Ritorno al passato

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    Ritorno al passato


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    Pensato
    Parlato



    Quanto tempo era passato? Ormai aveva perso il conto degli anni. Si era appena svegliata, appoggiata sul fianco di Daikami che dormiva assieme a lei, fedele amico e guardiano che non l'aveva mai abbandonata durante tutta la sua ricerca. Se non fosse stato per lui e per Tsume e Kiba l'Uchiha avrebbe probabilmente perso la ragione, come tristemente succedeva a molti portatori del suo sangue.

    Riaprì gli occhi lentamente, cercando di farli abituare alla luce del sole appena sorto. Quella ricerca priva di risultati l'aveva ormai sfinita, e sentiva di non aver quasi più le forze per continuare. Aveva abbandonato Konoha, Shin, suo padre, i suoi amici, i suoi colleghi ninja solo per uno scopo: ritrovare sua madre ed ottenere risposte. Purtroppo però nonostante avesse esplorato ormai tutto il mondo ninja conosciuto non aveva trovato una sola traccia di quella donna. Aveva abbandonato tutto solo per ottenere un enorme e deludente buco nell'acqua.

    Non credi sia il caso di fermarsi, adesso? fu il lupo a parlare quasi leggendole nella mente, mentre la fissava con gli occhi gialli, che risaltavano così bene in mezzo al suo manto scuro: Kairi era talmente presa dai suoi pensieri che nemmeno si era accorta che si fosse svegliato. Rimase lunghi istanti in silenzio prima di rispondergli, anche parlare le costava immensa fatica.
    Tornare, dove, al villaggio? Ho abbandonato tutto e tutti da anni, mi chiedo se ancora si ricordino di me non era sparita nel nulla, aveva chiesto a Raizen di potersi allontanare, di certo non voleva passare per nukenin, ma non era previsto rimanesse così a lungo assente. E l'idea di tornare a casa a mani vuote dopo tutti quegli anni le scocciava non poco.

    Sono sicuro non ti abbiano dimenticato. Alzati, forza, voglio sgranchirmi continuò, alzandosi di scatto e facendola cadere di schiena a terra. A nulla servì l'occhiataccia che la donna lancio all'evocazione, Daikami era totalmente immune ai suoi rimproveri,o più semplicemente, non poteva fregargliene di meno. Kairi sbuffò scocciata, rialzandosi e spolverando i vestiti. Sapeva che in quel modo il lupo cercava di darle la carica per non sprofondare in pensieri che non portavano a nulla se non autocommiserazione, ma esisteva modo e modo, diamine!
    L'alternativa è continuare a girare il mondo finché non sarai vecchia e senza scopo, fino a quando non ti accorgerai di avere sprecato interamente la tua vita in una ricerca vana. Devo ricordarti che hai anche smesso completamente di allenarti?
    Kairi gli lanciò un'ennesima occhiataccia stizzita: quella era una delle note più dolenti della situazione Per favore, puoi evitare di ricordarmelo ogni singolo giorno? Comincia a diventare davvero irritante rispose, scocciata. Sentiva quella nenia ormai da settimane
    Smetterò quando finalmente ammetterai che ho ragione. Quel tuo stupido orgoglio ti ha sempre e solo causato guai, ragazzina
    Il bue che da del cornuto all'asino... boffonchiò la donna, raccogliendo le sue cose. Daikami fece finta di non sentirla, mentre si allungava le zampe posteriori per stirarsi: appena alzatosi però, si girò verso un punto preciso del bosco in cui i due si erano accampati per la notte, orecchie dritte e muscoli pronti a reagire. L'Uchiha lo conosceva talmente bene da sapere perfettamente cosa stesse succedendo
    Quanti sono? sussurrò, affiancandosi al lupo e portando una mano sul fumogeno e l'altra sulla katana: non aveva voglia di combattere, ma era disposta a farlo se necessario.
    Solo una persona. E' un'odore che mi è familiare in qualche modo, anche se non riesco a ricordare dove l'ho già sentito. Stai comunque all'erta
    Familiare? Chi poteva esserci di familiare in quel posto sperduto ed abbandonato dagli dei? Si fidava del fiuto di Daikami, ma probabilmente anche il lupo cominciava ad essere stanco. Senza emettere un altro suono, i due rimasero in attesa di chiunque si stesse avvicinando, sperando solo che non si trattasse di qualcuno con intenzioni malevoli


     
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    Soccorso imprevisto

    I



    L'Uzumaki camminava sul sentiero di una delle piccole montagne della zona. Di tanto in tanto gridava la stessa frase, con voce un po' stanca. Soccorso! Squadra di soccorso! Taiyoko, il giovane shishi che pià che un leone somigliava in tutto e per tutto ad un corgi con un po' troppo pelo, lo anticipava, zompettendo di fronte a lui infilando il naso ovunque potesse. La notte precedente c'era stata una brutta pioggia che aveva provocato alcune frane, ed avevano chiesto aiuto ad alcuni shinobi per assicurarsi che nessuno, tra persone e animali domestici, fosse rimasto intrappolato in casa, o da qualche altra parte. Fortunatamente, trattandosi di un villaggio molto piccolo, non era stato difficile liberare le poche case con le porte finite sbarrate da fango e rocce, le persone più a valle non avevano subito poi molti danni, e l'occasione si era rivelata buona per aiutare altri giovani shinobi ad imparare una lezione o due sull'altruismo e su come muoversi su superfici ripide o scivolose. Tutto sommato si trovava a suo agio nell'aiutare giovani promesse a crescere.

    Taiyoko prese ad abbaiare, correndo da solo in direzione della donna. Arrivato poco distante, si sarebbe fermato a debita distanza, vagamente intimorito dal lupo, ma da come agitava quel ciuffo di pelo che chiamava coda e roteava su sè stesso, sembrava piuttosto eccitato all'idea di aver trovato qualcuno. Squadra di soccorso!! Vi serve soccorso?? Siamo qui per dare soccorso!! I continui abbai e vociare del giovane shishi guidarono Youkai fino a lui, che vista l'eccitazione prese a correre a sua volta. Arrivo, arrivo! Sì, siamo la squada di soccorso, se avete ferite o avere pers- Quando arrivò ad incrociare lo sguardo con la donna si fermò, strizzando gli occhi incerto. Inclinò appena la testa, scrutando il duo con fare sospetto. ...Ci conosciamo? Non era una faccia a lui nuova. Non avevano mai passato molto tempo insieme, ma nel sentire il suo nome sarebbe stato chiaro dall'espressione del suo volto che l'aveva riconosciuta: dopotutto, non era solo una conoscente, ma anche una degli shinobi considerati sperduti del villaggio. Ma sì, sei l'Uchiha!! Cosa... Cosa ci fai qui?? Non... non sarai mica scappata?? Io sono Youkai!! Ti ricordi di me? Non ebbe il coraggio di avvicinarsi troppo, almeno fino a che il grosso lupo non si fosse dimostrato più amichevole. Heh. Bello, cucciolotto. Aveva una discreta tentazione di accarezzarlo. Aveva qualche snack nella sua tasca, per entrambi.

    Assicuratisi entrambi che nessuno aveva brutte intenzioni, Youkai l'avrebbe approcciata più da vicino, emozionato all'idea di aver ritrovato una vecchia amica prima che qualche farabutto potesse farlo al posto suo, e contento di vederla dopo tutto quel tempo. Le avrebbe porso una borraccia d'acqua fresca. Tieni, bevi! Non offenderti, ma non mi sembri in gran forma. Stava cercando di metterla a suo agio, ma era evidente che per quanto emozionato fosse anche shocckato. Anche Taiyoko era emozionato quanto il suo evocatore, ronzando tutto il tempo intorno al grosso lupo, insistendo per giocare mentre gli umani si occupavano delle loro noiose questioni. Forse Youkai poteva scaricare un po' di quella tensione spiegando cosa lui stesse facendo lì. Ah, poca roba, ho alcuni studenti e genin con me per assicurarci che stiano tutti bene dopo la frana. Sapevamo che non c'erano stati molti danni, ma i sensei delle scuole insistono che si faccia anche esperienza sul campo, soprattutto quando la situazione è perlopiù sicura come in questo caso. Meglio esser sempre pronti ad ogni evenienza, no? Avrebbe sorriso, solare. Prima o poi sarebbe arrivata anche la menzione del suo nuovo look, dopotutto Kairi se lo ricordava abbastanza diverso. Ah- Beh, è una storia un po' lunga. Ma no, non è colorante per capelli. Sono un Uzumaki! Commentò, con un certo orgoglio. Dopotutto era un clan piuttosto raro, sentiva il bisogno di portare quel nome con onore. Spiegarle come lo aveva scoperto e dei suoi DUE viaggi all'inferno non sarebbe stato produttivo in quel momento. Non poteva certo permettersi di sembrare un folle proprio nel momento in cui doveva riportare una kunoichi sperduta a Konoha. Seguimi, fatti offrire un pasto caldo giù alla valle. Tra qualche ora ripartiremo per tornare al villaggio. C'è un posto extra nella carrozza. Ridacchiò, pronto ad aiutarla se si fosse mostrata stanca o indebolita. Aveva un sacco di domande da farle, ma fece il possibile per non farle venire il mal di testa fino a che non si fosse assicurato che fosse al pieno delle forze, e magari nuovamente a casa.
     
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    Ritorno al Passato

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    A sbucare dalle boscaglie non fu un nemico, ma un ragazzo dai capelli rossi e dall’aria stranamente familiari assieme ad…cane? Leoncino…? Non riusciva bene a capire di che animale si trattasse, ma era abbastanza certa di averlo sentito abbaiare, quindi decise che si trattava di un canide.
    Notato il copri fronte della foglia si rilassò, appoggiando una mano sul manto del lupo per tranquillizzarlo; anche Daikami vedendo la scena sembrava decisamente più rilassato. Dove aveva già visto quel ragazzo?
    Credo di si… rispose alla sua prima domanda Sono Kairi, del clan Uchiha. Quando lo shinobi le rispose finalmente ricordò Youkai!! non avevano mai interagito troppo, ma appena sentì il nome ricordo bene di chi si trattava: era piacevole rivedere una faccia amica dopo tutto quel tempo, eppure c’era qualcosa di decisamente diverso E’ passato un po’ di tempo, ma ero sicura tu avessi i capelli più chiari, non ti ho riconosciuto affermò, osservando i capelli rosso intenso. Comunque non sono scappata, Raizen sapeva del mio viaggio. Solo, non do mie notizie da un po’ non sapeva che stato d’animo potesse provare l’Hokage nei suoi confronti in quel momento, sperava solo non fosse troppo indispettito dalla sua totale assenza di notizie.

