Il Salvataggio dell'Armadillo

Masayoshi & Fudoh

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    In un mondo illusorio - Il viaggio verso Aladdin

    Chapter VI - Nel Deserto dell'Anarouch



    [Masayoshi e Tsuneyo]



    Le voci delle due guardie si affievolirono fino a scomparire mentre il chunin e il suricato dall'elmo a corni proseguirono verso la cupola che intravedevano dai lembi di tende accarezzate dal caldo vento dell'Anarouch. Con enorme stupore raggiunsero l'edificio senza incontrare né Pakku né altre guardie. Occultato dal meccanismo di rivestimento e nascosto a diversi metri dall'edificio, il chunin studiò la zona e le difese che gli assalitori avevano messo in atto per difendere la struttura centrale.
    Non c'è nessuno.
    Sembra proprio di no.
    Anche se da lassù sembrava un villaggio affollato.
    Badanasu aveva generato un bel baccano se le sentinelle della zona centrale avevano abbandonato l'area. Ma nessuno lascerebbe sguarnito un obiettivo. I suoi sensi non captarono nulla. Si voltò verso Tsuneyo ela risposta che ebbe fu la stessa: potevano avanzare. Contò fino a tre e al momento esatto il team abbandonò la posizione, balzando verso l'ingresso che dava nella direzione in cui il sole sorgeva ogni mattina. Aprirono la porta e la chiusero alle loro spalle.
    Ciò che si rivelò di fronte ai due ninja fu molto di più di quanto avessero potuto immaginare...o sognare. I loro occhi si riempirono di stupore e meraviglia.

    Dove ci si aspettava una stanza o un corridoio di dimensioni ridotte, si apriva uno spazio così vasto da estendersi oltre l'orizzonte, con palme rigogliose sparse qua e là e una cascata di acqua cristallina che si affacciava ai confini della stanza, oltre lo sguardo incredulo dei due ninja che non riusciva a spingersi oltre.
    Non può essere reale sussurrò Masayoshi, la sua espressione seria dopo l'iniziale impatto che lo aveva momentaneamente destabilizzato.
    Potrebbe essere un genjutsu o addirittura un passaggio interdimensionale. Qualcosa che ho letto solo nei libri di fantascienza.
    Tsuneyo, accanto a lui, era ancora abbagliato dalla bellezza del luogo.
    Dovremmo uscire...disse Tsuneyo, voltandosi verso l'ingresso. La porta era scomparsa nel nulla
    Possiamo solo avanzare. Confidava che nei panni di Aladdin, nessuno avrebbe osato attaccarlo senza esitazioni. I loro passi risuonarono in quel luogo come campane a mezzogiorno.
    Dirigiamoci verso la cascata. Ordinò Masayoshi, alla ricerca di indizi sulla vera natura del luogo. Privato della possibilità di uscire dalla porta d'ingresso, con la concreta possibilità che quel luogo mutasse secondo una volontà esterna, essi avanzarono verso l'unico riferimento all'apparenza fisso e immutabile: la cascata.
    Dopo una manciata di secondi, i due ninja incontrarono un Pakku.

    CITAZIONE

    Alladin ha fatto un bellissimo lavoro, vero?


