche nei punti dove era certo di aver visto dei Pakkun muoversi fino a prima del nostro sotterfugio, erano del tutto assenti delle impronte, né c'erano tracce odorifere residue.
    Certo, anche se non avevamo sensi pari a quelli di Koinu, o del grosso Eremita felino che ci aveva condotti fin lì, a ben pensarci, né io, né il Jinchuuriki, avevamo visto i Pakkun in alcun modo interagire con il cibo e gli altri oggetti presenti nel mercato, quando avevamo osservato la scena nascosti.
    Che tutto ciò fosse collegato?
    Aveva forse un senso?

    Ad ogni modo, quando fosse avanzato verso la zona con le abitazioni, Masayoshi avrebbe udito, dopo alcuni ulteriori metri, due voci provenienti dalla sua sinistra, che nemmeno cercavano di nascondersi, nei margini delle sue capacità uditive, 12 metri, o giù di lì.
    Questi predoni di bassa lega non sanno nemmeno tenere sotto controllo questo luogo!
    Vero! Nessun Kijin rispettoso dei suoi antenati avrebbe mai lasciato invadere i confini di un territorio controllato! Non come questi patetici predoni, un mucchio di idioti incapaci di difendere anche solo quattro ingressi!
    I principi, però, hanno ordinato che collaborassimo con loro ed anche il Guardiano dell'Ovest si trova qui per lo stesso motivo.
    Sì, il nobile Guardiano è di sicuro il primo insoddisfatto di questa alleanza, ma dobbiamo collaborare con questi predoni e quel buffone che li guida.

    A quel punto, le voci si sarebbero attenuate, forse, acuendo al massimo la propria attenzione, il Jinchuuriki avrebbe sentito il flebile rumore di passi che si allontanavano.
    Ma cosa poteva fare? Provare a raggiungerli? Masa-san poteva avvicinarsi ulteriormente senza farsi individuare? Avete abilità, o armi, in suo possesso per fare ciò?
    Oppure avrebbe optato per passare lontano da quelle fonti di informazioni e dirigersi verso la sua meta, la tenda al centro del "Villaggio"?
    Stava al chunin di Suna la scelta.

    [....]

    Io? Bé, io stavo seguendo il piano dalla mia parte, avanzando, il più circospetto possibile, stando attento a possibili pakkun, o uomini (o primati), sfruttando al meglio le mie capacità per passare inosservato. [Abil]
    Ero pronto anche ad ascoltare gli eventuali suggerimenti del piccolo suricato che stava con me e Myk, conoscendone le elevate qualità percettive.

    In ogni caso, per quanto andassi silenziosamente avanti, mi sarei mosso stando sempre in contatto visivo con Badassanu, che avrebbe continuato la sua corsa, inesorabile, fino a fermarsi a metà della zona mercantile, sul versante completamente opposto rispetto a dove si trovava Masa-san.
    Quando il tartarugone si fosse fermato, anche io avrei fatto altrettanto, rimanendo in guardia, pronto, se necessario, ad andare in soccorso della creatura, semmai ci fossero stati troppe guardie nei suoi dintorni.
     
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    Alla ricerca del Guardiano dell'Ovest

    Chapter V - Nel Deserto dell'Anarouch



    [Fudoh, Koinu, Myk e Badanassu]



    Dopo aver sbaragliato le scarse difese poste a protezione del gate esterno, la massiccia tartaruga dalla cresta bionda rotolò impetuosa fin dentro il mercato, schiacciando tutto ciò che trovò sulla sua strada. Lasciandosi alle spalle una lunga scia di polvere e detriti, Badanassu arrestò la sua corsa a una decina di metri dal secondo cerchio. Aveva ancora il chakram su cui Fudoh aveva impresso il suo fuunjutsu, ma guardandosi attorno, oltre al trio di Fudoh che avanzava con circospezione e prudenza, l'unico essere umano presente era il predone che aveva rischiato di schiacciare qualche secondo prima. Lo aveva rincorso agitando la sua ascia, urlando a squarciagola la parola "intruso" e senza accorgersi di essere seguito.
    La situazione era destinata presto a peggiorare. I primi ad accorgersene, a qualche metro di distanza dalla tartaruga, furono Koinu e Myk.
    Stanno arrivando. L'avvertimento del suricato fu confermato dalla piccola tartaruga. E da più direzioni.
    Il rumore del vento venne inghiottito presto dal fragore di passi in avvicinamento. Provenivano sia dalla direzione opposta alla loro sia dalle strade laterali. Non erano ninja, bensì bufali imbizzarriti o, per dare un immagine migliore, un'armata di soldati che avevano appena dato il via alla carica.
    È QUI! Da dietro le candide tende delle bancarelle sfuggite alla furia di Badanassu, sarebbero apparsi tre predoni armati ciascuno con una possente ascia.
    Indossavano una corazza di pelle di coccodrillo che si estendeva fino ai polsi, con scaglie di ferro grezzo poste a protezione del petto. Due di loro erano veterani e sfoggiavano una lunga barba ispida dentro cui si celava persino la bocca, mentre il più giovane, posto dal lato opposto a quello di Fudoh, in avvicinamento, aveva solo un lieve cenno di barba sul mento.

    Burberi e inclini alla violenza, i predoni alleati con i Kijin erano guerrieri robusti, possenti e abituati a gettarsi sul nemico senza fronzoli. Nomadi da millenni, dediti alla caccia, al saccheggio e alla devastazione, al loro cospetto Badanassu era solo e semplicemente una creatura ninja che aveva osato attaccarli. Con le ginocchia leggermente piegate, il busto inclinato in avanti e le armi poste davanti al loro petto, i quattro iniziarono ad avvicinarsi al rettile.
    Avanzarono fino ad arrivare a sei metri di distanza dal rettile, poi l'uomo reduce dall'attacco della tartaruga ruppe lo schema correndo verso la tartaruga con gli occhi iniettati di sangue, bramosi di vendetta.
    Non fu il solo a muoversi per attaccare la creatura: iIn superiorità numerica e con il nemico "chiuso" in una morsa senza uscita, i predoni avevano in realtà optato per un attacco combinato. Sfruttando la posizione alle spalle della creatura, appena il suo collega corse verso Badanassu, il predone più giovane portò il braccio destro dietro alle proprie spalle con un movimento rapido e fluido.
    Quando l'uomo in corsa giunse a tre metri dalla creatura, il ragazzino scagliò la sua arma con una traiettoria discendente, mirando a colpire il terreno a circa un metro da Badanassu. [SA I - Abilità]
    L'uomo in corsa abbassò immediatamente il baricentro in modo da afferrare al volo l'arma del collega subito dopo il rimbalzo a terra. A contatto con il terreno, infatti, l'arma sarebbe schizzata contro il volto del la creatura e il fatto che roteasse non fu un problema per il predone più esperto.
    Salvo deviazione da parte della tartaruga, l'uomo avrebbe afferrato al volo l'arma lanciata dal proprio collega e subito dopo, ormai giunto sotto il nemico, avrebbe sferrato un doppio ascendente verticale dal basso verso l'alto, mirando il volto dell'animale. [SA II - Abilità]]
    Sfruttando l'energia potenziale accumulata sulle sue braccia, il successivo attacco fu un secondo doppio fendente sferrato questa volta dal basso verso l'alto e dall'esterno verso l'interno, con l'obiettivo di tranciare, con l'ascia impugnata con la mano destra, la spalla sinistra della creatura. E viceversa. [SA III]

    Gli altri due predoni non stettero a guardare. Mantenendosi a debita distanza, essi avrebbero dato inizio a una lunghissima sequenza di posizioni magiche. Fudoh non aveva mai assistito a una tale preparazione, ma senza le giuste abilità, sarebbe stato impossibile avere una chiara idea di cosa si trattasse. Valeva la pena rischiare? [Una tecnica che si attiverà al turno successivo.]

