Un grande albero richiede il sostegno di folte radici

Corso alle Basi

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    Aspirante Genin

    I



    Un passerotto, messaggero dell'Amministrazione, avrebbe fatto capolino alla finestra del giovane Uchiha. Avrebbe cinguettato con insistenza, fino a che qualcuno non avesse raccolto la lettera legata alla sua zampetta. Il timbro rosso al suo interno ne confermava l'autenticità. Il testo era semplice: riconoscevano gli sforzi del giovane shinobi, e lo invitavano a recarsi ai pressi delle mura in mattinata, per la sua prova d'esame Genin, dove un Chunin lo aspettava. Non c'era molto altro, se non la richiesta di portare con sè tutto il suo equipaggiamento... e che il diretto responsabile di quella missione non era altri che il segretario dell'Hokage.

    Uno studentello come lui difficilmente avrebbe avuto molte info a riguardo. Dalla lettera avrebbe saputo almeno l'info principale, il nome: Youkai Uzumaki. Un cognome che non si sentiva spesso, considerato che sembrava fosse l'unico Uzumaki noto di tutta l'Accademia. C'era da domandarsi che tipo poteva essere, e forse l'Uchiha già si sarebbe sentito intimorito. Se durante la sua camminata verso le mura avesse deciso di chiedere qualche informazione a giro, avrebbe avuto diversi tipi di risposte: tutti avrebbero confermato il suo cognome, che sembrava fosse l'unico del suo clan in tutta Konoha, e che era il segretario dell'Hokage. Alcuni avrebbero anche aggiunto che era il suo figlioccio, apparso anni addietro quasi dal nulla. L'età era contrastante: c'era chi sosteneva fosse un giovane adulto, chi un ragazzino. Poteva anche giurare di aver sentito qualcuno bisbigliare che fosse morto, ma com'era possibile?? La sua lettera era arrivata in mattinata, che si fossero forse sbagliati in Amministrazione?

    I misteri non finivano lì. Alcune persone, principalmente possessori di un negozio o una piccola attività, avrebbero parlato con gioia di lui, sostenendo che spesso il giovane segretario si poteva trovare in città ad aiutare chiunque avesse bisogno, spesso senza nemmeno pretendere alcun guadagno. Sembravano orgogliosi di un simile cittadino. Altri invece, commentavano più aspramente la sua persona, giudicandolo come un buono a nulla distratto che aveva solamente avuto la fortuna di essere finito sotto l'ala protettiva dell'Hokage. Soprattutto nel quartiere Senju si erano sparse voci di quanto fosse poco affidabile e come avesse la testa vuota. Buffa coincidenza.

    Eventualmente, sarebbe riuscito ad arrivare dove richiesto. Si trattava di una piccola zona di allenamento ai piedi delle mura, grande un paio di campi da calcio. C'erano bersagli di vario tipo posizionati in giro, alcuni mobili, un paio di percorsi ad ostacoli in legno, e proprio di fianco ad uno di essi quello che sembrava un adolescente, distratto a scribacchiare qualcosa sul suo taccuino, osservando alcune incisioni nel legno. La chioma rosso fuoco avrebbe permesso al giovane Uchiha di capire subito di chi si trattasse. Se approcciato, avrebbe sussultato appena, distratto, mostrando un solare sorriso allo studentello. Ah! Ben arrivato! Io sono Youkai, sarò il tuo sensei per oggi. Proclamò, gonfiando il petto con un certo orgoglio. Col quadernino semi aperto, il giovane studente avrebbe potuto notare qualche scritta al suo interno: c'erano un sacco di domande, alcuni luoghi appuntati, un sacco di triangoli disegnati intorno, e una scritta in grande, sottolineata più volte: "Illuminati". Avrebbe presto chiuso quel quadernino, riponendolo in uno zainetto coloratissimo posato lì vicino, con il faccione enorme di Spiderboy, un popolare fumetto konohaniano. La sua attenzione ora era rivolta interamente allo studentello. Hm. Abbiamo ancora una mezz'oretta. Hey, che dici di mostrarmi un po' cosa sai fare? Che ti hanno insegnato a scuola? Lo osservava con fare allegro e curioso, decisamente amichevole. Per l'Uchiha sarebbe stato semplice considerarlo come un sensei, anche se non sembrava poi così tanto più vecchio di lui, soprattutto considerando quanto fosse infantile il suo zaino? E, dopo tutto ciò che aveva scoperto durante la passeggiata, che opinione o che domande avrebbe avuto per il giovane Uzumaki?

    As always, si parte con un semplice post introduttivo. Voglio sapere com'è la quotidianità del tuo pg: ha qualche amico? Un professore preferito? Com'è in casa con i suoi genitori? Sei libero di decidere da chi ottiene le varie informazioni, tecnicamente puoi anche decidere di non chiedere niente a nessuno, ma in generale è buona norma prepararsi bene per qualsiasi missione, e la ricerca di informazioni è fondamentale. Raccontami che conclusioni trae lui stesso, che domande decide di fare, e in che modo cercherà di farsi notare dal suo sensei. Userà il suo intelletto o tenterà una prova fisica? Fammelo conoscere insomma!


    Edited by Waket - 19/5/2023, 12:35
     
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    Quella mattina, la giornata si prospettava tranquilla e rilassante. I sole splendeva caldo ma non troppo, il vento smuoveva le fronde degli alberi ormai risvegliati dalla primavera e gli uccellini cinguettavano nei giardini svolazzando tra i quartieri. Kawayama stava facendo un piccolo spuntino con del pane tostato mentre guardava sua madre e sua sorella giocare in giardino quando si accorse di qualcosa di anormale. Tutto quel cinguettare era si piacevole ma c’era un che di ripetitivo e insistente che rompeva l’armonia di quella scena. Anche perché voltandosi prima a sinistra e dopo a destra con la testa, il ragazzo riuscì a capire che quel rumore arrivava da dentro casa.
    No aspetta... Ma cos’è?
    Domandò tra sé e sé girando sui tacchi e rientrando nella dimora alla ricerca della fonte di quello che ormai aveva classificato come “rumore”. Poco dopo, durante la sua esplorazione, da una finestra che affacciava sulle vie del quartiere trovò un piccolo volatile che alla sua vista sembrava aumentare ancora di più i suoi tentativi di attirare la sua attenzione. Fu in quel momento che Kawa si accorse del messaggio che portava con sé.
    Oh! Aspetta.
    Disse, tenendosi il pane tostato con i denti e prendendolo delicatamente il passerotto per liberarlo della missiva che, da quanto il ragazzo potè constatare, recava il sigillo dell’Amministrazione del Villaggio. Ruppe il sigillo srotolando il piccolo foglio e leggerne il contenuto mentre con l’altra mano sbriciolò un angolo del suo spuntino per offrirlo al piccolo messaggero mentre riattraversava il corridoio per tornare in giardino.
    Ehi, Ma’? Mamma?
    Attirò la sua attenzione una volta giunto all’ engawa con il loro nuovo ospite e sventolando appena il foglio.
    Sto per uscire. Sembrerebbe che io sia risultato idoneo all’esame per diventare Genin. Un certo Youkai Uzumaki mi sta aspettando vicino alle mura. Lo conosci?
    Un po’ colta alla sprovvista, soprattutto per quella che sembrava una mancanza d’interesse da parte del figlio maggiore per la piacevole notizia, Tanami interruppe il gioco con la figlioletta per rivolgersi a Kawayama.
    Tesoro, ma è meraviglioso! Aspetta che lo venga a sapere tuo padre. Ma... Non sei nervoso? Insomma, sicuramente avrai tutte le carte in regola per diventare finalmente un ninja; dopotutto sei pur sempre un Uchiha anche se ancora non hai sviluppato la tua abilità innata ma... E’ pur sempre un esame importante anche quello per Genin.
    Disse la kunoichi un po’ perplessa dalla placidità del figlio. Lì per lì Kawayama non aveva ben realizzato la cosa ma stava lentamente elaborando. Il fatto è che tutto era successo in maniera inaspettata e, soprattutto, nel suo immaginario aveva tenuto in considerazione solo l’eventualità che l’esame lo avrebbe sostenuto con i compagni di classe e gli insegnanti che già conosceva. Motivo per cui sembrava essersi cristallizzato sul fatto che non conoscesse quel tale: Youkai Uzumaki. Quindi sollecitò.
    Sì, sì, sicuramente una bella notizia. Certo devo ancora dare l’esame e passarlo prima di considerarla tale ma piano piano arriveremo anche a quello. Ora, piuttosto, visto che dovrò andare a breve, informazioni su questo Uzumaki ne abbiamo? Lo conosci? Mi aspettavo di fare l’esame con il Sensei Sato, non con un’estraneo.
    Nel mentre, riempitosi la pancia, il passerotto spiccò il volo per tornare ai suoi doveri per il villaggio mentre la madre dell’Uchiha scuoteva il capo tornando ad occuparsi di Kyouko.
    Non ne ho idea, Kawy. Sono passati parecchi anni da quando ho fatto io l’esame. Le cose cambiano. Prova a chiedere in giro mentre vai. Se passi per la via principale, magari in qualche tavola calda qualcuno avrà informazioni. No? Nessuno dei tuoi amici lo conosce, per esempio? Alcuni di loro sono già Genin, magari hanno avuto a che fare con questo Sensei Uzumaki.
    Sicuramente gli aveva dato un po’ di spunti su dove cercare. Mugugnando qualcosa con l’ultimo pezzo di pane in bocca, il candidato all’esame annuì con la testa avviandosi verso camera sua a prendere tutto il suo equipaggiamento.