    Daikami dal canto suo non ci mise molto ad accorgersi che lo shinobi aveva degli stuzzichini con sé, e rendendosi conto di essere forse un po’ troppo intimidatorio, si sarebbe seduto in maniera rilassata per far capire che le sue intenzioni ed avrebbe accettato volentieri qualsiasi cosa commestibile gli avesse offerto il ragazzo, slinguazzandogli mezzo braccio con l'enorme lingua bavosa. Il piccolo animaletto che accompagnava Youkai cominciò a girargli attorno come una trottola ma le sue richieste di gioco non sarebbero state accolte: il grosso lupo era troppo stanco per aver voglia di giocare, e non era nemmeno nella sua indole farlo Scusa piccoletto, non ora
    Se Taiyoko fosse stato evidentemente deluso dall’atteggiamento di Daikami, l’Uchiha avrebbe accennato un sorriso, appoggiando il palmo per terra ed evocando una lupa bianca come la neve e di dimensioni pari ad un lupo normale, che si avrebbe subito accolto le richieste di gioco dell’evocazione Lei è più socievole rispose Kairi accennando un sorriso, accettando poi di buon grado l’acqua offerta da Youkai Si vede così tanto? non doveva avere un bell’aspetto, e sicuramente le serviva una bella doccia il prima possibile. E’ bello rivederti dopo tutti questi anni, stavo pensando a Konoha giusto in questo momento. Cosa ti porta così lontano da casa?
    Ascoltò le spiegazioni del ninja, se stava accompagnando dei genin in missione doveva aver fatto progressi in questi anni. Era stata via troppo a lungo, ammise a se stessa con malinconia, ma contenta che Youkai fosse progredito. Spalancò gli occhi stupita quando lui le spiegò essere un Uzumaki Wow! Non è cosa da poco scoprire una cosa così importante sul tuo passato. Ed i capelli sono diventati rossi all’improvviso dopo averlo saputo?domandò curiosa.
    Annuì all’offerta del pasto caldo “Grazie. Non sai quanto ne ho bisogno” disse con un sorriso, rivolgendosi poi al lupo nero Vai a riposarti, ne hai bisogno. Io credo di essere a posto, qui. Ora c’è anche Kira. Daikami non se lo fece ripetere due volte, anche se non voleva farlo vedere era esausto, e dopo un cenno del capo in segno di saluto scomparve in una nuvole di fumo.
    Non chiese aiuto a Youkai per muoversi, era distrutta si, ma pur sempre un orgogliosa Uchiha: non voleva farsi vedere troppo debole, persino da un suo compaesano. Lo avrebbe poi seguito verso l’accampamento Come vanno le cose a Konoha?







     
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    Recuperare il Tempo perduto

    II



    L'umore del piccolo Uzumaki era alle stelle dopo non solo aver ritrovato una persona ritenuta sperduta, ma anche poter constatare che stesse bene e non mostrasse astio nei suoi confronti o nel villaggio, un sollievo non da poco. Anzi, pareva che Raizen fosse persino informato della sua gita in solitaria. Oh, spero tu abbia trovato ciò che stessi cercando. Ma non dovresti andartene così da sola, noi shinobi della foglia siamo più forti insieme! Dopotutto era una morale tramandata dai tempi del primo Hokage, e che Raizen non smetteva di ripetergli (anche perchè non si fidava a farlo gironzolare da solo). Ed era una morale che ultimamente aveva dovuto ripetere fino allo sfinimento ai suoi studenti, cosa che si poteva intuire dal tono quasi musicale con cui era abituato a pronunciare quella frase.

    Sussultò appena quando il grosso lupo gli si avvicinò, chiaramente incuriosito dagli stuzzichini che si portava dietro. Oh, anche tu devi essere affamato! Taiyoko ancora ronzava intorno alla bestia, dopotutto gli shishi avevano una dieta differente da quella dei comuni mortali, anche se qualche snack lo sgraffignava comunque per golosità. Se non altro avrebbe presto avuto modo di incontrare una lupa più materna ed accogliente, abbaiando a tutto volume per la gioia e blaterando le sue avventure con il suo evocatore, il più giochi ed addestramenti passati insieme. Youkai da canto suo aveva avuto modo di toccare la testa del lupo più freddo un paio di volte, in cambio di deliziose barrette di pancetta affumicata. Hehe, morbidoso.

    Youkai arrossì appena quando Kairi stessa commentò il suo aspetto, dopotutto vivere come un nomade non poteva esser salutare per nessuno. Non voleva però essere rude proprio appena dopo averla trovata! Ehe- Beh, diciamo che non sembra che tu abbia dormito su un letto comodo. Ridacchiò, invitandola a seguirlo. Avrebbe commentato il suo nuovo status di membro del Clan Uzumaki. Più o meno, diciamo di sì. Heh, le mie ultime avventure sono state... a dir poco surreali. Non poteva sembrare un mitomane proprio ora, forse se Raizen per primo le avesse detto qualcosa, anche i suoi racconti caotici avrebbero avuto senso. Purtroppo non ne ho trovati altri a Konoha, Raizen dice che siamo ormai molto rari, non credo ci siano molti altri membri del mio clan nel resto del continente. Commentò con naturalezza, per quanto la cosa gli avesse fatto male la prima volta, ormai si era abituato alla sua vita, avere una routine e sapere di appartenere al villaggio della Foglia era una discreta consolazione. Restava molto curioso nei riguardi del clan nonostante tutto.

    Arrivati nel piccolo villaggio, Youkai riunì i suoi studenti, perdendo qualche minuto per coordinarli prima della partenza, assicurandosi che anche loro mangiassero qualcosa. Lui e Kairi si sarebbero seduti nel tavolo di fianco, in modo da avere un po' di privacy, nonostante gli sguardi curiosi ed incerti dei tre studentelli, che ora grazie al loro sensei erano venuti a sapere del ritorno di una potente kunoichi. Oh, Konoha se la sta cavando bene. Il nuovo Damiyo è più freddo e scorbutico del precedente, ma tutto sommato sembra una brava persona. Non che io debba averci molto a che fare per fortuna. Lo incontrava di tanto in tanto grazie al suo lavoro, anche solo di passaggio. Oh, lavoro in Amministrazione! Sono il segretario di Raizen. ...DELL'HOKAGE!! Avrebbe commentato tronfio, correggendosi poco dopo per la mancanza di professionalità. Non era semplice per lui, ora che vivevano praticamente insieme, avendo persino la sua cameretta nell'appartamento dell'Ikigami. Però soprattutto come sensei e di fronte ad una kunoichi che non metteva piede nel villaggio da un pezzo doveva darsi un tono. Che poi come segretario fosse disastroso e passasse tutto il giorno a creare ed attaccare stickers su documenti importanti, era un altro discorso. Se non altro prendeva più seriamente il suo lavoro da sensei, quando si trattava di salvare o tenere al sicuro altre persone, sembrava essere completamente in allerta. Mangia quello che vuoi, offro io! Sorrise solare. In cambio, puoi raccontarmi cos'è successo mentre eri via. Gli studentelli del tavolo di fianco sgranarono gli occhi, impazienti di origliare il possibile.


    Sarebbero arrivati al villaggio nelle ore successive, recandosi subito in Amministrazione. Raizen sarebbe sicuramente stato contento del suo ritorno, e poi era impaziente di fare rapporto per la sua missioncina da Sensei. L'Hokage ultimamente lo mandava spesso a gestire giovani shinobi, e Youkai sembrava ben volenteroso di occuparsi di loro, studiando persino allenamenti personalizzati per ognuno di loro.
     
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    Finalmente a casa

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    Sorrise alla notizia della promozione di Youkai Sono molto felice per te! A Raizen poi serviva un segretario, ho sempre pensato che i kage avessero troppo lavoro da gestire da soli, sono sicura tu gli stia dando un grande aiuto era sinceramente felice per lo shinobi davanti a lui. Non si fece ripetere due volte l'invito a tavola da parte del ragazzo, vedere un viso amico e potersi finalmente rilassare dopo tutto quel tempo provocò in lei un'improvviso eccesso di stanchezza, tanto che la testa cominciò a girarle un po': probabilmente l'adrenalina che fino ad ora le aveva concesso di continuare nonostante tutto stava lentamente abbandonando il suo corpo, che cominciava a provare la reale stanchezza accumulata.
    Avevo proprio bisogno di un pasto come questo e senza troppe riverenze si mise a mangiare, cercando di essere il più composta possibile ma facendolo in ogni caso con estremo gusto. Se gli studenti, che vedeva osservali curiosi, avessero deciso di farle qualche domanda avrebbe risposto senza problemi.

    Nel frattempo Kiba giocava allegra con il nuovo amico, felice di potersi divertire con qualcuno di nuovo. Suo fratello Tsume era un gran musone spesso e volentieri, e anche Daikami non era un gran compagno di giochi, invece l'evocazione davanti a lei era giocosa e divertente. Anche la lupa come la kunoichi aveva chiaro bisogno di svago.
    Che mi dici degli altri? Shin, Yato, stanno bene? domandò: i due erano i ninja della foglia con cui aveva fatto più missioni, anche se non sapeva come avrebbe reagito se avesse rivisto Shin...non si erano salutati nel migliore dei modi dalla loro partenza, ed era successo così tanto da quando era andata via. Conservava invece ancora con se il cimelio in legno che le aveva donato il Senju, non sapeva nemmeno bene perché, forse portare con lei qualcosa creato da un appartenente al clan più iconico, assieme agli Uchiha, della foglia l'aveva fatta sentire come se portasse con sé un pezzo di casa.
    Alla domanda di Youkai poi si rabbuiò un po' Ho viaggiato per tutto il continente, ma senza grandi risultati. Non so se sei a conoscenza del motivo che mi ha spinta ad allontanarmi, cercavo mia madre, che quando sono partita era il braccio destro di Shiro non sapeva quanto l'Uzumaki conoscesse della situazione, ma avrebbe spiegato con calma tutto ciò che era successo prima della sua partenza se quest'ultimo glie lo avesse chiesto Purtroppo non ho trovato di lei alcuna notizia però. So che l'armata del drago qualche tempo fa, sarà ormai un anno, ha avuto grossi problemi nei pressi dell'arcipelago del Massiccio del Tengu, dagli abitanti del posto è stato chiamato Il Sonno di Giada e pare che l'oceano stesso si fosse solidificato ai tempi, ma non sono riuscita più ad indagare causa altri eventi ripensò a Fuyu No ed a Kadomeka [OT non scendo in ulteriori dettagli su Fuyu no perché la role deve finire ancora /OT] Mia madre, Taka, sembra in compenso sparita nel nulla, o almeno non sono stata in grado di trovare niente che mi riportasse a lei. Ma ho fatto diverse nuove conoscenze nei vari paesi che circodando quello del fuoco, ed ho decisamente ampliato le mie conoscenze geografiche, questo potrebbe tornarmi utile in caso di qualche missione all'esterno, perlomeno rise, cercando di trovare del buono anche in un enorme buco nell'acqua come era stata la sua missione solitaria. Finito di mangiare, avrebbe chiesto a Youkai di potersi stendere mezz'ora a riposare, prima di riprendere il viaggio che l'avrebbe ricondotta finalmente a Konoha.