    [Masayoshi e Tsuneyo]



    La testuggine dal nome bizzarro quanto il suo linguaggio arcaico aveva generato parecchio caos. Le guardie più vicine erano accorse nel luogo del disastro, mentre altre in base agli ordini ricevuti dovettero cambiare le loro posizioni, anche se questo significava lasciare sguarnito diversi Gate.
    Masayoshi e Tsuneyo approfittarono del regalo e in pochi secondi abbandonarono quella strada principale che correva direttamente verso i cerchi interni. Occultati parzialmente dalle tende che svolazzavano sotto l'azione del vento, Masayoshi e Tsuneyo si accorsero presto dell'assenza dei Pakkun che avevano notato dalla cima della falsa collina.
    Qui non c'è proprio nessuno. Borbottò lo Shokuto, perplesso.
    Strano. Decisero di sciogliere la Henge e proseguire con maggior libertà di movimento. Senza alcun nemico da spremere come un limone, i due decisero di avanzare in direzione della cupola centrale, approfittando della disponibilità di Badanassu (e Fudoh) di attirare a sé tutti i nemici.
    Prima di procedere, lo Shokuto attivò il rivestimento mimetico, suo compagno di viaggio dai primi giorni trascorsi all'accademia. [Equip]
    Dietro di lui, Tsuneyo non sarebbe stato affatto invisibile. Equipaggiato con un elmo dotato di due corna, la guardia del corpo di Mushu avrebbe catturato l'attenzione di chiunque.
    Abbassati e cerca di non farti vedere.
    Di solito, se arrivo io, la battaglia è già iniziata da un pezzo. Commentò, con tono scherzoso.
    Procedettero uno dietro l'altro fino a raggiungere il confine tra la terza e la seconda zona, quando all'improvviso, da una posizione più interna, oltre due tende circa, i ninja udirono due voci distinte commentare le abilità dei predoni.
    Quando la parola Kijin penetrò nelle sue orecchia, Masayoshi fece due profondi respiri per richiamare a sé tutta la calma possibile. Il desiderio di vendetta era cibo speziato per il demone e risvegliarlo in quel momento per udirne la voce cavernicola sarebbe stato troppo pericoloso. Le loro capacità di persuadere gli umani erano indescrivibili.
    Sei vicino. Hai aspettato anni, puoi attendere qualche minuto. Il Guardiano dell'Ovest era lì e, chiunque egli fosse, doveva trattarsi sicuramente di un importante Kijin.
     Per qualche secondo Tsuneyo fissò Masayoshi con espressione preoccupata e tirò un sospiro di sollievo quando il chunin gli fece cenno che tutto era ok.
    Dovremmo interrogarli. gli bisbigliò, anche se ciò significava sconfiggerli con un attacco a sorpresa, legarli e poi sperare che parlassero in poco tempo.
    Ma è troppo rischioso. Affermò, cercando in Tsuneyo uno sguardo d'intesa. Sarebbe stato un rischio avanzare ignorando fonti di informazioni, ma lo Shokuto prese quella decisione, forte delle sue capacità percettive.
    Procediamo verso il centro. Con il baricentro abbassato, i due avanzarono quando i passi delle due guardie si affievolirono a tal punto da non essere più uditi. Tsuneyo lo avrebbe seguito due metri più indietro, camminando a quattro zampe per evitare di essere notato per colpa dell'elmo. [Abilità] 



      

    Masayoshi Shokuto

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    99/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note

     
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    Incontri e Scontri

    Sul Dorso dell'Armadillo



    [Masayoshi nella Cupola]

    Il Jinchuuriki del Sei Code decise di non seguire i due Kijin, preferendo dirigersi verso il centro del territorio dei Pakkun: di lì a pochi passi, avvicinandosi al cerchio più interno, Masayoshi avrebbe trovato la cupola che faceva da centro all'immenso carapace, una cupola con quattro ingressi a forma di croce che, a ben vedere, sembravano intersecare la "X" degli ingressi al cerchio più esterno.
    La cosa strana, non era però la scelta delle posizioni dei 4 ingressi, bensì che davanti agli stessi non vi fosse, apparentemente, nessuno guardia.
    Anche sfruttando le capacità percettive di cui era in possesso, o le poche del suricato al suo fianco, il Jinchuuriki non avrebbe avvertito nessuna presenza.
    Un più grosso mistero, però, si sarebbe palesato una volta varcato uno qualsiasi degli ingressi.

    Entrato nella cupola, il Jinchuuriki ed il suo suricato si sarebbero trovati in qualcosa di completamente diverso dallo spazio chiuso che, forse, si aspettavano: davanti a loro, all'orizzonte, ad una distanza esagerata persino per quel gigantesco armadillo, c'era una cascata, le cui acque riflettevano un cielo soleggiato ed appena annuvolato, che si stagliava senza fine sopra di loro.
    L'intero ambiente, poi, era circondato da molteplici alberi di palma, una vera e propria oasi in uno spazio dove non ci doveva essere alcuna oasi, uno spazio che sembrava espandersi all'infinito intorno a loro, inghiottendo anche l'ingresso che, dopo pochi passi, il duo non avrebbe più trovato.
    Se avesse iniziato ad avanzare in quella stranissima oasi, improvvisamente, Masayoshi si sarebbe trovato davanti ad un primo Pakkun.
    Non gli si era avvicinato e, fino ad una distanza di 9 metri nemmeno ne avrebbe avvertito la presenza, l'odore, o altro, semplicemente, era "uscito" dallo sfondo.
    Alladin ha fatto un bellissimo lavoro, vero?, sarebbero state le parole con cui avrebbe esordito verso il ninja di Suna, prima che un secondo suo simile, egualmente, spuntasse dal nulla.
    Vero, vero. Alcuni se ne sono andati, è un vero peccato, ma anche quei tipi scimmia sono simpatici!, avrebbe concordato alle parole del primo.

    A ben osservarli, Masayoshi avrebbe notato, forse, che i loro sguardi erano come vuoti: sembravano tranquilli, in alcuni momenti distratti, ma, se il ninja di Suna avesse provato ad interagirci, si sarebbero fermati a parlare con lui, pronti ad ascoltare qualsiasi sua domanda e, se possibile, rispondergli.
    C'era però un'altra cosa più importante: quei due pakkun erano apparsi dallo sfondo, come se l'oasi non fosse effettivamente lì, ma, semplicemente, fosse un dipinto, un qualcosa di distante e, allo stesso tempo, vicino, posto a coprire una scena che non volevano mostrare al Jinchuuriki che, per quanto ci potesse provare, non sarebbe però riuscito a sua volta a superare l'orizzonte di quella strana oasi.
    Forse, il Guerriero del Vuoto poteva superare questo ostacolo? O c'era anche qualche altra opzione che non richiedesse il potere donatogli da Pangu per uscire da quel luogo bizzarro? [Nota]

    In ogni caso, dopo alcuni minuti se Masayoshi non avesse risolto il mistero dell'oasi, i due Kijin, che aveva preferito evitare in precedenza, sarebbero apparsi alle sue spalle, ad una distanza di circa 9 metri da lui, individuandolo senza difficoltà: Altolà! Identificati!, avrebbe urlato il primo dei due, mentre entrambi estraevano delle scimitarre e si preparavano a dargli battaglia.

    Cosa avrebbero fatto il Jinchuuriki ed il suo suricato?

    [Tartarughe e Predoni]

    Mentre Masa-san era intento ad introdursi nel centro del villaggio Pakkun, io stavo seguendo da una discreta distanza Badassanu-san, lungo la sua corsa nelle vie del villaggio.
    Lo so quello che pensate: "Fudoh, dovresti preoccuparti di liberare la Sala della Voce!", ma non potevo lasciare il tartarugone a rischiare da solo! Non me lo sarei perdonato.

    E di rischiare, in effetti, si trattava: quattro di quei predoni corsero contro la Testuggine del Deserto, pronti ad attaccarla tutti assieme.
    Aspetta, Fudoh-san., mi avrebbe bisbigliato Myk sulla mia testa, mentre, sotto henge, osservavo i predoni, pronto ad intervenire.
    Badassanu-san parve confuso dal primo lancio, nemmeno riuscì a reagire, ancora riprendendosi dalla sua corsa fino a quel punto, osservò l'ascia volare a breve distanza da lui e rimbalzare via.
    Sentii quasi la tartaruga ridacchiare, prima che il secondo predone prendesse l'arma al volo e lo attaccasse alla sua testa!
    Badassanu si mosse veloce, impastando anche un pò di chakra in proprio aiuto. [SD 1]
    Purtroppo il tartarugone non fu abbastanza veloce, quindi parte del doppio colpo lo raggiunse alla testona, prima che la infilasse nel carapace del tutto, provocandogli una leggera ferita. [Danno]
    L'attacco successivo fu meno fortunato: la Testuggine, infatti, si era già nascosta all'interno del carapace, quindi le due asce trovarono solo il guscio, avvolto nel chakra affine alla terra, che non riuscirono a superare più di quanto non avessero fatto prima. [SD 2 & Danno]

    Badassanu-san a quel punto sarebbe passato al contrattacco, gettandosi addosso al tizio che lo aveva attaccato fino a quel momento, caricandolo a brevissima distanza con tutta la sua stazza e violenza. [SA 1]