    [...]

    Qualche decina di minuti più tardi, l’aspirante ninja stava percorrendo le strade del villaggio raggiungendo la via principale, ancora assorto nei suoi pensieri sull’identità di questo tale.
    Uzumaki... Un nome piuttosto singolare. Non si sente spesso nel Villaggio e tantomeno non mi risulta di averlo mai sentito in Accademia...
    Una voce in lontananza stava chiamando Kawayama sbracciandosi apertamente. L’interessato si fermò voltandosi scoprendo che gli stava venendo in contro Yuzu, una cara amica con cui erano cresciuti insieme.
    Ehi, Uchiha, sei in giro a fare compere per la famiglia?
    Yuzu era un tipetto interessante e i due si erano trovati da poco più che bambini perché condividevano una caratteristica che nulla aveva a che fare con i Clan ninja di Konoha. La kunoichi, infatti, era di pochi centimetri più bassa del ragazzo, cosa che non la lasciava passare facilmente inosservata. Inoltre aveva il vizio di chiamare Kawayama per cognome. Della serie: se il giovane voleva evitare di attirare troppi occhi su di sé, con lei era difficile; oltre al fatto che era particolarmente chiassosa quando stava in compagnia.
    Ehi, Yuzu, buongiorno anche a te.
    Salutò il ragazzo prima di risponderle.
    No. A dire il vero sto andando a sostenere l’esame per diventare Genin. - sventolò distrattamente la comunicazione davanti al naso della ragazza. - A proposito, conosci questo tipo? Uzumaki. Uzumaki Youkai. Sarà lui a farmi da esaminatore.
    La giovane prima investì l’amico con grida di gioia per l’evento attirando praticamente l’attenzione di tutto il circondario sulla coppia e solo quando l’Uchiha riuscì a placarla facendole abbassare le braccia alzate al cielo si concentrarono sul nome.
    Sfortunatamente nemmeno lei sapeva granchè. Ma almeno gli confermò che non si trattava di un forestiero.
    Se non ricordo male ho sentito alcuni commercianti discutere di questo tizio. Ne parlavano piuttosto bene. Sembrerebbe essere un buon samaritano.
    Le attenzioni però diedero dei frutti perché un garzone che stava sistemando la merce sulla propria bancarella, aveva udito la loro conversazione e si era preso la libertà di intromettersi.
    A direi il vero avrei da dissentire. Perdonate l’intromissione ma è stato difficile non sentirvi, signorina. In ogni caso, se non ho capito male, stavate parlando di Youkai Uzumaki, giusto? Se lo conoscete lo evitate. Non è un cattivo ragazzo, per carità. Ma non gli affiderei nemmeno l’erbaccia da estirpare. Date retta a me. Buona giornata.
    Con l’espressione basita e confusa, Kawayama si voltò verso Yuzu.
    Beh... Che dire... Sto di nuovo punto e a capo.
    Disse, continuando il cammino in direzione est, verso le mura.
    Sai che ti dico, Yuzu? Dubito comunque che affidino l’incarico di esaminatore ad un esterno o ad un poco di buono. Anche se ho poche informazioni, direi che è chiaro che non siano attendibili né quelle positive né quelle negative. Scoprirò incontrandolo che tipo sarà questo Youkai.
    E sia allora, Uchiha! Vai e torna con il tuo coprifronte!
    Disse mollandogli una sonora pacca in mezzo alle scapole che per poco non gli fece sputare mezzo polmone.
    Io sfortunatamente devo lasciarti. Quando ti ho visto pensavo di salutarti e proseguire. In ogni caso, quando hai finito vienimi a cercare. Chiamerò anche gli altri: ci devi da bere! In bocca al lupo!
    E tra un rumoroso saluto anche Yuzu lasciò Kawayama al suo destino con poche idee e molto confuse.
    Finalmente giunse al punto stabilito dell’incontro. Non fu difficile trovare l’esaminatore: era un giovane dai capelli rossi...
    Ma è piccolo!
    Esclamò a mezza voce l’Uchiha una volta arrivato a pochi metri dal sensei che con un sussulto si destò dalle sue mansioni per rivolgersi all’esaminando.
    Il candidato lo osservò con aria un po’ perplessa sforzandosi di rimanere naturale mentre cercava di inquadrare la persona che aveva innanzi.
    Piacere di fare la sua conoscenza, Sensei Youkai. Kawayama Uchiha. Ho ricevuto la convocazione per sostenere l’esame per diventare Genin della Forglia.
    Sì presentò, com’era giusto fare oltre che essere normale cortesia. Mostrò il messaggio ricevuto quella stessa mattina quando l’occhio gli cadde sulle pagine aperte del quadernino che Youkai teneva in mano. C’erano degli scarabocchi. Scritte non propriamente comprensibili e dei simboli tipo trinagoli. E poi quella parola “Illuminati”. Si stava riferendo a qualche organizzazione o era un’ordine da impartire a qualcosa o qualcuno? Ma non fu quella la cosa che colpì maggiormente l’aspirante Genin. Lo zaino di Spider-Boy fu molto più d’impatto. Le sopracciglia dell’Uchiha per poco non divennero un tutt’uno con i capelli scuri mentre si mordeva le labbra per non scoppiare a ridergli in faccia.
    Cercò di ricomporre un’espressione accettabile sul suo viso prima che il Sensei si voltasse nuovamente verso l’Uchiha. Zaino a parte, per il resto sembrava essere, effettivamente, un esaminatore. O quantomeno una persona che sapeva che incarico stava ricoprendo. Mentre in merito alle voci sentite... C’era ancora da lavorarci sopra prima di potersi sbilanciare. Un diplomatico “bravo ragazzo” sembrava essere l’impressione più papabile, per il momento.
    Beh... Come dire... Il programma di addestramento dell’accademia. Credo sia uguale per tutti, no, Sensei? Quindi so eseguire tecniche base come la trasformazione o la moltiplicazione piuttosto che un combattimento corpo a corpo. Appartenendo al Clan Uchiha ho una predisposizione a controllare il chakra elementale del fuoco.
    Spiegò tenendosi generico ma fornendo comunque tutta una serie di informazioni che avrebbero dato quantomeno un’idea della preparazione del ragazzo. Poi, ovviamente, come ogni studente conosceva le basi. Non aveva ancora acquisito quel tipo di esperienza da consentirgli di sfoggiare abilità particolarmente al di sopra delle aspettative. Ma lo spirito di intraprendenza e proattività non era una cosa che si imparava tra i banchi di scuola. Era più un’attitudine; un’indole.
    C’è qualcosa in particolare che vorrebbe le mostrassi o ha preparato una prova specifica per l’esame, Sensei?
    Chiese facendo un cenno con la testa verso gli strumenti di allenamento: tronchi d’albero per allenarsi nel taijutsu, bersagli fissi e mobili per le tecniche con armi da lancio e così via. Se questo Uzumaki aveva scelto quel luogo, non doveva essere stata una casualità, dopotutto.


    Parlato Kawayama
    Pensato Kawayama
    Parlato Yuzu (Amica)
    Parlato Tanami (Madre)
    Parlato garzone
     
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    La vera Prova

    II


    Youkai non potè fare a meno di sentire il commento sovrappensiero del ragazzo, che come aveva fatto notare lo distaccava in altezza di parecchio. Arrossì, colto alla sprovvista.