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    Fu magnifico rivedere il villaggio, ed un mare di emozioni la percorsero non appena varco le enorme porte di Konoha. Non vedeva l'ora di poter salutare suo padre e tutte le persone che aveva lasciato per così tanto tempo.
    Mentre si recava in amministrazione però anche il nervosismo si fece strada in lei: Youkai la aveva accolta a braccia aperte, ma che avrebbe fatto Raizen? Non trovando particolari notizie su Taka, non aveva mandato grandi rapporti alla foglia e non sapeva come avesse preso la cosa l'Hokage. Accompagnata dall'Uzumaki, avrebbe atteso che l'uomo fosse libero e, non appena lo avesse visto lo avrebbe salutato con un profondo inchinò Hokage-sama, sono di ritorno al villaggio. E' un piacere poterla finalmente rivedere, ed essere nuovamente qui disse diplomatica, rialzandosi ed accennando appena appena un lieve sorriso: aveva usato il lei apposta, dopo tutto quel tempo non ricordava più nemmeno se prima di lasciare il villaggio usare un più formale "tu" o meno, e trovandosi di fronte al suo diretto superiore, la cosa più giusta da fare in quel momento per lei era dimostrargli tutto il rispetto che meritava.

     
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    Un Ritorno Inatteso

    I






    Konoha era sempre la stessa a prima vista, il grande e accogliente villaggio che faceva da bussola al mondo quando questo cercava la via del mutuo guadagno e del sacrificio. Nel primo dei villaggi moderni, nati in pace come associazioni di potenti clan, sembrava che cambiasse poco, ma un albero secolare era davvero immobile?
    Le foglie cambiavano, nuovi rami nascevano ed altri si spezzavano e in quel ciclo di mutamenti la sua vita proseguiva adattandolo alle intemperie nonostante nessuno paragonasse mai quei rigidi giganti all’adattamento malgrado ne fossero dei campioni.
    Così era Konoha, alla costante ricerca di una via che percorsa dalle giuste radici potesse impedire all’accademia di franare verso il burrone della guerra, una speranza che fluiva innata nella società del villaggio in cui il bene comune aveva gran valore e lo si apprezzava in una moltitudine di gesti quotidiani e spontanei. Non era un ambiente in cui era facile essere maliziosi.
    Dalla sua ultima visita Kairi potè notare che degli aggiornamenti erano stati fatti, tanti per una maggiore sicurezza, altri per un maggior decoro della capitale ninja del Fuoco. Fuori dalle mura il vibrante mercato accoglieva una vita che alle prime ore del pomeriggio in vista della chiusura, iniziava a fluire verso l’interno, alcuni per rifornire rivenditori al dettaglio altri per organizzare la giornata successiva, ma tutti con un apposito pass. Nella via principale una moltitudine di attività commerciali si affacciavano, anche se mediante qualche specifico finanziamento erano stati prediletti sarti, fabbri di primordine, malgrado il migliore stesse in un buco nel terreno, alimentari street food in spazzi appositi e ristoranti di prima classe. Percorrendo la via, adornata da querce sicuramente ammaestrate dai Senju non si poteva far a meno di pensare che Konoha avesse fatto buon utilizzo della sua storia anche se quell’asse così dritto tra le vie del villaggio paradossalmente lo nascondeva, invitando ad entrare nei caratteristici vicoli per farsi sorprendere da tutte le sfumature che la via principale non poteva mostrare. Al termine della strada ecco i primi cambiamenti: la seconda cinta muraria che proteggeva l’amministrazione era scomparsa e una grande piazza dava respiro ad una struttura che celebrava la vera spina dorsale del villaggio: i ninja. In pieno stile konohaniano il precedente palazzo venne sacrificato per poter trarre in salvo Hoshi ed al suo posto era stato edificato qualcosa di più rappresentativo seppure ricordasse l’originale.
    La grande piazza antistante l’amministrazione, ritrovo dei più disparati raduni sociali, nella vita di tutti i giorni sarebbe stata un ottimo filtro per la chunin per ripercorrere i suoi giorni fuori dal villaggio e trovarsi preparata davanti a Raizen. Come spesso l’aveva trovato quando era stata convocata anche quel giorno stava dietro alla massiccia scrivania e quando i due entrarono, saltando qualche controllo grazie a Youkai, lo videro poggiare un foglio nei documenti in uscita e aggiungere una puntina nella mappa alle sue spalle.
    Sarebbe stato certamente sorpreso da quella visione se non ne fosse stato informato con qualche minuto di anticipo, ma sul momento non potè che sorridere.

    Non penso che gli shinobi della foglia smetteranno mai di tornare quando meno li si attende e quando più si sente bisogno di loro.
    Bentornata, Kairi Uchiha.


    Già Sho prima di lei era tornato, quasi spuntando dal nulla, quando ormai tutto sembrava perso, di Kairi di contro si sapevano solo sporadici aggiornamenti che nell’ultimo periodo erano diventati assenti.

    Dovrai raccontarmi cosa è successo in questo periodo temo, sono certo di avere qualche risposta che ti farà bene sentire ma devo esser certo che tu sia chi dici di essere.
    Per cui, Kairi Uchiha, chi sei tu?


    In qualche modo la chunin era invecchiata, non nel fisico, ma nei suoi occhi una luce diversa aveva preso il posto della precedente spensieratezza, qualcosa di più piccolo ma forse più brillante. Ricordava una delle ultime interazioni che ebbe con lei, fu quando gli venne fatto rapporto della missione ad Iwa e potè scoprire della sciagurata perdita della pergamena delle anime. In quel momento quella domanda non era solo utile a comprendere chi fosse adesso Kairi ma cosa l’avesse portata ad esserlo. Raizen di contro era accogliente e gentile, dopotutto aveva fiducia a sufficienza su Youkai per non credere che gli avesse portato un nukenin alla scrivania, non di nuovo.

    Riguardo i tuoi corsi Youkai ne parleremo una volta chiuso qui.

    Quando Kairi avesse finito la sua presentazione e il rapporto sugli eventi che l’avevano tenuta lontano dal villaggio, ed una volta toltosi eventuali dubbi in merito Raizen avrebbe cambiato leggermente discorso per iniziare gli aggiornamenti che era necessario dare.

    Hai mantenuto qualche contatto con il villaggio?

    E mentre lei forniva la risposta che si aspettava l’Hokage prese un rotolo e srotolandolo fino a raggiungere il kanji della volpe ne rilasciò il contenuto: la maschera omonima, appartenuta a Shin.


     
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    Il grande Ritorno

    IV



    Youkai gonfiò il petto, riempito da complimenti inaspettati che non pensava di ricevere. Kairi non conosceva la reale situazione dove il piccolo Uzumaki creava più caos che aiuto, usando stickers per creare codici unicamente comprensibili a lui, ritardando consegne, e riuscendo a restare a galla solo grazie ad Hitomi, che continuava ad occuparsi di tutto alle sue spalle. In un certo senso ultimamente le cose erano andate meglio, ma solo perchè Raizen aveva in qualche modo compreso alcuni dei codici di Youkai. C'era da sperare che non cambiassero nel tempo con l'evolversi delle sue abilità artistiche.

    Con un buon pasto caldo davanti potevano entrambi rilassarsi, iniziando a parlare del più e del meno. Alla menzione del Senju sorrise: Oh, ci frequentiamo spesso! E' un po' freddo e distante come al suo solito, ma sai com'è fatto. Sta diventando parecchio forte! Commentò, orgoglioso, quasi fosse merito suo. Naturalmente Yato avrebbe avuto ben altro da dire in risposta, ma il giovane foglioso aveva un suo punto di vista che era certo fosse quello giusto. Su Shin non aveva molto da dire. Non lo vedo dalla missione all'Abete. Non ci siamo mai frequentati molto... Mi sembra di aver sentito Raizen lamentarsene qualche volta. Riflettè, pensieroso, dopotutto la maschera a lui assegnata era tornata al suo posto. Forse non era la cosa migliore da dire a una possibile sua amica, appena tornata dal villaggio, Portò immediatamente le mani avanti, borbottando con agitazione: M-Ma sono sicuro non sia niente!! Raizen mi sgrida quasi tutti i giorni! Sono certo che stia bene. Di certo era vivo, o ne avrebbe avuto notizia, e non era nemmeno al corrente di alcun tipo di tradimento (per quel poco che si concentrava nel leggere i vari documenti e notizie).

    Youkai riprese a mangiare mentre fu il turno di Kairi di dire la sua... quasi soffocandosi quando l'altra gli rivelò la verità su sua madre. UGH- Braccio destr- Preso da pesanti colpi di tosse per uno spaghetto andato di traverso, non appena si riprese avrebbe tirato su la testa con espressione a dir poco sconvolta, che nonostante tutto sforzava un sorriso poco convinto. Aaaah... Questo è... Um... Portò le mani alle guance, con i gomiti sul tavolo, sforzandosi ulteriormente di tenere un sorriso,, ma gli occhi e le sopracciglia mostravano con chiarezza la sua preoccupazione a riguardo. La famiglia è importante! Ma-Magari non andare più a cercarla da sola però, hm? Shiro aveva lasciato una pessima cicatrice su tutta Konoha, e di conseguenza era quasi sollevato nel sapere che non aveva avuto modo di rintracciare nessuno di loro. Se non altro avevao comunque ottenuto diverse informazioni. Heh, tornerai a casa con un bel po' di cose da raccontare! Probabilmente dovrai restare in Amministrazione un bel po' per fare un rapporto completo, ma mi assicurerò che tu abbia tutti gli stuzzichini possibili per farti sentire ben accolta. Sorrise solare, almeno in quello era bravo.

    Gli studentelli erano fin troppo timidi per farsi avanti, ma non avevano mollato i due per un secondo. I borbottii più assurdi si levavano da quel tavolo, tra un improbabile amore tra i due, al domandarsi se quello degli Uchiha di abbandonare il villaggio fosse un vizio o un rituale, ad uno di loro che pensava di avere qualche chance di chiedere un appuntamento proprio a Kairi, nonostante la sostanziale differenza d'età, e altre chiacchiere da teenager scostanti tra loro.


    Osservò la gioia crescere in Kairi man mano che si avvicinavano al villaggio, parlandole delle novità che lei notava, dato che lui era fin troppo abituato per ricordare cosa fosse effettivamente nuovo. L'Amministrazione, per esempio, sarebbe stata un discreto shock (si spera in positivo) per l'Uchiha. Ah, già! Dopo alcuni, um, problemini, si è deciso di ricostruire tutto da zero. Sono stati molto veloci c'è da dire. Raizen pensava che una grossa piazza accogliente fosse più in tema con un edificio come quello dell'Amministrazione. Anche se il monumento ai caduti rende tutto molto malinconico. Al centro della piazza, il simbolo di Konoha stessa, un gigantesco albero bitorzoluto, e davanti ad esso un monumento ai caduti in onore del villaggio.

    C'era molta naturalezza nelle movenze di Youkai una volta all'interno dell'edificio, era chiaro che era lì dentro da abbastanza tempo da considerarlo quasi come casa sua (senza troppo quasi, dato che l'appartamento di Raizen era lì, e lui ci viveva insieme). Sembrava conoscere tutti i dipendenti per nome, nonostante non tutti lo vedessero come una figura positiva, per tanti era la mascotte dell'Amministrazione, e la maggior parte di loro apprezzava l'aria di positività che portava, soprattutto durante giornate troppo stressanti di lavoro. Non sembravano prenderlo troppo seriamente, c'era da dire.