    Attento a quei due!, urlai a quel punto, dalla mia posizione, indicando due predoni rimasi più in disparte, Usai il chakram!, avrei aggiunto.
    E così, fermatosi, il tartarugone avrebbe lanciato l'oggetto che gli avevo dato, per farlo cadere a pochi passi dai due predoni e lì la trappola sarebbe scattata, mentre Badassanu sarebbe corso il più lontano possibile con quanta più velocità poteva.
    La fortuna? I due tizi erano abbastanza distanti, quindi gli sarebbe bastato il tempo di quello specifico scatto per evitare di venire inghiottito nella trappola che avevo creato, mentre, mi auguravo, i due ne sarebbero stati presi, così come, forse, i loro compari, tanto quello probabilmente disarmato, quanto quello che era stato interessato dall'attacco del tartarugone. [SA 2]

    Allo stesso tempo, anche io, con Myk e Koinu, mi sarei allontanato, correndo verso la parte di villaggio che dava alla testa dell'armadillo, restando lontano dalla cupola centrale dove, sapevo, si era diretto Masa-san. [SA 3 & 4]

    In tutto ciò, il chakram, dopo un paio di secondi, perché il tartarugone si allontanasse, dal contatto con il suolo, avrebbe rilasciato il globo gravitazionale con il semplice, ma quanto mai valido, obiettivo di inghiottire al suo interno qualsiasi cosa, o persona, nelle vicinanze, quindi, si sperava, intrappolare i due che stavano eseguendo dei sigilli e, assieme a loro, anche i loro compari, appunto. [ST]

    Sarebbe andato per il meglio il nostro piano? Non ne ero certo, ma ci speravo parecchio.

    Fudoh

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 675
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    73,5/80
    Vitalità
    18/18

    Chakra Badassanu
    7/12
    Vitalità Badassanu
    6/9

    Slot Azione

    1. Carica Badassanu

    2. Scatto Badassanu

    3. Movimento Fudoh

    4. Movimento Fudoh

    Slot Difesa

    1. Guscio Badassanu

    2. Guscio Badassanu

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. Uso Fuuinjutsu

    2. ///

    3. ///

    Note


     
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    In un mondo illusorio - Il viaggio verso Aladdin

    Chapter VI - Nel Deserto dell'Anarouch



    [Masayoshi e Tsuneyo]



    Le voci delle due guardie si affievolirono fino a scomparire mentre il chunin e il suricato dall'elmo a corni proseguirono verso la cupola che intravedevano dai lembi di tende accarezzate dal caldo vento dell'Anarouch. Con enorme stupore raggiunsero l'edificio senza incontrare né Pakku né altre guardie. Occultato dal meccanismo di rivestimento e nascosto a diversi metri dall'edificio, il chunin studiò la zona e le difese che gli assalitori avevano messo in atto per difendere la struttura centrale.
    Non c'è nessuno.
    Sembra proprio di no.
    Anche se da lassù sembrava un villaggio affollato.
    Badanasu aveva generato un bel baccano se le sentinelle della zona centrale avevano abbandonato l'area. Ma nessuno lascerebbe sguarnito un obiettivo. I suoi sensi non captarono nulla. Si voltò verso Tsuneyo ela risposta che ebbe fu la stessa: potevano avanzare. Contò fino a tre e al momento esatto il team abbandonò la posizione, balzando verso l'ingresso che dava nella direzione in cui il sole sorgeva ogni mattina. Aprirono la porta e la chiusero alle loro spalle.
    Ciò che si rivelò di fronte ai due ninja fu molto di più di quanto avessero potuto immaginare...o sognare. I loro occhi si riempirono di stupore e meraviglia.

    Dove ci si aspettava una stanza o un corridoio di dimensioni ridotte, si apriva uno spazio così vasto da estendersi oltre l'orizzonte, con palme rigogliose sparse qua e là e una cascata di acqua cristallina che si affacciava ai confini della stanza, oltre lo sguardo incredulo dei due ninja che non riusciva a spingersi oltre.
    Non può essere reale sussurrò Masayoshi, la sua espressione seria dopo l'iniziale impatto che lo aveva momentaneamente destabilizzato.
    Potrebbe essere un genjutsu o addirittura un passaggio interdimensionale. Qualcosa che ho letto solo nei libri di fantascienza.
    Tsuneyo, accanto a lui, era ancora abbagliato dalla bellezza del luogo.
    Dovremmo uscire...disse Tsuneyo, voltandosi verso l'ingresso. La porta era scomparsa nel nulla
    Possiamo solo avanzare. Confidava che nei panni di Aladdin, nessuno avrebbe osato attaccarlo senza esitazioni. I loro passi risuonarono in quel luogo come campane a mezzogiorno.
    Dirigiamoci verso la cascata. Ordinò Masayoshi, alla ricerca di indizi sulla vera natura del luogo. Privato della possibilità di uscire dalla porta d'ingresso, con la concreta possibilità che quel luogo mutasse secondo una volontà esterna, essi avanzarono verso l'unico riferimento all'apparenza fisso e immutabile: la cascata.
    Dopo una manciata di secondi, i due ninja incontrarono un Pakku.

    CITAZIONE

    Alladin ha fatto un bellissimo lavoro, vero?


    Come scus Sobbalzò Masayoshi, colto alla sprovvista e interrotto da un Tsuneyo più perspicace del suo evocatore.
    È apparso dal nulla.
    Con l'arrivo del secondo Pakku, il chunin capì cosa il mammifero intendeva: i monaci colleghi di Alladin erano comparsi all'improvviso, come se fossero entrati in quello spazio da un altro luogo, infatti, se si fossero avvicinati di soppiatto, il loro odore caratteristico avrebbe raggiunto le narici del chunin con discreto anticipo.
    Prima non era qui.
    Vedo solo un po' di palme, nulla di speciale. Voi cosa vedete di così bello? Finse di non vedere la cascata per capire se erano figure illusorie o se, pur essendo reali, erano situati in un altro luogo, con davanti altre meraviglie create da Aladdin. Da ciò che riusciva a notare in quel momento, fissandoli con sospetto, erano i loro occhi spenti, svuotati da ogni emozione, come la loro voce priva di emozione, come se parlassero recitando un copione già scritto.
    Triste che dei Pakku abbiano deciso di andarsene, come mai? Chiese ancora, con voce rammaricata, mentre il suo cervello elaborava le poche informazioni a disposizione per trovare una via d'uscita che non fosse il Rilascio, jutsu che gli avrebbe divorato metà riserva di chakra per deflettere una costruzione così vasta e articolata. Il Vuoto di Direzione non sembrava adatta al caso. Il potere di Pangu gli permetteva di annullare la precisione degli avversari e di incrementare la propria, ma non aveva alcuna efficacia contro i genjutsu, sopratutto quelli ad area.
    Dopo qualche secondo di incertezza sul da farsi, senza molte idee in testa, egli decise di utilizzare il Rilascio.
    Sapete dove si trova Aladdin? Chiese, mentre le sue mani si univano davanti al petto per formare il simbolo della Tigre. Un rapido sguardo d'intesa era stato sufficiente per trasmettere le proprie intenzioni alla sua fedele evocazione. La lunga coda avvolse lo Shokuto e insieme tentarono di deflettere il probabile genjutsu. [TB]

    [In caso di fallimento]

    Lo sapevo, sarebbe stato troppo facile, non si tratta di un illusione. Commentò, infastidito per il chakra sprecato e il tentativo andato a vuoto proprio davanti a Tsuneyo.
    Oppure il genjutsu è potente. Dobbiamo tentare un'altra strada. Disse il suricato, guardandosi attorno pensieroso.
    Altolà! Identificati!
    Masayoshi si voltò verso la direzione da cui proveniva la voce che si era sovrapposta al monotono scrosciare della cascata. Aveva giù udito quella voce. A nove metri dalla loro posizione, laddove avrebbe dovuto trovarsi la porta d'ingresso scomparsa alla loro vista, vi erano due guerrieri dalla corporatura minuta, con le scimitarre sguainate e pronti a dare battaglia agli intrusi.
    Il Chunin sorrise, sicuro di sé. Avrebbe ottenuto le informazioni di cui necessitava dai due predoni.
    Cercavamo il Guardiano dell'Ovest per un accordo. Affermò Masayoshi, che aveva udito quel nome direttamente dalle bocche dei due Kijin. Sareste così gentili da dirci come uscire da questa illusione e dove trovarlo? In cambio eviteremo di rompervi troppe ossa. Il suo sguardo cadde sulle scimitarre e poi sui due volti poco raccomandabili dei Kijin, che non scalfirono la determinazione dello Shokuto.
    Non vi era alcun cenno di paura nei suoi occhi. Tsuneyo si posizionò affianco al suo evocatore, con le orecchia abbassate, la coda rigida e le zanne estratte.