    Come scus Sobbalzò Masayoshi, colto alla sprovvista e interrotto da un Tsuneyo più perspicace del suo evocatore.
    È apparso dal nulla.
    Con l'arrivo del secondo Pakku, il chunin capì cosa il mammifero intendeva: i monaci colleghi di Alladin erano comparsi all'improvviso, come se fossero entrati in quello spazio da un altro luogo, infatti, se si fossero avvicinati di soppiatto, il loro odore caratteristico avrebbe raggiunto le narici del chunin con discreto anticipo.
    Prima non era qui.
    Vedo solo un po' di palme, nulla di speciale. Voi cosa vedete di così bello? Finse di non vedere la cascata per capire se erano figure illusorie o se, pur essendo reali, erano situati in un altro luogo, con davanti altre meraviglie create da Aladdin. Da ciò che riusciva a notare in quel momento, fissandoli con sospetto, erano i loro occhi spenti, svuotati da ogni emozione, come la loro voce priva di emozione, come se parlassero recitando un copione già scritto.
    Triste che dei Pakku abbiano deciso di andarsene, come mai? Chiese ancora, con voce rammaricata, mentre il suo cervello elaborava le poche informazioni a disposizione per trovare una via d'uscita che non fosse il Rilascio, jutsu che gli avrebbe divorato metà riserva di chakra per deflettere una costruzione così vasta e articolata. Il Vuoto di Direzione non sembrava adatta al caso. Il potere di Pangu gli permetteva di annullare la precisione degli avversari e di incrementare la propria, ma non aveva alcuna efficacia contro i genjutsu, sopratutto quelli ad area.
    Dopo qualche secondo di incertezza sul da farsi, senza molte idee in testa, egli decise di utilizzare il Rilascio.
    Sapete dove si trova Aladdin? Chiese, mentre le sue mani si univano davanti al petto per formare il simbolo della Tigre. Un rapido sguardo d'intesa era stato sufficiente per trasmettere le proprie intenzioni alla sua fedele evocazione. La lunga coda avvolse lo Shokuto e insieme tentarono di deflettere il probabile genjutsu. [TB]

    [In caso di fallimento]

    Lo sapevo, sarebbe stato troppo facile, non si tratta di un illusione. Commentò, infastidito per il chakra sprecato e il tentativo andato a vuoto proprio davanti a Tsuneyo.
    Oppure il genjutsu è potente. Dobbiamo tentare un'altra strada. Disse il suricato, guardandosi attorno pensieroso.
    Altolà! Identificati!
    Masayoshi si voltò verso la direzione da cui proveniva la voce che si era sovrapposta al monotono scrosciare della cascata. Aveva giù udito quella voce. A nove metri dalla loro posizione, laddove avrebbe dovuto trovarsi la porta d'ingresso scomparsa alla loro vista, vi erano due guerrieri dalla corporatura minuta, con le scimitarre sguainate e pronti a dare battaglia agli intrusi.
    Il Chunin sorrise, sicuro di sé. Avrebbe ottenuto le informazioni di cui necessitava dai due predoni.
    Cercavamo il Guardiano dell'Ovest per un accordo. Affermò Masayoshi, che aveva udito quel nome direttamente dalle bocche dei due Kijin. Sareste così gentili da dirci come uscire da questa illusione e dove trovarlo? In cambio eviteremo di rompervi troppe ossa. Il suo sguardo cadde sulle scimitarre e poi sui due volti poco raccomandabili dei Kijin, che non scalfirono la determinazione dello Shokuto.
    Non vi era alcun cenno di paura nei suoi occhi. Tsuneyo si posizionò affianco al suo evocatore, con le orecchia abbassate, la coda rigida e le zanne estratte.



    [Fudoh, Myk, Koinu e Badanassu]



    Circondato dai predoni accorsi a difesa del cerchio esterno, Badanassu si difese piuttosto bene dagli attacchi che miravano a decapitarlo. Rifugiatosi nel suo carapace indistruttibile, dopo aver subito un innocuo taglio al capo, la tartaruga incassò il resto degli attacchi e passò al contrattacco, roteando ad alta velocità e lanciandosi verso l'uomo di fronte a lui, che con un'ascia in mano, poté solo balzare verso destra per salvarsi dalla furia della tartaruga.
    Se solo si fosse distanziato al termine del suo attacco...
    L'uomo non ebbe scampo: se un kunai venne intercettato dalla fredda lama d'acciaio, il resto delle armi appese sulla corazza fecero scempio della spalla e del fianco sinistro del nemico, lasciandolo steso a terra. Le sue urla di dolore echeggiarono nell'area e nelle stradine vuote del villaggio.
    Sconfitto il primo nemico, la tartaruga del Deserto si concentrò verso i due predoni più distanti, ignorando il più giovane che si trovava dietro di lui. Il lancio del chakram avvenne nello stesso istante in cui Fudoh ne ordinò l'uso. L'oggetto cadde ai piedi dei due uomini, innocuo nell'aspetto e nella forma, ma con un potenziale che i nemici intuirono in ritardo, solo quando videro la tartaruga scappare, insieme a una sagoma che si muoveva lontano, nella direzione da cui era giunta quella voce.
    Il chakram salì a sei metri d'altezza e divenne centro di un attrazione gravitazionale che afferrò ogni oggetto presente in un raggio di dodici metri. Per i tre nemici non vi fu scampo. Fudoh fu abbastanza intelligente a non correre dritto, ma ad arco, così da tenersi distante dal centro della devastazione, che non risparmiò niente e nessuno. Trascinati per alcuni metri, i tre uomini volarono verso il chakram, rimanendo appesi come dei vestiti messi ad asciugare, in mezzo a banchi, tavoli e tendaggi che impedirono loro di osservare ciò che stava accadendo sotto. Fudoh e Bassadanu non potevano saperlo, ma avevano arrestato l'arrivo di molti predoni terrorizzati da quell'ammasso di oggetti che erano stati strappati dal terreno e ora aleggiavano in aria.