    Eh?! Ah, me lo dicono in tanti che sembro molto giovane... Ma questo non mi rende meno competente! Commentò, concludendo con un sorriso solare. Il ragazzo si presentò in modo formale, cosa che fece arrossire una seconda volta il piccolo shinobi, che dopo aver messo via di fretta il suo blocco per gli appunti, agitò una mano di fronte all'Uchiha. Ah, non preoccuparti, Youkai va più che bene. Era evidente che non fosse abituato a posizioni di comando. Se il ragazzo avesse chiesto delucidazioni sulla sua presenza, dato che pareva si aspettasse uno dei sensei con cui aveva già confidenza, il rosso avrebbe risposto in modo leggermente distratto, mentre frugava nel suo zaino alla ricerca di qualcosa. Oh, è semplice. Secondo l'Accademia, inviare un esaminatore che non lavora nella scuola aiuta a dare valutazioni obiettive, ed evita che vengano promossi dei Genin che potrebbero rischiare la loro vita o quella degli alleati. Si rialzò in piedi con una manciata di shuriken in mano, passandone la metà allo studente. Ed ecco perchè ci sono io qui! Ma ora sbrigati, fammi vedere perchè hanno deciso di testarti per una promozione. Non abbiamo molto tempo. Se avesse chiesto delucidazioni a riguardo, Youkai si sarebbe limitato a mettergli fretta, indicando uno dei fantocci per l'addestramento. Lui è il tuo avversario. Come lo stenderesti il più rapidamente possibile? E, finita la frase, avrebbe lanciato uno degli shuriken, colpendolo molto vicino al centro contrassegnato con grossi cerchi rossi. [Slot Azione I] [NOTA (CLICK)] Al commento di Kawayama, Youkai rispose come se fosse ovvio: Voglio vedere la tua combo e i tuoi punti di forza. Spiegarli è sempre facile, ma vederli dal vivo è un'altra cosa.

    Avrebbe osservato la tattica del ragazzo, battendo le mani una singola volta quando finì la sua combo. Dopo eventuali correzioni, si sarebbe messo lo zaino in spalla, iniziando a zompettare sul posto. Bene. Spero che tu sia pronto, ora inizia il vero addestramento! Si sarebbe mosso rapidamente, uscendo dall'area di addestramento. Dai, andiamo!! Abbiamo poco tempo!! Commentò, impaziente. Presto l'Uchiha avrebbe scoperto il motivo di tutta quella fretta, e forse avrebbe iniziato a pensare che lo sconosciuto che si era intromesso nel loro discorso non aveva poi tutti i torti.


    Sarebbero arrivati nella parte industriale di Konoha, in periferia. E, a giudicare da come era passato sotto una leggera e disastrata recinzione in rete, non era un posto in cui avevano il permesso di entrare. La conferma sarebbe arrivata presto. Ora fai silenzio. Dobbiamo raggiungere quella struttura abbandonata. Le fabbriche intorno sono ancora attive, ma a quest'ora sono tutti in pausa pranzo, e la guardia principale che è la prima a tornare non si farà vedere per altri venti minuti. Da come descriveva la cosa, doveva aver studiato il posto per parecchio. Si mossero in silenzio verso la struttura indicata dal chunin, un fabbrica ormai in disuso da parecchio considerate le condizioni in cui si trovava, lo studente l'avrebbe riconosciuta dal marchio, erano famosi per vendere patatine dalla forma triangolare. Youkai avrebbe estratto il suo quadernino, confrontando alcuni dei suoi disegni con il logo perlopiù integro in bella vista sulla facciata del muro. Ci siamo. Sarebbe quindi entrato, rompendo con estrema facilità il rugginoso lucchetto della porta sul retro, facendo entrare anche il ragazzo. Oh, immagino di doverti delle spiegazioni. Beh, ti do il benvenuto in uno dei covi degli Illuminati! Commentò con semplicità, iniziando a zompettare all'interno, guardingo.

    Kawayama sarebbe stato comprensibilmente confuso a quel punto, ma l'Uzumaki sembrava pronto a rispondere a qualsiasi domanda. Gli Illuminati sono un gruppo di persone che si nascondo nell'ombra. Hanno occhi dappertutto, e da quel che ho scoperto vogliono rubare le arti ninja. Una descrizione che per chiunque avrebbe sfiorato l'assurdo. Ecco, guarda qui. Gli consegnò il suo quaderno degli appunti, dove avrebbe trovato appunti, foto e un sacco di triangoli, una ricerca minuziosa che lo aveva portato ad esplorare diversi luoghi più o meno abbandonati, tutti con un elemento in comune: un triangolo. Il loro vero simbolo in realtà è una mano, con dentro un occhio, così. Mimò il gesto sul suo volto, indicando poi la faccia dell'Uchiha. Ma all'interno è disegnato l'occhio del tuo clan. Forse perchè siete bravi a copiare le tecniche che vedete. Dopotutto sembra essere il loro stesso obiettivo. Da come ne parlava sembrava ne sapesse parecchio a riguardo... ma le prove di ciò che diceva erano poche. Negli appunti stessi non sembrava avesse mai avuto realmente successo nel trovare qualcosa, se non qualche sospetto e degli aggeggi misteriosi che sembravano creati da inventori da quattro soldi, e che perlopiù non funzionavano, tutti fotografati e descritti minuziosamente in quel quadernino.

    La nostra missione di oggi è di setacciare il posto da cima a fondo. Se riusciremo a trovare qualcosa, sarai promosso all'istante! Follia pura, l'esame dell'Uchiha sembrava fosse basato unicamente su un complotto, di cui non si poteva essere certi fosse reale o meno. Magari lo studente era stato convinto dalle parole del suo giovane sensei, e si sarebbe dato da fare al meglio di sè per trovare quei pericolosi criminali, o traccia di essi. O magari, iniziava a credere che fossero unicamente stupidaggini, e che fosse realmente uno svitato che leggeva troppi fumetti. Certo, era pur sempre un chunin, qualcosa di buono lo doveva aver fatto... Ma si diceva anche che fosse il favorito di Raizen, l'Hokage in persona. Che avesse promosso un idiota solo perchè gli stava simpatico? C'era davvero una corruzione tale da permettere un oltraggio simile a Konoha?

    In ogni caso, era bloccato lì, e volente o meno, doveva o trovare delle vere prove, oppure cercare di convincere l'Uzumaki di averne trovate, in modo da liberarsene ed eventualmente ottenere anche la sua promozione. L'edificio era incredibilmente polveroso, e conteneva un paio di uffici, una sala per il personale, un magazzino piccolo ma colmo di scatole e la struttura principale che un tempo produceva le patatine. Potrebbero esserci passaggi segreti ovunque. Se vedi qualcosa di sospetto, chiamami, potrebbero esserci trappole ancora attive, nonostante sia abbandonato da tempo. Quantomeno pareva aver ancora un barlume di responsabilità. Si sarebbe presto distratto, frugando nei cassetti di una scrivania, consultando con minuzia ogni documento. Ora stava a Kawayama.


    Come prima cosa, ricordati di chiedermi o di consultare da solo il creapost, perchè per ora ti servirà! Ma partiamo con ordine:

    COMBAT
    -Il combattimento è a turni. Di base, ogni pg ha a disposizione 3 Slot Difesa e 3 Azione, più due slot Tecnica, di cui uno Base e uno Avanzato, come indicato nella scheda. La difesa precede SEMPRE l'azione.
    -Gli slot Azione sono la base per ogni attacco: dal classico calcio o pugno, fino ad un pugno potenziato da una tecnica e altre abilità. Uno slot comprende UNA singola azione, principalmente offensiva ma non per forza: un salto, un pugno, un lancio di kunai, una spadata, cose così. Il movimento dev'essere possibile in un'unica azione: puoi ad esempio saltare e tirare un pugno verso l'obiettivo, ma non puoi saltare sul muro, ridirezionarti e poi dare un pugno, quelli sono DUE Slot, salto + ridirezionamento. Lo Slot Difesa ha le stesse regole, ma unicamente per difendersi.
    -Uno Slot Azione può essere convertito in Slot Difesa, aumentandone il numero, ma non il contrario.
    -L'attacco è SEMPRE ipotetico. Non puoi mai partire dal presupposto che il tuo attacco sia andato a segno. Anche col manichino, in questo caso specifico in cui devo giudicarti, usa sempre il condizionale: sarà poi il tuo avversario a deciderne il risultato.
    -La Difesa è SEMPRE autoconclusiva. I fattori in gioco sono sia calcoli matematici, a seconda dell'energia tua e del tuo avversario, sia il buonsenso. Un pg un po' più lento può schivare un colpo più veloce, se la strategia è buona, mentre una difesa banale potrebbe non essere efficace quanto speravi. Il QM può punire difese scorrette, quindi attenzione a valutare ogni cosa con onestà!
    -Forza e Velocità sono le statistiche usate in Attacco, mentre Resistenza e Riflessi in Difesa
    -Ogni attacco senza arma ha una base di potenza di 10, a cui si aggiungono eventuali impasti a potenziarlo. Venir colpiti da un attacco di potenza 10 causa 1 Leggera di danno. All'inizio sarà un po' noioso abituarsi al calcolo, ma ricordare questa base ti aiuterà molto.

    GAMEPLAY
    Ora, tu hai due cose distinte da fare: la prima è quella di fare un turno di combattimento (solo d'attacco) contro il manichino. La seconda invece, è il fulcro del gdr e delle quest: la parte descrittiva.