    [Fudoh, Myk, Koinu e Badanassu]



    Circondato dai predoni accorsi a difesa del cerchio esterno, Badanassu si difese piuttosto bene dagli attacchi che miravano a decapitarlo. Rifugiatosi nel suo carapace indistruttibile, dopo aver subito un innocuo taglio al capo, la tartaruga incassò il resto degli attacchi e passò al contrattacco, roteando ad alta velocità e lanciandosi verso l'uomo di fronte a lui, che con un'ascia in mano, poté solo balzare verso destra per salvarsi dalla furia della tartaruga.
    Se solo si fosse distanziato al termine del suo attacco...
    L'uomo non ebbe scampo: se un kunai venne intercettato dalla fredda lama d'acciaio, il resto delle armi appese sulla corazza fecero scempio della spalla e del fianco sinistro del nemico, lasciandolo steso a terra. Le sue urla di dolore echeggiarono nell'area e nelle stradine vuote del villaggio.
    Sconfitto il primo nemico, la tartaruga del Deserto si concentrò verso i due predoni più distanti, ignorando il più giovane che si trovava dietro di lui. Il lancio del chakram avvenne nello stesso istante in cui Fudoh ne ordinò l'uso. L'oggetto cadde ai piedi dei due uomini, innocuo nell'aspetto e nella forma, ma con un potenziale che i nemici intuirono in ritardo, solo quando videro la tartaruga scappare, insieme a una sagoma che si muoveva lontano, nella direzione da cui era giunta quella voce.
    Il chakram salì a sei metri d'altezza e divenne centro di un attrazione gravitazionale che afferrò ogni oggetto presente in un raggio di dodici metri. Per i tre nemici non vi fu scampo. Fudoh fu abbastanza intelligente a non correre dritto, ma ad arco, così da tenersi distante dal centro della devastazione, che non risparmiò niente e nessuno. Trascinati per alcuni metri, i tre uomini volarono verso il chakram, rimanendo appesi come dei vestiti messi ad asciugare, in mezzo a banchi, tavoli e tendaggi che impedirono loro di osservare ciò che stava accadendo sotto. Fudoh e Bassadanu non potevano saperlo, ma avevano arrestato l'arrivo di molti predoni terrorizzati da quell'ammasso di oggetti che erano stati strappati dal terreno e ora aleggiavano in aria.

    Con le giuste precauzioni e suggerimenti di Myk e Koinu, dotati di sensi fini e sviluppati, la comitiva sarebbe riuscita a spingersi oltre il villaggio e a raggiungere la strada che li avrebbe condotti nell'edificio posto sulla base del collo di Arumajiro.  Lungo la stanza che avrebbero dovuto percorrere per raggiungere la Voce, priva di ripari o vegetazione dietro cui nascondersi, a circa quindici metri di distanza sulla sinistra, i nuovi abitanti avevano costruito un piccolo santuario. Sotto la costruzione in pietra ricavata dal corpo di Arumajiro, brillavano quattro statue di ceramica posizionate sopra dei piedistalli alti un metro. Ciascuna effige raffigurava un animale: una scimmia, una iena, un avvoltoio e un rinoceronte.

    Se si fossero incamminati lasciandosi il villaggio alle spalle, avanzando sotto il sole che presto avrebbe dato inizio al moto discendente, sulla sommità di una cresta abbassata dai picconi dei Pakku, Fudoh avrebbe notato come nella parte finale del sentiero, vicina al collo di Arumajiro, distante almeno trenta minuti di cammino, la strada veniva inghiottita da spuntoni di roccia a base quadrata, con lati lunghi dieci metri, che s'innalzavano verso il cielo per oltre venti metri.
    Sulle creste di Arumajiro che li separavano da quel nuovo ambiente erano cresciuti diversi alberi che formavano dei boschetti sparsi qua e là e di piccole dimensioni.
    Proprio da quella posizione sopraelevata, Fudoh si sarebbe accorto di due Pakku in avvicinamento: essi salivano la cresta visibilmente stanchi, con una picca ciascuno, uno zaino e un vestiario molto simile a quello che Ryota aveva descritto per i guerrieri scimmia.
    Ehy! Cosa ci fai qua?Esclamò uno dei due in direzione di Fudoh, nei panni di un Pakku. Entrambi abbassarono lo sguardo su Badassanu, allarmati.
    Oh! Cos'è quella creatura strana...credo di averla già vista Si riferiva ai cartelli posti su dei piedistallo dove erano stati raffigurati le creature non ammesse su Arumajiro, solo che i Kijin e i predoni si erano concentrati sui Fennec e sui Suricati, non le Tartarughe.
    Non mi piace amico. Allontanati da quella tartaruga...la porteremo dai nostri salvatori.
    Sono tra i nemici di Aladdin? Chiese all'altro, cercando di ricordare. Chiediamo a lui? Indicò l'uomo alle spalle.
    Dietro ai Pakku, infatti, a circa trenta metri, vi era un uomo scimmia molto diverso dai predoni che avevano affrontato nella città, a partire dagli arti e dal petto ricoperti da chiazze di pelo grigio. L'uomo era alto, robusto e armato con un lungo Bo appoggiato a terra. Se ne stava sdraiato con gli occhi chiusi, logorato dalla noia per un turno di guardia in cui si erano visti due o tre Pakku. Non era solo. Al suo fianco, grande quanto due cani di grossa taglia, era sdraiata una iena dal pelo maculato. [LINK]

    Erano di guardia lungo la strada che conduceva verso Aladdin.








      

    Masayoshi Shokuto

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    95,5/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Tecnica del Rilascio

    2. ///

    Note

     
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    Pakkun e Kijin

    Incontri e Scontri



    [Masayoshi & Tsuneyo]

    Il primo dei due Pakkun guardò sorpreso il Jinchuuriki, quando gli fece quella domanda, Non vedi la cascata? E la frutta e tutto il ben degli dei che Alladin è riuscito ad ottenere dai nostri nuovi amici?, chiese, con indiscutibile gentilezza, oltre che sorpresa, il nomade del deserto.
    Di certo, Masayoshi vedeva la cascata ed il bellissimo ambiente intorno a loro, ma non aveva una visione alcuna di "frutta" di qualsivoglia genere.
    Che fosse più distante? In quella sorta di orizzonte che non riusciva a raggiungere?
    La successiva domanda, intanto, sembrò rattristare il duo: Purtroppo alcuni di noi non hanno capito la fortuna che abbiamo avuto nell'incontrare gli uomini scimmia., spiegò il secondo, mentre il primo faceva un cenno affermativo con la testa.
    Vero che parecchi anni fa dei predoni ci avevano rapiti e catturati. Ti ricordi, Tooko? Eravamo qui tutti legati, finché il tipo dai capelli rossi dei Fennec e quel gigante di fuoco sono venuti a salvarci., aggiunse l'altro.
    Sì, mi ricordo, ma quella era gente cattiva: aveva rapito tutti noi e preso il controllo della sala della Voce. Gli uomini scimmia, invece, sono nostri amici. Noi dobbiamo fidarci dei Kijin., concluse, alzando la testa, con gli occhi che guardavano il vuoto.
    Noi dobbiamo fidarci dei Kijin., ripeté anche l'altro con il medesimo sguardo smarrito.
    Anche quel comportamento era decisamente sospetto, ma cosa c'era dietro?
    L'ultima domanda avrebbe come riscosso i due Pakkun, che si sarebbero guardati a vicenda, prima che quello di nome Tooko rispondesse: Alladin? Bé, è nella sala della Voce, come sempre. Dove altro dovrebbe essere?, replicò, come perplesso dall'ovvietà di quella domanda.

    Forse avrebbe avuto tempo per qualche altra domanda, ma, di certo, l'uso del Rilascio non avrebbe avuto un effetto definitivo, per quanto, per un breve istante, il Jinchuuriki avrebbe visto qualcosa, un cambiamento.
    Non ci sarebbe stata nessuna cascata, nessuna oasi, gli alberi sarebbero stati sì presenti ed anche delle ceste si potevano notare qua e là nello spiazzo, vicino ad alcune tende, quasi tutte chiuse, ma a risaltare su tutto una figura al centro dell'ampissimo spiazzo, la figura di un Kijin in meditazione. [Il Kijin]
    Se fosse stato abbastanza veloce nello spaziare con lo sguardo, Masayoshi avrebbe visto ancora i due Pakkun, che sembravano ignari di quel cambio di visuale, ma avrebbe notato anche l'ingresso da cui era giunto e, sulla distanza, quelli sugli altri due versanti.
    Tutto, appunto, durò pochi battiti di ciglia, i due Pakkun rimasero immobili ed ignari, ma d'improvviso l'erba dell'Oasi sarebbe ricresciuta attorno al Jinchuuriki e la sua evocazione, immane e, cosa più importante, accompagnata di nuovo dalla cascata all'orizzonte. [Genjutsu + Extra]

    Poco dopo, sarebbero arrivati i due Kijin che si rivolsero a Masayoshi.
    Alle parole del Jinchuuriki, i due si guardarono un pò divertiti: Il Guardiano dell'Ovest? Bé, non è poi così lontano, straniero., rispose il primo che gli aveva chiesto di identificarsi.
    L'Illusione? Intendi l'Oasi? Sai che è solo metà del tuo problema., chiese il secondo, con un ghigno divertito.
    Io direi che è un ottavo del suo problema. Il problema più grosso siamo noi ed il Guardiano, ma, finché c'è l'Oasi, il Guardiano non apparirà., spiegò il primo Kinji.
    E finché non apparirà, ci sarà l'Oasi., ridacchiò di rimando il secondo, come ad una vecchia battuta.
    A quel punto, i due attaccarono.