    Youkai aprì la grossa porta in legno che li introdusse finalmente di fronte all'Hokage, invitandola ad avvicinarvisi. L'ambiente dava un'aria di solennità che solo una figura ai livelli del Kage poteva dare... Eppure Youkai si comportava come fosse nel salotto di casa, ad indicare nuovamente quanto fosse abituato a quell'ambiente, e non solo, ma anche alla presenza dell'Ikigami stesso. Sembrava però molto nervoso quando Raizen chiese di essere aggiornato sulla sua assenza, soprattutto dopo la news che aveva sentito da Kairi stessa, tappandosi la bocca con le mani per evitare di parlare al posto suo. In breve, avrebbe deciso che allontanarsi di poco per non rovinarle il momento sarebbe stata l'opzione migliore. Vado a prendere degli snack!! Zompettò, allontanandosi fuori per sparire qualche minuto, dando all'Uchiha il tempo di aggiornarlo prima di poterla interrompere, e tornando con patatine, qualche bibita rigorosamente senza zucchero, e più "sane" barrette proteiche. Si sarebbe accomodato sulla poltrona senza troppi complimenti, dopo aver abbandonato gli snack direttamente sulla scrivania, tenendo per sè solamente un pacchetto di patatine. Un servizio degno del segretario personale del Kage.
     
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    Al cospetto del Kage

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    Nel vedere la reazione di Youkai sentendolo parlare di sua madre Kairi si rese conto di aver omesso particolari importanti, che ormai dava per scontati ma che non lo erano in realtà per chi non conosceva tutta la sua storia. Imbarazzata, portò avanti le mani scuotendole agitata in segno di incomprensione Non sono in buoni rapporti con mia madre! specificò velocemente, per evitare di creare nel ragazzo l'idea che potesse essere collegata in qualche modo a Cantha Anzi ha cercato di uccidermi... continuò, non senza un filo di tristezza nella voce ...sono andata a cercarla perché volevo capire di più, ed in realtà volevo anche cercare vendetta. E' un po' una macchia del nostro clan questa, sembriamo tanto freddi e controllati, ma in realtà siamo più emotivi di quanto si possa immaginare. Ed a volte, anche stupidi. E' un bene che io non l'abbia trovata, altrimenti non sarei qui per raccontarlo probabilmente. Hai ragione, andare alla sua ricerca da sola non è stata una mossa furba lo credeva davvero, e si stupì di quanto si stesse confidando con Youkai. La cosa però la fece stare subito un po' meglio Grazie per avermi ascoltata, mi serviva una chiaccherata. E grazie anche per gli stuzzichini che mi porterai durante il rapporto sorrise a sua volta all'Uzumaki, finendo di consumare il suo pasto.

    -------------------------------------



    Konoha era cambiata, ma in meglio: il villaggio vibrava di vita come non mai, e l'assenza delle mura attorno al palazzo dell'amministrazione rendeva l'avvicinarsi ad esso in qualche modo più facile. La cinta muraria che vi era in precedenza poteva mettere in soggezione anche a uno shinobi che si avvicinasse per un semplice rapporto, la piazza che vi era invece ora al suo posto aveva invece l'effetto opposto, quello di riuscire a tranquillizzare lo spirito Era comunque il segno che qualcosa di grosso doveva essere successo durante la sua assenza, e le parole di Youkai confermarono il suo pensiero Non pensavo che ci fossero stati problemi così grandi al villaggio. Qualsiasi cosa sia successa però vedo che Konoha si è ripresa al meglio disse spostando il viso per osservare ogni dettaglio, nei giorni a seguire avrebbe avuto tutto il tempo per capire cosa fosse successo in quegli anni, sempre se Raizen non lo avesse fatto prima durante la sua visita. Si fermò in particolare qualche secondo sul monumento ai caduti in piazza, sperando in cuor suo che non fosse dedicato a nessuna delle persone a cui voleva bene.

    Youkai si muoveva dentro l'edificio con enorme confidenza, quasi più fosse a casa sua che su un luogo di lavoro. C'era però da dire che portava allegria, cosa di cui Kairi si era accorta fin dal primo momento in cui lo aveva incontrato: il suo modo di fare solare alleggeriva l'aria attorno a lui come una ventata fresca, e l'Uchiha approfittò appieno di quella brezza simbolica che l'Uzumaki portava con sé almeno fino a che non si trovò al cospetto della grossa scrivania di Raizen, sentendo un nodo allo stomaco formarsi non appena vide l'uomo seduto. Youkai schizzò via velocemente a prendere gli snack e la kunoichi rimase da sola davanti all'Hokage che, con suo enorme sollievo, sorrise nel vederla. Sentì la tensione scivolare via velocemente dai suoi nervi, ma rimase comunque concentrata ad ascoltare l'uomo, pronta a rispondere ad ogni sua giusta questione.

    Sono Kairi Uchiha, figlia di Izuna e Taka Uchiha, chunin sensitiva e fiera shinobi di Konoha, membro di uno dei clan più prestigiosi di tutto il paese del fuoco e forse di tutto il contintente ninja, pur non senza macchie... da sempre era orgogliosa delle sue origini, anche se da quando aveva scoperto la realtà su sua madre provava anche in parte vergogna ...custode della maschera del lupo, che ho sempre tenuto come un cimelio continuò, estraendo dalla sua borsa la [Maschera] con qualche segno di battaglia ma ancora perfettamente conservata, a prova ulteriore della sua identità.
    Ero partita alla ricerca di mia madre, che in precedenza pensavo morta ma ho scoperto in seguito essere in realtà una nukenin al servizio di Cantha, ma purtroppo la mia ricerca è stata vana... fece una pausa, per permettere a Raizen di fare eventuali rilasci o qualsiasi cosa ritenesse necessaria per provare che si trattasse davvero di lei. Se glie lo avesse chiesto avrebbe anche attivato lo sharingan, come prova che non si trattasse di una Henge ...di lei non ho trovato alcuna notizia, anche se ho scoperto qualcosa riguardo a Shiro ed al suo esercito durante la mia permanenza ad un villaggio nel paese del ferro, Fuyu No. Si tratta di una storia lunga e se necessario posso fare rapporto su di essa, così come posso fare rapporto su tutto il resto del mio viaggio, come accennato però non ho scoperto granché...non ho scritto molto in questo ultimo periodo per imbarazzo... ammise, abbassando leggermente lo sguardo per poi rialzarlo però poco dopo Ho lasciato Konoha presa dalle emozioni, in una missione che poteva costarmi la vita e causare anche problemi nel caso in cui fossi stata rapita, è stata una decisione avventata e che non ha portato a nulla. Sono tornata a Konoha perché vorrei tornare ad aiutare davvero il villaggio, durante la mia assenza il mio cuore è sempre rimasto legato alla foglia

    Alla seconda domanda dell'Hokage poi scosse la testa No, non ho sentito nessuno del villaggio in questo periodo ad esclusione di mio padre agli inizi, ma con il tempo ho smesso di scrivere anche a lui... confessò, era stata una pessima figlia ed avrebbe dovuto farsi perdonare anche di quello. Spalancò leggermente gli occhi quando vide la maschera della volpe E' successo qualcosa a Shin? disse, con evidente preoccupazione nella voce: non si erano salutati nel migliore dei modi quando aveva lasciato il villaggio, visto che Kairi lo aveva lasciato senza troppe spiegazioni dopo un bacio veloce fra i 2 anni prima che però non aveva portato a nulla di che, ma si trattava comunque di un suo amico dai tempi in cui era appena diventata genin e sperava che il monumento ai caduti non fosse dedicato anche a lui.

    In quel momento rientrò Youkai appoggiando un sacco di snack davanti a lei; Kairi gli sorrise, mormorando un grazie solo con il labbiale, poi lo vide accomodarsi sulla sedia con fare estremamente rilassato ed ebbe ancora una volta l'impressione che il ragazzo si stesse comportando come più se fosse a casa sua piuttosto che come un segretario in un momento di lavoro. Non avrebbe però per il momento mangiato alcuno snack, lo stomaco le si era improvvisamente chiuso vedendo la maschera di Shin e comunque non le sembrava il caso mangiare durante un colloquio così importante. Ne avrebbe comunque sicuramente approfittato dopo, non voleva di certo rifiutare la gentilezza dell'Uzumaki.

     
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    Quando Youkai cercò di andare a prendere degli snack lo bloccò, per quanto il clima fosse disteso non era esattamente un picknic e quell’ufficio non poteva essere il luogo adatto per sgranocchiare delle merendine.

    Fermo lì.
    Basterà dell’acqua, o comunque da bere, mangerai dopo.


    C’era una buona fermezza nelle sue parole ma non era un tono rabbioso.
    La risposta dell’Uchiha lo trovò soddisfatto c’era una certa rigidità nel suo modo di interpretare e rispondere alle domande che non poteva essere imitato.

    Bentornata allora Kairi Uchiha, figlia di Izuna e Taka Uchiha.
    Mi dimostrerai col tempo se in te qualcosa è mutato e se hai dei nuovi pregi o se hai mantenuto quelli che già possedevi.


    Chiuse con quelle parole il preambolo di un incontro in grado di scuotere nel profondo la vita di Kairi.

    Mi fa piacere sentire che la semplicità di una vita di vendetta non ti abbia consumato le radici.
    Non sono tempi facili quantomeno per l’Accademia, il villaggio e la nazione del fuoco non hanno problemi di sorta, ma l’alleanza che sosteniamo ha le gambe molli.
    Malgrado tutto credo che sia il frutto della volontà di pochi.


    Si avvicinò alla scrivania per riprendere argomenti più inerenti a quelli introdotti, non volendo allontanarsi troppo dal seminato per il momento.

    Shin… Shin si è allontanato, e non solo dal villaggio.
    Non saprei dire con precisione quando, ma temo che la missione ad Iwa abbia lasciato in lui cicatrici ben più profonde rispetto a quelle che hai conservato tu.
    Ho tenuto d’occhio il suo operato e questa maschera è qui perché si è dimostrato profondamente indegno di possederla.
    Ha consapevolmente ignorato un compagno di missione, un alleato, voltandogli le spalle e dandosela a gambe come il peggiore dei codardi.


    Si fermò qualche secondo, evidentemente stava ponendo persino a se delle domande.

    Non so cosa possa essere andato storto, so che i modelli sono passati di moda da parecchio tempo, ma cerco comunque di mostrare in qualsiasi modo che dove manca la forza è il cervello a dover sopperire non le gambe.
    Il loto della foglia è probabilmente l’arte fisica più potente che io abbia visto… eppure lui ha deciso di voltare le spalle agli alleati e darsela a gambe, cosa separava quella genin da un civile indifeso dopotutto?


    Non aveva risposte a quelle domande.

    La mia voce non è stato in grado di raggiungerlo, tentai di parlargli con il massimo della gentilezza che quell’occasione poteva concedere, ma la prese sul personale.
    Io forse non sono il più adatto, ma tu Kairi potresti conoscerlo meglio e riuscire a rintracciarlo.
    Non so quale siano le sue intenzioni, ma non fa rapporto da anni, tuttavia per ora non ho avviato la macchina burocratica per dichiararlo nukenin.
    Contrariamente a tua madre non penso vi separi un continente, se vorrai rintracciarlo te ne sarò grado.