    Con le giuste precauzioni e suggerimenti di Myk e Koinu, dotati di sensi fini e sviluppati, la comitiva sarebbe riuscita a spingersi oltre il villaggio e a raggiungere la strada che li avrebbe condotti nell'edificio posto sulla base del collo di Arumajiro.  Lungo la stanza che avrebbero dovuto percorrere per raggiungere la Voce, priva di ripari o vegetazione dietro cui nascondersi, a circa quindici metri di distanza sulla sinistra, i nuovi abitanti avevano costruito un piccolo santuario. Sotto la costruzione in pietra ricavata dal corpo di Arumajiro, brillavano quattro statue di ceramica posizionate sopra dei piedistalli alti un metro. Ciascuna effige raffigurava un animale: una scimmia, una iena, un avvoltoio e un rinoceronte.

    Se si fossero incamminati lasciandosi il villaggio alle spalle, avanzando sotto il sole che presto avrebbe dato inizio al moto discendente, sulla sommità di una cresta abbassata dai picconi dei Pakku, Fudoh avrebbe notato come nella parte finale del sentiero, vicina al collo di Arumajiro, distante almeno trenta minuti di cammino, la strada veniva inghiottita da spuntoni di roccia a base quadrata, con lati lunghi dieci metri, che s'innalzavano verso il cielo per oltre venti metri.
    Sulle creste di Arumajiro che li separavano da quel nuovo ambiente erano cresciuti diversi alberi che formavano dei boschetti sparsi qua e là e di piccole dimensioni.
    Proprio da quella posizione sopraelevata, Fudoh si sarebbe accorto di due Pakku in avvicinamento: essi salivano la cresta visibilmente stanchi, con una picca ciascuno, uno zaino e un vestiario molto simile a quello che Ryota aveva descritto per i guerrieri scimmia.
    Ehy! Cosa ci fai qua?Esclamò uno dei due in direzione di Fudoh, nei panni di un Pakku. Entrambi abbassarono lo sguardo su Badassanu, allarmati.
    Oh! Cos'è quella creatura strana...credo di averla già vista Si riferiva ai cartelli posti su dei piedistallo dove erano stati raffigurati le creature non ammesse su Arumajiro, solo che i Kijin e i predoni si erano concentrati sui Fennec e sui Suricati, non le Tartarughe.
    Non mi piace amico. Allontanati da quella tartaruga...la porteremo dai nostri salvatori.
    Sono tra i nemici di Aladdin? Chiese all'altro, cercando di ricordare. Chiediamo a lui? Indicò l'uomo alle spalle.
    Dietro ai Pakku, infatti, a circa trenta metri, vi era un uomo scimmia molto diverso dai predoni che avevano affrontato nella città, a partire dagli arti e dal petto ricoperti da chiazze di pelo grigio. L'uomo era alto, robusto e armato con un lungo Bo appoggiato a terra. Se ne stava sdraiato con gli occhi chiusi, logorato dalla noia per un turno di guardia in cui si erano visti due o tre Pakku. Non era solo. Al suo fianco, grande quanto due cani di grossa taglia, era sdraiata una iena dal pelo maculato. [LINK]

    Erano di guardia lungo la strada che conduceva verso Aladdin.








      

    Masayoshi Shokuto

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 600
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 600
    Chakra
    95,5/100
    Vitalità
    18/18
    Slot Azione

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    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

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    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Tecnica del Rilascio

    2. ///

    Note

     
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31 replies since 22/2/2023, 23:04   590 views
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