    Per primo si mosse quello a sinistra, caricando con un fendente a spazzare dall'alto verso il basso sul ginocchio destro di Masayoshi.
    Subito dopo, il suo compagno, pronto ed in guardia su qualsiasi reazione avesse effettuato il misterioso individuo, avrebbe dato manforte con un affondo diretto al tronco, quale che fosse stata la parata, o schivata sul primo assalto.
    In seguito il primo sarebbe tornato alla carica, seguendo la difesa sul colpo del suo alleato, avrebbe cercato, da sinistra, di decapitare il Jinchuuriki. [3 SA]
    Di nuovo, il secondo, se l'attacco precedente non fosse andato a buon fine, avrebbe provato con un fendente ascensionale verso l'incavo del braccio sinistro del sunese.
    O almeno, questo sarebbe parso, poiché, all'ultimo, l'altro avrebbe con impressionante agilità, lanciato l'arma verso il compagno. [Finta + SG]
    La mano, però, non si sarebbe fermata ed il Kijin avrebbe tentato di sferrare dalla breve distanza a cui era, un violento colpo Montante verso il petto di Masayoshi. [ST]
    Il suo compare, intanto, avrebbe impugnato ambo le sciabole, restando di guardia, senza attaccare ulteriormente, per non disturbare la strategia del picchiatore.
    Nessuno dei due sembrava realmente interessato al piccolo suricato con la sua armatura cornuta: sarebbe stata una saggia scelta?

    [Fudoh, Badassanu ed i piccoli compagni]

    Scappammo in tempo, prima che la mia tecnica impressa sul chakram scattasse: e devo dire che fu decisamente un successo! Non ci venne dietro più nessuno!
    Complice quel vantaggio inatteso, lo ammetto, rallentai il passo per farmi raggiungere dalla Testuggine del Deserto.
    Per te, Badassanu-san!, esclamai, porgendogli un tonico perché recuperasse un pò del chakra consumato. [SA1]
    Sii u megghiu 'mpare, , mi ringraziò, immagino, con quel suo modo di parlare molto sunese.
    O meglio, credo fosse sunese, ma non avevo mai sentito Masa-san parlare in quel modo, seppur c'era da dire che il Jinchuuriki era il ninja della Sabbia che conoscevo meglio, per quanto non così bene.
    Magari il Turbine Rosso parlava in quel modo? O il Kaze... come si chiamava?
    Ammetto che non ci avevo mai fatto particolarmente caso.
    Ma sto divagando, scusate.

    Ancora sotto henge, quindi celando sia Myk sia il suricato, avanzavo con Badassanu-san alle mie spalle, senza vedere nessuno durante il nostro tragitto, né alcuna traccia di costruzioni, finché non ci avvicinammo a qualcosa che somigliava ad una sorta di strano tempio con quattro statue che rappresentavano altrettanti animali.
    Una scimmia, una sorta di brutto cane, un volatile e..., guardai l'ultima creatura, Qualcuno sa cos'è quel coso con due corni sul naso?, bisbigliai.
    Un rinoceronte, Fudoh-san., mi bisbigliò in risposta Myk, malgrado l'informazione non mi dicesse molto.
    Je chissù sti cuosi? Cu i mittiu 'ca?, chiese in quel momento la Testuggine del Deserto, con la sua vociona.
    Mi voltai verso di lui, intuendo solo che i suoi fossero dei quesiti dal tono: Ottime domande, Badassanu-san, quali che siano, ma non ne ho idea... vediamo se incontriamo qualcuno che possa risponderci., concordai, invitando il gigantone a seguirmi.

    Continuammo ad avanzare, finché, quasi al tramonto, notai una sorta di struttura, della vegetazione e delle strane colonne, o forse degli spuntoni? In fondo eravamo sul carapace di un grosso animale, ma che razza di animale aveva dei grossi spuntoni solo vicino alla testa? Per quanto utili a difendersi potessero di certo essere.
    Mentre riflettevo su questo, notai due Pakkun che si avvicinavano, così rallentai il passo e feci un cenno anche a Badassanu di fare altrettanto, aspettando che gli indigeni ci raggiungessero.
    Ammetto che le loro prime reazioni non mi sorpresero più di tanto: io apparivo vagamente come uno di loro, mentre la Testuggine del Deserto, bé, era imponente, ci credo che si soffermarono su di lei.
    Calma, calma..., avrei esordito con tono amichevole, agitando le mie manine da Pakkun, prima di puntarle verso il rettile alle mie spalle, Mi è sembrato più confuso che cattivo,
    o almeno, il modo in cui parla è un pò confuso, non credete anche voi? Saluti i nostri due nuovi amici.
    , avrei continuato, invitando il tartarugone a dire la sua.
    Au, picciriddi, chi fa? Chi dicci?, chiese l'altro...e non chiedetemi perché un saluto fosse fatto sotto forma di domanda.
    Visto, è evidentemente confuso, vi ha fatto delle domande, ma non le capisco a pieno., aggiunsi, per dare più spago alla mia "parte", sottolineando cose comunque tutte vere.
    Ad esempio, pure prima, ha visto il santuario con tutte le effigi, avete presente, no? Scimmia, Ri... rinoceronte e gli altri.
    Chiedeva il significato, credo, ma non sapevo spiegarglielo bene, volete provare a spiegarglielo voi?
    , incalzai i due, per provare un pò a distrarli.

    Il problema fu subito dopo, quando uno dei due Pakkun indicò un tizio, anzi, una coppia, di tizi seduti ad una trentina di metri.
    Provate ad immaginarveli: un grosso scimmione umanoide spaparanzato al suolo, ma il cui aspetto era tutt'altro che innocuo, complice, probabilmente, anche il grosso simil-canide maculato, delle dimensioni di un orso di Azumaido (non so se il paragone rende l'idea).
    Oh... bene., valutai fra me, facendo qualche passo, fino a raggiungere i due Pakkun prima che gli si avvicinassero troppo: Ma siete sicuri che sia il caso di disturbarlo? Capisco che siano dei salvatori, a proposito: da cosa ci hanno salvato? Così lo spieghiamo anche al nostro amico tartarugone qui dietro?, mi fermai, cercando di accennare un pò di imbarazzo nel mio sorriso.
    Scusate, sto divagando, dicevo: va bene che sono i nostri salvatori, ma quel bravo signore sta lavorando, è giusto andare a disturbarlo con una semplice domanda su una creatura che è, allo più, confusa e forse un pò goffa?, avrei chiesto, accennando a Badassanu alle mie spalle.
    Ki'è ca sugnu iu?, chiese la Testuggine del Deserto.
    Appunto., dissi ai due Pakkun, in risposta alla domanda del mio alleato, mentre, con un gesto distratto, allungavo la mano destra il più possibile davanti al nostro gruppetto, che comprendeva, in quel momento, tanto me, quanto le evocazioni ed i due nomadi.
    Quel gesto, che speravo apparisse innocuo, era fatto per disporre sul terreno fra noi e lo scimmione un piccolo "vantaggio". [ST]

    Fudoh

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 675
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    [70,5]/80
    Vitalità
    18/18

    Chakra Badassanu
    11/12
    Vitalità Badassanu
    6/9

    Slot Azione

    1. Tonico per Badassanu

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. Rifiuto del Suolo

    2. ///

    3. ///

    Note

     
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    Il Guardiano dell'Ovest / Antiche storie

    Chapter VII - Nel Deserto dell'Anarouch



    [Masayoshi e Tsuneyo]



    Affianco ai due Pakku apparsi nella stanza in cui il chunin era stato inghiottito, egli ascoltò quello che i due ebbero da dire, senza interromperli. Alzò un sopracciglio e  le labbra si contorsero in una smorfia di disappunto quando i due nomadi (impazziti) osarono affermare che fosse una buona idea fidarsi dei Kijin. Senza rendersene conto, si ritrovò catapultato nei ricordi d'infanzia che aveva sepolto in lui. La sua pelle percepì il calore delle fiamme alimentate dalla carne dei suoi concittadini, e nei suoi occhi smeraldo emersero le immagini dell'inferno che aveva lasciato alle spalle.
    Non scherziamo. Protestò lo Shokuto dopo essersi scrollato di dosso le orribili visioni.
    Hanno affinato il loro metodo di ...conquista. Sussurrò Tsuneyo, cercando di non farsi udire dai due nomadi.
    E questo per certi versi è un bene. Rispose Masayoshi, dopo un breve silenzio. Se i Kijin fossero saliti sulla groppa di Arumajiro con le asce sguainate, dopo aver costretto i Pakku a donare loro ospitalità, i due shinobi sarebbero avanzati calpestando ossa sgretolate e pozze di sangue grandi come laghi.
    Assolutamente.