    Nel turno di combattimento, assicurati di rispettare semplici regole: se attacchi col lato destro del corpo, per non perdere l'equilibrio, usa il lato sinistro nella seconda azione. La descrizione è SEMPRE più importante dei numeri nel conto dei danni e delle strategie: anche se la tua palla di fuoco è potente, se la descrizione di come lanci la tecnica è debole (ad esempio, senza mettermi all'angolo, in campo aperto, lasciandomi tutto lo spazio che voglio per schivare), mi regali una facile schivata, e perdi prezioso chakra che poteva essere usato in un'occasione migliore. Per lo stesso motivo, è bene usare sempre tutti gli slot Azione a tua disposizione, cercando di mettere più in difficoltà possibile l'avversario. Quando sei sicuro di averlo sotto tiro senza possibilità di fuga, scaglia il tuo attacco più potente!

    Nel turno alla fabbrica invece, non dovrai preoccuparti di numeri nè turni: hai la libertà di fare quanto e cosa vuoi, seguendo le descrizioni date. Se un oggetto ha senso di essere lì (in un ufficio ad esempio, puoi trovare sicuramente penne, documenti, lampade, ecc), puoi descriverlo senza problemi, e sfruttarlo a tuo vantaggio. In questo caso specifico, ti trovi in un fabbrica abbandonata e polverosa, dove sembrano esserci passaggi segreti: quali sono i luoghi migliori in cui cercare? Cosa potrebbe apparire sospetto al punto da farti investigare proprio quella zona? Il QM ha sempre una propria soluzione, ma se la descrizione del player ha senso ed è ben ponderata, il QM sarà sempre portato a seguire quella. L'unico limite è la fantasia: con più minuzia descrivi il tuo tentativo di ricerca e il perchè secondo te ha senso che ci sia qualcosa proprio lì, più sono alte le possibilità di successo!

    Per qualsiasi domanda, mi trovi su Discord P:
     
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    Esame Genin... O Missione?

    Sottotitolo Post


    Dannazione, lo aveva sentito! Bel modo di farsi riconoscere. Quantomeno lo shinobi pensava che Kawayama si riferisse alla giovane età e non al fatto che fosse un nano da giardino, ai suoi occhi.
    Dopo le prime presentazioni, per essere solo loro due, quell' Uzumaki stava dimostrando una certa fretta nel vedere all'atto pratico le abilità dell'Uchiha. Gli fornì una manciata di shuriken e indicò con un cenno del capo e un fare spiccio uno dei manichini d'allenamento. Come da quando ormai era arrivato all'appuntamento, l'Uchiha aveva lo sguardo smarrito e confuso. Cosa che Youkai doveva aver capito visto che fu proprio il chunin a fare una prima dimostrazione rapida di quanto l'esaminando avrebbe dovuto fare a breve. Lo shuriken lanciato fu rapido e preciso e andò a piantarsi a pochissimi centimetri dal bersaglio col maggior punteggio.
    Beh, proprio un buono a nulla come aveva detto quel tizio non direi. Lancia bene anche se questa è una situazione tranquilla.
    Pensò tra sè e sè l'Uchiha nell'osservare la stella ninja nel fantoccio. Quindi non era una semplice prova di lancio per valutarne mira, velocità ed efficacia. Veniva richiesta un'aggressione in piena regola per neutralizzare il nemico. Poco male. Il candidato aveva già un'idea sul da farsi e vista l'impazienza dell'esaminatore era il caso di non farlo aspettare oltre.
    Con un cenno affermativo del capo, Kawa asserì di aver compreso la richiesta ed era pronto ad entrare in azione. Congiunse le mani concentrando le proprie energie impastando rapidamente una discreta quantità di chakra. Per quello che aveva in mente gliene sarebbe servito un po'. Quando ritenne di averne accumulato a sufficienza, le mani cominciarono a scattare componendo i sigilli necessari all'applicazione di una delle tecniche base apprese all'accademia. Un piccolo scoppio e dalla nuvola di fumo sprigionata dalla tecnica uscirono tre figure identiche tra loro. [Slot Tecnica Base I]
    Senza indugiare, il terzetto ora formatosi partì alla carica del fantoccio con una rapida azione d'avvicinamento aprendosi a ventaglio, coordinando un attacco sincronizzato, due cloni puntavano ad attaccarlo rispettivamente al fianchi mentre il terzo, nonchè il corpo originale, lo affrontava frontalmente. Arrivati a circa 5 metri di distanza dal bersaglio, tutti e tre lanciarono quattro shuriken ciascuno [Slot Azione II]verso l'obbiettivo come ulteriore diversivo mentre il corpo originale andò all'attacco spiccando un salto per atterrare alle spalle del nemico e colpirlo con un kunai al fianco sinistro con un fendente che andava dal basso verso l'alto. [Slot Tecnica Avanzata III].
    A quel punto avrebbe atteso un parere dal Chunin.

    [...]

    Una volta ricevute le dovute osservazioni e correzioni, fu proprio il Sensei Uzumaki a mettersi lo zaino in spalla con la smania di voler partire sollecitando ripetutamente lo studente sotto esame; cosa che rendeva Kawayama piuttosto confuso e spaesato visto che il Chunin stava parlando di "Missione".
    Da quando si fanno le missioni in sessione d'esame? Nessuno mi aveva parlato di missioni...
    Con celata riluttanza lo seguì, anche perchè non poteva fare altrimenti. Se avesse fallito l'esame per diventare Genin perchè si era rifiutato di andare in missione, suo padre non lo avrebbe fatto entrare nemmeno nel quartiere del Clan; figurarsi in casa.
    In accademia l'Uchiha aveva appreso che spesso e volentieri, le missioni improvvisate trovavano spazio per un breafing durante gli spostamenti da un punto base all'area dell'obbiettivo. Questo perchè poteva essere ordinata improvvisamente dall'Hokage in persona o perchè gli eventi avevano portato a quella situazione emergenziale. E così bene o male, accadde anche con Youkai. Durante il tragitto dall'area d'addestramento alla zona periferica, nonchè industriale, del villaggio, aveva dato una rapida infarinatura di quello che avrebbero fatto.
    Anche perchè, per quanto fosse silenzioso e fiducioso, dopo aver passato una recinzione di dubbia stabilità, le domande erano letteralmente scritte col fuoco sul volto dello studente.
    Arrivarono nei pressi di una fabbrica dall'aria fatiscente e finalmente il Sensei Uzumaki iniziò a dirgli qualcosa di più in merito che, sintetizzato, sarebbero state informazioni sul tempo a disposizione: 20 minuti per entrare, trovare qualunque cosa cercasse il Chunin e uscire senza farsi beccare. Effettivamente un'operazione ninja in piena regola. Davanti all'insegna ancora integra, Youkai tirò fuori nuovamente il suo quadernino degli appunti e Kawayama, essendogli praticamente appollaiato sulla spalla, potè osservarne meglio il contenuto. Sembrava una ricerca piuttosto dettagliata che durava da parecchio tempo, considerando il numero di informazioni contenuto.
    Foto, descrizioni, indicazioni, orari. Quel ninja doveva aver operato a lungo nei giorni a seguire per ottenere svariate informazioni. E anche lì le lezioni in aula tornavano alla memoria: le informazioni per un ninja erano ancor più importanti delle tecniche. Le informazioni giuste facevano la differenza tra la vita e la morte.
    Entrarono clandestinamente nello stabile e l'esaminatore fece gli onori di casa.
    Illuminati?
    Fu proprio Uzumaki a dare il quadernino al ragazzo dietro di lui per allinearlo su quanto appreso. Avido di sapere Kawauama non se lo fece ripetere due volte: afferrò gli appunti e cominciò a sfogliarli febbrilmente. Un istante dopo, però... Kawa si rese conto che tutto quello che aveva trovato in quei fogli erano disegni, foto e appunti di oggetti o luoghi abbandonati. Non un nome, non una persona anche solo un identikit. Niente. E tutto ciò che teneva insieme quelle trame erano delle fantasiose congetture che non avevano basi solide da quel che vedeva il giovane.
    Mi scusi, Sensei, ma se queste persone hanno davvero questi scopi mi chiedevo... Perchè ci siamo qui io e lei e non una squadra delle forze speciali Anbu?
    Domanda lecità. Che fossero dentro o fuori dal villaggio, le missioni degli Anbu vertevano quasi sempre su questo genere di cose. O quanto meno era quello che gli aveva inculcato in testa il padre. Eliminazioni, inseguimenti di criminali di classe S, estrazioni, rovesciamento di regimi o linee di potere... Queste erano le missioni che Kawa si aspettava facessero gli Anbu. E indagare sugli Illuminati rientrava in quel tipo di range. Quindi perchè c'erano un esaminatore e un esaminando a fare le indagini e per di più privi di autorizzazione?
    L'Uchiha si trovava un po' in difficoltà. La fiducia nel leader del bizzarro duo era pressochè svanita del tutto. Piuttosto si affacciavano nella sua mente le parole di quel tizio incontrato per strada mentre Kawa si stava dirigendo sul luogo dell'esame. Quelle, in base a quanto stava vedendo, si basavano effettivamente su fatti e non su congetture. Doveva dirglielo che quel quadernino poteva essere bruciato senza arrecare alcun danno a nessuno se non alla perdita di tempo che aveva messo in atto per conto proprio? Ma poi come dirglielo? Brutale e dritto al punto o girandoci attorno?
    Ma poi una scintilla di speranza si affacciò nella sua ragione. Forse un ultimo baluardo per dare una chance al giovane istruttore prima di etichettarlo come un cretino sotto l'ala protettiva dell'Hokage: e se quella sorta di missione fosse l'esame stesso? Probabilmente quella era una simulazione ben congeniata in cui valutare le capacità di analisi del ragazzo. Era effettivamente importante come caratteristica per un ninja. Capire se il gioco valeva o meno la candela. Anche perchè non aveva senso promuovere un aspirante ninja solo perchè forse avrebbe trovato qualcosa di utile. Troppi se e troppi ma e certezze ridotte all'osso. Doveva per forza essere una cosa del genere: testare le capacità di analisi del giovane, di raccogliere informazioni e come affrontare gli imprevisti. Gli Illuminati, come li chiamava Youkai, erano solo un contorno, un allestimento per dare credibilità alla storia.
    Carina la storia dello Sharingan nel loro simbolo. Sicuramente un'escamotage per darmi un motivo personale di un certo peso per assecondare questa cosa. E va bene. Allora stiamo al gioco.
    Però tra sè e sè restituendo il quadernino al Sensei Uzumaki.
    Fece un cenno affermativo col capo per far capire che aveva compreso la situazione.
    Maestro, se per caso ci allungassimo con i tempi, abbiamo un'idea di come siano le divise degli operai delle fabbriche adiacenti? Potremmo assumere l'aspetto di un dipendente con la tecnica della trasformazione. Così passeremmo ancora più inosservati.
    Suggerì e dopo aver avuto risposta, fintanto che non si faceva viva la guardia, Kawa avrebbe iniziato a cercare in giro.
    Avrebbe iniziato dal magazzino. Un luogo appartato, accessibile a tutti e quindi nessuno sarebbe risultato sospetto se ci fosse entrato qualcuno e al tempo stesso lontano da occhi indiscreti. Era facile nascondere la qualunque in un magazzino. Tra scatole, scorte e chissà cos'altro, l'aspetto cambiava frequentemente. Ed era proprio per questo che quando Kawayama vi si avvicinò, la prima cosa che andò a cercare erano tracce di spostamenti o impronte nella polvere. Sulla porta, in particolare lì si accertò della presenza di trappole prima di proseguire, sui pavimenti e superfici di scaffali. Sulle scatole. Ovunque potesse trovare un indizio su qualcosa che era stato postato nel tempo.
    Come si era detto prima: un magazzino cambia spesso aspetto e disposizione delle scatole ma sono quelle che non cambiano mai a fare la differenza. Qualcosa lì dentro poteva avere più polvere di altra... O meno polvere se era stata usata abbastanza di recente.
    Una volta terminata "l'analisi della polvere", l'Uchiha avrebbe inziato a frugare nelle scatore e a guardare tra di esse in cerca di fughe che indicassero un qualche passaggio segreto o il meccanismo di una qualche trappola.