    A quel punto si alzò.

    Per il resto…

    Fece un gesto teatrale delle mani e le code della volpe illuminarono la stanza, tutte e nove, una densità che con lo sharingan Kairi avrebbe potuto confermare, era possibile solo con il demone in corpo, ciò che Raizen aveva dopotutto.

    La posizione di Taka è incerta.
    Non sappiamo ora dove sia di base, ma se non è alla corte di Giada è bene che resti nascosta…


    Voleva essere prudente con le parole, ma faticò a trovarne di diverse.

    Fatico a immaginare uno scenario in cui possa aver agito contro la foglia.
    Inizialmente sembrava che fosse al servizio di Shiro, ma il suo eccellente lavoro ha permesso di ingannarlo e allontanarlo dai nostri confini limitando enormemente i danni.
    Ha dovuto rinunciare ad un occhio includendo me e Shiro in un illusione che mi ha fatto credere di aver perso il Kyuubi e a lui di averlo rubato, ma era solo una parte per quanto grande.
    Mi accorsi della mancanza di logica solo tempo dopo, dopo l’estrazione non ero morto come da aspettative e mentre cercavo una soluzione a quel dubbio l’illusione ha iniziato a perdere di evvicacia fino a quando durante la riunione dei kage non è stato possibile rilasciarla.


    Guardò l’Uchiha a lungo.

    Non so quali attriti abbiate avuto, ma spero questo ti permetta di vedere tutto in un altra prospettiva, non voglio sbilanciarmi, ma non credo di star parlando di una traditrice.
    Anzi... credo che in questa professione sia necessario fare delle scelte, e lei ha scelto di sacrificare se stessa e la sua immagine per il bene comune se tutto è come credo che sia.


    Come avrebbe reagito l’Uchiha a simili notizie?


     
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    Oh!! Esclamò Youkai, con un certo sollievo. Oh- Avrebbe ripetuto, con più preoccupazione e disagio, alle specifiche di Kairi. Si morse il labbro, lasciando che la ragazza si sfogasse, ascoltandola e dandole le attenzioni necessarie. L'Uzumaki era il tipo di persona che aveva bisogno di trasmettere le proprie emozioni in modo più fisico, sentendo troppo freddo un rispettoso distacco che solitamente si utilizzava verso perfetti sconosciuti, e non potè trattenersi da posare la sua mano su quella di lei, in quello che voleva essere un gesto di accoglienza e benvenuto. Facciamo tutti cose impulsive quando si tratta di ciò che ci è caro. Nonostante il, um, vostro problemino... Borbottò a bassa voce, dopotutto la madre aveva pur tentato di ucciderla, e la sua era stata una ricerca di vendetta. Ma era certo una kunoichi come Kairi non si sarebbe spinta ad altro solo per odio, sicuramente sperava in un risultato diverso da un semplice scontro alla morte, e che vincesse il migliore.Ma se sei sana e salva, vuol anche dire che hai agito con la giusta cautela. Forse non sei riuscita nell'intento che ti eri personalmente prefissata, ma ti sei certamente fatta onore nonostante la situazione difficile. Konoha merita kunoichi come te. Le sorrise solare, orgoglioso nel vedere come non avesse ceduto alla ceca rabbia, diventando solamente un altro nome che sarebbe stato dimenticato col tempo. Era anche contento nel sapere che aveva contribuito al suo sfogo, riteneva che sentirsi ascoltati fosse molto importante, e voleva convincersi del fatto che a volte la giusta conversazione potesse realmente cambiare le cose.


    Youkai nascondeva svariati segreti a cui aveva assistito personalmente, che dimostravano che Konoha si era ripresa solamente in facciata, e che, nascosti all'ombra dei grandi rami, c'erano radici che a volte causavano più danni che aiuti per il villaggio. Non era però il momento di rivelarle tutto, l'ultima volta che voleva era farla sentire insicura proprio in casa sua. Si limitò ad annuire, aggiungendo solamente qualche curiosità. Nonostante l'aspetto della nuova Amministrazione, tutto è stato costruito piuttosto rapidamente. I Senju sono davvero incredibili! In realtà, tutti i clan hanno dato il loro supporto, anche se non ne hanno lasciato segni visibili. Sospirò, consapevole che ci fosse un clan, ormai estinto, che aveva avuto occasione di fare ben poco. Anche io voglio lasciare il segno, prima o poi. Confessò, con un sorrisetto determinato tradito però da uno sguardo incerto. Osservò il monumento ai caduti mentre vi passavano di fianco. Magari non lì sopra. Per Kairi sarebbe stato difficile interpretare quel commento in modo diverso da "spero che il mio nome non finisca lì sopra". Ma da quando Youkai aveva scoperto parte della verità sul suo passato e le sue vere potenzialità, il suo reale pensiero era "spero non vengano scritti altri nomi per colpa mia". Dopotutto non solo gli eroi potevano vantare di lasciare il segno, spesso i più ricordati erano proprio gli shinobi più temibili e distruttivi.


    Arrivati al cospetto della Montagna, Youkai si lasciò scappare un mugolio spaventoso al rifiuto degli snack, bofonchiando qualcosa mentre usciva. Poi se do aria alla bocca si lamenta, che almeno mi lasci riempirla di snack. Sarebbe tornato non appena Kairi finì di parlare, accomodatosi sulla poltrona e ascoltando con curiosità. Era abbastanza tranquillo durante il discorso, bevendosi qualche sorso mentre Raizen spiegava la situazione di Shin, shinobi che Youkai conosceva troppo poco per dare un parere sensato, che fosse in sua accusa o sua difesa. Si soffocò per la seconda volta di quel giorno, finendo con il far andare l'acqua di traverso, quando l'Hokage le propose un'ulteriore missione, che potenzialmente richiedeva un altro lungo viaggio, proprio a qualche minuto dal suo ritorno. Cough, coff! Di nuovo?? Ma è appena tornata, non può andarsene di nuovo, e di nuovo sola! Strinse le labbra, per Kairi sarebbe stata sicuramente una forte tentazione, soprattutto considerato il suo interesse verso lo shinobi sperduto. Scusate. Non poteva nemmeno pretendere che non facesse nulla, oltre ad essere una persona a lei cara, quello era lavoro.

    Raizen non era certo uno sprovveduto nel pensare che una persona con un forte legame verso uno shinobi sperduto potesse essere quella giusta per la ricerca, sperava solo che potesse avere un ruolo più tranquillo il giorno stesso del suo ritorno. Ma non si sarebbe proposto per andare al suo posto, non avendo legami con Shin avrebbe perso ogni vantaggio, e Kairi era sicuramente turbata dall'aver perso anni senza motivo, come gli aveva confessato, l'idea di ripartire con un obiettivo più semplice e ritrovare la sua grinta una volta portata a termine la nuova missione poteva farle gola, e farle dimenticare il precedente fallimento. Avrebbe sbuffato, opporsi non era la tattica giusta. Cercherò di trovare tutti i documenti sulle sue ultime missioni e su eventuali avvistamenti. Se Raizen aveva ammesso di non aver avviato le pratiche da nukenin, trovava improbabile l'idea che il ragazzo potesse ancora trovarsi nel villaggio. Il meglio che poteva fare per la kunoichi era darle il supporto necessario per darle più chance di successo possibili. Se non altro sotto alcuni punti di vista sembrava maturato.

    Arrivati all'argomento Taka, Youkai si mostrò tranquillo in un primo momento. Dopotutto Kairi stessa gli aveva già dato lo shock principale. Tuttavia, cambio espressione almeno tre o quattro volte durante tutto il discorso di Raizen, diventando sempre più incredulo. Sembrava anche vagamente offeso per non aver avuto una simile notizia in anticipo, ora che ci pensava sapeva ben poco di tutta la riunione dei Kage, ma c'era una vaga possibilità che gli fosse stato detto e fosse stato distratto con qualcos'altro. Borbottò qualcosa, tra sè e sè. La Donnola Misteriosa... Uno degli anti-villain di Spiderboy, vagamente ispirato ad una figura storica per Konoha, un misterioso shinobi abilissimo con le illusioni che spesso appariva come un villain contro Spiderboy, mentre in un plot twist sorprendente il giovane eroe aveva scoperto che in realtà era stato dalla sua parte fin dall'inizio. Youkai sembrava tremendamente interessato alla faccenda, ed il vero motivo non era chiaro a tutti. L'importante era l'entusiasmo.
     
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    Distruzione e Ricostruzione

    5° Post




    Fu decisamente sollevata nel vedere la reazione dell'Hokage alle sue risposte, tanto che un occhio attento avrebbe visto il suo corpo rilassarsi leggermente, quasi come se un peso le fosse stato tolto dalle spalle. Quella sensazione però sarebbe durata ben poco, considerate le notizie che Raizen stava per darle.
    Quando l'uomo cominciò a parlare di quello che era successo a Shin sentì un tonfo al cuore: no, non lui, non quello che forse era stato il suo migliore amico per tutto il periodo in cui erano stati genin, e per un piccolo periodo anche qualcosa in più.
    Non è possibile... sussurrò appena senza quasi poter controllare le parole, non tanto in risposta al Kage quanto a sé stessa Shin, lo Shin che conosco io, non volterebbe mai le spalle ad un compagno continuò, guardando Raizen negli occhi con lo sguardo di chi sembrava quasi supplicare che si trattasse di di un brutto scherzo. Purtroppo però l'uomo sembrava estremamente serio, e quando pronunciò la parola nukenin un brivido freddo percorse la sua schiena
    Lo cercherò io! esclamò, quasi senza dare modo a Raizen di finire la frase. Sentì poi Youkai quasi affogare di nuovo e gli si rivolse con sguardo sicuro Non partirò subito, mi servirà comunque qualche giorno per recuperare forze, energie ed ambientarmi nuovamente, ma non posso pensare che Shin sia diventato un traditore. Non lui, non anche lui si rifiutava di crederlo, continuando a parlare mentre passava lo sguardo da Youkai a Raizen Sono sicura ci sia un equivoco, lo riporterò al villaggio. Per quanto riguarda l'andare da sola, forse è la cosa migliore, se ci sono davvero questioni particolari di mezzo a lei lo shinobi non avrebbe mentito, e riusciva a stendo a credere che potesse aver abbandonato un compagno in un momento di necessità. DOVEVANO esserci motivazioni che a Raizen non erano arrivate, perché allo stesso modo non credeva che l'uomo potesse considerarlo nukenin così a cuor leggero. Un equivoco, era sicuramente un enorme equivoco.
    Forse Kato di Oto potrebbe darmi una mano, se riuscissi a contattarlo. Come sono i rapporti con il suono? Shin e lui erano amici, ed era certa che la avrebbe aiutata volentieri se glie lo avesse chiesto. Quando poi Youkai disse che avrebbe cercato tutti i documenti delle ultime missioni, lo ringraziò con un cenno del capo Mi sarebbe estremamente utile un rapporto dell'ultima missione per capire meglio cosa è successo, e cosa chiedergli. Non ho la più pallida idea di dove iniziare a cercarlo però...dove è stato visto l'ultima volta? domandò, rivolta ad entrambi.