    Il Rilascio lacerò in più punti il velo di illusione che dava origine all'Oasi dalla bellezza mozzafiato. Nel fugace contatto tra il suo chakra e il flusso del medium, il chunin vide la cascata prosciugarsi, l'erba scomparire e la porta d'ingresso riapparire alle sue spalle. Poi vide una figura orrenda, con la pelle rossastra, seduta in posizione del loto con gli occhi chiusi.
    È lui il creatore dell'illusione. Azzardò, mentre le crepe si ricomponevano come in un mosaico, gettandolo nuovamente al centro dell'illusione. Non si disperò. Nota la sua posizione, avrebbe potuto attaccarlo dalla distanza in molti modi. Abbassò il baricentro, infilò la mano destra nella Sacca Porta Oggetti e...si fermò.
    Una porta si era chiusa alle spalle di due Kijin.

    CITAZIONE

    Il Guardiano dell'Ovest? Bé, non è poi così lontano, straniero.
    L'Illusione? Intendi l'Oasi? Sai che è solo metà del tuo problema.,
    Io direi che è un ottavo del suo problema. Il problema più grosso siamo noi ed il Guardiano, ma, finché c'è l'Oasi, il Guardiano non apparirà.
    E finché non apparirà, ci sarà l'Oasi.


    Sconfiggiamoli e poi penseremo a quello grosso. Disse al suo collega suricato, inclinando il capo verso il basso e assaporando il momento di calma prima della tempesta tanto attesa. Davanti a sé aveva due Kijin da malmenare. Per certi versi, la vendetta dello Shokuto avrebbe avuto inizio con quel primo scontro.
    Si lanciarono verso di lui, scimitarre in pugno, uno a destra e uno a sinistra.
    Il Jinchuuriki capì al volo quale sarebbe stato il loro approccio al combattimento: sopraffarlo con attacchi simultanei, ben coordinati, in modo da costringerlo a difficili difese quasi simultanee.

    Slacciò il Katar del Deserto con la mano destra e lo posizionò davanti al busto, con la gamba destra avanti, la gamba sinistra leggermente piegata e il baricentro basso. Lucidata con cura dal fabbro di Suna prima della partenza, l'arma era di pregevole fattura. Le lame scintillavano, così come il manico rivestito d'oro che stringeva tra le sue dita.
    Il primo attacco fu una spazzata laterale piuttosto veloce.
    Non sono principianti. Ammise a se stesso, balzando all'indietro con una spinta poderosa della gamba sinistra e con lo sguardo sulla scimitarra del secondo Kijin, orientata dall'uomo verso il suo stomaco. [SD I]
    Avrebbe dovuto schivarlo, forte dei suoi riflessi superiori, ma il primo Kijin aveva già accorciato le distanza, con la lama distesa verso l'esterno, il che lasciava intuire un attacco in reazione alla sua prossima difesa.
    Con una smorfia di disappunto, si arrese all'idea di rovinare la sua nuova arma. Mentre l'affondo del secondo Kijin terminò la propria corsa a circa mezzo metro dal suo obiettivo, schiantandosi tra le due lame parallele che caratterizzava Il Katar, Masayoshi si abbassò sul posto, piegando le ginocchia, lasciando che fosse l'aria sopra di lui ad essere squarciata dal filo della lama. [SD II] [SD III]
    Non sono proprio male. Fu un pensiero premonitore. Rialzandosi, uno dei Kijin eseguì un fendente ascendente che mirava alla giunzione del suo arto superiore sinistro. Lo Shokuto accennò a una rotazione antioraria del corpo che si interruppe quando, con un 'agilità sopraffine, il guerriero lanciò la sua arma al compagno senza neanche troncare il movimento, trasformando il fendente in un pericoloso montante diretto verso il centro del suo petto.
    Un brivido di sorpresa gli artigliò la schiena. Con le palpebre spalancate e la bocca aperta in un espressione di stupore, Masayoshi riuscì a parare il montante frapponendogli in extremis il piatto delle lame, allungate di trenta centimetri per mezzo del meccanismo progettato e realizzato nelle mura.
    L'impatto tra il freddo acciaio e le dure nocche del Kijin risuonò nell'area con un rumore secco, insieme a un gemito di dolore. [Danno]
    L'uomo era riuscito a concentrare nel pugno una forza tale da spedirlo a sei metri di altezza. I due Kijin erano forti e sperò per il bene di Suna che appartenessero a una squadra di elitè.
    Bel colpo bastardo. Gridò dopo aver appeso il Katar sul fianco destro, allargando le braccia verso l'esterno per mantenersi stabile e per attirare l'attenzione su di sé. In basso, dove un secondo prima aveva schivato e parato i loro fendenti, un mammifero con l'elmo cornuto passò all'azione, furioso per il colpo che il suo evocatore aveva subito.
    Con una spinta della coda massiccia e lunga, Tsuneyo tentò di azzannare il collo del primo Kijin. [SA I - AdR]
    I piccoli denti dei suricati erano bilanciati da una quantità superiore a quella posseduta dalle creature più grandi, appuntiti come spilli, erano in grado di penetrare le carni degli umani con una sorprendente efficacia. Qualunque fosse l'esito del morso, il suricato avrebbe sferrato un poderoso colpo di coda verso il braccio destro con cui il nemico aveva lanciato la sua arma all'altro guerriero. [SA II - AdR].
    Si mise in piedi e quel piccolo suricato non sarebbe stato più così piccolo. Con il muso appuntito alla stessa altezza dello stomaco del Kijin, il collo del nemico sarebbe stato raggiungibile con facilità. Tsuneyo ruotò leggermente il busto verso destra e sferrò un gancio da destra verso sinistra in direzione del collo, forse già morso e grondante di sangue, con l'obiettivo di aprirgli la carotide con gli artigli progettati dalla natura per consentire a quei mammiferi dal muso particolare di scavare tane nelle rocce dell'Anarouch. [SA III - AdR]
    L'azione del suricato apparso dal nulla avrebbe forse catturato l'attenzione del secondo Kijin. Sarebbe stato un grave errore.
    Sebbene fosse a pochi metri dal suolo, o forse già a terra, poco importava, lo Shokuto eseguì tre rapidi sigilli e poi distese l'arto verso il nemico con due spade. Dal piccolo palmo del ragazzo, una sfera di pietra venne sparata verso il petto del Kijin, impedendogli forse di aiutare il suo collega dalla furia di Tsuneyo. [TA]

    NLiMsnCcp



    Atterrò ed estrasse nuovamente il Katar.


    [Fudoh, Myk, Koinu e Badanassu]

    Gli uomini scimmia erano stati chiari: catturare ogni creatura simile ai disegni che i predoni prima, e loro dopo, avevano mostrato ai Pakku rimasti. Si sarebbero gettati sopra la tartaruga se non fosse che Fudoh aveva l'aspetto di un Pakku onesto e sincero. Non erano guerrieri e l'arrivo degli uomini scimmia non li aveva trasformati in guerrieri.
    Si guardarono perplessi quando la tartaruga li salutò in una lingua sconosciuta. Nella bilancia su cui erano soppesate le possibili decisioni da prendere, il piatto scese sul lato sbagliato. Pericolo.
    Con i loro bastoni da saggi, iniziarono a camminare in direzione dell'uomo scimmia, ma si fermarono dopo pochi passi.
    Sono coloro che seguono i nostri salvatori. Sono gli unici ad essere ammessi qui. Ma dov'eri te quando lo hanno detto Disse il primo saggio, continuando a fissare con sospetto il misterioso Pakku.
    non c'è da fidarsi di quella tartarugaCommentò l'altro, riprendendo il cammino verso l'uomo scimmia.
    Farai bene ad andartene insieme agli altri. Sciò, non seguirci! Non vi vogliamo!