     
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    Ospite a sorpresa

    III



    L'Uchiha mostrò ottime abilità nel combattimento, utilizzando persino delle copie per effettuare un'efficace finta. Conosceva le basi per un attacco efficace, e tanto gli bastava. Applaudì un paio di volte, entusiasta ma ancora visibilmente frettoloso. Bene così! Per caso eri lo studente di punta della tua classe? Forse potevi anche dargli un altro colpo o due, sai, il manichino sta lì ad aspettarti, un avversario potrebbe non essere tanto paziente. Gli avrebbe sorriso, iniziando a prepararsi mentre l'altro gli rispondeva, incitandolo poi a sbrigarsi per la vera prova.


    L'infiltrazione andò bene, dopotutto come Youkai aveva detto quello era il perfetto orario per avere pochissimi se non nessun impiegato a ronzare nei dintorni, ed una volta all'interno, trattandosi di un edificio abbandonato, non avrebbero avuto ulteriori problemi. L'Uchiha avrebbe avuto modo di sfogliare il suo quaderno, probabilmente finendo per sentirsi ancor più confuso di prima sulla veridicità delle sue parole. La sua risposta non avrebbe aiutato. Perchè nessuno mi crede mai!! L'ultima volta mi hanno definito "mitomane". Pronunciò quella parola canzonando chi gliel'aveva detta la prima volta, nonostante la sua testa fosse ancora immersa in polverosi scatoloni alla ricerca di chissà cosa. Non capisco perchè la gente faccia così fatica a credermi. Nemmeno quando sono tornato dall'aldilà, dopo essere sfuggito al drago infernale a cui piace tanto collezionare noi Uzumaki, tutti si mettevano sempre a ridere. Ci ho quasi rimesso le penne! E' anche vero che sono stato sempre io a cercare il portale che ci ha poi catapultati nel regno dei morti, ma io volevo solo un metodo per contattare qualche mio antenato e chiedergli dove fosse finito il nostro clan! Aveva una voce molto giovanile, che in simili momenti di rabbia diveniva più acuta, rendendo sempre più difficile prenderlo sul serio. Certo, c'era comunque la possibilità che quello che avesse detto era vero... A patto di credere che un chunin potesse in qualche modo finire nell'aldilà e tornare per raccontarlo. Purtroppo spesso un ninja deve fare il lavoro sporco senza aspettarsi nulla in cambio. E' il nostro lavoro. Tutte parole molto vere... che non promettevano nulla di buono uscendo dalla bocca di un presunto svitato.

    Youkai fece brillare gli occhi quando l'altro gli citò l'idea delle divise, intravedendo finalmente un prezioso alleato. Ah... Sì!! Penso che negli uffici ne abbiano alcune, forse un po' polverose, ma almeno potremmo uscire indisturbati! Commentò eccitato, zompettando al piano di sopra alla ricerca di suddette divise. L'Uchiha sarebbe rimasto solo per almeno qualche minuto, notando come sperava alcune tracce, non troppo recenti ma nemmeno vecchie quanto l'abbandono della fabbrica, portare ad una stanza perlopiù normale, contenente lunghi scaffali su cui erano posate varie scatole. Nella maggior parte di esse non c'era poi roba così interessante: stampe dei sacchetti di patatine ancora da tagliare, alcuni ingredienti ormai abbandonati da tempo (alcuni di cui colmi di insetti che facevano festa), materiale di ricambio vario per alcune parti dei macchinari e poco altro. Tra i macchinari però, alcune cose risaltavano come curiose. Alcune siringhe, per esempio, comicamente grandi. Certo, non era una novità che alcune di quelle potessero tornare utili, in una pasticceria per riempire qualche pasticcino alla crema, per esempio. Il liquido verdognolo e l'odore stagnante lasciavano intendere che non era il caso di assaggiarlo per assicurarsi che fosse effettivamente cibo. Altri pezzi di metallo erano più curiosi. Alcuni andavano a formare quelle che sembravano rudimentali armature, messe su alla bene e meglio. C'erano diversi tubi collegati ad ogni pezzo, che sembravano collegarsi ad una sorta di contenitore, con delle maniche che lasciavano intendere andasse usato come zaino. Sulla cima, degli spazi rotondi dove curiosamente sembrava possibile incastrare per bene la siringa trovata in precedenza, e forse altre simili ad essa. Se avesse controllato in modo più minuzioso i vari pezzi di armatura, si sarebbe accorto che, alla fine di ogni tubo, proprio dove l'armatura doveva stare a contatto con la pelle, erano presenti degli aghi, che sicuramente servivano ad iniettare il contenuto dello zaino direttamente in chi la indossava.

    Forse le teorie dello svitato non erano più così assurde.