    La conversazione non era finita, e se pensava che quella potesse essere la notizia che l'avrebbe scossa di più sbagliava di grosso, perché ciò che stava per confidarle l'Hokage avrebbe toccato corde della sua anima come poco altro prima di allora. Fece un passo indietro di istinto quando le 9 maestose code della volpe comparvero dietro il corpo di Raizen, presa dalla discussione si era quasi dimenticata di come l'uomo avesse perso il suo Bijuu durante l'attacco di Shiro anni prima. Non le servì lo sharingan per capire come non si trattasse di una illusione, dopotutto perché mai l'Hokage avrebbe dovuto ingannarla su una cosa simile?
    Sorrise, era tranquillizzante sapere che lo shinobi possedeva di nuovo tutto il potere necessario per proteggere Konoha al meglio, e sicuramente lo aveva fatto in quegli anni, considerata la costruzione e ricostruzione del villaggio, argomento che avrebbe approfondito appena possibile.

    Si irrigidì però nuovamente non appena sentì il nome di sua madre

    Fatico a immaginare uno scenario in cui possa aver agito contro la foglia.

    ...cosa...? esclamò ancora una volta senza poter controllare le parole come era successo poco prima per Shin. "Eccellente lavoro", cosa stava dicendo Raizen? Mentre l'uomo parlava le sembrava di essere stata quasi trascinata in un'altra dimensione, una in cui niente di tutto quello che aveva creduto negli ultimi anni aveva senso, quasi fosse intrappolata in un genjutsu: forse non era a Konoha davvero, era stata rapita da qualche nemico che si stava prendendo gioco di lei proprio in quel momento, sfruttando i ricordi di alcune delle persone a lei più care.
    Complice anche lo stato di allerta in cui aveva vissuto in quegli anni di missione, istintivamente si morse la lingua con il canino appuntito fino a farne uscire una goccia di sangue mentre in contemporanea interrompeva momentaneamente il suo flusso di chakra senza eseguire sigilli, vista la sua abilità nel rilascio: il dolore nitido e acuto sommato alla tecnica appena eseguita, le fecero capire come non si trattasse né di un'illusione, né tantomeno di un sogno. Sgranò sempre di più gli occhi mentre l'Hokage parlava, incredula: sentendo parlare del Kyuubi questa volta invece attivò lo sharingan osservando le 9 code, come prova ulteriore a sé stessa che ciò che vedeva era reale.

    Quando Raizen finì di parlare rimase lunghi secondi in silenzio, immobile mentre metabolizzava ciò che le era stato appena detto. Non si ricordava di cosa avesse parlato esattamente con l'uomo riguardo a sua madre anni addietro Hai letto i vecchi rapporti di Jotaro? Sono informazioni riservate, ma come Hokage, penso tu sappia cosa ha fatto mia madre quando, ormai più di 20 anni fa, lasciò il villaggio strinse i pugni mentre parlava, in quel momento non le interessava granché il fatto che anche Youkai potesse venire a conoscenza di informazioni tanto sensibili, troppo presa dal turbinio di sentimenti che cominciavano a crescere in lei come un uragano al centro del petto Durante la sua fuga uccise 2 persone, un Akamichi ed un Uchiha. A quanto mi ha detto Jotaro anni fa, quando mi spiegò tutta la storia di mia madre che io credevo morta, l'Uchiha che uccise quel giorno era mio fratello maggiore di cui mi era sempre stata nascosta l'esistenza. Taka ha ucciso suo figlio le unghie erano ormai talmente tanto conficcate nel suo palmo da fare male mentre, complice la stanchezza e i troppi sentimenti che tutte le informazioni appena ricevute avevano suscitato, i suoi occhi cominciavano a riempirsi contro la sua volontà di lacrime: rabbia, tristezza, stupore, un potente mix di emozioni che la kunoichi non poteva controllare riattivarono anche il suo sharingan, senza che lei lo decidesse o intendesse usarlo contro nessuno.
    Ha poi cercato di uccidere anche me, o meglio, quella che pensavo fosse lei ha cercato di uccidermi, per poi morire e ricomparire qualche giorno dopo al fianco di Shiro durante il suo attacco al Daymo. Forse quella volta poteva essere una messa in scena, poteva essere una recita, forse non intendeva uccidermi davvero, non lo so...ma ciò non toglie che lei abbia ucciso Sajin davanti agli occhi di suo padre, di mio padre lacrime silenti di rabbia scorrevano sulle sue guance prive di controllo ora, senza singhiozzi, senza scenate. Non le importava nemmeno la figura che stava facendo davanti a Youkai che osservava la scena, o di quanto potesse apparire patetica agli occhi dell'Hokage in quel momento.
    Durante la battaglia del Daymo ha utilizzato un genjutsu per proteggere il paese del fuoco da Shiro, ma mio fratello è stato ucciso davvero da lei, nessuna illusione... fece una pausa ...ha sacrificato se stessa e la sua immagine per il villaggio durante quell'assedio, ma ha sacrificato anche il suo stesso sangue, distrutto una famiglia intera. La sua missione di infiltrazione valeva davvero più della vita del suo stesso figlio?! Io non riesco a capirlo! Se questo significa essere una spia della foglia, non voglio diventarlo aprendo i pugni, portò entrambe gli arti in alto verso il suo petto, stringendosi fra le braccia quasi si stesse abbracciando da sola, o meglio, stesse cercando di proteggersi dal flusso di emozioni che la pervadeva in quel momento. Forse nel corso degli anni si è pentita di ciò che ha fatto, ha cambiato idea ed ha deciso di lottare per la foglia di nascosto ma fatico ad immaginare che abbia ucciso Sajin per mantenere la sua copertura e nient'altro, in quella occasione poteva semplicemente lasciarsi catturare, ma ha scelto ben altro per proteggere se stessa, non Konoha. Non sono questi i valori che sono stati insegnati a noi shinobi della foglia!
    Come ci si può fidare di una donna che fa un simile doppio gioco, sempre che lo fosse davvero? Come posso perdonarla?
    concluse, osservando Raizen in attesa di risposte che probabilmente nemmeno lui poteva darle.


    CITAZIONE
    EDIT il dataspoiler non si vede, ho sbagliato qualcosa sicuro <_<
    Comunque Kairi usa il rilascio assieme alla sua abilità

    Mente Allenata
    Talento: L’utilizzatore può effettuare il rilascio senza utilizzare i sigilli e senza malus in efficacia. Utilizzabile una volta ogni 3 round. Non è possibile utilizzare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Da Genin in su]

    Aggiungo il link della giocata in cui Kairi scopre tutte queste cose anni fa, alcuni dettagli me li ero dimenticati anche io^^''
    https://narutolegend.forumfree.it/?t=73848161




    Edited by Kairi Uchiha - 7/9/2023, 22:27
     
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    Kairi

    III






    Allo stupore di Kairi l’Hokage rispose con una faccia grave e scosse la testa quando questa dimostrò incredulità.

    Ha confessato, riportando gli stessi eventi di colei che ha denunciato il suo gesto.
    E nel farlo si è pianto addosso come se fosse lui la vittima.


    Il suo tono fu secco, il comportamento vigliacco di Shin era per lui motivo di una certa ira, quelle persone che tentavano di ribaltare la realtà dei fatti per trarre vantaggio sfruttando un trabocchetto logico creato li per lì erano tra gli individui che meno apprezzava al mondo.

    So che non devo spiegare a te quanto sia spregevole un simile gesto, ne l’aggravante di contestare la mia autorità proprio quando gli impartì una punizione fin troppo clemente per il suo gesto.
    È la sua devianza a mettermi in guardia, per cui non ti farò andare da sola, non è tempo di solitudine Kairi, è giusto collaborare e non ci contraddiremo proprio quando è necessario dimostrare unione.


    Aveva davanti una donna distrutta da una missione che aveva portato avanti in solitaria, non poteva chiederle di intraprenderne un’altra, non senza le giuste motivazioni, inoltre il coinvolgimento emotivo era troppo e non poteva lasciare eventuali decisioni in mano alla persona così pesantemente coinvolta.

    Non sei sola.

    Le domande su Kato poi lo fecero pensare qualche secondo.

    Sembra sia sparito da Oto portando con se uno dei sigilli.
    I rapporti con una parte di Oto sono eccellenti, dopotutto l’amministratrice è la mia attuale compagna, mentre con il Kokage sono leggermente più tesi, difficile sbilanciarsi ulteriormente, dovrebbero collaborare ma meglio non affondare sulle loro questioni interne, ci sono movimenti intestini poco chiari.
    Quanto a Shin, l’ultima volta che ha varcato le mura l’ha fatto con la scusa di partecipare ad una missione che richiedesse uno spadaccino da ogni villaggio ninja.
    Tuttavia da un controllo incrociato tale missiva non è giunta agli altri villaggi, lasciandomi intendere che fosse una sorta di lasciapassare.
    Dopotutto non sono arrivati ne compensi ne rapporti, i guardiani nello svolgimento delle loro mansioni hanno fatto rapporto sul contenuto della missiva, e sappiamo solo di un luogo di incontro oltre che della falsa missione.


    Nell’esporre quei fatti le sue incertezze vacillarono, ma avrebbe lasciato che i suoi sospetti si trasformassero in realtà grazie alle eventuali indagini di Kairi.

    Non so cosa sia più opportuno fare, ma da tempo programmo una missione ad Iwa per tentare di rintracciare delle memorie sulla pergamena che lì è stata persa durante la vostra missione, potrai unirti se reputi utile ripercorrere i vostri passi.

    Si sarebbe dunque voltato verso Youkai.

    Kairi sa prendere da sola le sue decisioni, osserva e misura le tue parole.
    Rischi di essere scortese e non verso di me.


    Non era un tono gentile, ma rigido come quello di un padre esigente, ma sapeva di dover arginare l’empatia di Youkai in favore di un più controllato raziocinio.
    Quando la discussione virò su Taka era evidente che quelle rivelazioni stavano scuotendo l’Uchiha nel profondo, il suo mondo dopotutto stava venendo rivoltato per l’ennesima volta. Ne osservò la mascella tremolante e non commentò, dandole il tempo di digerire le sue parole come meglio credeva.

    Non posso dirti cosa sia meglio fare o pensare ora.
    Non esiste un giusto e uno sbagliato, ma solo ciò che ti suggerirà di pensare la tua giustizia personale dopo qualche notte insonne.


    Disse con voce comprensiva.

    È per questo che esistono le maschere e le squadre speciali sono le uniche a indossarle... qualche colore, degli occhi... ma sempre piatte, immutabili perchè dietro di loro non c'è una persona, c'è... uno strumento, che si è autodefinito come tale ponendosi al servizio di qualcosa che ha compreso essere più grande di se e dei suoi affetti.
    Generalmente gli anbu non hanno legami, eppure Taka li ha voluti...