    Fudoh li seguì e le sue domande insospettirono ancor di più i due Pakku, che almeno si fermarono per poter rispondere al loro interlocutore confuso.
    Hai bevuto per caso?
    No, questo non è un Pakku. Te lo dico io. È un impostore! Si avvicinò a Fudoh guardandolo di traverso, in un modo che non si addiceva a un saggio curatore.
    Altrimenti saprebbe che Aladdin è riuscito a conoscere la verità grazie a loro.Di quale verità stava parlando?  Ci hanno dato tutto. Ricchezza, benessere... Lo guardò in cagnesco, poi con un gesto violento del bastone invitò il suo amico ad allarmare l'uomo scimmia, ancora lontano.

    CITAZIONE

    Scusate, sto divagando, dicevo: va bene che sono i nostri salvatori, ma quel bravo signore sta lavorando, è giusto andare a disturbarlo con una semplice domanda su una creatura che è, allo più, confusa e forse un pò goffa?


    Riuscì appena in tempo ad applicare la tecnica al terreno.
    Da dietro i Pakku, posizionati alla destra di Fudoh che li aveva raggiunti e fermati, fece il suo ingresso nella scena una iena grande quanto la Testuggine del Deserto, avvolta da una pelliccia bianca che un tempo era stata color nocciola, la più bella dell'estremo Ovest.
    Aveva un muso enorme, esagerato per il corpo che lo trasportava, marchiato da una rete di vecchie cicatrici. Molte ne aveva sulla groppa,  sotto al manto. Dentro le orbite nere splendevano due maestosi occhi blu notte. Era una creatura anziana, lontano ricordo della creatura che aveva dettato legge nel deserto. Nascosta dalla tecnica dell'occultamento, nell'unica strada che conduceva da Aladdin, la iena si fermò, con le unghie che si conficcarono nella roccia come fosse di burro. Se si fossero voltati verso l'uomo scimmia, non vi sarebbe stata alcuna iena.
    Nessuna creatura goffa entra a Saban'Na. Esordì, infastidito da ciò che aveva appena udito. La sua voce era antica come Arumajiro. Si fermò a sei metri di distanza. Che sapesse del jutsu?
    Allora le voci sulla fine del Turbine sono vere se non è ancora arrivato ... Si mise seduto. La tua copertura è saltata. Mostrati e forse avremmo qualche secondo per parlare.
    Se avesse avuto il coraggio di sciogliere la tecnica, la iena si sarebbe lasciata sfuggire una reazione di puro stupore.
    Siete in molti vedo, ma Suna deve essere messa male se ha ingaggiato un Kiriano per difendere il proprio territorio Un vecchio fuoco si accese dentro di lui. Allora il giovane Jyukai aveva ragione. Ora è il momento giusto, ma a quale prezzo?
    Avrebbe avuto il tempo di fare una o due domande, poi qualcuno sarebbe giunto lì a una velocità incredibile, accompagnando il suo arrivo con una bastonata sulla groppa della iena.
    Al tuo posto, bestia. La iena mugolò, ritirandosi e sdraiandosi di malavoglia nel terreno, troppo stanca persino per lamentarsi.
    Te vorresti raggiungere Aladdin, immagino Si rivolse a Fudoh, divertito. Si trova al di là degli spuntoni di roccia, ma dovrai fare in fretta. Fra poco oltrepasseremo il confine. Dove si stava dirigendo Arumajiro?
    Agitò il bastone e dal terreno emerse una fitta rete di corridoi da cui Fudoh non sarebbe riuscito a sfuggire. Anche saltando, qualunque fosse stata la distanza coperta, egli si sarebbe sempre ritrovato dentro un labirinto composto da pareti trasparenti su cui era riflessa la sua immagine. E a ogni azione spesa all'interno, una delle tante figure identiche a lui che ripetevano i suoi stessi movimenti lo avrebbe attaccato dalla distanza e dalle direzioni più improbabili, lanciandogli un solo kunai realizzato di vetro puntando al suo collo. [TA]
    Badanassu ne sarebbe rimasto fuori; tuttavia, in compagnia di Koinu e Myk, egli avrebbe dovuto fare i conti con la misteriosa iena che, dopo una seconda bastonata, si sarebbe gettata addosso alla tartaruga con le fauci spalancate, su cui si intravedeva uno strano bagliore.
    Il suo primo attacco sarebbe stato un morso inferto al volto. Se la tartaruga avesse nascosto il proprio muso nel carapace, la iena non avrebbe esitato a infliggere il proprio morso direttamente sul carapace, forte delle elevate capacità di penetrazione che il suo padrone gli aveva donato. [SA I]
    Sarebbe seguito un tentativo di capovolgerla a testa in giù mediante una testata inferta dal basso verso l'alto. [SA II]
    Il suo terzo e ultimo attacco sarebbe stato simile al primo: un secondo morso ma questa volta sul lato destro del carapace, nel tentativo di aprirgli quattro fori sulla fiera corazza della tartaruga, uno per ciascun canino. [SA III]













      

    Masayoshi Shokuto

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    89,5/100
    Vitalità
    17.5/18
    Slot Azione

    1. Morso Tsuneyo

    2. Colpo Coda Tsuneyo

    3. Artigliata Tsuneyo

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note

    Tsuneyo 3 Bassi consumati
     
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    Falce dei Kaguya


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    Illusioni e Kijin

    E come gestirli



    [Masayoshi & Tsuneyo]

    Il Jinchuuriki ed il suricato sembravano aver realmente capito cosa stava succedendo: il metodo d'invasione dei Kijin era, in qualche modo, migliorato.
    Forse erano stati capaci di controllare le loro vittime senza violenze da soli? O qualcuno li aveva aiutati in questo?
    Di certo, come lo stesso chunin comprese, quel metodo aveva evitato una carneficina senza pari sul dorso dell'Armadillo.

    Il Rilascio, poi, permise di scoprire la presenza di un più possente Kirin nascosto dietro l'illusione, che sembrava essere anche il fautore di quella falsa oasi che tutto nascondeva.
    Probabilmente non sarebbe stato difficile per il Jinchuuriki abbatterlo, ma le due guardie che si trovò ad affrontare, lo rallentarono in tal senso.
    Masayoshi, c'era da ammetterlo, seppe difendersi abbastanza bene, complice l'ottimo katar in suo possesso, subendo una ferita nemmeno troppo grave a seguito dell'ultimo attacco in corpo a corpo di uno degli "scimmioni".
    Fu però il piccolo alleato, il suricato dall'elmo cornuto, a partire effettivamente all'attacco.

    Il vantaggio della creatura del deserto fu la sorpresa: i due kijin lo avevano evidentemente sottovalutato!
    Certo, il guardiano adesso disarmato era parecchio robusto, ma il morso del Suricato gli fece sorgere un mezzo urlo di dolore. [Danno - Kijin 1]
    AHI!!!, urlò il Kijin con la ferita nemmeno troppo profonda, prima che la coda della creaturina lo colpisse, forte della sorpresa del danno precedente, provocandogli un danno più grave, ma ancora non del tutto invalidante. [Danno - Kijin 1]

    A quel punto, l'errore di Tsuneyo, forse, fu di perdere qualche istante a rimettersi in piedi, in tutta la sua "stazza", per cercare di dilaniare il collo del Kijin: il guardiano fu sufficientemente lesto da evitare quel colpo, indietreggiando. [SD 1 - Kijin 1]
    Il secondo dei due guardiani aveva osservato ad occhi spalancati il primo attacco del piccolo roditore, perdendo di vista il chunin di Suna che, con estrema velocità ed abilità, lo investì in pieno petto con un doton, travolgendolo e sbattendolo al suolo, apparentemente senza fiato e con pesanti danni fisici, incapacitato a muoversi nell'immediato. [Danno - Kijin 2]

    Topo fastidioso!!!!, ruggì a quel punto il Kijin che era stato attaccato da Tsuneyo, vedendo il proprio compagno a terra e lasciando esplodere un manto di chakra tutto intorno a se. [ST - Kijin 1]
    Con uno scatto, il Kijin si sarebbe lanciato addosso al suricato, un velocissimo calcio a sfondare contro il tronco della creatura in armatura. [SA 1 - Kijin 1]
    Subito dopo, comunque si fosse difeso Tsuneyo, l'altro avrebbe tentato un gancio destro contro il mento della creaturina. [SA 2 - Kijin 1]
    Allo stesso tempo, dalla mano sinistra, aperta e tenuta all'altezza del fianco, una sfera di puro chakra sarebbe volata velocissima contro Masayoshi, diretta al suo sterno. [SA 3- Kijin 1]

    Tutto bene, Kai?
    Sì!, ruggì l'altro, sferrando un violento colpo di spada che sarebbe corso addosso a Masayoshi, malgrado la distanza, per ferirlo quanto più pesantemente possibile. [ST 2 - Kijin 2]

    Come si sarebbe difeso il duo sunese?