    Youkai sarebbe arrivato poco dopo, che fosse stato richiamato o meno dal ragazzino, con un paio di divise tra le braccia. Eccole qui! Hai trovato qualcosa di interessante? Oh, ma- Sussultò, correndo verso l'armatura appena trovata. Sono loro!! Questa somiglia a- OW! Si toccò il collo, trovandovi appicciato qualcosa. Kawayama avrebbe potuto vedere come ciò che lo aveva punto sembrasse un piccolo chip, che in qualche modo si era piantato sulla sua pelle. Huh. Qualcosa mi ha punt-



    Una leggera scossa elettrica anticipò il disastro: una potente scarica di chakra sarebbe uscita dal corpo del giovane chunin, scuotendo tutto l'edificio. Mani spettrali cercavano di uscire con violenza dal suo corpo, muovendosi con caos ed una velocità alla quale il giovane Uchiha non poteva sperare di tener testa. Alcune di queste braccia spettrali puntavano proprio in direzione del ragazzino, anche se il suo sensei sembrava avesse quel poco di controllo rimasto per renderle più deboli delle altre. Ciò non le rendeva meno pericolose: sarebbe bastato il tocco perchè risucchiassero un frammento stesso della sua anima! Il primo attacco precipitò dall'alto in un colpo a martello, puntando dritto alla testa dell'Uchiha, e nonostante le braccia spettrali dovessero essere incorporee, il solco che lasciavano sul terreno lasciava intendere che non solo l'anima avrebbe risentito di quel colpo! [Slot Azione I] Un secondo colpo avrebbe invece distrutto parte degli scaffali che lo circondavano, portando uno di essi a cadere proprio sopra al ragazzino. [Slot Azione II] Ebbe a malapena il tempo di reagire allo scaffale, che un'altra mano spettrale, con un movimento a frusta ad altezza degli stinchi, che poteva causargli un brutto danno e limitare pesantemente i suoi movimenti futuri. [Testo Visibile]

    Non riesco... A trattenerle! Il mio corpo.. Agh! L'Uzumaki era a terra, faticava persino a stare in piedi. Tutto il suo corpo esplodeva di chakra, terribilmente pericoloso per chiunque gli stesse intorno, e per sè stesso. Se non fossero riusciti a fermare ciò che lo stava costringendo ad emettere tutta quell'energia, nel migliore dei casi sarebbe svenuto dopo aver provocato chissà quali danni, nel peggiore poteva persino morire di fatica!

    A debita distanza, quello che sembrava un civile, ma armato. A terra c'era una strana balestra, forse l'arma con cui era stato lanciato lo strano chip. L'uomo, alto ma molto magro, ridacchiava nervoso, osservando come la sua vittima si dimenava incapace di trattenere quel potere. Heh... Il Prototipo non era pronto per essere usato su shinobi così potenti... Ma poco importa! Se riesco a portare al Centro un Uzumaki, come minimo mi faranno salire di almeno due gradi!! La sua storiella era un ammonimento verso lo studentello: La posta in gioco per me è troppo alta. Sei troppo giovane per morire. Sparisci, e non ti farò del male. Stava al ragazzino la scelta su cosa fare. Poteva certamente uscire e cercare dei rinforzi, ma al suo ritorno avrebbe trovato nuovamente il suo sensei o sarebbe riuscito a portarlo via prima che lui tornasse?


    Combat: Come ti avevo anticipato, complessivamente va molto bene, un errore è stato mangiarti via un paio di slot azione che in un vero combat potrebbero darti un vantaggio.
    Slot tecnica: gli slot tecnica in genere funzionano da soli (sparare una palla di fuoco o creare un muro, ad esempio), alcuni richiedono invece il supporto di slot Azione (come può essere una tecnica che potenzia i colpi di un'arma, tu la attivi, ma senza il supporto di uno slot Azione non stai sferrando nessun colpo). Hai a disposizione 2 slot Tecnica: uno di questi può essere usato come tecnica Avanzata, oppure puoi usare entrambi come tecnica Base. Attivare una TS ti occuperà una tecnica Base. Per la tecnica Avanzata ad esempio, potevi attaccare proprio tramite lo slot Tecnica, e saresti arrivato ad avere 4 attacchi, che in un vero combat ti avrebbero dato un discreto vantaggio!

    Qui il tuo unico vero errore è stato usare uno slot per le copie: trattandosi di copie illusorie, quelle possono muoversi liberamente all'interno del tuo slot, con il minimo di realismo che basta rispettare per le tempistiche (che in questo caso sono state corrette). Di conseguenza, anche gli shuriken che lanceranno saranno illusori, e non hai bisogno di toglierli dal tuo equip. Considera quel tipo di copie come una finta, che non ti fa sprecare slot azione.

    Riassumendo:

    Slot Azione: qui è dove avviene l'azione vera e propria, in genere quella del combattimento più classico in corpo a corpo. Possono essere eseguite azioni DURANTE il movimento, a patto che siano entro i metri dati dal tuo grado (trovi tutte le stat precise nel regolamento e in scheda). Le uniche eccezioni sono movimenti particolarmente complessi (come può essere un salto carpiato) che richiedono Agilità aumentata per funzionare, in quel caso il movimento ti richiederà uno slot azione solo per quello.

    Miniriassunto: mi raccomando per il combat: la difesa precede SEMPRE l'Azione, qualsiasi difesa ignorata prima del tuo primo slot d'attacco, conta come preso in pieno, e non vuoi MAI che accada! Considera come se i turni, invece di essere un colpo singolo, funzionassero a serie di colpi avversaria - serie di colpi tua, e così via.

    Ora ti insegnerò gli IMPASTI.
    Si tratta di una meccanica abbastanza fondamentale, in brevissimo: l'impasto è ciò che rafforza il muscolo del personaggio, e gli permette di effettuare attacchi o difese più potenti, in cambio di una spesa di chakra. 1 basso di chakra equivale a 3 tacche di energia, che puoi assegnare a qualsiasi stat primaria. In genere, si tende ad impastare in un'unica stat, ma tutte le tacche che ti dai in un impasto possono essere divise come preferisci. Occhio però, che l'impasto vale per un unico slot (quello in cui lo usi) e le stat che ti interesserà potenziare saranno sempre o Forza e Velocità per l'attacco, Resistenza e Riflessi per la difesa.

    1 tacca: 25 punti energia. Quindi, se io dovessi farti un attacco energia Gialla, se tu da Bianca riesci ad impastare 4 tacche, riusciresti a pareggiare l'energia!
    Il tuo limite di tacche possibili da ottenere da studente è +2, spendendo un mezzoBasso, ovvero 1/2 di chakra. Nella sezione Tacche e Potenziamenti del Regolamento troverai quello che ti ho citato, e in fondo alcune meccaniche che, non sono obbligatorie, ma se vorrai usarle non sarò io a fermarti >:))

    Ultimo accorgimento: mi raccomando che hai solo 10 tacche di chakra da studente! Non serve che ogni tuo singolo colpo sia potenziato, ma solo quelli più importanti! Il chakra che hai usato contro il manichino non è un problema, facendo attività leggera il chakra si rigenera poco a poco, quindi ora la tua riserva è di nuovo intera.
     
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    Patatine Farcite?