    Strinse le labbra.

    Non ti dirò che è giusto, potrebbe non esserlo mai per te, ma per tutti noi, per la nostra storia sono questi gli eroi, nel passato come oggi e quello degli Uchiha in merito è un triste primato.

    Incrociò le dita davanti a se, poggiando le mani sulla scrivania.

    Non so quali siano state le condizioni, il piano, l'accordo, l'inizio o la fine di questa missione, ciò che so è che l'intervento di Taka ha privato il nemico di un demone e che nel farlo ha ingannato sia lui che me.
    Se nutro dubbi sulle mie capacità non ne ho su quelle di Shiro, il suo lavoro in questo frangente è stato prezioso e sconcertante.
    A questo punto, cosciente della mia realtà ti chiedo: potrebbe aver ingannato qualcuno quando si è trattato di accertare la morte di tuo fratello?
    il cervello durante genjutsu particolarmente forti sente danni inesistenti, se dovessi spingermi a ipotizzare potrei reputarla capace di aver inscenato questa cosa considerate le sue capacità e per una doppiogichista un atto simile equivale alla fiducia vita natural durante, un investimento se volessimo usare un termine inappropriato.
    Io non ero Kage quando tutto questo è stato deciso e alcune cose sono difficili da rintracciare se non impossibili, non si usa la carta se si vuole davvero nascondere qualcosa, raccontami di tuo fratello, o se vuoi mostramelo.


    Chiese porgendogli la mano.

    Comunque fu Jotaro stesso ad introdurci a Taka durante la riunione dei Kage.
    Potrebbe sapere di più, ma ora è fuori dai radar e come al solito non sappiamo quando ci tornerà.
    Suppongo però che tutto questo possa almeno farti chiedere se Taka era forte a sufficienza da poter fare ciò che ipotizzo.


    Inspirò a fondo quando i dubbi di Kairi divennero etici.

    La Foglia insegna dei valori, ma tutti noi ne portiamo avanti delle varianti che gli eventi ci costringono a soppesare.
    Per quanto Hokage io sono abbastanza lontano dagli ideali di Naruto che sembra abbia incarnato nel modo più puro gli ideali della Foglia.
    Purtroppo c’è un nemico oltre le nostre più grandi nemesi, ed è la vita stessa.


    Guardò Kairi con il viso di chi la vita la combatteva.

    Forse Taka è un mistero che merita più tempo e informazioni perché tu possa realmente giudicarlo.
    Potrai perdonarla o condannarla, ma saranno le risposte che ti darai ad accompagnarti da qui in avanti nelle tue decisioni future ed avranno sempre le sembianze del suo spettro o addirittura della te che ha preso la decisione opposta, come le mie hanno quelle di un padre che non credo di poter eguagliare e degli errori che ho compiuto e compirò.


    Quelle risposte avrebbero reso sopportabile il fiele che avvelenava l’Uchiha?




    Edited by F e n i x - 8/9/2023, 00:59
     
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    La donna aveva sicuramente ereditato la volontà del Fuoco: era appena tornata da una disastrosa ricerca, ed era pronta a rimettersi in marcia, in cambio di una manciata di giorni di riposo. Raizen stesso difendeva la sua posizione, nonostante Youkai volesse metterci la faccia per assicurarsi che la sua fosse una scelta ben ponderata, e non improvvisa e fugace come poteva essere stata la sua prima escursione. Un piano meglio pensato insomma, e la garanzia che Konoha fosse sempre lì ad aspettarla, forse entrambi se fosse riuscita nel suo intento. Portò la mano alla fronte quando Kairi specificò il tipo di rapporti che potevano esserle utili. Lascia fare a me! Rintraccerò tutti i documenti necessari. Hitomi li avrebbe trovati, per la precisione, ma l'idea era sua. Sfrutterò il tuo periodo di riposo per rintracciare la sua posizione. Se non lo avessero trovato a casa sua, avrebbe fatto partire, con l'aiuto di Hitomi, una squadra interna al villaggio che potesse dar loro indizi su motivazioni e eventuali avvistamenti, soprattutto tra i mercanti e chi trafficava spesso nelle zone kiriane. Non l'avrebbe fatta partire alla cieca, una buona preparazione assicurava la riuscita della missione, e anche la salute degli shinobi che avrebbero dovuto affrontarla.

    Youkai si sentì sollevato all'idea che Kato, uno shinobi otese, potesse essere interessato a fare squadra. Un po' meno quando Raizen spiegò come fosse sparito anche lui. L'Uzumaki corrugò la fronte, preoccupato. Huh... Kairi, sbaglio o hai detto che eravate tutti parte dello stesso team? All'Accademia faceva comodo avere team ben coordinati tra loro, chiamare a rapporto gli stessi shinobi non era poi così raro. ...Forse la sparizione di entrambi può avere un filo comune? Non voleva pensare al peggio, poteva essere una coincidenza: Shin forse era nei paraggi, Kato magari era in una missione scomoda e non poteva mettersi allo scoperto, o peggio era stato catturato ma non c'erano indizi su dove fosse e chi potesse averlo come ostaggio. Potevano esserci mille motivi. Ma non potè trattenere quel dubbio, che sarebbe stata Kairi stessa a decidere quanto fosse fondato.

    Ciò che ne seguì fu... intenso. Youkai sentiva pe la prima volta dettagli su questa Taka, madre di Kairi, di cui non era a conoscenza, e l'Uchiha a sua volta. Dove Raizen elogiava un possibile sacrificio per un bene superiore, la donna replicava con una strage familiare che non poteva in alcun modo avere una morale superiore alle apparenze. Osservava i due in religioso silenzio, con una certa angoscia nel non saper bene da che parte stare, domandandosi perchè gli Uchiha sembrassero così tanto maledetti dalla loro stirpe, soprattutto conoscendo qualche stralcio del loro passato. Certo, il clan nonostante tutto restava potente e prosperoso, al contrario del suo, con gli Uzumaki che sembravano ormai scomparsi da sempre. In pochi potevano "vantare" una storia tanto tragica come quella del clan dagli occhi rossi.

    Kairi. La chiamò, dopo aver pazientemente aspettato che i due finissero il loro discorso. Non ho mai conosciuto tua madre. So bene di non poter parlare per lei. Però... Ho visto cose. Che non credevo possibili. Come il suo passato. Ho visto un mostro. Un demone. Il primo sè. L'ho visto cambiare. L'ho visto pentirsi. La Ribelle, il suo altruismo, e spirito di sacrificio. L'ho visto... diventare umano. Il sè del presente, una vita donata dagli dei, una seconda chance. Non voglio convincerti a perdonarla, potrebbe realmente essere il mostro che tu descrivi. Ma qualche volta, le persone possono realmente cambiare nel profondo. La osservava con espressione decisa, assicurandosi che comprendesse le sue parole. Trovala. Studiala, e forma la tua opinione su di lei. Ma non fare niente di cui potresti pentirti. Ci sono macchie nel nostro animo che non possono sparire, non importa quanto cerchiamo di giustificarle. La cosa peggiore sarebbe stata perpetrare il ciclo di tragedie. Era sicuro che Kairi potesse uscirne, ma aveva bisogno di sapere che aveva supporto morale per farcela. La scomparsa di due dei suoi compagni di team non aiutava. Il minimo che poteva fare era offrire la sua spalla.


    Edited by Waket - 12/10/2023, 23:52
     
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    "Non sei sola"

    6° Post



    Prima della crisi/sfogo emotivo

    Non sei sola.

    Quelle parole ebbero su Kairi lo stesso effetto di un lungo abbraccio consolante: dalla sua posizione Raizen non poteva di certo permettersi determinati gesti, senza considerare che aveva idea che l'uomo riservasse i suoi abbracci solo a poche persone che risiedevano nel suo cuore, tuttavia apprezzò davvero il messaggio che voleva farle passare .
    Inspirò ed espirò lentamente nell'intento di calmarsi Grazie, davvero in quegli ultimi anni si era sentita sola come non mai ed il timore che quello fosse il suo destino da lì in avanti si era fatto strada nella sua mente, ma stava pian piano capendo come le sue fossero solo fobie non giustificate. Il pensiero che Shin però potesse aver tradito la foglia in quel modo ancora non le sembrava reale, non riusciva ad accettarlo: una missione di ricerca poteva essere ciò che le serviva per metabolizzare l'accaduto, e se avesse trovato l'amico avrebbe fatto di tutto per riportarlo a casa.

    Quando l'Hokage spiegò come anche Kato fosse scomparso da Oto, fu come ingoiare un sasso Ah... Shin e Kato erano stati i suoi compagni di missione e non solo per tutto il suo periodo da genin, erano anche diventati chunin assieme, erano un bel trio. Ora era rimasta solo lei...
    Il pensiero di Youkai non era poi così sbagliato: il fatto che entrambi fossero scomparsi praticamente assieme poteva essere una grossa coincidenza, così come poteva avere un nesso Non è da escludere, ma spero di cuore non sia così. Spero solo che anche Kato stia bene immaginarlo vivo ma traditore di Oto e dell'accademia era comunque meglio che immaginarlo morto...se mai avesse avuto modo di incontrarlo di nuovo, era certa che lo shinobi non le avrebbe negato una chiaccherata come ai vecchi tempi, qualsiasi ruolo avesse in quel momento.
    Parteciperò alla missione di Iwa volentieri concluse infine, lieta anche di sentire come almeno con una parte di Oto i rapporti fosserò buoni e stupita, questa volta finalmente in maniera positiva, di come Raizen si fosse sistemato proprio con una otese Chi sono gli attuali Kokage ed amministratrice? Febh e? era sicurissima che Febh fosse l'attuale Kokage, ma non aveva idea di chi potesse essere l'altra figura Per quanto riguarda Suna e Kiri invece? visto che erano entrati in argomento né approfitto per farsi fare un buon resoconto della situazione; si sentiva completamente fuori dal mondo shinobi e voleva rientrarvi il prima possibile.

    Non si permise di entrare in merito allo scambio di battute fra Raizen e Youkai: aveva sempre di più l'impressione che fra di loro ci fosse un rapporto che andava oltre quello di semplice segretario e Kage, con il tempo avrebbe capito di cosa si trattava.