    [Fudoh, Badassanu e Myk]

    I due Pakkun che avevo incontrato mi diedero qualche breve informazione, prima di iniziare ad avere qualche sospetto su di me: a quanto pareva, solo scimmie, quei particolari canidi e volatili, oltre all'animale con il doppio corno sul naso, erano permessi nei dintorni di questi "salvatori".
    Forse furono le mie domande, forse il fatto che continuavo a tenermi dietro Badassanu-san, ma appunto, il duo di piccoli abitanti di Arumajiro iniziò ad etichettarmi come impostore, che in effetti ero, e furono ben pronti ad allertare il tizio scimmiesco con il bastone ed il suo grosso canide.

    Fu proprio il canide a raggiungerci per primi.
    Dovevo ammettere che, da vicino, pareva parecchio anzianotto come animale, di certo non avrebbe sfigurato vicino al vecchio Fennec che mi aveva accolto all'inizio di quella storia, o a Ijapa-sama, uno degli anziani della Valle del Guscio.
    Suddetto canide, accennò persino al luogo degli Eremiti del Deserto, Saban'Na, o comunque la terra dove persino Badassanu-san si era allenato, da ciò che mi avevano detto, prima di confermarmi che ero stato scoperto.
    Feci spallucce, immaginando che non potessi più giocare su sotterfugi o altro, e sciolsi l'Henge, rivelando Myk e, nascosto fra gli abiti, il piccolo Koinu.
    Ci hanno scoperti, Fudoh-san., osservò la tartarughina sulla mia testa.
    Meeeeee, aggiunse il massiccio tartarugone dietro di noi.
    Il canide, intanto, fece un commento sulla presenza di un kiriano ad occuparsi degli affari di Suna, prima di accennare ad un "giovane Jyukai".
    Piacere, io sono Fudoh, Primario di Kiri e Guardiano della Valle del Guscio., esordii, indicando tanto la tartarughina sulla mia testa, quanto la Testuggine del Deserto dietro di me.
    Tralasciando perché io sia qui, mi chiedevo se potevate dirmi perché ci siete tutti voi? Cioè, ci avevano parlato di Kijin e umani, ma non sapevamo ci fossero anche delle creature che sanno di Saban'Na.
    Prendere il controllo dell'Armadillo non è stata una scelta casuale, cosa volete ottenere da questo rapimento di massa?
    , chiesi al grosso canide

    Dopo qualche breve scambio di domande, però, ecco che il guardiano scimmia pensò bene di unirsi alla chiacchierata, o meglio, pensò bene di apparire e dare una bastonata al canide.
    EHI! Non si fanno queste cose!, avrei esclamato, prima che l'altro mi avvisasse sia che Alladin era al di là degli spuntoni di roccia, sia, soprattutto, che stavamo per oltrepassare un qualche "confine".
    Che confine?, fu l'unica cosa che riuscii a chiedergli, prima di trovarmi intrappolato in una sorta di muro di specchi.
    Ma che!, balbettai, trovandomi circondato da mie immagine riflesse.

    Nel frattempo, le due tartarughe ed il suricato rimasti fuori se la sarebbero dovuta vedere con il grosso canide anziano che, complice una nuova bastonata del poco amichevole Kijin, si lanciò sulla testuggine del Deserto.
    Badassanu si mosse velocemente, complice anche un leggero uso di chakra, per rintanarsi nel proprio guscio difensivo, cercando di evitare il primo morso che l'altro tentò di fare contro il carapace, che, fortunatamente, grazie anche all'affinità elementale della Testuggine, resse bene a quel primo morso. [SD 1 - AdR]
    Il secondo attacco fu ben più complicato da reggere: il canide sferrò un colpo ascendente che quasi sbilanciò il tartarugone, tanto da costringerlo ad estrarre le zampe dal guscio e fare una decisa prova di forza per restare nella posizione in cui si trovava. [SD 2]
    Sull'ultimo morso, poi, la tartaruga sfruttò ancora una volta la resistenza della propria carapace, per quanto, stavolta, senza farsi forte delle sue affinità elementali, il ché portò a delle leggere ferite di vetro sul corpo di Badassanu. [SD 3 - AdR & Danno]

    EHI! Siamo in due!!!, avrebbe a quel punto urlato Myk che, sfruttando il disinteresse apparente verso di lui, si sarebbe mosso verso il punto dove avevo impresso la mia tecnica e, conoscendola bene, l'avrebbe sfruttata per lanciarsi alla carica contro il suddetto grosso ed anziano canide, forte delle sue particolari qualità, cercando di prenderlo in pieno, gigantesco, tronco. [SG + SA 1 - AdR - Myk]

    Fuozza, 'mpare!!! sarebbe stato l'urlo di Badassanu, che non se ne sarebbe rimasto fermo, unendosi alla carica, dopo aver visto il lancio velocissimo del suo piccolo simile, scagliandosi a sua volta, con uno sprint di velocità dato dal chakra, contro la zampa posteriore destra del grosso animale avversario. [SA 2 - AdR - Badassanu]

    Voi vi chiederete: "E tu, Fudoh, che stavi facendo nel frattempo?"
    Bé, mi stavo guardando allo specchio.
    O meglio, inizialmente, ammetto di essere stato quanto meno confuso nell'osservarmi allo specchio, specie considerando che vedevo solo specchi ed una sorta di corridoio davanti a me.
    Badassanu-san! Myk!!! Dove siete?, avrei iniziato a chiedere, poi avrei cercato il punto dove sapevo esserci il terreno segnato dal mio jutsu repulsivo, ma non avevo indicazioni in tal senso, quel corridoio di specchi mi aveva, a dir poco, confuso su dove fossi.
    Provai a scattare verso la fine di quel corridoio che vedevo davanti a me, ma l'unica cosa che ottenni fu di trovarmi ancora più confuso sulla mia posizione. [SA 3 - Fudoh]
    Anzi, ottenni anche un'altra cosa: un kunai che partì dalle mie spalle, dirigendosi verso di me!
    Lo sentii all'ultimo ed ebbi appena il tempo di girarmi ed eseguire un veloce scatto, così da evitare quello strano kunai di vetro. [SD 4 - Fudoh]

    Ok, questo non è normale... forse potrei sfondare uno di questi specchi... porta male, ma tant'è..., avrei pensato, sollevando la mano verso una delle pareti, provando a tirarla verso di me, cercando di sradicarne un pezzo, senza alcun successo, se non quello di farmi arrivare addosso un altro kunai. [ST 1 - Fudoh]
    Stavolta il kunai arrivò nuovamente da un altro angolo distante di quello strano corridoio e dovetti alzare l'avambraccio, proteggendomi con il Gashadokuro. [SA 4 (convertito) - Fudoh]

    La situazione era decisamente strana: non solo il corridoio sembrava non aver fine e quelle pareti con gli specchi non si spostavano attirate dal mio chakra naturale-gravitazionale, cosa che ormai non mi succedeva da parecchio, ma ad ogni mia azione, un Fudoh riflesso su uno specchio, mi lanciava contro un kunai!
    Fu a quel punto che notai un altro dettaglio: Come fa la mia immagine ad arrivare fino lì sotto?
    In effetti, ovunque mi girassi in quel corridoio di specchi, vedevo sempre le mie immagini riflesse, il ché, per quel poco che ne sapevo di immagini riflesse, mi sembrava strano fosse così estensivamente possibile.
    Fu allora che mi sorse un dubbio: essere all'interno di un genjutsu.

    Tentar non nuoce..., pensai fra me, eseguendo quel singolo sigillo con tutto il chakra possibile. [ST 2,3 - Fudoh]
    Sarei riuscito ad uscire in quel modo da quella strana trappola? Ottima domanda.

    Fudoh

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 675
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    [64,5]/80
    Vitalità
    18/18

    Chakra Badassanu
    6,5/12
    Vitalità Badassanu
    5/9

    Chakra Myk
    5,5/6
    Vitalità Myk
    6/6


    Slot Azione

    1. Attacco Myk

    2. Attacco Badassanu

    3. Scatto Fudoh

    4. Difesa extra

    Slot Difesa

    1. Difesa Badassanu 1

    2. Difesa Badassanu 2

    3. Difesa Badassanu 3

    4. Difesa Fudoh

    Slot Tecnica

    1. Attrazione Grav.

    2. Rilascio

    3. Rilascio

    Note


     
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31 replies since 22/2/2023, 23:04   590 views
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