    Esame 0 - Missione 1


    Anche se alla fine Kawayama aveva deciso di reggere il gioco della missione per sostenere la sua prova d'esame, sentire come Youkai si lamentava concitato con quella vocetta acuta rendeva incredibilmente difficile rimanere seri e concentrati. Soprattutto quando quello blaterò qualcosa in merito all'andare e tornare dal regno dei morti.
    Certo che ne dice di assurdità.
    Pensò Kawayama cercando di portare avanti il suo lavoro. Di certo non gli avrebbe detto una cosa del genere in faccia; nè ora nè mai e soprattutto non in quello specifico frangente.
    Già. Non è un caso che le tecniche legate in qualche modo a trattare i morti siano proibite... Forse certe cose devono rimanere così.
    Si limitò a commentare con un sottiso stirato a mezza bocca. L'idea delle divise parve riaccendere il fuoco per il loro attuale incarico esaltando il Chunin che finalmente aveva trovato un valido collaboratore; che poi, valido era ancora da vedere... Era più qualcuno che lo assecondava sulle sue idee e lugubrazioni. E senza indugio il giovane Uzumaki trotterellò agli uffici del piano di sopra per cercare quelle fantomatiche divise utili ad una miglior copertura e lasciando l'Uchiha tranquillo a dedicarsi ai suoi oneri.
    Ah, beh. Andiamo bene.
    Mormorò a fil di voce. Questa volta non voleva farsi beccare a commentare il suo esaminatore.
    Tirando un sospiro per raccogliere la calma e la pazienza, l'aspirante ninja si voltò per iniziare il suo lavoro d'indagine.
    Cominciò ad avanzare attraverso i locali dell'azienda abbandonata cercando un primo indizio che desse il "LA" per una potenziale traccia da seguire. Non che Kawa si aspettassè chissà chè. Alla fine cercava qualcosa nella polvere in un luogo abbondantemente impolverato... Le premesse, insomma, non erano delle più speranzose ma, se quello era un esame per divenire Genin, allora Youkai doveva aver lasciato per forza qualcosa da trovare.
    Come si aspettava, la ricerca non fu eccessivamente complicata. Nel giro di poco ecco che nella polvere c'erano delle tracce. Non erano freschissime considerando che da quando erano state lasciate si era depositata altra polvere. Probabilmente gli esaminatori avevano creato quella prova mesi addietro e non avevano ancora avuto modo di farla eseguire ad un candidato... Fino ad ora. Per prima cosa, Kawayama cercò di constatare non solo da quanto erano state lasciate quelle impronte ma in primis a cosa potessero appartenere. Erano in una vecchia fabbrica che produceva patatine: i topi dovevano essere la fauna più numerosa all'interno dello stabilimento e questo poteva voler dire, oltre a spiacevoli incontri, anche false piste lasciate da loro. Il giovane abitante della Foglia si voltò verso le scale da cui era sparito Youkai. Tese l'orecchio per captare qualche suono ma del maestro nessuna traccia ancora. Lo studente avrebbe iniziato la sua indagine da solo, quindi.
    In perfetta linea con l'esame, direi.
    Seguendo quei segni l'Uchiha si ritrovò in una stanza adiacente che non aveva proprio l'aria di essere solo un magazzino. A prima vista lo era considerando le lunghe file di scaffali con scatole di vario genere. Sbilciandoci dentro, però, non trovò nulla di realmente interessante: vecchi incarti ancora da ritagliare con il logo delle patatine, incredienti o prototipi di questi dove ormai gli insetti e altre creature che il ninja si rifiutò di categorizzare vi stavano banchettando sontuosamente. In una scatola c'erano anche degli strani utensili; a guardarla meglio risultava essere anche una delle più recenti visto che rispetto alla collo degli incarti aveva un quantitativo di polvere inferiore.
    Sì... Dovrei essere sulla strada giusta.
    Pensò, avanzando ancora giungendo alla fine dello scaffale e trovando quelle che sembravano delle siringhe enormi. Probabilmente anche quelle dei pezzi di ricambio. Fu in quel momento che si accorse che quello che pensava essere un magazzino era, in realtà, una sorta di open-space direttamente collegato all'area di produzione. Dei macchinari costeggiavano un lato della stanza e su questi Kawayama potè riconoscere alcuni dei pezzi che aveva visto sugli scaffali. Cosa che però gli saltò assurdamente all'occhio erano i blocchi delle siringe da cui sembrava colare il rimasuglio di una sostanza verde piuttosto inquietante.
    Ok, questo è davvero strano. A che servono? Come si fa a farcire una patatina in busta?
    Pensò guardando un po' schifato e perplesso quella sostanza su cui non volle indagare più di quanto già non stesse facendo. Dopotutto quello, nella sua mente, era un normale esame Genin, non una vera e propria missione. Probabilmente, se lo avesse passato, per i primi mesi le sue missioni sarebbero state quelle di dare la caccia agli animali domestici fuggiti, e a ragione, dai loro padroni asfissianti.
    Osservando più attentamente il macchinario, anche se non ci capiva assolutamente nulla di quella roba, una cosa saltò all'occhio: tubi. Tubi che andavano a finire dentro un contenitore con delle chinghie come se potesse essere uno zaino da caricarsi in spalla. Per quanto il ragazzo potesse non capirci nulla di quella roba, un conto era non capire, farsi delle domande e darsi delle potenziali risposte ipotetiche. Un altro era farsi delle domande e non trovare nemmeno un'ipotesi che potesse vagamente avvicinarsi al contesto che stava osservando. Doveva ammettere che Youkai o chi per lui aveva davvero strutturato una prova avvincente.
    Le risposte però non tardarono ad arrivare. Seguendo la struttura e i collegamenti il ragazzo trovò quella che sembrava una specie di armatura o comunque un qualcosa da indossare munito di piatre con appositi alloggi per quelle che sembravano i cilindri delle siringhe. L'ampiezza gli sembrava combaciare. Studiando meglio le piastre, infatti, notò degli aghi che, per logica, se quella roba veniva indossata, si conficcava nella pelle.
    Questa roba non serve a fare patatine. Cosa diamine si sono messi in testa di fare per un esame Genin? Non mi sembra nemmeno corrisponda con le informazioni nel tacquino di quell'Uzumaki.
    Effettivamente lo scopo di quegli "Illuminati", come li aveva chiamati il Sensei, era quello di copiare le tecniche come facevano gli shinobi del suo Clan. A cosa serviva quell'attrezzatura che evidentemente iniettava roba nel corpo dell'utilizzatore?
    Senza nemmeno accorgersene, l'Uchiha era cascato nel gioco del giovane Chunin con tutte le scarpe e voleva arrivare in fondo a quella storia con la stessa determinazione dimostrata da Youkai quando lo aveva introdotto alla "simulazione".
    Quindi, sostanzialmente, quella roba serve a riempire quell'affare che, a sua volta è collegato alle piastre che tramite quegli aghi inietta nel corpo di chi la indossa qualunque cosa sia quella roba verde.
    Si riassunse parlando da solo. Era a metà tra lo schifato e lo sbalordito e, sinceramente, se quella roba riguardava l'esame, doveva ammettere che si stavano spingendo ben oltre alle normali capacità di un Genin, a parer suo. In quel momento fece il suo ritorno il Sensei con in mano un paio di divise polverose.
    A dire il vero sì, Sensei. Sospetto che questo macchinario non sia adibito alla produzione di alimenti considerando le componenti che ne seguono. Quella sembrerebbe quasi un'armatura, ad essere sinceri.
    Stava per aggiungere le proprie osservazioni sui dettagli degli aghi quando Youkai troncò il discorso fiondandosi su quelle piastre come se le conoscesse già solo in veste teorica e finalmente trovava la concretezza delle sue ricerche.
    Sì, ma...
    Niente "Ma". Qualcosa aveva punto il Chunin e Kawa fece giusto in tempo ad avvicinarsi e notare che qualcosa simile ad un ragno, ma che non lo era affatto, si era incastonato dietro la nuca. Non ci fu più il tempo di pensare, ragionare, indagare e fare ipotesi. Come un'esplosione dal corpo dello shinobi il chakra venne espulso violentemente sotto forma di mani spettrali. L'impatto e la celerità dell'evento fecero cadere all'indietro Kawayama che si ritrovò a guardare uno spettacolo agghiacciante.
    Ma cos...?!
    Non ebbe molto tempo di capire cosa stesse accadendo e cosa lo avesse provocato; tantomento di guardarsi intorno e trovare l'arteficie di tutto ciò. Al momento, a seguito di un forte scossone che aveva fatto tremare il piano facendo cadere della polvere dal soffitto, vedeva solo mani di chakra impazzite che colpivano qualunque cosa fosse nel loro raggio d'azione lasciando solchi sulle superfici che non lasciavano dubbi sulla loro pericolosità. Quando l'Uchiha si accorse che una manciata di quelle mani lo stava puntando per colpirlo come un martello su un chiodo l'unica cosa che poteva fare era schivare. Parare un colpo simile, nella sua posizione, poteva spezzargli le braccia o qualche altra parte del corpo. L'istinto gli diceva quindi di scappare ma l'addestramento di quegli anni gli suggeriva anche come farlo. Impastò una piccola quantità di chakra per poter potenziare la propria muscolatura ed essere più rapido e reattivo nel levarsi d'impiccio provando a girarsi su se stesso per sfuggire con uno slancio seguito da una capriola a terra che gli avrebbe dato modo di rimettersi quanto meno in ginocchio.[Slot Difesa I]
    In caso non avesse subito danni nella prima schivata, non poteva certo dirsi salvo. Avrebbe avuto giusto il tempo di vedere sul pavimento a pochi passi da lui le conseguenze se avesse provato a parare mentre un altro attacco attirò la sua attenzione con un rombo. Gli scaffali venivano abbattuti e uno di questi era proprio in linea con il giovane studente. Rimanere fermo voleva dire farsi seppellire dalle scaffalature con i loro scatoloni impolverati e quindi essere facile preda di altri assalti. Era meglio levarsi di torno, prendere le adeguate distanze e riprendere una maggior lucidità di pensiero ed elaborare una strategia. Stava succedendo tutto talmente in fretta che l'esaminando non era ancora riuscito a riflettere attentamente sugli eventi in corso d'opera. Sfruttando la sua posizione, questa volta migliore della precedente, Kawa provò a schivare uscendo dalla rotta di collisione con la caduta degli scaffali balzando diagonalmente verso sinistra, retrocedendo ancora di qualche passo mettendo distanza tra lui e Youkai che era la fonte di quel putiferio. [Slot Difesa II]
    Nel mentre, se ancora non era stato colpito o ferito dagli attacchi avversari, lo studente impastava altro chakra per essere pronto a tutto, anche ad un eventuale contr'attacco... Anche se non sapeva bene contro chi o cosa. Non poteva colpire il maestro così, gratuitamente.
    Senza star ad aspettare altri attacchi violenti da parte di quelle mani spettrali, l'aspirante Genin decise fin da subito di allontanarsi provando a mettere più metri tra lui e Youkai. [Slot Azione Gratuita] E a ragione considerando che un terzo tentativo di assalto da parte di quegli arti di chakra inferociti parevano non voler far scappare la preda. Questa volta era un colpo diretto alle gambe che Kawayama dovette affrontare provando a schivarlo saltando più in alto con una capriola a mezz'aria all'indietro nella speranza che la frustata passasse sotto di lui senza lederlo.[Slot Difesa III]
    Se ci fosse riuscito avrebbe continuato a mettere metri di distanza raggiungendo un'ideale zona sicura. Solo allora si sarebbe accorto che in quella stanza erano in tre. Un uomo, apparentemente un civile, si trovava sull'altro lato, oltre Youkai. Se non fosse per il ghigno ebete e una specie di balestra a terra, l'Uchiha avrebbe supposto si trattasse o del guardiano o di qualche curioso che come loro si era intrufolato nello stabilimento dismesso.
    Chi era quel tizio? E cosa voleva da loro? Considerando le urla e lo stanto di Youkai, quello non era più un esame per il passaggio di grado. Quella era una missione vera e propria e il sensei era nei guai.
    Chi diavolo è quello?!
    Pensò tra sè e sè il ragazzo. Finalmente, ora che forse avrebbe potuto tirare un po' il fiato invece che stare con i muscoli tesi come corde di violino, si sarebbe potuto accorgere di alcuni dettagli importanti: in primis da quello che riusciva a vedere intorno alla posizione dello sconosciuto, non vi erano segni di attacchi. Quindi c'era una distanza limite dove era possibile starsene al sicuro considerando che non aveva mai provato ad avvicinarsi per neutralizzare il ragazzo rimasto in piedi. In secondo luogo c'era la minaccia appena fatta contro l'Uchiha. Non gli dava l'impressione di essere un gran combattente quel tipo ma piuttosto a Kawayama venne il sospetto che potesse controllare l'esplosione di energia e i bersagni delle mani di chakra tramite il dispositivo impiantato sul collo del Maestro.
    C'è un sistema di controllo... Ma è in mano a quel tipo o è integrato nell'arma a terra? Da qui dovrei riuscire a oltrepassare il sense ma quel suo chakra anomalo mi sarebbe impossibile.
    Il suo sguardo si posò sul volto sofferente del Chunin.
    Se solo avessi risvegliato il mio Sharingan... Avrei certamente maggiori possibilità. Ma così... Mi resta solo bluffare e sperare che quello sia abbastanza scemo da abboccare.
    Aveva escluso a priori la possibilità di una fuga per andare a chiamare rinforzi. Suo padre non gli avrebbe mai perdonato l'abbandono di un compagno tantomeno sul campo di battaglia e con un piede nella fossa; nemmeno per una richiesta di rinforzi. Sarebbe stato il disonore del Clan. E comunque, nessuno gli avrebbe garantito che qualcuno gli avesse dato retta, considerando che poi si trattava dello strambo cocco dell'Hokage. Oltre al fatto che pure una squadra fosse venuta con lui, non era detto che sarebbe stato possibile rintracciare i due. Quel tipo poteva forse abboccare a qualche balla inventata da uno studente ma se era arrivato fino a loro senza farsi notare sicuramente si sarebbe premurato di far sparire le tracce del suo passaggio.
    Va bene. Va bene. Hai vinto, è evidente. Questo era solo un esame di valutazione per studenti. Non ho le capacità per gestire una cosa del genere visto che hai appena steso il mio esaminatore e lui era certamente un ninja migliore di me.
    Doveva fare attenzione. Quel tipo sapeva che Youkai era un Uzumaki. E Kawayama girava con una maglia sul quale, dietro al collo alto dell'indumento, era cucito il ventaglio cremisi. Doveva sperare che nelle schivate non si fosse visto e che i suoi tratti non lo facessero risalire facilmente al suo Clan.
    Anche se provassi a fuggire per chiamare rinforzi ci metterei comunque troppo a tornare e perderei così le vostre tracce. Quindi, se mi lascerai andare, non ti arrecherò disturbo. Ma tu stai occupando la mia via di fuga e quelle cose colpiscono piuttosto forte e non è facile schivarle. E se davvero il Sensei ti serve vivo, non so quanto reggerà ancora nel consumare tutto quel chakra. Immagino che non ti sia più utile da morto, dico bene?
    L'obbiettivo al momento, non potendo portare attacchi diretti a viso aperto era quello di ubriacare il suo nuovo interlocutore a parole e metterlo davanti a delle proposte apparentemente vantaggiose per lui. Il classico inganno che avrebbe dovuto fargli abbassare la guardia abbastanza da dare allo studente una possibilità di agire.
    Mentre parlava, Kawayama stava provando a impastare grosse quantità di chakra, per quanto ne potesse produrre il suo corpo, per poter intervenire con un susseguirsi di tecniche che avrebbero potuto chiudere lo scontro nel minor tempo possibile. Doveva solo sperare di non essere lui quello che sarebbe finito a secco con le energie rispetto a Youkai. Ma vista la situazione non vedeva molte alternative. Finchè quel dispositivo attingeva dalle forze del Chunin, Kawayama aveva le mani legate. Schivare quei colpi era stato già di per sè un esame di abilità nettamente superiore alle normali prove svolte in accademia. Inoltre stavano consumando lo shinobi che era vittima di quello strano sotterfugio tecnologico che avrebbe reso il compaesano inutile finchè sarebbe rimasto attivo sul corpo.
    Se la missione era quella di smantellare questi "Illuminati" quel tipo gli serviva vivo e ben legato per poterlo interrogare. Kawayama doveva solo sperare che fosse da solo. Se ci fosse stato un socio con lui da qualche parte, una volta finito, se ci fosse riuscito, non avrebbe avuto molte chance per poter affrontare un secondo avversario a sorpresa.
    Ti faccio una proposta: io passerò da questo lato, percorrendo quegli scaffali, mentre tu potrai andare a prendere il sensei. Come noterai staremo sempre ad una distanza di sicurezza. Io non potrò ledere te e viceversa. Anche perchè se ci provassi tu avresti abbastanza tempo per reagire e vincermi.
    Quindi sarebbe meglio per tutti: io andrò per la mia strada e chi si è visto si è visto.