    Dopo la crisi/sfogo emotivo

    Ascoltò sia le parole di Raizen sia di Youkai nel silenzio più assoluto, mentre cercava di riprendere il controllo di se stessa: se in un primo momento non le interessava, erano bastati pochi minuti per rendersi conto della figura che stava facendo in quel momento ed odiava con tutto il cuore quello che stava mostrando, per di più al suo stesso Kage.
    Chiuse gli occhi inspirando ed espirando lentamente e profondamente fino a quando non riuscì a bloccare le lacrime, con il palmo della mano destra asciugò quelle rimaste sulle guance e solo quando fu sicura che non riprendessero di nuovo aprì nuovamente gli occhi: per quanto in apparenza sembrasse essersi calmata, le iridi ancora cremisi lasciavano intendere come i sentimenti fossero tutt'altro che sopiti nella kunoichi, che li sentiva ardere come un vulcano in piena eruzione al centro del petto. Almeno però era riuscita a riprendere il controllo, esternamente.
    Scusatemi...deve essere la stanchezza furono le prime parole che pronunciò dopo la lunga pausa. Le informazioni ricevute durante quei pochi minuti erano così tante e così pesanti che faceva fatica a mettere insieme i pensieri in maniera corretta.
    Le parole di Raizen erano pronunciate in maniera gentile e comprensiva, ma il loro contenuto era duro, il freddo riassunto di quella che era la reale vita di uno shinobi, il punto di vista di un ninja che ne aveva viste e vissute tante, e che ormai non si stupiva più di nulla: quando poi parlò della vita degli Anbu, Kairi si rese conto di non avere mai guardato il lavoro delle squadre speciali sotto quella prospettiva...erano probabilmente i ninja più fedeli che Konoha si potesse immaginare, ma allo stesso tempo quelli con i compiti più difficili e l'Uchiha non era poi più così convinta di volerne entrare a far parte, se il prezzo da pagare era così alto.

    A questo punto, cosciente della mia realtà ti chiedo: potrebbe aver ingannato qualcuno quando si è trattato di accertare la morte di tuo fratello?

    Si prese qualche secondo prima di rispondere A questo punto non posso più escludere nulla, non ho più certezze su niente un amaro sorriso si formò sul suo volto Se Taka è stata in grado di creare un genjutsu talmente potente da farti credere di aver perso il 9 code, penso che inscenare la morte di qualcuno sia un gioco da ragazzi per lei. Sono capacità illusorie ad un livello talmente alto da essere fuori dalla mia immaginazione si chiese se in futuro, sarebbe mai riuscita a raggiungere tali livelli Questo significherebbe che mio fratello è ancora vivo da qualche parte, nascosto persino a mio padre... se l'ipotesi di Raizen era giusta Sajin Uchiha non poteva di certo farsi trovare vivo e vegeto ...e che è a sua volta o coinvolto nella questione, oppure è tenuto prigioniero da qualche parte, o gli è stata cancellata la memoria. E' possibile farlo? stava pensando ad alta voce, cercando di far chiarezza al chaos mentale che aveva in quel momento.
    Una parte di lei sperava che quella fosse la realtà, di non essere figlia di una traditrice e infanticida, l'idea di portare i geni di una donna simile la disgustava: l'altra parte invece, quella più cinica, le imponeva di non farsi troppe illusioni o false speranze, le ripeteva che era figlia di una nukenin della peggior specie e questo non sarebbe mai cambiato In questo momento non so nemmeno cosa pensare la sua voce era priva di inflessioni, atona. Jotaro era l'unico in grado di darle qualche spiegazione in più, ma a quanto pare era scomparso pure lui e non sarebbe ricomparso a breve...
    Quando Raizen le porse la mano passò lo sguardo dal suo viso ad essa un paio di volte, domandandosi cosa intendesse con quel "mostramela". Dopo qualche secondo di incertezza appoggiò il palmo su quello dell'Hokage, quasi in attesa che succedesse qualcosa anche se non sapeva cosa: l'espressione e le parole dell'uomo erano così sicure però da non farla tentennare più di tanto.
    Le sue ultime parole poi non furono giudicanti, ma rendevano ben chiaro un unico concetto: la scelta finale era solo sua, e qualsiasi fosse ne avrebbe portato dietro le conseguenze per tutta la vita. Consolante, vero?
    Non disse nulla in risposta a quell'ultima considerazione, cercando di tenere sotto controllo il vorticare di emozioni a livello del plesso solare; sentì lo stomaco stringersi ed una sensazione di nausea la pervase, il rifiuto che provava per quella situazione stava venendo somatizzato a livello corporeo...Ancora una volta fece un paio di profondi respiri per riprendere il controllo di sé stessa e del suo stesso corpo.

    Quando Youkai parlò, lo percepì estremamente diverso dal solito: quella parte fanciullesca e sempre allegra che così tanto lo contraddistingueva sembrava essere stata sostituita da una più adulta. Non poteva sapere di chi o cosa stesse parlando, quello che era certo era che qualsiasi cosa stesse descrivendo lo aveva colpito nel profondo, come era chiaro che fosse preoccupato per lei e stesse cercando di aiutarla Questo demone diventato umano di cui parli, grazie a cosa è cambiato? domandò E tu, sapendo tutto quello che ha fatto, sei riuscito a perdonarlo? Come hai fatto? Se ciò che dice Raizen è solo una ipotesi, se mia madre davvero ha ucciso suo figlio per non fare saltare la sua copertura, non so se sarò mai in grado di perdonarla, richiede un tipo di saggezza di e maturità che ritengo arrivabile solo dai Kami. Ma capisco ciò che mi vuoi dire, e lo apprezzo, davvero
    Gli sorrise, l'espressione era stanca ma sincera Grazie. A entrambi spostò lo sguardo anche sull'Hokage, sorridendo anche a lui Capisco quello che state cercando di dirmi. Ora però non ho davvero idea di cosa sia più giusto fare o credere e finché non capirò qual'è davvero la realtà non potrò farlo temo. Come dite entrambi, l'unica cosa che posso fare al momento e prendere tempo per rifletterci sopra e provare a racimolare nuove informazioni, anche se dubito troverò molto se in questi anni non ho trovato nulla. Ogni volta che c'entra mia madre, il mio intero mondo viene capovolto era successo durante la missione con Jotaro e stava succedendo anche adesso.


    L'unica cosa di cui sono certa è che non mi metterò nuovamente alla sua ricerca, non da sola. Non so se posso affrontare tutto questo da sola anni fa pensava di esserne in grado, aveva cercato di tenere tutti al di fuori della questione, mantenendo il segreto con quasi tutti quelli che conosceva ed andandosene da sola dal villaggio, ma crescendo si era accorta di come quella non fosse stata la scelta più giusta.



     
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    Verso il Domani

    IV




    Le domande sulla situazione politica dei villaggi non lo trovarono affatto positivo, si poteva leggere nella sua arcata sopraciliare un discreto nervosismo.

    La situazione dell’accademia è… precaria.

    Disse in tono grave.

    Kiri e Oto hanno fame di gloria e conquiste, se nel caso di Oto non è una novità e già da tempo cercava di affondare gli artigli nei suoi alleati Kiri ha cambiato approccio da poco, la sostituzione di Itai ci ha lasciato orfani di un grande alleato.
    Nessuna azione concreta, ma aumentano la tensione ad ogni occasione e iniziano ad isolarsi commercialmente.
    Al momento abbiamo ad Oto appoggi importanti, ma i vertici sono ancora lontani.
    Diogene è il Kokage e se un periodo riuscivo a indirizzare la sua aggressività verso l’esterno Kensei gli ha dato una sponda e nuova energia per concentrarsi sull’accademia, più appetibile se non unita nell’alleanza che è attualmente.
    Hebiko e Febh invece sono solo consiglieri, per ora.


    Un’ affermazione che pareva nascondere una visione, ma al momento non era dato sapere.

    Suna cambia come le dune del deserto, sempre e mai.
    Ma non abbiamo avuto attriti, anzi, abbiamo avuto modo di collaborare.


    Al culmine di tutta quella tensione per Kairi non fu più possibile trattenere le lacrime, e costretta dalle nuove scoperte si lasciò ad un pianto silenzioso e contenuto a cui assisté in silenzio, comprendendone le ragioni, fino a trovare le giuste parole per essere d’aiuto e reindirizzare quelle emozioni.

    Tranquilla, non c’è niente di cui scusarsi.

    Ascoltò quindi i dubbi di Kairi, a quel punto diventati soverchianti.

    Le possibilità sono infinite, potrebbe essere ovunque, per la Foglia o per se stesso, tutto è plausibile.
    Cancellare la memoria, con un po' di esperienza non è complesso, anche se sigillarla che darebbe risultati identici, penso sia la cosa più probabile che accada.
    La totale cancellazione è qualcosa di molto più complesso e che forse in questa situazione può risultare controproducente, soprattutto se lo si vuol fare bene.
    Il cervello è assai complesso, ingannare sensi e percezioni è un conto, modificare un organo un altro.


    Certo, il chakra poteva isolare determinate connessioni tra i neuroni, poiché in quelle risiedono i ricordi, ma il lavoro era assai minuzioso e discernere tra linguaggio, capacità di usare il chakra e ricordi complicava ulteriormente il quadro, molto più semplice incatenarli.
    Lasciò Youkai a riflettere a voce alta, era evidente che dicesse quelle parole a Kairi e a se stesso, probabilmente non condivideva una virgola di ciò che diceva, ma era indubbiamente una strada per uscire fuori dal tornado in cui era stato cacciato da una maledizione che le sue precedenti incarnazioni avevano trovato il modo di distruggere. Un suo intervento o una sua precisazione sarebbero stati inutili ma ciò che lo aveva portato a ciò che era oggi non era una conversione, bensì un atto consapevole di reazione ad una sorta di punizione. Ci sarebbe voluto tempo, ma sperava che sarebbe stato insieme a lui quando il destino gli avrebbe chiesto del se stesso passato, perché al momento lo shinobi non aveva strumenti necessari per riconoscere ciò che era riuscito a lasciarsi faticosamente alle spalle. Youkai vedeva il mondo applicando ad esso il suo metro di giudizio, con se stesso sullo zero seguito da una scala di valori che era incapace di definire la cattiveria fine a se stessa, tutti potevano essere compresi, giustificati ed assolti dal suo punto di vista, eppure la cattiveria esisteva, il male fine a se stesso era ben presente nel mondo e finché non fosse stato in grado di riconoscerlo lui glielo avrebbe indicato. Nel suo passato c’era il male, da questo non poteva fuggire, ma era altrettanto vero che lui non era più il suo passato, lui era soltanto Youkai e prima quel concetto fosse stato fissato prima sarebbe stato libero dal suo passato e anche di accusare e giudicare secondo una visione più reale del mondo. Fino a quel giorno sarebbe stato lui ad indicargli cosa non era più e che proprio nel male il bene risplendeva.
    Espirò, in maniera nota solo a Youkai, il suo dissenso riguardo quell’argomento e poi rispose a Kairi.

    Per questo c’è il villaggio, Kairi.
    Metteremo tutto in moto quando avrai riposato a sufficienza.
    Niente di tutto questo deve iniziare prima che tu abbia ritrovato il giusto equilibrio.


    Si voltò quindi verso Youkai.

    Quanto a te Youkai.
    Avevo intenzione di darti l’incarico di seguire qualche studentello, è una mansione leggera, sovrapponibile a qualsiasi tipologia di mansione svolta nel villaggio essendo un affiancamento prima del passaggio al grado genin.
    Sarebbe meglio però un po' più di rigore, devi essere più severo, l’accademia da già ai genin missioni con un certo grado di rischio e comunque difficilmente lo spirito di Konoha gli permetterebbe di sottrarsi ad esso, devono essere pronti a ciò che li aspetta.
    Puoi garantirmi che saranno pronti se te li affido?


    Con un gesto di invito chiese l’interazione della Uchiha.

    Se non ricordo anche tu in passato sei stata una sensei, sbaglio?
     
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