    In realtà il percorso proposto da Kawayama prevedeva il passaggio attraverso gli scaffali mezzi distrutti in modo tale da avere l'occasione, per quanto breve, di sparire alla vista del loro aggressore, anche solo per un momento, così da poter agire e tentare un attacco a sorpresa. Doveva solo sperare che quel tipo non se ne rendesse conto subito. Se avesse accettato, abboccando così alla trappola dello studente, tenendo le mani alzate Kawayama avrebbe iniziato a muoversi verso l'itinerario da lui stabilito spiando con la coda dell'occhio il suo obbiettivo. Appena le mani di chakra di Youkai fossero scomparse per far sì che quel tizio potesse avvicinarsi in sicurezza alla sua vittima distraendosi quel tanto che bastava, l'Uchiha avrebbe colto il primo momento utile per intervenire mettendo in atto la seconda parte del suo piano: la velocità d'attacco.
    Con una prima esplosione di chakra sulla propria muscolatura avrebbe effettuato uno scatto fulmineo verso il nemico cercando di coprire la maggior distanza possibile e portandosi sul fianco sinistro del bersaglio. [Slot Tecnica I]
    Se l'Uchiha fosse riuscito ad avvicinarsi abbastanza, sfruttando il momento di sorpresa che poteva aver colto il suo avversario, con la riserva di chakra che gli era rimasta avrebbe usato una seconda tecnica per incrementare forza e velocità dell'attacco e colpire con un fendente del kunai estratto sul momento la parte del costato fino a dietro la spalla sinistra. [Slot Tecnica II]
    Non doveva essere un colpo mortale. Gli serviva vivo del resto; ma doveva debilitarlo abbastanza da rendergli la vita estremamente difficile. E comunque, giusto per non trascurare nulla, l'obbiettivo di Kawayama era quello di rendergli soprattutto difficili i movimenti di busto e arti superiori. Quindi, se fosse riuscito ad andare a segno con quel fendente, avrebbe concluso con una pugnalata tra spalla e collo del nemico così da lacerare malamente il muscolo e rendergli un'inferno muovere il braccio destro. [Slot Azione I]
    Se fosse riuscito nei suoi intenti, Kawayama non avrebbe atteso le reazioni del nemico, memore di quanto gli avesse detto il sensei contro il manichino d'allenamento. Quello era un'avversario vero. Poteva reagire in qualunque momento e lasciargli il tempo di pensare era un errore che non si poteva permettere. Poteva usare uno dei suoi strani gingilli per contrattaccare e far fuori l'Uchiha in men che non si dica.
    Così, prima che potesse capire meglio la posizione dello shinobi della Foglia, Kawa avrebbe attaccato di nuovo per colpire con un calcio semi circolare sul fianco che avrebbe dovuto essere già ferito, e chiudere con un salto mortale che avrebbe concluso con un calcio a martello sulla nuca dall'alto verso il basso sufficientemente forte da far vedere per un po' le stelle a quel losco individuo. [Slot Azione II]
    Se fosse stato sufficiente, a quel punto Kawayama si sarebbe dedicato a Youkai, senza commettere l'errore di perdere di vista l'aggressore che poteva comunque avere ancora modo di reagire.
     
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